CRONACHE COSTITUZIONALI DALL´ESTERO: GERMANIA

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CRONACHE COSTITUZIONALI DALL´ESTERO:
GERMANIA
2000
4 luglio 2000 - La Corte dei conti federale ha trasferito la propria sede da Francoforte a Bonn. È l'unica
autorità suprema federale ad essersi spostata a Bonn, come (parziale) ristoro per il trasferimento della
capitale a Berlino. Esiste tuttavia una sede distaccata con ca. 100 funzionari a Potsdam, vicino a Berlino.
(Quad. Cost., 2001, I, 251)
5 luglio 2000 - La Corte di Stato del Land Brema ha respinto un ricorso che contestava la regolarità delle
ultime elezioni sulla base della presunta irragionevolezza della clausola di sbarramento al 5% per le
elezioni comunali. Basandosi su un recente precedente stabilito dalla Corte costituzionale della Renania del
Nord-Westfalia, che aveva dichiarato incostituzionale lo sbarramento per le elezioni comunali in quanto
non necessario per garantire il funzionamento dei consigli comunali, il ricorrente (non eletto proprio in
virtù della clausola di sbarramento) chiedeva alla Corte di Brema una analoga pronuncia. Sottolineando la
doppia natura di Comune e Land della città-stato di Brema, la Corte ha rigettato la questione, ritenendo
l'impossibilità di distinguere tra elezioni comunali e regionali. Il Land di Brema è composto da due Comuni
non confinanti (Brema e Bremerhaven), i cui consiglieri (80 di Brema e 20 di Bremerhaven) formano
insieme il Parlamento regionale (100 membri). Con riferimento al trattamento degli stranieri comunitari, i
quali hanno diritto di voto soltanto per le assemblee comunali, ma non già per il Parlamento regionale, si
pone l'interessante questione riguardo agli 80 eletti di Brema che, a differenza dei consiglieri di
Bremerhaven, sono allo stesso tempo consiglieri comunali e deputati regionali. Si tratta tuttavia di una
finzione, giacché le elezioni coincidono e i candidati sono i medesimi, e dunque di fatto il voto degli
stranieri (sia pure espresso su una scheda di diverso colore ma con gli stessi simboli e candidati) determina
anche la composizione dell'80% dell'assemblea regionale. Per la Corte questo trattamento differenziato dei
cittadini comunitari si giustifica con la necessità di conservare il carattere peculiare di città-stato di Brema
(BremStGH St 4/99). (Quad. Cost., 2001, I, 251)
5 luglio 2000 - In risposta alla cd. Green Card del Governo federale, Baviera e Assia hanno adottato (5 e
11 luglio) analoghi meccanismi (Blue Card) per garantire la rapida concessione del permesso di soggiorno
ad esperti stranieri di tecnologia dell'informazione che vogliono lavorare per ditte tedesche. Si tratta di
una garanzia temporanea del permesso di soggiorno da parte dei due Länder nei confronti delle autorità
federali nel caso in cui i richiedenti siano in possesso di un permesso di lavoro, velocizzando le procedure
amministrative. A differenza della Green Card federale la durata dei permessi in Baviera e Assia è
strettamente vincolata alla durata del rapporto di lavoro. (Quad. Cost., 2001, I, 251)
14 luglio 2000 - Il Governo federale è riuscito ad ottenere il tutt'altro che scontato assenso del Bundesrat
(a maggioranza CDU/CSU) sulla riforma fiscale. L'approvazione di nuove regole in materia fiscale era
troppo importante per poter essere bloccata. Tuttavia l'impostazione compromissoria ha prodotto alcuni
dati problematici, evidenziati criticamente in dottrina, in particolare il diverso trattamento tra i redditi
dell'imprenditore e quelli dell'impresa, fortemente defiscalizzati, così avvantaggiando nettamente le grandi
imprese. (Quad. Cost., 2001, I, 252)
21 luglio 2000 - Il Tribunale costituzionale federale ha limitato le integrazioni agli stipendi dei deputati
regionali che esercitano funzioni particolari. D'ora in avanti solo i presidenti dei gruppi parlamentari
potranno ricevere emolumenti aggiuntivi. Tutti gli altri trattamenti integrativi dello stipendio, ad es. per
vice-presidenti, membri dell'ufficio di presidenza e presidenti delle commissioni, violano per il Tribunale
il principio di uguaglianza tra i deputati e la libertà del mandato, perché creano di fatto una "carriera" dei
deputati attraverso le aspettative di maggiori guadagni. La sentenza ha dichiarato incostituzionale parte
della legge sul trattamento economico dei deputati della Turingia. (sent. 2 BvH 3, 4/91). (Quad. Cost., 2001,
I, 252)
26 luglio 2000 - Il Governo federale ha approvato un nuovo regolamento sull'organizzazione dei
Ministeri federali (Gemeinsame Geschäftsordnung der Bundesministerien – GGO), allo scopo di
modernizzare l'organizzazione dei Ministeri e la cooperazione tra loro nella preparazione dei disegni di
legge. I Ministeri si concentreranno sulle loro funzioni essenziali, le gerarchie verranno semplificate e
saranno introdotti nuovi strumenti di controllo, semplificando e velocizzando le procedure. Il regolamento
abroga oltre cento disposizioni ritenute superflue. Si prevedono la generalizzata apertura ad un ampio
ricorso alle tecnologie dell'informazione ed il principio della parità di condizioni (anche attraverso azioni
positive) tra uomini e donne in tutte le attività dei Ministeri. I disegni di legge dovranno contenere un
motivazione esplicita e dettagliata della loro necessità, la previsione dei loro probabili effetti futuri (criterio
di sostenibilità) e l'elenco dei costi che verranno a prodursi in capo ai diversi organi e livelli di governo.
Durante l'attività preparatoria dovranno essere richiesti pareri agli altri enti territoriali, e con la
pubblicazione in internet i cittadini potranno esprimere via e-mail il proprio parere sul disegno di legge.
Contestualmente, al fine di aumentare la trasparenza della pubblica amministrazione, il Ministero federale
dell'interno ha inoltre istituito un nuovo sito internet (www.staat-modern.de) che consente un facile
accesso a tutte le autorità federali e dei Länder, fornendo tutte le informazioni necessarie (indirizzi, numeri
di telefono e fax, indirizzi e-mail e internet). (Quad. Cost., 2001, I, 252)
1 agosto 2000 - Il 1. agosto è entrato in vigore il regolamento sulla Green Card federale, con cui il Governo
concede il permesso di lavoro e di soggiorno in Germania per esperti stranieri di informatica che, fino a un
numero massimo di 20.000 persone, possono lavorare in Germania per un massimo di 5 anni nel settore
della tecnologia dell'informazione. Il regolamento, varato dal Governo federale in maggio, è stato approvato
dal Bundesrat. Parte così un programma comune del Governo e delle imprese informatiche per facilitare e
velocizzare le decisioni sulle richieste, permettendo il rilascio del permesso di lavoro per gli specialisti
entro una settimana dalla presentazione della domanda al competente ufficio del lavoro. Nei primi due mesi
sono già stati assunti più di 2000 esperti da parte di imprese tedesche, e oltre 10.000 domande sono state
inoltrate all'ente federale per il lavoro (Bundesanstalt für Arbeit). Solo due settimane dopo l'entrata in vigore
del regolamento sono già state rilasciate più di 700 Green Cards, di cui solo un quarto a ditte che operano
nei Länder occidentali (Quad. Cost., 2001, I, 252)
21 agosto 2000 - Le istituzioni federali attuano una strategia di lotta all'estremismo di destra. Il 21 agosto
il Governo ha stanziato 35 milioni di marchi per combattere l'estremismo di destra, in seguito al dibattito
sulla possibilità di proibire il partito nazionaldemocratico (NPD). La CDU ha ammesso i reati commessi
dall'ex cancelliere Kohl in violazione della legge sul finanziamento dei partiti e ha versato allo Stato 2,17
milioni di marchi a titolo di risarcimento. In occasione del decimo anniversario dell'unificazione (3 ottobre)
il Presidente federale Rau ha ricordato i meriti di Kohl per l'unità tedesca. (Quad. Cost., 2001, I, 253)
6 ottobre 2000 - Il Tribunale costituzionale federale conferma la legittimità della legge di riforma
fondiaria nella ex DDR. I terreni oggetto della riforma fondiaria, espropriati ai tempi dell'occupazione
sovietica (prima cioè della costituzione della Repubblica democratica tedesca) devono essere restituiti dagli
attuali proprietari agli eredi degli espropriati, ma non senza eccezioni. Gli attuali proprietari possono infatti
rimanere tali se i terreni risultavano iscritti nel libro fondiario al 15 marzo 1990 o se comunque siano ancora
destinati ad uso agricolo. Ai tempi della ex DDR i terreni, espropriati e distribuiti a contadini e profughi,
potevano essere lasciati in eredità, ma continuavano ad essere sottoposti al vincolo del loro utilizzo per fini
agricoli. La cd. "clausola agricola", volta ad impedire la generalizzata restituzione dei terreni agli eredi dei
vecchi proprietari, fu uno dei punti cruciali delle trattative per la riunificazione, e la sua legittimità viene
ora confermata dal Tribunale costituzionale federale, che ha espressamente escluso l'applicazione del
principio dell'affidamento, giacché nemmeno le autorità della ex DDR avevano mai formalmente recepito
i contenuti delle riforme stabilite ai tempi dell'occupazione sovietica. (Quad. Cost., 2001, I, 253)
13 ottobre 2000 - Il Tribunale costituzionale di Brandeburgo interpreta restrittivamente la regola del
mandato aggiuntivo. Non potendo subentrare in un seggio "aggiuntivo" (Überhangmandat), ossia nel
mandato spettante al candidato vincente nella circoscrizione con il sistema maggioritario, ma in eccesso
rispetto al numero complessivo dei seggi raggiunti dal proprio partito con il sistema proporzionale (il cd.
secondo voto), una deputata del partito socialdemocratico subentrata dopo le dimissioni del suo
predecessore ha perso il suo seggio nel Parlamento di Brandeburgo. Argomentando in base ad una sentenza
del Tribunale costituzionale federale del 26 febbraio 1998 (NJW 1998, 2892) e al principio democratico, i
giudici costituzionali di Potsdam hanno escluso dalle liste del partito il candidato subentrato (eletto con il
"secondo voto", con il sistema proporzionale), in quanto i seggi "aggiuntivi" rappresentano un'eccezione
che fa aumentare il numero complessivo dei seggi in Parlamento per rispettare la volontà degli elettori in
favore dei candidati direttamente eletti. Nella legge elettorale del Brandeburgo non è tuttavia del tutto
escluso il subentro, a condizione però che ci siano stati raggiunti più di due seggi "accessori". (Quad. Cost.,
2001, I, 253)
27 ottobre 2000 - Tolto il divieto costituzionale per le donne di prestare servizio militare. A larghissima
maggioranza (512 deputati su 543) il Bundestag ha modificato l'articolo 12a della Legge Fondamentale. In
futuro le donne potranno prestare servizio militare armato, ma non potranno esserne obbligate. Tutti i gruppi
parlamentari considerano la riforma un ulteriore passo verso una completa emancipazione femminile. I
verdi e il partito del socialismo democratico (PDS) chiedono l'abolizione completa del servizio di leva
anche per gli uomini. L'approvazione da parte del Bundesrat sembra sicura. La revisione costituzionale ha
dato seguito ad una sentenza della Corte di giustizia (causa Tanja Kreil, C-285-98).
In un procedimento parallelo è stato modificato l'art. 16 c. 2 della Legge fondamentale, che prevedeva il
divieto di estradizione di cittadini tedeschi. Per adeguare la norma costituzionale alla ratifica da parte
della Germania dello statuto del Tribunale penale internazionale, è stata inserita una riserva di legge che
permette l'estradizione verso gli Stati membri dell'Unione Europea e su richiesta del Tribunale penale
internazionale, in quanto siano garantiti i principi dello Stato di diritto. (Quad. Cost., 2001, I, 253-254)
10 novembre 2000 - Con delibera del 10 novembre, il Bundesrat ha deciso di richiedere al Tribunale
costituzionale federale la dichiarazione di incostituzionalità della NPD ed il suo conseguente scioglimento
ai sensi dell'art. 21 c. 2 della Legge fondamentale. La delibera mira inoltre ad ottenere dal Tribunale il
divieto di costituzione di formazioni analoghe o di sostituzione ad esso da parte di organizzazioni già
esistenti, e la confisca del patrimonio della NPD da devolvere per scopi di utilità sociale. (Quad. Cost.,
2001, I, 254)
10 novembre 2000 - Legge sulle unioni civili tra omosessuali. Data l'annunciata opposizione da parte del
Bundesrat, la maggioranza di governo (SPD e verdi) ha deciso di dividere in due parti il discusso disegno
di legge sulle unioni civili. Una parte (contenente la disciplina necessaria per garantire l'equiparazione per
i pubblici dipendenti e nelle norme fiscali) necessita dell'approvazione del Bundesrat, mentre un'altra parte,
contenente il fulcro della nuova normativa, è stata direttamente approvata dal Bundestag il 10 novembre.
La parte già approvata prevede in particolare il nuovo istituto dell'unione registrata, il diritto al nome
comune e l'obbligo di mutuo sostegno. Le nuove unioni omosessuali (anche tra stranieri) saranno
riconosciute anche nella legge sulle locazioni di immobili, a fini ereditari e in materia di assicurazioni di
malattia e assistenza in caso di cura. I bambini che crescono all'interno di un'unione civile avranno diritto
a (sia pur limitati) diritti e doveri all'educazione. (Quad. Cost., 2001, I, 254)
17 novembre 2000 - Davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia è iniziata la causa tra
Germania e Stati Uniti sul caso di Karl e Walter LaGrand, i due cittadini tedeschi condannati a morte e
giustiziati in Arizona all'inizio dell'anno. La Germania accusa gli Stati Uniti di aver violato la convenzione
di Vienna, che garantisce l'accesso consolare ai cittadini stranieri. (Quad. Cost. I, 2001, 254)
18 novembre 2000 - Dibattito sulla "cultura dominante". In materia di immigrazione e società
multietnica – tema sempre molto attuale e dibattuto in Germania, dove gli stranieri costituiscono ca. il 10%
della popolazione – la CDU espone la propria linea politica. Essa consiste, per sommi capi, nell'accettazione
della società dell'immigrazione e della tendenza alla trasformazione della Germania sempre più in uno stato
multietnico, ponendo tuttavia la condizione del rispetto da parte degli immigrati della cultura-guida
(Leitkultur) tedesca. Questa posizione ha sollevato polemiche tra gli intellettuali ed aspre discussioni
politiche. L'equivoco sembra svilupparsi per l'indubbia (e certo volontaria) provocatorietà del termine, che
lascia trasparire con evidenza il richiamo ad una cultura superiore (quella tedesca) cui gli immigrati devono
piegarsi. Sotto il profilo strettamente giuridico, tuttavia, non può mancarsi di notare che la recente (1999)
legge di riforma della cittadinanza, che ha per la prima volta superato il criterio dello ius sanguinis
introducendo elementi di ius soli che agevolano la concessione della cittadinanza tedesca ad immigrati
stabilmente e regolarmente stabiliti in Germania, richiede ai nuovi cittadini conoscenze linguistiche e
rispetto dei valori fondamentali dell'ordinamento costituzionale. Non è dato di capire se il concetto di
Leitkultur intenda andare oltre queste regole per l'integrazione o se ne costituisca soltanto una (poco felice)
riproposizione politica.
Che si tratti comunque di una campagna più ampia è dimostrato dal rilancio, da parte della CDU, dei temi
della nazione e della patria in vista delle elezioni federali del 2002, come annunciato dal congresso del
partito a Stoccarda il 20 novembre. Due giorni prima, nella sua riunione di Monaco, la CSU bavarese
(partito gemello della CDU a livello nazionale) ha ufficialmente richiesto l'abolizione del diritto d'asilo e
la sua sostituzione con una non meglio precisata "garanzia istituzionale". (Quad. Cost., 2001, I, 254-255)
8 dicembre 2000 - Il Tribunale costituzionale federale tedesco (BVerfG) annulla la decisione della Corte
di cassazione (BGH) che aveva vietato la stampa di tre manifesti pubblicitari "shock" della Benetton. Per
il Tribunale la pubblicità in questione (tre fotografie raffiguranti rispettivamente un'anatra sporca di
petrolio, il lavoro minorile ed un deretano nudo col timbro "H.I.V. Positive") non metteva in risalto un
prodotto ma afferiva piuttosto all'espressione di un'opinione. Per i giudici di Karlsruhe il divieto costituiva
dunque una violazione della libertà di stampa di cui all'art. 5 c. 1 Legge fondamentale (GG), che deve
invece ritenersi estesa anche a messaggi forti di natura commerciale o economica. Anche le comunicazioni
di tale natura sono infatti comprese nell'ambito di tutela della libertà di manifestazione del pensiero. Il
Tribunale ha ritenuto che le tre immagini non violassero il buon costume, perché raffiguranti semplicemente
"le miserie del mondo". Diverso sarebbe invece per i giudici costituzionali il caso di "immagini ributtanti,
spaventose o pericolose per i giovani". (Quad. Cost., 2001, II, 447)
12 dicembre 2000 - Il Tribunale amministrativo di Berlino ha considerato la prostituzione un'attività
"non immorale". Si tratta della prima decisione in tal senso di una corte tedesca. Per i giudici i valori
sociali sono cambiati e se resta contrario alla dignità umana lo sfruttamento della prostituzione contro la
volontà della vittima, non può più considerarsi immorale l'attività di prostituzione svolta volontariamente.
(Quad. Cost., 2001, II, 447-448)
19 dicembre 2000 - In Germania i testimoni di Geova hanno ottenuto un parziale ma importante successo
giudiziario. Il 19 dicembre 2000 Tribunale costituzionale federale ha annullato una sentenza del Tribunale
amministrativo federale che aveva loro negato il riconoscimento quale ente di diritto pubblico. Per i giudici
costituzionali la pronuncia del Tribunale amministrativo aveva leso il diritto della comunità religiosa
ricorrente al riconoscimento quale ente di diritto pubblico. Per la legge fondamentale, infatti, il
riconoscimento di una comunità religiosa quale ente di diritto pubblico è un mezzo per la realizzazione
della libertà religiosa, costituzionalmente garantita. Tuttavia, dall'art. 140 della Legge fondamentale – in
combinato disposto con l'art. 137 della costituzione di Weimar – si ricavano i requisiti impliciti che una
comunità religiosa deve rispettare per poter ottenere il riconoscimento statale; in particolare, essa deve
fornire sufficienti garanzie che la sua futura condotta non potrà ledere i principi costituzionali fondamentali
di cui all'art. 79 c. 3 GG, i diritti fondamentali individuali garantiti dalla costituzione o la laicità dello Stato.
