E le Stelle stanno a guardare.

EDITORIALE
C
’è un’Azienda in Italia che, da qualche mese, sta dandosi un gran da fare per risolvere problemi macroscopici di salvaguardia redditività, produzione industriale, posti di lavoro, ecc. ecc. non soltanto di casa nostra, ma anche americani e tedeschi. E se qualcosa non va come vorrebbe, guardando a Svezia e Sud America.
È evidente che sto parlando della Fiat dove un uomo, perennemente in pullover blu, è
diventato una stella di prima grandezza e sta tentando di salvare l’Automobile e tutto
ciò che ne consegue.
Se Marchionne è ‘sceso in strada’e ha attraversato, non solo metaforicamente, ‘mari e
monti’ per risolvere i suoi problemi, per contro ci sono direttori, amministratori e consiglieri delegati del mondo editoriale, che vivono in un loro spazio siderale, lontano
mille anni luce dalla realtà.
E se, nel famoso romanzo di Cronin, le stelle sono gli astri che brillano nel cielo di una
cittadina mineraria sulla costa del Northumberland, una contea inglese ai confini con
la Scozia, quelle cui io, oggi, mi riferisco rappresentano, appunto, le persone ai più alti
livelli dirigenziali del mondo della carta stampata.
E le Stelle stanno a guardare…
Gli Editori di fronte alla crisi della stampa stanno a guardare, non agiscono, non prendono iniziative se non quelle di chiedere
allo Stato agevolazioni fiscali, contributi a vario titolo (come appare chiaramente dalle richieste del Presidente della FIEG leggere a pag. 8), sovvenzioni tutte che, guarda caso, si riducono alla fine in un danno alla loro rete di vendita.
Eppure, fino a prova contraria, sono proprio le vendite in edicola quelle che, in tempi di pubblicità calante, possono salvare –
oltre che noi – anche le loro aziende.
Io ho la fortuna, ogni tanto, di incontrare qualcuna di queste grandi Stelle nei loro ovattati uffici. Ebbene, quando me ne vado
ho la netta percezione di avere parlato con industriali che, anziché stampare giornali, producano carne in scatola (per fare un
esempio qualsiasi), tanto il nostro mondo – quello delle edicole e di tutti i problemi a esse connessi – è loro sconosciuto.
Una volta, quando gli Editori facevano realmente questo mestiere, avevamo il piacere di veder comparire, con una certa regolarità, davanti al nostro chiosco, la mitica figura dell’ispettore.
Oggi, possiamo solo chiederci: “ispettore, chi è costui?”. E se lo chiede anche Matilde Minelli, storica edicolante del centro di
Firenze (a pag. 47) che aggiunge: “…di noi ai vari Mondadori e Rizzoli non sembra importare più molto…”
Gli Editori (vedere foto a pag. 25 del Corriere della Sera del 23 maggio scorso) sembrano aspettare soltanto Ceccherini, questo
incredibile personaggio che riesce a portarli tutti – brilla solo per la sua assenza il Gruppo Espresso – a Bagnaia (peraltro di
proprietà di Riffeser-Monti), per scoprire come cresce la lettura dei giornali, che non significa però, aumentare la loro vendita.
Parlano, parlano in questa giornata che vede presenti anche Editori d’oltreoceano.
Parlano di tutto e di più, ma che a qualcuno venga in mente di citare – magari per sbaglio – la parola edicola… non sia mai!
La soluzione a tutti i problemi – dopo avere disquisito in lungo e in largo – a Bagnaia, arriva da Paolo Bonaiuti che promette
“giornali gratis per sei mesi ai diciottenni”.
Appunto!
Armando Abbiati - Presidente Nazionale SNAG Confcommercio
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