Uber, oggi al via decisione corte Ue per futuro sharing

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Uber, oggi al via decisione
corte Ue per futuro sharing
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aver
e un peso importante per il futuro di un
colosso tecnologico americano e in generale per
il concetto stesso di sharing economy.
Bruxelles infatti sta interrogandosi su una
questione fondamentale: cosa è Uber? La startup
americana che permette di trasportare persone è
una azienda che offre veicoli con autisti o,
invece, un servizio digitale?
Oggi la corte europea di Giustizia cercherà di
provare a dare una risposta, prendendo in
considerazione una causa che potrebbe dare un
forte colpo a Uber, che ha un valore di 63
miliardi di dollari e che presto potrebbe
decidere di quotarsi in borsa. Bene, se Uber è
semplicemente una società internet che offre
servizi, allora ha la possibilità di espandersi
in tutti i paesi dell’Unione. Se invece è un
servizio di trasporto, le cose si fanno più
difficili.
Dovrà infatti sottostare a regole più
restrittive, diverse in ogni singolo stato e,
alla fine, rischiare di essere messa al bando.
Ma è proprio questo secondo scenario che
potrebbe creare un terremoto alla sharing
economy: gruppi come Airbnb, Deliveroo e
Hassle, che collegano lavoratori in proprio con
i consumatori, potrebbero rischiare sanzioni e
leggi di forte impatto per la loro crescita.
“L’Europa è un mercato importantissimo per
tutte queste società quindi una decisione
potrebbe essere una grossa sfida per loro”, ha
detto al Financial Times, Debbie Wosskow della
associazione Sharing Economy UK, che si occupa
di rappresentare tutte le aziende del settore
in Gran Bretagna.
La causa, che è partita a Barcellona, non
obbliga Bruxelles a decidere tra la prima o la
seconda possibilità. In realtà le autorità
potrebbero anche sostenere che Uber ha entrambe
le caratteristiche, creando in questo modo
maggiore confusione. L’Europa consente alle
società di servizi di operare liberamente
nell’Unione, mentre pone alcune restrizioni a
particolari settori: i trasporti sono di
competenza statale. Aziende come Uber e Airbnb
possono facilitare un servizio ma non possono
eseguirlo direttamente.
Il problema sono alcuni concorrenti: sostengono
che questi servizi non debbano sostare alle
regole che loro invece devono rispettare. Uber
dal 2001, anno in cui è arrivata in Europa, ha
combattuto contro l’industria dei taxi,
arrivando ad essere bandita da Germania,
Francia, Italia, Belgio, Olanda e Spagna. In
questo momento Uber opera in 21 paesi dei 28
dell’Unione e ha rapporti molto migliori con le
autorità.
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