Ne deriva pertanto un generalizzato dovere di lealtà nei confronti dell'ordinamento e dei suoi principi
fondamentali in capo alla comunità religiosa che richiede il riconoscimento. (Quad. Cost., 2001, II, 451)
2001
1 gennaio 2001 - Entra in vigore in Germania la legge federale sul lavoro part time ed i contratti a
tempo determinato. Il principale elemento di novità è costituito dalla esplicita previsione di un vero e
proprio diritto al part time, garantito al lavoratore a partire dal sesto mese del rapporto di lavoro a condizione
che l'impresa conti più di 15 dipendenti e non ostino esigenze cogenti collegate alla produzione. Il
Bundesrat ha dato il proprio assenso alla legge a condizione che il Governo si impegni a presentare un
dettagliato rapporto dopo due anni dall'entrata in vigore. Entra in vigore la legge del Land tedesco della
Sassonia di riforma della giustizia (SächsJG del 24.11.2000). Si tratta della prima legge regionale a
contenere la dettagliata disciplina dell'organizzazione giudiziaria, dell'esecuzione delle norme processuali,
dei poteri del servizio di vigilanza, dell'attuazione di norme del codice civile, dell'ordinamento tavolare e
della proprietà immobiliare, della rappresentanza processuale del Land e delle spese processuali. La legge
completa un pacchetto normativo che negli ultimi anni ha riguardato la formazione di avvocati e magistrati,
l'ordinamento giudiziario, gli interpreti giudiziari, i procedimenti non contenziosi e i rapporti di vicinato.
La nuova legge costituisce un interessante esempio di decentramento del servizio giustizia, fondato sulla
competenza regionale in materia. E' interessante notare che l'approvazione della legge è stata possibile solo
in seguito al completamento della riforma territoriale degli enti locali (2000), perché la giurisdizione dei
diversi organi giudiziari regionali è stata basata sul nuovo assetto comunale, risultante dalla riduzione per
accorpamento di oltre la metà del numero dei Comuni. (Quad. Cost., 2001, II, 448)
9 gennaio 2001 - Nuova pronuncia del Tribunale costituzionale federale tedesco sulla soddisfacente
garanzia dei diritti fondamentali nell'ordinamento comunitario. Per il Tribunale il giudice ordinario ha
sempre l'obbligo del rinvio pregiudiziale, per l'interpretazione del diritto comunitario, alla Corte di giustizia,
la quale assicura un adeguato livello di protezione dei diritti fondamentali (espresso richiamo alla pronuncia
Solange II del 1986). Viene così ribadito il principio affermato nella sentenza sul mercato delle banane del
giugno 2000 e richiamata la più volte ricordata natura della Corte di giustizia quale giudice naturale ai sensi
della Legge fondamentale. Nel caso qui in esame i giudici di Karlsruhe hanno accolto il ricorso di un medico
cui il Tribunale amministrativo federale aveva negato l'iscrizione all'albo ritenendo sufficientemente chiara
la previsione della direttiva 93/16/CE per la facilitazione della libertà di circolazione dei medici, che per il
giudice amministrativo tedesco richiederebbe un periodo ininterrotto di sei mesi di esercizio della
professione presso un medico iscritto all'ordine. La negazione del rinvio pregiudiziale avrebbe negato
all'interessato la tutela giurisdizionale dei propri diritti (1 BvR 1036/99). (Quad. Cost., 2001, II, 448)
17 gennaio 2001 - Il Tribunale costituzionale federale tedesco ha respinto il ricorso individuale presentato
da un cittadino bosniaco di etnia serba contro la condanna per genocidio inflittagli da un tribunale tedesco.
Il BVerfG conferma così, con la sua prima pronuncia in materia relativa ai crimini commessi nella ex
Jugoslavia, la legittimità costituzionale della condanna inflitta in Germania a cittadini stranieri per
crimini commessi all'estero. Il codice penale tedesco prevede infatti che il diritto tedesco si applichi ai
crimini contro l'umanità purché esista un fattore di collegamento col diritto tedesco, dato nel caso di specie
dal fatto che l'imputato aveva vissuto per anni in Germania, dove era stato anche arrestato in occasione di
un rientro volontario. Si conferma così anche l'interpretazione estensiva del concetto di genocidio fornita
dai giudici di merito, che include anche lesioni fisiche e privazioni di libertà di massa, prontamente ripresa
dalla Cassazione (BGH) in una sentenza del 21 febbraio. (Quad. Cost., 2001, II, 448)
24 gennaio 2001 - Il Tribunale costituzionale federale tedesco ha confermato la legittimità costituzionale
del divieto di riprese audio-video nei procedimenti giudiziari. Per il Tribunale "sull'accesso ad una fonte
di informazione e sulle relative modalità deve decidere chi ne dispone. Solo dopo l'apertura al pubblico di
tale fonte la libertà di informazione può risultare lesa da atti che la comprimono. Il diritto fondamentale
[alla libertà di informazione] di cui all'art. 5 c. 1, 1. per. GG comprende un diritto di accesso rivolto contro
lo Stato quando una fonte di informazione che ricade sotto la responsabilità statale è espressamente
destinata al pubblico dominio e lo Stato ne nega l'accesso". E' dunque costituzionalmente legittimo, perché
rientrante nella discrezionalità del legislatore, stabilire "l'esclusione di apparecchi di registrazione audio e
video dalle aule giudiziarie". Il divieto si giustifica in base ai principi del giusto processo e della tutela della
sfera personale individuale; gli imputati potrebbero infatti essere sottoposti ad un effetto di
criminalizzazione mediatica, e la presenza degli apparecchi potrebbe condizionare giudici e testimoni, così
minacciando l'efficacia del processo che deve tendere alla ricerca della verità (1 BvR 2623/95 e 622/99).
(Quad. Cost., 2001, II, 449)
7 febbraio 2001 - Dopo lo Schleswig-Holstein (http://193.101.67.34/shr/lrecht.asp), anche il Land tedesco
dell'Assia porta a compimento il processo di informatizzazione di tutte le sue leggi, consultabili
gratuitamente nel sito www.hessen.de/gvbl. (Quad. Cost., 2001, II, 449)
7 febbraio 2001 - Azioni e programmi governativi contro il razzismo e la xenofobia in Germania.
Secondo fonti del Ministero dell'Interno tedesco, sul territorio federale si sono registrati tra il gennaio e il
novembre del 2000 13.753 atti di violenza xenofoba e antisemita, con una particolare concentrazione nel
territorio dei Länder orientali. Per fronteggiare la crescita del fenomeno (in aumento di quasi il 40% rispetto
all'anno precedente), il Ministero ha istituito la prima unità speciale contro l'estremismo di destra, costituita
da 80 funzionari della polizia di confine (Bundesgrenzschutz), che pattuglieranno soprattutto stazioni e
treni. (Quad. Cost., 2001, II, 449)
Nell'ambito della più ampia campagna governativa contro il
fenomeno, il 27 febbraio il ministro federale per la famiglia Christine Bergmann ha presentato il programma
"gioventù per la tolleranza e la democrazia – contro l'estremismo di destra, la xenofobia e l'antisemitismo",
finanziato con 65 milioni di marchi all'anno. Il 14 febbraio il Tribunale costituzionale federale ha dichiarato
legittimo il divieto di manifestazioni di estremisti di destra in occasione del giorno della memoria
dell'olocausto, perché esse avrebbero costituito una minaccia per l'ordine pubblico. (Quad. Cost., 2001, II,
449)
2 marzo 2001 - Il Tribunale di Bonn ha disposto l'archiviazione del procedimento nei confronti dell'ex
cancelliere Helmut Kohl per la vicenda del finanziamento illegale alla CDU. Kohl dovrà comunque pagare
un'ammenda di 300.000 marchi. (Quad. Cost., 2001, II, 449)
13 marzo 2001 - Il congresso nazionale dei Verdi tedeschi tenutosi a Stoccarda ha stabilito che gli esponenti
di partito che occuperanno cariche governative dovranno abbandonare il seggio in Parlamento. La
decisione anticipa la proposta di riforma costituzionale già presentata volta a stabilire in via generalizzata
l'incompatibilità tra mandato parlamentare e incarichi governativi. I ministri verdi del Governo federale
Fischer (esteri) e Trittin (ambiente) manterranno comunque il seggio fino alle prossime elezioni politiche
previste per il 2002. Per i sostenitori della separazione tra incarico di parlamentare e di ministro questa
decisione è l'unica via per consentire un più efficace controllo parlamentare sul governo. (Quad. Cost.,
2001, II, 449)
18 marzo 2001 - Elezioni comunali nel Land tedesco dell'Assia. Vittoria di stretta misura della CDU (già
al governo nel Land) con il 38,4% (+5,4), davanti alla SPD che ha ottenuto il 38,2%. Arretrano i verdi
(9,3%, - 1,7) e i Republikaner, che col 4,1% non superano la soglia di sbarramento. La partecipazione al
voto è stata molto bassa (solo il 53%). Per la prima volta si votava con un nuovo sistema elettorale che
consentiva sia di votare la lista (come avveniva già in passato), sia di esprimere fino a tre voti di preferenza
(cumulo) anche per candidati appartenenti a liste diverse (panachée). (Quad. Cost., 2001, II, 449-450)
19 marzo 2001 - Si è costituito a Berlino il più grande sindacato unitario del mondo (ver.di), nato dalla
fusione del sindacato del settore pubblico, traffico e trasporti (ÖTV), del sindacato dei dipendenti privati
(DAG), del settore del commercio, bancario ed assicurativo (HBV), delle comunicazioni e delle poste. Il
nuovo sindacato conta quasi 3 milioni di iscritti. (Quad. Cost., 2001, II, 450)
21 marzo 2001 - La Corte costituzionale austriaca (VfGH) ha confermato la legittimità delle elezioni
regionali del 1999 nel Tirolo. I complessi conteggi, durati diversi giorni e addirittura ripetuti nella città di
Innsbruck, avevano confermato la perdita – per la prima volta – della maggioranza assoluta dei seggi da
parte della ÖVP. Sono in corso dibattiti nel Land per riformare la legge elettorale. Analogamente, la
commissione elettorale del Land tedesco dell'Assia ha confermato il 23 febbraio la validità delle elezioni
regionali del febbraio 1999. I ricorrenti avevano sostenuto la necessità di ripetere le elezioni dopo che è
stato accertato che la CDU aveva finanziato con fondi illeciti la campagna elettorale. La decisione della
commissione ha fatto seguito alla pronuncia del Tribunale costituzionale federale (8 febbraio 2001) che
aveva stabilito che l'accertamento del finanziamento della campagna elettorale di un partito con fondi non
dichiarati non può dare di per sé luogo alla ripetizione delle elezioni, per la prevalenza del principio
dell'affidamento. Per il Tribunale l'obbligo democratico imposto ai Länder dall'art. 28 c. 1 GG impone loro
il controllo sulle proprie elezioni regionali, sul cui procedimento però i Länder hanno completa autonomia.
(Quad. Cost., 2001, II, 450)
22 marzo 2001 - La Corte europea dei diritti dell'uomo ha rigettato il ricorso dell'ultimo Presidente
della DDR e capo del partito comunista della Germania orientale Egon Krenz contro la condanna a sei anni
e mezzo di carcere subita per le uccisioni da parte delle guardie di confine di persone che tentavano la fuga
nella Repubblica federale. La Corte ha così confermato la legittimità delle condanne inflitte dai tribunali
tedeschi ai vertici politici della ex DDR in seguito alla riunificazione. Krenz è ancora in carcere. (Quad.
Cost., 2001, II, 450)
25 marzo 2001 - Vittoria delle coalizioni già al governo nelle elezioni nei Länder tedeschi della Renania
Palatinato e del Baden Württemberg. Nel primo la SPD ha ottenuto il 44,7% dei voti, contro il 35,3%
della CDU. Nel Baden Württemberg la CDU ha conquistato il 44,8% dei voti (+3,5), mentre la SPD (pure
in netta crescita, col miglior risultato dal 1972) ha avuto il 33,3%. In entrambi i Länder restano quindi in
carica i ministri-presidenti uscenti Kurt Beck (Renania-Palatinato) e Erwin Teufel (Baden Württemberg).
Verdi e FDP (liberali) hanno perso voti. Il partito di estrema destra dei Republikaner non ha superato la
soglia del 5% necessaria per l'accesso in Parlamento. (Quad. Cost., 2001, II, 450)
5 novembre 2001 – Il Governo tedesco presenta un disegno di legge in materia di immigrazione, che mira
a semplificare le procedure rispetto alla normativa attuale. In particolare si prevede la possibilità illimitata
di ricongiungimento per i figli minorenni, con l’unico requisito della sufficiente conoscenza della lingua
tedesca. La proposta non prevede inoltre la fissazione di quote di immigrazione annuale consentita, ma
stabilisce che il fabbisogno sia determinato dal mercato del lavoro. Nella discussione, iniziata il 20
dicembre al Bundesrat, tuttavia, i Länder governati dall’unione cristiano-democratica hanno richiesto
sostanziali modifiche, ritenendo che la proposta governativa aumenterebbe eccessivamente l’immigrazione
(Quad. Cost., 2002, II, 409)
16 novembre 2001 – Il Governo federale tedesco ottiene il voto di fiducia dal Bundestag insieme
all’autorizzazione all’invio delle truppe in Afghanistan, approvando altresì l’impegno militare della
Germania nella lotta contro il terrorismo (3900 soldati tra marina, aeronautica e truppe di terra). Si tratta
della quarta volta nella storia della Germania del dopoguerra (la prima dopo l’unificazione) in cui si fa
ricorso al voto di fiducia.. La mozione è passata con 336 voti favorevoli, 326 contrari e nessun astenuto.
Prima del voto di fiducia, Schroeder aveva minacciato di dimettersi se non si fosse raggiunta una posizione
unitaria sulla guerra in seno alla sua maggioranza. La concessione della fiducia era tutt’altro che scontata.
Fino a poco prima del voto una decina di deputati socialdemocratici e verdi, contrari all’adesione della
Germania alle operazioni militari, avevano avanzato l’ipotesi di passare alla PDS, il partito degli ex
comunisti della Germania est Dopo il voto, il 25 novembre, il congresso dei Verdi ha deciso a stretta
maggioranza di appoggiare anche politicamente l’intervento (linea sostenuta dal ministro degli esteri
Fischer) e di continuare il rapporto di coalizione con la SPD nel governo federale. (Quad. Cost., 2002, II,
409)
22 novembre 2001 – Il Tribunale costituzionale federale tedesco, rigettando il ricorso presentato dal gruppo
parlamentare della PDS, stabilisce che il nuovo ruolo che la NATO è venuta ad assumere dopo gli interventi
militari in Serbia nel 1999 non costituiscono una modifica del trattato istitutivo. Di conseguenza è corretta
la decisione del Parlamento di non dover votare una nuova ratifica del trattato NATO per accettarne il
mutato ruolo. Il gruppo parlamentare della PDS riteneva per contro che gli interventi NATO al di fuori dei
Paesi membri dell’alleanza e non preceduti da attacchi militari contro uno dei Paesi membri, contraddicesse
la natura difensiva dell’alleanza e dunque costituisse una modifica materiale del trattato istitutivo, il che
avrebbe richiesto una nuova ratifica da parte del Parlamento. Per il Tribunale, invece, la dichiarazione di
Washington rappresenta sì una ”concretizzazione ed evoluzione“ dei trattati NATO, ma questa non è tale
da costituire una modifica degli stessi, specie perché resta riservata a ciascuno Stato la decisione sulla
partecipazione alle azioni militari. (Quad. Cost., 2002, II, 409-410)
11 dicembre 2001 – Il governo federale tedesco ha presentato il progetto di informatizzazione complessiva
della pubblica amministrazione ed il relativo piano attuativo. Con l’iniziativa e-government denominata
„BundOnLine 2005“ (Federazione in linea 2005), il governo federale si è impegnato alla totale
informatizzazione della pubblica amministrazione entro il 2005, assicurando a cittadini ed imprese la
possibilità di canalizzare via internet tutte le forme di contatto con l’amministrazione che non richiedano
necessariamente un rapporto personale e diretto. La riforma riguarda 376 tipologie di servizi e 107
amministrazioni che saranno completamente automatizzati. Il coordinamento delle operazioni e la gestione
della banca dati centrale dei servizi spetteranno al Ministero dell’interno. (Quad. Cost., 2002, II, 410)
12 dicembre 2001 – Per la prima volta nella storia della Repubblica federale, il Ministro dell’Interno Schily
vieta la costituzione di un gruppo religioso. L’associazione islamica, denominata “Stato del Califfato”
(Kalifatstaat), avrebbe avuto obiettivi antisemiti ed antidemocratici, minacciando l’ordine costituzionale e
la sicurezza interna della Germania. Si tratta anche della prima applicazione della nuova disciplina delle
associazioni, come modificata dalle leggi anti-terrorismo. Nella motivazione del divieto si ricorda che il
fine religioso non può costituire il paravento per organizzazioni estremiste. Il capo dell’associazione,
chiamato “califfo di Colonia” è in stato di detenzione per istigazione all’omicidio, e sarà estradato in
Turchia quando quel paese garantirà che non applicherà nei suoi confronti la pena di morte. (Quad. Cost.,
2002, II, 410)
14-20 dicembre 2001 – Il Parlamento tedesco approva a grande maggioranza il secondo pacchetto di
misure contro il terrorismo. La legge è passata coi voti della maggioranza (SPD e Verdi) e quelli
dell’opposizione di CDU/CSU, mentre hanno votato contro liberali e PDS, che lamentano la compressione
dei diritti civili. Il 20 dicembre la legge è stata definitivamente emanata dal Bundesrat con il sostegno di
quasi tutti i Länder. La legge amplia i poteri dell’ufficio federale criminale e dei servizi segreti, rende più
severi i controlli sull’immigrazione, specie da paesi islamici, e prevede l’introduzione dell’impronta digitale
nei passaporti.
Altre importanti leggi approvate riguardano le spese sanitarie (tra l’altro si obbligano i farmacisti a vendere
i prodotti meno costosi) e la definitiva uscita della Germania dall’energia atomica, prevedendo la
chiusura entro i prossimi 20 anni dei 19 impianti nucleari tuttora attivi. (Quad. Cost., 2002, II, 411)
20 dicembre 2001 – Formalizzato lo storico accordo politico di coalizione tra SPD e PDS per la
composizione del governo di della città-stato di Berlino. Alla SPD andranno 5 assessorati, alla PDS 3.
L’obiettivo è un drastico risparmio della spesa pubblica e in particolare del personale, per cui l’accordo
prevede una riduzione della spesa di un miliardo di euro in 5 anni. (Quad. Cost., 2002, II, 411)
2002
1 gennaio 2002 – Entra in vigore in Germania la riforma del diritto delle obbligazioni. Le principali
novità riguardano le prescrizioni (con una generale semplificazione e riduzione dei termini),
l’inadempimento (con la previsione di una nuova fattispecie unitaria di inadempimento, che comprende la
mancata diligenza, la mora e l’impossibilità della prescrizione), la compravendita (specie in riferimento
alla responsabilità per i vizi ed alla garanzia) e la tutela del consumatore, inserita nel codice civile (BGB),
la cui tradizionale numerazione è stata cambiata in punti fondamentali. In primavera dovrebbe essere
approvata anche la riforma della disciplina relativa alla responsabilità ed ai risarcimenti. (Quad. Cost., 2002,
II, 411)
2 gennaio 2002 – Nuova pronuncia nell’interminabile saga giudiziaria sui crocifissi nelle aule scolastiche
in Baviera. Il Tribunale amministrativo bavarese accoglie il ricorso di un insegnante che intendeva
rimuovere il crocifisso in quanto limitativo della propria libertà religiosa. Si tratta di un importante
riconoscimento del diritto dell’insegnante, non contemplato dall’attuale normativa regionale (modificata a
seguito della sentenza del Tribunale costituzionale federale nel 1998), che prevede il mantenimento del
crocifisso salva espressa richiesta di rimozione da parte dei genitori. Finora, secondo dati del ministero
bavarese dell’istruzione, le richieste di rimozione del crocifisso hanno riguardato circa il 10% delle aule.
