3° incontro - Abbazia di Montichiari

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5
anno
l
Parrocchia S.MariAssunta
Terzo Incontro GENITORI
Obbiettivo:
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
Terzo tempo - seconda tappa
“Fate questo in memoria di me”
Durante il terzo incontro si cercherà di cogliere attraverso il concetto di MEMORIALE, la
particolarità del mistero eucaristico (Esso è memoria e presenza insieme, é presenza
reale, non solo intenzionale; rende la persona realmente presente, anche se nascosta sotto i segni
del pane e del vino) e come da questo incontro si è rigenerati a vita nuova.
SCALETTA
Ore 14.55: ACCOGLIENZA al Centro Giovanile
Ore 15.00: Preghiera e sistemazione
Dopo la preghiera i bambini vengono condotti al luogo del loro incontro e i genitori entrano in sala
conferenze.
Ore 15.05: INTRODUZIONE
INTRO: Il Don cercherà di recuperare il senso del lavoro sull’Eucarestia della scorsa volta:
“Eucarestia: dono ricevuto e riconsegnato” e darà inizio ad una catechesi a partire dal testo del
Vangelo di Luca 22, 14-20 sull’istituzione dell’Eucarestia per mettere in risalto il significato di
memoriale (a questo proposito vedi allegato A sul memoriale). Si procederà, poi, con il lavoro di
gruppo.
Ore 15.30: Lavoro di gruppo:
I genitori, a partire da una scheda che verrà loro sottoposta e che riporterà il testo di Luca 22, 14-20
(vedi allegato B) dovranno porre l’accento sui gesti e sulle parole del racconto, facendo
attenzione a come la parola spiega il gesto e il gesto impreziosisce la parola e in quest’ottica vedere
come, dalla celebrazione Eucaristica, proprio in conseguenza di un incontro vivo e personale,
possa scaturire uno stile di vita che porta avanti l’agire di Gesù.
LUCA 22,14-20
Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: «Ho desiderato
ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico:
non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». 17 E preso un calice, rese
grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non
berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio». 19 Poi, preso un pane,
rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi;
fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
14
Ore 16.30: Momento di condivisione
In sala conferenze sintesi e ripresa dell’obbiettivo iniziale.
Ore 17.00: FINE
ICFRQUINTOANNO
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Parrocchia S.MariAssunta
Allegato
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
A
IL CONCETTO DI MEMORIALE
Cerchiamo di scoprire qualcosa di nuovo del mistero eucaristico, servendoci del concetto di memoriale:
"Fate questo in memoria di me".
La memoria è una delle facoltà più misteriose e più grandiose dello spirito umano. Tutte le cose viste,
udite, pensate e fatte fin dalla prima infanzia, sono conservate in questo seno immenso, pronte a
ridestarsi e a balzare alla luce, a un richiamo esterno o della stessa nostra volontà. Senza memoria,
cesseremmo di essere noi stessi, perderemmo la nostra identità. Chi è colpito da amnesia totale, vaga
smarrito per le strade, senza sapere né come si chiama, né dove abita.
Il ricordo, al suo affacciarsi alla mente, ha il potere di catalizzare tutto il nostro mondo interiore e
convogliarlo verso il suo oggetto, specie se questo non è una cosa o un fatto, ma una persona viva.
Quando una mamma si ricorda del suo bambino che ha dato alla luce da pochi giorni e che ha lasciato a
casa, tutto dentro di lei vola verso la sua creatura, un impeto di tenerezza sale dalle viscere materne e
vela forse gli occhi di pianto.
