28/05/2011
Un Po’ di Storia…
La riserva di Vendicari è una riserva orientata
che differisce dalla riserva integrale per la
possibilità di interventi antropici a norma!
Essa infatti può essere visitata dall’uomo.
Andando un po’ indietro nel tempo, durante il
periodo mussoliniano, questa zona doveva
essere bonificata a causa del rischio di
malaria; proprio per questo motivo vennero
piantati degli alberi di eucalipto per assorbire
l’acqua, dove si riproducevano le zanzare.
Questa riserva è importante per la presenza
dei pantani, pezzi di mare racchiusi da strisce
di terra. Riconosciamo quattro pantani:
Pantano Piccolo, Pantano Grande, Roveto e
Pantano Sitilli. Questi pantani vengono
utilizzati come stazioni di servizio per gli
uccelli, alcuni dei quali sono diventati
stanziali come il fenicottero rosa
…. E di Flora
La fascia costiera di Vendicari è un
continuo alternarsi di tratti sabbiosi e
tratti rocciosi. Di conseguenza la
vegetazione presenta una varietà di
piante rupicole e psammofile. Un tempo
queste piante venivano utilizzate per
ricavare materiali di qualsiasi genere,
genere
come la plastica e di materie prime, data
la mancanza di industrie. Tra queste
piante vi sono: la salicornia ( Salicornia
Radicantis, il giunco( Botomus
umbellatus), il ginepro coccolone, la
calcotreppola, le palle di Nettuno, la
posidonia oceanica, il lentisco(Pistacia
lentiscus). Tutte le piante hanno delle
foglie piccole per evitare l’evaporazione.
Ginepro Coccolone
Calcatreppola
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Salicornia
Le Palle di Nettuno!
Giunco
Il territorio è ricoperto dalle ‘’Palle di
Nettuno’’ prodotte da un alga
chiamata posidonia oceanica che è una
vera e propria pianta acquatica. Le
palle di nettuno sono quindi i
frammenti dei tronchi e dei rami che
vengono spezzettati dall’acqua e
intrecciati dalla corrente marina. La
posidonia oceanica è fondamentale
per l’ecosistema infatti la presenza
della stessa è indice di una zona ricca
di pesci e di ossigeno; quindi la vasta
presenza di questa pianta indica che
la zona di Vendicari è una zona molto
pulita!
Le Dune di Retrospiaggia
Lentisco
Le Dune di Retrospiaggia sono delle
collinette adiacenti alla costa. La presenza
di dune di retro-spiaggia testimonia la
mancanza di intervento umano da circa
cento anni. Per la formazione delle dune di
retro-spiaggia ci vogliono almeno 40 anni!
Esse sono molto importanti per l’ecosistema
di Vendicari perché permettono la
sopravvivenza di molte specie animali come
la volpe. Le dune di retro-spiaggia si
formano non solo grazia alla presenza del
vento ma la zona deve essere anche
colonizzata da una pianta detta
calcatreppola
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La Volpe
Tra gli animali più importanti vi è la
volpe. Abbiamo due tipi di volpe: la
volpe stanziale e la volpe errante. La
prima, come dice la stessa parola si
stanzia in un determinato territorio che
è marcato alle altre volpi per mezzo
p
pp
delle escrezioni,, p
per far capire
appunto
alle altre volpi che quello è il loro
territorio di caccia. Queste altre volpi
non avendo un territorio specifico
vengono chiamate erranti.
Lacerta Viridis
La Lucertola ( Lacerta viridis), specie
presente solo in Sicilia, che una volta
raggiungeva dimensioni di una certa
grandezza, mentre oggi a causa della
pressioni dell’uomo raggiunge
grandezze inferiori! Queste hanno un
colore molto acceso sul dorso, mentre
nel ventre i maschi sono di colore blu
vivo e le femmine di colore verde;
queste, se stuzzicato possono mordere.
La Tonnara
La Tonnara come dice la stessa parola serviva
alla lavorazione e alla pesca del tonno. Già
esistente tra il 400’ e il 500’ fu ricostruita agli
inizi del 700’, poiché era stata distrutta dal
terremoto del 1693,che colpì l’intera Sicilia sud
orientale. Questa tonnara era in costante lotta
con la tonnara di Marzamemi che era favorita
da alcune leggi del Barone Nicolaci.
Successivamente dopo essere stata chiusa per
vent’anni, la tonnara di Vendicari fu affidata al
barone Munafò, che fece costruire all’interna
della stessa dei forni che servivano per la
bollitura dei tonni. Inoltre venne costruita
un’ulteriore struttura dove venivano appesi i
tonni chiamata Appizzatoio. La tonnara è
dotata anche di una torre che convogliava il
fumo della bollitura verso l’esterno.
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La pesca del Tonno di Ritorno
Per la pesca del tonno vi è una tipologia di
pesca molto particolare. I tonni infatti
vengono incanalati attraverso delle reti in
quella che viene definita la « camera della
morte», dalla quale i tonni possono entrare
ma non possono uscire. Nella camera della
morte,, inoltre,, veniva fatta la mattanza.
Quando i tonni arrivavano nella camera della
morte, i pescatori si mettevano con le loro
barca intorno a essa e uccidevano i tonni.
Appena il tonno veniva pescato, veniva
sgozzato e appeso lungo le colonne
dell’Appizzatoio; si lasciava scolare il sangue
per ventiquattro ore e quindi tagliato e
pulito delle frattaglie. Dopo di che veniva
bollito per una settimana e pulito
nuovamente. Infine veniva messo in scatola
con il sale direttamente nella tonnara.
Il tonno è un pesce molto forte che può
raggiungere spesso elevate dimensioni e che
è capace di percorrere fino a 200 km al
giorno. Esistono due tipi di pesche del tonno:
la pesca di andata e la pesca di ritorno. La
prima viene fatta quando i tonni sono grassi,
h
hanno
lle gonadi
di piene,
i
cioè
i è prima
i
di
riprodursi. La seconda invece, nella quale è
specializzata la tonnara di Vendicari, viene
eseguita dopo la riproduzione e quindi i
tonni avranno una carne più tenera e
saranno più magri. La pesca dei tonni di
andata viene praticata nelle zone
dell’Atlantico, dove i tonni depongono le
uova e dove vi sono le tonnare di andata.
Dopo aver deposto le uova i tonni si dirigono
nelle zone del siracusano dove viene
praticata la pesca del tonno di ritorno.
La Torre Medievale
La torre medievale è una costruzione
che sopravvissuta al terremoto del
1700; viene comunemente chiamata
torre sveva perché la parte interna
della torre è di origine sveva(1200).
Questa torre era molto importante per
l’avvistamento dei pirati ottomani, i
quali devastavano le coste.
coste Una volta
avvistati i pirati, veniva mandato il
segnale attraverso il fuoco per far
capire agli abitanti dell’entroterra che
c’era un pericolo in arrivo. Era l’unica
torre in Sicilia che possedeva un
cannone e subito dopo la fine delle
invasioni era utilizzata come
magazzino.
Il Garum
Il Garum era la pietanza più antica al
tempo dei romani, una salsa che
mettevano in ogni pietanza. Questa si
ricavava dalle frattaglie dei pesci, che
messe nelle vasche, venivano lasciati per
una settimana. Lavorate ogni dieci giorni,
aveva un sapore molto forte e salato,
gusto che era molto gradito ai romani.
Infine, per una questione di igiene, le
vasche dovevano essere rintonacate; è
quindi ancora visibile in molte di queste
l’intonaco. Quello che possiamo vedere
nella foto è solo il fondo della vasca,
poiché in duemila anni il mare si è
portato via tutta la parte superiore del
terreno. Probabilmente, infatti, il suolo
che è visibile a noi, non è nemmeno
uguale a quello risalente al tempo dei
romani.
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