(Quad. Cost., 2002, II, 411)
11 gennaio 2002 – I vertici della CDU (popolari), riuniti a Magdeburgo, hanno scelto il loro candidato
alla Cancelleria federale in vista delle elezioni del prossimo ottobre. Dopo una lunga “sfida” interna con
la presidente del partito Angela Merkel, la candidatura è andata al Ministro Presidente della Baviera
Edmund Stoiber (del partito “fratello”, CSU), che sarà dunque lo sfidante del cancelliere Gerhard Schröder.
Dopo Franz-Joseph Strauß, Stoiber è il secondo leader bavarese a candidare per la cancelleria. Le posizioni
di Stoiber sono nettamente più conservatici rispetto a quelle della Merkel. (Quad. Cost., 2002, II, 411)
15 gennaio 2002 – Il Tribunale costituzionale federale tedesco riconosce agli islamici il diritto di
macellare gli animali secondo il loro rito religioso. I macellai islamici possono così legittimamente essere
esonerati dai requisiti legislativi che impongono determinate procedure per l’uccisione degli animali per
limitarne al massimo la sofferenza, ed in particolare la narcotizzazione. Finora l’unica eccezione
riconosciuta riguardava gli ebrei ma non i musulmani, nonostante le tecniche di macellazione siano
pressoché identiche nelle due religioni. Per anni le corti tedesche, compreso il Tribunale amministrativo
federale, avevano negato ai musulmani il diritto di essere esentati dalle regole sulla macellazione previste
dalla legge sulla protezione degli animali. Il Tribunale costituzionale riconosce invece tale diritto sulla base
non già e non tanto del diritto allo stile di vita, parametro invocato dai ricorrenti nelle precedenti vertenze,
quanto soprattutto della libertà religiosa. (Quad. Cost., 2002, II, 412)
22 gennaio 2002 – Il Tribunale costituzionale federale sospende il procedimento per lo scioglimento
del partito di estrema destra NPD per incostituzionalità, iniziato in novembre su iniziativa del Governo
federale, del Bundestag e del Bundesrat. È infatti emerso che alcuni degli esponenti del partito, le cui
dichiarazioni razziste e antisemite costituiscono un importante elemento probatorio nel processo, sono o
sono stati agenti dei servizi segreti. È fondamentale chiarire se le espressioni in questione siano state
pronunciate su incarico dei servizi segreti per costituire prove in favore dello scioglimento del partito.
(Quad. Cost. III, 2002, 685-686)
12 febbraio 2002 – Il Parlamento tedesco approva una legge che consente l’utilizzo di cellule staminali
embrionali per scopi di ricerca. Pur non trattandosi di una completa liberalizzazione, la nuova disciplina
rappresenta un’importante cesura rispetto alla normativa precedente (risalente al 1990), che vietava in modo
assoluto di utilizzare gli embrioni, indipendentemente dalla finalità, nonché la clonazione e la procreazione
in vitro. (Quad. Cost. III, 2002, 686)
20 febbraio 2002 – La comunità musulmana in Germania (circa 3 milioni di persone) riconosce il dovere
dei propri aderenti di integrarsi nella società tedesca. L’affermazione è contenuta in un documento di
intenti della stessa comunità, la Carta islamica, in cui si sostiene tuttavia anche che il governo dovrebbe
fare di più per facilitare l’integrazione e, più in generale, per la tutela delle minoranze. La Carta afferma
che la comunità islamica accetta l’ordinamento costituzionale del Grundgesetz e le sue garanzie,
rinunciando formalmente alla creazione di uno Stato teocratico. La dichiarazione è di grande importanza e
segue la recente sentenza del Tribunale costituzionale federale (gennaio 2002) che ha riconosciuto ai
musulmani la libertà di macellazione degli animali secondo la loro tradizione. (Quad. Cost. III, 2002, 686)
20 febbraio 2002 – Il Tribunale costituzionale federale respinge il ricorso contro l’obbligo di leva. Il
Tribunale di Potsdam aveva questionato la legittimità costituzionale dell’obbligatorietà della leva, ma i
giudici costituzionali hanno rigettato il ricorso in via incidentale. Nell’affermare che la scelta in materia di
difesa è una complessa decisione politica, che quindi non spetta ai giudici, il Tribunale costituzionale
ricorda comunque che l’obbligo di leva, nonostante il mutato contesto generale della sicurezza rispetto al
momento della sua introduzione nella costituzione, non costituisce una sproporzionata limitazione dei diritti
di libertà. Pochi giorni dopo un altro analogo ricorso del Tribunale di Düsseldorf veniva parimenti respinto.
I partiti sono divisi da tempo sulla questione: SPD e CDU/CSU sono per il mantenimento della leva
obbligatoria, mentre verdi e liberali sono per la sua abolizione e l’introduzione di un esercito su base
volontaria. (Quad. Cost. III, 2002, 686)
5 marzo 2002 – Nuovo scandalo sul finanziamento dei partiti in Germania. La nuova questione riguarda
le donazioni ricevute dalla SPD di Colonia, e non riportate nel bilancio del partito. Il responsabile della
sezione regionale del partito ha ammesso di aver nascosto la provenienza di circa 400.000 euro. L’inchiesta
riguarda vari filoni, ed interessa numerosi politici, tra cui l’ex sindaco di Colonia. Intanto, il Tribunale di
Wiesbaden decide di non aprire un nuovo procedimento nello scandalo del finanziamento alla CDU. (Quad.
Cost. III, 2002, 686-687)
22 marzo 2002– Grave crisi costituzionale in seno al Bundesrat in occasione dell’approvazione della legge
sull’immigrazione. La proposta di legge, passata al Bundestag il 1. marzo, contiene il fondamentale
principio di apertura all’ingresso di stranieri, specie se dotati di particolari qualifiche professionali, per
lavorare in Germania, e consente una loro facilitata integrazione a condizione di apprendere la lingua e la
cultura tedesca. La proposta, sostenuta nella società da sindacati e chiese, è fortemente avversata
dall’opposizione CDU/CSU, che detiene la maggioranza al Bundesrat. In occasione della votazione, i
quattro voti del Land Brandeburgo erano determinanti per l’approvazione della proposta. Il Brandeburgo è
retto da una grande coalizione (SPD-CDU/CSU). Contravvenendo alla convenzione costituzionale finora
invalsa, secondo cui il mancato raggiungimento di una posizione comune nel Land comportava l’astensione
dal voto nel Bundesrat (il che, nel caso in questione, avrebbe significato il rigetto della proposta di legge),
il Ministro-Presidente del Brandeburgo Stolpe (SPD) ha espresso il voto favorevole del suo Land,
superando la decisa opposizione del suo partner di governo a livello regionale. Si è aperta così quella che è
stata definita una “crisi costituzionale”, ed è assai probabile che la vicenda si concluda con un conflitto
davanti al Tribunale costituzionale federale. Infatti il Presidente della Repubblica potrebbe attendere a
lungo (anche oltre le elezioni federali del prossimo ottobre) per promulgare la legge (nel qual caso potrebbe
sorgere un conflitto tra Parlamento e Presidente), oppure promulgarla, dando così il via al ricorso già
preannunciato dalla CDU/CSU. La crisi istituzionale è emblematica del nuovo ruolo del Bundesrat nel
mutato clima politico tedesco, costringendo il Tribunale costituzionale federale a chiarire la natura della
rappresentanza dei Länder nel Bundesrat. Da un lato, infatti, il Ministro-Presidente del Land ne detiene la
rappresentanza “esterna”, ed ha dunque l’ultima parola nella determinazione della posizione del Land anche
nel Bundesrat; dall’altro, tuttavia, la decisione di Stolpe rappresenta una rottura con la tradizione
costituzionale finora sempre rispettata, perché se si affermasse il principio per cui il Ministro-Presidente
può decidere anche contro il volere dei suoi partner di coalizione, ne risentirebbe la stabilità della formula
politica delle coalizioni di governo, attualmente presente in 10 Länder su 16. Si contesta anche la condotta
del Presidente di turno del Bundesrat, il socialdemocratico Wowereit (sindaco di Berlino), per aver
considerato valido il voto del Brandeburgo così espresso. La dottrina è divisa sul punto. La questione
dell’immigrazione è uno dei temi fondamentali sui quali si giocherà la campagna elettorale in vista delle
elezioni
politiche
del
prossimo
ottobre.
(Quad.
Cost.,
III,
2002,
687)
28 marzo 2002 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso di alcuni Länder, che chiedevano
di partecipare agli utili derivanti dalla vendita delle licenze per i telefoni UMTS. Per il Tribunale, infatti, le
disposizioni della costituzione finanziaria non prevedono la compartecipazione dei Länder ad introiti di
natura non tributaria. È interessante notare che i Länder ricorrenti (Baviera, Baden-Württemberg e Assia)
sono gli stessi che avevano impugnato la legge sulla perequazione finanziaria, ottenendo la storica decisione
in materia del 1999. (Quad. Cost., III, 2002, 687-688).
10 aprile 2002 – Hans-Jürgen Papier nuovo Presidente del Tribunale costituzionale federale. Con la
scadenza del mandato della Presidente Jutta Limbach, il Bundesrat ha nominato all’unanimità il
vicepresidente Papier nuovo Presidente del Tribunale. Papier, professore di diritto costituzionale
nell’Università di Monaco e considerato un conservatore, è giudice costituzionale dal 1998. Al posto della
giudice Limbach è stata nominata la prof. Gertrude Lübbe-Wolff. (Quad. Cost., III, 2002, 688)
17 aprile 2002 – Il Ministro-Presidente della Sassonia Kurt Biedenkopf (CDU) si dimette. Come aveva
annunciato, il più longevo capo di governo regionale, da 11 anni alla guida del più grande Land orientale,
si è ritirato dalla vita politica dopo una lunga polemica con il suo stesso partito, relativa ai sui suoi affari
finanziari. Le elezioni in Sassonia si terranno nell’autunno 2004. (Quad. Cost., III, 2002, 688)
19 aprile 2002 – Il Parlamento approva la nuova legge sui partiti. In seguito ai numerosi scandali relativi
ai finanziamenti illeciti dei partiti, la nuova legge impone sanzioni più severe e maggiore trasparenza sui
bilanci. Resta tuttavia immutata la struttura del finanziamento, fondata su tre elementi: il finanziamento
pubblico, i rimborsi elettorali ai gruppi parlamentari e i contributi alle fondazioni dei partiti. La nuova
disciplina è stata votata dalla grande maggioranza del Parlamento, col solo voto contrario della PDS che
richiedeva una disciplina più severa. (Quad. Cost., III, 2002, 688)
21 aprile 2002 – Nelle elezioni nel Land Sassonia-Anhalt (le ultime regionali prima delle elezioni federali
di ottobre), grande affermazione per la CDU (+ 15%) e netta sconfitta della SPD (- 16%). Il Land più povero
della Germania torna, dopo 8 anni di governo socialdemocratico, nelle mani della CDU. La PDS, erede del
partito comunista dell’est, è il secondo partito del Land. Fuori dal Parlamento regionale i verdi, i partiti
estremisti di destra e la nuova formazione politica dell’ex magistrato amburghese Schill, che conquista
comunque il 4,5% dei voti.
In precedenza, il 3 marzo, la netta maggioranza della CSU, partito del Ministro-Presidente e candidato
Cancelliere Stoiber, si era confermata nelle elezioni comunali in Baviera. (Quad. Cost., III, 2002, 688)
1 maggio 2002 – Entra in vigore in Germania la nuova legge per l’equiparazione dei portatori di
handicap. Prevede la cd. “libertà dalle barriere architettoniche”, per garantire l’illimitato accesso a tutti gli
edifici ed ai mezzi di trasporto. Inoltre è riconosciuto il diritto per ciechi e sordi di comunicare con
l’amministrazione federale attraverso mezzi elettronici, a spese dell’amministrazione. (Quad. Cost., IV,
2002, 906)
9 maggio 2002 – Il leader della FDP (partito liberale) Guido Westerwelle annuncia la sua intenzione di
presentarsi come candidato Cancelliere alle elezioni di settembre. La candidatura – senza concrete
possibilità – intende collocare la FDP al di fuori di schieramenti precostituiti e tenere aperta la possibilità
di alleanze sia con la CDU/CSU sia con la SPD. Il sistema televisivo pubblico gli nega però lo status di
candidato cancelliere, non ammettendolo ai “duelli” televisivi in vista delle elezioni. A livello regionale, il
15 maggio la FDP ha accolto l’invito a formare una coalizione con la CDU per il governo del Land della
Sassonia-Anhalt. La collocazione politica della FPD in vista delle elezioni ha suscitato un ampio dibattito,
specie in seguito alle posizioni, ritenute antisemite, del vicepresidente del partito Möllemann. (Quad.
Cost., IV, 2002, 906-907)
15 maggio 2002 – Risolto lo scontro sull’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole del Baden,
Land di confine lungo il Reno: gli studenti studieranno come prima lingua straniera quella dei vicini, il
francese. La decisione è stata presentata come “europea” e “non a danno dell’inglese”, tanto più che nessun
alunno esce dalle scuole del Baden-Württemberg senza conoscere l’inglese. (Quad. Cost., IV, 2002, 907)
6 giugno 2002 – Il Bundestag approva il nuovo patto di stabilità interno, che tiene conto delle
osservazioni dell’UE e punta al sostanziale pareggio di bilancio entro il 2004, prevedendo una riduzione
delle spese per il 2003 dello 0,5%. In precedenza, il 26 maggio, Renania-Palatinato, Turingia e Saarland
hanno previsto il blocco delle spese per rispettare il patto di stabilità interno, puntando al pareggio entro il
2006. La decisione segue quella analoga di altri tre Länder (Assia, Bassa Sassonia; Schleswig-Holstein e
Renania del Nord-Westfalia). (Quad. Cost., IV, 2002, 907)
20 giugno 2002 – Il Presidente Johannes Rau promulga la legge sull’immigrazione. Dopo due mesi di
esitazione, il Presidente ha deciso di firmare la legge, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2003. Rompendo
una prassi che vuole il capo dello Stato estraneo al dibattito politico, ha ampiamente motivato la sua
decisione, ricordando che la mancata promulgazione della legge avrebbe danneggiato l’immagine dello
Stato e della politica, ed ha ammonito i partiti a non strumentalizzare il Bundesrat per finalità di parte. Il
Presidente ha espressamente deplorato il comportamento tenuto al Bundesrat dal Ministro-Presidente del
Brandeburgo Stolpe (SPD) e dal suo vice Schönbohm (CDU) (v. cronache del n. 3/2002). L’Assia ed altri
Länder governati dalla CDU/CSU (Baviera, Sassonia, Turingia e Saarland) hanno annunciato che
ricorreranno al Tribunale costituzionale federale contro la legge, senza tuttavia richiedere la procedura
d’urgenza. La decisione verrà così presa dopo le elezioni politiche del 22 settembre. La promulgazione
della legge ha un significato costituzionale importante, perché in questo modo il Presidente indirettamente
ammette di ritenere che l’iter di approvazione della legge non fosse palesemente incostituzionale, e dunque
fornisce in qualche modo una prima autorevole interpretazione. Del resto, il Presidente si sarebbe esposto
anche qualora non avesse firmato la legge. La lunga vacatio legis consentirà al Tribunale costituzionale di
esaminare la legge prima della sua entrata in vigore e un’eventuale nuova maggioranza potrà modificarla.
(Quad. Cost., IV, 2002, 907)
21 giugno 2002 – Il Parlamento approva a larga maggioranza una modifica della Legge fondamentale che
introduce la protezione degli animali nella costituzione (art. 20a). La Germania è così il primo paese
dell’Unione europea (segue la Svizzera) ad avere costituzionalizzato i diritti degli animali. Con una
decisione molto più contrastata (dalla CDU/CSU e dalla FDP), il Bundestag approva altresì, con legge
ordinaria, la riabilitazione generalizzata dei disertori della Wehrmacht e degli omosessuali condannati
dai tribunali nazisti. (Quad. Cost., IV, 2002, 907)
26 giugno 2002 – Il leader della SPD del Brandeburgo e sindaco di Potsdam Matthias Platzeck è stato eletto
Ministro-Presidente del Land in sostituzione di Manfred Stolpe, che aveva lasciato l’incarico il 22 giugno,
motivando l’abbandono con la necessità di un ricambio generaziona (era alla guida del Land dal 1990).
Potrebbero aver giocato un ruolo determinante anche le polemiche sorte in seguito al suo voto in seno al
Bundesrat in occasione dell’approvazione della legge sull’immigrazione. Invariata la formula di governo
(grande coalizione SPD-CDU). (Quad. Cost., IV, 2002, 908)
4 luglio 2002 – Il Tribunale amministrativo federale stabilisce che un’insegnante non può indossare
il velo in classe. Più specificamente, per i giudici amministrativi, che hanno così confermato la pronuncia
del Tribunale amministrativo superiore di Stoccarda, una candidata non può essere assunta come insegnante
se non è disposta a rinunciare durante le lezioni al velo indossato per motivi religiosi. Secondo il Tribunale,
la Legge fondamentale garantisce l’accesso alle cariche pubbliche senza alcuna discriminazione per motivi
religiosi. Tuttavia le scuole statali dell’obbligo sono frequentate da allievi di diverse religioni e convinzioni
etiche, e devono quindi attenersi al rigoroso principio di laicità, in conseguenza del quale ogni allievo (ed
ogni genitore) ha un corrispondente diritto a che l’insegnamento venga impartito senza influsso di
qualsivoglia religione. Il conflitto tra la libertà religiosa dell’insegnante e il diritto degli studenti alla laicità
della scuola può essere composto solo se l’insegnante rinuncia a portare evidenti simboli religiosi durante
l’insegnamento (sent. BVerwG 2 C 21.01) (Quad. Cost., IV, 2002, 908)
8 luglio 2002 – Il Tribunale costituzionale federale accoglie il ricorso di un cittadino cui era stata ritirata
la patente in seguito al rifiuto di sottoporsi all’accertamento antidroga. Un automobilista fermato e trovato
in possesso di hashish era stato invitato dall’amministrazione della sua città di residenza a sottoporsi allo
screening per l’accertamento dell’uso di droghe; aveva rifiutato e l’autorità gli aveva ritirato la patente. Per
la 1. Camera del 1. Senato la misura è incostituzionale per indebita violazione della capacità di agire e della
libertà di movimento del ricorrente: il ritiro della patente è infatti possibile solo nel caso in cui il conducente
si riveli non adatto alla guida di un veicolo, mentre nel caso di specie (ritiro successivo) la misura era
irragionevole. Il consumo occasionale di cannabis, se non assunta prima di mettersi alla guida, non può
essere considerato un elemento di sospetto (la Corte afferma che il consumo di cannabis e alcool impedisce
certamente l’abilità di guida, ma l’assunzione occasionale di queste sostanze in talune circostanze non
provoca alcun danno permanente). (Quad. Cost., IV, 2002, 908)
9 luglio 2002 – Scandalo in Baviera per sospetti di brogli elettorali a favore della CSU. L’ufficio
elettorale circoscrizionale di Dachau ha annullato l’elezione del sindaco della città, dopo aver annullato
quattro mesi prima anche l’elezione del consiglio comunale e dei consigli circoscrizionali. L’ufficio
avrebbe accertato indebite influenze e persino controlli sui voti espressi per posta, e la violazione delle
disposizioni elettorali in almeno 70 casi. La procura di Monaco ha aperto un’inchiesta nei confronti di un
ex consigliere comunale della stessa città, sempre della CSU, per falsificazione di documenti e spergiuro.
