Medicina Felina, Anno 3, n. 2, Dicembre 2003 21 Impiego dei farmaci inalatori nelle malattie respiratorie del gatto* PHILIP PADRID DVM, Midwest Regional Medical Director VCA Animal Hospitals Inc. Associate Professor, Department of Medicine, University of Chicago Riassunto L’asma felina è stata riconosciuta in letteratura veterinaria almeno dal 1911, quando J. W. Hill descrisse dei gatti che presentavano un aumento della quantità di muco nelle vie aeree, con infiammazione delle stesse e segni clinici di respirazione difficoltosa e sibili. Le osservazioni del Dr. Hill costituiscono la base dei criteri attualmente utilizzati per la formulazione della diagnosi dell’asma felina. DIAGNOSI DI ASMA • Riferimento anamnestico di un’insorgenza acuta di respirazione difficoltosa. Questo problema di solito viene rapidamente alleviato da associazioni di ossigeno, broncodilatatori e steroidi. In alcuni casi, tuttavia, l’unico problema clinico è la tosse cronica. • Riscontro radiografico di ispessimento della parete bronchiale ed intrappolamento di aria. Queste modificazioni vengono di solito descritte come “ciambelle” e “binari di tram”. • Riscontro attraverso gli esami di laboratorio di un’infiammazione delle vie aeree, con quadri di eosinofilia. Ciononostante, a distanza di quasi 90 anni dalla descrizione dell’asma felina da parte del Dr. Hill, stiamo appena iniziando ad aumentare le nostre conoscenze sui quadri clinici della malattia e la nostra comprensione dei meccanismi coinvolti nella sua patogenesi. FISIOPATOLOGIA Anche se esistono molte potenziali cause di asma, le vie aeree possono rispondere a qualsiasi agente irritante (reale o immaginario) soltanto in tre * Da “Feline Health Topics for veterinarians”, Vol. 17, n. 1, 2002. modi fondamentali, che costituiscono i riflessi deputati a proteggere i polmoni: • la muscolatura liscia delle vie aeree si contrae, per impedire che l’agente irritante proceda in profondità verso i polmoni. • Le cellule caliciformi delle vie aeree e le ghiandole della sottomucosa secernono muco per intrappolare l’agente irritante all’interno delle vie aeree prima che possa migrare verso i polmoni. • Inizia la tosse, per espellere l’agente irritante intrappolato. Questi riflessi sono tutte conseguenze della risposta infiammatoria e conducono direttamente ai segni clinici, rappresentati da tosse, sibili ed aumento della frequenza respiratoria determinato dal restringimento delle vie aeree. È importante notare che gli effetti di una piccola riduzione del calibro di queste ultime sui segni clinici possono essere impressionanti. Ad esempio, una riduzione del 50% del diametro di una via aerea esita in un calo di 16 volte della quantità di aria che fluisce attraverso la stessa. Il messaggio importante da non dimenticare è che le piccole modificazioni delle dimensioni delle vie aeree esitano in cambiamenti impressionanti del flusso dell’aria attraverso le stesse. Questo riscontro ha due implicazioni cliniche. In primo luogo, quantità estremamente ridotte di muco, broncocostrizione ecc. possono parzialmente occludere le vie aeree e causare una caduta drammatica del flusso dell’aria al loro interno. D’altra parte, la terapia che determina un aumento relativamente ridotto delle dimensioni delle vie aeree può indurre un miglioramento enorme dei segni clinici. Un progresso molto importante nella nostra comprensione di questa relazione fra struttura e funzione delle vie aeree è la recente scoperta che nei pazienti umani con asma, queste ultime presentano un’infiammazione cronica indipendentemente che il soggetto sia o meno sintomatico. È probabile che ciò valga anche per il gatto, ma non è ancora stato dimostrato. Di conseguenza, anche in medicina veterinaria, esattamente come nell’uomo, il trattamento primario è rappresentato dagli agenti antinfiammatori. TRATTAMENTO Farmaci inalatori Oggi è possibile somministrare efficacemente, mediante inalazione, ai gatti con asma corticosteroidi e broncodilatatori. Entrambe le classi di farmaci si trovano in commercio sotto forma di inalatori a dose fissa (MDI, metered dose inhalers) destinati ai pazienti umani con asma. L’uso corretto di un MDI richiede che il paziente coordini l’inalazione con l’attivazione dell’erogatore, il che si è dimostrato sorprendentemente difficile per la maggior parte dei pazienti. Questa so- 22 Impiego dei farmaci inalatori nelle malattie respiratorie del gatto luzione risulta anche irrealistica nei neonati e nei bambini molto giovani. Per consentire a questi soggetti l’impiego di un MDI senza la necessità di coordinare la respirazione è stata sviluppata un’alternativa. Per questo, l’MDI viene utilizzato in associazione con uno “spaziatore” (spacer) studiato per l’impiego nei neonati e nei bambini piccoli ed una maschera facciale specificamente realizzata per il gatto. Lo spaziatore è una camera di plastica delle dimensioni dei supporti cilindrici di cartone utilizzati per i rotoli di carta igienica. L’MDI viene raccordato ad un’estremità dello spaziatore; l’altra viene unita alla maschera facciale. L’estremità dello spaziatore connessa a quest’ultima possiede una guarnizione interna in gomma che agisce come