Sanità e asili nido per i collaboratori
La visita specialistica, ma anche la parziale copertura dell'asilo nido o dell'assistenza pediatrica. Il pacchetto
welfare si estenderanche ai professionisti collaboratori a partita Iva degli studi professionali e non sarpi solo
riservato ai dipendenti. Lo dovrebbe prevedere il prossimo contratto che Confprofessioni, Cipa e
Confedertecnica (le rappresentanze dei datori di lavoro) e le sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e
Uiltucs-Uil si preparano a siglare a gennaio prossimo.
Negli studi professionali, il welfare entrato meno di dieci anni fa e un po' timidamente per impiegati,
segretarie e assistenti resta un cantiere aperto. E, complice una crisi economica che ha picconato molti tab
sull'autosufficienza delle partite Iva e ha messo a nudo la fragilitdei redditi soprattutto tra gli under 40, le
politiche di sostegno al reddito puntano all'estensione dei benefit, giriconosciuti ai dipendenti, verso i
praticanti e i collaboratori, spesso giovani professionisti e monocommittenti, che in questi mesi si sono trovati
senza un paracadute adeguato. Se non messi direttamente alla porta.
La situazione
«Stiamo lavorando ha spiegato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e di Cadiprof (la Cassa di
assistenza sanitaria dei dipendenti) a un contratto che, rispetto a quello scaduto a settembre, ampli la sfera
dei diritti dei parasubordinati e dei giovani con partita Iva iscritti all'Ordine che hanno instaurato un rapporto
predominante, se non esclusivo, con un solo datore di lavoro». Si punta a estendere loro non solo la
copertura sanitaria giprevista per i dipendenti, ma anche il cosiddeto "pacchetto famiglia", che consente di
venire parzialmente incontro alle spese documentate di asilo nido, visite pediatriche specialistiche, ma anche
di assistenza a familiari disabili o anziani.
Diverso il discorso per i praticanti, sui quali non c'un accordo. «Noi puntiamo ha spiegato Mario Piovesan,
rappresentante Fisascat-Cisl e vicepresidente di Ebipro (l'ente bilaterale di sostegno al reddito) a un equo
compenso minimo, da inserire nel contratto, per tutti i praticanti. Ne stiamo discutendo con i professionisti.
Ma crediamo che anche i giovani che stanno "imparando" presso gli studi, dopo un primo periodo, svolgono
un'attivitche porta un valore aggiunto da riconoscere». Ma per i collaboratori il sostegno al reddito comporter
anche un contributo per la formazione professionale continua (peraltro, in gran parte degli Ordini,
obbligatoria e a carico dell'iscritto), il riconoscimento delle norme per la sicurezza sul lavoro e anche una
modalitdi reciproco preavviso valido sia per il titolare dello studio sia per il suo collaboratore. Non avruna
valenza contrattuale, ma le parti stanno ragionando su un periodo di preavviso ragionevole che possa
mettere d'accordo le "sensibilit dei differenti settori.
I costi
Ma quanto costerincludere nel welfare i professionisti collaboratori? «Allo studio conclude Stella circa 180
euro l'anno per singolo collaboratore. Un importo dice fattibile».
Intanto, sembra non essere decollato Ebipro, l'ente bilaterale, partito a marzo, con un fondo di 500mila euro
a sostegno dei lavoratori in stato di crisi. «Poche le richieste ammette Piovesan anche perché molti
usufruiscono ancora della cassa integrazione in deroga. Ma anche per questo, nel contratto nazionale,
stiamo cercando di trasformare questo "fondo crisi" in un accantonamento autofinanziato dalle parti, per
avviare politiche di sostegno sia del reddito dei dipendenti che economico agli studi in difficolt.