TAVOLA 2 istruzioni

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Tavola d’esame n. 2
Una versione dell’edificio elaborato nel laboratorio di progettazione con disegni in proiezioni
parallele, centrali e bicentrali in modo che ogni rappresentazione del corpo sia collegata con
almeno una delle altre da un’omologia piana.
La struttura essenziale della tavola è composta da due parti: a) una più evidente immagine oggettuale del
corpo progettato - affidata a due proiezioni centrali (un’assonometria e una prospettiva) – e b) un breve
corredo di note a margine che diano conto di alcuni particolari costruttivi che si rietengono significativi del
carattere figurativo dell’oggetto progettato.
- La parte principale deve comprendere in particolare:
a) un’assonometria obliqua che fornisca una immagine oggettuale di parti del corpo o del
complesso;
b) una prospettiva (o una sezione prospettica d’obbligo per gli studenti del laboratorio diretto dalla
prof.ssa Albiero) a quadro verticale in grado di surrogare l’apparenza ottica di un aspetto del corpo
progettato;
Devono inoltre comparire in qual si voglia ruolo (di descrizione generale o particolare) almeno una coppia di
proiezioni ortogonali frontali a un piano di costruzione (piante e sezioni verticali) che dovranno
corrisponersi proeittivamente a due a due a meno di una similitudine (passaggio di scala)
Infine la tavola deve essere completata con un pur minimo trattamento grafico comprensivo almeno del
tracciamento delle ombre proprie e portate in almeno una a scelta delle rappresentazioni che la
compongono e con disposizione della fonte di luce compatibile con la posizione del sole in rapporto
all’orientamento effettivo dell’edificio.
Il disegno deve prevedere una squadratura a due centrimetri dal bordo e le scritturazioni devono essere
limitate all’essenziale (indicazioni delle tracce dei piani di sezione e rimandi dei particolari costruttivi. Si
evitino le indicazioni dell’autore e del corso.
A fianco si fornisce a titolo di esempio un primo
modello, esempio che devi sviluppare e variare
in funzione delle caratteristiche specifiche del
manufatto che vuoi rappresentare.
La parte principale della tavola è qui svolta da:
a) un’assonometria cavaliera la cui pianta è
ottenuta per trasformazione affine da una
pianta rappresentata a scala d’informazione
compresa tra 1:100 e 1:50
b) una sezione prospettica (o, per gli
studenti del laboratorio diretto dalla prof.ssa
Galla, prospettiva esterna eventualmente
sostituita da una fotografia, come indicato per
la tavola n.1) la cui pianta è ottenuta per
trasformazione omologica generale di una
porzione di pianta rappresentata in scala
d’informazione compresa tra 1:50 e 1:20;
c) Le note costruttive in proiezioni
ortogonali frontali ai piani di costruzione
occupano il margine sinistro del foglio.
Di seguito ti ricordo brevemente la sequenza di costruzione delle due rappresentazioni principali in proiezione
centrale, entrambe come applicazione del teorema di Stevin (come chiarito nell’esercitazione precedente).
Assonometria obliqua connessa con
un’affinità e una traslazione alle
rappresentazioni architettoniche (pianta e
sezione verticale mediana) in doppia
proiezione ortogonale
1) costruzione della pianta assonometrica (almeno nei tratti pertienti il contorno apparente del corpo) come
affinità omologica della pianta in vera forma rappresentata in scala d’informazione compresa tra 1:100 e 1:50
2) costruzione
della seconda
immagine in
proiezione
ortogonale
(prospetto o
sezione) e
tracciamento
per traslazione
dell’assonomet
ria dei
segmenti
verticali
Completa
l’assonometria
evidenziando i
contorni
apparenti dei
corpi.
3)
costruzione della pianta prospettica di riferimento (almeno nei tratti pertienti il contorno apparente e gli spigoli
in vista prospettica del corpo) come omologica della porzione di pianta figurata in prospettiva in vera forma
rappresentata in scala d’informazione compresa tra 1.50 e 1:20
4)
costruzione della sezione prospettica in modo che possa surrogare in parte la vista di una maquette sezionata del
corpo edilizio
5) componi la tavola impaginando le diverse rappresentazioni con gli opportuni ingrandimenti e riduzioni
(ricorda che la scala di rappresentazione vale come “scala di informazione” e il rapporto di riduzione metrico può
essere indicato da una scala grafica posta a fianco al grafico al quale si riferisce.
6) tracciamento delle ombre proprie e portate e campiture essenziali.
Lo schema d’impaginazione qui indicato è a puro titolo d’esempio. Quindi ti ricordo alcune possibilità tra le
infinite alternative del sistema di rappresentazione in assonometria obliqua (particolarmente efficace (per
retaggio iconografico) nella rappresentazione oggettuale di orpi dotati di autonomia figurativa) e delle possibilità
di stabilirne affinità con grafici espressi nel metodo di Monge.
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