L’apparato respiratorio è l’apparato deputato alla respirazione. Molecole che trasportano O2 La maggior parte degli organismi necessita di O2 per poter trarre energia dalle sostanze nutritive. Col crescere delle dimensioni dell’organismo la respirazione cellulare per semplice diffusione non basta più e si rende necessario lo sviluppo di un apparato, oltre ad un apparato circolatorio per trasportare O2 e dei trasportatori (emoglobina, dal momento che O2 non è solubile nel sangue). La funzione di queste dipende dal distretto: la mioglobina presente nei muscoli, ad esempio, ha la funzione di prendere O2 dall’emoglobina e legarsi con esso. Entrambe possiedono un gruppo prostetico eme al centro della molecola che si lega col ferro. E’ proprio il ferro a legare O2 (oppure CO2). La funzione di Hb è invece quella di legare O2 nei polmoni e rilasciarlo nei tessuti per semplice diffusione. La saturazione della HB dipende dalla pressione parziale di O2. Nei polmoni, dove la pressione parziale di O2 è alta, Hb è satura al 99%, nei tessuti invece cala al 60%, può arrivare al 10% in un muscolo attivo). Anche la CO2 e la concentrazione di H+ influenzano la saturazione. Nei tessuti la loro concentrazione è alta e Hb si lega alla CO2, liberando O2. Nei polmoni avviene il contrario, Hb libera CO2 e li lega ad O2. Anatomia comparata 1. Organismi unicellulari: respirazione attraverso la membrana plasmatica. 2. Organismi pluricellulari piccoli (artropodi) respirano per trachee (piccoli tubi attraverso i quali scorre l’aria. Essa entra per mezzo di aperture dette stigmi. 3. Organismi pluricellulari acquatici: si sviluppano estroflessioni cutanee (branchie), costituite da un sistema di lamelle circondate da una grande quantità di vasi. Il sangue e l’aria scorrono controcorrente, in questo modo la pressione parziale dell’ossigeno è sempre maggiore nell’acqua rispetto al sangue e l’ossigeno diffonde costantemente dall’acqua al sangue. ©LauraCondorelli 2014 Pagina 1 4. Organismi terrestri di grandi dimensioni: s sviluppano i polmoni, che negli anfibi sono piccoli ad 1 cavità, presentano pliche e foglietti nei rettili e sono differenziati in uccelli e mammiferi. ANATOMIA L’apparato respiratorio è formato dalla trachea, dai due bronchi, che da essa si dipartono, e da due polmoni. Tutto il tessuto dell’apparato respiratorio è rivestito da cellule mucipare ( muco) ed da un epitelio ciliato. I colpi di tosse hanno lo scopo di rimuovere il muco (catarro). 1. Bocca e naso sono le aperture attraverso le quali passa l’aria. L’aria può entrare dal naso o dalla bocca. Il naso riscalda e umidifica l’aria ed è dotato di ciglia che trattengono il pulviscolo e alcuni agenti patogeni e spingono l’aria verso la laringe. Nel naso si trovano anche le cellule olfattive, i seni paranasali (sinusite se si infiammano) e gli sbocchi delle ghiandole lacrimali. 2. Coane: mettono in comunicazione il naso con la faringe. 3. Successivamente l’aria passa nella faringe, che è un organo comune all’apparato respiratorio (rinofaringe) e digerente (orofaringe). Vi si trovano le tonsille e gli sbocchi delle trombe di Eustachio. 4. L’aria passa poi attraverso la laringe (ha forma diversa a seconda dell’età e del sesso: pomo d’Adamo), presenta pezzi di cartilagine ed è la prima parte della trachea. La porzione mediana si chiama glottide e contiene le corde vocali. Queste non sono altro che delle pieghe cutanee. Si tratta in tutto di 4 pieghe, si chiamano false le superiori e vere le inferiori. Esse sono attaccate alla parete per mezzo di muscoli vocali, che se sono contratti provocano una tensione delle corde e quindi una vibrazione dell’aria in transito con emissione del suono. A seconda dell’apertura delle corde vocali si può avere una modulazione del tono . 5. La trachea è un tubo lungo circa 12 cm è munita di anelli cartilaginei incompleti (sono aperti posteriormente verso l’esofago). 6. La trachea si suddivide poi in due bronchi. Uno di essi va al polmone destro mentre l’altro va al polmone sinistro. Anch’essi sono muniti di cartilagine, che però si assottiglia dando spazio alla muscolatura liscia. A livello dei bronchioli la cartilagine sparisce del tutto. Quando abbiamo bisogno di O2 la muscolatura dei bronchi si rilascia e i bronchi si dilatano, facendo entrare aria. Alcune sostanze irritanti o tossiche (istamina), al contrario, producono bronco-costrizione. 7. I bronchi si ramificano in bronchioli di 1° ordine, bronchioli di 2° ordine, bronchioli di 3° ordine e bronchioli terminali. Poiché nei bronchioli scompare la cartilagine una bronco-costrizione può chiuderne completamente il lume (asma bronchiale) ©LauraCondorelli 2014 Pagina 2 8. I bronchioli terminali terminano in a fondo cieco, in una struttura chiamata acino polmonare. 