TUMORI A CARATTERE EREDITARIO Mutazionichecoinvolgonogenichevengonodenomina2oncogeni edoncosoppressori,iqualicontrollanolacrescitacellulare,la riparazionedelDNAelafedeltàdellasuareplicazione,apoptosi, Inoltreilnumerodimutazionichepossonoperme>erel’insorgenza delclonecellulareneoplas2co,dipendedal2pocellularedalquale prendeorigine,datalanaturadifferentedimol2tessu2. nabissi2016 Geni coinvolti nei tumori Mutazioni in un oncosoppressore Mutazioni in un proto-oncogene Gene soppressore del tumore Controllo normale della crescita proto-oncogene Controllo normale della crescita Controllo normale della crescita Entrambi gli alleli sono mutati proto-oncogene mutato in oncogene PERDITA DI CONTROLLO DELLA CRESCITA PERDITA DI CONTROLLO DELLA CRESCITA nabissi2016 Una storia oncologica in famigliari di primo o di secondo grado viene riscontrata in oltre il 20% dei pazien2 affeH da neoplasie. Inoltre, l’1-5% di tuHicasiditumoresonoassocia2asindromispecifichedinaturaereditaria. L’iden2ficazionedeiportatoridiformedisusceHbilitàereditariaallosviluppo delle neoplasie rappresenta quindi una parte integrante dell’opera di prevenzione in campo oncologico in quanto, in casi seleziona4, il riconoscimentodelrischiodisvilupparetumorispecificisipuòaccompagnare all’a9uazione di interven2 clinico-chirurgici ad hoc, in grado di ridurre la mortalitàe/olamorbilitàpertalineoplasie. nabissi2016 La maggioranza delle lesioni genetiche avvengono a livello somatico, rafforzando il concetto che la maggior parte dei tumori sono riconducibili a fattori di rischio di tipo ambientale, anche se in circa il 10% dei tumori le lesioni genetiche necessarie al compimento della carcinogenesi è presente già a livello germinale e quindi trasmissibile alle progenie. In quest’ultimo caso si parla di tumori ereditari. Le forme di suscettibilità ereditaria a sviluppare tumori si possono suddividere in: Tumori ereditari propriamente detti Sindromi amarto-neoplastiche Sindrome recessive da instabilità genetica Predisposizione ereditaria al cancro senza evidente aggregazione famigliare nabissi2016 UN’ALTERAZIONE GENETICA NON SEMPRE SVILUPPA IL TUMORE. La penetranza, cioè la frequenza di comparsa effettiva del fenotipo tumorale (es. in una popolazione a rischio) dipende sia da fattori genetici trasmissibili che da fattori esterni (ambientali, igienici, ecc…). La predisposizione di tipo ereditario ha permesso la nascita della: diagnostica medica, che studia le specifiche alterazioni genetiche associandole a specifiche neoplasie. Prevenzione e/o diagnosi pre-sintomatica: lo studio della predisposizione al tumore consente l’identificazione dei soggetti a rischio, che possono avvalersi di un trattamento preventivo. nabissi2016 Itumoriereditarinonsindromici(“inheritedcancers”)elesindromineoplas4che ereditarie (“inherited cancer syndromes”) si trasme9ono per lo più con ereditarietà autosomica dominante a penentranza incompleta ma elevata, eventualmentecondizionatadafenomenidi“imprin4ng” (modificazionegametespecificadelDNAchedeterminaun'espressionedifferenzialedeidueallelidiun gene, a livello delle cellule soma2che, a seconda della loro origine parentale, dall’effe>o di geni modificatori e, in ul2ma analisi, dall’influenza di fa>ori ambientali. nabissi2016 • Tumori ereditari propriamente detti • Comprende difetti genetici