Titolo: Il centurione di Augusto Autore: Guido

Titolo: Il centurione di Augusto
Autore: Guido Cervo
Editore: Piemme
Anno pubblicazione: 2005
Pagine: 223
Genere: romanzo storico
Personaggi: L'imperatore Augusto,il governatore della Siria Publio Quintilio Varo, il
centurione Decio Murrio Calidio
Trama:La vicenda si svolge nell'autunno del 9 secolo d.C. Il centurione Decio Murrio
Calidio sta procedendo insieme alla Diciannovesima legione a cui appartiene nel
trasferimento per raggiungere Alisone, sede dei quartieri invernali.
Agli ordini del generale
Publio Quintilio Varo, le legioni Diciassettesima, Diciottesima e Diciannovesima cadono in
una imboscata e subiscono pesanti perdite: gli assalitori barbari della Germania hanno vita
facile in un territorio boscoso e stretto come quello della strada seguita dai romani, che non
consente a questi ultimi di schierarsi nelle formazioni a loro piu' congeniali. Queste su un
terreno pianeggiante risulterebbero mortali per i nemici, ma schiacciate tra gli alberi
diventano quasi inutili.
Calidio riesce a sfuggire alla morte per pura fortuna e insieme ad
uno sparuto gruppetto di compagni (sia militari che civili) cerca di raggiungere le rive del
Reno e da li' la fortificazione romana piu' vicina.
In un territorio pieno di pericoli,
circondati dai nemici, Calidio e il suo gruppo deve fare grande attenzione.
Voto: Commento: ''Il centurione di Augusto'' e' un romanzo breve e si legge quindi abbastanza
velocemente. La storia non ha grandi sorprese e si svolge nell'arco di pochi giorni. Ma quel
che Cervo, secondo me, vuole mettere in evidenza e' la psicologia dei personaggi, soprattutto
del protagonista Calidio, combattuto tra il salvare il suo onore di soldato e quindi morire al
fianco dei tanti compagni caduti durante la battaglia, e il salvare la vita ai civili che lo
accompagnano. La morte non ha molta importanza per Calidio e per i suoi soldati, che hanno
già combattuto tante altre volte, sfiorandola più volte. La morte può essere infatti una
liberazione da una vita piena di pericoli. Certo, si perde la possibilità di rivedere i famigliari
(Calidio ha una figlia adolescente che lo aspetta in Campania e che lo conosce appena), ma
morire con onore significa essere ricordato dalle generazioni future con rispetto e per un
soldato di Roma e questo e' molto importante. Il romanzo mi e' piaciuto, anche se io di solito
non apprezzo molto le parti descrittive. Ma qui sono necessarie per spiegare il contesto e
l'ambientazione. Non troviamo scambi di battute argute e ironiche, i dialoghi sono ridotti
all'essenziale. Si preferisce raccontare ciò che si sviluppa nell'anima dei personaggi,
soprattutto quelli romani. Concludendo, consiglio questo libro agli appassionati di storia, in
particolare di quella romana.
Titolo: La Venere di Rame
Autore: Lindsey Davis
Editore: Net
Anno di pubblicazione: 1991
Pagine: 357
Genere: romanzo giallo
Ambientazione: Roma imperiale, I secolo
Trama: Dopo aver eseguito con successo un incarico per l’Imperatore Vespasiano,
l’investigatore Marco Didio Falco si trova nella prigione delle Latomie in compagnia di ratti
e ubriachi (grazie alle sue capacità ha dimostrato l’inefficienza della prima spia del palazzo
Anacrite e deve scontare una pena ingiusta). Dopo alcuni giorni la madre paga una grossa
cauzione e finalmente viene liberato. A causa dell’esperienza vissuta, Falco decide di non
lavorare più per l’Imperatore ma di mettersi in proprio come investigatore privato. Viene
ingaggiato da una ricca famiglia di liberti per allontanare Ortensio Novo (l’ultimo scapolo
della famiglia) dalle grinfie dell’affascinante Severina, una vedova nera (i suoi tre mariti sono
morti in circostanze misteriose) che lo vuole sposare... Ma Ortensio viene avvelenato durante
un banchetto, ed è proprio Severina a chiedere a Falco di far luce sulla morte del suo ex
futuro sposo…
Voto:
Commento: In questo romanzo ci troviamo nella Roma Imperiale governata dall’Imperatore
Vespasiano e da suo figlio Tito. Marco Didio Falco è un personaggio affascinante,
innamoratissimo della sua fidanzata patrizia Elena Giustina e sempre nei guai a causa del suo
lavoro (all’inizio del romanzo lo troviamo a marcire in una cella perché ha pestato i piedi alla
prima spia del palazzo).Mi sono piaciute le descrizioni della vita romana e l’ironia del
protagonista, ma avrei eliminato alcune parti della storia (quali la preparazione e la cottura
del rombo gigante regalato da Tito). Una considerazione: viene definito giallo storico ma in
realtà non è così, in questo romanzo l’omicidio e la sua risoluzione hanno solo una parte
marginale della storia, in realtà è uno spaccato della civiltà romana del tempo, con i suoi usi e
costumi.
