Interviste ‘O ROM: L’INTERVISTA AL GRUPPO “NOMADE” NAPOLETANO a cura di Synpress 44 di Donato Zoppo Come avete affrontato la ricerca sui brani? La ricerca sui brani parte sicuramente dalle precedenti esperienze con i Balkanija di Carmine Guarracino, poi è stata approfondita ed arricchita con il contributo di tutti i componenti del gruppo. Carmine D’Aniello ha inoltre curato la ricerca legata ai testi dei brani studiandone la pronuncia con l’aiuto di Andrea Stevic (abitante del campo Rom di Scampia), che si è occupato anche delle traduzioni in italiano per il disco. Come e perché nasce il progetto ‘o Rom? Dopo la lunga attività con la musica Balcanica di Carmine Guarracino e quella di Carmine D’Aniello nel campo della musica popolare dell’Italia meridionale, insieme al percussionista Amedeo Della Rocca si sentiva l’esigenza di creare un progetto che fondesse le due esperienze. Il progetto ha preso forma nel momento in cui Amedeo, nelle vesti di talent scout, ha conosciuto i due musicisti di strada rumeni Ion Tita e Ilie Zabnghiu. Siete attivi dal 2008: che tipo di repertorio avete approfondito all’inizio della vostra storia? I nostri inizi sono legati ad un locale al piano terra di un edificio in via Cupa Cajafa a Napoli, sede dismessa del Partito Democratico, che gentilmente ci veniva messa a disposizione dal proprietario per fare le prove. In quel locale, in compagnia di motorini parcheggiati e scarafaggi, si cercava di fondere le nostre conoscenze e provenienze musicali, di raggiungere il giusto equilibrio di contaminazione musicale. Sin dall’inizio nell’approfondire i brani c’è stato un continuo scambio, la parte rumena proponeva brani della propria tradizione, la parte italiana invece i ritmi popolari dell’Italia meridionale. Per i brani Balcanici e di tradizione Rom si è sempre cercato di effettuare scelte basate sulle reciproche conoscenze. 1212 6/2012 Come mai avete scelto un titolo come Vacanze Romanes? Abbiamo parafrasato il titolo del film Vacanze romane, dove romanes (o romanì) indica la lingua parlata da rom e sinti, così abbiamo voluto affrontare in modo sarcastico il tema degli stereotipi e dei luoghi comuni legati ai rom... Alcuni di essi vivono nei campi da oltre 20 anni non per scelta o perché amanti della vita da campeggio ma nella speranza di avere un’abitazione e una vita dignitose. La maggior parte dei brani contenuti nell’album sono di tradizione Rom e sono cantati in lingua Romanes. Avevamo voglia di ufficializzare il progetto e dargli maggiore visibilità oltre i confini Partenopei. Questa possibilità si è concretizzata grazie all’incontro con Carlo Licenziato che ha curato e prodotto il disco sotto il profilo tecnico. Quali sono i temi portanti del disco? I temi portanti del disco sono la musica come linguaggio di integrazione, la voglia di dare vita ad un’espressione musicale genuina, verace, contemporanea. Abbiamo cercato di realizzare, con l’aiuto e l’esperienza di Carlo, un disco che nel suono e nell’intenzione non si distacchi dalle performance live… un prodotto discografico negli arrangiamenti e nelle strutture ma dal sapore di musica popolare. Interviste Vacanze Romanes è dedicato alla memoria di Adnan Hozic: diteci qualcosa di più. Adnan Hozic è stato chitarrista e compositore dei Balkanjia, ma soprattutto un Artista con la A maiuscola. Promotore della musica Balcanica in Italia ancor prima di Bregovic negli anni ’90, da lui il gruppo trae ispirazione e raccoglie la sua esperienza. Quello che la parte napoletana del gruppo sa della musica balcanica e zingara, lo deve a lui. Quali sono le differenze e le similitudini tra la musica tradizionale partenopea e quella tradizionale rom (e Balcanica)? Il punto in comune tra i due mondi è sicuramente la scala orientale (scala minore armonica e scala napoletana che hanno entrambe questa suggestione orientale)… Le differenze sono nei ritmi anche se hanno come similitudine la densità di scansione. L’armonia è molto simile