L’Arte quantistica per il cambiamento Daniela Biganzoli (Dab) L’arte per la sua capacità di essere un linguaggio, stimolando riflessioni e creando mutamenti significativi e profondi, può favorire il passaggio da una società industriale ormai obsoleta ad una società della conoscenza empaticamente condivisa. Da sempre l’arte, grazie al suo potenziale immaginativo, ha assunto il ruolo di anticipatrice di nuovi modelli cercando di superare ciò che ritiene ormai logoro; talvolta ripescando in un lontano passato ma sempre rielaborando in un ottica nuova. La forza dell’artista sta proprio qui, non solo nella sua creatività, nella sua intuizione, ma nella capacità di anticipare anche la scienza, spaziando in territori inesplorati dal comune sentire, promuovendo la nascita di una nuova coscienza, anche in campo scientifico. In particolare ritengo che l’Arte Quantistica possieda le potenzialità necessarie per attuare il cambiamento. Cerco allora di interpretare i concetti dei modelli scientifici, preferendo gli aspetti più misteriosi. E’ il caso dell’Acqua, che viene analizzata come Medicina, come veicolo di Informazione. Le mie opere trattano temi inerenti la mente. L’Intelligenza umana viene, ad esempio, confrontata con quella artificiale attraverso la sovrapposizione tra neuroni e codice binario. I Neuroni Specchio, di estrema importanza per le eventuali implicazioni in campo medico, divengono spunto per parlare di “Empatia” per il mondo; mentre la musica diviene pretesto per illustrare la Sinestesia. Nelle mie opere concetti scientifici e spirituali convivono in una visione olistica che tutto abbraccia. E’ il caso dell”Effetto farfalla” che evidenzia come un filo invisibile ci unisca o l’”Effetto Loto” che le nano-tecnologie hanno creato prendendo spunto dalle proprietà di questo fiore incantevole, dai molteplici significati simbolici.