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RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO
1.1
IMPIANTO DI TERRA
Allo stato attuale risulta esistente un impianto di messa a terra comune al fabbricato di appartenenza
della struttura in oggetto di progetto.
In particolare, secondo quanto specificato dalla committenza, la rete disperdente è stata realizzata
impiegando: dispersori intenzionali per posa nel terreno orizzontali, verticali e/o dispersori di fatto.
Contestualmente ai lavori di ampliamento previsti nel presente progetto è stata implementata una nuova rete
di dispersori intenzionali composta da corda in rame nudo di sezione 35 mm 2 e dispersori a picchetto a croce
di lunghezza 1,5m disposti a distanze regolari come indicato nella planimetria di progetto.
I dispersori intenzionali sono stati collegati ai ferri di fondazione in più punti per garantire l’equipotenzialità
della struttura portante con la rete disperdente ed un basso valore della resistenza di terra.
La nuova sezione di impianto di terra così ottenuta verrà connessa con la parte esistente in modo da
garantire l’equipotenzialità delle masse all’interno di tutto il fabbricato.
A fine lavori andrà verificato il coordinamento tra l’impianto di terra e degli interruttori automatici al fine di
garantire la protezione contro i contatti indiretti.
1.2
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
La protezione contro i contatti indiretti consiste nel prendere le misure intese a proteggere le persone contro
i pericoli dovuti al contatto con parti conduttrici normalmente non in tensione ma che, in caso di cedimento
dell’isolamento principale, potrebbero andare in tensione. I metodi che possono essere utilizzati per la
protezione contro i contatti elettrici indiretti sono i seguenti:
1. bassissima tensione di sicurezza (SELV) o di protezione (PELV)
2. interruzione automatica dell’alimentazione
3. uso di componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente
4. luoghi non conduttori
5. collegamento equipotenziale locale non connesso a terra
6. separazione elettrica
7. limitazione della corrente e/o della carica elettrica
Come precedentemente esposto nel par. 7.1, essendo l’impianto in oggetto di prima categoria (secondo
classificazione Norma CEI 64-8 art. 22.1) senza cabina propria di trasformazione, in base all’art. 413.4. della
sopracitata normativa si provvederà a realizzare un impianto di terra locale al quale dovranno essere
collegate:
 le masse, cioè ogni parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in
tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di cedimento
dell’isolamento principale del componente stesso;
 le masse estranee, cioè tutte le parti conduttrici non facenti parte dell’impianto elettrico in grado di
introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Esempi di masse estranee sono: le
condutture metalliche di gas acqua e riscaldamento, nonché tutti gli elementi metallici accessibili di
notevole estensione facenti parte di strutture dell’edificio.
La protezione contro i contatti indiretti consiste nel prendere le misure intese a proteggere le persone contro
i pericoli dovuti al contatto con parti conduttrici normalmente non in tensione ma che, in caso di cedimento
dell’isolamento principale, potrebbero andare in tensione.
L’impianto di terra per la protezione contro i contatti indiretti, (come descritto nel paragrafo successivo) sarà
del tipo TT la cui definizione (CEI 64-8 art. 312.2) è la seguente:
T
T
collegamento diretto a terra di un punto del sistema di alimentazione (in genere il neutro);
collegamento delle masse dell’impianto utilizzatore ad un impianto di terra distinto da quello del
collegamento a terra del punto del sistema di alimentazione.
Nel rispetto di quanto sopra enunciato, al fine di garantire la tempestiva interruzione del circuito guasto
qualora la tensione di contatto assumesse valori pericolosi, le caratteristiche dei dispositivi di protezione
dovranno essere tali da soddisfare la seguente relazione (CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2):
Rt  50/Ia
dove:
Rt
Ia
50
è la somma delle resistenza, in ohm, del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse.
è il valore, in Ampere, della corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di
protezione. Quando il dispositivo di protezione è un interruttore di protezione di tipo differenziale
allora Ia corrisponde alla corrente In (per ottenere selettività nei circuiti di distribuzione sono
ammessi tempi  1s)
E’ il valore massimo ammesso, in Volt, per le tensioni di contatto che possono permanere per un
tempo non superiore a cinque secondi.