mentre il canto è differente nell’esecuzione degli abbellimenti e nel timbro. Umanamente ci saranno delle differenze tra la parte partenopea e la parte rumena del gruppo: quali sono? Non si può parlare di vere e proprie differenze legate alle nostre radici geografiche, non si può nemmeno dimenticare che ognuno di noi è lo specchio delle proprie esperienze. Le differenze che emergono tra di noi sono legate alla quotidiana difficoltà nel riuscire a vivere in modo dignitoso, alla rabbia che suscita la discriminazione gratuita, alla fatica che si fa a sopravvivere lontani da casa. Avete trovato difficoltà durante l’esecuzione? Solo nella differente mentalità nel fare musica: la cultura di musicisti di strada per la parte rumena e quella di estrazione didattica per la parte italiana. Inevitabilmente abbiamo dovuto creare una comunicazione costituita da ascolto, istinto, sensazioni e non solo di linguaggio musicale. Per questo il disco ha in parte preso forma strada facendo. Gli ‘O Rom sono animali da studio… o da live? Siamo una band soprattutto da live… con la speranza di aver fatto anche un buon lavoro in studio. Quali sono le reazioni del pubblico ai vostri concerti? Curiosità e stupore! La domanda che ci fanno più di frequente è “come mai?”… La diversità culturale che caratterizza la nostra unione genera sempre curiosità. Lo stupore invece è più legato all’aspetto musicale, il risultato trascinante e genuino della nostra musica è quasi sempre inaspettato. Come è nata la partnership con l’etichetta Terre in Moto? La partnership con Terre in Moto nasce grazie all’incontro con il manager Antonio Acocella, fondatore del Centro di Cultura Popolare e dell’associazione Loro di Napoli, il quale è un convinto sostenitore della tradizione popolare nonché della cultura Rom. Tra i nomi di artisti che hanno realizzato dischi per Terre in Moto si ricordano Triotarantae, Le Assurd, ‘E Zezi, Piccola Orchestra La Viola, Olga Balan e Rom Draculas, Intillimani e Quilapayun. Insieme ad Antonio e Loro di Napoli nasce anche il progetto dell’Orchestra Rom Europea “BALVALA’CHE CIAVA’”, che ha come nucleo di partenza gli ‘O Rom, e che si esibirà l’8 Aprile 2013, giornata internazionale dei Rom, a Bruxelles. Qual è la situazione musicale napoletana? Napoli continua a produrre progetti musicali interessanti e di ogni genere, nell’ultimo periodo si osserva sempre più una attenzione alle radici musicali e la musica popolare ha avuto una maggiore visibilità. A livello nazionale, rispetto a qualche anno fa, c’è meno visibilità per gli artisti napoletani, a parte qualche caso isolato proveniente da un passato neomelodico. A chi consigliate di ascoltare la vostra musica? Semplicemente a tutti ma soprattutto agli amici della Lega Nord! 6/2012 13 13 Argomenti NOVITÀ DISCOGRAFICHE: ‘O ROM, ARABESKI ROCK, GIROLAMO DE SIMONE a cura di Synpress 44 di Donato Zoppo li ‘o Rom nascono nel 2008 dall’incontro di tre musicisti napoletani con diverse esperienze nella world music e musicisti di strada rumeni di etnia rom. Nasce così un vero e proprio progetto di integrazione che prova ad attirare l’attenzione sul tema della discriminazione e dei pregiudizi nei confronti dei Rom attraverso la diffusione della loro cultura e tradizione musicale. Ne viene fuori una miscela di sonorità originale, dove alle suggestioni della musica balcanica e “zingara” si fondono i suoni e le melodie dell’Italia meridionale e del Mediterraneo in generale. Lo stesso nome riassume questo mix, “o rom” in lingua romanes (o romanì) significa l’uomo “zingaro”, mentre l’uomo non rom viene chiamato “o gagò” (o “o gadjo”), ma anche in napoletano la lettera “o”, con l’aggiunta di un apostrofo, diventa un articolo, per cui ‘o rom si traduce lo zingaro (o il rom). G Gli ‘o Rom sono: Carmine D’Aniello: voce, chitarra e tamburi a cornice Ha studiato tecnica vocale leggera e lirica col maestro Sabatino Raia, componente del gruppo PietrArsa e Mimmo Maglionico dal 2006 con i quali