Va in scena "Un leone in biblioteca" lane sorelle

Al suo quinto anno, il progetto 'Le scale di San Girolamo " rinnova il successo di sempre
Va in scena "Un leone in biblioteca"
lane sorelle-attrici con i bambini
di Roberto Barzanti
SIENA Al quinto anno il
progetto "Le scale di San Girolamo" ha rinnovato il successo che l'ha accompagnato
fin dall'inizio. Il singolare
spettacolo - sostenuto da
ChiantiBanca e da Ina. Assitalia - è andato in scena con
successo nel Salone dei Ritiri
dell'Istituto San Girolamo ed
ha visto protagonisti suore e
bambini: un gruppo di anziane suore della Compagnia
delle Figlie della Carità di
San Vincenzo de Paoli e i
bambini della scuola primaria "San Girolamo". Titolo
della simpatica performance
"Un leone in biblioteca". La
storia lieve e divertente, scritta da Michelle Knudsen, narra di un leone che, vincendo i
timori di tutti, diviene il beniamino dei frequentatori di una
biblioteca. La cosa crea scompiglio, ma con il passare del
tempo, il leone comincia ad
abituarsi ai lavori tipici di una
biblioteca e senza che nessuno glielo chieda si abitua ad
un luogo così accogliente.
Spolvera le enciclopedie, lecca le buste, fa salire i bambini
in groppo perché arrivino
agli scaffali più alti. Infine
stanco si accuccia nell'angolo
delle storie, aspettando che
cominci la lettura diuna delle
tante che i libri contengono.
All'inizio, i frequentatori della biblioteca girano alla larga
dal bestione. Ma ben presto
lo considerano un amico servizievole e sono contenti della sua non inerte presenza. In-
Teatro Un gruppo di anziane suore della Compagnia delle Figlie della Carità
di San Vincenzo de Paoli e i bambini della scuola primaria "San Girolamo"
fatti, sembrava perfettamente a suo agio in biblioteca. Le
sue grosse zampe non facevano rumore sul pavimento.
Non ruggiva più. Taluni lo
usavano come un morbido divano. Di tanto in tanto il leone infrange le regole da osservatore in un luogo che esige
compostezza e silenzio, ma a
fin di bene. La morale del racconto è molto semplice. Da
un lato esalta la lettura come
viaggio della fantasia, da fare
insieme, dall'altro critica bonariamente regole di comportamento troppo rigidamente
imposte: se c'è un motivo valido le regole possono essere infrante. Se ne ricava una pedagogia che vuol mischiare felicemente disciplina e spregiudicatezza, rigore e creatività.
E poi un leone a San Girolamo stava perfettamente a suo
agio. In tutti i quadri che lo
raffigurano il santo è sempre
sovrastato da una biblioteca
enorme ed ha a suo fido compagno un bonario leone. Lo
spettacolo prevedeva l'uso di
linguaggi diversi: musica, recitazione, danza. La musica - si
sa - è un elemento essenziale
del progetto con il suo forte
stimolo che mette in gioco
contemporaneamente capacità percettive, psicomotorie,
cognitive e sempre più ritmo
e percussioni si accompagnano all'uso degli strumenti. La
drammatizzazione ha favorito la motricità della comunicazione corporea. La danza
ha aiutato a trasmettere i sentimenti attraverso l'arte di
muovere il corpo secondo un
determinato ordine ritmico.
Non sono state ovviamente
tralasciate tecniche di manipolazione creativa, che hanno spinto a realizzare vivaci
scenografie e fantasiosi abiti
di scena. L'esperienza è stata
possibile grazie alla, collaborazione di figure professionalmente diverse e tra loro complementari. Da rammentare
la maestra Adele Mencarelli,
la fisioterapista Rossana Carullo e le insegnanti di musica
Federica Scaglioso e Sara
Ceccarelli, dell'associazione
culturale musicale Clara
Schumann attiva a. Siena da
tempo. t stato per innestare
liberamente un lavoro svolto
con disinteressata passione
nelle linee tracciate con sapienza dal programma Siena
Capitale europea delle cultura 2019. Che tra i suoi temi
portanti annovera, appunto,
il fecondo rapporto tra arte e
salute.