Corso di laurea BIOTECNOLOGIE UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Fisiologia cellulare e Laboratorio di Colture cellulari Prof.ssa Luisa Gioia Corso di laurea BIOTECNOLOGIE Fisiologia cellulare e Laboratorio di Colture cellulari UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E’ AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO. ALCUNE IMMAGINI CONTENUTE SONO STATE TRATTE DAI SEGUENTI LIBRI: “Biologia molecolare della cellula” – Bruce Alberts et al. (Ed. Zanichelli) “FISIOLOGIA Molecole, cellule e sistemi” – Egidio D’Angelo e Antonio Peres (Edi-ermes) “Introduzione alle colture cellulari” - G.L. Mariottini et al. (Ed. Tecniche nuove) “Cell Biology: a short course” – S.R. Bolsover et al. (Ed. Wiley-Blackwell) COMUNICAZIONE INTERCELLULARE e SEGNALAZIONE INTRACELLULARE La maggior parte delle cellule di un organismo pluricellulare devono ricevere costantemente SEGNALI di varia natura per mantenersi vive e funzionare. Tutti gli organismi hanno anche sistemi di segnalazione che li avvertono della presenza di patogeni e che determinano una risposta di difesa. Anche i sistemi biologici presentano step comuni delle vie di segnalazione, lo stesso sistema di segnalazione può portare a risposte molto diverse in differenti cellule o organismi. tatto suoni luce cellula risposta odori calore Altre cellule Semplice via di segnalazione intracellulare attivata da una molecola segnale extracellulare messaggeri intracellulari Segnalazione intercellulare Secrezione SEGNALI RECETTORI per la ricezione dei segnali COMUNICAZIONE DIRETTA tramite GJ Segnali immediati Segnali a lungo termine Metabolismo cellulare Funzioni cellulari Espressione genica Tipi di segnalazione intercellulare Segnali per contatto cellulare avvengono fra cellule che devono avere membrane plasmatiche adiacenti. Segnali autocrini si legano ai recettori sulla cellula che li secerne. Segnali paracrini si legano ai recettori e stimolano le cellule adiacenti. Segnali sinaptici sono simili ai paracrini ma vi è una speciale struttura chiamata sinapsi fra la cellula che origina il segnale e la cellula che lo riceve. I segnali sinaptici avvengono solo fra cellule che formano sinapsi (es. sinapsi neuromuscolare) Segnali endocrini avvengono quando le cellule secernono molecole segnale nel sangue (es. le ovaie nelle femmine e i testicoli nei maschi sono stimolati dagli ormoni prodotti dal cervello). Segnalazione diretta tramite GJ Segnalazione autocrina UNA CELLULA PRODUCE MOLECOLE SEGNALE CHE POSSONO LEGARSI AI PROPRI RECETTORI SEGNALAZIONE TRAMITE GIUNZIONI GAP (GJ) LE CELLULE CONNESSE DA GAP JUNCTIONS CONDIVIDONO PICCOLE MOLECOLE SEGNALE (PM <1000 Da), ad es. Ca++ e cAMP, E POSSONO PERCIO’ RISPONDERE A SEGNALI EXTRACELLULARI IN MODO COORDINATO Le connessioni cellulari dirette, come le giunzioni comunicanti (gap) nelle cellule animali, permettono: A. alle cellule adiacenti di aderire strettamente le une alle altre. B. ai messaggeri secondari prodotti in una cellula di diffondere rapidamente e stimolare eventi nelle cellule confinanti. C. alle cellule adiacenti di formare una stretta barriera di acqua fra le loro membrane. D. alle proteine chinasi di fluire fra le cellule, coordinando la risposta cellulare in un tessuto. E. il rapido scambio di informazioni genetiche fra le cellule adiacenti. Non tutte le connessine sono compatibili √ indica una GJ funzionante From: Cell Biology A short course SR Bolsover et al. Wiley-Blackwell Un fattore di crescita secreto dalla cellula che ha un tasso di diffusione basso, ed interagisce solo con le cellule in una ristretta area è un esempio di segnalazione: • endocrina • sinaptica • paracrina i segnali paracrini sono prodotti da cellule e si legano ai recettori delle altre cellule nelle immediate vicinanze. • contatto cellulare Semplice via di segnalazione intracellulare attivata da una molecola segnale extracellulare messaggeri intracellulari La specializzazione funzionale delle m. plasmatiche (es. presenza di RAFT lipidici e CAVEOLE) consente una efficiente organizzazione del sistema segnale-recettore e la rapida attivazione delle vie di segnalazione intracellulare La specializzazione funzionale delle m. plasmatiche (es. presenza di RAFT lipidici) consente una efficiente organizzazione del sistema segnale-recettore e la rapida attivazione delle vie di segnalazione intracellulare Le 3 classi più grandi di recettori di superficie Attivazione di una proteina G Un segnale extracellulare agendo su recettore ne cambia la conformazione; questo a sua volta altera la conformazione della proteina G L’alterazione della subunità alfa permette di scambiare GDP con GTP La proteina G si divide in due componenti: subunità alfa e complesso beta-gamma entrambi i quali possono regolare l’attività di proteine bersaglio