Ciampi e il signoraggio delle 5 lire d`argento di Craxi.

Ciampi e il signoraggio delle 5 lire d'argento di Craxi.
(di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com)
Bettino Craxi, l’ultimo uomo di Stato.
La storia è talvolta così distante dalla realtà, i fatti vengono stravolti e la verità negata: così l’onore di un
uomo viene sfibrato per cancellarne la memoria e la sua stessa vita. Mentre tutti gli scagliavano contro
sentenze e ingiurie, mentre il magistrato Antonio Di Pietro spasimava per il grande momento e qualcuno
gridava "Tonino facci sognare", sicuramente nessuno di loro sapeva che lui aveva tentato di salvare l’Italia,
e così non restava che un’unica soluzione: andare via il prima possibile, una fuga immediata.
I fatti erano ben diversi, alle spalle vi era un piano, chiamato "Apocalisse", studiato nei minimi dettagli e
gestito direttamente da Londra. Nacquero in quegli anni in Italia molte scuole di lingua inglese, come
copertura dei servizi segreti ; molti agenti del Sisde e del Sismi furono intimoriti, altri si suicidarono: la
campagna mediatica dei giornali, e non solo delle televisioni, avanzò impietosa. L’obiettivo di fondo
consisteva nel rovesciare i governi e porre al potere dei criminali, dei "contadini", di destra e di sinistra,
islamici e non , per poi privare uno Stato della sovranità monetaria, privatizzare ogni cosa e rastrellare le
ricchezze esistenti, creando così un sistema economico completamente diverso, quello del "rent",
dell’affitto, basato dunque non più sul concetto di possesso, bensì su quello di uso. Un ambizioso progetto
da realizzare mediante la svalutazione della moneta, la riduzione della spesa pubblica, la
deregolamentazione del mercato con politiche liberiste, la fissazione di alti tassi di interessi , con la lotta
alla corruzione, la privatizzazione del patrimonio statale e della Banca Centrale, ed infine la rifondazione
della Nato come organismo militare per sabotare le iniziative dell’Onu.
In realtà il signoraggio non è il solo problema, ma è un anello di un meccanismo molto più complesso che si
serve di una forma di potere centralizzata e piramidale, andando a creare quelle che molti studiosi
definiscono società "rettiliane" o demagogie pure. Un sistema questo che si è rivelato efficace, dobbiamo
riconoscerlo, in contesti medievali in cui non esisteva la comunicazione di massa, le attuali tecnologie e
forme di crimine psicologico: la nostra società rimane tuttora ancorata a schemi di potere antichi e arcaici.
Craxi, come qualcuno prima di lui, aveva intuito che il sistema era concatenato perchè ragionava come un
uomo di Stato, ed è stato tradito dal serpente che è dentro in noi. Voleva salvare l’Italia, parlava di svolta, di
cambiamento e di rinnovamento, parole che certamente hanno fatto tremare gli eminenti Banchieri di
Londra. Craxi cercava di combattere uno degli anelli del sistema tramite la "lira pesante", che consisteva nel
coniare la "5 lire in argento" con l’effigie di Garibaldi, cosa che sicuramente non è stata ben gradita alle
lobbies bancarie che scatenano guerre sanguinarie solo per imporre il costo di una commissione bancaria in
un paese.
Mentre cercava di salvare l'Italia, si accorse cos ’è veramente il "potere". Ho sacrificato la mia vita e venti
anni di studi e di ricerche per capire ciò che i politici sostanzialmente dicono in frasi del tutto accidentali.
Egli intendeva rifondare il tessuto sociale, il modo di fare economia, e il concetto stesso di partecipazione
politica perché aveva intuito che il mercato si stava trasformando: l’economia cresceva tra usura e
collusione , e da tempo ormai era in atto un etnocidio, ossia lo sterminio dell’identità etnica, delle
tradizioni, e della cultura mediante strategici piani di "globalizzazione" e l’appropriazione dell’intelligenza
dei popoli.
