Allegato 1 Parte 1 Il concorso: “le vie d’Europa” La classe presentava caratteristiche particolari: alunni vivaci, curiosi, perspicaci, ma poco abituati all’approfondimento, capaci di entusiasmo, ma discontinui nell’applicazione, schietti ma con relazioni non sempre positive. Occorreva risvegliare l’interesse per lo studio e per la lettura e, in particolare, aiutare gli alunni a fare emergere ciò che è veramente in loro. Occorreva sollecitare “la domanda” che è insita in ogni percorso di crescita, abituarli al paragone con quello che leggono. Ma cosa sono “Le Vie d’Europa”? E’ un’iniziativa che favorisce l’incontro con un autore significativo della tradizione letteraria europea, per spalancare l’orizzonte del nostro insegnamento oltre i confini italiani, aprendosi ad un lavoro didattico fra le varie discipline che facilita l’unità della visione culturale dei nostri studenti. Ogni anno viene proposto un autore e gli alunni sono invitati a leggerne alcuni testi e, lavorando a gruppi, a produrre elaborati che si ispirino a temi, vicende e personaggi delle loro opere. Il momento conclusivo è costituito da un convegno con relazioni di esperti, lettura drammatizzata di brani dell’autore scelto, premiazione dei vincitori del concorso annesso. La terza edizione prevedeva la lettura di opere dello scrittore inglese R. L. Stevenson, un autore conosciuto dai ragazzi soprattutto per “L’Isola del Tesoro”, uno dei suoi più significativi romanzi. Parte 2 Obiettivi Sviluppare l’ascolto e l’attenzione Incontrare ed introdursi nel mondo dell’autore Imparare a leggere e recitare con intonazione corretta ed espressività Sviluppare la scrittura creativa Saper utilizzare codici diversi dal codice verbale Individuare il senso complessivo di un testo letterario Memorizzare testi Imparare a lavorare in gruppo Migliorare le competenze linguistiche Imparare a rielaborare il sapere maturato Parte 3 Lo svolgimento delle attività Normalmente di un autore viene affrontato un testo nell’ora di narrativa e qualche brano antologico, qui c’è la possibilità di conoscerlo più a fondo, sia per l’opportunità di leggere diversi testi della sua produzione letteraria, sia perché conoscere veramente un autore significa “incontrarlo” nel suo mondo interiore e negli orizzonti di senso che ci vuole comunicare, partendo da quanto ci ha lasciato scritto e non dalle interpretazioni dei critici. Il testo infatti va innanzitutto “interrogato” per immedesimarsi nelle vicende, per scoprire cosa l’autore ci vuole comunicare, quali soluzioni ci offre e infine paragonare tutto ciò con la nostra esperienza. Per stimolare la curiosità e l’interesse ho iniziato con la lettura in classe di due racconti, soffermandomi sulle caratteristiche dei personaggi. In seguito ho proposto agli alunni la lettura individuale de “L’Isola del Tesoro” in versione integrale o ridotta. Dopo la visione del film, abbiamo riflettuto sulle tematiche presenti: l’amicizia, il desiderio del nuovo, della scoperta, il rapporto con l’infinito, la vita come viaggio verso un destino buono, la ricerca del padre. Come testo da leggere insieme durante l’ora di narrativa ho scelto “Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr Hyde”, opera non semplice per alunni di seconda media, ma che li ha molto appassionati se non altro per la curiosità di sciogliere l’enigma e per la suspense presente in alcuni punti. La prima fase del lavoro è stata indirizzata soprattutto alla comprensione del testo, nei suoi aspetti formali e nei significati. Il fatto che fosse narrato non in ordine cronologico, ma con flashback e anticipazioni ha creato un maggiore clima di attesa e ha stimolato la formulazione di ipotesi e congetture, favorendo un uso della ragione attenta ad indagare i vari aspetti del reale. Nel corso della lettura ci siamo soffermati sulle suggestive ambientazioni, sul lessico molto