ad ereditarietà autosomica dominante (il gene responsabile risiede in un dei 22 cromosomi o autosomi e per il manifestarsi della malattia è necessaria la mutazione a livello germinale di una sola copia del gene. Si manifesta sotto forma di AGGREGAZIONE FAMILIARE di casi multipli della stessa neoplasia. • Esempi sono il RETINOBLASTOMA FAMILARE (Rb, 13q14), IL MELANOMA FAMILIARE (CDK4 12q13, CDKN2 9q21), IL CARCINOMA FAMILARE DEL COLO-RETTO (diversi geni), IL CARCINOMA FAMILIARE DELLA MAMMELLA-OVAIO (BRCA1/2, 17q21, 13q12.3), SINDROME DI LI-FRAUMENI (p53, 17p13.1) che si possono associare a predisposizioni a bassa penetranza anche per lo sviluppo di altre neoplasie. nabissi2016 • Sindromiamarto-neoplas3che • DifeHereditariautosomicidominan2,con: • insorgenza nello stesso individuo o in membri della stessa famiglia di tumori mul2pli e tumori di diverso isto2po spesso riconducibili ad un’unicaorigineembriologica • presenzadilesionimul2plepreneoplas2cheoneoplas2chebenigne • associazione di specifici quadri malforma2vi, alterazioni cutanee o cis2 parenchimali • Diquestepatologiesiconosconolamaggiorpartedeicromosomiedelle alterazionigene2checoinvolte. • Esempisono:Poliposifamiliaredelcolon,Neurofibromatosi,Sindrome diVonHippel-Lindau. nabissi2016 Sindromi recessive da instabilità genetica Comprendono le malattie caratterizzate da difetti nei meccanismi di riparazione del DNA, in seguito a danni da agenti chimici/fisici (raggi UV, agenti chimici alchilanti, radiazioni ionizzanti). Sono forme autosomiche recessive che si manifestano nel 25% delle progenie di portatori eterozigoti del difetto genetico (principalmente asintomatici). I soggetti sono ipersensibili agli agenti chimo-fisici che danneggiano il DNA, a causa di un difetto enzimatico in uno specifico meccanismo di riparazione del DNA. Esempi sono XERODERMA PIGMENTOSO, ATASSIA-TELANGECTASICA, ANEMIA DI FANCONI. nabissi2016 Susce(bilitàereditariaallosviluppodelleneoplasiesenzaevidenteaggregazione famigliare Classeeterogeneadipredisposizioniereditarieallosviluppodineoplasie,inparteipo2zzata daunpuntodivistateoricoe/oepidemiologicoeinpartemediatadallostudiodimodelli animali. Possonorientrareinquestacategoria: •iportatorieterozigo2deidifeHrecessivideimeccanismidiriparazionedelDNAinseguito adannochimico-fisico •soggeHchepresentanounapar2colaresensibilitàacancerogeniambientaliperdifeHsu basegene2cadellalorometabolizzazione. •fenomenidiereditarietàpoligenicaasoglia,lapredisposizioneereditariaallosviluppodi unaspecificaneoplasiaèdeterminatadallaereditarietàdiunacombinazionediallelimul2pli disusceHbilitàeresistenza nabissi2016 La percentuale dei casi di tumore riconducibili a forme di predisposizione ereditaria (formefamigliarieformesindromiche)èstatacosìs3mataperleseguen3neoplasie: •re2noblastoma 35-49%deicasi •carcinomadellamammellafemminile 6-19%deicasi •carcinomadellamammellamaschile >del15%deicasi •carcinomadelcolon 15%deicasi •carcinomadellaprostata 9%deicasi(43%deicasi<55anni) •carcinomamidollaredella2roide 25%deicasi •feocromocitoma 5-24.5%deicasi •paragangliomadelglomocaro2deo 9.5%deicasi •melanoma 8-12%deicasi •tumorediWilms(nefroblastoma) 11-13%deicasi •rabdomiosarcomaembrionale >del10%deicasi •carcinomacor2co-surrenalico 45%deicasi<16anni •mixomicardiaci >del5%deicasi •carcinomarenale 1%deicasi •sarcomi 