A Andrea Longo Andamenti del PIL in Italia e nei Paesi della zona euro: un’informazione complementare Presentazione di Angelina Marcelli Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: dicembre Ai miei genitori Indice Presentazione Introduzione Capitolo I Il PIL: definizione, metodi di calcolo, storia ed evoluzione .. Definizione, – .. Metodi di calcolo, – ... PIL come spesa aggregata(metodo dei beni finali), – ... Pil come produzione (metodo del valore aggiunto), – ... PIL come reddito, – .. La determinazione del PIL: un po’ di storia, – ... Il prodotto netto. I fisiocratici, – ... L’evoluzione del Prodotto in Adam Smith, – ... Computo del reddito di una nazione secondo Malthus e Storch: alcune considerazioni, – ... Il reddito nazionale secondo Alfred Marshall e J. M. Keynes: cenni, – .. Il reddito nazionale, Kusnetz: alcuni cenni, . Capitolo II Il PIL in Italia ed in area euro: analisi delle situazione attuale, confronti con un passato recente e previsioni economiche .. La “caduta” del PIL in Italia, alcuni dati e considerazioni, – .. Andamento del PIL fino al primo trimestre del per i paesi dell’area euro: una panoramica sulle sue componenti, – ... Consumi privati e investimenti, – ... Consumi delle amministrazioni pubbliche, scorte Indice e commercio estero, – .. Previsioni economiche nei Paesi della zona euro, – ... Alcuni cenni sulle metodologie delle previsioni economiche, – ... Il modello statistico, – ... I metodi di stima, – ... L’errore di previsione, – .. Previsioni macroeconomiche dei Paesi della zona dell’euro, – ... Previsioni effettuate da altre organizzazioni, – .. Le previsioni del PIL in Italia, – .. Previsioni di alcune componenti del PIL in Italia: consumi, investimenti, esportazioni, importazioni, . Capitolo III Misurazioni del benessere di una nazione alternativi al PIL: altri indicatori .. Il PIL, una informazione da approfondire, – .. Nuovi indicatori, – ... Il MEW, – ... L’ISEW (Index of Sustainable Welfare), – ... GPI, – ... L’impronta ecologica, . Conclusioni Bibliografia Presentazione Il testo presenta un’analisi chiara e aggiornata di una tematica che, anche in ragione dell’attuale crisi economica, risulta di estrema attualità. Dopo una prima parte nella quale si traccia un itinerario ragionato delle tappe evolutive fondamentali nell’uso dell’indicatore PIL, il lavoro si sofferma su una puntuale rassegna degli andamenti del prodotto interno lordo in Italia e nella zona euro, effettuando altresì delle previsioni sulla sua evoluzione. Tuttavia, è nella parte finale del testo che si delinea l’obiettivo fondamentale del lavoro, quello di offrire un’analisi critica e nel contempo costruttiva dell’indicatore PIL, condotta anche mediante il riferimento “comparato” ad ulteriori indicatori di benessere collettivo individuati dalla dottrina economica. In questo quadro ricostruttivo e in ragione della constatata insufficienza del tradizionale indicatore a rappresentare sinteticamente il benessere delle nazioni, l’autore perviene quindi ad una convincente reinterpretazione del PIL in termini di ausiliarietà/complementarietà rispetto ad un necessariamente più variegato e rappresentativo ventaglio di strumenti rappresentativi del benessere collettivo. Angelina Marcelli Introduzione La profonda crisi che sta colpendo i paesi dell’Occidente impone alle masse una sensibilizzazione ed una maggiore attenzione verso il mondo dell’economia e quindi anche una maggiore attenzione ai significati di termini associati a concetti di tipo economico che quotidianamente ci vengono trasmessi dai mezzi di informazione. L’argomento trattato in questo lavoro è il PIL, cioè il prodotto interno lordo; un termine di cui pressoché ogni giorno sentiamo parlare e che viene usato a volte in maniera semplicistica “tout court” come misura e termometro di una economia, ma una più approfondita analisi impone che vengano messi in evidenza oltre agli aspetti positivi del PIL come la praticità e la comodità del suo uso anche alcune sue criticità come il suo rappresentare un calderone di beni e servizi in maniera indistinta o anche il suo non contemplare problematiche di tipo sociale e di tipo ecologico che dovrebbero invece essere considerate se si vuole aspirare ad una migliore qualità di vita. Il lavoro introduce la trattazione del PIL partendo dalla sua definizione; cioè che cosa è il PIL secondo colui che, per il rigore e la scientificità dei suoi studi sull’argomento, possiamo definire “il padre” del PIL: Simon Kusnetz. Successivamente il lavoro cerca di ripercorrere le tappe fondamentali della storia del PIL, i motivi che inizialmente portarono ad una sua definizione e le varie concezioni di PIL di cui nel tempo si fecero promotori Introduzione illustri economisti. Il secondo capitolo analizza gli andamenti del PIL in Italia e nei paesi della zona euro effettuando anche delle previsioni sugli andamenti del PIL in questi stessi Paesi; le previsioni sono precedute da alcune pagine riguardanti alcuni cenni sulle procedure relative alle modalità di realizzazione delle previsioni economiche. Tali analisi sono state effettuate basandosi su dati e informazioni ufficiali pubblicati su documenti di organismi nazionali ed internazionali. Nel terzo capitolo si mette in evidenza come i livelli di benessere non siano direttamente correlati con i livelli di reddito e che quindi il PIL, pur fornendoci delle informazioni quantitative di notevole importanza, non possa rappresentare, da solo, una reale misura del benessere di una nazione ma di come esso rappresenti una informazione da integrare con altre al fine di avere una idea accettabile di benessere di un paese, da qui la scelta del titolo del lavoro: “Andamenti del PIL in Italia e nei Paesi della zona euro: una informazione complementare”; le informazioni fornite dal PIL non sono sufficienti per avere una misura del benessere di una nazione da qui la necessità di considerare anche altri indicatori. Gli indicatori che più di altri hanno destato interesse nell’opinione pubblica ed adesione ideologica delle masse vengono analizzati e descritti nel terzo ed ultimo capitolo.