Non solo l'individuo, ma anche il gruppo umano -famiglia, clan, tribù, nazione- ha la sua memoria. La
ricchezza di un popolo non si misura tanto dalle riserve auree che conserva nelle sue casseforti, quanto
dalle memorie che conserva nella sua coscienza collettiva. È proprio il condividere gli stessi ricordi che
cementa l'unità del gruppo. Per conservare vivi tali ricordi, essi vengono legati a un luogo, a una festa. Gli
americani hanno il Memorial Day, giorno in cui ricordano i caduti di tutte le guerre; gli indiani, il Gandhi
memorial, un parco verde in New Delhi che deve ricordare alla nazione quello che egli è stato e ha fatto
per essa. Anche noi italiani abbiamo i nostri memoriali: le feste civili ricordano gli eventi più importanti
della nostra storia recente e ai nostri uomini più illustri sono dedicate vie, piazze, aeroporti…
Questo ricchissimo retroterra umano circa la memoria ci dovrebbe aiutare a capire meglio cos'è l'Eucaristia
per il popolo cristiano. Essa è un memoriale perché ricorda l'evento a cui ormai tutta l'umanità deve la sua
esistenza, come umanità redenta: la morte del Signore. Ma l'Eucaristia ha qualcosa che la distingue
da ogni altro memoriale. Essa è memoria e presenza insieme, é presenza reale, non solo
intenzionale; rende la persona realmente presente, anche se nascosta sotto i segni del pane e
del vino. Il Memorial Day non può far sì che i caduti tornino in vita, il Gandhi memorial non
può far sì che Gandhi sia vivo. Questo invece fa, secondo la fede dei cristiani, il memoriale
eucaristico nei riguardi di Cristo.
Ma insieme con tutte le cose belle che abbiamo detto della memoria, dobbiamo menzionare anche un
pericolo insito in essa. La memoria si può trasformare facilmente in sterile e paralizzante nostalgia. Questo
avviene quando la persona diviene prigioniera dei propri ricordi e finisce per vivere nel passato. Il
memoriale eucaristico non appartiene davvero a questa specie di ricordi.
Al contrario essa ci proietta in avanti; dopo la consacrazione, il popolo acclama: "Annunciamo la tua
morte, Signore. Proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta". Un'antifona attribuita a san
Tommaso d'Aquino (O sacrum convivium) definisce l'Eucaristia il sacro convito in cui "si riceve Cristo, si
celebra la memoria della sua passione, l'anima si riempie di grazia e a noi viene dato il pegno della gloria
futura".
Padre Raniero Cantalamessa
ICFRQUINTOANNO
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Parrocchia S.MariAssunta
Allegato
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
B
L’ISTITUZIONE DELL’EUCARESTIA
Luca 22,14-20
Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli
apostoli con lui, 15 e disse: «Ho desiderato
ardentemente di mangiare questa Pasqua con
voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico:
non la mangerò più, finché essa non si compia
nel regno di Dio». 17 E preso un calice, rese
grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra
voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non
berrò più del frutto della vite, finché non venga
il regno di Dio». 19 Poi, preso un pane, rese
grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:
«Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate
questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo
dopo aver cenato, prese il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio
sangue, che viene versato per voi».
14
Facendo attenzione ai gesti e alle
parole di Gesù, provate a cogliere quali
atteggiamenti nella nostra vita possono
aiutarci ed aiutare ad avere uno “stile
eucaristico”.
Quale consapevolezza di fondo è
necessaria prima di ogni nostro gesto?
ICFRQUINTOANNO
5
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Parrocchia S.MariAssunta
Allegato
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
c
PREGHIERA EUCARISTICA II
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te,
Padre santo, per Gesù Cristo, tuo dilettissimo Figlio.
Egli è la tua Parola vivente, per mezzo di lui hai creato tutte le cose, e lo hai mandato a noi salvatore e redentore,
fatto uomo per opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria.
Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, egli stese le braccia sulla croce, morendo distrusse la
morte e proclamò la risurrezione.
Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce la tua gloria: Santo, Santo,
Santo...
MEMORIALE - CONSACRAZIONE
Invocazione dello Spirito Santo per la consacrazione
Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito, perché diventino
per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore.
Racconto della Cena
Egli, offrendosi liberamente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e
disse: PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.
Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE, E
BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER
VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.
Acclamazione dell’assemblea
Mistero della fede.
Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.
