NOVALS - Identificazione di mutazioni de novo nella SLA attraverso un approccio di “exome sequencing” basato sui trio Vincenzo SILANI Dipartimento di Neurologia e Laboratorio di Neuroscienze, Centro “Dino Ferrari”, Università degli Studi di Milano, IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Milano Le basi genetiche della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) sono ancora parzialmente sconosciute e le metodiche di next-generation sequencing rappresentano ad oggi l’approccio più promettente per l’ ulteriore identificazione di geni coinvolti nella patogenesi della malattia. Per indagare il possibile ruolo delle mutazioni de novo nell’eziologia della SLA, abbiamo sequenziato l’esoma di 40 trio, ciascuno dei quali costituito da un probando affetto e dai genitori non affetti. Tale analisi, resa relativamente difficile dal reperimento dei genitori in una malattia ad esordio tardivo, ha permesso di identificare 35 varianti de novo in 23 dei 40 trio analizzati, con tasso mutazionale di 0.89/esoma. L’identificazione di mutazioni de novo in geni differenti e non comuni supporta la complessa eterogeneità genetica della SLA. Analisi bioinformatiche hanno però mostrato possibili connessioni funzionali e un arricchimento di mutazioni de novo a carico di geni implicati nella regolazione della trascrizione, nel rimodellamento della cromatina, nel trasporto transmembrana e nel legame ai nucleosidi purinici. Complementariamente, l’analisi dell’esoma di 520 casi familiari e 277 sporadici di SLA ha permesso di identificare ulteriori mutazioni a carico di questi geni, confermando la loro possibile associazione con la malattia. Infine, tramite un’innovativa analisi caso-controllo di varianti rare condotta su 635 casi familiari a gene non noto abbiamo identificato un nuovo gene associato alla SLA, TUBA4A, codificante per un’isoforma dell'alfa-tubulina altamente espressa a livello neuronale. Analisi funzionali hanno ulteriormente dimostrato che le mutazioni determinano, con effetto di dominanza negativa, una marcata alterazione della stabilità e della dinamica dei microtubuli. Tale scoperta ulteriormente suggerisce, dopo la scoperta di Profilin 1, che le alterazioni del citoscheletro giocano un ruolo sostanziale nella patogenesi della malattia.