Premio Nazionale Erica Fraiese 1° Classificato Sezione Narrativa LA COCCINELLA METEOROLOGA C’erano una volta in primavera, una strana stagione di sole e di pioggia, tre amici: Rosso coccinella, Tommy l’apetta e Zampetta la zanzara che giocavano tranquilli in freschi prati di trifogli e deliziose margherite. Rosso si vantava dicendo che lui aveva il potere di far venire il sole e la pioggia quando voleva e che dovevano obbedire ai suoi ordini se volevano che il tempo restasse buono altrimenti … Tommy non gli credeva e quindi se ne stava da una parte mentre Zampetta lo compiaceva. Tommy allora osservando bene i trifogli si rese conto del trucco di Rosso: notò infatti che quando i trifogli si abbassavano voleva dire che stava arrivando il brutto tempo: ecco svelato come Rosso faceva a saperlo! Un giorno arrivò un cupo temporale e grosse gocce d’acqua sommersero la casa di Rosso costruita da Zampetta, tanto che morì annegato. Tommy allora riferì a Zampetta il trucco di Rosso e si rammaricò del fatto che quella volta Rosso non fosse stato così attento: “Se avesse guardato bene i trifogli sarebbe ancora qui con noi!”. Zampetta allora disse: “Chi troppo vuole, nulla ottiene”. Giuseppe APOLO API vs ZANZARE In un’assemblea tra gli insetti c’erano le api contro le zanzare: le zanzare prepotenti si vantavano di essere magre e agili e insultavano le api che invece avevano un corpo grassoccio. Un giorno decisero di andare a visitare un villaggio di umani per vedere quale specie gli umani considerassero la migliore: le api furono ben accolte per il miele mentre le zanzare furono tutte uccise. Irene Sofia BACCI LA ZANZARA E LA COCCINELLA VANITOSA C’era una volta su un albero una grossa coccinella che si vantava con tutti gli altri insetti della sua bellezza e, siccome era molto bella la gente che si fermava ad osservarla la trattava bene. C’era anche una zanzara che invece era molto triste perché aveva sempre molta fame. Infatti ogni volta che andava a procurarsi il cibo dagli umani si beccava sempre delle possibili spiaccicate e veniva sempre accolta con queste frasi: Oh no, ecco una zanzare, spiaccichiamola!!! Un giorno la zanzare chiese alla coccinella a che cosa le servissero tutte quelle macchie che aveva sulla schiena e la coccinella ben felice della domanda le spiegò tutto. Si vantava a tal punto che la zanzara prima la minacciò, poi decise di mangiarla. Uno scoiattolo, che dall’alto aveva visto tutto , si precipitò in aiuto della coccinella: uccise la zanzara e salvò quel che rimaneva della coccinella. L’insetto era salvo, però era così malridotto e rovinato che non si fece mai più rivedere in giro. Questa è la storia della zanzara invidiosa e affamata e della coccinella che si vantava della sua bellezza. Edoardo BIANCHI I BRUCHI PREPOTENTI Un giorno in campagna una piccola coccinella e una cavalletta giocavano nel parco. Arrivò una squadra di bruchi che esclamarono: ” Andate via! Il parco è solo nostro a quest’ora!”. I due piccoli amici, mortificati e dispiaciuti andarono via. Il giorno dopo però ci ripensarono e la coccinella disse: “Ci dobbiamo ribellare!” Decisero così di tendergli una trappola: cominciarono a fare delle buche su tutto il terreno e ricoprirono le buche con le foglie. Quando arrivarono i bruchi prepotenti caddero nelle buche e cominciarono a gridare “Aiuto! Aiuto!” Però non arrivava nessuno. “Aiuto! Aiuto!” Continuavano a gridare. I due amici pensavano che potesse bastare e così andarono ad aiutarli. Una volta tirati fuori decisero di fare una partita a palla rilanciata due contro due. Cominciarono a giocare Punto, punto, punto … vinsero i due amici! Ma loro volevano partecipare al campionato in quattro e così proposero ai bruchi “ Perché non formiamo una squadra da quattro? Insieme possiamo vincere!”