Più di duemila anni fa, apparve nel firmamento del cielo una stella nuova. Era una stella diversa, particolare: la sua luce era così forte che il suo corpo non bastava per contenerla tutta, e questa luminosità formava una coda dietro di lei, una striscia abbagliante… Apparve in una notte fredda e invernale. Ma la nostra stella non sapeva che cosa era apparsa a fare, non capiva il perché della sua coda, della sua luce. Dio doveva aver fatto un errore nel crearla. Dio le aveva semplicemente detto, per via della sua coda:” Tu sarai la mia cometa”. La prima cosa che vide quando apparve, fu una piccola grotta nel gelo della notte, e nella grotta stavano una mamma, un papà e un bimbo… Questo bimbo infreddolito e in fasce aveva sul suo volto la luce di tutte le stelle. ” E anche del sole”, pensò la cometa. C’era in quel bambino qualcosa di misterioso, come in lei… “Dio”, pensò, “Ha voluto unirmi al destino di questo bambino. E’ come se fossimo nati insieme, è come se senza di lui non potrei esserci. E’ il riflesso del suo volto che mi dà luce!” E si pose sopra la grotta… Ognuno di noi può essere un po’ cometa, ognuno di noi deve lasciar trasparire dal suo volto la luce di Gesù bambino. A ognuno di noi Dio dice: “Tu sei la mia cometa!” “ Al vedere la stella provarono una grandissima gioia ” La stella avverte i magi della presenza del Re, lo vedranno, contempleranno il suo volto. Ma non subito, li attende un viaggio. Quello che stiamo per compiere è un viaggio, così come un viaggio è la nostra vita ed il nostro cammino di fede. Non avere timore di essere nel buio, non avere timore dell’attesa o della fatica nel credere: per noi come per i magi ci saranno dei segni. Ciò che conta è tenere viva la domanda: dove è il re dei Giudei che è nato? Tenere vivo il desiderio di vederlo faccia a faccia. Il nostro viaggio è dunque, soprattutto un viaggio al cuore di noi stessi ove si odono i vagiti di quel bimbo che cerchiamo. Non conta, dunque, chi siamo o non siamo agli occhi del mondo, conta l’apertura del nostro cuore, conta quanto permettiamo che risuoni nel profondo del nostro essere la voce di Dio. E’ importante perciò imparare a scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida. Quando si è consapevoli di essere da lui condotti, il cuore sperimenta una gioia autentica e profonda, che ci accompagna ad un vivo desiderio di incontrarlo e ad uno sforzo perseverante per seguirlo docilmente… IV Incontro: La gioia nel cammino verso l’unità Canto: VENIMUS ADORARE EUM Chiedi perché partire dal proprio regno solo per inseguire una stella e perché per un Bimbo piegano quelle ginocchia da Re? Tu la risposta sai che è: Venimus adorare eum Emmanuel – Dio con noi, venimus adorare eum Emmanuel (rit. – 2 volte) Chiedi perché lasciare sui monti il gregge solo per ascoltare un canto e perché per un Bimbo piegano quelle ginocchia, perché? Tu la risposta sai che è: (Rit.) PREPARIAMOCI ALL’ASCOLTO… Quando restiamo ad ascoltare la tua chiamata a partire come Abramo e i Magi, noi ti chiediamo: Tutti: SIGNORE, MANDACI LA TUA STELLA! Quando vorremmo decidere noi il percorso, le tappe e i tempi del nostro cammino di fede, noi ti chiediamo: Tutti: SIGNORE, MANDACI LA TUA STELLA! Quando la nebbia delle distrazioni ci impedisce di vedere bene la tua strada, noi ti chiediamo: Tutti: SIGNORE, MANDACI LA TUA STELLA! Quando ci sentiamo un po’ soli o criticati sulla strada che porta alla tua grotta, noi ti chiediamo: Tutti: SIGNORE, MANDACI LA TUA STELLA! LA BUONA NOTIZIA… Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-12) Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore MEDITAZIONE… Tutti: Lode a te o Cristo BLOCK- NOTES ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO Canto: LA VERA GIOIA La vera gioia nasce nella pace, la vera gioia non consuma il cuore, è come fuoco con il suo calore e dona vita quando il