Tutto quello che si è realizzato con il Trattato di Maastricht è stato accuratamente programmato nel 1978
da un piano strategico e complesso, che già allora fece le sue prime vittime. Maastricht si è appropriato del
potere democratico per antonomasia in quanto va incidere sulla redistribuzione della ricchezza reale,
trasferendo in maniera illegittima e incostituzionale la sovranità monetaria ad un ente non rappresentativo
della volontà sovrana dei cittadini. L’unione monetaria ha creato una macchina che distrugge, depreda e
porta guerra tra i popoli; la banca, dal canto suo, si finge un’istituzione, che entra come un parassita
nell’azienda per alimentare un sistema di denaro virtualizzato. I Grandi Banchieri si sono resi responsabili
dell’olocausto, senza che nessun tribunale internazionale li abbia mai condannati, e continuano a
sterminare popoli in maniera sempre più subdola in forma di etnocidio.
L’eurosocialismo è caduto. Tutte le colonie del regime comunista sono state attaccate perchè i sistemi
economici ibridi tra comunismo e capitalismo andavano eliminati ad ogni costo in modo da evitare anche lo
scontro diretto con la civiltà araba: ed ecco perché Craxi era considerato un filo arabo.
Allora il governatore della Banca d'Italia Carlo Azelio Ciampi, banchiere di fama internazionale lavorava per i
suoi capi, aiutandoli ad aumentare i loro guadagni a dismisura. In quegli anni i gruppi finanziari a struttura
piramidale hanno aumentato i loro profitti in maniera esponenziale , finanziando poi guerre sanguinarie nei
Balcani e in Somalia al solo scopo di impossessarsi, mediante tecniche di intermediazioni finanziaria, delle
loro ricchezze. Lo stesso George Soros è artefice di pratiche criminali che simulano operazioni finanziarie ( e
a questo punto è inutile che si veste da grande finanziere!) .
Nel 1992 non era più possibile salvare l’Italia e Craxi aveva un compito tanto complicato quanto impossibile
da portare a termine.
Mentre Maastricht vedeva nascere l’Europa dei Banchieri Ladroni, la magistratura arrestava Mario Chiesa, e
procedeva con gli avvisi di garanzia che avrebbero portato avanti la crociata contro "la corruzione". Nel
luglio del ’92 le parole di Craxi alla camera dei deputati denunciano una criminalizzazione della classe
politica, un vero e proprio processo storico e politico ai Partiti, e "un finanziamento irregolare ed illegale al
sistema politico,... non e' e non puo' essere considerato ed utilizzato da nessuno come un esplosivo per far
saltare un sistema, per delegittimare una classe politica". Il Buon Tonino probabilmente solo quando fece il
grande gesto teatrale di togliersi la toga dinanzi alle telecamere e di rassegnare le dimissioni dalla
magistratura, diede prova di aver capito che era stato usato e manipolato come una pedina in una guerra
strategica senza scrupoli. Ma il nostro ex commissario doveva capire che il sangue sporco si deve mischiare
con quello nuovo. Mani pulite è stato dunque qualcosa di più, aveva l’obiettivo di controllare le masse,
eliminare la classe politica e sostituirla con soggetti dalla mente semplice e poco intelligente,
assolutamente inadeguati a contrastare i veri poteri, mentre le privatizzazioni e il saccheggio dell’Italia
proseguiva. Il nostro caro Banchiere diventava Presidente del Consiglio per completare l’opera organizzata
da Londra, degnamente sostituito poi da Fazio, perché il patto prevedeva la vendita della Banca d'Italia, e
degli stessi Italiani, e così anche sua carica a vita del governatore .
Il caso dunque volle che i folli avevano arrestato i sani, e la storia insegna che chi si mette contro questi
poteri va eliminato : Jesus fu crocifisso perché chiedeva a Cesare perché sulla moneta veniva coniata
necessariamente la sua immagine , l’oro in fin dei conti è sempre oro. “Dai a Cesare ciò che è di Cesare”, ma
molti non sanno cosa vuol dire realmente e se lo sapessero credo che diventerebbero tutti
improvvisamente kamikaze.