. Da quel giorno tutti insieme formarono una squadra e vinsero tutte le partite. Morale: Insieme si può essere migliori in tutto! Alessia CALAMARI LA FORMICA INVIDIOSA In un bosco viveva una formica e una coccinella. La formica diceva alla coccinella che era una incapace e che non lavorava mai. In realtà le cose non stavano proprio così: la formica era semplicemente invidiosa della coccinella perché gli uomini la rispettavano perché credevano che portasse fortuna. Al contrario gli umani si comportavano male nei confronti delle formiche perché anche se non facevano niente, spesso si divertivano a schiacciarle o a deviare la loro fila. La coccinella allora cercò di far cambiare idea alla formica e così le disse: - Cara formica, ti do un consiglio: se vuoi diventare come me, devi metterti le ali. Allora la formica si mise le ali prendendole dalla coccinella. Ecco spiegato il perché ancora oggi esistono le formiche volanti. Samuele CARTI ELVIS LA ZANZARA BALLERINA http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese In un campo esposto al sole in una caldissima giornata girava una zanzara di nome Elvis, stanca e assetata, in cerca di un ruscello per bere. Trovò tre zanzare che giocavano a nascondino con un moscerino e la zanzara chiese loro di giocare, ma loro risposero di no. La zanzara triste e ancora assetata si posò sul ramo di un albero. Dopo poco tempo arrivarono atre tre zanzare tristi e si posarono accanto a lei. Elvis chiese loro perché erano tristi e le zanzare risposero che dovevano andare ad una festa ma non sapevano ballare. Elvis fece loro una proposta: “Se voi mi trovate un ruscello di acqua fresca io vi insegnerò a ballare perché, modestamente, sono un maestro di ballo!”. Le zanzare allora lo trasportarono su un ricco torrente di acqua fresca Elvis poté finalmente dissetarsi e poi, come promesso, insegnò alle tre zanzare i balli più alla moda e così fecero un gran figurone nella pista da ballo! La morale di questa favola è questa: è molto importante aiutarsi gli uni con gli altri! Andrea CHECCHI LA FORMICA SOLITARIA C’era una volta una coccinella in un prato che osservava una formica lavorare. La formica non aveva un attimo di riposo e continuava a preparare la casa, il cibo, le provviste di legna per l’inverno, cucina i suoi vestitini, rimetteva a posto i suoi giocattoli… Insomma non giocava mai con i suoi amici e si divertiva solo a lavorare. Durante l’estate gli altri insetti andavano in piscina, giocavano a palla mentre lei era del tutto alternativa. Pian piano che cresceva, non cambiava affatto e i suoi genitori erano disperati perché non aveva amici. Finalmente un giorno diventò amica di una mantide religiosa che tutti scansavano. Le due solitarie finalmente si riconobbero e diventarono subito amiche: avevano qualcosa in comune, erano diverse da tutti gli altri insetti. I genitori della formica erano finalmente gioiosi nel sapere che la loro figlia aveva fatto amicizia, anche se con uno strano insetto. Passavano interi pomeriggi insieme: la mantide essendo molto più grande portava sulla schiena la sua amica e la aiutava a trasportare il cibo e le provviste che la piccolina raccoglieva. Correvano felici e spensierate in mezzo ai prati. Non si divisero più… Sofia CLERY DUE AMICHE LITIGIOSE Un giorno in un bosco c’erano due piccoli insetti: una coccinella e una cavalletta. Litigavano spesso a tal punto da non rivolgersi più la parola. Passò del tempo e in un bellissimo giorno d’estate, lungo uno stretto sentiero i due insetti si incrociarono di nuovo e dopo poco rincominciarono a dirsene di tutti i colori. La cavalletta la offese pesantemente dicendole: Ma non vedi come sei brutta! Sembri una calcolatrice-pallottoliere con tutti quei piccoli punti sulla schiena! La coccinella, che non era da meno le rispose: E tu invece? Saltelli dalla mattina alla sera: sembri una pallina impazzita! Pronunciate quelle parole le due erano di nuovo offese l’una con l’altra, non si parlavano più, ma soprattutto non sapevano con chi giocare! Il giorno dopo finalmente capirono l’errore, fecero pace e ritornarono