DIODI ZENER= STABILIZZATORI DI TENSIONI CONTINUE Ha una giunzione realizzata in modo tale da poter lavorare bene in condizioni di breakdown. Viene comunemente usato come stabilizzatore di tensione, sfruttando il fatto che in zona di breakdown la tensione è quasi costante ed indipendente dalla corrente, comportandosi pertanto come un generatore quasi ideale di tensione Sono rettificatori al silicio nei quali la corrente inversa rimane piccola fino a che non si raggiunge la tensione di break-down e poi cresce rapidamente per piccoli incrementi di tensione. In queste condizione la resistenza dinamica del diodo è molto bassa e se la dissipazione di potenza e la temperatura del diodo rimangono basse non si avranno dei danneggiamenti. La tensione di break-down dipende dal materiale utilizzato e dalla tecnica di costruzione del diodo. Più in particolare, si può controllare il livello di break-down dalla concentrazione dei droganti e quindi dalla larghezza della zona di svuotamento. Se quest'ultima è stretta il breakdown si genera per effetto Zener, se invece è più larga si genera per effetto valanga. Un normale diodo, invece, soggetto a tensioni inverse superiori a quella di rottura può danneggiarsi perché, a causa di un drogaggio non uniforme, in alcune zone può concentrarsi un forte passaggio di corrente, con alta dissipazione di corrente e conseguenti danneggiamenti. L’effetto valanga si verifica quando per un certo valore della tensione inversa , si arriva ad un alto valore del campo elettrico nella zona di svuotamento che consente di fornire agli elettroni, liberi per effetto termico, una certa energia da permettere negli urti di liberare altri elettroni di valenza . Rompendo altri legami covalenti, si creano nuove coppie elettrone-lacuna che contribuiscono ad aumentare la probabilità di nuovi urti e quindi nuove rotture, incrementando così la corrente inversa che cresce con una specie di reazione a catena. Questo fenomeno è sensibile alla temperatura in quanto all'aumentare della temperatura aumenta l'agitazione termica e quindi la probabilità d'urto delle particelle con gli atomi quando esse attraversano lo spessore di transizione. È più difficile quindi per gli elettroni e le lacune acquistare sufficiente energia, fra una collisione e l'altra, per innescare il processo a valanga. Per questo motivo il suo valore deve crescere all'aumentare della temperatura e quindi il coefficiente di temperatura è positivo Nei diodi Zener essendo le due parti fortemente drogate, aumentando la tensione inversa l'allargamento della zona di svuotamento è limitato. L'effetto valanga è poco probabile in quanto le cariche in tale zona hanno poco spazio per acquistare una energia sufficiente a rompere i legami covalenti per urto, si raggiungono invece forti campi elettrici che comportano la rottura diretta dei legami covalenti con la generazione di forti correnti inverse (effetto ZENER). Un aumento di temperatura fa aumentare le energie degli elettroni dei legami covalenti e quindi rende più facile a questi elettroni sfuggire dai legami (si ha un aumento dell'agitazione termica); si richiede perciò una minore tensione applicata per strappare gli elettroni dal reticolo cristallino e farli diventare di conduzione. In generale l'effetto Zener si verifica per tensioni inverse molto basse inferiori ai 6v. I diodi zener con tensioni comprese fra 5V e 6V sono i più stabili in temperatura. Per tensioni inverse comprese tra 6/8 V si ha la presenza contemporanea dei due fenomeni (Zener e valanga). Per tensioni inverse superiori a 8V l'effetto preminente è quello a valanga. Nei diodi zener normalmente la tensione di lavoro Vz indicata dai costruttori è data in corrispondenza ad un valore Iz pari al 20% del valore massimo di corrente ammissibile. Di grande importanza è la pendenza della curva caratteristica nella regione di break-down dove r= Vz/ Iz o