ODONTOIATRIA A cura di Giuseppe Balice * Il tartaro: per la salute dei denti e della bocca denti, per l’appunto, indispensabili e necessari per mangiare, parlare e … sorridere. La salute dei denti è minacciata dalla presenza sulla superficie esterna della loro corona , parte bianca che sporge in bocca oltre la gengiva (che è invece di colore rosa), dalla placca dentaria: una poltiglia molliccia formata da residui alimentari, nella quale si annidano i batteri responsabili della infiammazione delle gengive e della carie. Se la placca non viene rimossa ogni giorno dopo i pasti principali, con strumenti adeguati come lo spazzolino, il dentifricio, il filo interdentale, comincia un lento processo di mineralizzazione che la trasforma nel temibile e dannoso tartaro: concrezione simil calcarea, dal colorito giallognolo o scuro brunastro visibile sopra o sotto la gengiva, difficile da asportare. Proprio per la durezza e localizzazione, il tartaro richiede la rimozione meccanica, manovra più energica ed impegnativa (detartrasi) da realizzarsi con appositi strumenti manuali o ultrasonici, utilizzati nel corso di sedute di igiene orale professionale da effettuarsi esclusivamente nello studio odontoiatrico , da personale autorizzato. In Italia, le figure professionali sanitarie autorizzate dalla legge a compiere tali manovre sono unicamente il medico dentista (odontoiatra) o l’igienista dentale (diplomata/laureata) , nessun altro! La presenza continua del tartaro sui denti può determinare condizioni di danno sia allo smalto dentale (parte dura del dente che assicura la robustezza) che alle gengive. Nel primo caso si parla di processo carioso (carie dentaria) , caratterizzato da un foro profondo che può, col passare del tempo, dare dolore fino a provocare la temibile “faccia gonfia” (ascesso). Nel secondo caso le gengive possono diventare gonfie, dolenti, e sanguinanti. Il tartaro modifica la normale struttura anatomica in cui i denti stessi sono saldamente ancorati e determinare, purtroppo una condizione di estrema mobilità di tutti gli elementi dentali (parodontosi). La placca batterica è quindi il momento iniziale e necessario per il formarsi del tartaro dentale, che sarà poi, con il passare del tempo, il responsabile del vacillamento e della conseguente “caduta dei denti”. Per avere denti sani occorre quindi impedire che si depositi e stazioni per lungo tempo sui denti la placca batterica. Quest’ultima può essere paragonata ad una rete ben aderente alla pugliasalute - trentasei - Rimozione del tartaro Proprio per la durezza e localizzazione, il tartaro richiede la rimozione meccanica, manovra più energica ed impegnativa (ablazione o detartrasi) da realizzarsi con appositi strumenti manuali o ultrasonici utilizzati, nel corso di sedute di igiene orale professionale da effettuarsi esclusivamente nello studio odontoiatrico, da personale autorizzato. aprile 2004 superficie dei denti nella quale si moltiplicano i batteri. La placca, di colorito biancastro, può passare inosservata e quindi essere ancora più pericolosa. Per “smascherarla” sono molto utili i cosiddetti “rivelatori di placca” che, colorandola, la rendono facilmente asportabile con lo spazzolino ed il dentifricio. In farmacia i rivelatori di placca sono disponibili in forma di soluzioni liquide, di compresse oppure di piccoli tamponi già impregnati. Sono assolutamente innocui perché a base di coloranti vegetali (fucsina o eritrosina) e quindi, anche se inavvertitamente ingeriti, non arrecano alcun danno. In questa fase c’è uno strumento molto semplice ed efficace che può “spazzare” via la placca, arrestando sul nascere il processo evolutivo che porta al tartaro dentale: lo spazzolino. Se invece la placca viene lasciata, continua ad organizzarsi fino alla deposizione di sali di calcio e fosfato forniti dalla saliva; infatti i depositi più cospicui di tartaro si formano nel cavo orale nei punti in cui le ghiandole salivari versano il proprio contenuto, cioè dietro gli incisivi inferiori e vicino ai molari superiori. In questa fase il tartaro è duro, ben aderete ai denti ed asportabile solo nello studio del dentista. Quando è diventato una massa calcarea apparentemente innocua, continua a svolgere il suo effetto dannoso, estendendosi sia sulla superficie dei denti che al di sotto della gengiva. Si può quindi distinguere un tartaro “visibile” (sopragengivale) ed uno “nascosto” (sottogengivale): quest’ultimo è il più pericoloso perché, in assenza di sintomi evidenti, agisce per lungo tempo. Solo l’odontoiatra o l’igienista può accorgersi della sua presenza. Il tartaro, comincia a formarsi e ad approfondirsi nel punto in cui il dente emerge dalla gengiva, scollando lentamente ma inesorabilmente le fibre che, in questo punto, sigillano il dente e lo separano dalle strutture profonde e dall’osso circostante. Dopo aver aperto la strada di accesso, può proseguire con tutto il suo contenuto di batteri e tossine verso la zona più delicata del dente, paragonabile a una specie di fossato (parodonto) nel quale sono contenute le strutture che consentono al dente di essere ancorato all’osso delle mascelle. A questo punto i fastidi avvertiti possono essere più o meno importanti; in particolare il sanguinamento delle gengive deve mettere in allarme ed indurre a recarsi ad una visita di controllo dal dentista. Altre volte si formano dolorosi rigonfiamenti della gengiva (ascesso gengivale). Ma, a questo punto, i denti sono stati già danneggiati e l’osso che circonda il dente è stato distrutto più o meno estesamente. C’è comunque ancora tempo per un intervento del dentista, per evitare di perdere i denti. Se invece si lascia passare altro tempo i denti vacillano sempre di più, fino a rendere necessaria la loro eliminazione. Quindi la “perdita dei denti” non è un processo inevitabile o addirittura una malattia (come alcuni credono), ma molto più semplicemente una conseguenza di cattiva igiene orale ed è quindi facilmente evitabile. Per mantenere i denti e la bocca in buona salute e … sorridere alla vita è bene effettuare visite di controllo dal dentista di fiducia (almeno ogni 6 mesi) e usare ogni giorno gli strumenti dell’igiene orale domiciliare che sono: spazzolino, dentifricio, filo interdentale. * Odontoiatra - Consigliere Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri Prov. di Bari pugliasalute Autolinee Noleggio Autobus Elenco delle Autolinee Autolinee STATALI BARI - FIUGGI ROMA - GALLIPOLI ROMA - GINOSA ROMA - BRINDISI ROMA - MANDURIA ROMA - LUCERA ROMA - OTRANTO ROMA - METAPONTO ROMA - BARI - TARANTO MATERA - PISA OTRANTO - PISA MANDURIA – PISA Autolinee REGIONALI ROMA - AVELLINO ROMA - SORRENTO – AMALFI Sito Internet: http://www.marozzivt.it Sede Legale ed Uffici Operativi della Società: Via Bruno Buozzi, 23 - 70123 BARI - trentasette - marzo 2004