(Quad. Cost., IV, 2002, 908-909)
17 luglio 2002 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta i ricorsi contro la legge sulle unioni civili.
Il 1. Senato del Tribunale ha stabilito che l’introduzione dell’istituto delle unioni civili registrate per coppie
dello stesso sesso non viola l’art. 6 c. 1 della Legge fondamentale (tutela della famiglia), in quanto la
previsione costituzionale non impedisce al legislatore di stabilire per le coppie omosessuali diritti e doveri
analoghi a quelli stabiliti per il matrimonio. In particolare, l’istituto della famiglia non può ritenersi
minacciato da un istituto dettato per persone che non intendono formare una famiglia. Parimenti, proprio
per la diversa ratio di questo istituto rispetto a quello della famiglia tradizionale, nemmeno il principio di
uguaglianza risulta violato per il fatto di escludere dall’unione civile coppie eterosessuali che non intendono
formare una famiglia. Quanto all’iter per l’approvazione della riforma (suddivisa in più procedimenti
legislativi per evitare che il Bundesrat, dovesse votare il pacchetto anche nelle parti politicamente più
contestate), il Tribunale afferma che rientra nella piena discrezionalità del Governo e del Bundestag se
regolare una materia con una o più leggi. (Sent. 1 BvF 1/01 ed altri). (Quad. Cost., IV, 2002, 909)
18 luglio 2002 – Il Cancelliere Schröder revoca il mandato di ministro della difesa a Rudoph Scharping
(SPD) e nomina al suo posto il capogruppo SPD al Bundestag Peter Struck. Scharping era da tempo sotto
pressione per uno scandalo finanziario: aveva infatti ammesso di aver ricevuto oltre 71.000 euro da un
consulente di immagine, negando di aver violato la legge che vieta qualunque altro provento oltre al
compenso ministeriale, in quanto il pagamento si riferirebbe al 1998 e costituirebbe un acconto per la
pubblicazione delle sue memorie. Successivamente, il 26 luglio, l’allargarsi dello scandalo coinvolge anche
il portavoce per la politica interna dei verdi Cem Özdemir, figura di spicco del partito, primo deputato
di origine turca al Bundestag, , che si dimette dall’incarico, rinunciando anche alla candidatura alle prossime
elezioni. (Quad. Cost., IV, 2002, 909)
30 luglio 2002 - Si dimette da tutti gli incarichi anche il leader storico della PDS Gregor Gysi, dopo
aver ammesso l’utilizzo personale dei bonus per le miglia aeree accumulati per viaggi di servizio, attività
che peraltro non costituisce un illecito né penale né amministrativo né tributario. (Quad. Cost., IV, 2002,
909)
1 settembre 2002 – Entra in vigore in Germania la nuova legge anti-terrorismo. Il nuovo § 129b del codice
penale prevede la possibilità di punire componenti e favoreggiatori di gruppi terroristici stranieri, mentre
in precedenza la repressione riguardava solo le organizzazioni tedesche. (Quad. Cost., 2003, I, 249)
22 settembre 2002– Elezioni politiche federali in Germania. Il cancelliere tedesco uscente Gerhard
Schröder ha vinto di stretta misura le elezioni aggiudicandosi un secondo mandato. La coalizione composta
dal partito socialdemocratico (SPD) e dai verdi ha sconfitto il candidato conservatore, il ministro-presidente
della Baviera, Edmund Stoiber. La SPD si conferma il primo partito con il 38,5% dei voti e 251 seggi alla
Camera bassa, contro i 248 seggi della CDU/CSU (anch’essa al 38,5%). I verdi, decisivi per la vittoria,
hanno ottenuto l’8,6%. Il governo Schröder dispone della maggioranza assoluta dei seggi: 306 su 603,
contro i 295 dell’opposizione di centrodestra. L’affluenza alle urne è stata del 79,1%.
Tra le diverse letture del voto, sembra di particolare interesse la differenza regionale. Così in Baviera la
CSU è cresciuta di 11 punti, raggiungendo il 60% complessivo, e persino l’80% nella bassa Baviera (la
CSU, partito regionale bavarese, è così nel contempo il terzo partito a livello federale, pur presentatosi in
un solo Land, ottenendo più voti dei verdi, pure presenti in tutti i Länder). In crescita anche la CDU
nell’altro grande Land meridionale, il Baden-Württemberg (+5.1%), mentre questo partito è in forte calo al
nord. Parimenti, la SPD, ridimensionata del 2,8% complessivo rispetto alle elezioni precedenti, mantiene
sostanzialmente la rendita di posizione al nord, con il 48,6% dei voti in Bassa Sassonia (il Land del
Cancelliere Schröder), il 43% in Nordreno-Westfalia (il più popoloso Land tedesco), il 42% ad Amburgo.
I verdi, partito vincente delle elezioni e nettamente terza forza elettorale nel Paese, si confermano radicati
quasi esclusivamente all’ovest, andando oltre il 16% ad Amburgo, al 15% a Brema, all’11% nel BadenWürttemberg. Per contro, la PDS, erede del partito comunista della ex Germania est, si conferma come non
mai partito dei Länder orientali e, pur fermandosi al 3,9% a livello nazionale, ottiene il 17% dei voti all’est.
Ciò nonostante, la PDS, non avendo superato la soglia di sbarramento al 5%, elegge solo due deputati
vincitori di mandati diretti nelle rispettive circoscrizioni. Deludente il risultato dei liberali (FDP), che in
campagna elettorale dichiaravano di puntare al 18%, ma hanno ottenuto solo il 7,4%, anche a causa delle
dichiarazioni del vicesegretario del partito Möllemann contro Israele e la “centrale ebraica in Germania”,
di alcuni scandali finanziari e della decisione di non dichiarare prima delle elezioni le proprie scelte di
schieramento.
Contemporaneamente si sono svolte anche le elezioni regionali nel Land orientale MecklenburgVorpommern. La SPD si è confermata il primo partito con il 40,6%, e proseguirà nella coalizione di
governo con la PDS (16,4%). Verdi e liberali non hanno superato la soglia del 5% e non saranno
rappresentati nel parlamento regionale di Schwerin. (Quad. Cost., 2003, I, 250)
23 settembre 2002 – La costituzione del Land Assia ha introdotto la promozione dell’attività fisica tra
gli obiettivi dello Stato. Si tratta del quattordicesimo Land tedesco ad avere costituzionalizzato il ruolo
dello sport. (Quad. Cost, 2003, I, 250)
29 settembre 2002 – Per fronteggiare la difficile situazione economica, alcuni Länder tedeschi decidono
di bloccare le spese. Il bilancio viene così “congelato”, rendendo impossibili nuove spese, al fine di evitare
la minaccia di incostituzionalità per le rispettive leggi di bilancio. I Länder si trovano a dover affrontare
minori entrate o pesanti deficit nel bilancio. Decisioni in tal senso sono state assunte da Brandeburgo e
Renania-Palatinato. In Baviera, Land economicamente florido, i problemi di bilancio riguardano invece i
comuni; il consorzio bavarese dei comuni rende noto che il 38% degli interessi sui crediti assunti non
possono essere coperti dai bilanci comunali. Intanto il governo comunica che a livello federale il bilancio
è in deficit per 16,5 miliardi di euro ed ammette che per il 2002 la Germania non riuscirà a rispettare i
parametri europei che impongono un deficit di bilancio inferiore al 3%. (Quad. Cost., 2003, I, 250-251)
16 ottobre 2002 – Conclusi in Germania gli accordi per la formazione del nuovo governo. Scontata la
riedizione della coalizione SPD-verdi, con Schröder Cancelliere e Fischer ministro degli esteri, le trattative
hanno riguardato la predisposizione del nuovo programma di legislatura e i rimpasti rispetto al governo
precedente. Il programma prevede una riduzione dei privilegi fiscali e maggiori agevolazioni e imposte per
favorire il settore sociale. Tra le maggiori novità nella composizione del gabinetto la creazione del cd.
“super-ministero” per l’economia e il lavoro (tallone d’Achille della coalizione), affidato all’ex MinistroPresidente del Nordreno-Westfalia Wolfgang Clement. I precedenti ministri di lavoro ed economia non
faranno parte del nuovo governo. L’ex Ministro-Presidente del Brandeburgo Manfred Stolpe assume il
ministero delle infrastrutture. Il nuovo governo ha giurato il 22 ottobre, e si compone del Cancelliere
Schröder e di 13 ministri, quattro dei quali nuovi. (Quad. Cost., 2003, I, 251)
19 ottobre 2002 – Conseguenze politico-partitche delle elezioni federali in Germania. Il congresso dei
verdi conferma la scelta statutaria di rendere incompatibili le cariche istituzionali con quelle di partito. Il
vicepresidente della FDP e capo del partito nel Nordreno-Westfalia Jürgen Möllemann, ritenuto il
principale responsabile del fallimento elettorale del partito, si dimette da tutti gli incarichi. Alla presidenza
del Bundestag è stato confermato (con una sensibile diminuzione di voti) Wolfgang Thierse della SPD, che
stavolta non ha potuto contare sul voto dell’opposizione. (Quad. Cost., 2003, I, 251)
6 novembre 2002 – Novità nella politica regionale. Nel Land Mecklenburg-Vorpommern si riconferma la
coalizione di governo tra SPD e PDS, presieduta dal Ministro-Presidente Harald Ringstorff. Nel Land
Nordreno-Westfalia si insedia il nuovo Ministro-Presidente Peer Steinbrueck, che sostituisce Wofgang
Clement, ora ministro federale per l’economia e il lavoro. (Quad. Cost., 2003, II, 486)
13 novembre 2002– La Commissione Europea apre una procedura di infrazione contro la Germania per
lo sforamento del tetto del deficit pubblico, che si attesta sia per il 2002 sia per il 2003 sopra la soglia del
3% del PIL. La crisi finanziaria coinvolge anche i comuni, che si trovano nella peggiore situazione
finanziaria della storia federale, con un deficit complessivo di oltre 8 miliardi di euro. Le misure all’esame
riguardano essenzialmente il taglio delle assunzioni pubbliche. (Quad. Cost., 2003, II, 486)
18 dicembre 2002– Il Tribunale costituzionale federale dichiara costituzionalmente illegittima la legge
di riforma dell’immigrazione per violazione dell’iter legislativo al Bundesrat (artt. 51 c. 3 e 78 LF). La
legge censurata non entra in vigore, come previsto, il 1° gennaio 2003, e la sanzione della nullità si estende
anche alle disposizioni della legge (essenzialmente di natura preparatoria) che sono diventate operative il
26 giugno e il 1. luglio 2002, a seguito della promulgazione. L’interpretazione del Tribunale si fonda sul
dettato dell’art. 51 c. 3 2. per. LF, che dispone l’unitarietà del voto dei Länder nel Bundesrat. Per i giudici
costituzionali la disposizione in parola («i voti di un Land possono essere espressi solo in modo unitario e
solo da parte di membri presenti o di loro sostituti») impone di non considerare validamente espresso il
voto in caso di mancato raggiungimento di un accordo nella delegazione del Land. L’espressione del voto
di ciascun Land può, per il Tribunale, essere «in qualunque momento contraddetta da un altro componente
del Bundesrat facente parte del medesimo governo regionale. In questo caso vengono però a mancare le
condizioni per l’espressione del voto unitario». Poiché nel caso di specie il Land Brandeburgo «non ha
espresso in modo uniforme i propri quattro voti», e poiché «tale mancata uniformità nel voto non è stata
sanata neppure successivamente», il voto non può ritenersi validamente espresso (v. QC n. 3/2002). La
pronuncia ha riaperto lo scontro politico, da un lato sul procedimento di votazione nel Bundesrat, dall’altro
sulla disciplina dell’immigrazione. Il 15 gennaio il governo ripresenta al Bundestag la legge nel medesimo
testo. (Quad. Cost., 2003, II, 486-487)
20 dicembre 2002 – Iniziano i lavori della commissione di inchiesta del Parlamento tedesco sulle
scorrettezze elettorali. La commissione dovrà chiarire se durante la campagna elettorale i leader politici
hanno fornito agli elettori informazioni false, in particolare sulla situazione economica-finanziaria.
L’estensione dell’inchiesta a tutti i partiti, opposizione inclusa, irrita CDU/CSU e FDP, che minacciano
ricorso al Tribunale costituzionale. (Quad. Cost., 2003, II, 487)
2003
2 gennaio 2003 – Cala il numero di immigrati dagli ex territori tedeschi. Secondo i dati del ministero
dell’interno tedesco (ma anche di quello austriaco), il numero degli immigrati di età adulta provenienti dai
territori appartenuti alla Germania e all’Austria fino al 1937 è in leggero calo rispetto al 2001. Ciò
dipenderebbe dall’obbligo di avere, sin dal momento dell’ingresso nel paese, una sufficiente conoscenza
del tedesco (lingua sempre meno parlata da persone di questa provenienza), come previsto dalle nuove
legislazioni sull’immigrazione, per consentire una più rapida integrazione. (Quad. Cost., 2003, II, 487)
15 gennaio 2003 – Vietata una nuova organizzazione islamica. Il Ministro federale dell’interno Schily ha
vietato la costituzione in Germania dell’organizzazione islamica Hizb ut-Tahrir. Si tratta del secondo caso
dopo lo scioglimento del cd. “califfato di Colonia” nel dicembre 2001 (v. QC n. 2/2002). L’organizzazione
nega il diritto di Israele ad esistere ed ha contatti con l‘estrema destra tedesca. (Quad. Cost., 2003, II, 487)
22 gennaio 2003 – Celebrato il 40° anniversario del trattato dell’Eliseo, con una serie di manifestazioni
a Parigi e Berlino, tra cui l’inaugurazione della nuova ambasciata francese in Germania. Il trattato segna la
definitiva pacificazione tre i due Paesi, ed acquista in questa fase di crisi internazionale un particolare
significato politico. Grande attenzione è stata dedicata all’evento dalla politica e dalla stampa tedesca.
(Quad. Cost., 2003, II, 487)
23 gennaio 2003 – Il consiglio etico tedesco stabilisce che gli embrioni congelati possano essere sottoposti
a verifiche di eventuali errori genetici prima di essere impiantati nell‘utero. La decisione ha suscitato
numerose reazioni: positive da parte della SPD, fortemente critiche da parte di CDU/CSU e delle due
principali chiese tedesche, cattolica e evangelica. (Quad. Cost., 2003, II, 487)
27 gennaio 2003 – Firmata l’intesa tra governo tedesco e consiglio degli ebrei. A 60 anni dall’olocausto
il governo tedesco e la rappresentanza degli ebrei in Germania hanno disciplinato i propri rapporti. L’atto,
firmato nel giorno della memoria per l‘olocausto, prevede in nove articoli la «collaborazione continuativa
e paritaria» tra le parti (in ambito culturale e sociale). Il governo verserà 3 milioni di euro all’anno alle 83
comunità ebraiche. (Quad. Cost., 2003, II, 487)
1 febbraio 2003 – Vittoria CDU nelle elezioni regionali in Assia e Bassa Sassonia. A soli 4 mesi dalle
elezioni federali la SPD subisce una pesante sconfitta in due Länder molto importanti, registrando i peggiori
risultati da decenni. In Bassa Sassonia la CDU cresce del 12,4% ed ottiene il 48,3%, mentre la SPD ottiene
il 33,4%, con un calo del 14,5%. I Verdi si attestano al 7,6% e la FDP all‘8,1%, rientrando così dopo 9 anni
nel Parlamento di Hannover. In Assia la CDU del Ministro-Presidente uscente Koch ottiene addirittura la
maggioranza assoluta dei seggi e il 48,8% dei voti, la SPD ottiene il 29,1% (-10,3%), i Verdi il 10,1% e la
FDP il 7,9%. Il risultato assume un’importanza fondamentale anche a livello federale: sul piano politico la
CDU/CSU fa sapere di voler «contare di più», sul piano costituzionale, le posizioni dell’opposizione si
rafforzano in seno al Bundesrat. (Quad. Cost., 2003, II, 487-488)
11 febbraio 2003 – La CDU deve pagare 21 milioni di euro al Bundestag per le irregolarità del suo
finanziamento in Assia. La condanna è divenuta definitiva col rigetto da parte del Tribunale
amministrativo federale del ricorso presentato dal partito contro la decisione del Bundestag. Negli anni ‘80
la CDU aveva trasferito milioni di marchi in Svizzera, non indicandoli nel proprio bilancio, in violazione
della legge. (Quad. Cost., 2003, II, 488)
13 marzo 2003– Riprende al Bundestag l’esame del disegno di legge governativo sull’immigrazione,
completamente riproduttivo di quello approvato lo scorso anno e poi dichiarato incostituzionale per
violazione del procedimento di approvazione (v. cronache 2/2003). Le posizioni politiche rimangono
invariate, e sembra difficile raggiungere un accordo. (Quad. Cost., 2003, III, 720)
14 marzo 2003 – Il Tribunale costituzionale federale, confermando la propria costante giurisprudenza sul
punto, rigetta il ricorso di due comuni della Sassonia-Anhalt contro la decisione del Land di fonderli in
un’unione. Il Tribunale ribadisce che il diritto all’autogoverno comunale di cui all’art. 28 c. 2 della Legge
fondamentale non significa diritto all’esistenza per i singoli comuni, ma la loro capacità di svolgere le
funzioni amministrative generali di cui sono investiti. E questo può talvolta meglio avvenire laddove criteri
di efficienza, determinati dal Land nel rispetto del principio del coinvolgimento dei cittadini interessati,
impongano la fusione di comuni altrimenti troppo piccoli. (Quad. Cost., 2003, III, 720)
17 marzo 2003– Il vice-segretario della FDP Jürgen Möllemann esce dal partito. Ritenuto il principale
responsabile della sconfitta alle elezioni federali di settembre, anche per via delle sue dichiarazioni ritenute
antisemite, Möllemann si dimette in polemica con il partito, accusato di aver condotto una “caccia alle
streghe” contro di lui. (Quad. Cost., 2003, III, 720)
18 marzo 2003 – Il Tribunale costituzionale federale archivia il procedimento per lo scioglimento del
partito di estrema destra NPD (Nationaldemokratische Partei Deutschlands). Nonostante la richiesta di
scioglimento ex art. 21 Legge fondamentale provenisse dal governo, dal Bundestag e dal Bundesrat, e fosse
politicamente sostenuta dalla gran maggioranza del panorama politico, e nonostante 4 giudici su 8 nel
secondo Senato abbiano votato per la prosecuzione della procedura di scioglimento, ciò non è stato
sufficiente, perché la legge prevede, per tali procedimenti, occorra il voto favorevole dei 2/3 dei giudici del
Senato. Dopo l’ammissione della causa in decisione, era emerso che alcuni dirigenti della NPD, le cui
dichiarazioni antisemite costituivano uno dei principali elementi di prova nel procedimento, erano in realtà
infiltrati dei servizi segreti. La vicenda conferma con forza la funzione anti-maggioritaria della giustizia
costituzionale, specie in ipotesi tanto delicate come lo scioglimento di partiti politici (2 BvB 1/01 ed altri).