La soluzione scelta per ottenere il coordinamento delle protezioni, in ottemperanza alla precedente
relazione, è l’adozione di interruttori automatici di tipo differenziale puro e/o magnetotermico differenziale ad
alta sensibilità a protezione di tutti i singoli circuiti utilizzatori facenti capo allo stesso impianto di terra.
Gli interruttori utilizzati nell’impianto saranno esclusivamente di tipo ad intervento istantaneo; l’uso di
interruttori a corrente differenziale del tipo S con tempo e corrente di intervento regolabili è previsto solo
negli avanquadri, a monte di circuiti protetti per mezzo di interruttori istantanei.
Tutte le parti di impianto (esclusi i circuiti SELV) non protette mediante interruttore differenziale dovranno
essere contenute in involucri con doppio grado di isolamento (classe II) onde evitare il possibile contatto con
masse accessibili alla persona.
I circuiti SELV, come ad esempio il circuito secondario di un trasformatore di sicurezza, contenuti in un
quadro comune ai circuiti a tensione 400/230 V dovranno essere segregati e/o distanziati per evitare
possibili contatti con le parti a tensione superiore. Le masse degli apparecchi a bassissima tensione di
sicurezza tipo SELV non dovranno essere intenzionalmente collegate a terra, ai conduttori di protezione, nè
a masse estranee. Tutte le utenze dovranno tassativamente essere protette contro i pericoli derivati dai
contatti indiretti.
Per la protezione contro i contatti indiretti mediante isolamento completo dovranno essere osservate le
seguenti prescrizioni:
a) gli apparecchi devono essere completamente racchiusi in involucro di materiale isolante. l’involucro deve
portare il simbolo di doppio isolamento (classe II) visibile dall’esterno;
b) l’involucro deve essere costruito con un materiale isolante che sia in grado di resistere alle sollecitazioni
meccaniche, elettriche e termiche alle quali può essere sottoposto nelle condizioni di servizio;
c) l’involucro non deve essere attraversato da parti conduttrici che possano portare all’esterno eventuali
tensioni di guasto, quindi non dovrà essere collegato all’impianto di terra;
d) l’involucro deve avere grado di protezione non inferiore ad IP4X.
1.3
PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti consiste nelle misure intese a proteggerle persone contro i pericoli
risultanti dal contatto con parti attive. Si intendono come parti attive quelle in tensione durante il servizio
ordinario. Le parti di impianto, inclusi tutti i suoi componenti ed accessori, dovranno garantire una totale
protezione contro i contatti diretti come richiesto dalle Norme CEI 64-8 art. 411.3.2. A tal fine il grado
dell’involucro dei componenti utilizzati dovrà avere grado di protezione (IP) adeguato all’ambiente di
installazione in cui sarà posato; le caratteristiche costruttive dell’involucro dovranno inoltre essere in grado di
resistere alle sollecitazioni di carattere meccanico, elettrico ed agli eventuali agenti chimici presenti nel luogo
di installazione. Per la protezione totale contro i contatti diretti saranno adottati i seguenti metodi:
a) Protezione totale.
Protezione mediante isolamento delle parti attive ricoperte con un isolante principale che potrà essere
rimosso solo mediante distruzione (cavi).
b) Protezione parziale.
Tale protezione avviene mediante l’utilizzo di involucri, barriere e distanziatori destinati ad impedire il
contatto accidentale (non intenzionale) con parti attive. Tutte le superfici esterne devono avere un grado
di protezione non inferiore ad IP XXB (per le superfici superiori di involucri o barriere orizzontali il grado di
protezione minimo è IP XXD se a portata di mano). Tutte le barriere od involucri devono essere fissati
solidamente al loro posto, tenendo presente la loro natura, dimensione e disposizione, e devono avere
robustezza tale da resistere alle sollecitazioni che si possono manifestare in funzionamento normale.
