AI CONFINI DELLA
REALTÀ: FISICA
QUANTISTICA E
RIABILITAZIONE
Prof. Valter Santilli
Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa
Sapienza - Università di Roma
Il paradigma biofisico
Nei primi decenni del ‘900 l’uomo si accorge che studiando più a
fondo l’atomo, vi erano delle componenti più intime e fino ad
allora “nascoste” agli strumenti di ricerca.
Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande
Agli inizi del 1900 nasce la Teoria dei Quanti, permettendo
all’uomo di abbandonare per sempre la concezione meccanicistica
e fissa su cui si basava la fisica classica, secondo cui gli oggetti
del nostro vivere quotidiano erano immutabili ed isolati,
meccanicamente stabili ed eterni.
Meccanica quantistica
La teoria che nessuno capisce!
«Quanto più la teoria dei quanti incontra rilevanti
successi, tanto più appare folle…»
A.Einstein
«Penso che si possa tranquillamente dire che
nessuno capisce la meccanica quantistica…»
R.P. Feynman
…i nomi della fisica quantistica …
Marx Planck (Premio Nobel per la Fisica nel 1918)
Albert Einstein (Premio Nobel per la Fisica nel 1921)
Niels Bohr (premio Nobel per la Fisica 1922)
Werner Heisenberg (Premio Nobel per la Fisica nel 1932),
James Clerck Maxwell (padre dell'Elettromagnetismo),
Paul Nogier (le cui ricerche e scoperte si basano sulla Cibernetica),
Ilya Prigogine (Premio Nobel per la Chimica nel 1977),
Hans Frohlich (Professore di Fisica Teorica all'Università di Liverpool
e proposto per il Premio Nobel),
Sir John Carew Eccles (Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia
1963)
Jacques Monod (Premio Nobel per la Medicina nel 1965),
Fritz Albert Popp (Ricercatore in Biofisica all'Università di Princeton e
membro della "New York Academy of Science”)…
Il microcosmo all’inizio del ‘900
Inizialmente si pensava che elettroni e protoni avessero una natura corpuscolare e
che la luce avesse una natura ondulatoria.
Un fotone è un quanto di energia elettromagnetica, la cui dimensione energetica viene
calcolata dalla famosa equazione di Planck.
Il fotone è una particella elementare neutra: con massa inerziale nulla, una velocità di
3x108 m/sec.
Il microcosmo dopo il 1905
Louis de Broglie, 1923
Così come alla luce è possibile
associare particelle di impulso
Alle particelle (elettroni e protoni) deve
essere possibile associare ONDE di
lunghezza d’onda legata alla loro massa
Ma allora anche elettroni, protoni, … elefanti,
sarebbero onde/particelle ?!?
Il microcosmo dopo il 1928
Sia la luce che le particelle che costituiscono gli atomi e cioè gli elementi
fondamentali che compongono la materia (quindi noi stessi e la realtà a noi
manifesta) sono costituite da minuscoli concentrati di energia detti
QUANTI, che hanno una duplice natura: ondulatoria e corpuscolare.
Ma con le onde/particelle non sa da
che parte cominciare
Per descrivere davvero il microcosmo ci vuole la
Meccanica Quantistica!
La luce è un’onda o una particella ?
• Onda
– Sia il campo elettrico che quello magnetico si comportano come onde
– Sovrapposizione, Interferenza e Diffrazione
• Particella
– Fotoni
– Collisioni con elettroni nell’effetto fotoelettrico
Quindi: talvolta Particella, talvolta Onda
La teoria del fotone e la teoria ondulatoria della luce
sono complementari !
Doppia fenditura di Young (1801)
Consiste nel far passare attraverso una singola
fenditura un fascio di luce monocromatico e poi
di nuovo attraverso una doppia fenditura: la
luce viene infine proiettata su uno schermo
distante. Quello che Young osservò fu una serie
di frange luminose alternate a frange scure che
interpretò appunto come zone di interferenza
costruttiva le frange luminose e zone di
interferenza distruttiva le fasce scure.
Se chiudiamo una delle due fenditure, un
fotone si comporta come una particella, o
anche se tentiamo di osservarlo con un filtro
polarizzatore; mentre si comporta come
un’onda
se passa contemporaneamente
attraverso le due fenditure ed interferisce con
se stesso.
