L’abbigliamento sportivo Tecnostan®, per attenuare lo stress muscolare in presenza di campi elettromagnetici I segnali elettrici sono chiaramente importanti nel controllo di tutti i processi biologici e nella trasmissione di informazioni da una parte all’altra del nostro corpo. Le cellule nervose propagano da una parte all’altra del nostro corpo segnali che opportunamente decodificati vengono poi ritrasmessi ai muscoli o ad altri distretti del nostro organismo. E’ evidente quindi come sia importante il mantenimento della distribuzione delle correnti elettriche fisiologiche, evitando sia l’accumulo di correnti dovute all’elettricità statica che la esposizione all’inquinamento elettromagnetico. I campi elettromagnetici rappresentano un tipo di inquinamento ambientale che negli ultimi decenni con lo sviluppo tecnologico è diventato sempre più ubiquitario a causa della maggiore richiesta di energia elettrica e del sempre crescente utilizzo di strumentazione elettronica. Parallelamente si è notato che la esposizione a questi campi può in alcuni individui essere la causa di alterazioni del sistema immunitario oltre che possibile causa di neoplasie. Alla base di tali effetti sanitari c’è una alterazione del trasporto del calcio e quindi una alterazione nei meccanismi di trasduzione del segnale intracellulare. Questo tipo di inquinamento è presente in tutti gli ambienti in quanto prodotto sia dall’utilizzo dei piccoli e grandi elettrodomestici che funzionano utilizzando l’energia elettrica di rete (50Hz) che dalla enorme diffusione che sta avendo la telefonia cellulare (900-1800MHz). L’ inquinamento generato dalle onde elettromagnetiche diventa non trascurabile quando si prendono in considerazione quegli ambienti confinati e non adibiti ad attività lavorativa dove si producono campi elettromagnetici anche di notevole intensità. In tali ambienti di lavoro si è sottoposti alla esposizione dei campi magnetici con continuità e quindi si è a rischio per quelli effetti si biologici che sanitari che compaiono nel lungo termine. Inoltre come aggravante della pericolosità di tale esposizione, c’è da considerare che i campi elettromagnetici a bassa frequenza sono altamente penetranti. L’utilizzo quindi di indumenti a base del tessile tecnico Tecnostan® capaci di filtrare le radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza (Fig.1) è utile per il mantenimento dell’equilibrio elettrico e dell’efficienza del nostro organismo. Fig.1. Le ricerche svolte per la comprensione degli effetti sanitari dovuti alla esposizione a campi elettromagnetici sono state particolarmente rivolte alla valutazione di danni neoplastici, sottovalutando o ignorando la possibilità della esistenza di effetti minori a livello di distretti periferici quali ad esempio l’apparato muscolare e la trasmissione del dolore. E’ bene ricordare che quando si è investiti da un campo elettromagnetico questo genera nel corpo umano delle correnti indotte la cui direzione dipenderà dall’angolo di incidenza del campo magnetico con il corpo. Queste correnti anche se di debole intensità possono interferire sia con il movimento muscolare che con il meccanismo di trasmissione del dolore. L’atleta chiamato a svolgere uno sforzo fisico in ambienti particolarmente inquinati da un punto di vista elettromagnetico non è in grado quindi di iniziare lo sforzo con il massimo del rilassamento muscolare. 36 In particolare si è visto che su volontari sottoposti a sforzo fisico, nelle vicinanze di una sorgente di radiofrequenze, su cui sono stati fatti dei test per la valutazione dello stress muscolare (Creatina fosfochinasi, Malondialdeide), quando lo sforzo veniva effettuato in presenza di schermature Tecnostan‚ la concentrazione ematica di tali molecole era inferiore a quella che si aveva in assenza degli schermi. (Fig.2 e Fig.3) Fig.2 Fig.3 Inoltre, da esperimenti fatti seguendo lo stesso protocollo messo a punto con il Dr. De Bigontina dell’Università di Chieti, si è dimostrato che quando si induceva dolore in soggetti con sindromi del dolore la soglia del dolore era aumentata dalla presenza di campi elettromagnetici e che tale tendenza era invertita quando i campi venivano bloccati dalla presenza di un schermo appropriato quale il Tecnostan.(Fig.4) Fig.4 Questo nostro studio, anche se preliminare, trova conferma in uno studio simile condotto alle basse frequenze, presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa nel quale si mette in evidenza un effetto del campo magnetico sul meccanismo di trasmissione del dolore. Noi oltre a verificare un effetto sulla trasmissione del dolore mettiamo in evidenza una relazione tra esposizione a campi elettromagnetici e sforzo fisico. La riduzione del campo elettromagnetico con abiti a base di Tecnostan risulta in un recupero delle capacità muscolari e in una normalizzazione dei meccanismi di trasmissione del dolore con un netto miglioramento delle performance atletiche. Campi elettrici, formazione di radicali liberi ed esercizio fisico I campi elettromagnetici alle varie frequenze possono essere in grado di favorire la formazione di radicali liberi. Queste sono le molecole estremamente reattive che una volta formatesi vanno a reagire con il tessuto circostante danneggiandolo irreversibilmente. Seppure il meccanismo con cui tali campi possono produrre radicali liberi non è noto, può essere però postulato un meccanismo non fisico bensì biochimico. Inoltre è bene ricordare che durante l’esercizio fisico, sia esso acuto che prolungato (anaerobico o aerobico) si producono radicali liberi che vanno a danneggiare il tessuto muscolare circostante, provocando crampi e conseguentemente un’alterazione della resa sportiva. Inoltre nel tempo la formazione continua di radicali liberi può portare a danni muscolari o tendinei seri. In presenza di campi elettromagnetici esterni l’azione di tali radicali può venire esaltata come recentemente dimostrato in un sistema “in vivo” da un gruppo di ricercatori italiani. Da questo ne consegue che l’esercizio fisico effettuato in zone inquinate da campo elettrico di origine industriale o in cui il campo elettrico terrestre sia alterato dal suo valore normale, può esporre l’atleta ad un danno potenziale. 37