Qualora si preveda la rimozione delle barriere o l’apertura di involucri, deve essere rispettata almeno una
delle seguenti prescrizioni:
 La rimozione, l’apertura o l’asportazione deve richiedere l’uso di chiave o attrezzo adeguato.
 Tutte le parti attive che si possono essere toccate accidentalmente dopo l’apertura di una porta,
devono essere sezionate prima dell’apertura stessa.
La protezione parziale contro i contatti diretti (applicabile in luoghi accessibili solo a persone addestrate,
e quindi solo nelle officine elettriche) potrà essere ottenuta in uno dei seguenti modi:
 Protezione mediante ostacoli.
Gli ostacoli devono impedire l’avvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive e devono essere
fissati in modo da impedirne la rimozione accidentale, essi possono tuttavia essere rimossi senza
l’uso di un attrezzo. Esempi di ostacoli sono i corrimano e gli schermi grigliati.
 Protezione mediante distanziamento delle parti attive
Parti che siano a tensione diversa e simultaneamente accessibili non devono essere a portata di
mano. Nei luoghi in cui siano abitualmente maneggiati oggetti conduttori di grandi dimensioni le
distanze devono essere aumentate tenendo conto delle dimensioni di questi oggetti. Per i passaggi,
nonostante siano ammesse distanze minime da rispettare verso le parti attive (art. 481.2.4 della CEI
64-8) la protezione totale è spesso prevista e quindi è consigliabile, in particolare quando l’accesso a
tali luoghi sia frequente.
c) Protezione addizionale.
La protezione addizionale contro i contatti diretti è ottenuta impiegando interruttori differenziali con
corrente differenziale nominale di intervento non superiore a 30 mA in caso di insuccesso delle altre
misure di protezione; l’uso di tali dispositivi non è tuttavia riconosciuto quale solo mezzo di protezione e
non esime dall’adozione delle altre misure di protezione.
1.4
QUADRI ELETTRICI
I quadri devono essere collocati in luoghi non accessibili al pubblico oppure con chiusura della porta frontale
con chiave e, se possibile, con dislocazione baricentrica rispetto alla planimetria della struttura. I circuiti
devono essere opportunamente suddivisi, illuminazione, forza motrice e circuiti ausiliari, ecc., garantendo
una selettività verticale e orizzontale. Se gli ambienti sono classificati a maggior rischio in caso d’incendio le
condutture devono essere, per tipo e posa, realizzate in modo da ridurre al minimo la probabilità di innesco
e di propagazione dell'incendio (Cei 64-8, Sez. 751). I quadri elettrici saranno realizzati in conformità alle
seguenti normative, in relazione alla costruzione ed alla posa per quanto applicabili:
CEI EN 60439-1 2000
F.5862
CEI EN 60439-3 1997
F.3445C
CEI EN 60439-3/A2 2001
F.6230
CEI 17/43 2000
F.5756
CEI 17/70 1999
F.5120
CEI EN 50298 1999
F.5306
Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per
bassa tensione (quadri B.T.). Parte 1: prescrizioni per
apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS).
Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per
bassa tensione (quadri B.T.). Parte 3: prescrizioni
particolari per apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove
personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri
di distribuzione (ASD)
Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per
bassa tensione (quadri B.T.). Parte 3: prescrizioni
particolari per apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove
personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri
di distribuzione (ASD)
Metodo per la determinazione della temperatura
mediante estrapolazione per le apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) non di serie (ANS)
Guida all’applicazione delle norme dei quadri elettrici in
bassa tensione
Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di
protezione e manovra per bassa tensione. Prescrizioni
generali
Tutti i quadri dovranno rispettare le prescrizioni della presente relazione e le indicazioni degli schemi elettrici
di progetto; le dimensioni di ingombro dei quadri dovranno comunque essere verificate dal costruttore del
quadro elettrico secondo le prescrizioni della norma CEI EN 60439-1 ed i gradi di protezione secondo gli
ambienti in cui andranno posati. In particolare rispondere ai seguenti requisiti. L’apparecchiatura (quadro)
dovrà essere classificata secondo i seguenti parametri:
 configurazione esterna (di tipo chiuso o aperto);
 per installazione all’interno o all’esterno;
 del tipo per installazione fissa o mobile;
 il grado di protezione;
 il tipo di involucro;



il sistema di montaggio dei componenti (fissi/estraibili);
le misure per la protezione delle persone;
tipo di ambiente (EMC)
Ciascun quadro elettrico installato nei locali dovrà essere corredato di una targa, marcata in maniera
indelebile e posta in modo da poter essere visibile e leggibile quando l’apparecchiatura è installata. Su
questa targa devono essere riportati i seguenti dati:
 Nome o marchio di fabbrica del costruttore;
 Tipo o numero di identificazione dell’apparecchiatura.
