Come si può misurare la conduttanza di una soluzione elettrolitica? Ponte di Wheatstone per la misura di una resistenza pura in corrente continua FIGURA 1 Consente il confronto diretto tra la resistenza da misurare e una resistenza campione. Si dispongono come in figura 1 Rx (incognita) e R1, R2, Rn variabili in modo noto. Ai vertici S e C del quadrilatero PSQC così formato si collega un galvanometro e si alimenta il circuito così formato con la corrente di una pila o di altro generatore in c.c. Essa si suddivide nei singoli tratti del circuito a seconda delle resistenze poste sui rami; inparticolare, si può ottenere l’azzeramento della corrente nel ramo SC quando i punti S e C sono isopotenziali, e cioè per la condizione Rx/Rn=R1/R2 Quindi Rx può essere calcolata mediante la Rx = Rn R1/R2 Misura della resistenza di una soluzione elettrolitica in corrente alternata Nel caso di una soluzione elettrolitica occorre eseguire la misura con corrente alternata in modo da evitare polarizzazione o addirittura processi elettrolitici agli elettrodi. Però una soluzione non è una conduttore puramente ohmico. I circuiti non puramente ohmici percorsi da corrente alternata risentono di effetti induttivi e/o capacitivi che sono funzione della frequenza della corrente impiegata. Richiami di corrente alternata. Si dà il nome di corrente alternata ad una corrente elettrica la cui intensità varia periodicamente nel tempo passando con legge sinusoidale da massimi positivi a massimi negativi. Una corrente alternata (figura 2) si può rappresentare con la relazione: I = Im sen(2t/T)= Im sen(t) FIGURA 2 T = periodo =1/T = frequenza = 2/T = pulsazione Im =modulo della corrente Una tensione alternata e la corrente alternata da essa prodotta hanno la stessa frequenza ma sono in fase solo in un circuito puramente ohmico, cioè comprendente solo resistenze e non induttanze o capacità. Nella tabella seguente sono presentaterappresentazione le relazioni numeriche e vettoriali tra potenziale e corrente rappresentazione vettoriale cartesiana per un resistore, un induttore e un condensatore. Relazioni tra tensione e corrente Numeriche Vettoriali Bipoli elementari in corrente alternata Resistore di Induttore di induttanza L Condensatore di capacità C resistenza R V = R I; I = G V R = resistenza 1/R = G = conduttanza I vettori V e I sono in fase V = LI = XLI ; I = BLV V = I / C = XCI ; I = BCV L = XL = reattanza induttiva (1/(C)) = XC = reattanza capacitiva 1/(L) = BL = suscettanza induttiva C = BC = suscettanza capacitiva Il vettore V è in anticipo di Il vettore I è in anticipo di 90° 90° rispetto al vettore I rispetto al vettore V Un circuito può essere costituito da bipoli elementari tra di loro variamente collegati. Bipoli elementari in serie Elementi posti in serie sono percorsi dalla stessa corrente, e la tensione si ripartisce proporzionalmente ai corrispondenti termini resistivi (resistenze o reattanze). Per trovare la relazione globale potenziale/corrente è dunque opportuna un’analisi vettoriale dei singoli contributi di potenziale. Il vettore somma FIGURA 3 V = ZI , dove Z = impedenza del circuito si può considerare la somma di una vettore VR = RI in fase con I ed un vettore Vx =XI (con X = reattanza = XL XC) sfasato di 90° in anticipo o in ritardo su I a seconda del segno di X; la risultante è un vettore V sfasato rispetto a I di un angolo definito da = arctg (X/R), positivo (anticipo) se X>0 (impedenza prevalentemente induttiva), negativo (ritardo) se X<0 (impedenza prevalentemente capacitiva). Z, R e X possono assimilarsi rispettivamente all’ipotenusa e ai cateti di un triangolo caratteristico del circuito (Figura 4). Z = impedenza del circuito = (R2 + X2) FIGURA 4 quindi Z = (R2 + (L(1/(C))2) Se L =1/(C) il valore dell’impedenza si riduce a quello della sola R (condizione di risonanza), e V = IR, pur potendo raggiungere XLI e XCI valori rilevanti per opportuni valori di L e di C. Ovviamente, se vi sono solo R e L si ha Z = (R2 + (L)2) e se vi sono solo R e C si ha Z = (R2 + ((1/(C))2) L’angolo è quello tra Z e R, (quindi R = Z cos, X = Z sen, X = R tg) ed è detto angolo caratteristico del circuito (o fattore di potenza, in quanto la potenza è cos). Bipoli elementari in parallelo Elementi posti in parallelo hanno ai capi la stessa differenza di potenziale, mentre la tensione si ripartisce in modo proporzionale ai corrispondenti termini conduttivi (conduttanze o suscettanze). Per trovare la relazione globale potenziale/corrente è dunque opportuna vettoriale dei FIGURAun’analisi 5 singoli contributi di corrente. Il ragionamento è analogo al precedente effettuando la triangolazione sulle I (anzichè sulle V) e quindi sulle suscettanze (anzichè induttanze), come in Figura 5. Si ottiene Y = ammettenza = (G2 + (C(1/(L))2) e G = Y cos, B = Y sen, B = G tg. Avendo solo G e L : Y = (G2 + 1/(L)2); avendo solo G e C: Y = (G2 + (C)2), quindi Z = 1/((G2 + (C)2))= R/(1 + (RC)2), e tg = B/G = RC. Ponte di Kohlrausch per la misura della resistenza di una soluzione elettrolitica in corrente alternata FIGURA 6 Il ponte di Kohlrausch, mostrato in Figura 6, rispetto a quello di Wheatstone: E’ alimentato in corrente alternata Come rivelatore aveva una volta una cuffia telefonica, oggi un amplificatore di tensione alternata avente l’uscita collegata con un galvanometro alimentato tramite raddrizzatore e discriminatore di fase La cella di misura è assimilata ad un parallelo di R e C incognite e quindi viene confrontata con un parallelo di R e C variabili in modo noto L’equilibrio è costituito dall’assenza di corrente sul ramo AB, condizione verificata quando per i moduli Zx/Z2 = Z3/Z4 ; però sui rami 3 e 4 sono poste solo resistenze puramente ohmiche Zx/Z2 = R3/R4 Rx /(1 + (RxCx)2)= R2 /(1 + (RxCx)2)·(R3/R4) e per gli angoli di fase x 2 = 3 4 x = 2 tgx = tg2 RxCx = R2C2 quindi in condizioni di equilibrio vettoriale sulle impedenze si può determinare Rx dalla medesima relazione del ponte di Wheatstone Rx = R2 R3/R4