cuore muore; la vera gioia costruisce il mondo e porta luce nell'oscurità. La vera gioia nasce dalla luce, che splende viva in un cuore puro, la verità sostiene la sua fiamma perciò non teme ombra né menzogna, la vera gioia libera il tuo cuore, ti rende canto nella libertà. La vera gioia vola sopra il mondo ed il peccato non potrà fermarla, le sue ali splendono di grazia, dono di Cristo e della sua salvezza e tutti unisce come in un abbraccio e tutti ama nella carità. ADORAZIONE… CANONI ( è possibile confessarsi ) ♫ Nada te turbe, nada te espante: quien a Dios tiene, nada le falta. Nada te turbe, nada te espante: solo Dios basta. ♫ Nulla ti turbi, nulla ti spaventi Chi ha Dio non manca di nulla Nulla ti turbi, nulla ti spaventi solo Dio basta. ♫ Laudate omnes gentes laudate Dominum! ♫ Dove Tu sei, torna la vita. Dove Tu passi, fiorisce il deserto. Dove Tu guardi, si rischiara il cielo. E in fondo al cuore torna il sereno. Dove Tu sei, dove Tu sei. (2v.) Silenzio … Ascolto … Perseveranza … Docilità … ► Ah, la mia emozione è stata forte, nel trovarmi sotto lo stesso tetto della Sacra Famiglia, contemplando i muri sui quali Gesù aveva fissato i suoi occhi divini, calpestando la terra che S. Giuseppe aveva irrigato con il suo sudore, dove Maria aveva portato Gesù sulle braccia, dopo averlo portato nel grembo verginale…Ho visto la stanzetta dove l’Angelo discese presso la Madonna… Ho deposto il mio rosario nella scodellina di Gesù Bambino…. Che ricordi meravigliosi! (S. Teresina – A 167) ► L’ho ben capito, la gioia non la troviamo negli oggetti che ci stanno attorno, bensì nel profondo dell’anima: possiamo averla in una prigione altrettanto bene che in un palazzo. (S. Teresina – A 179) ► Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il Cielo, è un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia, insomma è qualcosa di grande, di soprannaturale, che mi dilata l’anima e mi unisce a Gesù. (S. Teresina – A 318) ► L'amore vero non annulla le legittime differenze, ma le armonizza in una superiore unità, che non viene imposta dall'esterno, ma che dall'interno dà forma, per così dire, all'insieme. È il mistero della comunione, che come unisce l'uomo e la donna in quella comunità d'amore e di vita che è il matrimonio, così forma la Chiesa quale comunità d'amore, componendo in unità una multiforme ricchezza di doni, di tradizioni. (Benedetto XVI) ► Il dialogo non deve essere in balia del vento dello scoraggiamento o lasciato alla deriva dell’indifferenza e della mancanza di speranza. Sappiamo perché questo cammino è talvolta rallentato. Succede che l’amore, dolce e pacifico che ci anima, sia offuscato dall’abitudine allo scontro, dall’impotenza a trovare un’espressione comune, dall’oblio della preghiera di Cristo. (Giovanni Paolo II) ► Non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. (Gal 3,28) ► Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. (Ef 4,1-6) ►Vorrei che voi aveste a comprendere la vostra dignità proprio derivante dal Natale di Cristo. «Egli è la luce che illumina ogni uomo che viene a questo mondo» (Gv 1,9). Voi siete in prima fila. E comprendete allora quale conforto, innanzi tutto, vi può nascere nel cuore pensando: qualcuno (ed è Cristo) mi ha voluto bene, qualcuno ha stima di me, qualcuno (e sempre è Cristo) riconosce il rispetto, la giustizia, il diritto, che mi sono dovuti… È Cristo. È il Maestro, è il Liberatore, è il Salvatore; ed è mio! E potete allora comprendere come da questo rapporto fra voi e Cristo, il rapporto che nasce dal suo amore, e che vi associa alla grande famiglia umana amata e salvata da Lui, la Chiesa, può e deve nascere una nuova maniera d’essere uomini: diventiamo tutti figli di Dio, tutti fratelli... Se davvero Cristo penetra la società umana e la cementa col suo amore, dobbiamo e possiamo sperare che un mondo migliore finalmente nascerà. (Paolo