Doppia fenditura di Young (1801)
Il fotone parte come particella, si trasforma in onda quando incide sulle due fenditure
e interferisce con sé stesso determinando la creazione di figure di interferenza
quando raggiunge la parete opposta.
In altri termini è come se il fotone avesse cambiato la propria natura in quanto
cosciente che qualcuno lo stava osservando. Questa significa che il mondo attorno a
noi non esiste in maniera indipendente dalla nostra esperienza ma che anzi è la
nostra esperienza a determinare la realtà delle cose.
È la coscienza delle cose quindi a determinare la realtà fenomenica, esattamente
come aveva sostenuto David Bohm.
Doppia fenditura di Young (1801)
Nell’esperimento di Young con la doppia fenditura, la particella attraversa
la prima apertura o la seconda mentre l’onda, coesistente alla particella,
attraversa entrambe le aperture contemporaneamente, a sancire una natura
in cui le due entità, corpuscolare e ondulatoria, non possono essere
considerate parti a sé ma una sola cosa.
Questo significa che la componente materiale e quella immateriale esistono
sincronicamente l’una con l’altra.
In altri termini materia e coscienza sono indissolubili.
La principale novita`:
La MQ e` INTRINSECAMENTE
PROBABILISTICA!
La Fisica Classica invece e` DETERMINISTICA:
“Lo stato attuale del sistema della natura consegue evidentemente da quello
che esso era all’istante precedente e se noi immaginassimo un’intelligenza che
ad un istante dato comprendesse tutte le relazioni tra le entita` di questo
universo, esso potrebbe conoscere le rispettive posizioni, i moti e le
disposizioni generali di tutte le entita` in qualunque istante del Passato o del
futuro.”
Pierre Simon de Laplace, 1776
… secondo la fisica classica, in linea di principio, il risultato di qualunque
esperimento futuro puo` essere previsto con CERTEZZA ASSOLUTA
«Su scala quantistica (sovrapposizioni di
stato), all’atto della misura, l’osservatore
interagisce ineluttabilmente con
l’osservato»
Massimo Teodorani
Misurare qualcosa distrugge la sovrapposizione, forzando quello che è uno stato quantistico
descritto dalla funzione d’onda ad assumere (collassare in) uno “stato classico” in cui
l’identità dei vari stati è decisa. Tutto questo avviene nel mondo delle particelle elementari e il
ruolo perturbativo dell’osservatore è assolutamente fondamentale.
“Non solo le osservazioni disturbano ciò che deve essere misurato, ma esse lo producono… Noi
costringiamo un elettrone ad assumere una posizione definita… ma siamo noi stessi che produciamo i
risultati della misurazione”.
Pascual Jordan (fisico teorico tedesco)
“Noi siamo coinvolti, noi siamo partecipi della natura, e questo necessariamente significa che noi non siamo in
grado di avere una visione della natura per come essa effettivamente è fuori da noi; noi non possediamo la virtù di
un “terzo occhio” che ci permetta di avere una visione intellettuale della globalità della realtà”.
Basil Hiley
Entanglement quantistico
Negli ultimi anni si sono sviluppate delle nuove ipotesi esplicative
dell’effetto delle alte diluizioni omeopatiche, basate su una teoria
“non-locale” del fenomeno omeopatico.
Se due particelle si fanno interagire per un certo periodo e quindi vengono separate, quando
si sollecita una delle due in modo da modificarne lo stato, istantaneamente si manifesta sulla
seconda una analoga sollecitazione a qualunque distanza si trovi rispetto alla prima.
Questo fenomeno che contrasta con tutte le ovvie leggi naturali della materia si chiama della
“non località”.
Nel 1982 il fisico Alain Aspect, con una serie di sofisticati esperimenti dimostrò l'esistenza
dell’entanglement.
Alain Aspect
Un atomo di calcio venne posto al centro di un
sistema contraddistinto da due diramazioni. In una
delle due biforcazioni fu inserito un cristallo
bifrangente con la capacita di deviare il corso di un
fotone con una probabilità del 50%. L'atomo di
calcio decadendo generò due fotoni i quali
percorsero separatamente le due diramazioni: il
primo fotone diretto lungo la diramazione
contenente il cristallo bifrangente; il secondo
fotone lungo l’altra diramazione.
Fu osservato che quando il primo fotone non
subiva alcuna deviazione da parte del cristallo,
allora i due fotoni proseguivano indisturbati il
proprio percorso fino al termine della
canalizzazione dove venne posto un fotorivelatore.
