PROGETTAZIONE A di Damiano Quinci I criteri di potezione Le modalità di guasto dei trasformatori L’articolo prende in esame i diversi tipi di guasti che si possono verificare nei trasformatori e le precauzioni atte a prevenire i relativi danni La presenza dei trasformatori nelle reti di distribuzione è dovuta essenzialmente ai seguenti motivi - minimizzare le perdite di energia causate dall’effetto Joule; per esempio, aumentare la tensione di un fattore pari a 10 riduce queste perdite di un fattore pari a 100 (Perdite = R (Passorbita / U) 2), - minimizzare le cadute di tensione (∆U R I cosϕ + X I sinϕ), sia resistiva (R) che reattiva (X) a una data potenza trasmessa (U I cosϕ), Cortesia Trafo Elettro Service 46 • l’impianto elettrico - novembre 2006 - assicurare la separazione galvanica tra reti con stessa tensione (limiti di proprietà, cambiamenti del regime del neutro, ecc.). I trasformatori sono sottoposti a molte sollecitazioni elettriche esterne, provenienti sia da monte che da valle, Le conseguenze di ogni guasto possono essere pesanti, sia in termini di danno, che di mancato funzionamento. I trasformatori devono perciò essere protetti, da una parte, da attacchi di origine esterna e, dall’altra, isolati dalla rete in caso di guasto interno. Le sovratensioni esterne I trasformatori di distribuzione sono soggetti a sovratensioni transitorie provenienti dalla rete a cui sono collegati. Queste sovratensioni sono il risultato sia di fulminazioni dirette o indotte sulle reti MT o BT: fulminazioni e installazioni elettriche MT, che di trasmissione a livello di MT di sovratensioni di manovra generate dalla rete a monte. Durante la messa fuori tensione da parte dell’apparecchiatura situata immediatamente a monte, le sovratensioni che possono essere generate dall’insieme trasformatore - apparecchio di manovra - circuito di alimentazione, porta una sollecitazione dielettrica nel trasformatore. Questa sollecitazione causa il prematuro invecchiamento, oppure addirittura un cedimento dell’isolamento tra le spire o verso la terra. Le condizioni più critiche si ottengono durante la messa fuori tensione di trasformatori a vuoto, con dispositivi di manovra capaci di interrompere correnti ad alta fre- quenza, come gli interruttori in vuoto. L’utilizzo di tali apparecchi come mezzo di manovra deve essere perciò valutato con cautela. I criteri che determinano la gravità della sovratensione per i trasformatori sono, naturalmente, il valore di picco, così come la velocità di variazione della tensione (fronte di salita, oppure fronte di discesa in caso di prossimità a una “onda tronca”) che porta a una distribuzione irregolare delle sollecitazioni negli avvolgimenti e perciò provoca un superamento dei limiti di tenuta tra le spire, anche se il valore di picco tra i terminali degli avvolgimenti primari non supera valori limite (vedi figura 1). I rischi di esposizione a sovratensioni per un dato trasformatore sono legati al sito di installazione e dipendono da criteri quali: - fornitura MT da una rete aerea o sotterranea; - eventuale presenza, dimensionamento e condizioni di installazione di dispositivi di limitazione delle sovratensioni (scaricatori o protezioni spinterometriche); - lunghezza e tipo di connessioni tra la rete e il trasformatore; - tipo di apparecchiatura e le condizioni di manovra; - qualità delle connessioni di terra ed eventuale collegamento con la messa a terra della cabina, - rete BT aerea o sotterranea; - messa a terra delle rete BT e suo eventuale collegamento con la messa a terra della cabina. Le definizioni normative che si riferiscono al concetto di livello di isolamento non coprono completamente le sollecitazioni cui i trasformatori possono essere sottoposti, dal momento che alcuni fenomeni della rete sono poco considerati, come per esempio le tensioni transitorie a fronte ripido. Guasti interni dovuti a sovratensioni possono essere osservati nelle seguenti forme: - guasti dell’isolamento tra le spire nello stesso avvolgimento (il caso più frequente); - guasto dell’isolamento tra avvolgimenti; - guasti dell’isolamento tra l’avvolgimento sollecitato e una parte conduttrice contigua (nucleo o serbatoio). L’isolamento esterno dei trasformatori a immersione è largamente sovradimensionato e raramente si osservano casi di guasto all’isolamento in questi trasformatori, fatta eccezione per alcuni casi di trasformatori su linea aerea in luoghi particolarmente inquinati. I trasformatori a secco possono essere soggetti a guasti esterni del dielettrico in luoghi dove si riscontra un inquinamento delle superfici isolanti. FIGURA 1 Capacita distribuita e sollecitazioni lungo un avvolgimento FIGURA 2 Esempio di guasto fra le spire I guasti tra le spire I guasti tra le spire dell’avvolgimento primario sono i guasti più frequenti e i più difficili da rilevare. Essi sono il risultato di un deterioramento localizzato dell’isolamento del conduttore, dovuto a sollecitazioni dielettriche o termiche. L’effetto iniziale è limitato a un leggero aumento della corrente del primario, dovuto alla variazione del rapporto