ad essere amiche per la pelle. Morale: Questa favola spiega che se hai solo un amico è meglio non litigarci! Paola COLONNELLI IL RAGNO E LA MOSCA In un giardino d’estate volava una scherzosa mosca. Si divertiva, infatti, a prendere sempre in giro il suo vicino ragno: - Oh, come sei brutto, che zampe pelose: sembrano dei legnetti incollati su di una pallina da ping-pong! Intanto il ragno tesseva… - Oh che occhi neri: sembrano i piedi di mia nonna!!! Ihihihih! E il ragno, continuando a non considerarla continuava a tessere… - E quella che stai tessendo sarebbe una casa? Assomiglia più ad un ammasso di fili neri messi lì a caso! La mia casa è molto più solida, la tua è come un filo d’erba! Guarda… La mosca impertinente non contenta delle continue derisioni, tastò la ragnatela del suo vicino e … rimase impigliata. Allora il ragno le balzò addosso e la sbranò in un sol boccone. Così impari – ribatté il ragno leccandosi i baffi – non dovevi prendermi in giro perché poi come vedi ci hai rimesso! Francesco CONTI LA LEGGENDA DELLA MANTIDE RELIGIOSA Un giorno in una grande vallata, proprio nel fiore del più bel gelsomino, nacque una piccola mantide religiosa che ben presto si rivelò una spietata assassina. Tutto il mondo degli insetti, quando la incontrava, cercava di scansarla e di tenerla lontano. In realtà lei non aveva infranto nessuna legge, né era una cannibale: aveva solamente seguito la sua natura. Infatti le mantidi religiose, dopo aver messo su famiglia, si mangiano il marito e la povera Macrì aveva fatto altrettanto, come tutti gli altri insetti della sua specie. Il problema era che, nel suo caso, la notizia si era sparsa e ora nessuno voleva più avvicinarsi a lei. Così morì tristemente la povera Macrì: sola e abbandonata da tutti. http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese La sua storia divenne leggenda ma un giorno … nella stessa vallata, nello stesso fiore nacque un piccolo grillo e quando la sua mamma gli raccontò la storia di Macrì ne rimase coinvolto a tal punto che cercò di indagare e poco dopo trovò tra i petali del suo gelsomino un biglietto: l’aveva scritto Macrì! Lì sopra c’era scritto la verità che ben presto si diffuse e da allora nessun altro insetto si allontanò dalle mantidi. Giulia ERRIQUEZ IL VILLAGGIO NOIOSO Un giorno in un noioso villaggio situato proprio al centro di una foresta la libellula, lo scarabeo e tanti altri insetti vivevano annoiandosi perché il re aveva proibito ai suoi abitanti di fare sport. Gli insetti avevano fatto scioperi ed avevano provato a convincere il re, ma tutti i tentativi erano falliti miseramente. Avevano provato ad attaccare manifesti ovunque per invitare tutti gli insetti a ribellarsi. Avevano provato a fare una manifestazione, proprio sotto la casa del re, ma lui niente, rispondeva sempre di NO. La libellula e lo scarabeo non si arresero, chiamarono gli insetti di tutti gli altri villaggi vicini per aiutarli a convincere il re. Allora andarono di nuovo dal re e lui disse: “Mio avete convinto! Non volevo fare sport perché ero sovrappeso, ma adesso anche io comincerò”. Tutti finalmente contenti festeggiarono ed organizzarono tornei di pallavolo, nuoto, e tutti gli sport della terra e quel villaggio divenne il più divertente del mondo Carlo FOFANA IL PICCOLO MOSCERINO C’erano in un bosco due diversi insetti: un moscerino ed un calabrone. Il calabrone prendeva sempre in giro e offendeva il moscerino: “Piccoletto! – diceva – ma come sei brutto! Sei piccolo, bassotto! Io ti potrei anche schiacciare e con un solo dito! Io sono forte e muscoloso, imponente!”