Quando invece il primo fotone subiva l’azione
deviante da parte del cristallo si notò che anche il
secondo mutò il suo percorso verso l'alto.
Questo
dimostrava
sperimentalmente
che
particelle, come quelle componenti la luce, non
sono locali, quindi i due fotoni sono in realtà lo
stesso fotone.
L’esperimento
Entanglement quantistico
ALBERT EINSTEIN (1948)
….Escludeva una
comunicazione più veloce
della luce…
(Principio di Azione Locale)
ALAIN ASPECT (1982)
… gli elettroni sono capaci di
comunicare istantaneamente
indipendentemente dalla distanza
che li separa …
VIAGGIO
DELL’INFORMAZIONE
IL CERVELLO COME OLOGRAMMA
Il modello olografico di Karl Pibram (neurochirurgo austriaco )
A questa visione non può non essere collegata la concezione olografica dell’universo che teorizzò
David Bohm, il quale sostenne la non esistenza della realtà oggettiva ma piuttosto un principio
diverso secondo cui la realtà è, di fatto, un grande ologramma.
Un ologramma è un’immagine realizzata con un
opportuno setup ottico e una sorgente laser, che tende
a imprimere su una superficie un’immagine
tridimensionale.
La
caratteristica
principale
dell’ologramma è che sezionando in più parti la
superficie su cui esso è stato impresso, ogni
frammento conterrà ancora l’immagine intera.
IL CERVELLO COME OLOGRAMMA
Il modello olografico di Karl Pibram
Se è vero quanto abbiamo sostenuto prima, ossia che le particelle sono anche lo spazio che
intercorre tra di loro, significa (e l’esperimento di Aspect lo dimostra) che le particelle non
hanno bisogno di comunicare o scambiarsi informazioni connettendosi tra loro perché in
realtà non sono mai disgiunte.
Questo si traduce nel fatto che ogni particella è di fatto un ologramma, una rappresentazione
del macromondo nel micromondo.
Ogni particella è quindi il tutto. È la coscienza che ci permette di osservare questa realtà e
provare a comprenderla per quello che è consentendoci di passare da un livello ad un altro.
Tutto è già presente nel gigantesco ologramma dell’universo e quindi, tramite la coscienza,
ne diventiamo “solo” consapevoli.
IL CERVELLO COME OLOGRAMMA
Il modello olografico di Karl Pibram
Il modello olografico di Pribram è in grado di spiegare anche come il cervello
è in grado di tradurre la valanga di frequenze che riceve attraverso i sensi
(frequenze di luce, frequenze sonore, e così via) nel mondo concreto delle
nostre percezioni.
Codificare e decodificare frequenze è esattamente quello che fa un
ologramma.
Proprio come un ologramma funziona come una sorta di "lente", una specie
di si-stema di traduzione in grado di convertire un ammasso di frequenze
apparentemente senza significato in un'immagine coerente, Pribram ritiene
che il cervello funzioni allo stesso modo e usi principi olografici per
convertire matematicamente le frequenze che riceve attraverso i sensi nel
mondo interno delle nostre percezioni.
LO SCHEMA CLASSICO:
1) t=0: condizioni iniziali. Sono date (misurate) posizioni e velocita` di tutti i
componenti (particelle) del sistema.
2) Si risolvono le equazioni del moto (Newton)
3) Si ottengono le posizioni e le velocita` di ogni Componente ad un
qualunque tempo t≠0
… pensate al biliardo …
(per le onde vale uno schema del tutto analogo).
Conoscendo la posizione iniziale della biglia, e la forza
trasmessa dalla stecca, possiamo prevedere ciò che
accadrà.
LO SCHEMA QUANTISTICO:
1) t=0: condizioni iniziali. Viene dato (misurato) lo STATO del sistema.
2) Si risolve l’equazione di evoluzione (Schrödinger)
3) Si ottiene lo STATO del sistema ad un qualunque tempo t≠0
I due schemi sono simili…
… pero` lo STATO del sistema non mi dice quali
SONO le posizioni e le velocita` delle particelle,
ma solo le loro PROBABILITA` !
MECCANICA QUANTISTICA VS CLASSICA
Nella MECCANICA CLASSICA la luce è
descritta solo come un'onda e l'elettrone
solo come una particella
La MECCANICA QUANTISTICA
descrive la radiazione e la materia, sia
come un fenomeno ONDULATORIO,
che allo stesso tempo come entità
particellari
APPLICAZIONI
1.