1-2%deicasi •neuroblastoma <del1%deicasi •tumoripediatricinellorocomplesso 4.2%deicasi nabissi2016 MALATTIEaGENENOTO -Carcinomafamigliaredelcolonnonpoliposico,HNPCC(AD) genehMSH2§2p21-22 genehMLH1*§3p21-23 genehPMS12q31-33 genehPMS2*7p22 -Poliposifamigliaredelcolon-sindromediGardner(AD) geneAPC*5q21 -Carcinomafamigliaredellamammella/ovaio geneBRCA117q21 -Carcinomafamigliaredellamammella(anchemaschile) geneBRCA213q12.3 -SindromediReifenstein(resistenzaagliandrogeni) geneARXq11-12 -Re2noblastoma/osteosarcomafamigliare(AD) geneRb113q14 geneMTS1-CDKN2 - Melanomafamigliare(AD)eSindromefamigliare - melanoma+carcinomadelpancreas -Pancrea2teereditaria(ADpredisponentealca.delpancreas) geneTRY117q35 -Carcinomarenaletubulo-papillarefamigliare geneMET7q31-34 nabissi2016 -SindromediLi-Fraumeni(AD) geneTP5317p13.1 -Neurofibromatosi2poI(AD) geneNF117q11.2 -Neurofibromatosi2poII(AD) geneNF222q12.2 -SindromediVonHippel-Lindau(AD) geneVHL3p26-25 -SindromediCowden(AD) genePTEN/MMAC110q23.3 -Sclerosituberosa2poI(AD) geneTSC19q34 -Sclerosituberosa2poII(AD) geneTSC216p13.3 -SindromediGorlin(basalcellnevus)(AD) genePTC/BCNS9q22.3 -Neoplasieendocrinemul2ple2poII geneRET10q11.2 -Neoplasieendocrinemul2ple2poI geneMEN111q13 -SindromediDenys-DrashesindromeWAGR (predisponen2altumorediWilms) -SindromediSimpson-Golabi-Behmel geneWT1-PAX611p13 geneSGBSXq26 nabissi2016 MALATTIEaLOCUSNOTO(geneignoto) -Iperpara2roidismofamigliarecontumorimascellari(AD) -Carcinomafamigliaredellaprostata(AD) -ComplessodiCarney(AD) -MalaHadesmoidefamigliare(AD) -CarcinomafamigliaredellamammellaBRCA3(AD) -Esostosimul2ple2poI(AD) -SindromediLanger-Giedion -Tricoepiteliomimul2plifamigliari(AD) -Epiteliomisquamocellularimul2pliauto-cicatrizzan2(AD) -Poliposifamigliaregiovaniledelcolon(AD) -Esostosimul2ple2poII(AD) -SindromediBeckwith-Wiedemann(AD) -Paragangliominoncromaffinifamigliari(AD) -Lipomatosifamigliare(AD) -Cilindromafamigliare(AD) -TumorefamigliarediWilms(AD) -Carcinomafamigliaredell’esofagoassociatoa2losi(AD) -Leiomiomicutaneimul2pliereditari(AD) -SindromediPeutz-Jeghers(AD) -SindromeBasex-Dupré-Christol -MalaHalinfoprolifera2valegataal -Discheratosicongenita nabissi2016 1q21-32 1q24-25 2p16 5q21-23 8p12-21 8q24.1 8q24.11-24.13 9p21 9q22-31 10q23.3-24.1 11p12-11 11p15.5 11q13.111q22.3-23.3 12q15(??) 16q12-13 17q12-21 17q23-qter 18p11.32 19p Xq24-27 XXq25 Xq28 PREDISPOSIZIONIEREDITARIEALLOSVILUPPODELLENEOPLASIE 1carcinomadelcolon-re>o 2neoplasiecutanee 3melanoma 4carcinomadellamammellafemminile 5carcinomadellamammellamaschile 6feocromocitoma 7altreneoplasieendocrine 8carcinomadellaprostata 9carcinomarenale 10sarcomi 11tumoriendocranici 12tumorediWilms(nefroblastoma) nabissi2016 MELANOMAFAMILIARE(CDK412q13,CDKN29q21) (CDKN2Aregolailciclocellulareinibendol’aTvtàdiCDK4/6eCDK2 nabissi2016 CDKN2A à codifica per 2 proteine stru0uralmente non correlate p16 (o INK4A) à agisce a monte di RB1: ina0iva le chinasi che fosforilano pRB (forma ina0iva). La sua assenza causa quindi, indire0amente, un aumento della fosforilazione di pRB, cioè della sua forma ina0iva p14 (o ARF) à blocca il gene MDM2 che, a sua volta, blocca p53 (la lega e la degrada); quindi l’assenza di p14 causa, in maniera indire0a , la diminuzione di p53 nabissi2016 Nevidisplas3cietumorimelanoci3cia3pici Progressione Precursori(nevodisplas2co) Melanomainfasedicrescitaorizzontale