. Il moscerino piangeva e piangeva ogni giorno di più per colpa del calabrone cattivo e prepotente. Un giorno però nel bosco venne un bambino che collezionava gli insetti. Lui vide il calabrone e il moscerino e si precipitò a catturali per la sua collezione. I due insetti volarono più velocemente che potevano ma una sequoia gli sbarrò la strada: era enorme e non c’era tempo per fare il giro attorno al suo tronco. C’era solo una piccolissima fessura nel tronco, però era piccola piccola. Solo moscerino riuscì ad entrarci, mentre calabrone rimase fuori ed … entrò a far parte della collezione di insetti del bambino! Moscerino così visse molto più felice senza calabrone. Ilaria IBRALIU IL MOSCERINO INSODDISFATTO Un giorno di primavera nel mondo degli insetti un moscerino si posò sulla roccia di un fiume, era solo e disperato. Una coccinella sbucò dall’erba e gli disse: “Perché sei triste?”. E lui rispose: “Io sono brutto, un brutto moscerino, ma tu sei bella e almeno più colorata di me!”. “Non è vero – disse lei – io sono grassa e tonda invece tu sei magro, anche se piccolino”. Incalzò lui “Ma almeno sei carina, okay?”. “Ehi grazie! Non me lo aspettavo proprio da te!”. Arrivò un’ape regina e disse: “Basta, vogliamo lavorare noi api! Con tutte queste chiacchiere ci disturbate! Non siamo noi api dei fannulloni come voi due!”. La coccinella allora disse: “OK! Scusa ape regina, andremo da un’altra parte”. Il moscerino provava invidia per l’ape e la coccinella perché loro erano più belle e non esseri insignificanti come lui. Il moscerino decise di frequentare l’ape regina perché pensava che chiunque era di bell’aspetto era anche simpatico. L’ape regina era invece antipatica e severa ma aveva un aspetto tanto carino che riusciva ad ingannare chiunque, compreso il moscerino. Infatti voleva farlo lavorare insieme alle sue api operaie. Mentre parlavano e lei tentava di convincerlo, una rete avvolse l’ape regina: era la coccinella che sapeva benissimo com’era fatta l’ape regina e così salvò il moscerino da un destino di duro lavoro. Il moscerino allora capì che non era importante essere bello perché … l’apparenza inganna! Naomi MARTINELLI LA FORMICA E I CALABRONI Tutti i giorni in un bosco la formica andava alla ricerca di pezzi di pane lasciati dai visitatori e li raccoglieva. Aveva ormai la casa piena ed era felice per tutte quelle provviste, così si mise a tavola e decise di mangiarsene un po’. Si era appena seduta quando sentì bussare alla porta. Andò ad aprire e vide un calabrone minaccioso che le disse: - Dammi tutto il pane che hai raccolto o ti distruggo la casa insieme alla mia banda. La formica impaurita da quelle parole gli consegnò subito tutto e rientrò in casa. Il giorno dopo ricominciò la raccolta e anche questa volta quando la sua casa era piena ritornarono i calabroni. La cosa non poteva andare avanti e così alla piccola formica venne in mente un’idea: decise di mettere nel pane appena raccolto del miele. Arrivarono i calabroni presero il pane e iniziarono a mangiarlo ma poi, quando sentirono il sapore del miele, lo sputarono e decisero che non sarebbero mai più andati dalla formica a rubarle il cibo. La formica continuò a mangiare quello che aveva raccolto e i calabroni non si fecero mai più vedere. Matteo MANTELLI LA FORMICA e GLI SCARABEI In un prato ci sono due scarabei che giocano a calcio con un pallone e una formica che li osserva. I due amici scarabei si http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese divertono e la formica allora gli chiede se può giocare insieme anche lei. Gli scarabei, infastiditi, le rispondono di NO! La formica allora se ne va triste e sconsolata e per la via trova un pallone e si mette a giocare. Intanto il pallone degli scarabei cade in un rovo di more e si buca, allora i due che hanno visto la formica giocare col suo pallone le chiedono se possono giocare con lei. Ma visto che prima le hanno risposto di no, anche lei si comporta nello stesso modo. Morale: Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Pietro MERLOTTI LA COCCINELLA CRITICONA C’era una volta una coccinella criticona che ogni volta che incontrava qualche insetto non si tratteneva e gli diceva quello che non andava in lui o in lei. Un giorno incontrò un bruco che stava mangiando una foglia e la coccinella gli disse: “Come sei brutto, hai un mare di difetti invece io … io sono bellissima!!!”