SOPPRESSORI DI SOVRATENSIONI INDICE 1. INTRODUZIONE 2. RIFERIMENTI 3. LE SOVRATENSIONI TRANSITORIE 4. LE CAUSE PRINCIPALI DELLE SOVRATENSIONI 5. PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE SOVRATENSIONI 6. PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE PROTEZIONI 7. CARATTERISTICA DEGLI SPD 8. DISPOSITIVI IN COMMERCIO 9. IL NUOVO SISTEMA DI PROTEZIONE 10. APPLICAZIONI E VANTAGGI 11. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO 12. SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI 13. APPLICAZIONI CIVILI-INDUSTRIALI 3 INTRODUZIONE • L’affidabilità dei componenti elettronici ha permesso in pochi anni di conseguire elevatissimi livelli di affidabilità per dispositivi e sistemi elettronici. • A fronte di questi miglioramenti tecnologici e produttivi, i dispositivi e i sistemi immessi sul mercato non sempre trovano riscontro in un altrettanto ridotto tasso di guasto. Questo aspetto è particolarmente importante e delicato non solo per la continuità del servizio che, nel settore ferroviario è vitale, ma anche per l’attività di manutenzione preventiva e straordinaria, per la gestione e l’allocazione logistica delle parti di scorta e più in generale per il controllo dello stato dei sistemi elettronici. 4 RIFERIMENTI • • • • EN50155 (CEI 9-30) – Applicazioni ferroviarie – Equipaggiamenti elettronici utilizzati sul materiale rotabile EN61000-4-5 Electromagnetic compatibility (EMC) -- Part 4-5: Testing and measurement techniques - Surge immunity CEI EN 61643-11 - Class. CEI 37-8 Limitatori di sovratensioni di bassa tensione Parte 11: Limitatori di sovratensioni connessi a sistemi di bassa tensione - Prescrizioni e prove Norma It. CEI EN 60099-4 - Class. CEI 37-2 - CT 37 – Scaricatori Parte 4: Scaricatori ad ossido metallico senza spinterometri per reti elettriche a corrente alternata 5 LE SOVRATENSIONI TRANSITORIE Le sovratensioni transitorie sono costituite da picchi di tensione che si propagano sulla linea di alimentazione ( mono/trifase) di durata inferiore a 1ms con ampiezza che può raggiungere 20 volte la tensione nominale di alimentazione. Senza dispositivi di protezione (SPD) le sovratensioni raggiungono l’apparato collegato linea di alimentazione che viene attraversato da tutta la corrente. Nella migliore delle ipotesi lo stress elettrico provoca una riduzione della vita utile del dispositivo indebolendolo. Nei casi peggiori ne provoca il fuori servizio per guasti interni. 6 INTRODUZIONE: LE SOVRATENSIONI TRANSITORIE BACK I soppressori di sovratensioni limitano queste sovratensioni scaricando l’energia verso terra. I soppressori sono di norma costituiti da dispositivi non lineari che si comportano come un circuito aperto in condizioni di normale funzionamento e di un circuito a bassa impedenza quando è presente una sovratensione. 7 LE CAUSE PRINCIPALI DELLE SOVRATENSIONI FULMINI Un fulmine può avere un effetto distruttivo o disturbare il funzionamento delle apparecchiature elettriche a Km di distanza dal punto in cui il fulmine è caduto. Durante un temporale , le linee aeree possono trasmettere gli effetti di una fulminazione alle apparecchiature collocate all’interno degli edifici. 8 LE CAUSE PRINCIPALI DELLE SOVRATENSIONI • I parafulmini installati sopra gli edifici come protezione, possono aumentare il rischio di danneggiare le apparecchiature all’interno e/o nelle vicinanze dell’edificio. Questo perché il funzionamento del parafulmine si basa sulla scarica a terra della corrente della fulminazione . Questa corrente provoca però un innalzamento momentaneo del potenziale elettrico della zona di scarica. Questo innalzamento provoca delle sovratensioni che si propagano tramite la Terra di Protezione in modo diretto o indotto alle apparecchiature elettriche. 