Titolo: Ultimo atto a Palmira
Autore: Lindsey Davis
Editore: Tropea
Anno pubblicazione: 1994
Pagine: 477
Genere: romanzo giallo
Personaggi principali: l’investigatore Marco Didio Falco, Elena donna aristocratica e
fidanzata di Falco, Talia amica di Falco e danzatrice di serpenti, Anacrite Prima spia di
plazzo, Musa giovane sacerdote, Sofrona musicista scomparsa, componenti della compagnia.
Trama: Marco Didio Falco ha chiesto un avanzamento di carriera a Vespasiano, suo
imperatore e protettore, che glielo ha negato. Ma arriva una doppia proposta per Falco:Talia,
incantatrice di serpenti e amica di vecchia data, gli chiede di ritrovare l'organista Sofrona,
misteriosamente scomparsa con un mercante siriano, forse in una fuga d'amore e intanto
Anacrite, l'infida Prima spia di Palazzo, cerca di scaricare sul collega e rivale una scomoda
missione in Nabatea, per sondare le possibilità che quella ricca regione entri sotto il controllo
dell'Impero. Così Falco arriva a Petra, dove cercherà di portare a termine gli incarichi a lui
affidati. Con lui porta la fidanzata e si cala nei panni del turista romantico per non essere
scoperto. Un giorno però, salendo sull'Altura del Sacrificio trova un cadavere. Ingiustamente
sospettato dalle autorità cittadine per l'omicidio del commediografo Heliodoro, l'investigatore
romano è costretto a fuggire con Elena. Durante il viaggio i due si aggregano alla compagnia
di artisti girovaghi per cui lavorava la vittima e, mentre cerca di smascherare l'assassino,
Falco si fa carico di concludere la commedia che Heliodoro stava scrivendo. La tournée fra le
città della Decapolis potrebbe sembrare una gita di piacere, se non fosse per gli scorpioni, la
siccità, la pestilenza, le tracce di strani sacrifici rituali e il pensiero costante di viaggiare
insieme a un omicida. L'ultimo spettacolo sarà messo in scena a Palmira, l'importante
crocevia tra Oriente e Occidente.
Voto: Commento:Un libro non eccezionale. É presente molto umorismo anche sulla società del
tempo (72 d.C.), in alcuni punti è noioso. Per leggerlo deve piacere il genere storico,
altrimenti non si riesce nemmeno a finirlo.
Se vi piace il teatro leggetelo! Questo libro mi ha fatto sorridere per come spiega cosa
facevano le compagnie del tempo, come si comportavano gli attori sia sul palco che a livello
di relazioni con gli altri e quanto il teatro fosse poco considerato come un mestiere rispettoso.
Titolo: La forza dell’onore
Autore: Lindsey Davis
Editore: Tropea
Anno pubblicazione: 2009
Pagine: 350
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Roma, età imperiale
Trama: Vespasiano, non ancora Imperatore, incontra casualmente, in una stanza del palazzo, una
giovane schiava che lavora per Antonia, l’illustre signora di Roma, figlia di Marco Antonio e madre
dell’imperatore Claudio. Vespasiano rimane immediatamente colpito da questa schiava, chiamata
Cenide, assunta da Antonia per le sue doti intellettive e le sue conoscenze culturali. Incuriosito e
attratto dalla brillante e sveglia schiava, decide di voler incontrarla più spesso. Cenide si dimostra
inizialmente scettica e cerca di resistergli, spaventata dalla differenza di ceto. Ma l’amore che
sboccia tra i due è incontenibile e dà inizio ad una storia d’amore travagliata e molto ostacolata.