una valvola monodirezionale per cui il farmaco all’interno dello spaziatore può uscirne soltanto durante un’inalazione. Il cliente deve in primo luogo raccordare l’MDI e la maschera facciale allo spaziatore e poi attivare (premere) l’MDI due volte in modo da riempire quest’ultimo con il farmaco. Quindi, applica delicatamente la maschera sulla bocca ed il naso del gatto. Quest’ultimo viene lasciato respirare (con movimenti di inspirazione ed espirazione) 7-10 volte con la maschera in posizione, dopo di che il trattamento è completato. Perché utilizzare uno spaziatore? Lo spaziatore agisce da area di stoccaggio temporaneo del farmaco, destinata ad accoglierlo fino a che l’animale non inspira. Fluticasone proprionato Lo steroide inalatorio utilizzato dall’autore è il fluticasone. Si trova in commercio in tre dosi (44, 110 e 220 µg per “puff”). L’autore utilizza soltanto la dose di 220 µg. Il farmaco è praticamente esente da effetti collaterali! I problemi descritti nei pazienti umani sono rappresentati da ritardo della crescita e candidosi orale, ma per quanto è a conoscenza dell’autore, ciò non si è verificato in più di 60 gatti trattati con questo agente nell’arco degli ultimi due anni. L’effetto clinico è quello della somministrazione di prednisone per os alla dose di 1 mg/kg BID. I potenziali problemi/limiti sono scarsi. In primo luogo, il farmaco richiede circa 7-10 giorni per raggiungere l’effetto completo. In secondo luogo, perché il principio attivo venga inalato è necessario che la maschera facciale sia applicata correttamente all’animale, in modo che si disponga ermeticamente intorno al muso includendo anche gli angoli della bocca. Negli Stati Uniti, si tratta di una terapia costosa: la dose più elevata (220 µg) arriva a comportare una spesa di circa 120 $ al mese. Infine, può darsi che il proprietario non si renda conto di quando il contenitore è vuoto. Modalità di impiego: 1. Prescrivere la dose da 220 µg da somministrare mediante 2 puff nello spaziatore ogni 12 ore. 2. I gatti devono respirare attraverso la maschera e lo spaziatore per 7-10 secondi. 3. Se l’animale è attualmente sintomatico e può tollerare una terapia a breve termine con prednisone, si può iniziare con una somministrazione di 1 mg/kg BID per os per 5 giorni, in concomitanza con il fluticasone, per poi sospendere il prednisone. 4. Illustrare al proprietario, con il suo animale, come utilizzare il sistema maschera/spaziatore/farmaco. 5. Chiedete loro di farvi vedere in ambulatorio, con il loro animale, di persona, l’applicazione pratica della tecnica che avete spiegato. 6. Si tratta di un lavoro che può svolgere una persona sola. 7. Se dopo due mesi di terapia con la dose da 220 µg l’animale sta bene, si può passare a 110 µg per un altro mese. 8. Se si rispetta la prescrizione di 2 puff due volte al giorno, un erogatore contiene farmaco sufficiente per un mese. Albuterolo Il broncodilatatore utilizzato dall’autore è l’albuterolo, che si trova in commercio in un’unica dose. L’autore si serve di questo agente perché agisce più rapidamente della somministrazione per via orale, sottocutanea o intramuscolare di terbutalina. È anche più efficace dei composti teofillinici. Può essere utilizzato quotidianamente oppure a seconda delle necessità per il trattamento di un gatto asmatico già sottoposto alla somministrazione giornaliera di steroidi – in caso di aumento della tosse, dei sibili o della frequenza respiratoria e dello sforzo a riposo. Di solito, l’autore prescrive l’impiego di questo farmaco secondo necessità nei gatti con segni clinici intermittenti di asma (non in quelli con manifestazioni giornaliere). I potenziali effetti collaterali sono rappresentati da spasmi muscoloscheletrici, eccitabilità, insonnia ed anoressia. QUESTI EFFETTI COLLATERALI NEL GATTO SONO MOLTO RARI! In realtà, il farmaco è molto sicuro! È stato riferito che un enorme sovradosaggio (masticazione della confezione da parte del gatto) può causare problemi con la regolazione del potassio, ma l’autore non ha mai osservato questo problema. Modalità di impiego: 1. Prescrivere il farmaco come generico (albuterolo MID) – due puff nello spaziatore ogni 12 ore. 2. I gatti devono respirare il farmaco attraverso la maschera e lo spaziatore per 7-10 secondi. 3. Gli effetti clinici positivi devono manifestarsi entro 5-10 minuti. 4. In caso di crisi, il farmaco può essere utilizzato ogni ora per 2-4 ore a seconda delle necessità. CONCLUSIONI Gli steroidi ed i broncodilatatori da inalazione rappresentano la terapia standard nei pazienti umani con asma. Nell’arco degli ultimi 2,5 anni abbiamo trattato più di 70 gatti asmatici steroidodipendenti con due somministrazioni giornaliere di fluticasone ed albuterolo in caso di necessità. L’80% circa di questi pazienti non necessita più della somministrazione di prednisone per via orale. I metodi sopradescritti risultano efficaci, pratici e molto sicuri e consentono di evitare le complicazioni associate all’impiego cronico di steroidi per os. NOTA: È in fase finale di sviluppo e dovrebbe essere disponibile in commercio per la fine dell’estate 2002 uno spaziatore appositamente progettato per l’impiego nel gatto.