. Il bruco ribatté: “Vedrai come diventerò bello in primavera…”. La coccinella andò via in silenzio. Durante un giorno d’inverno vide un bruco avvolto in un bozzolo bianco. Ripassò da lì in primavera e vide che il bozzolo non c’era più allora andò a cercarlo e vide una splendida farfalla con ali dai colori meravigliosi. Da quel momento la coccinella si sentì in colpa e da allora ci pensò due volte prima di trovare difetti agli altri insetti! Giulia MEUCCI LA COCCINELLA E IL SUO STRANO AMICO Tanto tempo fa una coccinella era nata senza le macchie nere e si vergognava ad andare in giro con le altre perché la prendevano in giro. Un giorno prese una importante decisione: voleva cercarsi un amico che non la prendesse in giro. Dopo tanto tempo e tante ricerche, finalmente lo trovò: era un carabiniere e il suo vestito aveva gli stessi colori della coccinella. Fecero subito amicizia e poi lui le chiese: - Perché non hai le macchie sulla schiena? Lei allora gli rispose: - È dalla nascita che sono così e non so il perché. Allora il carabiniere le disse: - Lo so che ci si conosce da poco, però secondo me saremo amici anche nel futuro così ho deciso di prestarti alcuni dei miei colori del mio vestito, visto che sono simili al tuo: rosso e nero. La coccinella era molto felice, non si sentiva più a disagio e allora gli disse: “Dopo questo tuo gesto per me sei più che un amico, sei … il mio migliore amico!” Rebecca PADELLINI LA FORMICA TRISTE Un giorno la formica tutta sola e un po’ triste decise di intraprendere un viaggio in cerca di una compagna di vita. Dovette attraversare foreste buie, ruscelli freddissimi e quando fu sera si rifugiò in una grotta gelata e buia che aveva il raffreddore. All’alba la grotta raffreddata disse alla formica “ Sbegliati forbichedda!” La formica impaurita da quella voce nasale si svegliò di soprassalto, impaurita iniziò a correre all’impazzata, si schiantò contro un albero e svenne. Quando si risvegliò era di nuovo buio e pian piano ritornò nella grotta e disse, tutta impaurita: “C’è qualcuno? Chi mi ha svegliato stamani?” La grotta allora rispose: “Sono io che ti ho chiamato: sono la grotta!”. La formica, sempre più spaventata disse che se ne doveva andare e corse via a gambe levate. Corse così velocemente che alla fine stanchissima si fermò e si sedette su di un sassolino. Da qui vide una bellissima formica che passeggiava lì vicino, allora la formica la seguì e arrivò a casa della bellissima formica. Chiese un riparo e un po’ di cibo e allora la bellissima formica la fece entrare e dopo qualche settimana decisero di stare insieme “finché morte non li separi”. Morale: Chi si impegna riesce nell’impresa! Mattia SCUTTI LA COCCINELLA VANITOSA In un bosco c’era una coccinella che diceva sempre a tutti gli insetti che incontrava: “Io sono la più bella e tu invece sei il più brutto!” Un giorno l’insetto stecco stanco della sua vanità, fece un patto con tutti gli altri insetti. Stabilirono di travestirsi da coccinella e così chiesero la tela al ragno e alla cicala-sarta di cucire gli abiti per tutti gli insetti, mentre l’abito da insetto stecco lo avrebbero fatto indossare proprio alla coccinella. Quando la coccinella vanitosa si addormentò glielo misero addosso. Così quando finalmente si svegliò tutti gli insetti travestiti le dissero che lei era la più brutta mentre loro erano i più belli. Da quel giorno la coccinella smise di vantarsi e tutti gli insetti diventarono gli amici più uniti del bosco. Laura SECCHI MOLLY E IL MOSCONDORO In una casa di campagna viveva Molly e la sua famiglia… ma la favola che vi racconterò è la storia di Molly e di come ha conosciuto il suo migliore amico. Tutto iniziò un comunissimo giorno, mentre Molly si stava allacciando le scarpe per andare a scuola, quando sentì un urlo http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese provenire dalla cucina: Ahhhhh!!! Uno scarafaggio!!! Molly corse subito a vedere cosa fosse successo. Sull’acquaio c’era un piccolo moscondoro, che era molto più impaurito di tutti gli umani che lo stavano guardando. Molly si avvicinò con delicatezza all’insetto e lui inaspettatamente le disse: Aiutami, ti prego!!! Molly fece un sobbalzo e disse: - Ma tu… tu … parli! L’insetto allora le rispose: - Sì, parlo ma se non ti decidi a salvarmi, parlerò ancora per poco! Molly allora mise con decisione la mano nell’acquaio, prese il moscondoro, calmò la mamma e corse a scuola. I due chiacchierarono lungo tutto il tragitto e arrivati a scuola strinsero un patto solenne: “MIGLIORI AMICI PER SEMPRE” gridarono in coro. Morale: la vera amicizia arriva quando meno te lo aspetti!!! Aurora SERNESI LA FARFALLA SUPERFICIALE Un giorno in un bosco magico e misterioso c’era la farfalla più vanitosa della terra. La farfalla incontrò una vecchia formica anziana e malata, alla fine delle sue forze, distesa su di un prato fiorito. La farfalla allora le chiese: “Cosa ci fai distesa su questo meraviglioso prato? Stai rovinando la sua bellezza, questo posto non ti appartiene!”. La formica allora con quel che rimaneva delle sue forze rispose: “Tu ancora non conosci il potere distruttivo della vecchiaia, dovresti vergognarti!” La farfalla arrabbiata per le parole della formica ribatté: “A me interessa solamente il B.R.P. cioè: Bellezza, Ricchezza e Popolarità”. La formica allora disse: “Ai confini del bosco troverai il tesoro più prezioso di quello che immagini”. La farfalla senza la minima esitazione lasciò subito la formica e con tutta la forza delle sue ali volò fino ai confini del bosco. Durante il volo un ramo le strappò un pezzo di ala e la farfalla precipitò su una casina nella quale viveva una coccinella molto gentile. La ospitò e la curò. La farfalla allora le chiese: “Qui da voi si nasconde un tesoro?” La coccinella perplessa rispose: “No di certo, il popolo si guadagna da vivere lavorando, magari avessimo un tesoro qui nelle vicinanze!”. La farfalla delusa ringraziò la coccinella che la ospitò per tutta la durata della sua guarigione. Quando finalmente poté volare, salutò la coccinella promettendole che sarebbe tornata a trovarla. La farfalla si rimise in viaggio e trovò la vecchia formica e le disse: “Non ho trovato un tesoro, ma ho trovato un’amica!”. La formica orgogliosa rispose: “Allora conosci questi sentimenti finalmente!”. Morale: Chi trova un’amica, trova un tesoro! Giada SPATARO IL RAGNO MANGIONE C'era una volta in una buia soffitta un ragno nero sempre affamato. La soffitta era tutta polverosa e su una parete da una finestra passava un sottile raggio di luce. Un giorno i proprietari salirono in soffitta ed aprirono la finestra. Finalmente grazie a quell'apertura, entrarono dentro molti insetti curiosi che rimasero intrappolati nella tela del ragno. Finalmente il ragno poteva mangiare e a furia di ingoiare cibo diventò molto grasso e a causa del suo peso precipitò giù a dalla soffitta. Non riusciva più a muoversi e a procurarsi cibo ed acqua. I suoi discendenti, vista la brutta fine fatta dal nonno, furono molto più attenti alla linea e non si abbuffarono mai più. Omar SQUILLONI INSETTI VANITOSI In un bosco c’era un grillo, un moscone e una zanzara. La zanzara e il moscone si vantavano perché loro erano neri splendenti mentre il grillo era tutto verde . Disse la mosca “ Ma come sei brutto grillo, con quel verdognolo color vomito, mentre io sono così nera!”