Vespasiano inizierà la sua carriera politico-militare e Cenide diventerà una liberta, ma, nonostante
Cenide sia stata affrancata, le difficoltà che sopraggiungono alla loro storia d’amore saranno
molteplici e metteranno alla prova il loro amore che tenta di sviare le rigide regole della Roma
Antica.
Voto: Titolo: Imperium
Autore: Robert Harris
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2006
Pagine: 349
Genere: romanzo biografico
Ambientazione: a Roma nel I secolo a.C.
Trama: Il libro è strutturato come una biografia. A raccontarci la vita di Marco Tullio
Cicerone è infatti Tirone, un suo schiavo e segretario che, dopo la morte di Cicerone, decide
di raccontare in questo volume gli avvenimenti più interessanti della sua vita. In realtà lo
scritto di Tirone è stato perduto alla fine dell'Impero Romano. Alcuni dei fatti narrati
potrebbero non essere mai accaduti. La narrazione in questo volume, che è il primo di una
trilogia, termina nel 63 a.C., anno del consolato di Cicerone. Tra gli avvenimenti più
importanti, la vittoria nel processo a Verre, contro un altro dei più celebri avvocati,
Ortensio.
Voto:
Commento: è avvincente e ben scritto, non vedi l'ora di arrivare alla fine. Anche dal punto di
vista storico è molto attinente ai fatti successi veramente. Racconta la storia ovviamente dal
punto di vista di Cicerone. Ne consiglio la lettura a coloro ai quali piace l'antica Roma.
Titolo: Conspirata
Autore: Robert Harris
Editore: Mondadori
Anno pubblicazione: 2010
Pagine:442
Genere: romanzo storico biografico
Trama:Nel 63 a.C, quando mancano pochi giorni all'elezione al consolato di Cicerone, viene
rinvenuto il cadavere di un ragazzino crudelmente assassinato. I sospetti sembrano dirigersi
verso la popolazione gallica, ma il colpevole si rivelerà essere un altro, inizialmente
insospettabile. Da questo racconto fatto da Tirone, "segretario" del neo console Cicerone, si
può scorgere il ritratto di una Roma in cui il potere è conteso tra personaggi disposti a tutto
pur di ottenerlo e capaci di usare ogni tipo di stratagemma per arrivare ai propri fini, anche
con l'uso di mezzi illegali e immorali.
Voto: Commento:Questo libro non si adatta molto ai miei gusti in fatto di libri, ma l'ho trovato
comunque interessante e ben scritto. L'autore dimostra grande abilità nella descrizione di
fatti, personaggi, situazioni e dialoghi; il tutto risulta molto avvincente e coinvolgente.
Titolo:La caduta dell' aquila
Autore:Conn Iggulden Editore: Piemme
Anno pubblicazione: 2006
Pagine: 429
Genere: romanzo sorico
Trama:Questo romanzo storico ambientato nella Roma antica di 2000 anni fa narra della
decisione di Giulio Cesare di ribellarsi al senato ed ovviamente a Pompeo insieme alle sue
legioni. Il generale di ritorno dalle sue campagne di conquista nei paesi barbari prende decide
di varcare il Rubicone con il suo esercito,atto che lo pone definitivamente in guerra contro
Roma, costringendo così i suoi uomini fedeli a combattere con i loro ex commilitoni. La
guerra si svolge in molte province romane ovvero la Spagna, l' Asia, la Grecia, ma soprattutto
l' Egitto, dove si trova la bellissima regina Cleopatra.
Voto: Commento: la lettura avviene in modo fluido, scorrevole e non impegnativo, questo è
possibile anche perché le semplici nozioni storiche sono integrate da dettagli aggiunti
dall'autore, soprattutto per quanto riguarda l'interiorità dei personaggi, che coinvolgono
pienamente chi legge trasportandolo nella vicenda. Quest' opera è l' ideale per gli amanti del
romanzo storico che cercano una lettura piacevole e leggera.
