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RADICI
di Giulia Ingarao
L’Orto botanico di Palermo è uno dei luoghi più radicati nella realtà e nella cultura locale e «il
grande fico magnoloide, con il groviglio di radici colonnari e tubulari che solcano il suolo della
città, costituisce un espressivo simbolo di tale connessione»1.
Regina José Galindo intitola Raíces l’azione pensata per Palermo e sceglie l’Orto Botanico come
spazio simbolico della pluralità culturale che dà forma all’identità della Città. L’artista coniuga
l’aspirazione ad un ricongiungimento fisico, di natura ancestrale, con le radici originarie, alla
volontà politica di affermare la presenza delle molte culture immigrate nel territorio. La
performance prevede la partecipazione di circa venti cittadini stranieri che - come in un viaggio
archetipico, di ritorno all’utero -, scavano nella terra per incontrarsi con le radici delle piante dei
diversi paesi d’appartenenza.
La performance sviluppa il tema dello sradicamento e traduce in immagine corale l’aspirazione a
riappropriarsi delle proprie radici culturali, afferrandole saldamente in un abbraccio originario con
la terra. Regina José Galindo apre una riflessione sul tema, creando un evocativo ed efficace
parallelismo tra le piante presenti nell'Orto Botanico, che provengono da tutto il mondo e che oggi
ne costituiscono il paesaggio (l’importazione di molte specie esotiche, soprattutto tropicali e
subtropicali coincide con la nascita del giardino coloniale), e le comunità straniere radicate a
Palermo.
La multietnicità che caratterizza il giardino botanico - annualmente documentata dall’index
seminum che ne attesta la straordinaria varietà – e che per Regina José Galindo è stata determinante
fonte d’ispirazione, si è sviluppata nel corso dei secoli (dalla sua fondazione 1789-1795) proprio
grazie al clima estremamente favorevole della Conca d’oro. Le migliaia di piante che vivono
all’aperto nell’Orto hanno prosperato partecipando a costituire un contesto speciale2, che somma, in
un perfetto equilibrio, gli ambienti naturali di ciascuna specie, garantendo l’adeguato sviluppo ad
esemplari dalla più varia provenienza.
Oltre che per la sua forte connotazione storica, estetica e sociale, l’Orto Botanico di Palermo
costituisce, per la posizione strategica che occupa tra mare e città, un polo nevralgico del tessuto
1
F. M. Raimondo (coordinamento scientifico), L’Orto botanico di Palermo, Arbor, Palermo 1997, p. 5.
2
Ivi, p.20.
urbano, altro aspetto che rafforza l’interpretazione proposta da Galindo: una sorta di frontiera tra la
città storica e i suoi margini, tra gli abitanti e le comunità immigrate 3. Raíces disegna un itinerario
visivo all’interno dell’Orto per raccontarne, attraverso un’azione corale, la sua pluralità stratificata.
Sovrappone corpi a radici, li lega in un abbraccio violento e simbolico che, come per il fico
magnoloide, si impone alla Città mostrando la propria, seduttiva, dignità mista.
3
Per ragioni diverse sia Via Lincoln che l’area verde del Foro Italico - zone circostanti l’Orto - sono luoghi di
riferimento per gli stranieri residenti a Paleremo.