2.
3.
4.
Il laser
La risonanza magnetica nucleare
Semiconduttività
La superconduttività
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE
Si tratta di una tecnica di indagine sulla materia basata sulla
misura dell’orientamento dello spin (grandezza quantica,
riconducibile alla rotazione della particella intorno al proprio asse
e non associata alla massa) di protoni o di altri nuclei quando
sottoposti al momento magnetico quando sono sottoposti ad
un campo magnetico.
LASER
I presupposti teorici del LASER nel modello atomico di Boacher (19111913) e nella teoria di A. Einsten (1917), riguardante l’emissione di fotoni
da parte di atomi eccitati.
SEMICONDUTTORI: LA RIVOLUZIONE
ELETTRONICA
Lo studio dei semiconduttori, in
particolare,
ha
condotto
alla
realizzazione di dispositivi elettronici
straordinariamente efficaci, i quali sono
alla
base
della
rivoluzione
dell’informazione che stiamo vivendo
in questi anni.
Il Monte Cervino: quanto Silicio è contenuto
nella roccia di una sola montagna!
Ma le prospettive offerte oggi dalla
nanotecnologia sono ancora più estese:
nuovi materiali e dispositivi totalmente
nuovi in quanto basati sulla meccanica
quantistica.
Gli elementi più abbondanti della crosta
terrestre: il silicio è 4 volte più diffuso
dell’alluminio e 10 volte più del ferro.
SUPERCONDUTTORI
La Superconduttivita’ e’ uno stato della materia con eccezionali proprieta’
elettriche e magnetiche. Evidenzia un comportamento della fisica quantistica nei
solidi. E’ uno dei rarissimi effetti quantistici macroscopici.
Fu scoperto da Onnes nel 1911.
FENOMENO DELLA LEVITAZIONE
L’energia vivente reagisce sia
a stimoli chimici (es.
farmaci)…
…sia ad energie
elettriche/elettromagnetiche
spiegabili in termini di
Fisica Quantistica
L’uomo è assimilabile ad una macchina
elettromagnetica.
Le nostre funzioni vitali sono gestite a
livello elementare da una serie di
frequenze che consentono scambi
metabolici di diversa natura.
La cellula può essere vista come un
dispositivo elettrico che ricorda un piccolo
condensatore, che mantiene per ragioni
osmotiche un potenziale di membrana
compreso tra -70 mV e -90 mV.
La membrana cellulare è semipermeabile e
favorisce una migrazione di ioni tra
l’interno e l’esterno.
Questo movimento di cariche dovrebbe
generare un campo magnetico ed un campo
magnetico esterno può modificare questo
movimento di cariche.
Strutture in grado di instaurare un network elettronico
Microtubuli sistema nervoso
Citoscheletro
I microtubuli manifestano una spiccata tendenza a legarsi e ad
organizzare in nano cluster dell’acqua intracellulare.
Esistono ipotesi per cui i microtubuli emetterebbero vibrazioni
della loro struttura in forma di ultrasuoni.
“All’interno dei microtubuli si verifica uno
entanglement con una sovrapposizione quantica”
stato
di
Stuart Hameroff and Roger Penrose
Stuart Hameroff and Roger Penrose. Consciousness in the universe: A review of the ‘Orch OR’ theory. Physics of Life Reviews, 2013 DOI: 10.1016/j.plrev.2013.08.002
Stuart Hameroff, MD, and Roger Penrose. Reply to criticism of the ‘Orch OR qubit’–‘Orchestrated objective reduction’ is scientifically justified. Physics of Life Reviews, 2013 DOI:
10.1016/j.plrev.2013.11.00
Stuart Hameroff, Roger Penrose. Consciousness in the universe. Physics of Life Reviews, 2013; DOI:10.1016/j.plrev.2013.08.002
Dalla causalità lineare della Fisica Meccanica…
…ai sistemi complessi della Fisica Quantistica
L'energia è indissolubilmente legata al concetto
di FREQUENZA E VIBRAZIONE.
Il paradigma biofisico
Hans Fröhlich (Professore di Fisica Teorica all'Università di Liverpool e
proposto per il Premio Nobel)
ha misurato la differenza di potenziale risultante dal gradiente elettrico della
membrana cellulare a doppio strato, e quindi l'intensità di campo corrispondente
ed ha dimostrato che tali campi elettrici (nonché le loro continue variazioni)
determinano la vibrazione di singole parti della membrana.
