Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera Influsso della circolazione atmosferica sul tempo e sul clima in Ticino Fosco Spinedi Centro meteorologico di MeteoSvizzera, 6605 Locarno 5 Monti Il Ticino è situato in una sorta di conca chiusa verso nord e verso ovest dalle Alpi e aperta verso sud ed est. In prossimità del Ticino, l'arco alpino presenta infatti una rientranza e la Valpadana si incunea entro le Alpi. La disposizione di una simile barriera montuosa influenza sensibilmente qualsiasi processo meteorologico attenuandone o rafforzandone gli effetti. Gli influssi delle correnti atmosferiche generali sono così modificati in maniera più o meno evidente. Le correnti occidentali, normalmente umide e relativamente calde, sono infatti spesso deviate verso nord. Le invasioni di aria polare o subpolare provenienti da latitudini settentrionali, dovendo superare le Alpi, sono invece modificate in una corrente favonica secca e a volte mite o calda. Le masse d'aria in arrivo dal settore sudovest a sud e fino a est possono per contro raggiungere il Ticino quasi direttamente e senza sostanziali modifiche. Un altro influsso non trascurabile sul clima di almeno parte del Cantone è quello della circolazione regionale legata alla Valpadana. Ciò si manifesta principalmente con la formazione, o l'avvezione, di nebbie, caligine o foschia. A questi influssi su vasta scala, si sovrappongono gli effetti della circolazione locale determinata dalla topografia e dalla presenza dei laghi. Questo fatto determina per esempio brezze regolari o un certo smussamento degli estremi di temperatura in prossimità dei laghi. Il clima insubrico Al clima della regione dei grandi laghi prealpini del versante sudalpino, comprendente così anche il Ticino centrale e meridionale, è stato dato il nome di insubrico. Il nome deriva dall'antico popolo celtico che nel V secolo a. C. abitava la Gallia Transpadana. Il termine di Insubria è stato proposto nel XVIII secolo da A. von Haller per definire una particolare comunità botanica della fascia di flora submediterranea. Pure in geologia ritroviamo il termine di linea insubrica indicante la frattura che separa le Alpi pennidiche dalle Alpi meridionali. Il clima insubrico è caratterizzato da inverni normalmente secchi e soleggiati, con periodi di favonio da nord, ma anche con nevicate a volte abbondanti, da precipitazioni soprattutto nelle stagioni di transizione (primavera e autunno) e da estati soleggiate interrotte da acquazzoni anche violenti. Il mese con il maggior numero di giorni con precipitazioni è maggio, seguito da ottobre, originati soprattutto da situazioni di sbarramento. Il minor numero di giorni con precipitazioni è invece normalmente registrato nei mesi di gennaiofebbraio, quando le basse pressioni stazionano sul Mediterraneo e il Ticino resta sottovento riparato delle Alpi. Le situazioni meteorologiche Semplificando, è possibile ridurre il numero delle situazioni meteorologiche della regione insubrica a cinque. Una è caratterizzata da atmosfera “calma” (situazione anticiclonica), le altre quattro sono avvettive, ossia con masse d’aria provenienti dai quattro quadranti principali. In realtà, le possibili combinazioni sono molteplici e determinano dei tipi di tempo diversi. Fig. 1: Direzione predominante delle correnti atmosferiche e tempo tipico sul versante sudalpino (G. Kappenberger). Le precipitazioni Le situazioni da sudovest, sud e sudest sono quelle che determinano la quasi totalità delle precipitazioni al sud delle Alpi, ed è proprio sull’esempio delle precipitazioni che appare la grande variabilità dei parametri climatici del clima sudalpino: è possibile infatti avere due mesi consecutivi quasi senza precipitazioni, oppure due mesi il cui totale si avvicina alla media annuale. I mesi del semestre estivo presentano dei minimi assoluti che non superano i 20 mm, mentre nel semestre invernale i minimi sono vicini a 0 mm. I massimi mensili estivi superano 500 mm, quelli invernali 250 mm. Pure le precipitazioni giornaliere mostrano degli estremi notevoli: nelle Centovalli, valle Onsernone e bassa valle Maggia si possono registrare 400 e più mm in 24 ore, nelle altre regioni oltre 250 mm. Eccetto durante l'inverno, le precipitazioni possono essere molto forti con intensità che raggiungono 70 mm in un'ora o 30 mm in 10'. Le precipitazioni intense, data anche la generale ripidità dei pendii e alla loro scarsa capacità di ritenzione dell'acqua (suoli poco profondi o rocce affioranti), provocano spesso forti e repentini aumenti della portata dei fiumi (buzze). 2/4 clima-ti-confe.doc Fig. 2: Schema di un fronte freddo attivo che raggiunge il versante sudalpino da nordovest. L’intensità delle precipitazioni dipende in primo luogo dalla differenza di temperatura dell’aria fredda (AF) dietro al fronte e di quella calda (AC) presente sulla Valpadana, nonché dalla velocità della corrente a getto (CG) in quota (disegno G. Kappenberger). La temperatura e il soleggiamento La temperatura media annuale in Ticino a basse quote è vicina a 12 °C. La diminuzione della temperatura media con l'altezza si aggira attorno a 0.5 °C per i mesi invernali e 0.7 °C per i mesi estivi ogni 100 m (0.6 °C per i valori medi annuali). Il numero delle ore di sole è proporzionale alla nuvolosità e strettamente legato all'andamento dell'orizzonte. La nuvolosità media annuale è di circa 50-60%, con i valori più alti lungo l'arco alpino. Il soleggiamento raggiunge in media il 55% del massimo possibile. Gli estremi mensili oscillano tra un minimo di 30% nel semestre invernale e 40% in quello estivo, e un massimo di 80%. Il riscaldamento globale al sud delle Alpi Le conseguenze del riscaldamento globale sulla circolazione atmosferica al sud delle Alpi restano delle ipotesi ancora da verificare. L’andamento degli ultimi due decenni mostra che anche sul versante sudalpino si va incontro a un generale e marcato rialzo della temperatura, dovuto in primo luogo alla maggiore frequenza delle correnti subtropicali in tutte le stagioni. Per le precipitazioni si profila invece una distribuzione più irregolare, con periodi di pioggia prolungati alternati a siccità più estese. Nonostante il periodo 2003-2007 di anni generalmente asciutti, non è possibile stabilire un’indicazione chiara della tendenza dei quantitativi globali a lungo andare. 3/4 clima-ti-confe.doc Bibliografia consultata AMBROSETTI, Fl. 1971: Il clima al sud delle Alpi. BTSN anno LXII. AUGUADRI, A. et al. 1984: Funghi e boschi del Cantone Ticino 1. Edito dal Credito Svizzero. ISTITUTO SVIZZERO DI METEOROLOGIA, ed. 1982, 1984: Atlante climatologico della Svizzera. Ufficio federale di topografia, Berna. KAPPENBERGER, G. 2001: Caratteristiche meteorologiche della regione insubrica. In: Quaderno 5, atti del Convegno sul tema: I laghi e le foreste alpina nella regione insubrica, Domodossola, marzo 2001. SPINEDI, F. 1991: Il clima del Ticino e della Mesolcina con accenni di climatologia generale. Rapporto di lavoro no 167 dell'Istituto svizzero di meteorologia, Zurigo. SPINEDI, F. e ISOTTA, F. 2004: Il clima del Ticino negli ultimi 50 anni. In: Dati, statistiche e società, trimestrale dell’Ufficio di statistica del Cantone Ticino, anno IV – No. 2, giugno 2004. 4/4 clima-ti-confe.doc