Il costruttore, per ogni singolo quadro, dovrà fornire un documento riguardante l’apparecchiatura con i
seguenti dati:
 la Norma di riferimento;
 la natura della corrente e la sua frequenza;
 la tensione di funzionamento nominale;
 la tensione di isolamento nominale;
 le tensioni nominali dei circuiti ausiliari;
 i limiti di funzionamento;
 la corrente nominale;
 la tenuta al cortocircuito;
 il grado di protezione dell’involucro;
 le misure di protezione contro i contatti diretti ed indiretti;
 le condizioni di servizio per la relativa installazione;
 il tipo di sistema di messa a terra per cui è destinata;
 la forma di segregazione interna;
 i tipi di connessioni elettriche delle unità funzionali;
 le dimensioni (non prescritto per ANS);
 la massa (non prescritto per ANS);
Le seguenti indicazioni tecniche generali sono valide per tutti i quadri elettrici menzionati successivamente.
Gli interruttori principali, a protezione delle linee che alimentano la scuola e gli impianti ascensore, saranno
installati in armadio per esterno posto vicino al contatore Enel e saranno dotati di bobina di sgancio a lancio
di corrente comandata dai pulsanti sotto vetro installati all’esterno dell’edificio (vedi planimetria).
Il nuovo quadro principale di distribuzione della scuola, installato nell’atrio principale al piano primo, sarà
realizzato in lamiera d’acciaio presso piegata e verniciata con resine epossipoliestere, con grado di
protezione IP43; la posa prevista sarà a incasso a parete. Da tale quadro partiranno tutte le linee di
alimentazione ai sottoquadri esistenti ed alle utenze elettriche interne alla scuola
Tutte le apparecchiature saranno dimensionati per la corrente di corto circuito indicata sugli schemi unifilari
(presunta nel punto di installazione) e comunque non inferiore a 16,0kA (avanquadro), 10,0kA (quadri
principali di distribuzione) 6,0kA (quadri di alimentazione circuiti terminali). I quadri dovranno essere
completi di tutti gli accessori necessari a garantire i gradi di protezione indicati precedentemente. In
particolare, l’ingresso e l’uscita dei cavi dal quadro avverrà per mezzo di opportune piastre di tamponamento
con fori pretranciati. All’interno i quadri dovranno essere provvisti di opportuni telai completi di profilati tipo
DIN e piastre di fondo. I quadri dovranno inoltre contenere le opportune segregazioni per dividere eventuali
settori differenti. Gli apparecchi facenti parte di ogni quadro dovranno avere distanze di isolamento conformi
a quelle specificate dal costruttore e dovranno inoltre rimanere inalterate nelle condizioni normali di servizio.
Tutti i quadri dovranno essere provvisti di portella frontale con serrature a chiave. I quadri saranno
alimentanti dalla rete di energia ordinaria e conterranno tutte le apparecchiature di comando, di protezione e
di sezionamento, gli ausiliari e le segnalazioni, le sicurezze ed i blocchi elettrici a servizio degli impianti.
