Scorpenidi: maestri del mimetismo

Scorpenidi: maestri del mimetismo
Classificazione:
Phylum:Chordata
Classe:Actinopterygii
Infraclasse:Teleostei
Ordine:Scorpaeniformes
Sottordine:Scorpaenoidei
Famiglia:Scorpaenidae
________________________________________________________________________Aspetti descrittivi
Le specie appartenenti a questa famiglia sono molto simili tra di loro: hanno un corpo
molto robusto caratterizzato da escrescenze e raggi spiniformi;
la bocca è
particolarmente grossa e terminale , i denti sono numerosi ma di piccole dimensioni. La
pinna dorsale è provvista di raggi velenosi; questo veleno non è mortale ma rende la
puntura molto dolorosa. Le dimensioni e la colorazione dipende dalle varie specie, ma
tutte presentano numerose macchie che permettono una più efficace mimetizzazione.
___________________________________________________________________Ecologia/Riproduzione
Gli scorpenidi abitano sia i fondali pieni di detriti, sia le praterie di Posidonia; sono
soliti cacciare di notte, ma di giorno, grazie ad un’abile mimetizzazione, approfittano
delle prede che si avvicinano inconsapevolmente a loro; li si può trovare sia a 100 metri
di profondità (S. notata; S. porcus) che a 350 metri (S. scrofa). La riproduzione avviene
soprattutto in estate: non appena vengono fecondate le uova sono raccolte in ammassi
galleggianti e lasciate al loro destino.
____________________________________________________________________________________Pesca
Date le abitudini sedentarie, catturare gli scorpenidi con la pesca da barca è una
questione più di fortuna che di bravura, poiché bisognerebbe riuscire a mettere l’esca
proprio davanti la loro bocca per cercare di smuoverli un po’; in più essendo un pesce
territoriale, una volta catturato un esemplare bisognerebbe spostarsi di parecchio per
incontrarne un altro.
Scorpaena porcus:
Scorpaena scrofa:
Scorpaena notata:
Scorfano nero
Scorfano rosso
Scorfanotto
Lo S. nero ha una lunghezza non
superiore ai 30 cm; il colore varia
tra il marrone ed un rossiccio
molto scuro. Preferisce i litorali
rocciosi
poco
profondi
e
ricoperti di alghe, dove riesce a
mimetizzarsi molto bene; è
molto attivo con l’arrivo del
buio.
È la specie più grande tra le tre
qui descritte, raggiunge i 50 cm
di
lunghezza;
ha
colori
appariscenti che variano tra le
tonalità del rosso. È comune nei
litorali rocciosi e dai 10 m di
profondità in poi; ha macchie, di
colore variabile, sul corpo che lo
aiutano nella mimetizzazione.
Lo scorfanotto, ha caratteristiche
simili alle due specie prima citate;
raggiunge la lunghezza massima di
18 cm; ha un colore rossiccio con
varie macchie marroni, anche se a
volte ne sono presenti alcune di
colore giallastro . Popola i fondali
melmosi e/o sabbiosi dove è più
facile nascondersi.