Offerta della Chiesa
CELEBRANDO IL MEMORIALE DELLA MORTE E RISURREZIONE DEL TUO FIGLIO, TI OFFRIAMO, PADRE,
IL PANE DELLA VITA E IL CALICE DELLA SALVEZZA, E TI RENDIAMO GRAZIE PER AVERCI AMMESSI
ALLA TUA PRESENZA A COMPIERE IL SERVIZIO SACERDOTALE.
Invocazione dello Spirito Santo per la comunione
Ti preghiamo umilmente: per la comunione al corpo e al sangue di Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.
INTERCESSIONI
Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: e qui convocata nel giorno in cui il Cristo ha vinto la morte
e ci ha resi partecipi della sua vita immortale: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro Papa N., il nostro
Vescovo N., e tutto l’ordine sacerdotale.
Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione, e di tutti i defunti che si
affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver
parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi, che in ogni
tempo ti furono graditi: e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua gloria.
DOSSOLOGIA
Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per
tutti i secoli dei secoli.
AMEN.
ICFRQUINTOANNO
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l
Parrocchia S.MariAssunta
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
IL CONCETTO DI MEMORIALE
Cerchiamo di scoprire qualcosa di nuovo del mistero eucaristico, servendoci del concetto di memoriale:
"Fate questo in memoria di me".
La memoria è una delle facoltà più misteriose e più grandiose dello spirito umano. Tutte le cose viste,
udite, pensate e fatte fin dalla prima infanzia, sono conservate in questo seno immenso, pronte a
ridestarsi e a balzare alla luce, a un richiamo esterno o della stessa nostra volontà. Senza memoria,
cesseremmo di essere noi stessi, perderemmo la nostra identità. Chi è colpito da amnesia totale, vaga
smarrito per le strade, senza sapere né come si chiama, né dove abita.
Il ricordo, al suo affacciarsi alla mente, ha il potere di catalizzare tutto il nostro mondo interiore e
convogliarlo verso il suo oggetto, specie se questo non è una cosa o un fatto, ma una persona viva.
Quando una mamma si ricorda del suo bambino che ha dato alla luce da pochi giorni e che ha lasciato a
casa, tutto dentro di lei vola verso la sua creatura, un impeto di tenerezza sale dalle viscere materne e
vela forse gli occhi di pianto.
Non solo l'individuo, ma anche il gruppo umano -famiglia, clan, tribù, nazione- ha la sua memoria. La
ricchezza di un popolo non si misura tanto dalle riserve auree che conserva nelle sue casseforti, quanto
dalle memorie che conserva nella sua coscienza collettiva. È proprio il condividere gli stessi ricordi che
cementa l'unità del gruppo. Per conservare vivi tali ricordi, essi vengono legati a un luogo, a una festa. Gli
americani hanno il Memorial Day, giorno in cui ricordano i caduti di tutte le guerre; gli indiani, il Gandhi
memorial, un parco verde in New Delhi che deve ricordare alla nazione quello che egli è stato e ha fatto
per essa. Anche noi italiani abbiamo i nostri memoriali: le feste civili ricordano gli eventi più importanti
della nostra storia recente e ai nostri uomini più illustri sono dedicate vie, piazze, aeroporti…
Questo ricchissimo retroterra umano circa la memoria ci dovrebbe aiutare a capire meglio cos'è l'Eucaristia
per il popolo cristiano. Essa è un memoriale perché ricorda l'evento a cui ormai tutta l'umanità deve la sua
esistenza, come umanità redenta: la morte del Signore. Ma l'Eucaristia ha qualcosa che la distingue
da ogni altro memoriale. Essa è memoria e presenza insieme, e presenza reale, non solo
intenzionale; rende la persona realmente presente, anche se nascosta sotto i segni del pane e
del vino. Il Memorial Day non può far sì che i caduti tornino in vita, il Gandhi memorial non può far sì che
Gandhi sia vivo. Questo invece fa, secondo la fede dei cristiani, il memoriale eucaristico nei riguardi di
Cristo.