resistenza differenziale. Tecnologie costruttive: -Tecnologia a lega Al-Si: per diodi di piccola e media potenza (fino a 10W); -Tecnologia a diffusione: per diodi di media ed alta potenza necessarie grandi aree di giunzioni; -Tecnologia planare: : per diodi di piccola potenza; dove sono Simboli di un diodo zener Su Nuova Elettronica trovate questo simbolo: Sebbene i diodi Zener hanno la stessa forma dei diodi al silicio ed una fascia colorata che identifica il lato del terminale Catodo , non vengono utilizzati per raddrizzare una tensione alternata , ma soltanto per stabilizzare delle tensioni continue. La sigla riportata sul loro corpo ad es. 4,5 -5,1 - 7,5 - 12 -15 - 18 ecc..., indica il valore della tensione che ci forniscono già stabilizzata. In altre parole un diodo zener siglato 18 verrà usto per stabilizzare una tensione continua di valore più elevato (22-25-30 volt) sul valore fisso di 18 Volt. Per stabilizzare una tensione tramite diodo zener bisogna sempre collegare sul suo Catodo una resistenza di caduta (R1). Infatti un diodo zener collegato direttamente sulla tensione da stabilizzare senza una resistenza, si danneggerebbe in pochi secondi .Il valore di questa resistenza si sceglie in funzione del valore della tensione che vogliamo stabilizzare e del valore del diodo zener utilizzato. (Vcc-Vz) R=-----------0,025 dove Vz = Volt del diodo zener utilizztao Vcc= Volt applicati sull aresistenza 0,025 = corrente medi di lavoro in Ampere Supponendo di avere una tensione di 12 Volt e di volerla stabilizzare a 5,1V occorrerà procurarsi un diodo zener da 5,1 Volt e poi collegarlo ai 12 Volt tramite una resistenza che abbia un valore di (12-5,1) R= -------------- = 276 ohm => 270 ohm 0,025 Come qualsiasi altro componente , anche i diodi zener hanno una loro tolleranza, quindi la tensione che stabilirizzeremo non avrà l'esatto valore riportato sul loro involucro . In altre parole sull'uscita di un diodo zener siglato 5,1 potremo prelevare una tensione compresa tra 4,8 V e 5,4 V. I diodi zener si collegano solamente in serie, perchè collegandoli in parallelo si ottiene una tensione stabilizzata pari al diodo zener con il valore più basso. Collegando in parallelo due diodi zener , uno da 5,1V e uno da 15V, otterremo una tensione stabilizzata sul valore di tensione minore, cioè 5,1 Volt.Se invece colleghiamo in serie due diodi zener potremo stabilizzare una tensione sl valore pari alla somma dei due diodi . Collegando in serie un diodo zener da 5,1V ed uno da 15 V otterremo una tensione stabilizzata di 5,1+15=20,1 volt. Per collegare in serie due diodi Zener bisogna collegare sull'Anodo del primo il catodo del secondo. Ricapitolando Se si supera la tensione di rottura , una forte corrente inversa passa attraverso la giunzione (corrente inversa di rottura)che dipende dal valore del campo elettrico nello strato di carica spaziale ed è dovuta all'effetto valanga e/o all'effetto zener. Effetto Valanga Il campo elettrico nello strato di carica spaziale prodotto da una tensione inversa di rottura fa acquistare una certa energia ai portatori di carica mobili che vengono accelerati tra un urto e l'altro con gli ioni immobili dello strato. Succede che un portatore di carica mobile nell'urto può produrre una coppia elettrone lacuna ,cioè, altri due portatori secondari che a loro volta , se hanno sufficiente energia , per urti con altri ioni ,produrranno altre coppie elettrone-lacuna; in questo modo la corrente inversa che si ottiene può divenire molto grande. Effetto Zener Ad una maggiore concentrazione di impurità corrisponde un campo elettrico più elevato nello strato di carica spaziale, a parità di tensione applicata. Può succedere che intorno ai 6V di polarizzazione inversa a causa della forza esercitata da tale campo elettrico qualche legame di valenza possa rompersi , creando così coppie lacuneelettroni che formano la corrente inversa