Melanomainfasedicrescitaver2cale Melanomametasta2co nabissi2016 Nevo displastico nevo displastico (o nevo atipico) nabissi2016 Sindrome famigliare (familial dysplastic nevus syndrome, DNS) con nevi atipici/displastici multipli e melanoma (FAM-M familial atypical multiple mole and melanoma) nabissi2016 Figlia di 22 anni nabissi2016 Figlia di 18 anni nabissi2016 Nevodisplas2cosporadico Nevodisplas2cofamigliare nabissi2016 Nevo displastico: definizione Nevi solitari o multipli, variabili in colore, bordi e dimensioni, con localizzazione preferenziale alla parte superiore del tronco e alle estremità; i nevi displastici si manifestano come lesioni sporadiche o in ambito famigliare e possono progredire in melanoma. nabissi2016 Nevo giunzionale / composto Nevo displastico Melanoma in situ / in fase di crescita orizzontale nabissi2016 Crescita orizzontale e crescita verticale L’identificazione della fase di crescita radiale o orizzontale (RGP) vs. la fase di crescita verticale (VGP) è il fattore prognostico più importante ma soprattutto sono fasi biologicamente differenti. Lapresenzedellafasedicrescitaver2cale(VGP) indicachelaneoplasiahaacquisitolacapacità disvilupparemetastasi. nabissi2016 nabissi2016 TUMORI EREDITARI DEL COLON Le principali condizioni ereditarie che predispongono allo sviluppo di carcinomi del colon, sono la POLIPOSI ADENOMATOSA FAMILIARE (FAP) e IL CANCRO COLORETTALE EREDITARIO NON ASSOCIATO A POLIPOSI (HNPCC). La FAP è caratterizzata dalla formazione di polipi adenomatosi dell’intestino crasso, e se non s’interviene chirurgicamente, evolve in carcinoma intorno ai 40 anni. Ulteriori manifestazioni cliniche della patologia includono adenomi e carcinomi del tratto gastrointestinale, osteomi, anomalie dentali, cisti epidermoidi. nabissi2016 nabissi2016 Ereditare una singola copia mutata (inattiva) sviluppa adenomi multipli benigni nabissi2016 • IlgeneresponsabiledellaFAP,èstatoiden2ficatosulbracciolungodel cromosoma5edèdenominatoAPC(adenomatouspolyposiscoli).Ilgene APCcomprendeunaregionecodificantesuddivisain16esoni,checodifica perunaproteinacos2tuitadadiversidominifunzionali: • regioneN-terminale:con2enesequenzeaminoacidichesonocoinvolte nell’interazionetraproteineimplicateneiprocessid’adesionecellulare. • Regionecentrale:si2perillegameeladegradazionedellaβ-catenina, proteinacoinvoltanell’aHvazionedeisegnalimito2cilegandosiaspecifici fa>oritrascrizionali. • EstremitàC-terminale:con2enesi2dilegameperdiverseproteine,trale qualileproteinedelcitoscheletro nabissi2016 APC/β-Catenine APC è un componente della via di segnalazione WNT, che ha un ruolo importante nel controllo del destino cellulare. WNT trasmette i propri segnali attraverso dei recettori di superficie denominati frizzled (FRZ) e stimola diverse vie, fra cui quella che coinvolge β-catenina e APC. La funzione di APC è quella di sottoregolare la β-catenina. In assenza di segnale proveniente da WNT, APC degrada β-catenina prevenendo il suo accumulo nel citoplasma, formando un complesso con la catenina ed la sua degradazione. L’inattivazione del APC porta ad un aumento di β-catenina che nel nucleo forma un complesso con fattori trascrizionali aumentando la proliferazione cellulare mediante la trascrizione di c-myc, ciclina D1 ed altri geni. La mutazione di APC o di catenina