9. Gli alveoli polmonari (circa 300•106) sono strutture circondate da capillari. L’acino darà ossigeno al sangue, mentre il sangue darà all’acino anidride carbonica. Gli acini sono collegati tra loro da pori e separati dai capillari da una sottilissima lamina di 0,2 micrometri che ne favorisce gli scambi. In ogni alveolo è presente un surfactante (insieme di fosfolipidi e lipoproteine) che impedisce all’alveolo di collassare durante l’espirazione. I polmoni sono organi spugnosi ed elastici situati nella cavità toracica, hanno forma conica e sono rivestiti da una membrana (pleura) formata da due foglietti: uno più interno (pleura viscerale) e uno più esterno (pleura parietale). All’interno delle due pleure vi è un liquido sieroso. La pressione all’interno di questo liquido è negativa (pressione negativa intrapleurica) e il polmone è gonfio. Pneumotorace = condizione patologica caratterizzata dalla presenza di aria tra le due pleure, membrane che rivestono il polmone. L’ingresso di aria nella cavità pleurica porta al collasso del polmone. Accade che si fora una delle due pleure, il liquido esce e il polmone collassa. ©LauraCondorelli 2014 Pagina 3 Il polmone sinistro è diviso in due lobi (superiore e inferiore) per la presenza del cuore (scissura cardiaca); quello destro in 3 lobi (superiore, intermedio e inferiore). Ogni gruppo di 5-7 bronchioli terminali determina un lobulo. Volumi respiratori 1. Capacità polmonare (10-20 atti/minuto) 2. Volume corrente= volume di aria che entra ed esce in un atto respiratorio normale (500 ml) 3. Volume di riserva inspiratoria= volume massimo, che entra forzatamente, al termine di una inspirazione normale (2500 ml) 4. Volume di riserva espiratoria= volume massimo, che esce forzatamente, al termine di una espirazione normale (1000 ml) 5. Capacità inspiratoria=Volume corrente+ Volume di riserva inspiratoria (3000ml) 6. Capacità respiratoria o vitale= Volume corrente+ Volume di riserva inspiratoria+ Volume di riserva espiratoria (4000ml) 7. Capacità polmonare totale=dopo un’espirazione forzata, restano sempre 1500 ml nei polmoni, quindi il totale è Capacità respiratoria o vitale + 1500 ml= 5500ml 8. Spazio morto respiratorio= vol d’aria che fa parte del volume corrente, ma che resta nelle condutture aeree senza raggiungere gli alveoli (150ml) MECCANICA RESPIRATORIA • Eupnea= atto repiratorio • Starnuto= movimento riflesso dato dall’irritazione della mucosa nasale, determina spasmo dei muscoli espiratori • Tosse= dovuta alla presenza di corpi irritanti o estranei, determina violenta espirazione • Singhiozzo=spasmo del diaframma • Pianto e risata= brevi e ritmiche espirazioni che seguono una inspirazione lunga • Sbadiglio=inspirazione profonda e prolungata con ventilazione di tutti gli alveoli La respirazione polmonare è suddivisa in due processi 1. Ventilazione polmonare (entrata ed uscita di aria dai polmoni) 2. Scambio di gas che avviene • Tra polmoni e sangue (respirazione esterna) • Tra sangue e tessuti (respirazione interna) Nei polmoni ci sono 2 movimenti: 1. è ATTIVO (ed è una contrazione) = inspirazione. 2. è PASSIVO (rilasciamento) = espirazione. Nell’ispirazione i muscoli intercostali si alzano e il diaframma si abbassa di conseguenza, il volume aumenta l’aria entra Nell’espirazione, invece i muscoli intercostali e il diaframma si rilasciano, di conseguenza, il volume diminuisce l’aria esce. ©LauraCondorelli 2014 Pagina 4 Durante l’inspirazione il diaframma si contrae, appiattendosi e aumentando la capacità del torace, e l’aria si riversa nei polmoni; quando, invece, il diaframma si rilassa, l’aria viene espirata. Nello spazio tra le due membrane polmonari (pleure) c’è una sostanza incomprimibile (che non si dilata e non si comprime). La pleura parietale viene tirata, mentre la pleura viscerale segue. Il volume del polmone aumenta e l’aria entra come quando si tira lo stanfuffo di una siringa. Scambi O2-CO2 Sono determinati dalle pressioni parziali dei due gas nei vari distretti. A livello dei capillari alveolari ∆pO2=65mmHg, positivo, quindi O2 diffonde dagli alveoli verso i capillari, mentre ∆pCO2=-6mmHg, negativo, quindi CO2 diffonde dagli alveoli verso gli alveoli. A livello dei tessuti, invece ∆pO2=65mmHg, positivo, quindi O2 diffonde dagli capillari verso i tessuti, mentre ∆pCO2=-6mmHg, negativo, quindi CO2 diffonde dai tessuti verso i capillari. Regolazione nervosa della respirazione I centri respiratori sono posti nel bulbo (inspiratorio ed espiratorio) e nel ponte di Varolio (centro apneustico e pneumotassico) e sono • Il centro inspiratorio (I): è spontaneamente attivo, eccita i motoneuroni per l’insirazione • Il centro espiratorio (E): inibisce I. Quando I è sufficientemente disattivato i muscoli si rilasciano ed E non viene più stimolato (feed back negativo). L’influenza tra i due centri avviene con un certo ritardo, permettendo ai due atti inspiratorio ed espiratorio di inibirsi ed attivarsi con frequenza ciclca • Il centro apneustico: eccita I, rinforzandone l’attività • Il centro pneumotassico: inibisce A e di conseguenza I. • Riflesso di Hehring: il nervo di H è collegato a tensocettori del connettivo polmonare e a chemiocettori sensibili alle concentrazioni di O2-CO2 (e H+, che funziona come CO2) ©LauraCondorelli 2014 Pagina 5 Credits: Alessia Tozzi, classe 2G liceo Besta (a.s. 2014-15) Credits: Alessia Tozzi, classe 2G liceo Besta (a.s. 2014-15) ©LauraCondorelli 2014 Pagina 6