II FI SPECIALE Top five Giovani di Francesca Tofanari Martedì 26 Aprile 2016 Corriere Fiorentino Trilogie preziose L’abito su misura Giochi di carta Cristiano Pagnini usa tecniche antiche per realizzare gioielli rivisitati in chiave contemporanea. Nella sua bottega il tradizionale banco da lavoro si inserisce in un ambiente dal design moderno, con le teche illuminate con le sue creazioni e le sue trilogie a tema. Ad esempio quella per il fidanzamento e il matrimonio: il «solitario per scelta altrui», il «diversamente solitario» e «il peso della scelta». Cristiano Pagnini, via Maggio 76r Kotaro Miyahira è un sarto su misura, innamorato di Firenze e del suo artigianato, tanto da voler tramandare alle nuove generazioni la sua arte e le tecniche della sartoria fiorentina, la cultura e la passione per quello che per lui è un vero e proprio stile di vita. Talmente tanti sono i suoi clienti, da tutto il mondo, che per farsi fare un abito da lui bisogna mettersi in coda per il 2017. Sartoria Corcos di Kotaro Miyahira, via della Vigna Nuova 26 La faccina di Giulia Materia da piccola è il marchio che sta sopra ogni oggetto realizzato da questa ragazza, che insieme al compagno Enzo, ama «giocare» con la carta e con le stoffe da tappezzeria, da cui nascono quaderni con copertine colorate e agende personalizzate, astucci a cartuccera, borse e borsoni. Nel negozio, anche capi di abbigliamento, disegnati dalla stessa Giulia. Giulia Materia, Sdrucciolo de’ Pitti 13r In mostra I materiali e le tradizioni della Toscana alla conquista dei mercati internazionali Quattro esempi, quattro artigiani senza confini Un mondo fatto a mano In pillole L’edizione numero 80 della Mostra dell’Artigianato è aperta fino al 1° maggio alla Fortezza da Basso Orario: 10/22.30 e l’ultimo giorno 10/20 A cura di Laura Antonini Produrre in Toscana fedeli ai valori alle materie e alle lavorazioni del territorio è una risorsa da spendere anche sul mercato internazionale che premia chi realizza prodotti di qualità, meglio se fatti a mano. Una verità che anche la Mostra dell’Artigianato numero 80 rappresenta grazie a una rosa di espositori di nicchia che ci raccontano come hanno sedotto mercati lontani, dal Giappone al Medio Oriente. Un simbolo sono i cappelli di paglia di Signa, antesignani del moderno made in Italy che la Mostra espone da un po’ di anni, ma da scoprire ci sono il caminetto d’oro brevettato dall’architetto Paolo Poli di Firenze, gli oggetti in cuoio artistico di Scarperia, i manufatti in car- tone ecologici Carton Factory, ma anche i preparati e le fragranze Acqua di Bolgheri del Dottor Taffi, tutti esposti in Fortezza fino al 1° maggio. Per farli conoscere i loro ideatori partecipano a fiere oltreconfine, investono sulla comunicazione online e sfruttano programmi di internazionalizzazione di enti dedicati. In questa direzione va l’evento B2B italian crafts accents, firmato da Firenze Fiera e Artex, centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana con il supporto di Ice Agenzia (il 27 e il 28 aprile, Quartieri Monumentali). «È pensato per mettere in contatto le imprese dell’artigianato artistico con i buyer internazionali che arrivano — spiega Elisa Guidi coordinatore di Artex — dal bacino del Mediterraneo oltre che da Cina, Giappone e Corea». © RIPRODUZIONE RISERVATA Enio Taffi Vasco e Fabio Capanni Odore di Bolgheri per le vie di Tokyo Il biologo erborista Enio Taffi e una boccetta dell’Acqua di Bolgheri Il profumo di un bicchiere di vino rosso, le poesie del Carducci, i paesaggi e la natura dei dipinti dei Macchiaioli. Immagini e suggestioni di un angolo di Toscana, quello che va da Bolgheri a Castagneto Carducci e Marina di Bibbona ambita meta di viaggiatori di tutto il mondo. Sono questi i valori interpretati, dalla metà degli anni Ottanta, da Enio Taffi, biologo erborista che ha scelto come materia di elezione le piante officinali dell’alta Maremma per trasformarle in profumi e fragranze oggi richiestissimi all’estero. «Sono prodotti per il benessere rigorosamente biologici e di qualità — spiega il patron dell’azienda con sede in località La California a Bibbona — che oggi esportiamo soprattutto grazie al marchio Acqua di Bolgheri». Lo stesso scelto da Taffi per la sua prima volta alla Mostra dell’artigianato di Firenze (Fortezza da Basso, Padiglione Bellezza e Benessere, stand A0): «È un evento che sentiamo vicino alla sensibilità del nostro lavoro perché punta sul valore della materia ed è fortemente ancorato al territorio. Basti pensare alla natura incontaminata, che dai tomboli di arenile, per circa 15 chilometri, dà vita a 22 