stimola la proliferazione incontrollata. nabissi2016 nabissi2016 nabissi2016 nabissi2016 Nelle cellule non stimolate la β-catenina viene degradata dal proteosoma, mediante ubiquinazione da parte della ligasi SCF attivata da fosforilazione da GSK3β che si trova complessato con la β-catenina e Axina. Nelle cellule stimolate β-catenina migra nel nucleo e attiva il fattore trascrizionale LEF/TCF che trascivono per ciclina D, Myc. nabissi2016 HNPCC (carcinomafamiliaredelcolon-re[ononpoliposico) Nell’HNPCC la tendenza a sviluppare tumori colo-rettali non si associa alle manifestazioni premaligne della FAP e le mutazioni principalmente responsabili sono a carico di particolari regioni di DNA, denominate “microsatelliti”. Alterazioni a carico di queste sequenze , presenti in migliaia di copie distribuite lungo il DNA, vengono indicate come “instabilità dei microsatelliti o MSI” e sono principalmente dovute a mutazioni su geni responsabili della fedeltà di replicazione del DNA, denominati geni MRR (mismatch repair). Mutazioni in questi geni sono state riscontrate nella HNPCC. I “loci bersaglio” dei geni MRR sono stati individuati in geni che possiedono nella loro regione codificante tratti di DNA ripetitivo, fra cui i geni TGFβR2 (recettore del TGF beta), BAX ed altri geni della famiglia MRR. nabissi2016 nabissi2016 IlsistemaMMRfunzionapercorreggereglierroriintrodoTnei microsatelli3 CARCINOMA DELLA MAMMELLA-OVAIO La maggior parte dei tumori alla mammella sono sporadici, cioè insorgono in donne che non hanno una storia familiare di cancro, ma in alcune famiglie tale neoplasia è riscontrata con una frequenza maggiore rispetto alla popolazione. La predisposizione ereditaria, nel circa il 5% dei casi, è di tipo autosomica dominante e coinvolge mutazione nei geni BRCA1 e BRCA2. BRCA1 è mutato nel 45% degli individui con storie familiari di tumore alla mammella, e la percentuale sale al 90% se si considerano le famiglie in cui si è osservato un rischio elevato per il carcinoma ovarico. nabissi2016 BRCA1 è un gene oncosoppressore e la sua inattivazione (spesso mutazioni di tipo troncato) permettono alle cellule di acquisire un fenotipo trasformato. BRCA1 aumenta durante la fase di sintesi del DNA e nella mitosi ed è fosforilato dai complessi C-CDK durante la proliferazione cellulare, inoltre è costituito da un dominio proteico, caratteristico dei fattori trascrizionali, che gli permette di interagire con proteine della famiglia Rad (50, 51), coinvolte nei processi di riparazione del DNA. RAD: ricombinasi, media l’appaiamento delle sequenze omologhe di DNA per consentirne la successiva riparazione nabissi2016 Quindi si suppone che BRCA1 sia fondamentale nel mantenimento dell’integrità del DNA e nel controllo della proliferazione cellulare. Le modificazione genetiche di BRCA1 sembrano essere anche di tipo epigenetico (metilazioni del promotore) che ne inattivano la trascrizione. BRCA2, pur non avendo omologia di sequenza con BRCA1 sembra essere coinvolto negli stessi meccanismi (controllo del ciclo cellulare, integrità del DNA). nabissi2016 BRCA1-interacting proteins in the response to DNA damage. nabissi2016 RETINOBLASTOMA FAMILIARE Il retinoblastoma è una patologia che insorge nelle cellule immature della retina e la forma familiare rappresenta il classico modello di