(Quad. Cost., 2003, III, 720)
25 marzo 2003 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso del gruppo parlamentare della
FDP, che aveva chiesta un provvedimento d’urgenza per bloccare la decisione del governo di inviare
soldati in esercitazioni militari in Turchia con gli aerei AWACS. Per i ricorrenti, non si trattava di
operazioni di routine (come sostenuto dal governo), ma, data la prossimità geografica e temporale della
guerra in Iraq, di una vera e propria missione militare, che richiedeva un voto del Bundestag. Il Tribunale
riconosce che l’esercito tedesco è un “esercito parlamentare”, il cui impiego è deciso sovranamente dal
parlamento. Tuttavia questo principio va bilanciato con quello della responsabilità dell’esecutivo per la
politica estera (in questo caso, la rinuncia tedesca avrebbe rischiato di ostacolare la complessiva missione
multinazionale), che prevale nel caso di specie in quanto non lede la riserva parlamentare. (Quad. Cost.,
2003, III, 720)
24 aprile 2003 – La commissione di esperti per la riforma delle pensioni (cd. commissione Rürup)
presenta le sue proposte al governo. I punti principali della proposta riguardano il progressivo
innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni a partire dal 2011 e un adeguamento delle pensioni
basato sull’imponibile assicurativo anziché sul reddito lordo. (Quad. Cost., 2003, III, 720-721)
7 maggio 2003 – Per il 13. mese consecutivo, cresce in Germania il tasso di disoccupazione,
raggiungendo il 10,7%. Il diffuso settimanale Der Spiegel dedica il numero del 12 maggio (titolo: “la
costituzione impolverata”) al dibattito sulle riforme costituzionali, ritenute necessarie per superare la crisi
economica e politica del paese. Il giudice costituzionale Wolfgang Hoffmann-Riem afferma che “la
costituzione tedesca permette a quasi tutti i gruppi di interesse di bloccare le decisioni importanti”. La
finalità della Legge fondamentale era un processo legislativo che ottenesse il più ampio consenso possibile,
ma sempre più spesso questo consenso “non è altro che la volontà di non assumersi responsabilità”. (Quad.
Cost., 2003, III, 721)
11 maggio 2003 – Il secondo Senato del Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso del gruppo
parlamentare regionale della PDS che contestava la legittimità costituzionale, in relazione al principio di
eguaglianza, della clausola di sbarramento elettorale del 5% nella legge elettorale dello SchleswigHolstein per le elezioni comunali e circoscrizionali. (Quad. Cost., 2003, IV, 912)
25 maggio 2003 – Elezioni nel Land di Brema. Inatteso successo della SPD, che con il 43,2% torna ad
essere il primo partito del più piccolo Land tedesco, tradizionale roccaforte socialdemocratica. Netto il calo
della CDU (28,3%), e crescita dei verdi al 14,3%. Sarà riconfermata, ma con diversi rapporti di forza, la
grande coalizione tra SPD e CDU, al governo dal 1995. Entra nel Parlamento (Bürgerschaft) anche la FDP
(4,2%), grazie al superamento della soglia di sbarramento del 5% nella città di Bremerhaven, che insieme
a Brema (con cui non confina) compone il Land. Come misura per il risparmio, data la preoccupante
situazione economica del Land (660.000 abitanti, debiti per 9,4 miliardi di euro) è stato ridotto da 100 a 83
il numero dei parlamentari. (Quad. Cost., 2003, III, 721)
3 luglio2003 – Nel suo discorso al Bundestag il Cancelliere Schröder presenta il programma di riforme
del governo federale, volto soprattutto a rilanciare l’economia ed a ristrutturare lo stato sociale. Nel
programma organico, denominato “Agenda 2010”, sono contenute anche proposte di riforma istituzionale,
relative in particolare al processo decisionale federale, ultimamente troppo spesso bloccato da un complesso
sistema di veti. L’urgenza delle riforma, specie in ambito economico, viene confermata pochi giorni dopo
dal rapporto della Bundesbank, che conferma la fase di stagnazione anche per la prima metà del 2003, con
il PIL in diminuzione dello 0,2% e una crescita annua dello 0,7%. Questi dati comporteranno il mancato
rispetto del patto di stabilità europeo da parte della Germania per il secondo anno consecutivo. (Quad. Cost.,
2003, IV, 912-913)
15 luglio 2003– Il Tribunale costituzionale federale dichiara l’illegittimità costituzionale parziale della
legge di privatizzazione delle telecomunicazioni del 1996 (BGBl. I, 1120). Il secondo Senato, adito dal
Land di Amburgo, si è pronunciato a maggioranza (5 a 3) per l’illegittimità costituzionale del § 50 c. 4 della
legge, in quanto esso attribuiva alla Federazione competenze amministrative nell’assegnazione della
competenza regolativa del settore che spettavano invece ai Länder in base alla Legge fondamentale. In
particolare si trattava delle licenze per opere stradali connesse alla posa di cavi ed altri aspetti tecnici. La
legge di privatizzazione del settore delle poste e delle telecomunicazioni è assai delicata per la sua portata
economica e per il complesso riparto delle competenze che contiene, ed è di modello per l’intero processo
di privatizzazione tedesco. Essa distingue in particolare tra attività che possono essere gestite con strumenti
privatistici ed altre che importano l’esercizio di poteri sovrani, e queste ultime vengono riservate
esclusivamente alla Federazione. L’accoglimento del ricorso potrebbe aprire la via ad altri conflitti
competenziali tra Länder e Federazione sul punto. (Quad. Cost., 2003, IV, 913)
19 luglio 2003 – Edmund Stoiber viene rieletto alla guida dell’Unione cristiano-sociale (CSU) con il
97% dei voti. Da dieci anni Stoiber è Ministro-presidente della Baviera e presidente della CSU. Nel 2002
è stato candidato alla Cancelleria federale. (Quad. Cost., 2003, IV, 913)
30 luglio 2003 – Il Tribunale costituzionale federale accoglie il ricorso individuale di 13 parlamentari
federali contro le perquisizioni operate su ordine della magistratura di Monaco nell’ambito di
un’inchiesta su presunte tangenti. Per i giudici costituzionali ispezioni, perquisizioni e sequestri su atti
aventi ad oggetto attività parlamentari non sono ammessi all’interno degli edifici del Bundestag, e il divieto
si estende ai locali destinati ai collaboratori parlamentari. (Quad. Cost., 2003, IV, 913)
30 luglio 2003 – La seconda Camera del primo Senato del Tribunale costituzionale federale rifiuta di
portare in decisione il ricorso costituzionale individuale di un grande magazzino contro la condanna per
ingiusto licenziamento di una dipendente islamica che portava il velo in servizio. La commessa, dopo
aver perso la causa nei due gradi di merito, aveva ottenuto ragione dal Tribunale federale del lavoro. Contro
questa pronuncia la direzione del grande magazzino aveva presentato ricorso costituzionale, in quanto il
Tribunale del lavoro avrebbe considerato solo i diritti della dipendente, senza un adeguato bilanciamento
di questi con la libertà professionale e contrattuale del datore di lavoro. Il ricorso non viene portato in
decisione per mancanza di concrete possibilità di successo, in quanto l’art. 4 c. 1 della Legge fondamentale
garantisce il diritto al lavoro senza discriminazioni, tra l’altro, per motivi religiosi. (Quad. Cost., 2003, IV,
913)
31 luglio 2003 – Siegfried Broß, giudice del Tribunale costituzionale federale che nel secondo Senato
si occupa di diritto comunitario, critica pubblicamente il progetto di trattato costituzionale elaborato
dalla Convenzione. Le critiche del giudice sono essenzialmente di metodo, in quanto a suo avviso prima
dell’insediamento della Convenzione si sarebbe dovuto tenere un dibattito nei diversi Stati membri sui
valori fondamentali, i cui esiti avrebbero dovuto essere vincolanti per la Convenzione. Il testo presenterebbe
per Broß contraddizioni intrinseche che ne renderanno ardua l’interpretazione, specie perché non si
risolvono i potenziali conflitti di giurisdizione rispetto alle Corti nazionali. Si lamenta inoltre l’assenza del
riferimento nel preambolo alle radici cristiane dell’Europa. Si tratta di posizioni che richiamano lo
scetticismo già espresso nella sentenza “Maastricht” del 1993, prontamente fatte proprie da ampi settori del
mondo politico tedesco, in particolare da parte della CSU e della FDP: quest’ultima ha richiesto un
referendum popolare sulla ratifica del futuro trattato costituzionale, il che richiederebbe una deroga
costituzionale. (Quad. Cost., 2003, IV, 913-914)
31 luglio 2003 – Il giudice costituzionale Bertold Sommer cessa dall’incarico per scadenza del mandato.
Sommer, magistrato berlinese, si era occupato prevalentemente di questioni legate all’asilo e
all’immigrazione. Al suo posto viene nominato Michael Gerhardt, sinora giudice al Tribunale
amministrativo federale. (Quad. Cost., 2003, IV, 914)
20 agosto 2003 – Il contestato ministro dell’interno e vicesindaco di Amburgo Roland Schill viene rimosso
dal suo incarico dal sindaco Ole von Beust (CDU). Schill, ex magistrato e fondatore di un proprio partito
di stampo populista (“Offensiva dello Stato di diritto”), ora parte della coalizione di governo della città-
stato, ha rappresentato un fenomeno politico nuovo in Germania. La rimozione si deve ad alcuni scandali
politici che lo hanno riguardato ed alle “accuse” di omosessualità nei confronti del sindaco. La CDU ha
impedito altresì che Schill assumesse la carica di capogruppo del suo partito nel Parlamento regionale.
Questo piccolo terremoto politico non impedisce il proseguimento della coalizione al governo del Land.
(Quad. Cost., 2003, IV, 914)
21 settembre 2003 – Elezioni regionali in Baviera. Vittoria schiacciante della CSU guidata dal MinistroPresidente Edmund Stoiber. L’unione cristiano-sociale bavarese ottiene il 60,7% dei voti (contro il 52,9 %
delle precedenti elezioni del 1998) e 124 seggi su 180 nel Parlamento di Monaco, dunque una maggioranza
che per la prima volta è superiore ai 2/3 e consentirà alla CSU di procedere da sola ad eventuali revisioni
della costituzione del Land (salvo ricorso al referendum popolare). Crollo della SPD, che perde il 9,1% e
scende sotto il 20% (19,6%), conquistando 41 seggi. In crescita i Verdi, che ottengono il 7,7% e 15 seggi.
Fuori dal Landtag gli altri partiti (FDP 2,6%, cd. “liberi elettori” 4%, altri 9 piccoli partiti in totale 5,4%).
In aumento anche l’astensione, che ha raggiunto i massimi storici: ha votato solo il 57,3% degli aventi
diritto. L’analisi territoriale del voto è ancora più impressionante: la SPD sparisce di fatto da ampie zone
(specie rurali) del “Freistaat” (perdendo tutti i mandati diretti di cui disponeva), e paga, oltre alla sua
tradizionale debolezza in Baviera, anche l’insoddisfazione nei confronti dei risultati economici del governo
federale, come risulta dalla tendenza al declino in tutte le elezioni regionali successive alla ricostituzione
del governo rosso-verde nell’ottobre 2002 (Assia, Bassa Sassonia, Baviera). Per contro, a favore della CSU
hanno giocato i buoni indicatori economici del Land, i migliori di tutta la Germania. La legge elettorale
bavarese è diversa da quella federale, perché il primo e il secondo voto sono contati insieme (ottenendosi
così di fatto la possibilità di esprimere voti di preferenza pure in presenza di liste bloccate) e non è prevista
alcuna deroga allo sbarramento del 5%, neppure a seguito dell’ottenimento di almeno tre mandati diretti.
(Quad. Cost., 2004, I, 224)
24 settembre 2003 – Il Tribunale costituzionale federale accoglie il ricorso di un’insegnante, cittadina
tedesca di religione islamica, che pretendeva di portare il velo all’interno della scuola. La ricorrente era
stata sospesa con decisione delle autorità scolastiche (confermata dai tribunali amministrativi del BadenWürttemberg), che avevano ritenuto incompatibile il velo islamico con il principio della laicità dello Stato.
Per il Bundesverfassungsgericht il diritto vigente non consente di vietare la libera espressione delle proprie
convinzioni religiose attraverso simboli quali il velo, e la decisione delle autorità scolastiche ha violato il
diritto all’uguale trattamento tra cittadini, con particolare riferimento al diritto all’eguale accesso agli uffici
pubblici (art. 33 c. 2 in combinato disposto con gli artt. 4 c. 1 e 2 e 33 c. 3 della Legge fondamentale).
Tuttavia il contesto sociale “caratterizzato da un crescente pluralismo religioso può costituire l’occasione,
per il legislatore, per ridisciplinare, attraverso un nuovo bilanciamento, il limite da porre ai riferimenti
religiosi nella scuola”. La materia richiede infatti l’intervento del legislatore democratico, l’unico
legittimato ad assumersi la responsabilità di bilanciare ragionevolmente i valori costituzionali in gioco
(libertà religiosa di insegnanti e alunni, libertà di coscienza, neutralità dello Stato, libertà educativa dei
genitori) e in definitiva a dare contenuto concreto al principio di neutralità. Essendo la cultura materia di
competenza dei Länder, è il legislatore regionale a dover intervenire sul punto, potendo così darsi luogo
anche a scelte differenziate sul territorio nazionale. La portata della decisione del secondo Senato (assunta
a maggioranza, 5 contro 3) appare particolarmente rilevante sotto due profili. In primo luogo perché in essa
il Tribunale fornisce l’interpretazione del significato del principio di neutralità dello Stato in materia
religiosa nell’ordinamento costituzionale tedesco. Neutralità non significa rigida separazione tra Stato e
Chiese, né drastica eliminazione di qualunque simbolo religioso in ambito pubblico, ma piuttosto la
garanzia di una “ampia, aperta e generale libertà di espressione di tutte le convinzioni religiose”, che si
sostanzi in un atteggiamento promozionale verso tutte le religioni. “In una società caratterizzata da visioni
del mondo e convinzioni religiose diverse non esiste un diritto ad essere protetti da manifestazioni, attività
di culto e simboli di un’altra religione […]. Ciò vale in particolare per la scuola dell’obbligo. Riferimenti
cristiani nelle scuole pubbliche non sono da proibire tout court, ma la scuola deve essere aperta anche ad
altri contenuti e valori religiosi e di coscienza. E’ in una siffatta apertura che lo Stato liberale mantiene la
propria neutralità in riferimento alla religione ed ai valori ”. In secondo luogo, e di conseguenza, la
pronuncia sembra aprire spiragli per quei Länder (in particolare la Baviera, in “conflitto” col Tribunale
almeno dal 1995 sulla vicenda dei crocifissi nelle aule scolastiche) che volessero (re-)introdurre la
possibilità di esporre simboli legati alla religione cristiana nelle scuole, a condizione di rispettare il dettame
della neutralità statale in materia religiosa come interpretato dal Tribunale costituzionale federale (2 BvR
1436/02, su cui v. in italiano i commenti di A. Guazzarotti e B. Randazzo nel Forum). (Quad. Cost., 2004,
I, 225)
2 ottobre 2003 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso di un genitore che chiedeva di
vietare la prassi, seguita nell’asilo comunale frequentato dal figlio, di recitare la preghiera prima dei pasti.
Il mancato accoglimento si deve tuttavia a ragioni procedurali, non avendo il ricorrente rispettato il
principio della sussidiarietà del ricorso, in quanto questo era stato proposto in via di urgenza pur
riguardando questioni che avrebbero dovuto essere esaminate prima nel procedimento principale. – Con
ordinanza di stessa data il Tribunale respinge anche il ricorso proposto dall’associazione cd. “Stato del
Califfato” avverso alla decisione amministrativa di vietarne la costituzione. Si tratta di una conferma di un
divieto intervenuto già più volte, in quanto i fini dell’associazione (la trasformazione della Germania in uno
Stato islamico retto appunto da un califfato) è contrario ai valori fondamentali del Grundgesetz. (Quad.
Cost., 2004, I, 225-226)
17 ottobre 2003 – Il Bundestag e il Bundesrat insediano una commissione per la riforma del sistema
federale tedesco. Il consesso, composto dai 16 ministri-presidenti dei Länder e da 16 membri del
Parlamento federale, lavorerà per un anno a partire da novembre 2003, e dovrà presentare una proposta
organica volta in particolare a semplificare il procedimento legislativo (appesantito dall’ampio potere di
veto del Bundesrat), a fornire maggiore trasparenza ed una più chiara divisione delle competenze tra i livelli
di governo. La presidenza della commissione è stata affidata congiuntamente al ministro-presidente della
Baviera Stoiber (CSU) ed al capogruppo della SPD al Bundestag Müntefering. – Altre recenti proposte di
riforma di settori cruciali dell’ordinamento, elaborate da apposite commissioni, riguardano la disciplina
del mercato del lavoro, ritenuto troppo rigido (cd. commissione Hartz), il sistema dello Stato sociale,
ritenuto troppo costoso (relazioni della commissione governativa cd. Rürup del 28 agosto e della cd.
commissione Herzog la cui proposta è stata presentata il 30 settembre dalla CDU/CSU), e il diritto
tributario, con l’obiettivo di garantire da un lato semplificazione e trasparenza abolendo detrazioni e
incentivi, dall’altro una riduzione dell’onere fiscale a carico dei contribuenti. Le proposte maggiormente
discusse e più radicali sul punto sono quelle elaborate dall’ex giudice costituzionale Kirchhof e dal
vicepresidente della CDU Merz (2 novembre). Più in generale, si sta delineando un crescente consenso tra
le forze politiche sulla necessità di riformare profondamente l’ordinamento tedesco, come emerge dal
dibattito sulla riforma della sanità e dalla presentazione di una proposta presentata congiuntamente dai
ministri-presidenti di Nordrhein-Westfalen Steinbrück (SPD) e Assia Koch (CDU), che prevede forti tagli
al bilancio federale (30 settembre). Questa iniziativa, politicamente piuttosto significativa, è stata presentata
a seguito della conferma che anche per il 2004 la Germania sforerà il limite del 3% nel rapporto tra deficit
e PIL stabilito dal patto di stabilità europeo. (Quad. Cost., 2004, I, 226)
26 ottobre 2003 – Nelle elezioni comunali del Brandeburgo si afferma la CDU col 28,2%, mentre la SPD
(al governo del Land) conferma la sua tendenza negativa perdendo oltre il 15% dei voti ed attestandosi al
21,5%, superata così anche dai comunisti della PDS che raggiungono il 23%. Al voto ha preso parte solo il
46% degli aventi diritto. (Quad. Cost., 2004, I, 226)
14 novembre 2003 – Continua il dibattito sulle riforme costituzionali. Dopo l’insediamento in ottobre
della commissione del Bundstag e del Bundesrat per la riforma del sistema federale
(http://www1.bundesrat.de/coremedia/generator/Inhalt/DE/), si presenta una associazione per la riforma del
“sistema Germania”, presieduta dall’ex Presidente della Repubblica Roman Herzog e denominata
simbolicamente “Convenzione per la Germania”. Il gruppo di lavoro, composto da persone molto influenti
ed esperti, si occuperà di tutti i temi centrali del sistema costituzionale, ossia il sistema federale e il riparto
delle risorse finanziarie tra Federazione e Länder, i diritti dei cittadini, il sistema dei partiti, le leggi
elettorali, il sistema giudiziario, il processo normativo (compresa la qualità della legislazione). Ai lavori è
garantita la massima pubblicità, soprattutto attraverso un apposito sito internet: www.konvent-fuerdeutschland.de. (Quad. Cost., 2004, II, 470)
9 dicembre 2003 – A seguito dell’importante sentenza sul velo nelle aule scolastiche del 24 settembre (v.
