Viewabiliy - UPA - Utenti Pubblicità associati

annuncio pubblicitario
martedì 30 agosto 2016
quotidiano di brand marketing, comunicazione,
media, web & digital, pubblicità, design
MEDIA
PAG. 11
USA, UK
RICERCHE, VIEWABILITY, ADBLOCKING
La viewability al primo posto delle preoccupazioni
dell’industria editoriale americana. L’ad-block in UK
Malgrado la possibilità di analizzare una molteplicità di dati, molti editori sembrano voler restare
inchiodati al basico CTR per non creare confusione tra gli investitori con analytics più complessi
Viewability, attribution e metriche sono in cima alle preoccupazioni degli editori USA secondo le più recenti
ricerche citate da eMarketer che ha fatto il punto sullo
stato dell’arte della pubblicità digitale. Stando al sondaggio realizzato da Mixpo, società specializzata in
software per la pubblicità, su un campione di addetti
ai lavori presso le 8 principali media company americane anche la crescita del tempo dedicato al mobile è
argomento di inquietudine tra i publisher USA. Da mobile, infatti, arriva oltre il 50% del traffico sui siti dei quotidiani che in pochi anni si sono dotati di app dedicate
e siti responsive, con un approccio alla distribuzione
dei contenuti che il report di Mixpo definisce “deviceagnostic”. Ma nonostante gli sforzi compiuti, molti publisher sono ancora sulla linea di partenza in fatto di
monetizzazione del traffico da mobile: se le persone
passano su mobile il 25% del loro tempo, questo canale raccoglie solo il 12% dei budget, lasciando intatta
una prateria di ricavi stimata in 21 miliardi di dollari.
QUANTO ALLE METRICHE, manca un sistema di reportistica consolidato, che possa permettere confronti
tra diversi editori e far crescere la fiducia nelle performance delle campagne. Malgrado la possibilità di analizzare una molteplicità di dati, molti editori sembrano
voler restare inchiodati al basico CTR per non creare
confusione tra gli investitori con analytics più complessi. Altro tema sempre caldo è quello degli ad-blocker, anche se citato solo dal 46% del campione: i
publisher sanno che è una minaccia, ma non sanno
come rispondere alla diffusione degli ad-blocker che
per eMarketer continuerà a crescere soprattutto in virtù
della maggiore consapevolezza degli utenti riguardo
alla propria privacy. Per Mixpo il problema è comunque
sottovalutato: il 2017 sarà l’anno in cui si definiranno
meglio tanto il suo impatto economico quanto migliori
strategie di risposta. Tra queste, l’esperienza “ad-free”
in cambio di un abbonamento premium si addice a
pochi grandi editori e non è esportabile in realtà più
piccole, che invece potranno enfatizzare native advertising e branded content.
DELL’AD-BLOCKING, invece, si dicono estremamente
preoccupati gli editori in UK, dove 1 persona su 5 ne fa
uso, stando ai risultati di un sondaggio suo 301 editori
realizzato da AOL e dell’istituto di ricerche InsightsNow.
In particolare, l’ad-blocking su mobile è considerato
come la prima sfida da affrontare per oltre la metà del
campione di publisher. Lo stesso studio indica alcune
soluzioni, a cominciare da maggiore velocità di caricamento degli annunci, creatività più coinvolgente e personalizzata e più contenuti per mobile.
Scarica