Corso di Macroeconomia La contabilità nazionale Enrico Saltari Università Sapienza, Roma 1 La produzione Tre metodi di calcolo del PIL 1. Il metodo della spesa 1. Il consumo, la spesa per beni di consumo effettuata dalle famiglie, sia per beni non durevoli che per beni durevoli (come mobili, elettrodomestici, autoveicoli). Lo indicheremo con C; 2. l’investimento, la spesa per mezzi di produzione (macchinari, impianti, ecc.) effettuata dalle imprese. Lo indicheremo con I; 3. la spesa pubblica, la spesa effettuata dallo Stato (i cosiddetti consumi collettivi: difesa, giustizia, ordine pubblico, ecc.). La indicheremo con G; 2 4. le esportazioni nette, ossia la differenza tra esportazioni (la spesa estera in beni e servizi prodotti all’interno) e importazioni (la spesa nazionale in beni e servizi prodotti all’estero). Indicheremo le esportazioni con X, le importazioni con Q e la loro differenza tra esportazioni con N X. PIL = Spesa aggregata = = Consumo + Investimenti + Spesa pubblica + Esportazioni nette 3 Tabella 1 La determinazione del PIL. Anno 2006. Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati, e in % del PIL Consumi finali delle famiglie Consumi collettivi (giustizia, difesa, istruzione) Consumi totali Investimenti fissi netti Ammortamenti Investimenti fissi lordi Investimenti totali (inv. fissi lordi + variazioni scorte) Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi (—) Esportazioni nette Prodotto interno lordo 869 305 59% 21% 1 174 75 232 307 313 21% 411 423 -12 1% 1 475 4 Il conto economico risorse e impeghi Riscrive in forma diversa l’identità tra pil e spesa aggregata Y = C + I + G + NX come Y +Q=C +I +G+X 5 Tabella 2 Conto economico delle risorse e degli impieghi. Anno 2006 Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati RISORSE PIL (Y ) Importazioni (Q) IMPIEGHI Consumi delle famiglie(C) 1 475 Consumi collettivi (G) 423 Investimenti (I) Esportazioni (X) Totale 1 898 Totale 869 305 313 411 1 898 6 Esercizio — CERI Nel 2002 la somma dei consumi delle famiglie e di quelli collettivi è stata pari a 994, il PIL a 1258 e gli investimenti a 250. Qual è stato il livello delle esportazioni nette? Date un’interpretazione economica del risultato ottenuto. Risposta Poiché Y = C + G + I + N X, le esportazioni nette sono N X = Y − (C + G + I) = 1258 − (994 + 250) = 14 7 2. Il metodo del valore aggiunto. Il PIL e il valore aggiunto Tabella 3 La formazione del valore aggiunto. Anno 2006. Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati Produzione vendibile IVA + imposte sulle importaz. (+) Beni intermedi (—) 2 923 159 1 607 PIL ai prezzi di mercato 1 475 8 Tabella 4 Il valore aggiunto per settore produttivo. Anno 2006 Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria (industria in senso stretto + costruzioni) Servizi 30 2.4% 337 26.5% 905 71.1% Valore aggiunto al costo dei fattori Imposte al netto dei contributi alla prod. (+) 1 272 203 PIL ai prezzi di mercato 1 475 100% 9 Esercizio — Valore Aggiunto Supponete che l’economia sia costituita da tre imprese, una siderurgica, una ittica e la terza automobilistica, che hanno la seguente struttura di costi e ricavi. Impresa siderurgica Ricavi Costi (salari) Profitti 400 340 60 Impresa automobilistica Ricavi Costi (salari) Costi (acquisti acciaio) Profitti 1000 500 400 100 Impresa ittica Ricavi Costi (salari) Profitti 200 160 40 L’impresa siderurgica vende l’acciaio all’impresa automobilistica. Utilizzando il metodo della spesa e quello del valore aggiunto, calcolate il livello del PIL per questa economia. Risposta Utilizzando il metodo della spesa, sommiamo il prodotto dell’impresa ittica e quello dell’impresa automobilistica ottenendo 1000 + 200 = 1200. Utilizzando il metodo del valore aggiunto (ricavi — costi beni intermedi), sommiamo il valore aggiunto delle tre imprese ottenendo 400 + 200 + 600 = 1200. 10 3. Il PIL e il reddito nazionale Tre deduzioni 1. Dal PIL al reddito nazionale lordo (RNL): i redditi netti dall’estero. 