9 LE CAUSE PRINCIPALI DELLE SOVRATENSIONI LE COMMUTAZIONI SUI QUADRI Le commutazioni on/off dei trasformatori, dei motori elettrici e in generale degli induttori, le variazioni repentine di carico, accensioni, spegnimenti delle distribuzioni,.. provocano sovratensioni che possono raggiungere le apparecchiature elettriche. Tanto più vicina è la sorgente di disturbo, tanto maggiore sarà l’effetto sugli apparati. 10 LE CAUSE PRINCIPALI DELLE SOVRATENSIONI •Disturbi EMC (SEMP) Questi disturbi di ampiezza e frequenza diversi, sono iniettati direttamente dall’utente o dalle altre apparecchiature. Esempi sono costituiti da: 1.Saldatrici; 2.Contattori; 3.Commutazione di Interruttori; 4.Partenza motori elettrici; 5.Commutazione di tiristori, ecc.. 11 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE SOVRATENSIONI FORME D’ONDA 10/350us & 8/20us Le fulminazioni possono essere suddivise in due categorie con riferimento al modello della forma della corrente che viene usata rappresentarla. Queste forme sono definite dalla normativa EN61643-11 - Scarica diretta: impulso di corrente lungo 10/350us 12 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE SOVRATENSIONI - Scarica indiretta (8/20us) : rappresenta una fulminazione smorzata 13 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE SOVRATENSIONI MASSIMA CORRENTE Imax o Iimp Imax è il valore di corrente massimo della forma 8/20. Iimp è il valore massimo di corrente della forma 10/350 14 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE PROTEZIONI Scopo della protezione è di scaricare l’energia della sovratensione verso terra limitando la sovratensione residua a valori tollerabili dai dispositivi collegati alla rete. 15 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE PROTEZIONI Tensione di protezione Up: - Valore residuo di tensione che comunque raggiunge il carico quando la protezione è percorsa dalla scarica di corrente 16 PARAMETRI CHE CARATTERIZZANO LE PROTEZIONI BACK • Corrente di scarica nominale In Corrente di cresta che il dispositivo sopporta con forma 8/20. Il Tipo 1 (VDE classe B) e il Tipo 2 (VDE classe C) devono sopportare 15 impulsi di scarica a In secondo IEC61643-11 • Massima Tensione operativa Uc Massima tensione efficace o continua che può essere applicata alla protezione in condizioni di normale esercizio. E’ pari alla tensione nominale del dispositivo e deve considerare le tolleranze di linea. • Sovratensione temporanea Ut Massima tensione in valor efficace o in continua che il dispositivo può tollerare per una durata specificata. In caso di guasto ,dopo l’applicazione della sovratensione,non devono presentarsi condizioni di pericolo per il personale, il dispositivo o l’applicazione. • Corrente di dispersione E’ la corrente che attraversa il dispositivo a riposo, cioè nelle condizioni di alimentazione nominali senza presenza di sovratensione • Frequenza di funzionamento (insertion loss) È la frequenza massima che il dispositivo può tollerare senza surriscaldarsi e/o distorcere l’alimentazione/il segnale di ingresso 17 DISPOSITIVI IN COMMERCIO • Spark-gaps in aria e a carbone Gli spark-gaps in aria, sono generalmente collegati fra terra e linea nei punti in cui è probabile una scarica a terra a causa di un’extra tensione. Il livello di protezione è funzione della distanza in aria degli elettrodi ma anche dalle condizioni ambientali. Sono poco costosi ma le prestazioni possono ridursi notevolmente dopo diversi inteventi e richiedono la sostituzione. Gli spark-gaps al carbone sono simili nel funzionamento a quelli in aria ma elevate scariche elettriche possono vaporizzare il carbone con conseguente variazione delle prestazioni. 