E' stato inoltre ampiamente dimostrato che i processi biochimici sono controllati
da attività elettromagnetica endogena nonché, indirettamente, da attività
elettromagnetica esogena; il tutto richiede che esista una condizione
di risonanza intra- ed inter-livello.
Fröhlich H., Kremer F.: Coherent excitations in biological systems. Springer, Heidelberg, 1983.
Il paradigma biofisico
“La materia è subordinata a processi energetici di natura
elettromagnetica che gestiscono lo stato di organizzazione
dei tessuti!”
(Carlo Rubbia
Premio Nobel 1984)
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
Un programma di
ricerca volto
all’integrazione della
fisica quantistica e
della biologia
molecolare.
La Medicina Quantica si propone di studiare l'organismo dal punto di vista
dei “messaggi frequenziali” che rendono possibile la comunicazione
cellulare, regolando la complessa serie di reazioni biochimiche da cui
origina qualsiasi funzione biologica.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
A scopi curativi si fa ricorso a varie forme di energia,
alcune, vedi ipertermia, ultrasuoni, onde d’ urto sono
descrivibili in termini della fisica classica, altre interazioni,
ad esempio, campi elettromagnetici, energia vibratoria
trovano un razionale nei concetti della meccanica quantistica.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
L'interconnessione tra la Medicina Tradizionale e la
Medicina Quantica è dunque di tipo energetico: ad ogni
istante si verifica una proiezione di energia dal livello
quantico al livello dell'organismo.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
In accordo con le teorie, sperimentalmente
dimostrate, di Fritz Albert Popp, tutti i sistemi
viventi sono caratterizzati da una debole
emissione di energia (biofotoni), ovvero di quanti
energetici che, in quanto tali, si propagano alla
velocità della luce.
La presenza dei biofotoni costituisce un valido
ausilio alla comprensione della comunicazione
cellulare, ovvero di quell'abnorme trasmissione di
informazioni tra cellule e all'interno delle stesse,
rendendo possibile l'innesco di tutte le funzioni
vitali.
Popp F. A. Teoria dei Biofotoni. IPSA Palermo, 1985.
Popp F. A. Nuovi Orizzonti in medicina. La teoria dei biofotoni. IPSA Palermo, 1985.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
Il principio di dualità tra materia ed energia caratteristico
della Meccanica Quantistica (base teorica della Medicina
Quantistica) si esplica nell'organismo attraverso la dualità tra
la struttura e l'energia di segnali elettromagnetici la cui
propagazione determina la vibrazione ad una data frequenza,
caratteristica di ogni cellula e dunque di ogni organo e
funzione vitale.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
Ai confini della realtà: giusto per provocare
Alcuni interventi di guarigione potrebbero coinvolgere una
informazione associata all'intenzione conscia mediando degli
effetti benefici, oppure un'informazione proveniente dal campo
elettromagnetico endogeno che può essere scambiata tra
terapeuta e paziente.
Le terapie elettromagnetiche (campi elettromagnetici,
TENS)
si
basano
sull'interazione
tra
una
bioinformazione (che, come si è visto, si esplica attraverso
una sorta di linguaggio di natura frequenziale) ed il campo
elettromagnetico endogeno.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
In tutto l’Universo conosciuto, l’elemento di cui
possiamo influenzare più facilmente una oscillazione è
l’acqua.
E’ infatti relativamente molto facile per le molecole
dell’acqua entrare in risonanza tra di esse (avere tra loro
lo stesso ritmo oscillatorio) con risvolti profondamente
positivi per il nostro benessere.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
Recenti studi di fisici e biofisici hanno messo in luce
che l’acqua ha uno stato di aggregazione
molecolare che risente della presenza di campi
elettromagnetici ultradeboli.
Questo fa sì che alcune molecole di acqua si
aggreghino in clusters (forme geometriche
armoniose fatte da strutture liquido cristalline) o
polimeri ed altre rimangano libere.
…dalla fisica quantistica alla
medicina quantica molecolare…
La forma geometrica regolare dei cluster consente
l’insorgere di fenomeni elettrodinamici di tipo
quantistico. Ci sono fattori ambientali che possono
inibire o accentuare i fenomeni (temperatura,
pressione, campi elettromagnetici, ecc.), ma l’acqua
nella struttura molecolare ordinata, dà luogo a
fenomeni interessanti quali variazione della tensione
superficiale, del potere di solvenza, di conservazione
delle informazioni energetiche e diffusione delle
stesse, senza dispersione.