All’interno di ogni quadro dovrà essere possibile identificare i singoli circuiti e i loro dispositivi di protezione. I
segni di identificazione dei componenti dovranno essere identici a quelli riportati sugli schemi di
collegamento forniti col presente progetto. L’etichettatura sarà eseguita utilizzando porta targhette in
materiale plastico trasparente con cartoncino intercambiabile con le indicazioni pantografate delle utenze
servite riscontrabili sugli schemi elettrici di potenza e funzionali; non sono ammesse targhette di tipo
adesivo. Le eventuali sbarre principali dovranno essere disposte in modo che risulti improbabile che si
produca un cortocircuito interno in condizioni ordinarie di servizio. Le sbarre saranno dimensionate e
realizzate in modo da resistere almeno alle sollecitazioni di cortocircuito limitati dai dispositivi di protezione
installati a monte delle sbarre stesse. I conduttori isolati per il cablaggio dovranno essere adeguati alla
tensione nominale del circuito considerato. I conduttori isolati compresi fra due dispositivi di connessione
non potranno avere giunzioni intermedie intrecciate o saldate, le connessioni in ogni caso devono essere
realizzate su terminali fissi. I conduttori isolati non potranno poggiare né su parti nude in tensione aventi
potenziale diverso, né su spigoli vivi e dovranno essere adeguatamente sostenuti. Tutte le connessioni
interne per correnti sino a 100A dovranno essere eseguite con cavi e/o conduttori di sezione adeguata
alloggiati entro canalette in materiale plastico autoestinguente disposte in modo ordinato. Per correnti
nominali superiori a 100A i collegamenti dovranno essere realizzati in sbarre opportunamente dimensionate.
Particolare attenzione dovrà essere posta alla sezione ed alle protezioni dei conduttori di connessione degli
strumenti. Le linee di alimentazione ai quadri dovranno essere collegate direttamente ai morsetti di ingresso
degli interruttori generali di ogni singolo quadro; le linee in partenza dai quadri saranno invece collegate ad
apposite morsettiere componibili, previste sempre nella parte inferiore di ogni quadro elettrico per facilitare
gli interventi manutentivi. I morsetti dovranno comunque essere disposti in modo da potere realizzare
agevolmente i collegamenti interni ed esterni; dovranno essere in steatite o in materiale con analoghe
caratteristiche e dovranno avere viti a serraggio autobloccante. Per evitare possibili danneggiamenti alle
morsettiere e pericolose sconnessioni, i cavi provenienti dal basso dovranno essere ancorati all’interno del
quadro mediante nottolini serracavo disposti su guida sagomata in corrispondenza della morsettiera. Ad
ogni terminale dovrà risultare connesso un solo conduttore, non sono quindi ammesse le connessioni di due
o più conduttori allo stesso terminale, salvo che quest’ultimo non sia stato dimensionato dal Costruttore per
l’alloggiamento di due conduttori. Tutti i conduttori dovranno essere del tipo non propagante l’incendio;
inoltre le sezioni effettive di ogni singolo conduttore dovranno essere scelte dal costruttore del quadro in
relazione alle particolari modalità di posa e raggruppamento dei conduttori ed alle condizioni di
raffreddamento degli stessi. I conduttori in arrivo ed partenza dai quadri elettrici dovranno essere siglati alle
estremità con apposite targhette segnacavi che ne identifichino il quadro di provenienza, il servizio ed il tipo
di macchine (o di utenze in genere) alimentate; le varie sigle saranno identiche a quelle riportate negli
schemi elettrici funzionali e di potenza. I collegamenti dei conduttori dovranno essere effettuati con
capicorda a pressione; i conduttori che collegano eventuali apparecchiature installate sulle portelle dovranno
essere protetti con spirale o guaina flessibile ed affrancati saldamente in modo tale che il loro peso non
trasmetta sollecitazione ai morsetti a cui saranno collegati. Tutte le apparecchiature montate all’interno dei
quadri (in modo particolare le parti di più frequente ispezione) dovranno essere facilmente identificabili ed
accessibili per l’esercizio e la manutenzione dei quadri stessi. In ogni caso, tutte le apparecchiature