funzionamento dei geni oncosoppressori. Il gene responsabile della predisposizione allo sviluppo del retinoblastoma (Rb1) è un gene oncosoppressore il cui prodotto ha la funzione principale di regolare il ciclo cellulare, mediante inibizione di particolari fattori trascrizionali e principalmente il fattore E2F. Nel gene Rb1 sono state riscontrate mutazioni puntiformi, nonsense e missense. Geneticamente la predisposizione al retinoblastoma si manifesta con un carattere autosomico dominante sostenuto dalla presenza di mutazioni germinali in eterozigosi (una sola copia del gene è mutata nel DNA costitutivo) e la patologia si sviluppa dopo una seconda mutazione (somatica) sull’allele indenne del gene Rb1. L’inattivazione del gene Rb1 predispone allo sviluppo di tumori dei tessuti molli (osteosarcoma, fibrosarcomi, liposarcomi con un incidenza superiore del 200%) nabissi2016 Il retinoblastoma • Tumore aggressivo infantile che colpisce la retina (incidenza 1/20000 nascite); • 60% casi sporadici; • 40% casi ereditari (autosomico dominante); • Cromosoma 13q14 nabissi2016 Il gene RB e il controllo del ciclo cellulare Tramite il dominio A/B pocket interagisce con fattori trascrizionali ed enzimi coinvolti nel rimodellamento della cromatina (istone deacetilasi, HDAC), reprimendo la trascrizione. Viene fosforilato dal complesso CiclinaD-CDK4/6, si libera E2F che attiva la trascrizone della ciclina E che complessa con CDK2 iperfosforilando Rb. nabissi2016 SIDROME DI VON HIPPEL-LINDAU Rappresenta una forma di predisposizione allo sviluppo di neoplasie appartenenti alle cosiddette sindromi amarto-neoplastiche per la presenza di lesioni associate di tipo cistico e neoplastico benigno. La malattia si manifesta con una ereditarietà autosomica dominante ed una penetrazione completa entro i 65 anni, con formazione di angiomi o un’emangimatosi retinica con insorgenza di alterazioni del campo visivo. Nel 20% dei casi si possono sviluppare carcinomi renali o piu’ raramente tumori pancreatici. Il gene responsabile è stato identificato nel gene oncosoppressore VHL, che codifica per una proteina che è in grado di legare le elonghine B e C formando un fattore trascrizionale in grado d’inibire la trascrizione di geni attivati nell’ipossia e del gene del fattore di crescita VEGF. nabissi2016 EMANGIOMA CAPILLARE RETINICO Stadio I formazione di angiomi e dilatazione artero-venosa Stadio II comparsa di emorragie e depositi lipidici attorno al tumore o in zona maculare Stadio III essudazione massiva e distacco retinico Stadio IV glaucoma neovascolare, perdita acuità visiva nabissi2016 Meccanismo d’azione VHL fa parte di un complesso ad attività ubiquitino-ligasica, VHL fa parte della subunità che riconosce la proteina substrato e ne stimola la ubiquitinazione e la degradazione proteosoma-dipendente. Il bersaglio principale è HIFα che stimola: VEGFA, PDGF (angiogenesi) MMP1 e MET (crescita invasiva) QuindilaperditadiVHLcontribuisce allatrasformazioneneoplasBca nabissi2016 NEUROFIBROMATOSI Le caratteristiche principali della neurofibromatosi di tipo 1 (NF1) sono le macchie cutanee caffè-latte e la lentigginosi mentre le caratteristiche piu’ rare comprendono la macrocefalia e la formazione di neuro fibromi. Le complicazioni della malattia sono la scoliosi, ritardo mentale, epilessia, gliomi e