Ma insieme con tutte le cose belle che abbiamo detto della memoria, dobbiamo menzionare anche un
pericolo insito in essa. La memoria si può trasformare facilmente in sterile e paralizzante nostalgia. Questo
avviene quando la persona diviene prigioniera dei propri ricordi e finisce per vivere nel passato. Il
memoriale eucaristico non appartiene davvero a questa specie di ricordi.
Al contrario essa ci proietta in avanti; dopo la consacrazione, il popolo acclama: "Annunciamo la tua
morte, Signore. Proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta". Un'antifona attribuita a san
Tommaso d'Aquino (O sacrum convivium) definisce l'Eucaristia il sacro convito in cui "si riceve Cristo, si
celebra la memoria della sua passione, l'anima si riempie di grazia e a noi viene dato il pegno della gloria
futura".
ICFRQUINTOANNO
5
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l
Parrocchia S.MariAssunta
CamminoICFR LAVORIDIGRUPPO
Lavoro di Gruppo
EUCARISTIA
L’Eucaristia è un dono: La condivisione di ciò che si è e di ciò che si ha rientra nei nostri impegni di partecipazione
all’Eucaristia?
Riflessione
E’ convinzione di noi tutti, che nello spirito cristiano si dovrebbe dare maggiore risalto al vero significato di
“condivisione”. La condivisione, presuppone un confronto con “l’altro“, con l’accettazione di idee, personalità e
atteggiamenti altrui. Noi siamo chiamati a testimoniare il nostro credo, a viverlo nel quotidiano e a condividerlo con i
nostri simili. In questa ottica, deve convogliare il nostro sforzo, rendendo viva e completa la nostra partecipazione
all’Eucaristia.
L’Eucaristia è offerta: Cosa potrebbe comportare di rivoluzionario nella nostra vita il concepire l’esistenza come
dono e non semplicemente come possesso?
Riflessione
Partendo dal presupposto che la nostra vita è un dono d’amore di Dio Padre; vengono a mancare le fondamenta
sulle quali è basata la concezione attuale della nostra esistenza: “la vita è mia e ne faccio ciò che voglio.... Noi siamo
“ i realizzatori, i custodi “ di questo progetto divino, di questo atto supremo d’amore.
Se noi riuscissimo a concepire l’esistenza come dono , risulterebbero diversi anche i nostri rapporti con gli altri.
Noi siamo sia dono che donatori e l’altro entra in relazione con noi nello stesso modo arricchendoci doppiamente.
Solo se faremo nostra questa convinzione riusciremo ad accettare i limiti, gli sbagli, le incomprensioni, senza
obbligare l’altro a diventare” a mia immagine o come io vorrei “.
L’Eucaristia è perdono: Il perdono è condizione indispensabile per l’autenticità dell’Eucaristia. Quanti hanno la
convinzione che la comunione eucaristica presuppone e ratifica la comunione tra di noi?
Riflessione
Con l’Eucaristia rinnoviamo ogni volta il sacrificio della Croce dove il Cristo entra in comunione con noi, si dona per
rimetterci i peccati. Senza questo perdono è impensabile essere in comunione con lui.
Egli ci ha detto “amatevi gli uni gli altri … perdonate e verrete perdonati ... condividete ... fate questo in memoria di
me...” Come possiamo noi testimoniare la fede in Lui se non siamo capaci di perdonarci a vicenda?. Come possiamo
essere in comunione tra di noi se alla base non c’è il perdono vicendevole?.
Solo se sapremo perdonare come Gesù ci ha perdonato potremo essere “un corpo solo e un’anima sola....”
Lavoro di gruppo
PAROLA
1) La fede nasce dall’ascolto: Come trovi presente nella tua comunità questa convinzione indispensabile della
Chiesa?
2) Gesù è presente realmente nella Sua Parola: come vivi questa convinzione ? Trovi differenza tra la presenza
reale di Cristo nell‘Eucaristia e nella Parola?
3) La Parola annunciata chiede di essere celebrata e testimoniata: Come vedi il rapporto tra catechesi,
liturgia e carità? Cosa ti dice il fatto che l’elemento comune a questi tre ambiti è la Parola?
ICFRQUINTOANNO
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