. Anche la zanzara ripeteva le stesse cose offendendo il grillo. Il grillo, molto saggio, non gradiva le offese quindi rispose: “È vero care mosca e zanzara, il vostro colore nero è intenso e unico, tutti vi adorano perfino un essere umano vi amerebbe”. I due insetti molto soddisfatti dei complimenti ricevuti, per fare i gradassi andarono da un essere umano che passava di lì e gli ronzarono intorno. Il bambino disturbato dal loro ronzio disse: “Che schifo, questi due insettacci color carbone!” e li schiacciò in un attimo. I due insetti morenti caddero a terra e allora il grillo gli disse: “Avete visto cosa succede a vantarsi? Mi avete offeso per il mio color verdastro, ma anche il vostro nero non è piaciuto!” Meglio non offendere se non si vuol essere offesi … o schiacciati!!! Pietro SUGGELLI LA CICALA STONATA http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese Un giorno uno scarabeo stava tranquillamente dormendo quando ad un certo punto sentì una musica stonata che proveniva da un albero lì vicino. La musica, se così si può chiamare, era sempre più forte e fastidiosa e allora lo scarabeo straziato da quei suoni sgraziati, scese dalla sua foglia e si guardò intorno cercando chi potesse essere. Finalmente scoprì con sorpresa e stupore che era proprio la cicala che lo svegliava con la sua voce accompagnata da quella sua chitarra scordata. A questo punto lo scarabeo infastidito le disse: - Ma tu non hai proprio niente da fare tutto il tempo? E la cicala rispose: - Per la verità no! A quel punto lo scarabeo scocciato le gridò: - Voglio proprio vedere se la smetterai quando la rondine sentendo tutto questo fracasso finalmente ti ingoierà! – e se ne andò stizzito. Quando finalmente la primavera arrivò, la cicala non aveva ancora smesso di cantare e suonare e aveva dimenticato l’avvertimento del saggio scarabeo. Infatti nel cielo cristallino volava una rondine che appena sentì la musica della cicala si buttò in picchiata e se la mangiò in un sol boccone. Francesco TORRINI LO SCARABEO C’era una volta uno scarabeo che era un asso nello spelling, ma questo talento lo usava per prendere in giro gli altri insetti. Tutti erano arrabbiati con lui e per questo si rivolsero allo Scarafaggio Supremo dicendogli : “Come possiamo fare per liberarci di quello scarabeo maldicente?”. Lo Scarafaggio Supremo rispose: “Prendete questo martello e questa scatola di cartone. Quando lo scarabeo si sarà addormentato mettetelo nella scatola e tirategli una martellata. Ogni problema sarà risolto!”. Gli altri insetti rimasero sorpresi, ma fecero come lui aveva detto. La notte seguente aspettarono che si addormentasse e poi … lo misero nella scatola e gli tirarono una forte martellata. Lo scarabeo rimase sbriciolato e dal suo corpo uscirono tutte le lettere dello spelling che finirono nella scatola. Da lì nacque il gioco che viene chiamato SCARABEO! Samuele VINATTIERI AUTORE Classe 1B CLASSIFICATO 1° PREMIO MOTIVAZIONE La favola è una narrazione breve che tende a trasmettere una verità morale o un consiglio di pratica saviezza. I suoi protagonisti, generalmente animali antropomorfizzati, ad esempio il leone, l’aquila, il cavallo, possono simboleggiare nobili sentimenti, ma anche la scaltra saggezza popolare, come nel caso della volpe o della scimmia. I ragazzi della classe I^B di Scandicci hanno creato delle favole aventi come protagonisti gli animali più piccoli, e cioè gli insetti:quindi formiche,coccinelle,scarabei, farfalle, ragni, mosche…Questi animaletti, a volte invisibili agli occhi degli umani proprio per la loro piccolezza, e a volte fastidiosi(basti pensare alle zanzare), trasmettono anch’essi una morale che si può riassumere nei punti seguenti: è bene stare insieme perché l’unione fa la forza; non bisogna fidarsi dell’apparenza perché inganna ;non si deve fare agli altri quello che non si vuole che venga fatto a se stessi”. Esemplare la favola della farfalla superficiale che trovando un’amica, trova un tesoro. Sono favole queste scritte dai ragazzi piene di inventiva che si possono ben collocare nella tradizione di Esopo, Fedro e La Fontaine. SEZIONE NARRATIVA http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26 Premio Nazionale Erica Fraiese EDIZIONE XI - 2013/2014 SCUOLA I.C. "Rodari" Scandicci (FI) ORIGINALE http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 10:26