Giuseppe Spagnulo. E se venisse un colpo di vento?

Palazzo Venier dei Leoni
701 Dorsoduro
30123 Venezia, Italy
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Telefax 041 5206885
Comunicato stampa
LA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM RENDE OMAGGIO AL GRANDE MAESTRO
DELLA SCULTURA ITALIANA
GIUSEPPE SPAGNULO. E SE VENISSE UN COLPO DI VENTO?
Opere su carta e tre sculture
Opere su carta e tre sculture, in un perfetto incontro tra gesto artistico e energia dei materiali, sono il
fulcro della mostra Giuseppe Spagnulo. E se venisse un colpo di vento? alla Collezione Peggy
Guggenheim dal 19 marzo al 22 maggio. Luca Massimo Barbero, Associate Curator della Collezione,
ha allestito un omaggio al grande maestro della scultura italiana, presentando un nucleo importante di
opere su carta. Un ciclo di opere che presenterà al pubblico internazionale un aspetto poetico molto
forte e meno noto dell’opera di Giuseppe Spagnulo.
Nel luglio del 2004, il Giardino delle Sculture Nasher alla Collezione Peggy Guggenheim si è
arricchito della scultura di Giuseppe Spagnulo Colonne e ora il Museo rinsalda il legame con l’artista
offrendo al pubblico e alla critica internazionali l’occasione per riscoprirne l’opera e i più recenti lavori
su carta. La mostra di Venezia è il primo momento di un programma espositivo che nei prossimi mesi
si snoderà tra Basilea e Roma, dove sono già in programma importanti appuntamenti dedicati al
Maestro. Ad Art Basel, infatti, Spagnulo è stato chiamato ad esporre una sua imponente scultura in
uno spazio dedicato ai grandi maestri della scultura contemporanea, tra tutti Richard Serra. Nella
primavera del 2006, il prestigioso Macro, Museo d’arte contemporanea Roma, ospiterà una grande
antologica che permetterà al pubblico di percorrere la carriera di Spagnulo attraverso i suoi capolavori.
La mostra seguendo un filo rosso che lega le opere su carta e le sculture di Spagnulo crea una
continua eco tra le sale del museo e il giardino, e mette in luce ciò che accomuna i due diversi medium
usati dall’artista. Questa lettura parte dal presupposto che l’opera su carta goda di piena autonomia e
sia in sé compiuta. Non si tratta di “studio” ma di un modo altro per esprimere l’energia della materia:
sia essa ferro, creta o polvere di vulcano. Il gesto, il movimento, la fisicità dell’artista sono il
denominatore comune delle sue diverse espressioni. Spagnulo non usa il pennello ma le mani e
imprime sulla carta i segni forti e sensuali dei materiali. Nella scultura è l’energia che si fa forma
occupando e infondendo senso allo spazio. La concretezza delle opere su carta e delle sculture
esprime la capacità dello scultore nel declinare il rispetto e la passione che egli nutre per la materia.
Nella prima delle due sale in cui si articola l’esposizione l’occhio del visitatore è rapito dalla Croce,
un’opera su carta di grandi dimensioni del 2002, in cui carbone, ossido di ferro e sabbia vulcanica
testimoniano il bisogno di Spagnulo di esprimere forti sensazioni visive oltre che tattili. Nella seconda
sala il Maestro instaura un dialogo virtuale con il visitatore: sette grandi opere su carta sono, infatti,
accompagnate da alcuni suoi pensieri e riflessioni.
Le mie rose e le tue rose, Rose, Infinita è la mia desolazione, Panorama scheletrico del mondo, Un
ubriaco canta amore alle persiane, Le ali di fuoco e Spire fuggenti sono i titoli delle carte ispirate ai
versi di Dino Campana, verso il quale Spagnulo prova una intensa affinità elettiva. A fare da
contrappunto a questa sorta di canto poetico sono le due sculture Ali di fuoco in ferro e la terracotta
T H E
S O L O M O N
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G U G G E N H E I M
F O U N D A T I O N
Croce. Infine, 19 studi di piccole dimensioni, mai esposti prima d’ora, concludono il percorso
espositivo.
Nell’opera di Spagnulo pittura e scultura condividono la fisicità della natura potente dei materiali: la
sabbia vulcanica è fuoco, lava, energia, così come il ferro e la terra sono il risultato di una continua
trasformazione sui cui lo scultore interviene negandone la struttura, la qualità tettonica, fino ad usare il
fuoco stesso come materiale. Osservare come la mano ritorni sulla carta stendendo gli strati di ossido
di ferro, di carbone, di sabbia vulcanica, dei suoi cristalli, di cadmio equivale a “sfogliare la materia” per
scoprirne la forza latente. Le opere su carta, spiega Luca Massimo Barbero, “sono strati, fogli
sovrapposti che soffocano il segno, lo affondano, lo coprono e chiedono di essere sfogliati come
gigantesche pagine di un manoscritto. La scrittura di Spagnulo sui fogli e nei fogli diventa metafora
della forza irrequieta dei versi di Campana”.
In Spagnulo vi è la volontà di impossessarsi della natura del materiale per arrivare al suo
smascheramento. L’idea del peso svanisce, la gravità cessa di imporre la sua legge. La monumentalità
ciclopica della scultura è in questa dimensione inedita di levità per cui davvero si è portati a chiedere
“E se venisse un colpo di vento?"
In occasione della mostra Grossetti Arte Contemporanea, con la cui collaborazione è stata realizzata
l’esposizione, pubblica una monografia bilingue, in italiano e in inglese, in cui viene presentato il
percorso storico-artistico di Giuseppe Spagnulo, dalle sculture in terracotta degli anni Sessanta alle
opere su carta. La sezione finale del catalogo è dedicata alle opere in mostra, alcune delle quali
completate proprio per l’esposizione veneziana.
Insititutional Patrons: Banca del Gottardo, Regione del Veneto
I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato
Consultivo della Collezione Peggy Guggenheim e:
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# 168, febbraio 2005
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