si è esibito in diversi contesti nazionali ed europei (Atene, Mosca, Zagabria… Premio Carosone, Festival di Piedigrotta, Negro Festival). Vanta collaborazioni con Peppe Barra, M’Barka Ben Taleb, Patrizio Trampetti, Marcello Colasurdo, Mauro Di Domenico, Marzouk Meijiri, Triotarantae ed altri. Carmine Guarracino: chitarre Diplomato al conservatorio in chitarra classica e in musicoterapia all’I- 1414 6/2012 SFOM, chitarrista di formazione anche jazzistica con ventennale esperienza come di didatta e music coach, fonda negli anni ’90, con Adnan Hozic e Lello Di Fenza, i Balkanija e realizzando l’album omonino (1996, il Manifesto), disco che ha venduto migliaia di copie e segnato una tappa fondamentale per la musica etnica italiana, oltre ai dischi “Trasmigrazioni, voce di popoli migranti” (A.A.V.V. 1996, il Manifesto) e “Miracolo”(2004, il Manifesto); vanta collaborazioni con Daniele Sepe, Carlo Faiello,Gianluigi Di Franco, Alessandro Preziosi ed altri. Ilie Pipica: violino Nato a Rosori de Vede (Romania) impara a suonare il violino a 14 anni, suo padre era un mandolinista e suo nonno e suo zio violinisti. In Romania ha collaborato con artisti del calibro di Ilie Fondament, Leonard e Marian Ciuciu, Maria Ciobanu. In Italia vanta collaborazioni con Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Paolo Del Vecchio, Massimo Ferrante e Lalla Esposito. Ion Tit¸a: fisarmonica Noto nel suo paese col nome “Bobaru de la Buzau”, nato a Cindesti (Romania) praticamente con in braccio la fisarmonica, suo padre suonava il cembalo, ha suonato con Ionica Minune e nel film Ti lascio perché ti amo troppo con Alessandro Siani. Amedeo Della Rocca: percussioni Si avvicina molto presto alla musica grazie al padre batterista che lo sprona allo studio della batteria e del pianoforte. A 12 anni iniziano le prime esibizioni dal vivo, a 16 anni conosce Beniamino Esposito (orchestra italiana), grazie alla loro grande amicizia nasce una collaborazione musicale e di vita fondamentale per la sua crescita artistica. fondano insieme gli Stimoli Frivoli. Successivamente approfondisce la conoscenza della musica latina, in particolare la musica brasiliana suonando con Salvador Irmao, Bossa De Novo, Nada Mas, Maracatudo, A Casa De Nana. Ilie Zbanghiu: contrabbasso Nato a Bucarest, proviene da una famiglia di grandi musicisti, suo zio, Grigore Ciuciu, è stato il più grande contrabbassista di Romania, suo nonno, Iane Ciuciu, è stato il maestro del più grande cembalista del mondo Toni Iordache. Numerosi sono i concerti in cui si sono esibiti negli ultimi anni, tra questi: “Puglia Night Parade” di Barletta dicembre 2008 “Festa del Mare” Torre Annunziata (Na) - maggio 2009 “Movida, la notte degli eroi” la notte bianca di Cerreto Sannita (Bn) - luglio 2009 Piazza Dante, Napoli - marzo 2010 “Musicisti dell’est incontrano musicisti napoletani” Galleria Principe di Napoli, Napoli - aprile 2010 Piazza della Repubblica, S.Antimo (Na) - maggio 2010 “Festa dell’Emigrante”, Foiano di Valfortore (Bn) - Agosto 2010 “Falò di S.Giuseppe”, Itri (Lt) marzo 2011 e 2012 “1° Maggio Presidio Antidiscarica”, Chiaiano-Napoli - maggio 2011 “Reclaim Fest”, Caserta - luglio 2011 “Cose dell’altro mondo, mercato equosolidale”, Itri (Lt) - agosto 2011 “La Kumpania”, Città del Sole Napoli - dicembre 2011 “Sgomberiamoli” Seminario dedicato all’immigrazione, Napoli - aprile 2012 Gli ‘o Rom sono stati ospiti della puntata “La settimana Santa dei Rom” della trasmissione “Interferenze Rom” di Radio Popolare Roma - ad Aprile 2011- dove viene annunciato in anteprima il lavoro che porterà all’uscita di Vacanze Romanes il primo album del gruppo. Argomenti ‘O ROM - Vacanze Romanes Terre in Moto Recording (11 brani, 38 minuti) “Napoli e Romania, la musica partenopea e l’etnia rom si incontrano in uno splendido debutto: l’ensemble fonde musiche tradizionali campane, rom e sinti, in un manifesto di convivenza pacifica e inediti intrecci musicali” così recita la presentazione