L’acqua come nastro magnetico
Alla molecola dell’acqua è possibile fare assimilare codici, strutture ed
informazioni attraverso la “somministrazione” di uno o più campi elettromagnetici,
come avviene per un nastro magnetico, dove il supporto molecolare rimane lo stesso
,ma ne cambia il contenuto fisico-elettromagnetico informativo polarizzandone le
molecole .
Le ipotesi sul modo con cui l’acqua
conserva
l’informazione magnetica
non sono state ancora confermate,
sebbene sembri che siano implicate
molecole di gas come l’ossigeno.
Può l’acqua avere
una memoria ?
L’acqua è capace di mantenere per un tempo sufficientemente lungo l’effetto di campi
magnetici-elettromagnetici (micro-onde, radiofrequenze) e di poter essere usata dopo diverse
ore dall’esposizione.
DNA, ONDE E ACQUA:
la fisica quantistica a supporto della ricerca medica di
frontiera
Può l’acqua avere
una memoria ?
Journal of Physics: Conference Series Volume 306
Number 1
L Montagnier et al 2011 J. Phys.: Conf. Ser. 306
012007 doi:10.1088/1742-6596/306/1/012007
DNA waves and water
, J Aissa, E Del Giudice, C Lavallee, A Tedeschi and G Vitiello
«La storia è iniziata dieci anni fa, quando Montagnier iniziò a studiare il comportamento di un piccolo batterio, il
Mycoplasma pirum, che si può trovare nei linfociti umani» .Montagnier provò a separare, con l'utilizzo di filtri, il
batterio dalle particelle virali, per poi verificare che la reazione polimerasica a catena nel «filtrato» era negativa,
vale a dire che non rilevava la presenza del batterio. Quando però il filtrato veniva incubato con linfociti umani si
rilevava nuovamente la presenza del micoplasma con tutte le sue caratteristiche.
Quale tipo di informazioni, dunque,
si trasmettevano nel filtrato
acquoso?
Fu scoperta così una nuova proprietà del DNA del micoplasma: l'emissione di
onde a bassa frequenza (500-3000 Hz) in diluizioni acquose di filtrato dove le
particelle del microrganismo erano piccolissime, addirittura nanometriche (dai 20
ai 100 nm). Tali onde elettromagnetiche sono poi state rilevate, oltre che nelle
colture di microrganismi, anche nel plasma di persone infettate dai medesimi
agenti e in DNA appositamente estratto da materiale biologico.
Può l’acqua avere
una memoria ?
Attraverso
complesse
analisi
di
laboratorio, e coniugando la fisica
quantistica con la più avanzata
tecnologia medica, il suo team ha
comprovato che alcune sequenze di
DNA possono generare in soluzioni
acquose altamente diluite segnali
elettromagnetici a bassa frequenza.
Il fatto sorprendente è che si è osservato
come tali soluzioni acquose mantengano
una “memoria” delle caratteristiche del
DNA stesso.
Può l’acqua avere una memoria ?
La stessa acqua, pur appartenendo al mondo materiale sensibile, è stata
ritenuta da Talete un principio di identificazione del reale.
Il medico francese Jacques Benveniste, poco più di 20 anni fa, dimostrò
che l'acqua poteva conservare memoria di ciò che vi era stato disciolto e
trasmettere il contenuto di questa memoria a un ricevitore che potesse
entrare in risonanza con essa.
Ad oggi lo studio di Montagnier e dei due fisici italiani, interpreta
tali proprietà secondo la teoria dell'acqua liquida basata sulla teoria
quantistica dei campi, che, come detto, è una «teoria
intrinsecamente non lineare» e quindi idonea a descrivere processi
complessi e non lineari.
Il paradigma biofisico
Tentativo di formulare delle spiegazioni sulla natura fisico-chimica del
medicinale omeopatico, quando si entra nella fascia delle alte diluizioni.
INFORMAZIONE NON
MOLECOLARE
(“META-MOLECOLARE”)
LEGATA ALLA
STRUTTURA DEL
SOLVENTE
(acqua o miscela di
acqua ed alcool
Può interagire per risonanza con sistemi di
regolazione biofisici operanti nell’organismo
Il paradigma biofisico
…è stato dimostrato che l’irradiazione di una soluzione fisiologica con
onde elettromagnetiche nel range delle microonde (non-termiche)
modifica la capacità della soluzione di influenzare l’apertura e chiusura
dei canali ionici di membrana. Anche dopo la fine del periodo di
irradiazione, l’acqua mantiene le proprietà acquisite (Fesenko and
Gluvstein 1995).