installate sul quadro dovranno essere munite di targhetta indicatrice a dicitura incisa, fissate sul fronte dei
pannelli. I componenti dovranno essere installati in accordo con le istruzioni del loro costruttore (posizioni di
funzionamento, distanze da rispettare ecc.). Risulta importante che i terminali delle apparecchiature posate
a pavimento siano installati ad almeno a 0,2 m. sopra la base. Gli elementi di manovra e gli strumenti
installati sui quadri dovranno essere installati in modo tale che la loro mezzeria non si trovi ad oltre 2 m. di
altezza dalla base dell’apparecchiatura. Il calibro degli interruttori posti a protezione delle linee in partenza è
stato calcolato in funzione della sezione, lunghezza e del tipo di posa dei conduttori, in caso di varianti in
corso d’opera di uno qualsiasi di questi parametri, si dovrà verificare se le linee in oggetto risultino
comunque protette. Gli interruttori monofase dovranno essere distribuiti sulle tre fasi, in modo da equilibrare
il carico totale (a lavori ultimati, in fase di collaudo, dovranno essere effettuati i bilanciamenti delle fasi. Ciò
non esima la Ditta installatrice da eventuali successive bilanciature da effettuarsi in seguito con tutti gli
impianti in funzione ed a regime; gli oneri di tali operazioni si intendono compresi nel prezzo d’appalto). Gli
interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali dovranno avere potere di interruzione adeguato
alle correnti di corto circuito presunta nei punti interessati. Su tutti i quadri dovrà essere previsto almeno il
20% di spazio vuoto per possibili installazioni supplementari. Tutti gli apparecchi ed i materiali dovranno
essere rispondenti alle rispettive norme CEI di prodotto, alle tabelle di unificazione CEI-UNEL e provvisti di
Marchio Italiano di Qualità (se esistente) e della marchiatura CE. I quadri elettrici dovranno essere realizzati
per una tensione nominale di impiego 230/400V a 50Hz, corrente nominale come da indicazioni di progetto
e dovranno essere sottoposti per un minuto a tensione di prova di 3500V a frequenza industriale. Per le
specifiche degli interruttori automatici installati nei quadri elettrici si rimanda al capitolo Errore. L'origine
riferimento non è stata trovata..
Per la protezione contro i contatti diretti dovranno essere adottate le seguenti prescrizioni:
1) Protezione mediante l’isolamento delle parti attive ricoperte con isolante che può essere rimosso solo
mediante distruzione (cavi).
2) Protezione mediante barriere o involucri, garantendo in primo luogo un grado di protezione non inferiore
a IP 2X per tutte le superfici esterne.
Tutte le barriere od involucri dovranno essere fissati saldamente al loro posto, tenendo presente la loro
natura, dimensioni e disposizioni, in possesso di robustezza tale da resistere alle sollecitazioni che si
possano manifestare durante il normale funzionamento.
Qualora si preveda la rimozione delle barriere o l’apertura di involucri, dovrà essere rispettare almeno
una delle seguenti prescrizioni:
 tutte le parti attive che possano essere toccate in modo accidentale dopo l’apertura di una porta,
dovranno essere sezionate prima dell’apertura stessa;
 la rimozione, l‘apertura o l’asportazione deve richiedere l’uso di una chiave o attrezzo.
Per la protezione contro i contatti indiretti, dovranno essere adottate le seguenti prescrizioni:
1) Protezione realizzata mediante circuiti di protezione costituiti dai conduttori di protezione e dalle parti
conduttrici della struttura, in grado di concorrere ed assicurare la protezione contro i guasti che si
possono verificare all’interno dell’apparecchiatura e la protezione contro i guasti che si possono verificare
nei circuiti esterni alimentati dall’apparecchiatura.
A monte del circuito di protezione dovranno essere installati dei dispositivi atti ad interrompere
l’alimentazione in caso di guasti verso terra.
Dovranno essere presi accorgimenti costruttivi atti ad assicurare la continuità elettrica tra le masse
dell’apparecchiatura e tra queste ed il circuito di protezione dell’installazione elettrica.