0 P IL + redditi netti dall estero = RN L 2. Dal reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato al reddito nazionale netto (RNN): l’ammortamento RN L − Ammortamento = RNN 3. Dal reddito nazionale netto ai prezzi di mercato al reddito nazionale netto al costo dei fattori: le imposte al netto dei contributi RN L − Imposte ind. + Contrib. alla prod. = RN N al costo dei f att. 11 Tabella 5 Dal prodotto al reddito. Anno 2006 Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati PIL ai prezzi di mercato Redditi netti dall’estero PNL ai prezzi di mercato Ammortamento (−) RNN ai prezzi di mercato Totale imposte nette (−) RNN al costo dei fattori 1 475 −5 1 471 232 1 239 204 1 035 RN N al costo dei f att. = prof itti + salari + rendite + stipendi + ecc. 12 Tabella 6 La distribuzione del reddito. Anno 2006 Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati Redditi da lavoro dipendente 607 59% Risultato di gestione 433 41% Redditi netti dall’estero (−) 5 RNN al costo dei fattori 1 035 Esercizio — Redditi Utilizzando i dati del precedente esercizio, determinate il reddito nazionale impiegando il metodo dei tipi di reddito. 13 Dal reddito nazionale al reddito personale disponibile Due deduzioni. Il RNN al costo dei fattori non coincide con il reddito delle famiglie per la presenza delle imprese e dello Stato. 1. Dal RNN al costo dei fattori al reddito personale: le imprese RN N al costo dei f attori − prof itti non dist. − imposte sulle impr. = = Reddito personale 2. Dal reddito personale al reddito personale disponibile:.lo Stato Reddito personale + trasf erimenti − imposte personali = = Reddito personale disponibile 14 Il PIL differisce dal reddito disponibile (Y d) perché vi sono imposte dirette e trasferimenti, T . Yd=Y −T Il reddito delle famiglie può avere soltanto due destinazioni: o viene speso nell’acquisto di beni di consumo oppure non viene speso, viene cioè risparmiato. Questa relazione è sempre vera. Yd=C+S 15 L’inflazione • Il deflatore del PIL. P P IL N OMIN i PitQit Def latore = =P P IL REALE i Pi0Qit • L’indice dei prezzi al consumo (IPC) P P Q IP C = P i it i0 i Pi0Qi0 16 Figura 1 Il tasso d’inflazione in Italia in base all’indice dei prezzi al consumo 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 17 Esercizio — Inflazione In un’ipotetica economia vengono prodotti soltanto due beni, il bene A e il bene B. Nella tabella successiva sono riportati i prezzi e le quantità prodotte di questi due beni relativi a due diversi anni. Anno 2000 Anno 2001 PA PB QA QB 50 55 5 5 1000 1000 5000 5500 Assumendo come anno base il 2000 e utilizzando l’indice dei prezzi al consumo, calcolate il tasso di inflazione e il tasso di crescita reale e nominale dell’economia. P PtQ0 = 55∗1000+5∗5000 = 1. 066 7 , sicché il 50∗1000+5∗5000 P0Q0 tasso di inflazione è pari al 6.7%. Il tasso diPcrescita reale è dato dal tasso di P Qt = 50∗1000+5∗5500 −1 = variazione del PIL reale tra il 2000 e il 2001, P 0 50∗1000+5∗5000 P0Q P0 t = 55∗1000+5∗5500 − 3. 3%. Il tasso di crescita nominale del prodotto è P PPtQ 50∗1000+5∗5000 Q Risposta L’IP C è dato da P 1 = 10%. 0 0 18 Il mercato del lavoro Tre grandezze caratterizzano la situazione del mercato del lavoro 1. Il tasso di attività (o di partecipazione): il rapporto tra la forza lavoro (chi è presente sul mercato del lavoro sia come occupato che come disoccupato) e la popolazione attiva (quella compresa nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni) tasso di attività = F orza lavoro P opolazione attiva 2. Il tasso di occupazione: la frazione della popolazione attiva che è occupata tasso di occupazione = Occupati P opolazione attiva 3. Il tasso di disoccupazione: il rapporto tra disoccupati e forza lavoro tasso di disoccupazione = Disoccupati F orza lavoro 19 Queste tre grandezze sono tra loro connesse tasso di occupazione = tasso di attività×(1 − tasso di disoccupazione) Tabella 7 Popolazione, (In migliaia di unità) forza lavoro e occupazione in Italia — 2006 (23.000) OCCUPATI POPOLAZIONE IN ETA’ LAV. (15-64 anni) (39.400) =⇒ FORZA LAVORO =⇒ (24.700) DISOCCUPATI (1.700) 20 Figura 2 Il tasso di disoccupazione in Italia: 1960 — 2006 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 1960 1964 1968 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1996 2000 2004 21 Esercizio — Mercato del lavoro 1. Scrivete la definizione dei principali indicatori del mercato del lavoro — il tasso di disoccupazione, il tasso di attività, il tasso di occupazione — e la relazione che li lega. La tabella seguente elenca questi indicatori per gli anni più recenti (attenzione: i valori sono indicati in percentuale): Anni 2002 2003 2004 tasso di attività 63.0 62.5 tasso di occupazione 56.5 tasso di disoccupazione 8.6 8.4 57.5 Calcolate i valori mancanti, giustificando la procedura di calcolo. Risposta La relazione che lega i tre indicatori del mercato del lavoro è t. occup. = t. attiv. × (1 − t. disocc.) 