Titolo: L’ultima Legione
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Anno pubblicazione: 2002
Pagine: 476
Genere: romanzo storico
Trama: Il re barbaro Odoacre depone l’ultimo imperatore romano, il tredicenne Romolo
Augusto, e lo imprigiona nell’isola di Capri insieme al suo precettore Meridius Ambrosinus.
Un gruppo di legionari (Rufio Elio Vetreno, veterano di infinite battaglie, Cornelio Batiato,
gigante etiope dalla forza smisurata,e il comandante Aurelio, il più leale e coraggioso), risorti
da un campo di battaglia, insieme a Livia Prisca, sono decisi a liberare l’imperatore e portarlo
al sicuro. Sottratto Romolo Augusto ai barbari l’intero gruppo si darà alla fuga, attraverserà
tutta Europa fino a raggiungere l’antica e ormai decaduta legione britannica dove infine
troverà riparo e pace.
Il finale a sorpresa aprirà la strada alla storia del medioevo e a a nuove leggende.
Tipo di narrazione: Manfredi, in questo libro, utilizza una narrazione molto lenta e
descrittiva. Ogni evento è accompagnato da una narrazione ricca di aggettivi e di
particolari.
Voto: Commento: Mi è piaciuto molto questo libro. Nonostante le lunghe descrizioni che tendono
ad innervosire il lettore, questo libro è in grado di trattenerlo fino a notte fonda.
Titolo: Lo schiavo di Roma
Autore: Steven Saylor
Editore: TEA
Anno di pubblicazione: 2009
Collana: Teadue
Pagine: 384
Genere: giallo storico
Trama: Tre soli giorni per far luce su un orribile assassinio. E per bloccare, in tal modo, una
carneficina, quale spietata ritorsione. Questo è l'arduo compito che spetta a Gordiano, il
Cercatore. E' l'anno 72 a.C.. Roma trema: la rivolta degli schiavi, capeggiata da Spartaco, si
sta estendendo per il Sud della penisola, minacciando seriamente la sopravvivenza della
Repubblica. Sullo sfondo di questo fondamentale momento storico, Gordiano viene assunto
da un misterioso committente per indagare sulla morte violenta di un cugino dell'influente
Marco Licinio Crasso: il cadavere di Lucio Licinio è stato trovato, sfigurato, nella sua villa.
Due soli indizi. Un lembo di mantello pregno di sangue e una parola incisa nel pavimento,
accanto al corpo: SPARTA. I colpevoli sembrano essere due schiavi. Crasso, in procinto di
partire alla testa di otto legioni per la campagna contro l'esercito di Spartaco, decide una
punizione esemplare, legalizzata da un'antica consuetudine romana: la condanna a morte di
"tutti" gli altri schiavi del defunto. Novantanove persone, un eccidio di innocenti.
Gordiano
ce la metterà tutta per scoprire la verità, anche se ciò metterà in pericolo la sua stessa vita, e
quella di chi gli è caro: un'indagine pericolosa, tra frodi, appropriazioni indebite e traffici
d'armi, torbidi amori clandestini e orge, lotte gladiatorie e tanto altro.
Voto: Commento: Più che un romanzo storico, come viene pubblicizzato dalla casa editrice, si
tratta di una commedia: pochi personaggi che si muovono in un contesto storico come quello
della ribellione degli schiavi di Spartaco, di cui si accenna varie volte. La storia "gialla" tiene
il filo dell'intera vicenda. I protagonisti sono stereotipati e ricordano un discreto fumetto,
assenti lo spessore e la profondità del vero romanzo storico. Il racconto è comunque ben
costruito, interessante ed avvincente; una lettura piacevole.
Titolo:Quo Vadis?
Autore: Heryk Sienkiewicz
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 1895
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Roma antica, durante il regno di Nerone (I secolo d.C.)
