1 FUNZIONI E FALLIMENTI E DEGLI INTERMEDIARI BANCARI Imperfezioni nel funzionamento dei mercati finanziari Esistenza e funzioni degli intermediari finanziari e bancari Fallimenti nel funzionamento degli intermediari bancari Regolamentazione degli intermediari bancari Modalità e strumenti di regolamentazione Modalità di organizzazione della regolamentazione Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 2 Imperfezioni dei mercati finanziari e esistenza degli intermediari finanziari Le imperfezioni che caratterizzano gli scambi diretti (non intermediati) sui mercati finanziari riguardano Esistenza di costi di transazione Esistenza di asimmetrie informative Dal punto di vista economico, la giustificazione dell’esistenza degli intermediari finanziari è nella loro capacità di mobilizzare le risorse finanziarie (e reali) in maniera più economica e efficiente rispetto ai mercati finanziari. L’esistenza degli intermediari finanziari è economicamente conveniente quando i costi dello scambio diretto tra risparmiatore e investitore sono maggiori della somma dei costi dello scambio tra risparmiatore e intermediario e tra intermediario e intermediario e imprenditore. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 3 In altre parole, per spiegare l’esistenza degli intermediari occorre dimostrare che Risparmiatori TC1 Intermediari Imprenditori TC2 TC TC1 +TC2 = TCI < TC Questa diseguaglianza può essere rispetta se si ammette che gli intermediari dispongano di capacità professionali e di una tecnologia di scambio talmente efficiente da consentire di effettuare le singole transazioni a costi molto inferiori rispetto a quanto riuscirebbero a fare le parti indirettamente coinvolte. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 4 Tuttavia, anche se si esclude che gli intermediari finanziari dispongono di migliori capacità professionali o di una tecnologia di scambio superiore agli altri operatori, grazie alla diversificazione del portafoglio la presenza degli intermediari consente di ridurre i costi di transazione e di giungere a una soluzione più economica delle asimmetrie informative. Diversificazione del portafoglio e costi di transazione Supponiamo che vi siano n investitori e m imprenditori, ciascuno dotato di un progetto di investimento. Se gli investitori desiderano diversificare il loro portafoglio ogni investitore dovrebbe dividere le proprie risorse tra gli m progetti. Se ogni transazione costa a ciascuna delle due parti coinvolte una cifra pari a b, i costi di transazione complessivamente affrontati sono pari a: TC = 2bnm. Supponiamo ora l’esistenza di un intermediario con cui ciascuna parte effettua gli scambi. In questo caso i costi totali sono pari a TCI = 2bn + 2bm < 2bnm se il numero degli investitori e degli imprenditori e superiore a 2. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 5 Diversificazione del portafoglio e asimmetrie informative Le asimmetrie informative possono riguardare: il lato degli impieghi bancari (selezione e controllo della clientela) il lato della raccolta e i fabbisogni di liquidità IL MODELLO DI DIAMOND ‘Financial intermediation as delegated monitoring’, FRBR Economic Quarterly, 1996, vol. 82/3, pp. 51-66. Supponiamo che un imprenditore debba finanziare un progetto di investimento del valore di 1 euro. Vi sono n investitori ciascuno dotato di 1/n euro. Per svolgere l’investimento l’imprenditore deve dunque contattare tutti i risparmiatori. Gli investitori possono investire le loro risorse in un’attività priva di rischio che offre un rendimento lordo pari a R. Tutti gli operatori sono neutrali nei confronti del rischio. Pertanto, l’imprenditore deve assicurare a ciascun risparmiatore un rendimento almeno pari R/n. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 6 Con probabilità p il progetto di investimento ha successo e rende H euro. Con probabilità (1 – p) il progetto di investimento non ha successo e rende L <(=) 1 euro. In media il progetto di investimento è in grado di assicurare il pagamento di R ossia, pH + (1 – p)L > R. Ciò significa che, in assenza di altre difficoltà, i risparmiatori sarebbero disposti a finanziare il progetto. Tuttavia, il risultato del progetto è osservato solo dall’imprenditore che può, pertanto, sempre dichiarare L anche quando si è verificato H. I risparmiatori anticipano questo risultato e, poiché L <(=) 1, non saranno disposti a cedere le loro risorse agli imprenditori per un contratto di partecipazione agli utili di tipo azionario. Tre possibili soluzioni. A. Controllo (monitoring). Ciascun risparmiatore controlla i risultati del progetto. Se l’azione del controllo impone l’impiego di K risorse, con K < (1 - p)L, allora il costo complessivo dello scambio sarà in questo caso pari a nK. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 7 B. Contratto di debito standard con costi di liquidazione. L’alternativa è quella di sottoscrivere un contratto di debito standard che prevede un pagamento fisso da parte dell’imprenditore pari a F tale che R <(=) F <(=) H. Nel caso in cui l’imprenditore dichiara di non essere in grado di pagare si avvierà una procedura di bancarotta e le attività dell’impresa gli verranno sottratte. Poiché i risparmiatori non sono in grado di gestire in prima persona l’impresa, il valore delle attività si azzera. Questo contratto è in grado di spingere gli imprenditori a non mentire. Infatti, se si verifica lo stato H e dichiara lo stato L egli dovrà cedere tutte le sue attività, mentre se ammette che il progetto ha avuto successo e paga quanto promesso egli otterrà H – F > 0. Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 8 Poiché i risparmiatori sono neutrali al rischio e si fanno concorrenza fra loro, il rendimento atteso dal finanziare l’impresa dovrà essere uguale al rendimento dell’attività priva di rischio, ossia pF/n = R/n F = R/p Il costo sociale degli scambi finanziari con contratti di debito standard sarà pari alle risorse sprecate nelle procedure di bancarotta, ossia S = (1 – p)L Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 9 C. Delegare l’azione di controllo a un intermediario finanziario Una terza possibile soluzione potrebbe essere quella di cedere i risparmi a un intermediario e delegare a questo il controllo sull’imprenditore. Naturalmente, resta il problema, per i risparmiatori, del controllo dell’intermediario. Definiamo questi costi come costi della delega D. L’intermediazione finanziaria è una soluzione economicamente conveniente se K + D < min[nK, S] I costi della delega possono essere interpretati come i costi di bancarotta legati al fallimento degli intermediari causato dal fallimento degli imprenditori. Se l’intermediario finanzia un unico imprenditore D(1) = S = (1 – p)L K + D(1) > min[nK, S] Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 10 Supponiamo che la banca finanzi m > 1 progetti identici. Sia f /n >(=) R/n il pagamento promesso dall’intermediario ai risparmiatori (il tasso di interesse passivo) e F il pagamento delle imprese all’intermediario (il tasso di interesse attivo). La probabilità che si verifichi un fallimento della banca è (1 – p)z* dove z* è il numero di fallimenti delle imprese che a sua volta determina il fallimento della banca ossia tale per cui (1-(1 – p)z* )(mz*)F + (1 – p)z* [z*L] = mf + mK. In questo caso i costi unitari della delega sono pari a D 1 p z * m z F z L * * m Per la legge dei grandi numeri, nel caso di eventi indipendenti, al crescere del numero delle prove, le frequenze osservate tendono a coincidere con le frequenze relative. Per cui, per m che tende all’infinito, il rendimento del portafoglio della banca per unità di finanziamento tende con certezza a [pH + (1 – p)L] > R + K. Ciò significa che con certezza la banca sarà in grado di far fronte agli Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro 11 impegni con i risparmiatori e che i, quindi, i costi della delega tendono a zero: D(m= ∞) = 0 K + D(m= ∞) < min[nK, S]. Poiché dD/dm <0 e, per ipotesi, K < (1 – p)L, ciò significa che esisterà un valore di m, m*, al di sopra del quale l’intermediazione finanziaria rappresenta la soluzione socialmente più conveniente. Conclusioni rilevanti per la regolamentazione: l’attività bancaria si caratterizza per: un attivo bancario opaco la tendenza a generare situazioni di monopolio Regolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari - Settima lezione Prof. Alberto Zazzaro