ricco. Abbiamo analizzato i personaggi fissandone le caratteristiche principali, colte anche attraverso le acute descrizioni di Stevenson. Abbiamo infine riflettuto sulle tematiche che via via si presentavano: il doppio, il conflitto tra il bene e il male, il tema della libertà. Un momento molto interessante è stato quando il Dirigente, appassionato di Stevenson, è venuto a presentare ai ragazzi l’autore e le sue tematiche, creando curiosità e attesa per i passi successivi. Dopo la lettura del romanzo, prendendo spunto dal tema del conflitto tra il bene e il male, ho proposto l’elaborazione di un testo introspettivo che facesse riflettere gli alunni su se stessi e suscitasse in loro delle domande. Sono emerse riflessioni interessanti a partire dalle loro esperienze concrete. Questo testimonia che problematiche tipiche dell’adolescenza e della crescita personale possono essere affrontate in un dialogo con l’adulto, in questo caso l’insegnante, a partire dai testi, attraverso un nesso con ciò che studiano, senza necessariamente creare momenti ad hoc con l’intervento di esperti. La fase successiva è consistita nell’attività di scrittura creativa. La classe è stata suddivisa in gruppi: tre gruppi hanno elaborato racconti in lingua italiana, un gruppo una produzione artistica e un altro testi poetici in lingua inglese. In questa fase di carattere interdisciplinare sono stati fondamentali i momenti di progettazione e di verifica del percorso tra i vari docenti. Questa collaborazione è stata utile per i ragazzi che hanno visto un gruppo di insegnanti all’opera per uno scopo e un compito comune. Lo è stato anche per i docenti che, attraverso il progetto, hanno sperimentato una diversa modalità di affronto della disciplina, hanno impostato un lavoro che esula dalla didattica tradizionale, ma che nel tempo ha inciso sulle competenze dei ragazzi. Nel laboratorio infatti l’alunno fa esperienza, si mette in gioco, si confronta con gli altri, impara ad elaborare il sapere maturato e ad utilizzare conoscenze e abilità per trasformarle in competenze personali. Terminato il lavoro e inviati gli elaborati, la classe ha partecipato al Convegno conclusivo a Firenze, cogliendo l’occasione per una visita di carattere culturale alla città. Parte 4 Il laboratorio teatrale In questo caso ci siamo avvalsi del contributo di un’esperta che ha curato, in stretta collaborazione con i docenti, la regia dello spettacolo. Questo percorso è stato attuato attraverso varie fasi: la scelta degli attori, le prove di recitazione, la scelta delle musiche e dei rumori adatti a sottolineare i vari momenti (pause, stacchi, movimenti), la ricerca dei costumi, l’allestimento scenografico. In questo modo tutti gli alunni, compresa l’alunna disabile, sono stati coinvolti: un gruppo consistente ha recitato, un gruppo ha curato la realizzazione di una locandina pubblicitaria, un altro si è occupato dei costumi e delle scenografie, altri delle musiche e delle luci con l’aiuto di un esperto. Il laboratorio teatrale ha richiesto a tutti, giovani e adulti, un notevole impegno, ma si è rivelata un’attività molto formativa. Il teatro infatti attiva l’ascolto, richiede fatica e disciplina, aiuta a fare emergere potenzialità nascoste, migliora le capacità espressive e permette agli alunni di immedesimarsi in una storia e nei suoi personaggi. Insomma mette in gioco tutta la loro persona e offre ai ragazzi la possibilità di dare vita a parole più grandi di loro, accostandoli così alla letteratura. Per questo è fondamentale scegliere un testo bello, anche se non facile, un testo che presenti un certo livello di significatività e profondità. Non sono mancate difficoltà, ma alla fine lo spettacolo, presentato ai genitori nel teatro attiguo alla scuola, è stato un successo e l’entusiasmo dei ragazzi alle stelle, tanto che a conclusione dell’esperienza un’alunna