Trama: Vinicio, un giovane nobile, si innamora di Licia, principessa del popolo dei Lici, ma
adottata da Aulo Plauzio, allevata a Roma e cristiana. Grazie a Petronio, zio di Vinicio e
importante consigliere dell’imperatore, il giovane ottiene la consegna della ragazza. Durante
il tragitto verso casa la lettiga di Licia viene assalita da un gruppo di cristiani che desiderano
salvare la giovane; il gigante Ursus, schiavo fedele e molto forte, è il principale autore della
salvezza di Licia. Il giovane innamorato segue insistentemente la ragazza ed entra così in
contatto con la comunità cristiana guidata dall’apostolo Pietro. Vinicio è attratto dal
cristianesimo, ma d’altra parte è legato al mondo pagano, alla gloria della sua città e ai beni
terreni; il fascino che questa religione esercita su di lui lo spinge a convertirsi. Accade però
un imprevisto; scoppia a Roma un grande incendio e i cristiani sono incolpati dell’accaduto.
Nerone ne ordina allora la persecuzione, e molti di essi sono catturati e massacrati nel circo,
per intrattenere gli spettatori. Anche Licia è arrestata e compare sull’arena, legata sul dorso di
un bufalo, che viene ucciso da Ursus, pronto a tutto pur di salvare la fanciulla. La folla,
colpita dall'incredibile spettacolo, chiede che Licia e il suo salvatore vengano liberati, Nerone
è costretto ad accontentarla. L’imperatore è detronizzato e ucciso, i due amanti fuggono da
Roma e si mettono in salvo.
Voto: Commento: Nel romanzo le vicende storiche, l’incendio di Roma al tempo di Nerone e la
persecuzione contro i cristiani, si fondono perfettamente con la tenera storia amorosa di
Vinicio e Licia. Il sentimento profondo e delicato che unisce i due giovani anima tutto il
romanzo, è sempre descritto con estremo pudore e nei loro cuori; trova sempre posto anche il
sentimento religioso.
La fede per Licia, la nuova fede conquistata per Vinicio fanno da filo conduttore nel testo,
Nerone diventa l’esempio più emblematico dell’uomo tormentato, il cui tormento non viene
mai placato dalla luce del nuovo credo cristiano. La nobiltà romana appare tutta dedita al
piacere, persa in una ricerca di lusso e superfluo che non può che portarla alla rovina; il
popolo, quando è sazio e soddisfa con spettacoli cruenti la sua voglia di novità, sembra
completamente appagato. Nel romanzo c’è la descrizione di una società ormai avviata alla
decadenza.
Titolo: Caligula
Autore: Maria Grazia Siliato
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2005
Pagine: 487
Genere: romanzo storico
Recensione: Maria Grazia Siliato è una nota scrittrice, oltre che apprezzata archeologa e
ricercatrice, che ha saputo tradurre i propri studi storici, approfonditi e circostanziati, in un
romanzo particolarmente appassionato e coinvolgente: Caligula.
Con lei, ho seguito passo a passo la vita del giovane Caligula, soprannome affettuoso che gli
era stato attribuito dai soldati di suo padre Germanico; dai castra d’oltralpe, a Roma, in
Egitto, a Capri quindi nuovamente a Roma come imperatore.
Lo stile fluido e scorrevole, e con la finezza dell’uso del latino nei nomi propri e nelle
citazioni, l’autrice fa emergere la figura di un personaggio complesso e insolito.
Viene esaltato il sapore di un’epoca ricca di intrighi e veleni, capace di far passare per follia
un eccezionale apertura mentale. L’autrice riesce infatti a sottolineare la vera immagine
dell’imperatore Caligula, troppo scomodo e rivoluzionario per l’allora classe dominante ed
anche per la storiografia ufficiale che ci è stata tramandata. Caligula si delinea come un
personaggio dalle molte facce, innovatore e visionario, temprato dalla sofferenza e dalla
solitudine. Riporto un passaggio significativo di pagina 260:” E intanto rispondeva ai saluti,
con quella gentilezza spontanea che era uno dei suoi argomenti di fascino, che sembrava il
prodotto di una giovinezza innocente, e che lui aveva invece costruito su se stesso in anni di
soffocante umiliazione.
I testi scolastici ci dicono poco di lui e ne danno un giudizio negativo: Caligula è l’imperatore
folle che aveva fatto eleggere senatore il proprio cavallo. Grazie all’analisi di Maria Grazia
Siliato, ora sappiamo come le notizie siano state manipolate e distorte, tanto da tramandare
una frase col condizionale “se” e trasformarla in realtà, soltanto per annerire la memoria di un
imperatore illuminato ma ingombrante che si è messo contro tutto il Senato con leggi a favore
del popolo, abolendo iniquità e crudeltà.