carcinomi duodenali. Il gene responsabile è l’oncosoppressore NF1 che codifica per una proteina contenente un dominio GRD (GTPase activating protein (GAP) related domain) che accellera la conversione del p21ras-GTP attivo in p21ras-GDP inattivo, operando cosi’ un controllo negativo su Ras e di conseguenza sulla divisione cellulare. nabissi2016 MACCHIE CUTANEE CAFFE’LATTE gravidismorfie Neurinomi del nervo acustico bilaterali nabissi2016 Gliomi del nervo ottico NF1o NEUROFIBROMINA Gene oncosoppressoremutato localizzazione17q11.2 Mutazionegerminaledi1allele Mutazionesoma3caacquisitadelsecondoallele LaNEUROFIBROMINAregola il protoncogene RAS NF1 NON ATTIVO RAS GAP(GTPasi) GDP nabissi2016 RAS GTP ATTIVO nabissi2016 SINDROME DI LI-FRAUMENI (LFS) Esistono delle “cancer families” che presentano diverse forme tumorali (sarcomi, tumori al seno, leucemie,...) che colpiscono diversi membri della famiglia, in giovane età, ereditati per via autosomica dominante Il gene oncosoppressore TP53 (17p13) è inattivato nelle forme sporadiche dei tumori nella LFS per cui viene considerato il gene candidato per queste forme tumorali (il 70% dei casi di LFS presenta mutazioni a carico di TP53 come mutazione germinale) La LFS è una forma estrema di un gruppo di tumori che si manifestano sia in forma sporadica che in forma familiare nabissi2016 La p53 è una DNA-binding protein, importante nella risposta cellulare ai danni al DNA. Oltre ad essere un fattore di trascrizione (regola la trascrizione di geni coinvolti nell’arresto della divisione cellulare, permettendo la riparazione del DNA), la p53 è coinvolta nella induzione dell’apoptosi in cellule che hanno subito un danno irreparabile al DNA. nabissi2016 Sindrome di COWDEN La perdita di funzione di PTEN ( fosfatasi e tensina omologa) predispone a sidrome amartomatose associate, fra cui la sindrome di Cowden. PTEN defosforila il PIP3 generando PIP2, inibendo l’azione della PI3K la quale invece converte PIP2 in PIP3. PIP3 attiva la serin-treonin chiansi AKT la quale svolge diverse azioni: Inibisce: 1) p27KIP1 (blocco del ciclo cellulare); 2) GSK3β (Glycogen synthase kinase-3) degrada la B-Catenina e blocca la sintesi proteica e promuove BAD Stimola: 1) Angiogenesi (HIFα) 2) mTOR (chinasi che complessa con i fattori mTORC1 e 2) attivando EIF4e e la chinasi p70S6, stimolando la sintesi proteica (es. cMyc, ciclina D, HIFα) nabissi2016 nabissi2016 ANEMIADIFANCONI L'anemiadiFanconi(FA)èundife>oereditariodellariparazionedelDNA,con pancitopenia(riduzionedelnumeroditu[elecellulepresen3nelsangue) progressiva,insufficienzadelmidolloosseo,malformazionicongenitevariabilie predisposizioneaitumoriematologiciosolidi. LaFAèdovutaallemutazionideigeniimplica3nellariparazionedelDNAenella stabilitàgenomica.Sonosta2iden2fica216geni. nabissi2016 Analisidelcario2poinunpazienteconFA.(A)Alterazionicromosomichespontanee con formazione di una stru>ura triradiale complessa (freccia). (B) (C) Alterazioni cromosomiche evidenziate in un cario3po dopo il tra[amento con agen3 alchilan3:sonovisibilistru>urecomplessetriradialiequadriradiali(freccerosse)e ro>uresuunooentrambiicroma2di(frecceblu)2pichedellecelluleFA. LaFAunamalaHagene2camenteeterogeneaconben16gruppidi complementazione Adoggiiden2fica2,aciascunodeiqualiassociatoungene(FANCA,FANCG,FANCF eFANCE. nabissi2016