ha voluto documentare i momenti più significativi realizzando un prodotto multimediale. Parte 5 Materiali Alcuni momenti dello spettacolo teatrale I ragazzi a Firenze Parte 6 Le riflessioni dei ragazzi “Il progetto ha avuto un’ottima organizzazione e ha aiutato tutti ad esprimersi al meglio e a migliorare in cose che prima non sapevamo fare nel modo corretto oppure non conoscevamo. Le attività che ho preferito sono state la costruzione della scenografia e la realizzazione dello spettacolo il quale ha riscosso grande successo e ha messo alla prova il nostro rapportarsi con il pubblico, il controllo delle emozioni, la lettura espressiva davanti a molta gente” (F.) “E’ stata una bella esperienza, ho imparato ad affinare la tecnica di recitazione, a migliorare la concentrazione ed ho legato ancora di più con i miei compagni. Questo spettacolo ci è servito ad imparare a lavorare in gruppo e nonostante la fatica è stato davvero emozionante.” (F.) “L’attività di teatro, che concludeva il lavoro svolto l’anno precedente su Stevenson, è stata bella e utile. Ci ha insegnato molto: abbiamo imparato la lettura espressiva e la recitazione e abbiamo avuto l’opportunità di stare insieme. Ci siamo divertiti, pur avendo faticato ma alla fine siamo riusciti a fare questa rappresentazione che ci ha fatto conoscere tematiche ancora attuali come ad esempio sia sbagliato fare uso di sostanze stupefacenti, la presenza nella persona del bene e del male e quanto sia importante scegliere nella vita.” (J.) “Il progetto della scrittura creativa e del teatro mi è piaciuto molto, perché mi ha permesso di mettere in gioco tutte le mie capacità. Lavorare con la regista mi è servito molto, perché era sempre pronta a correggere anche il più piccolo errore stimolandoci a fare del nostro meglio per la riuscita delle prove. Devo ammettere che in alcuni momenti è stato faticoso impegnarsi ed è stato complicato imparare a memoria tutte quelle battute, ma alla fine ha prevalso la soddisfazione. Penso che questa esperienza me la ricorderò per tutta la vita, perché mi è piaciuta l’assegnazione dei ruoli e dei diversi compiti. Ognuno infatti doveva fare la sua parte, altrimenti sarebbe crollato tutto. A questo punto devo ringraziare i professori che ci hanno offerto la possibilità di partecipare a questa esperienza indimenticabile!” (D.) “Mi sono molto divertito e sono riuscito ad immedesimarmi nella mia parte ottenendo un buon lavoro. La cosa, però, che mi è piaciuta di più è stato il fatto che tutti i miei compagni abbiano fatto qualcosa, anche i meno bravi o i più svogliati: tutti sono riusciti a trovare il loro posto e a contribuire alla realizzazione. Di questa attività mi ha entusiasmato tutto, specialmente il fatto che eravamo un gruppo unito e affiatato.” (S.) “Dopo la partecipazione dello scorso anno al Concorso/Convegno “Le Vie d’Europa” era tale l’entusiasmo che abbiamo pensato di proseguire l’esperienza con la realizzazione teatrale del romanzo di Stevenson letto in seconda. Ci sono stati momenti di difficoltà ma aiutandoci l’un l’altro abbiamo superato tutte le paure e la forte amicizia e partecipazione ci ha reso tutto più facile. Recitare ha messo in gioco la nostra sensibilità e le nostre capacità espressive. Da questa esperienza, e grazie anche i professori che hanno creduto in noi, siamo usciti tutti diversi…cambiati. Ora penso che il teatro sia un modo per fare capire veramente chi siamo e per divertirsi in compagnia di una grande squadra.” (R.) “Per me è stata l’esperienza più significativa della mia vita. C’è stata una preparazione incredibile: luci, costumi, scenografie, i pomeriggi di prove, il faticoso lavoro dei musicisti, le annotazioni da prendere sul copione, ma alla fine ha prevalso in tutti noi la grande soddisfazione di avercela fatta. E’ stato il modo più bello per concludere i nostri tre anni di scuola!” (Z.)