sulla M plasmatica Attivazione di una proteina G Il recettore resta attivo finchè la molecola segnale resta attaccata ad esso e perciò può catalizzare l’attivazione di molte molecole di proteina G Disattivazione di una proteina G Disattivazione della proteina G per idrolisi del GTP legato alla subunità alfa Dopo che la subunità alfa attivata dal GTP ha attivato la sua proteina bersaglio si spegne da sola idrolizzando il GTP a GDP. Ciò inattiva la subunità alfa che si dissocia dalla proteina bersaglio e si riassocia la complesso betagamma riformando la proteina G inattiva L' attività endogena GTPasica della proteina G serve a: •idrolizzare il GTP riportando la proteina G a livello di attività pre-stimolazione le risposte ai segnali extracellulari devono essere reversibili. In alcune forme di cancro, le mutazioni di una proteina G (detta Ras) diminuiscono la attività della GTPasi Il Ras permanentemente attivato porta ad una divisione cellulare irregolare nel cancro. I recettori di membrana responsabili della segnalazione cellulare devono attraversare la membrana; sono tutti proteine integrali che trasmettono segnali attraverso il doppio strato lipidico RECETTORI TIROSIN KINASI ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Legame Growth factors (es. EGF, PDGF,…) Dimerizzazione Fosforilazione (trans-fosfosforilazione) su tirosina Reclutamento di proteine citoplasmatiche con dominio SH2 Attivazione vie di trasduzione Ras e MAPK Sintesi DNA Divisione cellulare RECETTORI TIROSIN KINASI MAPK: mitogen associated protein kinase Il recettore per il fattore di crecita PDGF è un recettore TK e come altri recettori TK attiva la GTPase Ras e conseguentemente la cascata delle MAP kinasi (MAPK) Attivazione di una proteina chinasi •Le proteine chinasi trasferiscono il gruppo fosfato su proteine target causando una risposta cellulare •L' attivazione porta frequentemente a una cascata di proteine chinasi: il SISTEMA A CASCATA porta ad una rapida amplificazione del segnale Le risposte ai segnali da parte dei sistemi di trasferimento devono essere reversibili→ FOSFATASI: rimuovono il gruppo fosfato I recettori TK per i fattori di crescita attivano una cascata di proteine chinasi a cui partecipano enzimi multipli che effettuano un cambio dell' espressione di un gene. •Segnali esterni possono portare a cambiamenti della espressione genica. •I passaggi multipli determinano una amplificazione del segnale. •I passaggi multipli che portano all'attivazione delle chinasi possono dare diverse risposte cellulari, secondo la presenza o assenza di proteine bersaglio. Le mutazioni nel modello di segnalazione sono una delle significative caratteristiche della crescita delle cellule cancerose RECETTORI TIROSIN KINASI Un‘altra proteina citoplasmatica con dominio SH2 reclutata in seguito alla attivazione del recettore TK è PLCγ La PLCγ attivata esplica la sua attività enzimatica idrolizzando PIP2 in IP3 e DAG RECETTORI TIROSIN KINASI Il recettore TK per l’insulina fosforila e attiva PI3-kinase PI3-kinasi agisce su PIP2 aggiungendo un altro gruppo P e formando PIP3 PIP3 lega PKB attivandola portando alla traslocazione alla m. plasmatica del trasportatore per il glucosio (così cellule muscolari e adipociti posso captare grandi quantità di glucosio dall’ambiente extracellulare) La segnalazione fra le cellule normalmente risulta nella attivazione di proteine Molti recettori di membrana legano molecole segnale che attivano una proteina chinasi Semplice via di segnalazione intracellulare attivata da una molecola segnale extracellulare messaggeri intracellulari MESSAGGERI INTRACELLULARI Es. Un segnale provoca l’attivazione di una proteina G (il segnale originario normalmente non entra nella cellula) Conseguentemente si ha la produzione di messaggeri secondari dentro la cellula L’invio di un segnale attraverso la membrana cellulare può portare alla formazione di MESSAGGERI SECONDARI dentro la cellula. • Ca++ • cAMP • DAG • IP3 • NO (ossido di azoto) Svariate molecole possono agire come "messaggeri secondari". I messaggeri secondari vengono prodotti quando un segnale (ligando) si lega ad un recettore di membrana. Le cellule sono programmate per le risposte, lo stesso segnale e messaggero secondario possono avere differenti effetti secondo il programma che opera nella cellula. La risposta prodotta dalla cellula dipende da quale bersaglio è disponibile per la proteina bersaglio attivata Alcune proteine G, attivando la fosfolipasi C, attivano la via di segnalazione dell’inositolo fosfolipide che produce due messaggeri intracellulari: IP3 e DAG Il Ca++ ha la funzione di messaggero intracellulare ubiquitario La fecondazione da parte di uno spz scatena un aumento di Ca++ citosolico che porta all’attivazione della cellula uovo Il Ca++ ha la funzione di