Nello stesso anno, Giovanni Falcone in una macabra esplosione accreditata alla mafia trova la morte; così
come l’ingegnere Raul Gardini che muore per mano di un anomalo suicidio: episodi che in realtà
nascondono ben altro. Lo stesso scenario che si è venuto a creare ultimamente in Libano con Hariri , che
stava organizzando la borsa del Petrolio in euro. In quel periodo tutti gli ambasciatori e le Associazioni
sconosciute millantavano democrazie sconosciute, e si meravigliavano scandalizzati della corruzione in
Italia , ma non ricordano ciò che la Federal Reserve fece nel 1923, da cui il motivo che spinse gli americani a
combattere una guerra mondiale.
A colpire Craxi è stata la finanza internazionale, i Banchieri, un mondo sconosciuto alle masse, gerarchie
ristrette e estremamente chiuse, persone che non vedrete mai camminare tra la folla. Lo temevano così
tanto che al pensiero che Craxi potesse trovarsi in suolo italiano e rilasciare scomode dichiarazioni li
preoccupava seriamente, tanto è vero che era costantemente controllato ad Hammamet.
Le sue parole devono essere di insegnamento a questi politici contadini, diventati i camerieri di Banca
Intesa e Unicredit e non più protagonisti della regolamentazione del sistema economico. Si sono
autodefiniti pastori del gregge, ma bisogna ricordare che l’unico uomo di Stato che non è stato accettato
dall’Inghilterra era Craxi, contrastato dagli stessi giornali che ora santificano Carla del Ponte e additano
Slobodan Milosevic per aver condotto una pulizia etnica.
Oggi è l’era dei pappagalli, della civiltà schiavizzata dai banchieri, agganciati a loro volta ai servizi segreti,
che hanno creato “comitati di controllo e gestione delle crisi”, utilizzando strutture come la Gladio, e
Società di sicurezza per compiere qualsiasi tipo di attentato e di omicidio. La velocità della magistratura nel
vendere l’ Italia è stata strabiliante. Accusare Bettino Craxi è stato come chiudere la porta in faccia allo
Stato stesso , per il quale si sono combattute guerre, alzate barricate, in nome di una bandiera si moriva
con onore dinanzi al plotone di esecuzione, gridando “Viva l’Italia”. Tutto questo non è servito a riunire gli
uomini, ma a distruggere la fratellanza, perché alla guida di una nazione erano stati posti piccoli uomini e
non Statisti, banali intellettuali che non sapevano cos’è davvero il potere. Spero che oggi la nostra classe
politica abbia capito che siamo posseduti dal sistema bancario, e che hanno venduto l’Italia a dei baroni
Ladroni.
Chiedo ora al Finanziere Internazionale Carlo Azeglio Ciampi, che con grande e sfavillante carriera è
divenuto persino Presidente della Repubblica, se può ora immaginare quanto un uomo che stava per
morire aspettasse da Lui un’ amnistia, non per i soldi che aveva rubato ma perché stava pagando con la vita
la scelta di essere un uomo di Stato. Deve credermi, ha aspettato una Sua parola fino all’ultimo respiro,
perché Lei è il Presidente della Repubblica, simbolo della giustizia e della neutralità. Craxi e la sua famiglia
hanno pagato un grosso prezzo e a loro va tutta la nostra solidarietà: noi tutti siamo responsabili di quella
morte, perché non abbiamo saputo ascoltare quando “un saggio”, un pastore, cercava di condurre il suo
gregge.
Chiedo ancora al Presidente Ciampi, dato che per lunghi anni ha portato avanti il suo lavoro mentre era
governatore della Banca Centrale, se era pienamente cosciente di ciò che faceva nel privatizzare una così
importante istituzione. Ma Lei può spiegare qual era lo scopo di Craxi nel coniare la lira Pesante, e come è
possibile che i nostri politici ci hanno venduto, che siamo posseduti dalle banche, e che la nostra stessa
anima, il nostro sudore viene derubato, la nostra acqua privatizzata. Lei, Presidente, se ha mantenuto un
impegno che certamente non Le fa onore , può ora compiere un’azione risolutoria, può fare appello alla
Sua coscienza di custode della Repubblica e liberare gli italiani dal giogo della schiavitù, che Lei stesso ha
contribuito a creare nel pieno esercizio delle sue funzioni, e divenire negli ultimi anni della sua esistenza un
grande Statista .
da [http://etleboro.blogspot.com/2006/02/bettino-craxi-lultimo-uomo-di-stato.html]
E Craxi convocò Ciampi.
