Indicazioni redazionali della tavola d’esame L’unica tavola d’esame deve corrispondere ai requisiti indicati nel programma del corso e deve illustrare il progetto elaborato nelle esercitazioni precedenti con disegni in proiezioni parallele, centrali e bicentrali in modo che ogni rappresentazione del corpo sia collegata con almeno una delle altre da un’omologia piana. La struttura essenziale della tavola è composta da due parti: una più evidente immagine oggettuale del corpo progettato - affidata a due proiezioni centrali (un’assonometria e una prospettiva) – e un breve corredo di note a margine che diano conto di alcuni particolari costruttivi che si rietengono significativi del carattere figurativo dell’oggetto progettato. - La parte principale deve comprendere in particolare: a) un’assonometria obliqua che fornisca una immagine oggettuale di parti del corpo o del complesso; b) una prospettiva (o una sezione prospettica) a quadro verticale in grado di surragare l’apprenza ottica di un aspetto del corpo progettato; Devono inoltre comparire in qual si volgia ruolo (di descrizione generale o particolare) almeno una coppia di proiezioni ortogonali frontali a un piano di costruzione (piante e sezioni verticali) che dovranno corrisponersi proeittivamente a due a due a meno di una similitudine (passaggio di scala) Infine la tavola deve essere completata con un pur minimo trattamento grafico comprensivo almeno del tracciamento delle ombre proprie e portate in almeno una a scelta delle rappresentazioni che la compongono e con disposizione della fonte di luce compatibile con la posizione del sole in rapporto all’orietamento dell’edificio. Il disegno deve prevedere una squadratura a due centrimetri dal bordo e le scritturazioni devono essere limitate all’essenziale (indicazioni delle tracce dei piani di sezione e rimandi dei particolari costruttivi. A fianco si fornisce a titolo di esempio un primo modello riferito al progetto di F. Gehry oggetto dalla prima esercitazione, esempio che lo studente potrà sviluppare e variare in funzione delle caratteristiche specifiche del manufatto che intende rappresentare. La parte principale della tavola è qui svolta da: un’assonometria cavaliera la cui paianta è ottenuta per trasformazione affine da una pianta rappresentata a scala d’informazione compresa tra 1:100 e 1:50 una sezione prospettica la cui pianta è ottuna per trasformazione omologica generale di una porzione di pianta rappresentata in scala d’informazione compresa tra 1:50 e 1:20; Le note costruttive in proiezioni ortogonali frontali ai piani di costruzione occupano il margine sinistro del foglio. Di seguito ricordiamo brevemente la sequenza di costruzione delle due rappresentazioni principali in proiezione centrale, entrambe come applicazione del teorema di Stevin. Assonometria obliqua connessa con un’affinità e una traslazione alle rappresentazioni architettoniche (pianta e sezione verticale mediana) in doppia proiezione ortogonale 1) costruzione della pianta assonometrica (almeno nei tratti pertienti il contorno apparente del corpo) come affinità omologica della pianta in vera forma rappresentata in scala d’informazione compresa tra 1:100 e 1:50 2) costruzione della seconda immagine in proiezione ortogonale (prospetto o sezione) e tracciamento per traslazione dell’assonometria dei segmenti verticali 3) costruzione della pianta prospettica di riferimento (almeno nei tratti pertienti il contorno apparente e gli spigoli in vista prospettica del corpo) come omologica della porzione di pianta figurata in prospettiva in vera forma rappresentata in scala d’informazione compresa tra 1.50 e 1:20 4) costruzione della sezione prospettica in modo che possa surrogare in parte la vista di una maquette sezionata del corpo edilizio 5) composizione della tavola impaginando le diverse rappresentazioni con gli opportuni ingrandimenti e riduzioni (si ricorda che la scala di rappresentazione vale come “scala di informazione” e il rapporto di riduzione metrico può essere indicato da una scala grafica posta a fianco al grafico al quale si riferisce. 6) tracciamento delle ombre proprie e portate e campiture essenziali. Si ricordano infine alcune possibilità tra le infinite arlternative del sistema di rappresentazione in assonometria obliqua (particolarmente efficace (per retaggio iconografico) nella rappresentazione oggettuale di corpi dotati di autonomia figurativa) e delle possibilità di stabilirne affinità con grafici espressi nel metodo di Monge.