Ciò suggerisce che gli effetti dei campi elettromagnetici sulle strutture
biologiche potrebbero essere mediati da modificazioni nella
strutturazione del solvente (in questo caso, acqua coi suoi soluti).
Changes in the state of water, induced by
radiofrequency electromagnetic fields
Evgenii E. Fesenko a'*, Alexander Ya. Gluvstein b
Il paradigma biofisico
Va anche rilevato che soluzioni altamente diluite e dinamizzate perdono
la loro attività biologica se sottoposte a microonde (forno o apparecchio
telefonico cellulare) (Weber, Endler et al. 2008), fatto che suggerisce
una natura elettromagnetica e non semplicemente molecolare del
segnale omeopatico.
The effect of homeopathically prepared thyroxine on
highland frogs. Homeopathy 2008; 97: 3–9
Weber S, Endler PC, Welles SU et al.
Entanglement quantistico
L’entanglement quantistico supera le distanze spazio-temporali e
connette istantaneamente cose lontane nello spazio e nel tempo, per
cui gli scienziati avevano predetto che questa “stranezza” della
meccanica quantistica avrebbe portato a sistemi di calcolo e
comunicazione di una potenza senza precedenti. In questo modo, un
messaggio codificato in fotoni di luce, potrebbe essere trasmesso da
un posto all’altro senza mandare i fotoni attraverso lo spazio
intercorrente.
Entanglement quantistico
Secondo Walach (Walach 2005), in omeopatia, l’entanglement si
verificherebbe a due livelli: uno fra il rimedio e la sostanza originale
(principio della dinamizzazione), uno tra i sintomi/ alterazioni
fisiopatologiche del paziente e le proprietà farmacologiche del rimedio
(principio della similitudine).
Generalized Entanglement: A New Theoretical Model
for Understanding the Effects of Complementary and
Alternative Medicine
Harold Walach
The Journal of Alternative and Complementary
Medicine. June 2005, Vol. 11, No. 3: 549-559
Entanglement quantistico
Secondo un altro autore (Milgrom and Hom 2006), si dovrebbe
considerare un entanglement a tre vie: rimedio-paziente, pazientemedico, medico-rimedio. Solo quando queste correlazioni si realizzano
nel modo ottimale, il trattamento omeopatico avrebbe luogo; questa
potrebbe essere un’altra ragione per cui in medicina il fattore “umano”
e relazionale ha così grande importanza.
J Altern Complement Med. 2006 Apr;12(3):271-9.
Entanglement, knowledge, and their possible effects on
the outcomes of blinded trials of homeopathic provings.
Milgrom LR.
CONNESSIONI TRA FISICA QUANTISTICA E
MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
La parola “bioenergia” è la traduzione del
cinese “Qi”, termine che esprime il
concetto dell’energia vitale che consente i
processi fisici e che in natura si manifesta
attraverso i suoi elementi ed il suo aspetto
duale: Yin-Yang.
I cinesi non considerano un elemento come
sostanza materiale, bensì come energia.
Gli elementi sono considerati come fasi di
transizione delle diverse manifestazioni del
“QI”, come stati energetici che ritornano
ciclicamente.
AGOPUNTI COME EMITTENTI
BIOFOTONICHE…
“Possiamo considerare i meridiani di agopuntura come
condotti energetici che …le caratteristiche elettriche dei
meridiani, misurate nei punti di accesso, contengono
importanti informazioni sullo stato degli organi interni.
L’energia sottile (alta frequenza) che scorre nei meridiani non è
di natura elettrica, ma può indurre campi e correnti elettriche
per via delle proprietà magnetiche”
(Medicina vibrazionale del Dr. Richard Gerber Ed. Lampis).
Associazione Mente – Cervello...
…Fisica Quantistica
Eccles è ricorso alle teorie della fisica quantistica , nella persuasione di
superare l’incompatibilità (materiale/immateriale) della legge fisica di
conservazione dell’energia. Ricorrendo alla fisica quantistica, sarebbero
aumentate le probabilità del processo di esocitosi, rendendo così possibile
l’interazione tra queste due entità di natura così diversa.