18 DISPOSITIVI IN COMMERCIO •Tubi a scarica a gas (GTD) I GTD superano le limitazioni dei dispositivi precedenti sigillando il dispositivo e rendendolo insensibile alle variazioni ambientali. Presentano una elevata dispersione delle caratteristiche di protezione. Sono impiegati per le fulminazioni dirette di alta energia per una prima protezione grossolana a cui far seguire un successivo stadio di protezione fine. 19 DISPOSITIVI IN COMMERCIO •Zener Trisil Transil SCR (TVS) Sono disponibili allo stato solido in un grande range di tensioni e sono in grado di garantire precisione e ripetitibilità. Non sono in grado di sopportare energie elevate se non per durate contenute e comunque di costo elevato. In questo caso le elevate capacità di giunzione determinano notevoli perdite per inserzione 20 DISPOSITIVI IN COMMERCIO BACK Varistori - Metal oxide varistors (MOV) I varistori sono in assoluto i dispositivi maggiormente usati in commercio per la protezione delle apparecchiature elettriche collegate alla rete. Ad essi comunemente ci si riferisce con il termine SPD. Sono costituiti da polveri sinterizzate (ZnO). Pur capaci di assorbire elevate energie, non sono però in grado di assorbire interamente l’energia di fulminazione che pertanto si propaga verso il carico. Hanno correnti di leakage elevate con conseguenti perdite. Questo ne limita l’impiego alle basse frequenze o in DC. Il loro comportamento non-lineare e i fenomeni di invecchiamento non consentono di avere precisione e ripetitibilità della tensione di protezione Up nel tempo. 21 IL NUOVO SISTEMA DI PROTEZIONE E’ in grado di offrire i seguenti vantaggi rispetto alla attuale tecnologia a varistori: 1. protezione di modo comune e differenziale sulla linea di alimentazione contro le fulminazioni, conservando la sovraelongazione residua inferiore a 540Vpk controllabile, contro 1kV – 1,5KV delle soluzioni a varistori a parità di sollecitazione impressa); 2. correnti di dispersione di pochi micro-A limitando al minimo la dissipazione interna contro qualche milli-Amp dei varistori , permettendone l’impiego in ambienti che richiedono basse correnti di dispersione; 3. le bassissime perdite di inserzione ne permettono l’impiego anche a medie frequenze che risultano per contro proibitive ai varistori ); 22 IL NUOVO SISTEMA DI PROTEZIONE 4. possibilità di monitoraggio dell’invecchiamento del dispositivo e della sua tensione di protezione, a differenza dei varistori che tendono a perdere nel tempo e con le sollecitazioni, l’efficacia della tensione di protezione senza possibilità di monitoraggio; 5. Possibilità di impiego in impianti IT e non solo TN, TN-S(C), TT (con soglie diverse di protezione) 6. possibilità di estendere la tecnologia non solo all’alimentazione da rete ma anche alle reti dati /fonia pur conservando lo stesso livello di protezione energetica a differenza dei varistori che non possono essere impiegati a causa delle elevate perdite di inserzione. In queste applicazione attualmente si utilizzano dispositivi allo stato solido con capacità di protezione molto inferiore. 23 APPLICAZIONI E VANTAGGI L’impiego di questa nuova tecnologia è efficace per: 1. Migliorare la robustezza e l’affidabilità del dispositivi alimentati rimuovendo la causa principale del fenomeno di invecchiamento dei dispositivi elettronici: le sovratensioni sull’alimentazione; 2. Impianti disturbati da sovratensioni elettriche; 3. Ambienti che richiedono bassissime correnti di dispersione; 4. Ambienti che richiedono bassa dissipazione termica sui componenti; 5. Installazioni che richiedono il monitoraggio del livello di protezione verso il carico e non solo l’eventuale guasto del dispositivo 24 APPLICAZIONI E VANTAGGI 25 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO Logicamente il circuito può essere così rappresentato così: 26 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO • All’arrivo della fulminazione, alla tensione Vtresh , viene attivato il circuito di rilevazione che chiude lo switch ad alta energia su un carico resistivo non lineare costituito da varistori in grado di sopportare, in un processo adiabatico, elevate energie. L’impulso di corrente 8/20us viene assorbito quasi interamente e il residuo di sovratensione che raggiunge il carico è innocuo. L’induttanza parassita del circuito e la capacità dispersa dello switch, risuonano nel circuito RLC-serie aiutando lo spegnimento dello switch e re-iniettando in linea questa energia. 