cronache del fascicolo 1/2004), i parlamenti di Baviera e Baden-Württemberg sono già impegnati nella
discussione di proposte di legge sul punto. In particolare il disegno di legge presentato dal governo
bavarese prevede il divieto di indossare durante le lezioni un abbigliamento che possa essere “inteso da
studenti e genitori come non compatibile con i valori costituzionali fondamentali e con gli obiettivi
educativi, inclusi i valori culturali ed educativi della tradizione cristiana e occidentale” (sic). Sono pertanto
esclusi dal divieto i simboli religiosi cristiani ed ebraici. Per il governo bavarese “studenti e genitori devono
avere la garanzia che gli insegnanti si riconoscano pienamente nei principi della dignità della persona,
dell’uguaglianza e dei valori democratici”, principi che l’ideologia sottesa dal velo misconosce. La proposta
sembra convincere la maggioranza dei genitori, anche se non mancano voci critiche che contestano
l’equiparazione tra il velo islamico e il fondamentalismo religioso. Anche in altri Länder si è iniziato a
discutere, specie in Bassa Sassonia, in Assia ed a Berlino. (Quad. Cost., 2004, II, 470-471)
18 dicembre 2003 – Scarcerato Egon Krenz, l’ultimo capo di governo della Repubblica democratica
tedesca (DDR). Krenz rimase solo 49 giorni a capo del partito (SED) e del governo, ma fu comunque
condannato a sei anni e mezzo di carcere per responsabilità nell’omicidio di quattro fuggiaschi e per aver
fatto parte del regime della DDR. La sua scarcerazione chiude il ciclo della repressione penale degli
appartenenti al regime, e costituisce un nuovo passo nella direzione della compiuta normalizzazione dopo
la riunificazione tedesca. (Quad. Cost., 2004, II, 471)
19 dicembre 2003 – Il Bundestag e il Bundesrat approvano la riforma dello stato sociale voluta dal
governo Schröder. Si traduce così in legge la prima tranche del programma di riforme di Schröder
denominato Agenda 2010. Il pacchetto approvato prevede sgravi fiscali, deregolamentazione del mercato
del lavoro per le piccole imprese (sotto i 10 dipendenti), tagli all’assistenza sociale, privatizzazioni (poste,
telecomunicazioni ed aeroporti) e l’introduzione di limiti assai severi per l’assistenza ai disoccupati (ridotta
a soli 12 mesi contro i precedenti 25). La riforma è stata concordata nelle sue linee principali con
l’opposizione, ma ha creato una forte spaccatura dentro la coalizione di governo. La “frenesia da risparmio”
colpisce anche i Länder: la Baviera (il più ricco Land tedesco) ha annunciato un taglio delle spese del 10%
per il 2004, che diventerà del 15% entro il 2008, con l’obiettivo di divenire il primo Land a non contrarre
più debiti. Le riduzioni riguardano soprattutto i settori dell’istruzione e delle infrastrutture. (Quad. Cost.,
2004, II, 471)
2004
28 gennaio 2004 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sul diritto al nome, respingendo il
ricorso di una madre contro il diniego da parte dello stato civile (confermato dai giudici di merito) di
registrare il proprio figlio col nome di Chenekwahow Tecumseh Migiskiau Kioma Ernesto Inti Prithibi
Pathar Chajara Majim Henriko Alessandro (!). La madre intendeva dare al figlio un nome “cosmopolita”.
Per i giudici costituzionali la scelta del nome non può porsi in contrasto con il bene del bambino, e lo Stato
ha l’obbligo di proteggere il figlio dalle scelte irresponsabili dei genitori (1 BvR 994/98). In una successiva
pronuncia del 18 febbraio il Tribunale accoglie un ricorso individuale, dichiarando l’incostituzionalità del
§ 1355 del codice civile (BGB) nella parte in cui impedisce che il cognome acquistato a seguito di
matrimonio possa essere utilizzato nel successivo matrimonio. Il diritto al nome effettivamente portato e
dunque conoscibile deve essere rispettato indipendentemente dalle vicende matrimoniali del soggetto (1
BvR 193/97). (Quad. Cost., 2004, II, 471)
6 febbraio 2004 – Il Cancelliere Schröder lascia la guida della SPD. In piena crisi di consensi – le
consultazioni elettorali regionali e i sondaggi a livello federale danno il partito socialdemocratico ai minimi
storici, con il 25% – e di fronte ad una sempre più forte opposizione interna – molti si oppongono al suo
programma di riforme – il Cancelliere decide di lasciare la presidenza del partito e di concentrarsi
esclusivamente sull’azione di governo. Il nuovo capo della SPD è un fedelissimo di Schröder, Franz
Müntefering, già capo del gruppo parlamentare al Bundestag. La decisione si deve alle grigie previsioni in
vista di un eccezionale anno elettorale. Nel 2004 si rinnoveranno le assemblee di 5 Länder, in 8 si terranno
elezioni comunali, e ci saranno le elezioni europee. Le stime danno ovunque la SPD in grave difficoltà.
(Quad. Cost., 2004, II, 471)
10 febbraio 2004– Il Tribunale costituzionale federale dichiara l’illegittimità costituzionale delle leggi di
Baviera e Sassonia-Anhalt sulla custodia dei detenuti per reati gravi. La legislazione dei due Länder
viola il riparto delle competenze stabilito dalla Legge fondamentale. Trattandosi di materia di competenza
concorrente, ed avendo la Federazione già disciplinato la materia, i Länder non potevano intervenire con
proprie leggi sul punto (2 BvR 834/02 e 2 BvR 1588/02). (Quad. Cost., 2004, II, 471-472)
29 febbraio 2004 – Elezioni anticipate ad Amburgo. Clamorosa per quanto attesa sconfitta della SPD,
che scende al suo minimo storico nella città-stato, sua tradizionale roccaforte, fermandosi al 30,5%, contro
il 47,2% della CDU (che quasi raddoppia i suoi voti rispetto al 2001, conquistando la maggioranza assoluta
dei seggi). Positivo il risultato dei Verdi, che raggiungono il 12,3%. Il nuovo governo sarà un monocolore
CDU, guidato dal sindaco uscente Ole von Beust. Le elezioni anticipate sono state la conseguenza della
fine della coalizione di governo tra CDU, FDP ed il “partito dell’offensiva dello Stato di diritto”, dell’ex
magistrato Ronald Schill. La crisi è derivata proprio dalla destituzione di Schill dalla carica di ministro
dell’interno di Amburgo, avvenuta in agosto, e dalle successive interminabili polemiche, cui il sindaco
uscente ha deciso di dare un taglio. Il partito di Schill (3,1%) e la FDP (2,8%) restano fuori dall’assemblea.
La partecipazione al voto è stata del 68,7%.(Quad. Cost., 2004, II, 473)
3 marzo 2004 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sulla legittimità costituzionale di una
revisione costituzionale. Il primo Senato ha ritenuto che la modifica dell’art. 13 c. 3 LF introdotta nel 1998
– che autorizza l’impiego di strumenti tecnici per la sorveglianza acustica nei confronti di sospettati di gravi
reati – non viola i limiti alla revisione previsti dall’art. 79 c. 3 LF, in particolare la garanzia del nucleo
essenziale dei diritti inviolabili. La previsione costituzionale della possibilità di comprimere la dignità
umana e l’inviolabilità del domicilio è ragionevole e proporzionata allo scopo di perseguire l’interesse
pubblico ad indagini efficaci, in quanto è assistita da garanzie che ne circoscrivono l’impiego (il
provvedimento va disposto dall’autorità giudiziaria, con limiti temporali precisi e solo qualora ogni altro
strumento non sia adeguato). Tuttavia, proprio in riferimento a questi limiti, il Tribunale riconosce
l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni del codice di procedura penale. Così in particolare sono
da ritenersi in violazione dei limiti di cui al novellato art. 13 c. 3 LF le disposizioni del codice di rito che
prevedono la possibilità della sorveglianza acustica anche per reati puniti con una pena detentiva inferiore
ai 5 anni. Sono altresì parzialmente illegittime (in quanto troppo restrittive e dunque in violazione dei diritti
fondamentali) le regole del codice relative alla possibilità di non informare della registrazione gli indagati
e gli altri frequentatori dell’abitazione. Il legislatore avrà tempo fino al 30 giugno 2005 per adeguare la
disciplina codicistica. La sentenza è stata pronunciata a maggioranza (6 a 2). Le giudici Jaeger e HohmannDennhardt hanno prodotto un’opinione dissenziente, ritenendo l’illegittimità costituzionale della stessa
revisione dell’art. 13 c. 3 LF, in quanto le deroghe da questa introdotte non sarebbero compatibili con “il
concetto dell’uomo di una democrazia liberal-democratica” (1 BvR 2378/98 e 1 BvR 1084/99). (Quad.
Cost., 2004, III, 690)
11 marzo 2004 – Il Parlamento approva la riforma delle pensioni proposta dal governo. La proposta
governativa, perno del progetto “agenda 2010” del Cancelliere Schröder, prevede in particolare il
progressivo innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 63 anni, a partire dal 2005. (Quad. Cost., 2004, III,
690)
9 aprile 2004 – Il presidente della Banca federale (Bundesbank) Ernst Welteke si dimette a seguito di
uno scandalo: una banca privata, la Dresdner Bank, ha pagato il soggiorno a Berlino del presidente e della
sua famiglia durante il capodanno 2001. Gli subentra temporaneamente Jürgen Starck, già vicepresidente,
e, dal 30 aprile, Axel Weber, professore di economia internazionale e membro del consiglio di esperti
economici per la valutazione dello sviluppo economico (il cd. gruppo dei “5 saggi”). Al di là del caso
personale di Welteke, la vicenda riporta in evidenza la questione dell’indipendenza della Bundesbank. Il
governo ha premuto per le dimissioni (poi ottenute), la Banca ha in un primo tempo avallato la scelta del
presidente di sospendersi temporaneamente, ignorando le pressioni governative. Il braccio di ferro è stato
vinto dal governo, ma il delicato problema dell’indipendenza politica della Banca resta aperto nel dibattito
politico e scientifico. (Quad. Cost., 2004, III, 690)
23 maggio 2004 – Horst Köhler è il nuovo Presidente federale. Lo ha eletto a stretta maggioranza (604
voti contro 589 della candidata della coalizione di governo Gesine Schwan) l’Assemblea federale, organo
composto in ugual numero da membri del Bundestag e da rappresentanti dei Länder. Köhler, proposto da
CDU/CSU e FDP (in minoranza al Bundestag ma maggioritari nell’Assemblea federale grazie all’ampia
maggioranza nelle assemblee dei Länder), diventa così il nono Presidente federale, dopo Theodor Heuss
(FDP, 1949-59), Heinrich Lübke (CDU, 1959-69), Gustav Heinemann (SPD, 1969-74), Walter Scheel
(FDP, 1974-79), Karl Carstens (CDU, 1979-84), Richard von Weizsäcker (CDU, 1984-94), Roman Herzog
(CDU, 1994-99) e Johannes Rau (SPD, 1999-2004). Nonostante il ruolo modesto della carica per
l’estraneità del Presidente federale alla determinazione dell’indirizzo politico, due sono gli aspetti di novità
emersi da questa elezione. Il primo riguarda la risicata maggioranza con cui Köhler è stato eletto: 604 voti,
pur potendo contare sulla carta su 622 dei 1205 componenti del collegio elettorale. Il secondo, e
particolarmente indicativo, è che sia Köhler, sia la candidata sconfitta Schwan, non vengono dalla carriera
politica. Nonostante molti altri Presidenti abbiano avuto luminosi trascorsi nelle arti o nelle scienze, è la
prima volta che personaggi che mai prima hanno ricoperto incarichi politici vengono candidati alla più alta
carica dello Stato. Köhler è stato segretario generale del ministero federale delle finanze e successivamente
al vertice del Fondo monetario internazionale. La Schwan è professoressa di scienza politica e rettore
dell’Università di Francoforte sull’Oder. Nel suo discorso inaugurale Köhler si è presentato come
Presidente “di tutti i tedeschi e di tutti coloro che vivono in Germania” ed ha parlato del suo sogno di una
“Germania terra di idee”. Köhler giurerà di fronte al Bundestag e al Bundesrat in seduta comune il 1 luglio
2004. (Quad. Cost., 2004, III, 690-691)
13 giugno 2004 – Elezioni del Parlamento europeo. In Germania prevista vittoria della CDU/CSU, che
ottengono il 44,5%. La SPD del Cancelliere Schröder si ferma al 21,5%, il minimo storico mai registrato
dal dopoguerra. Continua la crescita dei Verdi, che raggiungono l’11,9%. Il partito del socialismo
democratico (PDS) e i liberali (FDP) hanno ciascuno il 6,1%. I 99 seggi tedeschi al Parlamento europeo
sono così distribuiti: CDU/CSU 49, SPD 23, Verdi 13, FDP 7, PDS 7. Gli altri partiti minori, che insieme
ottengono il 9,9%, non conquistano seggi. Molto alto l’astensionismo: la partecipazione al voto è solo del
43%. Il grande sconfitto delle elezioni, il Cancelliere Schröder, dichiara comunque di non potere e non
volere far altro che continuare la sua politica di riforme e tagli sociali, che pure sta costando pesanti
emorragie di voti al suo partito. Ma inizia a farsi strada il malcontento nella SPD, che attenderà il prossimo
grande test elettorale delle regionali nel maggiore Land tedesco e storico serbatoio di voti socialdemocratici,
il Nordreno-Westfalia nel maggio 2005, per decidere la strategia verso le elezioni federali del 2006. (Quad.
Cost., 2004, IV, 946)
13 giugno 2004 – Elezioni regionali in Turingia. Attesa affermazione della CDU, che già deteneva la
maggioranza assoluta nel parlamento regionale di Erfurt. Il partito del Ministro-Presidente Althaus
conquista il 43% dei voti, ma il 51% dei seggi (45 su 88), e continua pertanto a governare con un
monocolore democristiano. Secondo partito regionale gli ex-comunisti della PDS (26,1%, 28 seggi), solo
terza la SPD, con un deludente 14,5% dei voti (15 seggi). Mancano per poco l’ingresso al Parlamento i
Verdi, che con il 4,5% non superano la soglia di sbarramento. Fuori anche la FDP con il 3,6%. Le macrotendenze elettorali nazionali (crescita della CSU, crollo della SPD, affermazione della PDS all’est) si
confermano anche nelle elezioni comunali svoltesi sempre il 13 giugno in sei Länder: Baden-Württemberg,
Mecklenburg-Vorpommern, Renania-Palatinato, Saarland, Sassonia, Sassonia-Anhalt. Ovunque la CDU è
il primo partito, anche nel Saarland, tradizionale roccaforte della SPD. In entrambi i Länder orientali in cui
si è votato (Sassonia e Sassonia-Anhalt) la PDS è il secondo partito, scavalcando la SPD. (Quad. Cost.,
2004, IV, 946)
13 giugno 2004 – Approvata ad Amburgo la nuova legge elettorale di iniziativa popolare. Passato sotto
silenzio per la contestualità con le elezioni europee, il referendum tenutosi ad Amburgo ha un significato
storico. Un’iniziativa civica ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare volta ad introdurre
un nuovo sistema elettorale per la città-Stato. Quando era ormai chiaro che l’iniziativa civica “mehr
Bürgerrechte” (più diritti civici) aveva ottenuto le firme necessarie per presentare al voto la propria
proposta, anche i grandi partiti (CDU e SPD) hanno elaborato una proposta di legge alternativa. I cittadini
di Amburgo sono stati così chiamati a votare su due proposte alternative, ed a sorpresa hanno nettamente
scelto il testo presentato dall’iniziativa (66,5%), bocciando quello dei maggiori partiti (33,5%). Con questo
referendum Amburgo si dota di un nuovo sistema elettorale, che rimane proporzionale ma risulta più
personalizzato, che prevede la possibilità del voto disgiunto e il cumulo delle preferenze. E’ la prima volta
che un Land si dota per via referendaria di una legge elettorale. Indicativa è poi la sconfitta dei partiti, a
dimostrazione della loro crisi e del fatto che la democrazia diretta va espandendosi a livello regionale e
locale, anche nel nord del Paese, dove tradizionalmente era più limitata. (Quad. Cost., 2004, IV, 946)
9 luglio 2004 – Approvata la legge federale sull’immigrazione. La legge, risultato di un compromesso
tra il Governo federale e l’opposizione, contiene il fondamentale principio di apertura all’ingresso di
stranieri, specie se dotati di particolari qualifiche professionali, e consente una loro facilitata integrazione.
Dopo la dichiarazione di incostituzionalità per vizio nel procedimento di approvazione nel Bundesrat, la
legge è stata parzialmente modificata, ed è stata ora approvata a larga maggioranza. Entrerà in vigore il 1.
gennaio 2005. Intanto continua lo scontro sul velo. Il Tribunale amministrativo federale respinge
nuovamente il ricorso dell’insegnante Fereshta Ludin contro il rifiuto di assunzione in ruolo a causa del
velo che indossa anche in classe. Dopo il successo parziale della Ludin ottenuto davanti al Tribunale
costituzionale federale che non ha ritenuto legittimo un divieto in assenza di una disciplina legislativa, il
Baden-Württemberg (poi seguito da Bassa Sassonia e Saarland) ha approvato una legge che proibisce alle
insegnanti di portare il velo in classe. Per i giudici amministrativi rifiuto dell’assunzione, basato sulla nuova
legge, è legittimo perché corrisponde ai criteri predisposti dai giudici costituzionali e non privilegia le
religioni cristiane. (Quad. Cost., 2004, IV, 946-947)
13 luglio 2004 – Il Tribunale costituzionale federale, rigettando i ricorsi individuali di 940 prigionieri di
guerra italiani, afferma la legittimità della distinzione tra le vittime civili del regime nazionalsocialista
e i prigionieri di guerra. In base alla legge contestata solo le vittime civili costrette ai lavori forzati per
motivi ideologici possono accedere ai fondi stanziati da imprese tedesche in un’apposita fondazione per il
risarcimento. Un trattamento differenziato in termini di risarcimento dei danni è giustificabile perché i
lavori forzati dei prigionieri non sono esclusi dal diritto internazionale. (Quad. Cost., 2004, IV, 947)
27 luglio 2004 – Incostituzionale la legge quadro federale sull’istruzione superiore. Per il secondo
Senato del Tribunale costituzionale federale (5 giudici contro 3) la legge del 2002 che modificava
sensibilmente la legge quadro federale sull’università e l’istruzione superiore esula dai limiti che la Legge
fondamentale pone alla competenza legislativa federale di cornice (artt. 75 c. 2 e 72 c. 2), ed è dunque nulla
nella sua interezza. Il nucleo centrale della legge era la riforma del sistema di accesso alla docenza
universitaria, che veniva accorciato e semplificato per i nuovi cd. “professori junior”, che possono essere
assunti con contratti temporanei dalle università per esigenze prevalentemente didattiche al termine del
dottorato di ricerca, senza passare per il lungo percorso dell’abilitazione. Dopo alcuni anni di docenza junior
è possibile passare alla cattedra. Il governo federale presenterà un nuovo disegno di legge quadro per
mantenere la figura dei professori junior, rispettando le condizioni poste dai giudici di Karlsruhe. (Quad.
