I fondi raccolti da AIRC vengono utilizzati per finanziare studi in diversi settori della ricerca oncologica. In ogni numero spiegheremo ai nostri lettori cosa ci aspettiamo dai ricercatori esperti in quell’area OBIETTIVO... Sistema immunitario e tumori Cosa ha a che fare il sistema immunitario con i tumori? Niente di più utile di un calcolo per spiegarlo: il corpo di ogni persona è formato da un numero strabiliante di cellule (circa 1014 cellule, cioè 1 seguito da 14 zeri!), ogni cellula contiene circa 30.000 geni e a ogni divisione cellulare un gene su 20 milioni subisce una mutazione. Nel corpo umano si compiono circa 25 milioni di divisioni cellulari ogni secondo: quindi ogni giorno nei nostri geni si verifica un numero enorme di mutazioni. La ricerca ci ha insegnato che il cancro è una malattia causata dalle mutazioni del DNA, vale a dire dei geni. Questo significa che ogni secondo nel corpo umano ci sono i presupposti per lo sviluppo di un tumore, eppure ‘solo’ una persona su quattro si ammala nel corso della vita. Questo perché molte muta- zioni fortunatamente non sono dannose: inoltre esistono vari sistemi di riparazione dei danni del DNA e, se questo non è riparabile, la cellula pericolosa viene indotta a suicidio ed eliminata (apoptosi). Un altro importante sistema di controllo è quello immunitario, che può scovare ed eliminare le cellule portatrici di mutazioni dannose. Ognuno di questi presidi, compreso il sistema immunitario, può talvolta sba- gliare e le malattie, tra le quali i tumori, ne rappresentano il fallimento. Conoscere i meccanismi di questo fallimento e individuare farmaci e metodiche in grado di potenziare l’effetto di controllo da parte del sistema immunitario è il compito dei ricercatori impegnati nel settore dell’immunologia dei tumori. Cos’è il sistema immunitario? Il sistema immunitario è un insieme di cellule e tessuti che ha la funzione di difendere l’organismo da agenti estranei come batteri, virus, funghi ma anche da cellule dell’organismo che per qualche mutazione assumono un aspetto ‘estraneo’, per esempio le cellule tumorali. Le cellule e i tessuti del sistema immunitario sono in tutto il corpo. Gli strumenti principali che il sistema immunitario utilizza per svolgere le sue funzioni sono i linfociti (o globuli bianchi) che scorrono nel sangue e nella linfa, raggiungendo così tutte le aree dell’organismo. Particolarmente importanti per la loro azione contro i tumori sono i linfociti Natural Killer (NK) che hanno proprio il ruolo di distruggere le cellule cancerose. Un filone importante della ricerca oncologica punta proprio al potenziamento degli NK. 20 Fondamentale ottobre 2007 ... e come funziona? Il sistema immunitario si forma, come qualsiasi altra parte dell’organismo, durante lo sviluppo embrionale. È in questa fase che si instaura la cosiddetta ‘tolleranza immunologica’: in pratica le cellule del sistema immunitario in via di sviluppo imparano a riconoscere e ‘tollerare’ tutte le cellule che compongono l’organismo, per evitare di distruggere se stesse. In teoria la cellula tumorale dovrebbe avere un ‘aspetto esteriore’ tale da permettere al sistema immunitario di identificarla ed eliminarla. Ciò non avviene sempre, sia perché a volte la velocità di trasformazione è troppo elevata e il sistema immunitario nota il tumore quando si è già sviluppato, sia perché, come una sorta di ‘serpe in seno’, le cellule tumorali mettono in atto veri e propri ‘trucchi’ per eludere la sorveglianza del sistema immunitario. Infine, hanno un ruolo fondamentale i cosiddetti mediatori, sostanze chimiche, talvolta prodotte dai tumori stessi, che attivano o disattivano le cellule del sistema immunitario. Un filone promettente di ricerca lavora proprio su queste sostanze (per esempio le citochine), nella speranza di poterle usare come farmaci per bloccare la malattia utilizzando i linfociti come armi. A cosa serve l’immunoterapia? L’immunoterapia (letteralmente ‘cura col sistema immunitario’) utilizza elementi del sistema di difesa del paziente stesso per rallentare la crescita di un tumore, bloccarne la diffusione o addirittura per prevenirne l’insorgenza. A seconda degli strumenti, l’immunoterapia può essere: ATTIVA (detta anche vaccinoterapia o vaccinazione), se usa sostanze in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre esso stesso le armi utili per combattere il tumore. I vaccini antitumorali possono essere usati per distruggere un tumore già esistente (vaccinazione terapeutica, al momento utilizzata in modo sperimentale solo nel melanoma) oppure per prevenire lo sviluppo di un tumore se provocato da un agente infettivo (vaccinazione profilattica, come quella contro il virus dell’HPV, responsabile del tumore della cervice uterina). PASSIVA, se fornisce direttamente le armi già pronte (anticorpi, linfociti T). Attualmente ci sono molti anticorpi utilizzati come farmaci per il trattamento di alcuni tumori (sono i cosiddetti farmaci biologici o intelligenti). Rientra in questa categoria anche il trapianto di midollo osseo, che consente di rigenerare un sistema immunitario del tutto nuovo. NON SPECIFICA, se non è diretta specificamente contro il tumore, ma utilizza come farmaci sostanze prodotte normalmente (ma carenti nei pazienti con tumore) per stimolare la funzionalità generale del sistema immunitario. È il caso, per esempio, dell’interleuchina 2, una sostanza che stimola la crescita dei linfociti T. Fondamentale ottobre 2007 21