Così non nacque la Lira pesante
di GUIDO CRAPANZANO
Perché noi italiani, separandoci per sempre dalla moneta nazionale, abbiamo dato l’impressione di soffrire
meno delle altre popolazioni europee? E se questo è vero, da dove viene la scarsa affezione degli italiani
verso la lira? La risposta potrebbe essere correlata a queste domande: come è possibile restare affezionati
a un’unità monetaria che non esiste?
Da quanti anni la moneta da una lira non circola più? Nulla in Italia costa una lira da decenni. E come
potevamo restarle affezionati se, per bere un caffè, di lire ne occorrevano millecinquecento?
Molti Paesi che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, avevano vissuto l’esperienza di una svalutazione
devastante, hanno poi trovato il modo per ridare consistenza alla propria moneta. Nel 1950 la Grecia - che
a causa dell’inflazione selvaggia generata dalla circolazione della moneta di occupazione delle armate
italogermaniche, aveva visto precipitare il valore della dracma a un’unità trascurabile - operò una
conversione moltiplicando per mille l’unita monetaria, ossia togliendo tre zeri al valore delle banconote.
La Francia aspettò sino al 1958, data in cui Charles De Gaulle, appena giunto al potere, fece sovrastampare
le banconote della Banque de France con il contro valore innouveaux francs, scritto con due zeri in meno,
che moltiplicava per cento il potere d’acquisto del nuovo franco.
Anche in Italia qualcuno si rese conto che la lira, intesa come unità monetaria nazionale, avrebbe dovuto
essere riferibile a un valore concreto concreto. Nel 1986 Bettino Craxi convocò il Governatore della Banca
d’Italia Azeglio Ciampi, e gli comunicò l’intenzione di adottare la lira pesante, con un contro valore di mille
vecchie lire. Ben consapevole della instabilità dei Governi italiani, Craxi chiese a Ciampi di provvedervi entro
pochi mesi. Il Governatore rispose che il cambio della moneta avrebbe richiesto tempi molto più lunghi.
Ma, assillato dalle pressioni di Craxi, che manifestava il suo disappunto con voce tanto vivace da essere
chiaramente udibile nelle stanze vicine, Ciampi non se la sentì di opporre un netto rifiuto, e promise che
avrebbe approfondito l’esame di ogni possibile soluzione atta a soddisfare la richiesta, compresa la
possibilità di sovrastampare le banconote in circolazione.
Craxi scartò però quest’ultima ipotesi, valutandola una soluzione poco risolutiva ed elegante. Possibile,
disse, che una operazione finanziaria tanto importante risultasse irrealizzabile per carenze tecniche? Ciampi
promise di fare del suo meglio, e convocò immediatamente Roberto Mori, responsabile del Servizio
Fabbricazione Carte Valori della Banca d’Italia.
Neanche questa, però, a quanto pare fu una conversazione molto pacata e scorrevole. Roberto Mori era
allora considerato, e lo è tuttora, uno tra i massimi esperti mondiali nella fabbricazione della cartamoneta.
Le soluzioni innovative da lui adottate hanno modificato il modo di fabbricare soldi in tutto il mondo. A lui si
deve anche la proposta di utilizzare motivi architettonici sull’Euro, proposta che ha consentito alla
Commissione dell’Istituto Monetario Europeo di uscire da un’impasse apparentemente insormontabile.
Ma torniamo alla conversazione. Ciampi chiese a Mori quale fosse il tempo minimo per realizzare una
nuova serie di banconote in lire pesanti. Mori, dopo un’opportuna riflessione, disse che il progetto poteva
essere realizzato in tre anni. Ciampi replicò che il lavoro doveva assolutamente essere fatto in un anno.
Mori cominciò allora a illustrare i tempi tecnici minimi richiesti per l’ideazione e la progettazione, nonché
per le altre fasi: il tutto richiedeva un tempo assolutamente incontenibile nei limiti richiesti. In sostanza:
come minimo ci sarebbero voluti due anni. Così, non se ne fece niente.
da [http://www.banconote.it/newsed.php?news=61]