Streptococchi... tutto
quello che sappiamo
e non sappiamo
ExDairyPress Gennaio/Febbraio 2006
Le stesse tecniche che ultimamente sono diventate famose
perché usate in processi per l'identificazione dei colpevoli,
vengono attualmente usate per identificare i batteri e per rintracciarne la fonte. In questo modo, indagando sulla struttura
genetica dei batteri, si è scoperto che, in generale, i batteri
sono molto più complessi di quel che si credeva.
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Si è scoperto che gli streptococchi
sono microrganismi molto più complessi di quel che pensavamo.
Negli allevamenti si parla spesso di
streptococchi, sia in riferimento alle
vacche che al latte di cisterna. Ma
cosa sono questi streptotococchi, da
dove vengono, cosa fanno, e cosa
possiamo farci noi?
Il termine latino Streptococci viene
usato per descrivere un largo gruppo
di batteri che presentano alcune
caratteristiche simili. Questi batteri
sono ulteriormente suddivisi in classificazioni di specie come Streptococcus agalactiae, Strep uberis, Strep
dysgalactiae, ecc. Molti veterinari ed
altri professionisti che si occupano di
problemi medici e del controllo delle
mastiti impiegano questi termini con
disinvoltura, come se descrivessero
malattie semplici, ben conosciute e
ben controllate.
Recenti ricerche che indagano la
struttura genetica dei batteri rivelano
che i batteri in generale sono molto
più complessi di quel che si credeva.
In effetti, quando ci si occupa di batteri come Strep uberis, ad esempio, è
come se si prendesse in esame tutta
la Classe del 2005 di una grande università e non un'unica entità omologa. Infatti la Classe del 2005, così
come può essere suddivisa in uomini
e donne per fare una differenziazione,
può anche essere considerata come
composta da migliaia di individui che
hanno qualcosa in comune. Lo stesso
vale per i batteri: ogni specie batterica comprende individui che hanno
delle caratteristiche comuni, e ogni
specie è suddivisa in "ceppi". Le tecniche di identificazione basate sul
DNA consentono di identificare i singoli batteri in base alle loro sequenze
di DNA. Le stesse tecniche che ultimamente sono diventate famose perché usate in processi per l'identificazione dei colpevoli, vengono attualmente usate per identificare i batteri
e per rintracciarne la fonte.
Gli Streptococchi sono presenti ovunque nell'ambiente: nel terreno, nelle
lettiere, nel letame, sulla pelle, nell'apparato respiratorio e in quello
urogenitale, e sono considerati fra i
principali patogeni delle mastiti.
Streptococcus agalactiae (Strep. ag.)
causa mastite nelle vacche ed è uno
dei patogeni "contagiosi", che si riteneva vivesse solo nelle mammelle
delle vacche; risponde molto bene
alla terapia antibiotica e può essere
eliminato dagli allevamenti e controllato con relativa facilità.
Recentemente, tuttavia, si è scoperto
che un batterio umano, identificato
anch'esso come Strep. ag., può causare mastiti nelle vacche. Nella medicina umana, questo patogeno è
meglio noto come "streptococco di
gruppo B" ed è estremamente diffuso: uomini e donne sane ne possono
essere portatori, ma se infetta dei
neonati può essere causa di affezioni
letali.
Con nostro sollievo siamo riusciti a
dimostrare che, mentre i ceppi umani
di Strep. ag. possono causare mastiti
nelle vacche, i comuni ceppi bovini di
Salute
può ritornare a basse conte cellulari,
riducendo quindi la conta cellulare
del latte di massa; inoltre, si arresta
anche il danno causato al quarto
infetto, e dopo la guarigione la produzione della vacca può migliorare;
infine, si impedisce la diffusione dei
batteri ad altre vacche dell'allevamento, soprattutto nel caso di Strep.
dysgalactiae.
Per facilitare la diagnosi di elevate
conte di piattino (SPC, standard plate
count) o di conte ripetute di piattino
(PLC, plate loop counts), i laboratori
di analisi possono eseguire una conta
di colonia modificata (MCC, modified
colony count) sia sul campione del
latte di cisterna che sul campione
della singola vacca, per verificare se
nei campioni sono presenti batteri
analoghi. Con questa procedura, si
contano i batteri nel campione e si
stabilisce quanti sono gli streptococchi, quanti gli stafilococchi, ecc.
Quando si esegue una conta di colonia modificata su un campione di
massa, si confrontano i risultati con
quelli dei piattini, e quando la maggior parte dei batteri sembra uguale,
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< Con le tecniche di
identificazione basate sul
DNA é possibile provare
con assoluta certezza se
la vacca infetta é la causa
della elevata conta
cellulare di massa.
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Strep. ag. non causano infezioni nell'uomo. Quindi, sebbene questi batteri abbiano lo stesso nome, siamo in
presenza di tipi diversi. Ma non pensate di aver finalmente trovato un
capro espiatorio... lo Strep. ag.
umano è molto raro nelle vacche. La
grande maggioranza dei problemi da
Strep. ag. sono causati dall'introduzione di vacche infette e da procedure di mungitura inadeguate.
