MUSEO GEMMELLARO
Situazione geografica trecento milioni di anni fa:
Poche terre emerse formavano un super la Pangea, ovvero il supercontinente che si ritiene
includesse tutte le terre emerse della Terra durante il Paleozoico e il primo Mesozoico, circondato
da un unico oceano detto oceano della Pantalassa; a destra di questo grande continente c'era un
piccolo golfo chiamato oceano della Paleotetide. Dall'evoluzione di questo pezzo di mare nascerà
il nostro Mar Mediterraneo e la nostra Sicilia. 300.000.000 di anni fa la Sicilia era un fondale
marino che poteva essere paragonato ai fondali tropicali attuali. Grazie ai fossili siamo potuti
arrivare a questa conclusione.
Il diorama che rappresenta il fondale siciliano di 300.000.000 di anni fa è stato creato grazie ai
fossili.
I nostri fondali nelle profondità più elevate erano abitati dai trilobiti, che sono paragonabili agli
antenati dei nostri crostacei; il loro esoscheletro, quindi il guscio esterno, era formato da tre parti:
una testa, un corpo ed una coda come un gambero. Infatti il nome di questo animale deriva dalla
suddivisione delle tre parti del corpo. Come i nostri crostacei questi animali non erano in grado di
nuotare, ma vivevano in profondità elevate e con diverse paia di zampe riuscivano a muoversi nei
fondali marini.
Attacate agli scogli via via che la profondità del mare diminuiva c'erano animali molto simili agli
attuali lamelli bianchi, ovvero cozze e vongole;nella parte di mare poco profonda la vita era molto
elavata, infatti vi erano le alghe sia verdi che rosse, le spugne, le crinoidi animali simili ai fiori ma
parenti dei ricci di mare, le rictofenie animali con le conchiglie a forma di cono che erano gli
elementi che formavano le scogliere poiché alla loro morte il guscio cadeva in profondità e si
sedimentava formando queste scogliere così alte, infatti ancora nel perniano-siciliano non
esistevano i coralli; l'ammonite che può essere considerato un antenato dei nostri polipi la cui
unica differenza era quella di avere un guscio esterno che oltre a servirgli come protezione
permetteva all'animale di muoversi.
Sia i trilobiti sia le ammoniti rappresentano i fossili guida, ovvero resti di animali o anche di piante
vissuti in un determinato periodo geologico ben preciso presenti in tutto il mondo e che
permettono attualmente ai paleontologi di datare perfettamente le rocce in cui vengono ritrovati.
L'ammonite come abbiamo già detto aveva un grande guscio che utilizzava per muoversi. Esso era
diviso internamente in setti che suddividevano le camere del fragmocono, ed erano attraversati da
un tubicino chiamato sifone, (apparato di scambio di gas). L'animale viveva solo nella parte
anteriore del guscio chiamato anche camera di abitazione, mentre nella parte inferiore la
conchiglia era piena di gas che permetteva all'animale di galleggiare a mezz'acqua, andando su e
giù grazie alla possibilità di riempire o svuotare le concamerazioni a piacimento, così come fanno i
moderni sommergibili in nautilus.
Nell'era Mesozoica la situazione cambiò, poiché violente eruzioni vulcaniche prolungate nel tempo
provocarono l’accumulo di cenere vulcanica nell'atmosfera che impedì ai raggi del sole di
penetrare; così la temperatura e il tenore d'ossigeno si abbassarono e la quasi totalità delle specie
vegetali ed animali presenti nella terra e nel mare si estinsero ma altre specie iniziano a
colonizzare i territori.
Ad esempio a differenza delle spugne che esistevano precedentemente si svilupparono nuove
spugne di origine calcarea e di dimensioni differenti.
I trilobiti si estinsero e al loro posto iniziarono ad abitare le nostre scogliere organismi che si
possono definire vere e proprie cozze, chiamati megalodon, dal greco "grande dente" poiché
questi animali vivevano come se fossero dei denti. Infatti essi avevano due protuberanze che
servivano per fissare la conchiglia nel fondo del mare: erano le radici del dente ed il resto della
conchiglia stava al di fuori e veniva chiamata corona. Infine i megalodon venivano volgarmente
chiamati "zoccoli del diavolo".
Nel periodo Cretacico all'incirca 65.000.000 di anni fa un Meteorite colpisce la terra provocando
l'aumento della temperatura, diverse eruzioni vulcaniche e tsunami. Dinosauri e ammoniti si
estinguono.