In ogni quadro dovrà essere installata una barra collettrice di terra di sezione adeguata completa di fori
filettati e di vite filettata M-6 a testa esagonale in acciaio zincato (in acciaio inox per i quadri dei locali
tecnologici o posti in ambiente esterno); tutte le parti metalliche del quadro dovranno risultare collegate a
tale barra per mezzo di adeguati capicorda ad occhiello. Le parti incernierate e le lamiere di sostegno per
il fissaggio delle apparecchiature dovranno essere collegate alla struttura fissa mediante conduttori
flessibili isolati. La sezione del conduttore di protezione non dovrà essere inferiore alla sezione di fase
per conduttori fino a 16 mm² per conduttori compresi fra 16 e 35 mm² ed uguale alla metà della sezione
del conduttore di fase se questa risulti maggiore a 35 mm².
La barra collettrice di terra dovrà essere disposta in modo da permettere un agevole collegamento dei
conduttori di protezione dei cavi dell’impianto senza ostacolare i collegamenti dei conduttori attivi dei cavi
stessi. Per coperchi, porte, piastre di chiusura, ecc. gli ordinari collegamenti con viti metalliche e con
cerniere metalliche sono sufficienti ai fini della continuità elettrica, purché non siano montati su di essi
apparecchi elettrici.
2) Protezione realizzata contro i contatti indiretti senza circuiti di protezione mediante isolamento completo,
osservando le seguenti prescrizioni:
 gli apparecchi dovranno essere completamente racchiusi in involucro di materiale isolante che dovrà
portare il simbolo di doppio isolamento visibile dall’esterno;
 l’involucro dovrà essere costruito con materiale isolante che sia in grado di resistere alle
sollecitazioni meccaniche, elettriche, ambientali e termiche alle quali può essere sottoposto nelle
condizioni di servizio;
 l’involucro non dovrà essere attraversato da parti conduttrici che possano portare all’esterno
eventuali tensioni di guasto;
 l’involucro dovrà avere grado di protezione non inferiore a IP 4X.
Per quanto riguarda la sicurezza del personale preposto alla manovra, si dovranno rispettare le seguenti
prescrizioni generali:
 l’accessibilità ai pannelli ed alle varie apparecchiature interne ed esterne dovrà essere garantita in
condizioni di assoluta sicurezza sia per l’operatore che per interventi di riparazione e manutenzione; in
particolare dovranno essere adottati opportuni accorgimenti contro il pericolo di contatti accidentali con
parti in tensione, quali: schermi, cuffie in plexiglass o altri sistemi similari;
 il sezionamento generale dei quadri dovrà essere realizzato tramite interruttori di tipo scatolato e/o
modulare dichiarati dal Costruttore conformi alle norme CEI 17-11 e CEI 17-5;
 la messa a terra delle lamiere, strutture, pannelli ecc. dovrà essere realizzata con conduttori flessibili in
rame di sezione non inferiore a 6 mm², derivati dalla sbarra di terra principale.
Tutti i quadri elettrici dovranno essere sottoposti a prove e verifiche secondo quanto previsto dalla norma
CEI EN 60439-1 (norma CEI 17-13/1); ogni quadro elettrico dovrà essere dotato di schemi elettrici definitivi,
disegni costruttivi e della documentazione relativa a prove, verifiche o calcoli attestanti la conformità alla
norma del quadro realizzato. In particolare sono previste:
 la verifica dei limiti di sovratemperatura;
 la verifica di tenuta al c.to c.to dei circuiti principali e di protezione;
 la verifica di tenuta alla tensione applicata;
 la verifica della connessione tra masse e circuito di protezione;
 la verifica delle distanze in aria e superficiali;
 la verifica di funzionamento meccanico;
 la verifica del grado di protezione richiesto;
 la verifica dei cablaggi e la prova del funzionamento elettrico;
 la verifica dell’isolamento;
 la verifica delle misure di protezione e della continuità dei circuiti di protezione.
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