VI) ► Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. (Is 60, 1-6) IL SEGNO… Canto: ORA E’ TEMPO DI GIOIA L'eco torna da antiche valli, la sua voce non porta più ricordo di sommesse lacrime, di esili in terre lontane. (Rit.) Ora è tempo di gioia non ve ne accorgete! Ecco faccio una cosa nuova: nel deserto una strada aprirò. Canto: TI SEGUIRO’ Ti seguirò, ti seguirò, o Signore e nella tua strada camminerò. Ti seguirò nella via dell’amore e donerò al mondo la vita. (Rit.) Ti seguirò nella via del dolore e la Tua Croce ci salverà. (Rit.) Ti seguirò nella via della gioia e la tua luce ci guiderà. (Rit.) Come l'onda che sulla sabbia copre le orme e poi passa e va, così nel tempo si cancellano le ombre scure del lungo inverno. (Rit.) Tra i sentieri dei boschi il vento con i rami ricomporrà nuove armonie che trasformano i lamenti in canti di festa. (Rit.) Recita del PADRE NOSTRO… INSIEME: (Madre Teresa di Calcutta) Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione dall'ignoranza e dall'indifferenza, dalla discriminazione e dall'intolleranza. Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal peccato. Sei Tu il vero ed unico Salvatore, che l'umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen! BENEDIZIONE E RIPOSIZIONE DEL SANTISSIMO Canto: FESTA Cos’è quest’anima nuova che riempie lo sguardo. Cos’è la luce che vedo negli occhi d’intorno. C’è aria di festa m’invade la gioia di amare è il fuoco che sento bruciare quando ci sei Tu in mezzo a noi…(Rit.) Festa, festa per Te. Festa insieme a Te. Ora che Tu ci sei è sempre festa per noi ! Perché la gente che vedo è tanto felice, cammino e tutte le strade ci fanno incontrare. Un giorno è come un minuto, un attimo è sempre. Che splendida cosa è la vita quando ci sei Tu in mezzo a noi…(Rit.) --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- …ORA POSSIAMO CONDIVIDERE CON GLI ALTRI LA CENA E QUANTO ABBIAMO VISSUTO STASERA… Cercare l'unità: un impegno per tutto l'anno I PROSSIMI INCONTRI : 7 FEBBRAIO 14 MARZO 11 APRILE 9 MAGGIO 13 GIUGNO LE PARROCCHIE DELLA VI PREFETTURA • S. Croce • S. Cuore Immacolato di Maria • S. Eugenio • S. Luigi Gonzaga • S. Roberto Bellarmino • S. Teresa d’Avila • S. Teresa del Bambino Gesù • S. Valentino tel. 06 3240509 tel. 06 8070359 tel. 06 3201923 tel. 06 8083124 tel. 06 8440741 tel. 06 85377301 tel. 06 8414209 tel. 06 8086743 Il comitato misto internazionale che annualmente prepara i sussidi per la preghiera per l'unità ha offerto la seguente indicazione: La data tradizionale per la celebrazione della Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani va dal 18 al 25 gennaio. Tale data venne proposta nel 1908 d P. Paul Wattson, nel periodo compreso tra la festa della Cattedra di S. Pietro e quella della conversione di S. Paolo; essa assume quindi un significato simbolico. Nell'emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le Chiese celebrano la Settimana di Preghiera in altre date. La flessibilità delle date ci ricorda che la ricerca dell'unità non deve essere limitata ad una settimana l'anno od esaurirsi nell'ambito di una momentanea disposizione d'animo, ma essa deve costantemente essere tesa a esprimere e rafforzare il senso di comunione già in atto tra le Chiese, pregando insieme per il raggiungimento della piena unità che è volere del Signore Gesù. Nulla è insignificante di quanto è fatto per amore. Nessun atto di amore, nessuna testimonianza o azione comune portata avanti nel nome di Gesù, nessun raduno di preghiera è privo di importanza e di valore se risponde al desiderio del Signore che i suoi discepoli siano una cosa sola. Ciascuna di queste semplici azioni esprime dolcemente la nostra volontà di amarci gli uni gli altri con la misura con cui Gesù ci ha amato ed è capace di parlare ad un mondo spesso incapace di vedere la presenza di Dio, o indifferente ai suoi progetti.