27 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO 28 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO 29 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO •CIRCUITO DI CONTROLLO INVECCHIAMENTO E’ questa sicuramente l’altra novità che differenzia questo dispositivo da tutti quelli presenti sul mercato: la possibilità di monitorare l’invecchiamento ed effettuarne preventivamente la sostituzione. Questa possibilità non è disponibile in nessun componente sul mercato se non in caso di distruzione del componente per sovratempeteratura. Lo stesso circuito, con opportune integrazioni per la comunicazione in rete, può essere usato per contare il numero delle sovratensioni in cui è intervenuto e fornire lo storico della “qualità “ della rete in cui lavorano le apparecchiature. 30 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DI PROTEZIONE e MONITORAGGIO INVECCHIAMENTO BACK Contrariamente a quello che può si può immaginare il circuito che subisce il fenomeno di invecchiamento più pesante il varistore. Lo switch viene dimensionato per correnti >20.000Amp, molto superiori alle normali portate in gioco, per cui un suo guasto è di natura meccanica (rottura meccanica del supporto). E’ importante monitorare l’invecchiamento del varistore. Per far questo si sfrutta il processo di invecchiamento del componente che, in seguito alle fulminazioni, aumenta la sua impedenza riducendo il potere di protezione. Quando viene attraversato da una corrente molto superiore alla sua portata , il componente entra in un processo di thermal-runway che ne provoca l’esplosione. In entrambi i casi il circuito rileva la variazione dell’impedenza e segnala l’anomalia, normalmente nella forma visibile di un led-rosso ma potrebbe essere una segnalazione remota. 31 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • • • • L’affidabilità dei componenti elettronici e dei processi produttivi ha permesso in pochi anni di conseguire elevatissimi livelli di affidabilità per dispositivi e sistemi elettronici. E’ diventato abbastanza comune per i componenti sia attivi che passivi parlare di processi 6sigma, cioè con tasso di guasto di 3,4ppm, se non migliori. A fronte di questi miglioramenti tecnologici e produttivi , i dispositivi e i sistemi immessi sul mercato non sempre trovano riscontro in un altrettanto ridotto tasso di guasto. Questo aspetto è particolarmente importante e delicato non solo per la continuità del servizio che in alcuni settori è vitale, quanto per l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dei siti, per la gestione e l’allocazione logistica delle parti di scorta e più in generale per il controllo dello stato degli impianti. 32 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI In generale quattro sono le modalità per migliorare affidabilità e robustezza dei sottoassiemi e dei sistemi elettronici •Aumentare la robustezza intrinseca dei componenti e sottoassiemi. Ciò è conseguibile realizzando con un giusto compromesso fra costi, dimensioni, peso e disponendo di materiali/componenti più robusti; •Ridurre lo stress medio delle sollecitazioni. Lo stress a cui possono essere sottoposti i sottoassiemi può essere ridotto senza compromettere apprezzabilmente le prestazioni; •Contenere la variazione delle sollecitazioni. Il contenimento delle sollecitazioni è difficilmente controllabile. Il metodo più semplice è imporre limiti nell’impiego dei dispositivi/sistemi; •Limitare la variazione nella robustezza dei componenti eliminando all’origine tramite test e/o screening i componenti/sottoassiemi più deboli. CONCENTREREMO L’ATTENZIONE SUL SECONDO PUNTO 33 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI La zona di intersezione è la zona di inaffidabilità, cioè la condizione in cui la tenuta risulta inferiore alla sollecitazione e determina il guasto. L’invecchiamento modifica nel tempo la curva di distribuzione della tenuta dei componenti rendendoli più deboli . Graficamente, l’invecchiamento sposta a sinistra la curva di distribuzione della tenuta alla sovratensione. 