Nell'era terziaria o era Cenozoica grandissimi squali iniziano a popolare mari di tutti il mondo il cui
rappresenta in assoluto è il Megalodonte. Questo grandissimo squalo come grande testimonianza
ha lasciato i suoi enormi denti fossili unica parte del loro corpo che può fossilizzare poiché sono
dei pesci a scheletro cartilagineo.
Dalla grandezza dei denti di questo squalo si è potuta ricostruire l'intera mandibola, ma anche a
risalire alle sue dimensioni, esso infatti raggiungeva dai 16 ai 20 metri di lunghezza ed era quattro
volte più grande rispetto allo squalo bianco. Essi hanno gli stessi denti a forma triangolare e gli
angoli seghettati come se fossero dei coltelli. Infine i megalodonti hanno quattro file di denti
poiché se dovessero perderne uno quello della fila precedente si alzerebbe per sostituirlo.
5.000.000 di anni fa il Mar Mediterraneo si è prosciugato poiché l’attuale stretto di Gibilterra,
ormai sommerso è venuto fuori formando uno sbarramento. Le ipotesi di questo sbarramento
sono due:


Movimenti delle placche terrestri che hanno portato all’unirsi della Spagna e dell’Africa
Clima della terra in fase glaciale e quindi espansione dei ghiacciai con conseguente
riduzione del livello del mare
Quindi l’oceano atlantico si abbassa e lo stretto di Gibilterra emerge e forma questo muro,
praticamente il nostro Mar Mediterraneo si trova isolato. La quantità di acqua che evapora non è
bilanciata dall’acqua dell’oceano Atlantico per cui, via via che l’acqua diminuisce, essa diventava
molto salata quindi la saturazione di questi sali li fa precipitare sul fondo formando una serie di
rocce chiamate evaporitiche e precisamente in Sicilia si chiamano rocce della serie gessosa
solfifera poiché i minerali più importanti sono il gesso e lo zolfo. All’incirca 4.000.000 di anni fa si
riapre la comunicazione con l’oceano Atlantico l’acqua dell’oceano rientra ripristinando la
condizione iniziale ma ormai queste rocce con questi minerali si erano formate quindi questi sali
non vanno più in soluzione e formano tutte le rocce che vanno a costruire la parte della Sicilia che
va da Caltanissetta fino ad Agrigento.
Nel 1937 è stato ritrovato in Sicilia nella grotta di San Teodoro in un paesino lo scheletro del primo
individuo della nostra specie, quindi homo sapiens. Dalle ossa è deducibile che si tratti di uno
scheletro di donna, ma anche dal cranio soprattutto dall’arcata delle sopracciglia. Era alta 1.65 ed
aveva circa trent’anni ed in più si suppone che fosse il capo della sua tribù di tipo matriarcale
poiché i nostri antenati utilizzavano i denti non solo per l’alimentazione ma anche per lavorare;
infatti li usavano principalmente come una terza mano per fare i vestiti con le pelli degli animali.
Tra 500 e 1200 mila anni fa la Sicilia, che finalmente era diventata un’isola deve affrontare
cambiamenti climatici; infatti arrivano le ultime due glaciazioni che fin ora siano avvenute sulla
terra intervallate da una fase detta interglaciale in cui il clima è più mite. Nel corso della penultima
glaciazione la Sicilia, a causa dell’espansione dei ghiacciai, si trova attaccata all’Italia ed è proprio
da quest’ultima che arrivano gli elefanti alti quasi 4 metri assieme ad altri animali erbivori come i
ghiri e le tartarughe, per migliaia di anni continua la glaciazione e possono tornare in Italia per
cercare cibo. Ad un certo punto arriva la fase interglaciale, il clima cambia, i ghiacciai si
restringono, il mare diventa profondo e la Sicilia ritorna ad essere un’isola. Così dato l’elevato
numero di elefanti e di altri animali, come appunto i ghiri e le tartarughe, seppure di piccoli
dimensioni, il cibo presente in Sicilia non era sufficiente; così avviene una mutazione e gli elefanti
rimpiccioliscono ed essendo più piccoli erano anche avvantaggiati poiché per saziarsi occorreva
loro molto meno cibo. Invece i ghiri e le tartarughe si ingrandiscono non avendo predatori.
Successivamente arriva la seconda glaciazione e vi è nuovamente il cambiamento del clima che
comporta un cambiamento nel paesaggio e la Sicilia torna ad attaccarsi all’Italia arrivano molte
specie sia erbivore sia carnivore tra le erbivore gli ippopotami, i buoi, i bisonti e di nuovo gli
elefanti antichi tra le carnivore le iene, i leoni, gli orsi ed i lupi.