del trasformatore legata al cortocircuito di una spira sull’avvolgimento coinvolto. Questa spira guasta si comporta come un avvolgimento secondario e diventa sede di una corrente limitata esclusivamente dalla sua stessa impedenza e resistenza nel punto di guasto (figura 2). A seconda della corrente che passa attraverso questa spira, l’evoluzione del guasto sarà più o meno rapida. Nel caso di alte correnti, il locale rialzo della temperatura porterà al deterioramento delle spire vicine e il guasto si propagherà velocemente. L’ordine di grandezza corrisponderà approssimativamente a cento volte la corrente nominale oppure circa 1 kA per l’avvolgimento primario di un trasformatore di 400 kVA sotto i 20 kV (CIRED 991/1.14). In ogni caso, la presenza di un arco locale porterà a un rilascio di gas, sia che si tratti di trasformatore in olio o a secco. Questa emissione può provocare un aumento di pressione, fino alla rottura di parti della struttura (serbatoio o isolamento solido). Se il guasto causa una bassa corrente del primario, i fenomeni possono essere lenti e difficili da rilevare mediante il monitoraggio della corrente di alimentazione. I test di laboratorio su trasformatori in olio hanno mostrato correnti tra 1 e 6 volte la corrente nominale, accompagnate da grandi emis- sioni di gas, per guasti che coinvolgono fino al 8 % delle spire del primario (CIRED 1991/1.14). Questo è il motivo per cui il monitoraggio di emissioni gassose o della pressione può essere usato in modo complementare ai dispositivi di protezione basati sulla misura della corrente. I guasti tra gli avvolgimenti Avvolgimenti MT I guasti tra gli avvolgimenti MT sono rari ma possono causare alte correnti di guasto, fino al valore di cortocircuito della rete nel caso di un guasto sui terminali con danni significativi. Alcuni guasti che avvengono in punti particolari, come tra gli avvolgimenti in prossimità della connessione del neutro in un collegamento a stella, sono simili a un gua- novembre 2006 - l’impianto elettrico • 47 PROGETTAZIONE I guasti verso terra e influenza del sistema di messa a terra del neutro FIGURA 3 Esempio di guasti tra gli avvolgimenti primario e secondario FIGURA 4 Esempio di guasto verso terra sto tra le spire, dal momento che i punti che vengono a contatto non hanno grande differenza di tensione. Avvolgimenti BT Il guasto solo eccezionalmente si verifica tra gli avvolgimenti BT, poiché sono posizionati vicinissimi al nucleo magnetico e sono circondati dagli avvolgimenti MT. Nel caso di avvolgimenti BT multipli sulla stessa colonna del nucleo magnetico (per esempio collegamento a zig-zag), esiste la possibilità di guasto. In qualsiasi caso, la corrente di guasto rimane minore della corrente di corto tra i terminali del secondario, ma l’evoluzione può essere veloce per la presenza di un arco di intensità significativa. 48 • l’impianto elettrico - novembre 2006 MT/BT Un guasto tra gli avvolgimenti può portare anche a un contatto tra il primario e il secondario, con il verificarsi di un potenziale pericoloso sulla rete BT .Il rischio verso apparecchiature e persone dipende dal sistema del neutro nelle due reti (vedi figura 3). In alcune applicazioni, per aumentare la sicurezza dell’avvolgimento a bassissima tensione, l’utilizzo di uno schermo collegato a terra, posizionato tra gli avvolgimenti primario e secondario, consente l’eliminazione di questa ipotesi di guasto favorendo i guasti fase-terra. In questo caso, le connessioni a terra della struttura del trasformatore e del neutro BT sono diverse, impedendo così l’aumento del potenziale della rete BT relativo alla terra. I guasti tra gli avvolgimenti MT e la terra sono causati molto spesso da un cedimento dell’isolamento a seguito di una sovratensione. Tuttavia essi possono anche risultare da guasti di tipo meccanico oppure, come visto prima, dall’evoluzione di un guasto elettrico. Le caratteristiche di un guasto a terra, così come la capacità di rilevarlo, dipendono dal sistema di messa a terra della rete di alimentazione e dalla posizione del guasto nel trasformatore (figura 4). Vediamo di seguito i diversi casi: - Nel caso di neutro MT non distribuito, collegato a terra da un’impedenza, il guasto provocherà la comparsa di una corrente verso terra, che varia in funzione dell’impedenza del neutro e della posizione del guasto nell’avvolgimento. - In caso di una bassissima corrente di guasto, c’è il rischio di un lento incremento della pressione interna al trasformatore simile a quello dei guasti tra le spire. Un rilevamento preciso a della corrente verso terra potrebbe essere un efficace mezzo di protezione; tuttavia, tale protezione non sempre è tecnicamente e/o economicamente fattibile. - Nel caso di una rete con neutro accordato (messa a terra con bobina di Petersen), un guasto nell’isolamento di un trasformatore in olio presenterà un carattere di auto-estinguenza periodico. - Il basso valore della corrente di guasto permette la sua spontanea estinzione nell’olio e il progressivo riapparire della tensione, caratteristica di una rete con neutro compensato, che