Come si muovono gli animali

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Come si muovono gli animali
Tutti gli animali, anche quelli che vivono fissi a un substrato, compiono movimenti.
I celenterati presentano veri e propri tessuti contrattili che
consentono deboli movimenti; per esempio, le meduse,
che sono organismi planctonici e si lasciano trasportare
dalle correnti marine, si spostano attivamente nell’acqua
grazie a contrazioni ritmiche dell’ombrella. In attinie e coralli questi tessuti consentono il movimento dei tentacoli.
Negli organismi pluricellulari di dimensioni più grandi,
invece, si è specializzato il tessuto muscolare, formato da
fibre contrattili. Negli artropodi (in particolare negli insetti) i meccanismi per la locomozione sono molto simili
a quelli dei vertebrati. Hanno, infatti, una muscolatura
striata disposta a coppie di muscoli antagonisti ancorati
alla struttura di sostegno. La differenza principale è che il
loro scheletro è esterno (esoscheletro) e non interno
come nei vertebrati, quindi i muscoli sono interni all’esoscheletro.
Nei vertebrati la struttura del tessuto muscolare è analoga
a quella dell’uomo; naturalmente la disposizione dei muscoli dipende dalla struttura e dal tipo di locomozione
dell’animale.
Così, nei pesci sono particolarmente sviluppati i muscoli
laterali e della coda (che fanno da propulsori per il nuoto),
mentre negli anfibi come le rane sono molto sviluppati i
muscoli degli arti inferiori, che permettono all’animale di
compiere grandi balzi.
Negli uccelli i grandi muscoli pettorali hanno la funzione di
azionare le ali durante il volo e sono anch’essi in coppie di
muscoli antagonisti, proprio come avviene nei muscoli alari degli insetti: si tratta di un bell’esempio di convergenza
evolutiva.
i
le ali si alzano
le ali si abbassano
muscoli verticali
contratti
muscolo 1 contratto
muscoli longitudinali
contratti
muscolo 2 contratto
ala
alzata
ala
abbassata
convergenza
evolutiva fenomeno per il
quale organismi diversi hanno
sviluppato forme e adattamenti
simili per vivere nello stesso tipo
di ambiente. La convergenza è
un fenomeno molto diffuso tra i
viventi. Ciò vuol dire che esistono
“modelli di organizzazione”
ai quali gli organismi devono
adeguarsi per sopravvivere in
un certo ambiente: per esempio
tutti gli animali che si spostano
nell’acqua (pesci, delfini e
balene, cefalopodi) hanno
sviluppato una forma affusolata
e idrodinamica; tutte le piante
che vivono in un ambiente
povero di acqua hanno diminuito
la superficie fogliare e così via.
I muscoli che muovono le ali negli insetti e negli uccelli
funzionano in modo analogo, ma nei primi sono posti
dentro lo scheletro, nei secondi sono sopra di esso.
L’apertura e la chiusura dei tentacoli in
questi pomodori di mare (attinie) è un
movimento attivo.
Vero o falso?
V
F
V
F
V
F
V
F
V
F
V
F
Le cellule contrattili dei celenterati
consentono a questi animali alcuni
deboli movimenti autonomi.
Negli artropodi compaiono coppie di
muscoli antagonisti.
Nei pesci sono sviluppati soprattutto i
muscoli intorno al capo.
Nelle rane i muscoli più sviluppati sono quelli degli arti superiori.
Negli uccelli i muscoli più sviluppati sono quelli delle zampe.
Si nota un fenomeno di convergenza evolutiva osservando i muscoli alari degli insetti e quelli della coda dei pesci.
Unità 2 ❚ NAUTILUS ❚ Corsi-Costagli, © SEI 2011
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