mila specie diverse di piante. Natura Facciamo prodotti per il benessere rigorosamente biologici e legati alla nostra terra Un habitat unico, fortunatamente salvaguardato, che sarebbe bello diventasse anche patrimonio Unesco». A piacere ai mercati «quello europeo, sicuramente — che ci richiede da Germania, Austria, Olanda, Norvegia, Polonia, Lituania e Albania — fino a quello più lontano con Russia, Giappone e Medio Oriente — continua Taffi — è soprattutto la fragranza Acqua di Bolgheri che i nostri buyer hanno conosciuto nel nostro negozio di Bolgheri dotato anche di un percorso olfattivo. Un progetto che è piaciuto ai tanti stranieri in visita e che è il volano del nostro successo internazionale». Ogni anno a passare per il famoso borgo medievale infatti ci sono celebrità, cantanti, politici ma soprattutto appassionati dello stile e della qualità della Toscana. «Qui abbiamo quella vetrina che ci ha portati fino Tokyo — prosegue il nostro artigiano — dove qualche settimana fa ho inaugurato il sesto negozio monomarca, mentre in Giappone siamo presenti e distribuiti in oltre 280 centri yoga». Non basta: perché il mercato si sta ulteriormente espandendo. «Il Medio Oriente è la nuova frontiera che stiamo esplorando. Piacciono le nostre piante e la lavorazione che ne facciamo. In Kuwait vendiamo una linea di particolari prodotti al miglio dorato e oligo elementi per capelli. Attraverso l’associazione industriali Unipro stiamo coltivando un rapporto con l’Iran e presto saremo in una fiera negli Stati Uniti per sondare l’appeal del nostro prodotto anche sul mercato americano». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cuoio del Papa piace anche in Cina Vasco e Fabio Capanni e in alto le creazioni di Cuoio Artistico Fiorentino (Caf) Produrre da quasi sessant’anni con identiche procedure artigianali a Scarperia e vendere con successo sul mercato internazionale. È la sfida portata avanti e vinta dal maestro artigiano Vasco Capanni e dal figlio Fabio — anche dinamico imprenditore — che, nel suo laboratorio toscano, dà vita dal 1958 a prodotti in cuoietto fiorentino (da non confondere con la pelletteria ndr) oggi tra i protagonisti dell’ottantesima mostra dell’Artigianato di Firenze (Padiglione Spadolini piano terreno stand 11). Scatole, porta sigari, portabiglietti da visita, cornici e porta monete, articoli semplici eppure di grande pregio per la loro lavorazione unica, che hanno conquistato il gusto di clientele esclusive e stanze dei bottoni. «Ogni anno la Curia svizzera ordina scatole di cuo- io per confezionare calici d’argento, la Manifattura del sigaro toscano e toscanello ci richiede i portasigari e anche Papa Wojtyla ci scelse per realizzare alcuni regali in cuoio». Si dice che anche Obama, alla Casa Bianca, abbia l’album fotografico di famiglia marchiato Caf (è questo il nome della ditta). Nel laboratorio di Scarperia la pelle è scarnita ancora con l’uso della coltella, non ci sono cuciture, le forme Laboratori Scatole, porta sigari, cornici li creiamo esclusivamente con cuoietto fiorentino sono date piegando e battendo a mano il cuoio sulla forma. La colla naturale fa corpo unico con la materia prima e non si scollerà mai. Anche la tinteggiatura è unica perché ottenuta solamente con pigmenti naturali. «Dopo tanti anni — racconta Fabio Capanni — abbiamo deciso di tornare a esporre a Firenze alla Mostra dell’artigianato. Mio padre Vasco è partito proprio da qui, negli anni Cinquanta, per poi concentrarsi su fiere ed esposizioni internazionali. Abbiamo quindi colto l’opportunità di un importante anniversario, come questi ottanta anni della mostra, per vedere cosa succede al nostro business». La ditta Caf seppur toscanissima, piace da sempre soprattutto al mercato estero. Prima dell’11 settembre erano gli Stati Uniti a trainare il business. «Avevamo uno showroom sulla Quinta Strada: gli ordini maggiori erano per grandi scatole in cuoio da scrivania», dopo tutto è cambiato, il mercato americano si è ristretto mentre a crescere e consolidarsi è stato quello del Giappone. «I giapponesi amano il fatto a mano e sanno come riconoscere l’eccellenza», continua. Anche se con caratteristiche diverse è in ascesa il mercato cinese. «In occasione di Expo 2015 abbiamo preso parte alla Casa delle eccellenze (il temporary mall allestito all’interno del complesso dell’ex Tribunale di Piazza San Firenze fino a ottobre 2015) — e qui abbiamo avuto un grande cliente cinese che, dopo aver comprato tutto lo stand, oggi ordina con regolarità articoli che noi spediamo in Cina». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 5547828