22 Utilizzando questa relazione, otteniamo che i valori mancanti sono: (2002) tasso di .565 = 0.618 ; (2003) tasso di occupazione = .63 × (1 − 0.084) = attività = 1−.086 0.577; (2004) tasso di disoccupazione = 1− .575 .625 = 0.08. 23 Le amministrazioni pubbliche • Le amministrazioni pubbliche comprendono: lo Stato, gli Enti territoriali (Regioni, Province, Comuni) e altri Enti centrali e locali (ASL, Università, Enti previdenziali, ecc.). • Esse svolgono due funzioni: 1. Producono servizi non destinabili alla vendita, vale a dire i consumi pubblici, come giustizia, istruzione, difesa, ecc., il cui valore si ottiene sommando i salari e gli stipendi pagati dalle AP e gli acquisti di beni e servizi effettuati dalle AP; 2. trasferiscono redditi — trasferimenti in gran parte costituiti dalle prestazioni sociali, come sanità, previdenza e assistenza. Queste due voci costituiscono le uscite delle AP. • Per svolgere queste funzioni, le AP si finanziano prelevando imposte e contributi. 24 Tabella 8 Conto delle Amministrazioni pubbliche. (Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati) Entrate fiscali e parafiscali 680 Consumi pubblici (Cons. collettivi - Cons. isituz. priv.) Trasferimenti netti di cui: Interessi passivi Totale uscite Avanzo primario Disavanzo totale Disav. tot./PIL (%) Anno 2006 300 446 68 746 2 66 3.1 • Il deficit o disavanzo del bilancio pubblico coincide con la differenza tra uscite 25 (G) e entrate dello stato (T A − T R = T ). BD = G − T 26 Esercizio — PPAA Scrivete la definizione del deficit del bilancio pubblico. Utilizzando i dati riportati nella tabella 8, calcolate il deficit di bilancio per il 2004. Risposta Se guardiamo alla tabella 8, G è pari a 260 (la differenza di 6 rispetto alla tabella 1 è dovuta i consumi delle istituzioni private) e T è uguale a 611 — le imposte T A — meno i trasferimenti T R, pari a 395. T è quindi uguale a T = T A − T R = 611 − 395 = 216. Di conseguenza, il deficit di bilancio per il 2004 è stato pari a BD = 260 − 216 = 44. 27 Dal reddito al risparmio Tabella 9 Ripartizione del rnl tra consumi e risparmi. (Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati) Consumi finali nazionali delle famiglie (C) Consumi collettivi (G) Risparmio nazionale lordo (S − BD) RNL disponibile (PIL - R. netti dall’est.) Anno 2006 869 305 296 1 470 A livello dell’intero sistema economico la somma di consumi e risparmi uguaglia il reddito. Questa uguaglianza è riscritta in formula Y = C + G + S − BD = C + G + S − (G − T ) = = C +S+T 28 Y − T = Yd = C + S 29 La formazione del capitale Il conto della formazione di capitale pone in luce le possibili destinazioni del risparmio. 1. Deficit del bilancio pubblico, BD. 2. Investimenti effettuati dalle imprese, I 3. Esportazioni nette, NX. Partiamo dall’identità tra PIL e spesa aggregata Y = C + G + I + NX 30 Sottraiamo le imposte al netto dei trasferimenti da ambo i lati Y − T = C + G − T + I + NX Il lato di sinistra di questa identità è il reddito disponibile, Y d; a destra, G − T definisce il disavanzo di bilancio, BD. Y d = C + BD + I + N X Sottraiamo il consumo da ambo i lati e ricordiamo che Y d = C + S S = I + BD + NX Il risparmio nazionale: la somma dei risparmi privati e di quelli pubblici, S −BD. Queste sono le entrate del conto della formazione di capitale. Le uscite, gli impieghi del risparmio nazionale, sono costituiti dagli investimenti e dalle esportazioni nette. 