Per Eccles, la mente è un campo non-materiale; l’analogo più simile è
forse un campo di probabilità.
Il ricorso alla fisica quantistica e alle teorie dei sistemi caotici
nell’interpretazione delle funzioni del sistema nervoso è sembrato un
mezzo per superare la presunta “insostenibile” dicotomia cartesiana
tra corpo e mente, tra mente e cervello ,tra materia e pensiero
Come possono interagire due entità di natura così
diversa: l’una immateriale, l’altra materiale?
Eccles parte dalla teoria dei tre mondi di Popper ed afferma che la questione
dell’interazione tra cervello e mente corrisponde a quella del reciproco
influsso tra mondo 1 e mondo 2.
1° mondo = tutto il mondo fisico o materiale incluso il cervello.
2° mondo = tutte le esperienze mentali o soggettive.
3° mondo = cultura, civiltà
Interazione mente-cervello basata sul
quanto fisico:ipotesi del microsito
(Eccles,1986)
Secondo Eccles il collegamento tra il cervello e la mente avviene a livello
di due entità:
i dendroni, che sono fasci di sinapsi che adempiono alla funzione di unità
ricettiva
gli psiconi: un insieme di eventi mentali unitari
elementari.
“”L’interazione io-cervello può essere dunque considerata sulla base
dell’interazione unitaria di uno psicone con il proprio dendrone”
J. Eccles. Come l’io controlla il suo cervello, Rizzoli Editore, Milano 1994
Interazione mente-cervello
(Margenau,1984)
Il fisico Henry Margenau introduce l’idea rivoluzionaria che il campo di
probabilità della meccanica quantistica abbia proprietà strettamente somiglianti
al concetto di mente o coscienza.
Questo campo di probabilità è privo di massa e di energia, ma può causare una
efficace azione a livello dei micrositi.
Per di più , i costituenti ultimi del cervello sono piccoli abbastanza da essere retti
da leggi quantistiche di probabilità, mentre la mente, intesa come campo di
probabilità, non ha bisogno di contenere energia per rendere conto di tutti i
fenomeni noti in cui essa interagisce con il cervello.
«Il miracolo dell'esistenza», Henry Margenau. Roma - Armando, c1987
CONCLUSIONI
LEGGI
MECCANICA
QUANTISTICA
Spiegano/giustificano effetti biologici
e non delle terapie tradizionali
impiegate in Medicina Fisica e
Riabilitazione (Laser, Campi
Elettromagnetici, En.Vibratoria…)
Potrebbero
spiegare/giustificare
L’effetto di terapie non convenzionali
(omotossicologia, agopuntura, )
Montagnier
(Memoria
dell’acqua)
Problemi aperti:
1. Come l’organismo può mantenere l’omeostasi nonostante
il « bombardamento» di energie fisiche a cui è sottoposto?
Campi Elettromagnetici, irraggiamento solare, energia
acustica, vibrazioni…
2. Riconsiderare le sperimentazioni mediche in generale,
nello specifico nel campo riabilitativo, alla luce della fisica
quantistica.
3. Ricondurre l’interazione medico/operatore-paziente, non
solo agli aspetti psicologici, ma anche alle interazione fra
sistemi fisici con reciproca influenza.
…sembra fantascienza?
In una intervista recente Martin Enserick chiede al Premio Nobel
L.Montagnier:
“ non è preoccupato che i suoi colleghi possano accusarla di essersi
spostato verso posizioni pseudoscientifiche? ”
L.Montagnier: “No perché non è pseudoscienza. Non sono chiacchiere.
Questi sono fenomeni degni approfondimento”
Martin Enserick 2010
Per cominciare…libri da leggere
Evoluzione del cervello e creazione dell’io
ECCLES J.C.
Armando Editore, 1991
Entanglement
L'intreccio nel mondo quantistico: dalle particelle alla coscienza
TEODORANI M.
Macro Edizioni, 2007
Acqua informata o informante?
Ipotesi, modelli ed evidenze sulla misteriosa natura dell'acqua nei
sistemi biologici.
CHIRUMBOLO S.
Guna Editore, 2012, 1°edizione
"Quelli che non sono rimasti scioccati quando si
sono imbattuti per la prima volta nella teoria
quantistica non possono averla capita".
Niels Bohr
GRAZIE
Prof. Valter Santilli
Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa
Sapienza - Università di Roma