Biol. Mar. Mediterr. (2009), 16 (1): 232-233 C. Longo, G. Corriero, M. Mercurio, M. Licciano1, L Stabili1,2 Dipartimento di Zoologia, Università di Bari, Via Orabona, 4 – 70125 Bari, Italia. [email protected] DISTEBA, Università del Salento, Via Prov.le Lecce-Monteroni – 73100 Lecce, Italia. 2 IAMC, Sezione di Taranto – CNR, Via Roma, 3 – 70400 Taranto, Italia. 1 ACCUMULO MICROBIOLOGICO DELLA DEMOSPONGIA HYMENIACIDON PERLEVIS: IMPLICAZIONI PER LA BIORIMEDIAZIONE IN AMBIENTE MARINO BACTERIAL ACCUMULATION BY THE DEMOSPONGIAE HYMENIACIDON PERLEVIS: A TOOL FOR MARINE BIOREMEDIATION Abstract – We examined the bacterial accumulation in Hymeniacidon perlevis. Analyses were performed on sponge homogenates from unstarved and starved specimens and seawater from the same sampling site. Results showed that H. perlevis is able to accumulate all the six considered microbiological groups. The analysis also indicated that bacterial groups differ in their resistance to digestion by H. perlevis. Key-words: bioremediation, Hymeniacidon perlevis, bacterial accumulation, Ionian Sea. Introduzione - Negli ambienti marini costieri gli organismi filtratori possono potenzialmente processare notevoli volumi della colonna d’acqua nell’arco di un’intera giornata (Licciano et al., 2007). In particolare, i poriferi sono capaci di estrarre più dell’80% delle particelle organiche in sospensione con un range dimensionale tra i 0,5 e 50 mm (Pile et al., 1996; Ribes et al., 1999; Stabili et al., 2006). La demospongia Hymeniacidon perlevis è una specie tipica di ambienti chiusi e semichiusi, talora con elevati carichi inquinanti. Precedenti indagini hanno già evidenziato la capacità di questa specie di rimuovere dall’ambiente circostante alcune frazioni del batterioplancton (Fu et al., 2006). In questa ricerca è stata valutata la capacità di accumulo e digestione di diverse categorie batteriche da parte di H. perlevis, con l’obiettivo di utilizzare questa demospongia quale biofiltro per ridurre la concentrazione batterica in ambienti acquatici soggetti ad impatto antropico. Materiali e metodi – Esemplari di H. perlevis sono stati prelevati nel II Seno del Mar Piccolo di Taranto (Mar Ionio) e trasferiti in laboratorio dove sono stati suddivisi in due gruppi di 27 spugne ciascuno. Per valutare la capacità di digerire diverse categorie batteriche il primo gruppo è stato posto a stabulare, per 48 h, in un acquario allestito con acqua di mare sterile (T=18 °C; Sal=37‰), i restanti 27 esemplari (spugne non stabulate) sono stati omogenati per 90 sec. L’omogenato è stato impiegato per la ricerca quantitativa di sei parametri microbiologici. La stessa procedura è stata adottata per le spugne stabulate. Sono stati, inoltre, prelevati campioni di acqua dal medesimo sito di campionamento, anch’essi analizzati microbiologicamente. Per tutti i campioni sono stati valutati i seguenti parametri batteriologici: conta microbica totale a 37 °C su Plate Count Agar (PCA); conta dei batteri eterotrofi su Marine Agar (MA); streptococchi fecali e coliformi totali e fecali mediante la metodica Most Probable Number (MPN); vibrioni mediante semina dei campioni su TCBS agar più 2% NaCl. Risultati – La concentrazione di tutti i batteri considerati risultava sempre superiore negli omogenati delle spugne di partenza rispetto a quella riscontrata nell’acqua di mare. Relativamente ai batteri indicatori di contaminazione microbica, Accumulo microbiologico della demospongia H. perlevis 233 questi sono risultati assenti o presenti con concentrazioni molto basse nelle spugne stabulate. In particolare, in queste ultime i coliformi fecali e totali risultavano completamente assenti mentre gli streptococchi fecali subivano una significativa riduzione. Al contrario, le densità degli altri parametri microbiologici considerati sono risultate pressoché simili o poco superiori rispetto a quelle registrate nelle spugne non stabulate. Tab. 1 - Densità batteriche nell’acqua di mare e nelle spugne tabulate e non stabulate. Bacterial densities in seawater and in the starved and unstarved sponges. Batteri eterotrofi (22°C) Conta a 37°C Vibrioni coltivabili Coliformi totali Coliformi fecali Streptococchi fecali Acqua di mare 2,1 x 105 CFU/ml 9,6 x 102 CFU/ml 2,3 x 102 CFU/ml 9 MPN/100ml 9 MPN/100ml 4 MPN/100ml Spugne non stabulate 3,5 x 107 CFU/g 3,8 x 105 CFU/g 3,4 x 105 CFU/g 150 MPN/100g 110 MPN/100g 2100 MPN/100g Spugne stabulate 3,7 x 107 CFU/g 6,4 x 105 CFU/g 3,9 x 105 CFU/g 0 MPN/100g 0 MPN/100g 420 MPN/100g Conclusioni - I risultati ottenuti evidenziano l’elevata capacità di H. perlevis di concentrare tutte le categorie batteriche considerate rispetto all’ambiente circostante. H. perlevis, inoltre, digerisce selettivamente i diversi gruppi batterici analizzati. La presenza nell’omogenato delle spugne stabulate di elevate concentrazioni di vibrioni coltivabili e batteri eterotrofi, suggerisce che tali batteri, tipicamente marini, abbiano trovato all’interno delle spugne un ambiente particolarmente idoneo per moltiplicarsi. H. perlevis, pertanto, rappresenterebbe una “nicchia ecologica” per tali microrganismi come già evidenziato per altri invertebrati marini (Licciano et al., 2007). Considerata l’elevata capacità di accumulo della componente batterica e la completa digestione dei coliformi totali e fecali da parte di H. perlevis, è plausibile ipotizzare, come già proposto da Fu et al. (2006), l’impiego di questa spugna come biorimediatore in bacini chiusi o semichiusi soprattutto in presenza di impianti di acquacoltura e di discariche urbane, dove i batteri sono estremamente abbondanti. Bibliografia FU W., SUN L., ZHANG X., ZHANG W. (2006) - Potential of the marine sponge Hymeniacidon perleve as biorimediator of pathogenic bacteria in integrated aquaculture ecosystems. Biotechnol. Bioeng., 93 (6): 1112-1122. LICCIANO M., STABILI L., GIANGRANDE A., CAVALLO R.A. (2007) - Bacterial accumulation by Branchiomma luctuosum (Annelida: Polychaeta): A tool for biomonitoring marine systems and restoring polluted waters. Mar. Environ. Res., 63: 291-302. PILE A.J., PATTERSON M.R., WITMAN J.D. (1996) - In situ grazing on plankton <10 mm by the boreal sponge Mycale lingua. Mar. Ecol. Progr. Ser., 141: 95-102. RIBES M., COMA R., GILI J.M. (1999) - Natural diet and grazing rate of the temperate sponge Dysidea avara (Demospongiae, Dendroceratida) throughout an annual cycle. Mar. Ecol. Progr. Ser., 176: 179-190. STABILI L., LICCIANO M., GIANGRANDE A., LONGO C,., MERCURIO M., NONNIS MARZANO C., CORRIERO G. (2006) - Filtering activity of Spongia officinalis var. adriatica (Schmidt) (Porifera, Demospongiae) on bacterioplankton: implications for biorimediation of polluted seawater. Water Research, 40: 3083-3090.