messaggero intracellulare ubiquitario Intracellular [Ca++] is kept low, 10-7M Extracellular or of ER lumen [Ca++] is kept high, 10-3M Steep gradient to enable rapid increase in [Ca++]i REGULATION OF INTRACELLULAR [Ca++] CONCENTRATION La piccola molecola di "cAMP" è stato il primo messaggero secondario identificato Intracellular concentration 10-7 M (1950) An extracellular signal can ↑ x20 fold in seconds ¾cAMP is synthesised from ATP by membrane bound adenylyl cyclase ¾cAMP is destroyed by cAMP phosphodiesterases to adenosine 5' monophosphate (5'AMP) In most animal cells, cAMP works via PKA Legame di una molecola segnale a un recettore accoppiato a proteina G Attivazione dell’AC Produzione di cAMP Molte delle azioni del cAMP sono poi mediate dalla PKA, una serinatreonina kinasi cAMP-dipendente cAMP-dependent protein kinase (PKA) PKA catalyses the transfer of terminal phosphate group from ATP to specific serines or threonines of selected target proteins ¾Some cAMP mediated responses are rapid (seconds) -Skeletal muscle cells Activated PKA phosphorylates enzymes involved in glycogen metabolism ¾Some are slow (hours) Transcription of the genes (regulation) La PKA cAMP-dipendente è una proteina chinasi che media la maggior parte degli effetti prodotti dal cAMP In una reazione di aggressione o di fuga, l' epinefrina viene rilasciata dalle ghiandole che producono adrenalina e si lega ai recettori di membrana delle cellule muscolari. I seguenti eventi avvengono a causa del legame fra ligando e recettore: •La proteina G viene attivata dal legame con il GTP e determina la produzione di cAMP da parte della adenil ciclasi. •Il messaggero secondario, cAMP, attiva la proteina chinasi A che inibisce la glicogeno sintetasi bloccando la sintesi di glicogeno. •La proteina chinasi A attiva altre chinasi, portando alla fosforilazione di enzimi coinvolti nel metabolismo del glucosio •Il glucosio prodotto nel giro di poche sec è disponibile per la produzione di energia per la contrazione muscolare. la risposta all 'epinefrina, nel fegato e nei muscoli, è un esempio di cascata che determina il cambiamento di enzimi per assicurare che il glucosio libero sia disponibile per la glicolisi nei tessuti muscolari cAMP: in tutte le specie di mammifero svolge un ruolo fondamentale nei meccanismi molecolari che regolano la MATURAZIONE DEL GAMETE FEMMINILE (fase M=MEIOSI), determinando il mantenimento dell’arresto meiotico MII La maturazione della cellula uovo Alti livelli intracellulari di cAMP mantengono l’oocita bloccato allo stadio di profase della meiosi AMPc AMPc PKA nucleo Proteina bersaglio della PKA OOCITA Il PROCESSO DI MATURAZIONE MEIOTICA della cellula uovo è necessario per la fecondazione e la conseguente formazione dell’embrione, da cui può originare un nuovo individuo EMBRIONE 5 vie parallele di segnalazione intracellulare Le chinasi alla fine di ciascuna via fosforilano proteine bersaglio, alcune delle quali sono attivate da più di una chinasi Semplice via di segnalazione intracellulare attivata da una molecola segnale extracellulare messaggeri intracellulari Varie risposte indotte dallo stesso neurotrasmettitore, l’acetilcolina tipi cellulari diversi sono specializzati a rispondere in modo diverso allo stesso neurotrasmettitore lo stesso segnale (e messaggero secondario) può avere differenti effetti su cellule diverse ALCUNE MOLECOLE SEGNALE AGISCONO SU RECETTORI INTRACELLULARI recettore nucleare o citoplasmatico messaggeri intracellulari Gli estrogeni e il testosterone sono ormoni steroidei e si legano a RECETTORI CITOPLASMATICI Gli ormoni steroidei, estrogeni e testosterone sono non polari e possono passare attraverso il doppio strato lipidico senza legarsi a un recettore di membrana. Gli ormoni steroidei si legano a speciali recettori nel citoplasma della cellula. Questi recettori si modificano e migrano verso il nucleo dove attivano la trascrizione. L’ ossido di azoto (NO) è una molecola segnale sia negli animali che nei vegetali entra nella cellula e si lega direttamente ad un enzima dentro la cellula bersaglio Ruolo dell’NO nel rilassamento della muscolatura liscia nella parete di un vaso sanguigno Quale delle seguenti NON è una risposta tipica associata ad una segnalazione cellulare? • Attivazione della proteina G tramite lo scambio fra GTP e GDP • Produzione di messaggeri secondari (cAMP e IP3,…) • Attivazione di una proteina chinasi (PKA, PKC,…) • Rilascio di ioni calcio nel citosol cellulare • Stimolazione dell 'apoptosi Vi sono situazioni in cui ad una cellula viene segnalato di morire per APOPTOSI, ma questa non è una risposta tipica ad un segnale esterno Le cellule possono andare incontro anche ad un processo di morte cellulare programmata: APOPTOSI rimozione di cellule apoptotiche da parte di un macrofago