del loro disco di esordio e in effetti questo disco rappresenta una gustosa miscela tra gli stili partenopei e quelli balcanici; il repertorio presentato nel disco include brani tradizionali abbastanza conosciuti, comunque interpretati con singolari arrangiamenti ed eseguiti con una perizia che sconfina in puro virtuosismo. Il confronto in definitiva tra napoletani e balcanici finisce in parità: tre sono i musicisti napoletani e tre quelli rumeni di etnia rom di uguale presenza scenica. Un progetto da incoraggiare in definitiva, anche se avremmo gradito un disco di durata superiore ai 38 minuti, considerando la vastità di materiale a disposizione del gruppo. Peccati di gioventù, confortati dal fatto che il disco si ascolta con gusto dalla prima all’ultima traccia tra uno swing, un gipsy e un manouche... persino il loro nome è un ibrido: “o rom” in lingua romanes (o romanì) significa l’uomo “zingaro”, in napoletano la “o” con l’aggiunta di un apostrofo diventa un articolo, per cui ‘o rom si traduce “lo zingaro”. Loris Böhm Il Viaggio Il disco d’esordio degli Arabeski Rock Tra musiche e culture diverse il debutto della formazione romana: dal grande rock anni ‘70 alla world music, dalla psichedelia al rock-jazz, un lavoro di contaminazione tra Europa, Nord Africa e Medioriente. Virtual Studio è lieto di presentare: IL VIAGGIO ...il debutto degli Arabeski Rock... virtual Studio 2012 9 brani, 46.30 minuti Un grande progetto multiculturale, ancor prima che una rock band. Un punto di incontro tra tradizioni musicali occidentali e orientali, africane e italiane, mosso dallo spirito itinerante del viaggio, della crescita e della scoperta. Il viaggio, disco d’esordio degli Arabeski Rock, nasce da pulsioni musicali ma si apre subito al contatto con “l’altro da sè”, comunicando un’esperienza di convivenza pacifica e formativa. La formazione romana guidata dal chitarrista Tiziano Novelli, pur avendo una recente costituzione ha mostrato subito una propensione alla collaborazione con musicisti stranieri, trovando in questo contatto una spinta decisiva per la composizione e il concerto. “Il progetto Arabeski Rock - dichiara Novelli - nasce dalle suggestioni offerte dal film Lawrence d’Arabia e dalla meravigliosa mu- si sica scritta dal grande Ma Maurice Jarre. Da qui il de desiderio di realizzare un una musica con sonorità e melodie “arabeggianti” ch che si conciliasse con la mi mia innata matrice rock. Con l’aiuto del bassista Cl Claudio Gimmi abbiamo ri ricercato gli elementi giust sti per creare un gruppo co con spiccate caratterizzazi zioni etniche da un lato, e da dall’altro comprendesse mu musicisti dal linguaggio ef efficace e moderno. Arabe beski Rock è il risultato di un una miscela di estrazioni culturali ed esperienze professionali diversificate”. Con Novelli e Gimmi completano la band il giovane batterista Gabriele Morcavallo e il percussionista egiziano Ashrad Saif, che offrono un elemento ritmicopercussivo ipnotico e vorticoso. L’ethno rock degli Arabeski si caratterizza per la vastità del linguaggio e l’ampiezza delle connessioni: i nove brani strumentali sprigionano ricordi di rock progressive e psichedelico, con riferimenti alla grande tradizione anni ‘60/’70 (Pink Floyd, Jimi Hendrix, Traffic, Frank Zappa etc.), al jazz-rock ma anche al blues desertico caro a Tinariwen, Terakaft e Tamikrest. Un rock transnazionale e multiculturale di cui gli Arabeski rock vanno fieri: “Collaborare con tutte queste ‘anime’ è uno scambio che arricchisce molto dal punto di vista musicale ma soprattutto umano. Il confronto è a volte anche difficile: non sempre è semplice accettare la ‘diversità’, ma lo sforzo porta a una grande soddisfazione proprio mentre suoniamo assieme, tutti con le proprie differenze ma uniti in unico obiettivo: la musica”. Info: Arabeski Rock: http://www.myspace.com/arabeskirock Virtual Studio: http://www.virtualstudiotn.it Ufficio Stampa Synpress44: http://www.synpress44.com 6/2012 15 15