Trama: Caligula, figlio minore di Germanicus, potente comandante dell’esercito romano,
trascorre la propria infanzia nella città militare della Gerrmania.
Col padre si reca in Egitto, viaggiando travestiti da greci, visitano il tempio di Sais, risalgono
il Nilo e assistono al rito in onore di Iside, la Grande Madre, in cui le navi rappresentano il
viaggio dell’uomo dalla riva della “Materia” a quella dello”Spirito”. Quest’ultimo episodio
rimarrà un ricordo indelebile. Al ritorno in patria il padre viene avvelenato e Tiberio ordina
l’annientamento dell’intera famiglia e solo Caligula si salva. Con un’ascesa straordinaria
riesce a farsi eleggere, dal Senato, imperatore e ad ottenere largo consenso popolare.
Per un culto religioso che onorasse e rendesse eterna la memoria del padre, fa costruire due
splendide navi ricche di pesanti edifici in marmo, bronzi, colonne e statue. Per oscurare la
memoria dell’imperatore ed evitare rimpianti e rivolte in suo nome, queste vennero poi
distrutte e fatte affondare ne lago di Nemi dove rimasero silenziose custodi per quasi 2000
anni.
Voto: Titolo: Sangue su Roma
Autore: Saylor Steven
Editore: Nord
Anno pubblicazione: 2007
Pagine: 431
Genere: Giallo Storico
Ambientazione: Roma, 80 a.C. dittatura di Silla
Trama:Roma, primavera dell'anno 80 a.C, un anziano patrizio viene assassinato e il figlio,
Sesto Roscio Amerino è accusato di aver ucciso il padre. L'esito del processo sembra già
scritto (perché tutti sanno che suo padre aveva minacciato di diseredarlo in favore del
fratellastro) e si prospetta per Sesto una condanna a morte per parricidio. Ci sono poche
speranze: soltanto un giovane oratore quale Marco Tullio Cicerone può accettare l'incarico di
difendere Sesto Roscio. Per raccogliere nuove prove e testimonianze, Cicerone chiede aiuto a
Gordiano, soprannominato dal popolo "il Cercatore" per la sua inarrestabile determinazione a
far emergere la verità. Gordiano scoprirà ben presto che, sotto quell’omicidio, si nascondono
intrighi, complotti e giochi politici orditi da personaggi insospettabili che lo esporranno a un
pericolo mortale…
Voto: Commento: Il libro è scritto molto bene e la parte storica è ben curata. Il mistery, invece,
parte bene creando suspense all'inizio ma si perde un po' prima del finale. Sicuramente una
buona lettura.
Titolo: Delitto sul palatino
Autore: Saylor Steven
Editore: Narrativa Nord
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 349
Genere: romanzo giallo storico
Trama: Il racconto si apre in una gelida sera d’inverno quando due strani personaggi
bussano alla porta della casa di Gordiano il Cercatore. Dopo i primi sospetti, il protagonista si
rende conto che a nascondersi sotto un insolito travestimento da donna è Dione di
Alessandria, filosofo erudito che trent’anni prima gli aveva trasmesso la passione per la
cultura ed il pensiero. Dione è giunto a Roma per chiedere al senato di risolvere una volta per
tutte le dispute dinastiche in Egitto, ma perché travestirsi da donna? Gordiano trova una
risposta a questa domanda quando viene a conoscenza che la maggior parte dei compagni di
viaggio di Dione è stata uccisa ed è proprio quella stessa sera che anche il filosofo
alessandrino perderà la vita, assassinato in strane circostanze. Gordiano, sconvolto dalla
notizia, decide di indagare sull’accaduto ma si accorge che la verità sembra allontanarsi
sempre di più da quella che all’inizio era data per scontata: il mistero che avvolge la morte
del filosofo non c’entra nulla con un segreto di Stato, ne tanto meno ha a che fare con le lotte
politiche in Egitto, ma riguarda sentimenti segreti che attanagliano il cuore.
Voto: