L'AGRILO DEL PIOPPO
ENTE NAZIONALE PER LA CELLULOSA E PER LA CARTA
ENTE NAZIONALB PER LA CELLULOSA E PER LA CARTA
ISTITUTO DI SPERIMENTAZIONE PER LA PIOPPICOLTURA
CASALE MONFERRATO
L' J\GRILO DEL PIOPPO
(Agrilus suvorovi populneus Schaef.)
ROMA
l 9 6 4
L., AGRILO del pioppo provoca gravi lesioni sul
fusto di piante indebolite da cause di varia natura ma che in ogni caso determinano in
esse un insufficiente rifornimento idrico. Vengono danneggiate soprattutto le pioppelle messe
a dimora nell'annata e sofferenti per una grave
e prolungata crisi da trapianto.
La lotta diretta contro l'insetto è assai difficile e può risultare molto costosa. I danni dell'Agrilo possono però essere prevenuti con una
accurata scelta del terreno per la messa a dimora, con l'impiego di pioppelle razionalmente
coltivate in vivaio e con la messa in opera di
quegli accorgimenti atti a mantenere le piante
in buono stato di vegetazione.
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OJ..J..:>ISNI .'1
L'Agrilo del pioppo
(Agrilus suvorovi populneus Schaef.) appartiene all'ordine dei Coleotteri, famiglia dei Buprestidi.
pOSIZIONE SISTEMATICA.
SINONIMI:
Agrilus viridis populneus Schae-
fer.
Per quanto si sa,
l'insetto oltre che in Italia è diffuso in Siberia, nell'Europa centrale e in Francia (compresa la Corsica).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA.
L'adulto (fig. I) ha
il corpo di piccole dimensioni (6-8,5 mm)
di colore verde oliva, spesso con riflessi bronzei o rameici; esistono anche esemplari di colore azzurrino o ramato.
DESCRIZIONE DELLA SPECIE.
Le uova (mm 1,25 X 0,7) sono sempre riunite
in ovature (fig. II) che ne contengono in genere
7 od 8 (con un minimo di 2 ed un massimo di
17) strettamente ravvicinate una all'altra e co-
13
Fig. I - Femmina
14
di Agrilus suvorovi
Schaef. ( x 7,5).
populneus
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Fig. II - Ovature viste di profilo (l) e di fronte (2 e 3) .
A destra ovatura in parte ricoperta da sostanza vegetale triturata dalla femmina ( 4) e ovatura staccata dalla
corteccia e rovesciata per mostrar.e la posizione delle
uova (5) ( x 5) .
15
perte da una sostanza protettiva biancastra di
aspetto calcinoso. Vengono fissate sulle parti
del tronco più colpite dai raggi solari, con forte
preferenza per quelle esposte fra sud-est e sudovest.
La larva (fig. III), di colore bianco-cremeo è
lunga alla nascita poco più di 2 mm e raggiunge,
quando è matura, i 20 mm. Ha il capo infossato nel torace che è più ampio e più voluminoso delle altre parti del corpo. L'addome termina con due formazioni indurite, di colore
bruno, disposte a forma di pinza, munite internamente di l dente nella larva neonata, di
2 denti in quella delle età successive.
La pupa (fig. IV) è bianca o leggermente giallina ed è contenuta entro una celletta scavata
dalla larva nel legno, alla profondità di l cm
circa.
Fig. III - Larve di Agrilo del
pioppo in vari stadi ( x 6,5).
16
Fig. IV - Larva matura (l) nella cella pupale (x 5);
pupa, in alto, e larva matura, in basso, nelle loro celle
pupali (2) ( x 2,5); pupa vista di Iato (3) e dal dorso ( 4) ( x 5) ; adulto nella cella pupale visto di Iato ( 5)
e dal dorso (6) (x 5).
18
L'insetto ha, di norma, una
sola generazione all'anno.
CICLO EVOLUTIVO.
Gli adulti compaiono nei mesi di giugno e luglio. Per le loro piccole dimensioni e per il loro
colore mimetico sfuggono facilmente alla vista; inoltre, appena disturbati, si lasciano cadere al suolo, oppure sfruttano la caduta per
riprendere il volo. Sono ottimi volatori e si
spostano da una pianta all'altra per nutrirsi
delle foglie (fig. V). Depongono sui tronchi le
uova dalle quali, dopo una decina di giorni,
nascono le larve. Queste penetrano subito nella corteccia (fig. VI) dove scavano gallerie
in senso verticale, dirigendosi parte verso l'alto
e parte verso il basso, poi ritornano indietro e
si spingono sempre più in profondità (fig. VII)
ampliando la zona di erosione; provocano così
Fig. V - Adulti che si nutrono
di una tenera foglia di pioppo.
20
Fig. VI - Ovatura distaccata ad arte e rovesciata (l)
per mostrare le larve che stanno sgusciando dalle
uova ( x 5); ovatura distaccata e rovesciata (2) per
mostrare i fori di ingresso delle larve nella corteccia
( x 5); ovature da cui si dipartono le gallerie delle
larve neonate, ( 3 e 4).
22
Fig. VII - Larve che scavano gallerie nella corteccia
(1 e 2) e larva. che prepara la cella. pupale ( 3).
una lesione (fig. VIII) lunga 5-15 cm e larga
1-5 cm che, presentando dall'esterno una lunga
fessura longitudinale a margini rigonfi, somiglia ad una grossa asola. Le gallerie !arvali si
possono vedere sollevando la corteccia. Ess~
interessano anche lo strato più esterno del legno (fig. IX), sono intasate di rasura, hanno andamento tortuoso con svolte brusche e ripetute fino a coprire con un fittissimo intreccio
l'area lesionata. Circa 40 giorni dopo la nascita
le larve penetrano più profondamente nel legno dove scavano una cella entro la quale trascorrono immobili l'inverno (fig. IV). Verso la
fine di aprile dell'anno seguente cominciano a
trasformarsi in pupe. Gli adulti sfarfallano
(fig. X) in giugno-luglio.
25
Fig. VIII - Lesioni su giovani pioppi (1, 2 e 3); lesione dalla quale esce la linfa ( 4); aspetto di una
lesione prima e dopo l'asportazione della corteccia
morta (5 e 6).
26
Fig. X - Adulto che hl'.. iniziato a scavare la gaLleria
di uscita (l) ( x 2); adulto che sta uscendo dal foro
di sfarfallamento (2) ( x 4,5); foro di sfarfallamento (3) ( x 3,5); sezione longitudinale del tronco con
cella pupale e galleria di sfarfallamento completa ( 4)
( x 3,5).
-4111
Fig. IX - Sezione trasversale di galleria (l) a:.el leg no
( x 5); sezione trasversale di pianta infestata (2) in
cui si vedono gallerie nella corteccia, in parte già
secca, e nel legno macchiato di bruno òa gomme da
ferita ( x 2,5); sezione trasversale di una lesione in
parte cicatrizzata (3) per mostrare il legno morto e
eolorato; fusto di pio p :pella scortecciato ( 4) per mostrare le !rallerie scavate dalle larve provenienti da
due ovatur.e.
29
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Gli adulti si nutrono delle
foglie, mentre le larve attaccano la corteccia e il legno dei pioppi. Vengono danneggiati
tutti i pioppi coltivati, sia quelli comunemente
detti « Caroliniani >> e « Canadesi >> che gli ibridi
selezionati ed anche i pioppi bianchi (Populus
alba L.) e-d i tremuli (Populus tremula L.). Di
solito sono colpiti i soggetti al primo anno di
impianto. Negli anni successivi gli attacchi sono
più rari e meno pericolosi.
pIANTE ATTACCATE.
L'insetto di norma non vive su piante in buone condizioni di vegetazione, ma soltanto su
quelle deboli o sofferenti (fig. XI). I suoi attacchi sono infatti particolarmente frequenti in
pioppeti costituiti con materiale d'impianto
inadatto, ad esempio con pioppelle:
-
deboli perché mal coltivate in vivaio;
- mal lignificate per eccesso di concimi azotati;
- filate, cioè eccessivamente sviluppate in altezza rispetto al diametro, perché coltivate
troppo fitte o dominate da alberi di maggiori
dimensioni;
33
-~· ·
Fig. XI - Confronto fra piante sane ed in buone condizioni di vegetazione e piante con chioma povera e
deperita ed attaccate dall'insetto.
34
- non convenientemente protette, soprattutto
nella parte radicale, durante i trasporti;
e sulle pioppelle che hanno sofferto per una o
più delle cause sotto elencate:
- ritardo nella piantagione, eseguita quando
le foglie sono già comparse senza che la pianta
abbia ancora radicato;
- mancata o insufficiente potatura dei rami,
con conseguente emissione di gemme troppo
numerose;
- scarsa profondità delle buche o insufficiente
compressione del terreno intorno al fusto, con
conseguente scarsa radicazione per mancanza
di acqua;
- accumulo di terra intorno al pedale della
pianta al di sopra del livello del campo, che
stimola l'emissione di radici superficiali destinate a seccare per la rapida disidratazione
del cumulo di terra;
- insufficiente umidità per eccessiva profondità della falda idrica o per impossibilità di
risalita dell'acqua in terreni ghiaiosi o sabbiosi,
35
è con forti e frequenti sbalzi nella disponibi-
lità idrica;
- presenza, a poca profondità, di banchi di argilla compatta, panconi calcarei, acque sotterranee stagnanti;
- asfissia causata da eccesso di argilla, di
acqua (terreni sortumosi) e da talune consociazioni (ad es. il prato stabile con cotica erbosa spessa ed impermeabile);
- eccesso di acidità o di alcalinità od altre
anomalie chimiche del suolo.
Altri fattori che favoriscono gli attacchi dell'Agrilo sono i danni all'apparato radicale determina ti da:
- arature ed erpicature troppo profonde o
eseguite troppo vicino alla pianta;
- sostanze tossiche:
(fig. XII);
-
36
nafta, diserbanti, ecc.
•
animali: topi, conigli selvatici, ecc. (fig. XII).
Fig. XII - Pioppo di 5 anni attaccato dall' Agrilo in
seguito a danneggiamento dell'ap!)arz:>~to radicale causato da una colata di nafta (l); porzione basale di
tronco di pioppo attaccato dall' Agrilo (la freccia indica un'ovatura) in seguito all'asportazione della corteccia, nella parte sotterranea, ad opera di topi (2) .
37
Quelli causati dagli adulti, che si nutrono delle foglie, sono del tutto trascurabili. Assai gravi sono invece quelli causati
dalle larve, che scavano gallerie e provocano
il disseccamento del settore di legno sottostante la lesione e la formazione di aree meno resistenti, in corrispondenza delle quali la pianta viene facilmente stroncata dal vento (fig.
XIII). Le pioppelle che hanno resistito all'azione del vento per tutta l'estate e l'autunno hanno molte probabilità di riprendersi da sole
(fig. XIV).
DANNI.
Le pioppelle sono particolarmente soggette
agli attacchi dell'Agrilo durante la crisi da
trapianto. Se questa è passeggera, solo parte
delle femmine sono in grado di deporre in
esse le uova e le larve che ne nascono hanno
poche possibilità di sopravvivere a causa della
reazione della pianta. Se invece la crisi è lunga
e grave, le ovature sulle pioppelle possono essere molto numerose (in qualche caso se ne
contano fino a 250 per pianta). Le piante vengono allora facilmente stroncate dal vento ed
in ogni caso vanno incontro ad un grave indebolimento che le rende facilmente soggette
anche agli attacchi di fungilli corticali (Dothichiza populea Sacc. et Br., Cytospora sp.,
38
Fig. XIII - Giovani pioppi stroncati dal vento in corrispondenza delle lesioni causate dall' Agrilo.
39
Phomopsis sp.) che possono condurle a morte.
Contribuisce ad aggravare .i danni dell'Agrilo
anche l'attività del Tarlo vespa (Sciapteron
tabaniforme Rott.) le cui femmine depongono
spesso le uova ai margini della ferita.
~
Fig. XIV - Lesioni da Agrilo in
via di cicatrizzazione (1, 2 e 3)
e lesione già cicatrizzata ( 4).
41
V.L.LÒ'I
l' Agrilo del pioppo attacca soltanto
piante indebolite, il mezzo di lotta più efficace, ed anche il meno costoso, per prevenire
o contenere gli attacchi dell'insetto, consiste
nel fare in modo che le piante si trovino sempre in buone condizioni di vegetazione. Per cercare di eliminare le cause che indeboliscono
le pioppelle e le predispongono agli attacchi
dell'insetto si dovrà:
pOICHÉ
- curare la scelta del materiale d'impianto e
seguire una razionale tecnica di coltura nella
messa a dimora;
- scegliere accuratamente il terreno da destinare a pioppeto e fare in modo che le piante
abbiano a disposizione la necessaria quantità
di acqua, soprattutto durante i mesi primaverili ed all'inizio dell'estate, intervenendo nei
terreni siccitosi con irrigazioni ripetute ed abbondanti che rinvigoriscono le piante e le
aiutano a resistere agli attacchi dell'insetto o,
almeno, a cicatrizzare più rapidamente le ferite (fig. XV);
- eseguire le lavorazioni a giusta profondità
fin dal primo anno d'impianto, evitare l'uso di
sostanze chimiche che possono danneggiare la
45
1
Fig. XV - Aspetto tipico di gallerie di Agrilo in una
pianta che mediante un callo di cicatrizzazione ha
potuto limitare l'area invasa dalle larve (l) ed in
una pianta debole incapace di reagire in cui le larve
hanno invaso tutta la corteccia (2); le frecce indicano
il punto in cui erano state deposte le uova.
46
corteccia o l'apparato radicale e combattere
gli animali che rodono le radici.
E' opportuno, inoltre, favorire l'azione degli insetti e degli animali utili. In proposito si ricorda che nell'Italia settentrionale la diffusione dell'Agrilo del pioppo viene contrastata da
diversi Imenotteri parassiti delle larve e dal
Picchio verde, che si nutre di queste e delle
pupe.
Se l'infestazione non è molto grave non è consigliabile la sostituzione delle pioppelle danneggiate dato che, come già si è detto, gli attacchi al secondo anno sono meno probabili.
Soltanto se le lesioni sono numerose conviene
effettuare la sostituzione prendendo però le necessarie precauzioni affinché non venga attaccata la nuova pioppella.
Per quel che riguarda la lotta mediante insetticidi, bisogna tener presente che la maggior
parte dei danni vengono provocati dalle larve
nei primi 15 giorni di vita. E' necessario perciò intervenire tempestivamente ripetendo i
trattamenti per uccidere le larve mano a mano
che nascono. Siccome la nascita avviene scalarmente durante un periodo di circa 2 mesi,
47
per avere una protezione completa delle pioppelle accorrerebbero 5 trattamenti. La lotta
così fatta risulta però molto costosa per cui,
a volte, per limitare le spese conviene ridurre
il numero dei trattamenti e sopportare una
parte del danno.
I trattamenti con insetticidi vanno fatti irrorando i tronchi colpiti con un antiparassitario che
contenga Parathion alla dose del 2 %o di prodotto attivo puro. Quello iniziale va eseguito
10-12 giorni dopo la comparsa delle prime ovature, gli altri dovrebbero seguire a distanza di
12-15 giorni circa uno dall'altro.
48
l
L
INDICE DEL TESTO
Pag.
7
L'insetto
))
11
Piante attaccate e danni
))
31
Lotta
))
43
Note pratiche
.
INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig.
I - Femmina di Agrilus suvorovi populneus Schaef. (x 7,5)
Pag. 14
Fig.
II - Ovature viste di profilo e di fronte. A destra ovatura in parte ricoperta da sostanza vegetale triturata dalla femmina e ovatura staccata dalla corteccia e rovesciata
per mostrare la posizione delle
uova (x 5)
))
15
Fig.
III - Larve di Agrilo del pioppo in vari
stadi (x 6,5) .
))
17
l'V - Larva matura nella cella pupale
(x 5); pupa e larva matura nelle
loro celle pupali (x 2,5); pupa
vista di lato e dal dorso (x 5);
adulto nella cella pupale visto di
lato e dal dorso (x 5)
))
19
'V - Adulti che si nutrono di una tenera foglia di pioppo
))
21
Fig.
Fig.
Fig.
VI - Ovatura distaccata ad arte e rovesciata per mostrare le larve
che stanno sgusciando dalle uova
(x 5); ovatura distaccata e rovesciata per mostrare i fori di in-
L
gresso delle larve nella corteccia
(x 5); ovature da cui si dipartono
le gallerie delle larve neonate
Pag. 23
Fig. ·VII - Larve che scavano gallerie nella
corteccia e larva che prepara la
cella pupale
)}
24
Fig. VIII - Lesioni su giovani pioppi; lesione
dalla quale esce la linfa; aspetto di
una lesione prima e dopo l'asportazione della corteccia morta
)}
27
IX - Sezione trasversale di galleria nel
legno (X 5); sezione trasversale di
pianta infestata in cui si vedono gallerie nella corteccia, in parte già secca, e nel legno macchiato
di bruno da gomme da ferita
(x 2,5); sezione trasversale di una
lesione in parte cicatrizzata per
mostrare il legno morto e colorato;
fusto di pioppella scortecciato per
mostrare le gallerie scavate dalle
larve provenienti da due ovature .
)}
28
X - Adulto che ha iniziato a scavare la
galleria di uscita (x 2); adulto che
sta uscendo dal foro di sfarfallamento (x 4,5); foro di sfarfallamento (x 3,5); sezione longitudinale del tronco con cella pupale
e galleria di sfarfallamento completa (x 3,5)
)}
29
Fig.
Fig.
Fig.
XI - Confronto fra piante sane ed in
buone condizioni di vegetazione
e piante con chioma povera e deperita ed attaccate dall'insetto .
Fig.
XII - Pioppo di 5 anni attaccato dall'Agrilo in seguito a danneggiamento dell'apparato radicale causato da una colata di nafta; porzione basale di tronco di pioppo attaccato dall'Agricolo in seguito all'asportazione della corteccia, nella parte sotterranea, ad opera di
topi
>>
37
Fig. XIII - Giovanni pioppi stroncati dal vento in corrispondenza delle lesioni
causate dall'Agrilo
»
39
Fig. XIV - Lesione da Agrilo in via di cicatrizzazione e lesione già cicatrizzata
»
40
))
46
Fig.
XV - Aspetto tipico di gallerie di Agrilo in una pianta che mediante un
callo di cicatrizzazione ha potuto
limitare l'area invasa dalle larve
ed in una pianta debole incapace
di reagire in cui le larve hanno invaso tutta la corteccia
Pag. 34
Fuori testo :
Istituti scientifici dell'E.N.C.C.:
-
La sede dell'Istituto di Sperimentazione per la
Pioppicoltura di Casale Monferrato.
La sede del Centro di Sperimentazione Agricola
e Forestale di Roma.