34 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • Requisito fondamentale delle protezioni è pertanto di confinare eventuali sovratensioni all’interno della distribuzione di stress tollerabili dai componenti. Nel tempo la protezione, soggetta a sollecitazioni, degrada esponendo sempre di più l’apparato alle sollecitazioni dell’ambiente esterno. 35 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • Al più tradizionale grafico della “bathtub” per la descrizione della previsione di affidabilità, ne proponiamo uno con riferimento all’affaticamento del sistema elettronico in funzione dello stress per sovratensione. 36 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • L’endurance-limit rappresenta il limite ideale di sollecitazione che il sistema può tollerare in tutto il ciclo di vita tenuto conto dell’invecchiamento (legge di Arrhenius del degrado con la Temperatura , legge Halberg-Peck per l’ Umidità) in assenza di sovratensioni e di altri fenomeni imprevedibili (manomissioni, imperizia, eventi straordinari,..). L’effetto delle sovratensioni è di avvicinare nel tempo la condizione di guasto (Time-To-Failure). 37 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • Quanto influisce o potrebbe influire il fenomeno delle sovratensioni sul tasso di guasto in campo dei dispositivi e sistemi elettronici ? Dalla failure-analisys dei componenti, risulta che la rottura per sovratensione occupa oltre la metà dei guasti in un design correttamente dimensionato avendo applicato un adeguato derating. 38 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI FORMULA GENERALE DEL DEGRADO DEL COMPONENTE: Dalla formula, si nota che il fattore accelerante il degrado AF, dipende oltre che dalla temperatura, dalla tensione a cui viene sottoposto secondo una legge esponenziale. Micro-stress di breve durata possono pertanto incidere pesantemente sulla vita attesa dei componenti Voler ridurre il tasso-di-guasto imponendo un derating più restrittivo ai componenti, sarebbe costoso e soprattutto, in molti casi, inutile! 39 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI Consideriamo ora come esempio, una comune scheda digitale a microprocessore in ambito industriale . • Cod.: 53AXXXXXX • N. componenti elettronici : 395 • Tecnologia: SMD+THT • Previsione di affidabilità: • METODO DI CALCOLO: TELCORDIA SR-332 • MODELLO DI PREVISIONE: SERIALE • MODELLO DI CALCOLO: Parts Count • AMBIENTE : GB • TEMPERATURA: 25°C • DT: 5°C • MTBF: 398.569hrs • AFR(Annual Failure Rate):2,9% 40 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI • Il tasso di guasto in campo è risultato più che doppio nonostante il funzionamento non continuativo della macchina , in questo caso un azionamento. • Dalla failure-analisys dei componenti risulta che la rottura per sovratensione occupa oltre metà dei guasti. • La verifica di progetto ha confermato che il de-rating sulle tensioni dei componenti è più che adeguato per l’applicazione, l’approvvigionamento dei componenti avviene da fornitori qualificati, il processo produttivo è attento alla movimentazione dei componenti per evitare rischi ESD durante le operazioni di picking, placing, soldering , testing e packaging, il servicing viene fatto da personale qualificato. 41 SOVRATENSIONI E TASSO DI GUASTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI BACK Il front-end di scheda utilizza MOV Tre sono gli aspetti che limitano la capacità di protezione dei MOV, pur capaci di assorbire elevate energie: • - la tensione di protezione a cui intervengono è troppo elevata per i dispositivi a valle: • - questi componenti perdono progressivamente, con le ripetute sollecitazioni, la capacità di protezione, cioè la tensione di protezione aumenta esponendo di più il sistema; • - la tensione di protezione dei MOV non è monitorabile. 42 43 44 GRAZIE DELL’ATTENZIONE ! 45