Riscaldamento globale cause e storia
Il riscaldamento globale:
Cause dell’ «effetto serra»
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Secondo la scienza prevalente, il sistema solare - e quindi anche la Terra
- ha avuto origine dalla condensazione di una «nuvola» di polveri e gas,
risultato dell’esplosione di una stella preesistente («supernova»). Il primo ad avanzare tale teoria è stato lo scienziato francese Pierre Simon
Laplace (1749-1827).
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Parte dei gas rimasti sulla superficie rocciosa hanno creato la prima atmosfera, formata soprattutto da Azoto, Idrogeno, Metano e Anidride carbonica (in gran parte emessa dai vulcani). Quasi inesistente l’Ossigeno,
che sarà prodotto molto più tardi dalla fotosintesi delle piante.
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La composizione dell’atmosfera - molto variata
nel tempo - è ciò che determina la temperatura
del pianeta.
La radiazione emessa
dal suolo è infatti trascurabile rispetto a
quella solare, che la
Terra riceve in quantità.
A destra il bilancio dell’irradiazione.
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Con l’espressione «effetto serra» si
intende la riflessione dell’energia da
parte dell’Anidride carbonica che
rinvia a Terra la radiazione infrarossa.
Maggiore la quantità di CO2 in atmosfera, maggiore il calore al suolo.
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In linea di principio
l’effetto serra è positivo in quanto evita la
dispersione nello spazio dell’energia ricevuta e distribuisce il calore tra le zone tropicali e
quelle temperate.
Vettori sono i venti e le
correnti marine.
Va da sé che se la CO2
è troppa, come accade
ad esempio su Venere,
la temperatura al suolo
raggiunge i 480 C°,
sufficienti a fondere il
piombo.
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Le piante beneficiano grandemente dall’aumento della co2 atmosferica, tanto che esistono tecniche di serra per somministrarla. In una prospettiva storica si può dire che è la CO2 che ha reso verde il pianeta e
che un suo incremento può aumentare i raccolti.
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Diversa è la prospettiva dell’uomo, che con lo sviluppo economico ha
rilasciato abbondante CO2. Anche l’agricoltura ha dato il suo contributo, sia con l’incendio delle foreste, sia con la decomposizione degli
scarti agricoli.
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In questo grafico la quantità di CO2 presente in atmosfera negli ultimi
800.000 anni. Il recente fortissimo incremento (a oltre 400 parti per milione) è sicuramente dovuto alle attività umane, specie alla combustione di
legna, carbone, petrolio e metano per ricavare energia.
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I gas responsabili dell’effetto serra sono più d’uno, in primis l’Anidride
carbonica, ma anche metano (21 volte più efficace della CO2), il monossido di azoto, i cloro-fluoro-carburi (responsabili anche del famoso «buco dell’ozono»), e persino il vapore acqueo.
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Il problema è noto da decenni. Nel 1997 a Kyoto si firma il primo protocollo per limitare le emissioni di CO2 e l’aumento della temperatura a
1,5 C° rispetto all’era pre-industriale. I principali paesi emettitori (USA
e Cina) aderiranno però solo nel 2015.
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Gli effetti paventati, se l’uomo continua col ritmo attuale ad emettere
CO2, sono i cambiamenti climatici che - data la densità di popolazione
del pianeta - comporteranno danni e vittime.
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Le conseguenze materiali sarebbero enormi. Col riscaldamento progressivo molte aree tropicali dovranno essere abbandonate e le popolazioni trasferite per mancanza di risorse essenziali.
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Ce la faremo? Non
si sa. La tecnologia
avanza e ci darà
abbondante energia
pulita di origine
solare, ma i tempi
sono stretti.
A destra, Ta’u, una
piccola isola delle
Samoa che vive
senza petrolio.
Altrove molti orsi
polari si stanno da
tempo incamminando verso il Nord.
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Ricordiamo che, nel lungo periodo, il clima terrestre è regolato da fenomeni esterni:
1. il ciclo solare. In rosso, il minimo di Maunder.
Edward D. Maunder (1851-1928), è l’astronomo
britannico che scoprì la correlazione tra la scarsità di macchie solari e gli inverni freddissimi
del periodo 1645-1715.
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2. Il Ciclo di Milankovich. Scoperto dall’astrofisico
serbo Milutin Milankovich (1879-1958), è il vero determinante delle «ere glaciali» e combina la variazione di tre parametri dell’orbita terrestre: a) eccentricità, b) obliquità, c) precessione.
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Per quanto ci compete, ce la
mmm
faremo a fermarci?
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o passeremo dall’evoluzione... all’ «involuzione»?
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mmm
Buon Natale!
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FINE