Il cosiddetto gruppo degli streptococchi ambientali comprende numerose
e diverse specie batteriche. Le principali specie implicate nelle mastiti
sono lo Streptococcus uberis e lo
Streptococcus dysgalactiae . Negli
ultimi anni abbiamo imparato molto
su questi due patogeni: ad esempio,
che lo Strep. dysgalactiae è simile
allo Strep.ag., in quanto si trasmette
abbastanza facilmente da vacca a
vacca; quindi si comporta come un
batterio contagioso. Ma, tanto per
complicare le cose, è anche presente
nell'ambiente, per cui in realtà si
adatta ad entrambe le definizioni
usate per descrivere i patogeni della
mastite.
Trattando le mastiti causate da streptococchi ambientali
secondo le indicazioni scritte sul farmaco,
si ottengono risultati
alquanto deludenti:
generalmente, osservando la durata del
trattamento indicata,
il tasso di guarigione
è di circa il 40%. Ma,
utilizzando lo stesso
prodotto al di fuori
delle
indicazioni
riportate (per fare
questo
dovrete
seguire le raccomandazioni del vostro
veterinario) si raggiunge un tasso di
guarigione dell'85%.
Così facendo, il latte
delle vacche precedentemente infette
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< Streptococchi... tutto quello che sappiamo e non sappiamo
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> A volte il numero
di batteri diffusi da
una vacca infetta può
raggiungere cifre
astronomiche.
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Titolo originale: "Streps...
what we know and
don’t know"
Autori: Hal F. Schulte III e
Ruth N. Zadoks (entrambi
lavorano nei Servizi per la
Produzione di Latte
di Qualità dello Stato
di New York)
Per concessione di:
Hoard’s Dairyman,
10 settembre 2005
Copyright: 2005 W.D.
Hoard & Sons Company,
Fort Atkinson, Wisconsin.
si ritiene di aver individuato un
"punto di origine" dell'elevata conta
cellulare. Abbastanza spesso, quel
"punto di origine" è un quarto infetto.
D'altra parte, quando la conta elevata
è causata da molti batteri diversi,
sospettiamo che la causa vada ricercata in una mancanza di igiene dell'impianto, o in un raffreddamento
inadeguato.
A volte, il numero di batteri diffusi da
una vacca infetta può raggiungere
cifre astronomiche. La conta di batteri in un quarto infetto può superare i
250 milioni per centimetro cubo di
latte! E questo può verificarsi in
assenza, o con lievi segni evidenti di
mastite... nessun gonfiore, niente
coaguli o fiocchi, nessun cambiamento di colore del latte, niente! Se la
vacca in questione è una forte produttrice, il latte proveniente da quel
quarto infetto può far superare al
latte di cisterna i limiti prestabiliti,
persino in un allevamento di 1.000
vacche.
In molti casi, siamo riusciti ad aiutare
l'allevatore e il controllore del latte
ad identificare la vacca responsabile
delle conte elevate; non immettendo
il latte di quella vacca in cisterna, si
risolve il problema delle conte batteriche elevate. Con le tecniche di iden-
tificazione basate sul
DNA è possibile provare
con assoluta certezza se
la vacca infetta è la causa
dell'elevata conta cellulare di massa.
Abitualmente però, il
tempo necessario per
eseguire tali analisi è
troppo lungo per pensare
che diventino una pratica
di routine, ma il loro
costo è basso, e con i
progressi tecnici forse
questo strumento diagnostico potrà diventare una
pratica accessibile in un
futuro non troppo lontano.
Ovviamente, a volte ci
siamo anche sbagliati: in alcuni casi
abbiamo individuato un "punto di origine" sospetto (mammella) per poi
scoprire, dopo molto lavoro e analisi
di campioni, che la causa era una valvola sporca. In un caso, in quella valvola sporca era presente una cultura
quasi pura di Streptococchi in fase di
proliferazione, proprio come avviene
in un quarto infetto. Quello che
vogliamo dire è: non dare mai nulla
per scontato. Se la vostra prima conclusione non è sostenuta dai risultati
delle analisi, continuate a cercare.
Gli Streptococchi sono veramente
avversari temibili nella lotta per la
qualità del latte e per la salute delle
nostre vacche. Abbiamo imparato
molto su di loro in questi ultimi anni,
ma questo è un altro caso in cui più si
scopre, e più resta da scoprire. Per il
momento, dobbiamo semplicemente
fare tutto il possibile per evitare queste infezioni:
• Mantenente le vostre vacche pulite
il più possibile.
• Accertate che le vostre pratiche di
mungitura siano le migliori che potete assicurare.
• Mantenete in buono stato il sistema
immunitario delle vostre vacche con
una buona alimentazione e riducendo i fattori di stress.
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