il furetto - un furetto in famiglia

IL FURETTO
Furetto, nome scientifico: Mustela putorius f. furo, ovvero
faina puzzolente ladra.
Piccolo mammifero strettamente carnivoro, frutto della
selezione e dell’addomesticamento da parte dell’uomo per la
caccia, che si suppone sia risalente ad almeno 2000 anni fa,
viene classificato come segue nel 1758 dal naturalista svedese
Carl Nilsson Linnaeus:
DOMINIO
REGNO
PHYLUM
Eukaryota
Animalia
Chordata
CLASSE
Mammalia
ORDINE
Carnivora
FAMIGLIA
GENERE
SPECIE
SOTTOSPECIE
Mustelidae
Mustela
M. putorius
M.p. furo
Commentiamo il significato del nome scientifico, soprattutto
per chi non ha mai conosciuto un furetto: dall’alto della
nostra esperienza possiamo dire che… mai descrizione fu più
azzeccata! Gli aggettivi puzzolente e ladro colgono alla
perfezione due affascinanti aspetti che hanno contribuito a
fare di questo simpatico animaletto il nostro beniamino. Prima
utilizzato per la caccia e per tenere lontano animali
“indesiderati” dalle campagne, ora è a tutti gli effetti un
compagno per molte famiglie.
Lo status di animale domestico infatti è stato ufficializzato
il 28 marzo 2003 dall’INFS (Istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica):
Il furetto (Mustela putorius f. furo), forma domestica
ottenuta per selezione artificiale dalla puzzola (Mustela
putorius) con la quale è interfecondo, non può essere
considerato specie selvatica e non presenta, alla luce dei
dati disponibili, popolazioni selvatiche naturalizzate nel
territorio nazionale. (Prot. 002606)
Per sfatare un mito dannosissimo per il furetto , ma anche per
il nostro territorio, vogliamo riportare di seguito la nota
dell’INFS sull’impatto del rilascio del furetto in natura
(peraltro vietato dall’articolo 727 del Codice Penale e dalle
successive modifiche, dalla Convenzione di Rio, Berna e dalla
direttiva Habitat della CEE):
Potenziali impatti del furetto sugli ecosistemi naturali
Il furetto può determinare un impatto negativo sulla
conservazione della puzzola, specie selvatica con status di
conservazione precario, per competizione ed ibridazione. Il
furetto può inoltre determinare un notevole impatto sui
piccoli vertebrati per predazione. Anche se non risultano
attualmente presenti in Italia popolazioni selvatiche
naturalizzate di furetto, va però ricordato che in altri
contesti geografici tale entità faunistica si è insediata in
natura dando luogo a popolazioni vitali che in alcuni casi
hanno determinato rilevanti impatti su specie autoctone (ad
es.: Gran Bretagna, Nuova Zelanda; vedi Lever C., 1985:
Naturalized mammals of the world. Longman, London).
In conclusione questo Istituto sottolinea che l’introduzione
del furetto in natura pone significativi rischi per la
conservazione della fauna alloctona e degli ecosistemi
naturali ed è proibita dall’attuale quadro normativo.
Se vi
meglio
verso
sarete
sentite dire frasi del tipo poverini, ma non stanno
in natura?, un commento che può scaturire o da un amore
gli animali o da una grande superficialità, adesso
preparati a rispondere.