porterà a un altro guasto diverse centinaia di millisecondi più tardi. La frequenza dei fenomeni aumenterà se c’è un progressivo deterioramento causato da guasti successivi, che porterà a un abbassamento della tenuta dielettrica. - Nel caso di una rete con neutro collegato direttamente a terra e distribuito (rete a Tabella 1 - le sollecitazioni operative e le relative conseguenze Sollecitazioni Sovratensioni Leggera sovracorrente Possibile causa Fulminazione in vicinanza Manovra della rete Probabile guasto Guasto tra le spie MT Guasto tra gli avvolgimenti e la terra Sovraccarico Guasto non franco sulla rete BT Distruzione degli avvolgimenti nei punti surriscaldati con cortocircuito delle spire Distruzione degli avvolgimenti nei punti surriscaldati con cortocircuito delle spire e spostamento degli avvolgimenti Guasto tra le spire MT Possibile evoluzione del guasto verso terra Cortocircuito Guasto lato BT in prossimità del trasformatore Invecchiamento Effetto cumulativo con guasti passati Segni iniziali Fuoriuscita di gas o fumo Leggero incremento della corrente di fase Corrente di terra Fuoriuscita di gas o fumo Leggero incremento della corrente di fase Progressione rapida e casuale verso un guasto tra gli avvolgimenti Fuoriuscita di gas o fumo Leggero incremento della corrente di fase Corrente di terra N.B.: tutte le modalità di guasto, se non risolte nella fase iniziale, si diffonderanno nei vari avvolgimenti e provocheranno gravi conseguenze, come la rottura del serbatoio e/o l’esplosione degli avvolgimenti, con possibilità di incendio. 4 conduttori, di tipo nord-americano), la presenza della corrente del neutro è normale, a causa dell’esistenza di carichi monofase, e la comparsa di un guasto aumenterà questa corrente (in funzione dell’impedenza della sezione di avvolgimento non cortocircuitato). La situazione è perciò analoga al cortocircuito dell’autotrasformatore. La corrente di guasto sarà sempre significativa e richiederà una risposta veloce, altrimenti si rischia un’esplosione. Al contrario, si rischia che non venga visto dai dispositivi di protezione della rete che sono regolati per consentire una grande corrente del neutro (fino al 40 % della corrente nominale della linea). È quindi la protezione del trasformatore che deve essere in grado di intervenire. Una percentuale significativa di guasti riguarda la struttura del trasformatore, perciò è utile la protezione di terra contro i guasti di terra. Poiché la corrente di terra in condizioni normali è uguale a zero (eccetto che nelle reti con sistema del neutro a terra e distribuito), tale protezione può essere regolata su una soglia bassa, per esempio 10% della corrente nominale con un ritardo di 100 ms, in casi con trasformatori di corrente, e con pochi ampère, dove si utilizzano sensori di corrente residua (differenziale). Guasti correlati al tipo di tecnologia I guasti interni del trasformatore avvengono innanzitutto in conseguenza di sollecitazioni esterne (sovratensioni, sovracorrenti). In precedenza, abbiamo visto le diverse modalità di guasto e il modo in cui la situazione può evolvere. Tuttavia, si possono prevedere altre modalità di guasto a seconda del tipo di tecnologia del trasformatore. Per i trasformatori in olio: - una fuoriuscita di olio non rilevata può sfociare, col tempo, in un guasto elettrico per la perdita di isolamento nella parte alta delle bobine. Una fuoriuscita di questo tipo può essere provocata, per esempio, dalla corrosione del serbatoio oppure da un impatto meccanico sullo stesso; - l’inquinamento dell’olio, per la presenza di particelle provenienti dal serbatoio stesso, dal nucleo o dall’isolamento, oppure perinfiltrazione d’acqua, può causare anche la situazione di guasto dielettrico. Questo inquinamento di solito non è monitorato nei trasformatori di distribuzione. Per i trasformatori con isolamento solido: - anomale sollecitazioni meccaniche (impatti, sforzi per stringere le connessioni, ecc.) pos- sono fessurare l’isolamento, causando archi tra le spire o verso le masse a terra vicine; - le fessurazioni dell’isolamento possono anche essere conseguenza di un invecchiamento termico anomalo, correlato a un errato utilizzo del trasformatore; - imperfezioni nella colata dell’isolamento solido possono creare fenomeni di scariche parziali, se dell’isolamento sono presenti bolle in aree con alto campo elettrico. Questo fenomeno causa un guasto interno del materiale isolante e può portare a un danno maggiore. - la presenza di inquinanti esterni (polvere) su questo tipo di trasformatori interferisce con la distribuzione delle sollecitazioni dielettriche di superficie e può causare guasti dell’isolamento. - la presenza di messe a terra metalliche a una distanza inferiore a quella raccomandata dal costruttore può causare, localmente, una sollecitazione eccessiva dell’isolamento. La tabella 1 rappresenta un riassunto delle sollecitazioni operative e le relative conseguenze. Bibliografia www. merlin-gerin.it Dossier Tecnico n°2/ MT-BT - Protezione trasformatori per cabine MT/BT. novembre 2006 - l’impianto elettrico • 49