31 Tabella 10 Conto delle formazione di capitale. Anno 2006 Miliardi di euro a prezzi correnti, valori arrotondati ENTRATE USCITE Risparmio naz. lordo (S − BD) 296 Investimenti fissi lordi (I) Accr. (+) o indeb. (—) (N X + redd. est.) Totale 296 Totale 313 −17 296 32 Le identità della contabilità nazionale • L’identità tra PIL e spesa aggregata è Y = C + I + G + NX dove G è la spesa pubblica e N X le esportazioni nette, la differenza tra esportazioni e importazioni. • Il PIL differisce dal reddito disponibile perché vi sono imposte dirette e trasferimenti. Il reddito disponibile, Y d, è Yd=Y −T dove T sono le imposte al netto dei trasferimenti (includendo nei trasferimenti gli interessi sul debito pubblico). • La destinazione del reddito disponibile è Yd=C +S 33 • Sottraendo le imposte meno i trasferimenti, otteniamo Y − T = C + I + G + NX − T ovvero, poiché Y − T = Y d = C + S, S = I + G − T + N X = I + BD + N X dove BD = G − T è il deficit del bilancio pubblico. 34 Esercizio Scrivete l’identità della contabilità nazionale che collega il risparmio ai suoi impieghi. Nel 2004 si sono avuti i seguenti dati per l’economia italiana ai prezzi di mercato. PIL 1351 Investimenti lordi 267 Investimenti netti 81 Consumi 807 Spesa pubblica 266 Disavanzo del bilancio pubblico 44 Si calcoli: (i) il prodotto interno netto; (ii) la differenza tra esportazioni ed importazioni; (iii) il livello delle imposte al netto dei trasferimenti; (iv ) il reddito disponibile delle famiglie; (v ) l’ammontare dei risparmi delle famiglie. Risposta (i) Il prodotto interno netto è ottenuto sottraendo dal PIL gli ammortamenti. Poiché gli ammortamenti possono ricavarsi dalla differenza tra investimenti lordi e netti e risultano pari a 267 − 81 = 186, il prodotto netto è pari a 1351 − 186 = 1165; (ii) le esportazioni nette sono date dalla differenza tra prodotto e domanda interna, ossia N X = Y − (C + I + G) = 35 1351 − (807 + 266 + 267) = 11 (iii) poiché BD = G − T, le imposte al netto dei trasferimenti sono uguali a T = G − BD = 266 − 44 = 222; (iv ) sottraendo al PIL le imposte al netto dei trasferimenti si ha Y −T = 1351−222 = 1129, che è il reddito disponibile; (v ) sottraendo al reddito disponibile i consumi otteniamo i risparmi, S = Y d − C = 1129 − 807 = 322. Per il lettore attento: la differenza con il risparmio riportato nel conto della formazione di capitale, in cui il risparmio delle famiglie è pari a 313 (perché?), è dovuta ai redditi dall’estero: infatti, se sommiamo al risparmio appena calcolato S = 322 i redditi dall’estero pari a −9, otteniamo appunto 313. 36 Le caratteristiche dell’area dell’euro A partire dal 1◦gennaio 1999, l’Italia, assieme ad altri 10 Paesi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna), ha deciso di adottare l’euro come moneta. A questi undici paesi si è aggiunta la Grecia nel gennaio 2001 e la Slovenia nel gennaio 2007, portando così a tredici il numero totale di paesi che costituiscono l’area dell’euro. È perciò opportuno collocare l’Italia all’interno dell’area dell’euro. Quest’ultima presenta caratteristiche strutturali diverse da quelle delle singole economie che la compongono; l’area dell’euro ha invece molte analogie (ma anche differenze) con altre economie di grandi dimensioni, come USA e Giappone. 37 Tabella 11 Caratteristiche delle principali aree economiche. Fonte: BCE, 2006 Area Anno 2006 Unità USA Giappone euro PIL Popolazione PIL pro capite (in PPA) milioni migliaia di E. 317 26.5 300 37.3 127 27.5 % PIL % PIL % PIL 1.9 26.7 71.4 1.2 22.8 76.0 1.4 29.7 69.9 % (area euro=100) % 70.6 100 2.8 75.5 126.2 2.9 73.1 91.7 2.2 % PIL % PIL 21.6 20.8 11.0 16.7 16.8 15.4 % PIL % PIL −1.6 68.9 −2.3 48.5 −1.4 164.2 Composizione PIL Agricoltura, silv. e pesca Industria Servizi Mercato del lavoro Tasso di partecipazione Produttività lavoro Crescita del PIL reale Conti con l’estero Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi Amministrazioni pubbliche Avanzo (+) o disavanzo (−) Debito 38 Figura 3 Il tasso di disoccupazione nell’area dell’euro, negli Stati Uniti e in Giappone 39 Figura 4 Figura 5 Capitalizzazione di borsa nell’area dell’euro, negli Stati Uniti e in Giappone 40 Figura 6 Depositi e prestiti bancari nell’area dell’euro, negli Stati Uniti e in Giappone a fine 2002 (Fonte, BCE 2004) Figura 7 Il circuito produttivo e il sistema finanziario SERVIZI DEI FATTORI Y FAMIGLIE RISPARMIO S SISTEMA FINANZIARIO C BENI DI CONSUMO IMPRESE I BENI DI INVESTIM 41 Figura 8 42