Cost., 2004, IV, 947)
28 luglio 2004 – Rimpasto di governo nel Baden-Württemberg. Ulrich Goll (FDP) prende il posto di
Corinna Werwigk-Hertneck (stesso partito). Questa aveva rassegnato le dimissioni dopo l’apertura di
indagini sul suo conto con il sospetto di aver rivelato delle informazioni segrete all’ex-Ministro Walter
Döring (FDP) a sua volta dimessosi il 18 giugno da tutte le cariche di governo e del partito dopo uno
scandalo sulle donazioni finanziarie alla FDP. (Quad. Cost., 2004, IV, 947)
5 agosto 2004 – Tornano le “manifestazioni del lunedì”. I tedeschi dell’est si radunano a decine di
migliaia nelle strade per protestare contro la riforma dell’assicurazione dai rischi di disoccupazione e gli
altri tagli allo Stato sociale proposti da Schröder. Le proteste assumono il nome e le forme delle grandi
manifestazioni di piazza che nel 1989 portarono rapidamente al crollo della DDR; per ora sono limitate
all’est, ma se si estendessero all’ovest segnerebbero quasi certamente la fine politica di Schröder. (Quad.
Cost., 2004, IV, 947)
5-19 settembre 2004 – Elezioni regionali in Saarland, Brandeburgo e Sassonia. Nelle elezioni del 5.9.
nel Saarland vince la CDU guidata dal riconfermato Ministro-Presidente Peter Müller. La CDU ottiene il
47,5% dei voti (+ 1,9% rispetto al 1999) e la maggioranza assoluta dei seggi (28 su 51). Crolla la SPD, che
perde il 13,5% e si assesta al 30,8% (17 seggi). In leggera crescita i Verdi e i Liberali (FDP), che ottengono
rispettivamente il 5,6% e il 5,2% (3 seggi ciascuno). Rimangono fuori dal Landtag gli altri partiti, in
particolare i nazionaldemocratici (NPD) di estrema destra (4,0%). Il 19.9. si vota nei due Länder orientali
di Sassonia e Brandeburgo. Gli elettori puniscono i due grandi partiti, votando per i neocomunisti e per
l’estrema destra. In Brandeburgo la PDS ottiene il 28% (il 23,3% nel 1999), corrispondenti a 29 seggi (+
7), affermandosi come secondo partito e superando i democristiani. L’Unione del popolo tedesco (DVU,
estrema destra) ha il 6,1% (6 seggi, + 1). Con un’affluenza bassa (56,41%), la SPD prende soltanto il
31,91% (33 seggi, -4) e la CDU il 19,43% (20 seggi, -5). Continua comunque la “grande coalizione”
SPD/CDU, con la conferma del Ministro-Presidente Matthias Platzeck (SPD). Anche in Sassonia, la PDS
è il secondo partito, con il 23,6% (+ 1,4%) e 31 seggi (+1). Ancora più sorprendente il risultato della destra
estrema della NPD che, dopo una campagna di protesta contro le riforme del welfare a livello federale,
raccoglie il 9,2% dei voti ed entra in un Landtag, un anno dopo il fallito tentativo di bandirla, per la prima
volta dal 1968. Crollo della CDU, che per tutti gli anni ’90 ha governato a maggioranza assoluta: 41,1%
dei consensi (-15,8%) e 55 seggi (-21). Male anche la SPD: 9,8% e 13 seggi. Rientrano nel Landtag FDP e
Verdi, rispettivamente con il 5,9% (7 seggi) e il 5,1% (6 seggi). Per tutto il mese di ottobre si svolgono
difficili trattative tra CDU e SPD per la formazione di una grande coalizione nel Land. All’est la situazione
politica si fa dunque sempre più complessa: la crisi economica e la nostalgia del passato premiano i partiti
di protesta, ex comunisti ed ora anche i partiti di estrema destra, che grazie a un patto di desistenza (la NPD
presente solo in Sassonia, la DVU solo in Brandeburgo) superano agevolmente la soglia di sbarramento.
(Quad. Cost., 2005, I, 246)
27 settembre 2004 – Elezioni comunali in Nordreno-Westfalia. La CDU perde sensibilmente (-7%) ma
si conferma primo partito, la SPD limita i danni rispetto alle attese (-2%) ma ottiene comunque il peggiore
risultato della storia comunale del Land. Confermata anche la tendenza in crescita di Verdi e Liberali. Si
trattava di un test importante in vista delle elezioni regionali del maggio 2005, in cui la CDU spera di
ottenere per la prima volta la vittoria nel Land più popoloso della Germania. Con queste elezioni comunali
si chiude anche il ciclo elettorale del 2004, che ha visto 14 consultazioni (a livello comunale, regionale ed
europeo). (Quad. Cost., 2005, I, 246)
7 ottobre 2004 – Il Parlamento dell’Assia (a maggioranza CDU) approva una legge che vieta di portare
il velo a tutte le di funzionarie pubbliche. Sono vietati tutti i simboli politici e religiosi durante il lavoro,
ad eccezione di simboli cristiani. Una legge analoga, limitata all’ambito scolastico, che esclude
espressamente dal divieto i “valori educativi e culturali di carattere cristiano e occidentale”, era stata
adottata nel mese di aprile in Baden-Württemberg e successivamente ritenuta non illegittima dal Tribunale
amministrativo federale nella sua sentenza del 24 giugno 2004, che dava attuazione alla pronuncia del
Tribunale costituzionale federale del settembre 2003. (Quad. Cost., 2005, I, 246-247)
9 ottobre 2004 – Via libera alla riforma dell’ortografia. Le nuove regole previste dalla riforma
dell’ortografia tedesca entreranno obbligatoriamente in vigore nelle scuole, come previsto, il 1.8.2005. Lo
hanno deciso i Ministri-Presidenti dei Länder, ponendo fine alle polemiche sorte dopo la decisione di alcune
case editrici e quotidiani di ritornare alla “vecchia” ortografia. Nella vicenda si inserisce anche lo strappo
tra la Bassa Sassonia e gli altri Länder: il 5 ottobre il governo di Hannover annuncia il suo ritiro dalla
Conferenza dei Ministri per gli affari culturali, simbolo del federalismo cooperativo tedesco dal 1948. La
conferenza è stata criticata per essere restia alle riforme, troppo burocratica e costosa. È tuttavia probabile
un compromesso in cambio di qualche riforma. (Quad. Cost., 2005, I, 247)
14 ottobre 2004 – Con una storica decisione, il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sui limiti
del principio internazionalistico della Legge fondamentale, elaborando la teoria dei controlimiti con
riferimento alla CEDU e alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo. Accogliendo il ricorso individuale
di un padre turco residente in Germania, il cui diritto di visita al figlio era stato negato dai tribunali di merito
ma riconosciuto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, i giudici costituzionali affermano che i giudici e
le autorità amministrative tedesche hanno l’obbligo di tenere in adeguata considerazione la CEDU (come
interpretata dalla Corte europea), e di cercare per quanto possibile di interpretare la normativa nazionale in
conformità ad essa. Tuttavia, specie in alcuni settori particolarmente delicati quanto al bilanciamento tra
diritti fondamentali, come il diritto di famiglia, il diritto degli stranieri e il diritto alla personalità, può
accadere che la disciplina internazionale non soddisfaccia il complesso bilanciamento tra diritti. In tali casi
deve prevalere la normativa nazionale, in quanto l’autorità del diritto internazionale deriva dalla
costituzione, di cui non può violare i principi fondamentali (2 BvR 1481/04). La sentenza è una indiretta
risposta alla Corte di Strasburgo che in luglio, nella vicenda che vedeva opposta la principessa Carolina di
Monaco alla stampa scandalistica tedesca, aveva fornito una interpretazione del diritto alla personalità
diversa da quella fatta propria dai giudici costituzionali di Karlsruhe. (Quad. Cost., 2005, I, 247)
26 ottobre 2004 – Importante pronuncia del Tribunale costituzionale federale in materia di finanziamento
pubblico dei partiti. Accogliendo il ricorso di due piccoli partiti (ÖDP – partito ecologico-democratico e i
“Grauen” – pensionati), i giudici dichiarano l’incostituzionalità parziale della legge sui partiti per violazione
del principio della parità di condizioni, con particolare riferimento alla clausola, recentemente introdotta,
che prevede che i partiti che nelle ultime elezioni federali o europee abbiano ottenuto meno dello 0,5% dei
voti possano accedere al finanziamento pubblico solo nel caso in cui nelle tre ultime elezioni regionali
abbiano avuto almeno l’1% o, in una di esse, almeno il 5%. Prima dell’introduzione della clausola ritenuta
incostituzionale, per l’accesso al finanziamento statale era sufficiente aver conseguito l’1% in una qualsiasi
elezione. Per il Tribunale la nuova disposizione, se fosse entrata in vigore, come previsto, il 1.1.2005,
avrebbe reso più difficoltosa la formazione e la sopravvivenza di piccoli partiti, limitando così il pluralismo
politico. La discrezionalità del legislatore in questa materia è limitata dalla garanzia delle pari condizioni
nell’accesso alla competizione politica (2 BvE 1/02 e 2 BvE 2/02). (Quad. Cost., 2005, I, 247)
1 novembre 2004 – La giudice costituzionale Renate Jaeger lascia il suo incarico in anticipo rispetto alla
scadenza perché nominata giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo. Le subentra nel primo senato
del Tribunale costituzionale federale Reinhard Gaier, già giudice della Corte federale (Corte di cassazione).
(Quad. Cost., 2005, II, 520)
10 novembre 2004 – Dopo quasi due mesi di trattative tra i partiti a seguito delle elezioni di settembre, si
forma finalmente la coalizione di governo in Sassonia. Il governo di grande coalizione (CDU-SPD) sarà
guidato da Georg Milbradt, successore del “padre della patria” sassone Biedenkopf e da questo non amato.
Non è mancato un colpo di scena nella votazione del governo, quando due deputati hanno votato per il
candidato del partito estremista NPD, così rompendo il “cordone sanitario” che l’intero sistema politico
tedesco ha eretto per isolare l’estrema destra. (Quad. Cost., 2005, II, 520)
24 novembre 2004 – Il Tribunale costituzionale federale sospende in via cautelare un’estradizione in
esecuzione del mandato d’arresto europeo. Su ricorso diretto di un cittadino tedesco e siriano, in custodia
cautelare in Germania e di cui le autorità spagnole avevano chiesto l’estradizione, il Tribunale sospende la
procedura, posta in essere ai sensi della normativa sul mandato d’arresto europeo, in attesa della definizione
del giudizio sul ricorso costituzionale, e comunque per un massimo di sei mesi. Il ricorso individuale
contesta la legittimità costituzionale del mandato d’arresto europeo, in particolare per supposto contrasto
con l’art. 16 c. 2 LF che impone per l’estradizione la garanzia dello Stato di diritto. La sospensione cautelare
del procedimento, in luogo del rigetto della domanda, preannuncia l’intenzione del Tribunale di
pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della nuova forma di cooperazione europea in materia penale,
decisione che è quindi destinata a costituire una nuova importante tappa del “rapporto di cooperazione” tra
l’ordinamento nazionale e quello comunitario, così fortemente segnato dagli sviluppi giurisprudenziali (2
BvR 2236/04). (Quad. Cost., 2005, II, 520)
26 novembre 2004 – Il Bundesrat ha approvato in via definitiva la riforma della legge sulle coppie
omosessuali, che consente loro, tra l’altro, l’adozione di minori. La Baviera presenta ricorso costituzionale
contro la legge. (Quad. Cost., 2005, II, 520)
17 dicembre 2004 – Fallisce la Commissione per la riforma del sistema federale. «La Commissione non
è riuscita ad approvare proposte comuni e ha quindi concluso i propri lavori». Con questo laconico
comunicato stampa si sono chiusi 14 mesi di dibattiti e audizioni della Commissione composta da 16
deputati del Bundestag e dai 16 Presidenti dei Länder (su composizione e mandato della commissione v.
da ultimo A. De Petris, Il progetto di riforma del sistema federale tedesco, in questa Rivista, 3/2004, p.
613). Nonostante si fosse raggiunto un consenso in alcuni importanti settori e in particolare sulla limitazione
dei diritti di veto del Bundesrat, l’accordo è saltato su un punto da tempo controverso, la competenza
legislativa sulle università e la programmazione comune (art. 91b LF). Oltre a questo, però, rimane di fondo
il problema della presenza di una serie crescente di contrasti nel sistema politico tedesco: oltre a quelli tra
Federazione e Länder, ci sono attriti tra Länder a guida democristiana e socialdemocratica, tra Länder
orientali e occidentali, ricchi e poveri, grandi e piccoli. Nemmeno il successivo intervento del Presidente
federale, in gennaio, è riuscito a rimettere in moto la commissione, né a salvare l’accordo politico raggiunto
su diversi punti dell’agenda. (Quad. Cost., 2005, II, 520-521)
2005
1 gennaio 2005 – Entra in vigore la contestata riforma dello “Stato sociale”. La legge, detta “Hartz IV”
(dal nome del suo ispiratore, capo del personale della Volkswagen), è parte integrante del pacchetto di
riforme denominato “Agenda 2010”. La riforma è stata voluta fortemente dal governo Schroeder come
misura per arginare la crisi del welfare tedesco (in gennaio la disoccupazione ha sfondato il tetto
“simbolico” dei 5 milioni, quasi l’11% della popolazione attiva), ma ha ricevuto forti contestazioni, in
parlamento e nelle piazze, da sindacati e partiti di sinistra, compresa parte della SPD. Il punto centrale della
riforma riguarda il deciso taglio dei sussidi di disoccupazione e la durata della loro corresponsione, con
l’obiettivo di stimolare così l’attivazione dei disoccupati per rientrare al più presto nel mercato del lavoro.
Si prevedono anche penalizzazioni per chi mostri scarso impegno nel cercare un nuovo lavoro o rifiuti un
lavoro “decoroso e ragionevole”. I sussidi di disoccupazione finora corrisposti in Germania erano
considerati troppo alti (all’ovest 345 euro al mese e 276 per ogni figlio a carico). Contestualmente entra in
vigore anche la modifica della legge sull’immigrazione (dopo un iter molto accidentato), che prevede un
afflusso regolato di stranieri e misure per una loro migliore integrazione nel mondo del lavoro. (Quad. Cost.,
2005, II, 521)
26 gennaio 2005 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sul divieto delle rette universitarie
e sulla costituzione delle autonome rappresentanze degli studenti. Alcuni articoli della legge di modifica
alla Legge quadro federale in materia delle università che obbligavano i Länder a garantire i principi della
gratuità dello studio universitario e della costituzione delle rappresentanze autonome degli studenti sono
stati annullati perché eccedenti la competenza del legislatore federale. L’interesse della sentenza sta nel
fatto che si tratta di una delle prime pronunce che esaminano i criteri della necessità di una disciplina
federale dopo la riforma dell’art. 72 GG nel 1994. Il Tribunale, ora espressamente competente per la verifica
di tali criteri, ritiene che nel caso di specie non vi fosse la necessità di una disciplina federale, né per
garantire condizioni di vita equivalenti, né per la garanzia dell’unità economica o giuridica. Solo pochi mesi
prima il Tribunale aveva posto altri limiti alle ingerenze del governo federale nella competenza dei Länder,
annullando la disciplina che li obbligava a introdurre la cd. “Juniorprofessur”, di fatto determinando le
modalità di reclutamento per la carriera accademica e così violando lo spazio di discrezionalità legislativa
dei Länder in materia. (Quad. Cost., 2005, II, 521)
12 febbraio 2005 – Prime dimissioni in seguito allo scandalo dei visti nelle ambasciate tedesche
dell’Europa orientale: L’ex sottosegretario agli esteri, Ludger Volmer (Verdi), si è dimesso dai suoi
incarichi parlamentari. Volmer era l’ispiratore del decreto ministeriale del marzo 2000 che attribuiva alle
ambasciate il potere di decidere sulla concessione dei visti nei casi dubbi. Le opposizioni, che hanno
ottenuto l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta, accusano il governo di abusi sistematici
nella concessione dei visti, subendo influenze della criminalità e indirettamente favorendo il lavoro nero e
la prostituzione. Il vero obiettivi politico delle accuse è il Ministro Joschka Fischer. (Quad. Cost., 2005, II,
521)
21 febbraio 2005 – Elezioni nello Schleswig-Holstein. Dopo 22 anni l’Unione cristiano-democratica
(CDU) torna ad essere il primo partito nel Land più settentrionale della Germania. CDU (40,2%) e FDP
(6,6%) non riescono però ad ottenere insieme la maggioranza assoluta dei seggi, anche se per soli 745 voti.
Sconfitta la SPD della Ministra-Presidente Heide Simonis (38,7%). I Verdi ottengono il 6,2%. L’ago della
bilancia è dunque rappresentato dall’unione degli elettori dello Schleswig meridionale (SSW), partito della
minoranza danese e per questo esentato dalla clausola di sbarramento del 5%, che con il 3,6% dei voti
ottiene due seggi. Non ottengono seggi i partiti dell’estrema destra. Dopo tre settimane di trattative si
ricostituisce il governo di coalizione SPD-Verdi, guidato da Heide Simonis, che sarà però un governo di
minoranza. Il 16 febbraio il Tribunale costituzionale federale respinge il ricorso presentato contro
l’interpretazione della clausola di esonero dallo sbarramento per il partito della minoranza danese,
confermando così l’esito elettorale. I ricorrenti contestavano il fatto che il legislatore avesse esonerato il
partito dallo sbarramento in tutto il Land, pur essendo la minoranza danese insediata solo nella parte
settentrionale del territorio. Per i giudici costituzionali questa scelta rientra nel margine di discrezionalità
del legislatore. (Quad. Cost., 2005, II, 521-522)
11 marzo 2005 – Approvata la riforma della legge sul diritto di riunione. La nuova legge contiene
disposizioni più restrittive della precedente, ed è stata approvata con i voti della maggioranza rosso-verde
e dell’opposizione cristiano-democratica, decisiva per il voto favorevole del Bundesrat. In particolare, la
riforma consente di vietare riunioni o manifestazioni in luoghi di particolare significato storico che
ricordino le vittime della violenza nazionalsocialista. La nuova legge ha in particolare l’obiettivo di
impedire la manifestazione che il partito di estrema destra NPD intende organizzare davanti al monumento
all’olocausto di Berlino l’8 maggio 2005, in occasione del 60. anniversario della capitolazione della
Germania nazista. I critici hanno parlato di una “legge dell’8 maggio”. (Quad. Cost., 2005, III, 741)
29 marzo 2005 – Celebrato il cinquantesimo anniversario delle dichiarazioni di Bonn e Copenhagen.
Nel 1955 il Cancelliere Adenauer e il suo omologo danese Hansen approvarono due contestuali
dichiarazioni relative ai diritti della minoranza danese in Germania e della minoranza tedesca in Danimarca.
Alla minoranza danese viene riconosciuto il diritto di partecipare in modo adeguato alla vita pubblica,
specie attraverso trasmissioni televisive, giornali e scuole in lingua danese. La principale rivendicazione
dei danesi, l’esonero per le loro formazioni politiche dalla clausola di sbarramento del 5% per le elezioni
federali e regionali, fu ottenuta solo nel 1958. (Quad. Cost., 2005, III, 741)
12 aprile 2005 – Il Tribunale costituzionale federale riconosce la legittimità delle indagini utilizzando
il sistema di navigazione GPS. Per i giudici l’utilizzo del sistema satellitare Global Positioning System
non viola i diritti costituzionali fondamentali alla libertà personale e alla riservatezza. Nel caso di specie la
polizia aveva sorvegliato e registrato per mesi gli spostamenti dell’automobile di un militante delle cellule
anti-imperialiste, il quale si era rivolto con ricorso diretto ai giudici di Karlsruhe lamentando la genericità
della disposizione di legge che consente la sorveglianza “con mezzi tecnici”. Per il Tribunale non è
necessario che la legge faccia esplicito riferimento a ciascuna tecnologia utilizzabile, anche se è comunque
necessario che il legislatore adotti le misure necessarie per evitare forme di sorveglianza indiscriminata.
(Quad. Cost., 2005, III, 741-742)
21 aprile 2005 – Günther Oettinger (CDU) è il nuovo Ministro-Presidente del Baden-Württemberg.
Dopo aver guidato per 14 anni il gruppo della CDU nel Parlamento di Stoccarda, Oettinger succede a Erwin
Teufel, che ha guidato l’importante Land per 14 anni ed ha lasciato l’incarico dopo le sempre più insistenti
voci che chiedevano nel partito un ricambio generazionale. (Quad. Cost., 2005, III, 742)
22 aprile 2005 – Il Parlamento approva l’invio di truppe in Sudan, per il momento consistenti in pochi
osservatori. Solo 3 i voti contrari alla missione, e 10 astenuti. La missione si svolge sotto l’egida dell’ONU
e mira a garantire l’attuazione dell’accordo di pace nel sud e nell’est del Paese. (Quad. Cost., 2005, III,
742)
27 aprile 2005 – Fallisce l’esperimento di governo di minoranza nello Schleswig-Holstein. Dopo diversi
tentativi di dar vita ad un governo di minoranza tra SPD e Verdi con l’appoggio esterno del partito danese
SSW (cd. “modello scandinavo”), il Parlamento di Kiel manca per ben 4 volte l’elezione di Heide Simonis
come Ministro-Presidente per un solo voto. Dopo il ritiro della candidata della SPD, si forma una grande
coalizione tra CDU e SPD, guidata dal leader cristiano-democratico (e vero vincitore delle elezioni) Peter
Carstensen. (Quad. Cost., 2005, III, 742)
12 maggio 2005 – Il Parlamento ratifica il Trattato costituzionale dell’Unione europea con 569 voti su
594, superando così largamente la maggioranza dei 2/3 necessaria per le modifiche costituzionali che la
ratifica importava. Solo 23 sono stati i voti contrari, 20 dei quali cristiano-democratici, contrari all’ingresso
della Turchia nell’Unione. Il 27 maggio la ratifica viene approvata anche dal Bundesrat, con i voti
favorevoli di tutti i Länder e la sola astensione del Mecklenburg-Vorpommern (governo di coalizione SPDPDS). Contestualmente alla ratifica del trattato, il Bundestag e il Bundesrat hanno approvato anche la norma
collegata che garantisce loro ulteriori diritti di partecipazione nel processo decisionale comunitario, specie
attraverso l’attivazione del controllo sulla sussidiarietà. Il 28 aprile il Tribunale costituzionale federale
aveva rigettato il ricorso in via di conflitto interorganico contro la ratifica del trattato costituzionale
presentato dal deputato Gauweiler (CSU), il quale sosteneva che il trattato avrebbe comportato la riduzione
del potere del parlamento nazionale ed avrebbe perciò richiesto l’approvazione popolare in via referendaria,
peraltro non contemplata dalla Legge fondamentale (2 BvR 636/05 e 2 BvE 1/05). (Quad. Cost., 2005, III,
742)
22 maggio 2005 – Elezioni regionali nel Nordrhein-Westfalen. Nel più popoloso Land tedesco (gli
elettori chiamati a votare erano oltre 13 milioni), tradizionale roccaforte della SPD, il partito del Cancelliere
Schröder, che governava la regione da 37 anni, ottiene una attesa ma pesante sconfitta. Le elezioni sono
vinte nettamente dalla CDU (44,8%, + 7,9% rispetto alle elezioni del 2000), mentre la SPD si ferma al
37,1% (-5,7%). In calo anche i Verdi (6,2%, - 0,9) e ancor più i liberali della FDP (6,2%, - 3,7). I partiti
minori ottengono complessivamente il 5,7% (+ 2,4), e nessuno di essi supera la soglia di sbarramento. La
partecipazione al voto è stata del 63%, in aumento rispetto al 2000. I seggi sono così distribuiti: CDU 89,
SPD 74, Verdi 12, FDP 12. Immediatamente dopo la comunicazione degli esiti del voto, il Cancelliere
Schröder annuncia la sua intenzione di giungere allo scioglimento anticipato del Parlamento federale ed
alle elezioni federali entro settembre. Se questo sviluppo è politicamente comprensibile (oltre alla crisi
politica evidente, la SPD si trova in una posizione pesantemente minoritaria nel Bundesrat, di fatto
impossibilitata a governare), meno chiare sono le vie d’uscita costituzionali. La Legge fondamentale infatti
non prevede lo scioglimento anticipato del Parlamento. Una mozione di sfiducia pilotata sembra incontrare
l’ostacolo della giurisprudenza costituzionale, che in una precedente occasione ha chiarito che non è
possibile manipolare il senso dell’art. 68 LF. Altre vie possibili (come le dimissioni del governo o la
creazione delle condizioni per una mozione di sfiducia “reale” contro Schröder) sembrano politicamente
impraticabili. Resta quindi incerta la via che sarà percorsa per giungere alle elezioni anticipate. Il precipitare
della crisi politica federale lancia in campo le ambizioni della presidente della CDU, Angela Merkel, che
potrebbe conquistare la Cancelleria federale: sarebbe la prima donna a ricoprire questo incarico. Nel
contempo, in ambito costituzionale, riprende la discussione sulla necessità di riprendere presto il confronto
sulle riforme. (Quad. Cost., 2005, III, 742-743)
21 giugno 2005 – Per il Tribunale amministrativo federale un soldato può rifiutare di obbedire a un
ordine per motivi di coscienza. Nel 2003 un maggiore dell’esercito, che si opponeva alla guerra in Iraq,
si era rifiutato di lavorare all’elaborazione di un programma informatico militare. Per i giudici i diritti
fondamentali si applicano anche alle forze armate, e il loro esercizio non può essere irragionevolmente
compresso in base alle esigenze militari. La scelta del maggiore di non voler sostenere neppure
indirettamente la guerra è per i giudici “comprensibile e rispettabile”, in quanto l’intervento in Iraq “è visto
da molti, nell’esercito come nella politica e nella società, come illegittimo sotto il profilo del diritto
internazionale” (ev. togliere?). (Quad. Cost., 2005, IV, 975)
22 giugno 2005 –Jürgen Rüttgers (CDU), è il nuovo Ministro-Presidente del Nordreno-Westfalia. Con
lui la CDU torna al governo regionale del Land dopo 39 anni, a seguito delle elezioni regionali di maggio
che hanno indotto il Cancelliere Schröder a ricorrere alle elezioni anticipate. (Quad. Cost., 2005, IV, 975)
1 luglio 2005 – Schröder ottiene la sfiducia. Nella sua ultima seduta prima della pausa estiva, il Bundestag
ha votato la sfiducia al Cancelliere Schröder, che subito dopo si è recato dal Presidente Köhler per chiedere
lo scioglimento del Parlamento. Al Bundestag hanno votato “no” 296 su 595 deputati: 151 i voti a favore e
148 le astensioni. Per la terza volta nella storia della Repubblica federale il Parlamento ha aperto la strada
a elezioni anticipate. Il 21 luglio il Presidente federale Köhler scioglie il Bundestag. Rivolgendosi
direttamente al popolo con un messaggio televisivo, il Presidente si dichiara convinto che la situazione
politica sia tale da giustificare lo scioglimento del Parlamento ai sensi della Legge fondamentale (LF). Le
elezioni federali anticipate sono convocate per il 18 settembre. Contro lo scioglimento del Parlamento viene
presentato ricorso costituzionale da parte di due parlamentari della sinistra, Hofmann (SPD) e Schulz
(Verdi). Il 25 agosto il loro ricorso contro lo scioglimento è ritenuto infondato dal Tribunale
costituzionale federale. Il secondo Senato del Tribunale ritiene infatti che non si sia in presenza di un
abuso dell’istituto della sfiducia e dunque di una violazione dell’art. 68 LF, in quanto non sussistono
argomenti per ritenere errata la valutazione del Cancelliere, secondo cui i rapporti di forza politici non gli
consentono più di governare col supporto di una maggioranza parlamentare. Sottolineando la natura
discrezionale di tale valutazione politica e la responsabilità del Presidente federale, il Tribunale ritiene che
una questione di fiducia “mirata allo scioglimento” del Bundestag (auflösungsgerichtete Vertrauensfrage)
è da considerare legittima solamente se sia venuta meno (come nel caso di specie) la capacità politica del
governo di svolgere le sue funzioni. Questo criterio deve ritenersi valido anche nel caso in cui in futuro, per
prevenire la perdita del sostegno parlamentare, il governo dovesse trovarsi costretto a cambiare
radicalmente la propria linea politica. In tema di controlli reciproci e di equilibri costituzionali tra gli organi
politici federali (Cancelliere, Parlamento e Presidente federale), il ruolo di controllo del Tribunale deve
ritenersi più limitato di quanto avvenga in materia di procedimento legislativo e soprattutto di controllo di
costituzionalità delle leggi. In tema di equilibri costituzionali, infatti, il Tribunale si limita a garantire che
le valutazioni discrezionali si mantengano all’interno della legittimità costituzionale, controllando dunque
la plausibilità e la ragionevolezza delle valutazioni che hanno condotto alle valutazioni in questione. La
decisione è stata presa a maggioranza (7 a 1). I giudici Lübbe-Wolff (concorrente) e Jentsch (dissenziente)
hanno redatto opinioni separate. La prima ritiene che la questione di fiducia possa essere espressa solo dal
Parlamento e da ogni suo componente, ritenendo che la decisione della maggioranza di esercitare un
controllo si sia risolto in una mera “messa in scena”; il giudice Jentsch vede per contro nella decisione la
pericolosa affermazione di un diritto di autoscioglimento del Parlamento non previsto dalla Legge
fondamentale. (Quad. Cost., 2005, IV, 975-976)
16 luglio 2005 – In vista delle elezioni federali anticipate del 18 settembre, cambia il panorama politico
della sinistra. Nel congresso straordinario di Berlino la PDS (Partito del socialismo democratico), erede
del partito comunista della DDR, cambia il proprio nome in “La Sinistra” (Die Linke). In questo modo il
partito può entrare a far parte della nuova coalizione di sinistra nelle prossime elezioni, insieme alla
neocostituita “Alternativa elettorale Lavoro e Giustizia Sociale” (WASG), promossa dall’ex leader SPD ed
ex Ministro federale Oskar Lafontaine. Secondo i sondaggi, la nuova forza di sinistra potrebbe diventare il
terzo partito tedesco, davanti a Verdi e liberali. (Quad. Cost., 2005, IV, 976)
18 luglio 2005 – Il Tribunale costituzionale federale dichiara incostituzionale la legge di attuazione
del mandato d’arresto europeo. Con una sentenza clamorosa e attesa, i giudici di Karlsruhe danno per la
prima volta seguito concreto, sia pure con numerosi accorgimenti, alla trentennale giurisprudenza in tema
di controlimiti all’integrazione comunitaria. Pur senza ritenere di per sé illegittima la normativa comunitaria
sul mandato d’arresto (lasciando così aperta la porta alla sua adozione), il Tribunale dichiara
incostituzionale la legge federale che ne recepisce i contenuti, in quanto non ha tenuto conto di alcuni limiti
imposti dalla costituzione. L’effetto immediato della sentenza è il ripristino della situazione di diritto
vigente prima dell’entrata in vigore della normativa, il 24 agosto 2004. Di conseguenza tutti i cittadini
tedeschi detenuti in attesa di estradizione in base al mandato europeo devono essere scarcerati e i
procedimenti sospesi. Ciò vale in primis per il ricorrente, un cittadino tedesco e siriano sospettato di
terrorismo, che si era opposto all’estradizione in Spagna. Per i giudici costituzionali la tutela che la LF
riconosce ai cittadini contro l’estradizione può in linea di principio essere limitata, ma la limitazione operata
dalla legge di esecuzione del mandato d’arresto europeo eccede i limiti costituzionalmente consentiti. A
differenza di quanto previsto dalla LF, infatti, la normativa europea prevede che il controllo giudiziario
delle autorizzazioni all’estradizione debba essere richiesto e autorizzato, in violazione della garanzia del
diritto di difesa dell’art. 19 c. 4 LF. Inoltre, non si distingue tra reati commessi all’estero e nel territorio
tedesco, stabilendosi che l’estradizione debba obbligatoriamente essere concessa anche per reati commessi
in Germania. In definitiva, la decisione europea sul mandato d’arresto può essere attuata in Germania, però
attraverso una legge che tenga in debito conto i limiti costituzionalmente imposti. Tre giudici hanno redatto
opinioni di minoranza (Lübbe-Wolf e Gerhard dissenzienti, Broß concurring). La portata “esplosiva” di
questa attesissima sentenza risulta aumentata dal fatto di essere stata pronunciata solo un mese dopo la
sentenza della Corte di Giustizia nel caso Pupino, in cui la Corte aveva stabilito l’effetto diretto delle
decisioni assunte nel quadro del terzo pilastro (la medesima base normativa del mandato d’arresto europeo).
Il “dialogo” giurisdizionale tra Karlsruhe e Lussemburgo continua dunque serrato. (Quad. Cost., 2005, IV,
976-977)
27 luglio 2005 – Illegittime le intercettazioni preventive. Il Tribunale costituzionale federale dichiara
costituzionalmente illegittimi i controlli preventivi sugli apparecchi telefonici previsti dalla legge sulla
polizia della Bassa Sassonia, ritenendoli in violazione del segreto della corrispondenza, oltre che
insufficientemente limitati e non ragionevoli. La legge annullata consentiva agli investigatori di operare
intercettazioni su contenuti e dati di telefonate, fax, sms e email quando vi fossero (generici) “riscontri che
giustific[assero] il timore che po[tessero] essere compiuti reati di particolare gravità”. Gli interessati
venivano informati solo in seguito, e in certi casi la segretezza veniva mantenuta. Per i giudici la legge non
operava una sufficiente distinzione tra casi di diversa gravità, limitando eccessivamente il bene
costituzionale della riservatezza, che deve essere garantito anche in presenza di intercettazioni. La portata
della pronuncia va ben oltre i confini della Bassa Sassonia, riguardando l’intero territorio federale, in quanto
molti altri Länder hanno previsioni simili o si apprestavano ad adottarle. (Quad. Cost., 2005, IV, 977)
1 agosto 2005 – La riforma dell’ortografia entra definitivamente in vigore. Dopo un decennio di
sperimentazioni graduali e di conflitti giudiziari, la nuova ortografia tedesca, decisa nel 1995, sostituisce
definitivamente la vecchia dopo alcuni anni di coesistenza. Tuttavia i due Länder più popolosi della
Germania, Nordreno-Westfalia e Baviera, hanno deciso di prolungare nei loro territori il periodo di doppia
validità della vecchia e della nuova ortografia, nell’attesa che il Consiglio per l’ortografia tedesca (un
organismo di 39 esperti nominati dalla Conferenza dei ministri degli affari culturali) presenti le proprie
raccomandazioni per ulteriori modifiche. (Quad. Cost., 2005, IV, 977)
6 settembre 2005 – La Corte costituzionale della Bassa Sassonia dichiara l’illegittimità della nuova legge
regionale sui mass media. Accogliendo il ricorso del gruppo parlamentare della SPD (all’opposizione), la
Corte ritiene che le nuove regole secondo cui la partecipazione economica dei partiti ai mezzi di
informazione radiotelevisivi veniva limitata al 10% violino la libertà di informazione e il principio di
uguaglianza in ambito politico. Il governo regionale aveva giustificato la legge con l’obiettivo di ottenere
un’informazione imparziale e limitata a messaggi “seri” (sic). (Quad. Cost., 2006, I, 233)
18 settembre 2005 – Elezioni federali anticipate. Dopo la complessa vicenda costituzionale che aveva
portato allo scioglimento anticipato del Bundestag (v. cronache 4-2005) si svolgono le tanto attese elezioni
federali. La CDU/CSU, grande favorita della vigilia, torna ad essere il primo partito, ma con un risultato
molto al di sotto delle aspettative: 35,2% (-3,3% rispetto al 2002). La SPD del Cancelliere uscente Schröder
ottiene il 34,3% (-4,2%). Terza forza sono i liberali della FDP, che ottengono un ottimo risultato, il 9,8%
(+2,4%). Il nuovo partito della sinistra (Die Linke), nato dalla fusione dei fuoriusciti della SPD capeggiati
da Oskar Lafontaine e del partito ex comunista PDS (che aveva il 4% nel 2002) ottengono l’8,7% (ma
all’est il 25,4%!). Al quinto posto i Verdi con l’8,1% (-0,5%). La CDU/CSU ottiene così 226 seggi (l’ultimo
dei quali conquistato in una elezione suppletiva due settimane dopo a Dresda), la SPD 222, la FDP 61, i
Linken 54, i Verdi 51. Questi risultati impediscono la formazione di un governo CDU/CSU-FDP,
accreditato alla vigilia di un’ampia maggioranza. Consentirebbe un governo di sinistra includendo i Linken,
ma tutti i partiti escludono da subito una possibile alleanza con l’estrema sinistra. Inizia così una lunga fase
di trattative per la composizione di una maggioranza. Dopo alcune settimane di negoziati, in cui vengono
vagliate diverse ipotesi, si raggiunge l’accordo per una grande coalizione CDU/CSU-SPD, guidata dalla
candidata Cancelliera democristiana Angela Merkel (51 anni), che sarà così la prima donna a ricoprire la
carica di Cancelliere, e anche la prima rappresentante della Germania est. Il Cancelliere uscente Schröder
(che ha comunque ottenuto un successo personale, salvando il suo partito dall’annunciata disfatta) si ritira
dalla vita politica. Dopo un lungo periodo di trattative i rappresentanti dei partiti della grande coalizione
raggiungono un accordo, incentrato su un’ampia manovra di bilancio (che per il 2006 sarà incostituzionale
in quanto l’indebitamento supererà gli investimenti), sull’aumento dell’IVA (dal 16 al 19%), e su alcune
importanti riforme costituzionali, in particolare quella del sistema federale, che si baserà in gran parte sulla
piattaforma elaborata dalla fallita commissione del 2004: l’obiettivo è la riduzione dell’influenza del
Bundesrat sulla legislazione federale, aumentando così le competenze dei Länder e incentivando una
maggiore competizione territoriale. La lunga ed estenuante trattativa per la formazione del governo ha
prodotto diversi colpi di scena. In particolare, il designato ministro dell’economia, il leader della CSU e
Ministro-Presidente bavarese Edmund Stoiber (già sfidante alla Cancelleria nel 2002) decide di non
accettare l’incarico, con pesanti ripercussioni politiche nel suo partito. Ridimensionato anche il capo della
SPD Franz Müntefering (nuovo vice-Cancelliere e Ministro del lavoro), che perde la leadership nel suo
partito a vantaggio del Ministro-Presidente del Brandeburgo Matthias Platzeck. I due maggiori partiti sono
dunque ora guidati da esponenti dell’est. (Quad. Cost., 2006, I, 233-234)
20 ottobre 2005 – Il Tribunale amministrativo federale si pronuncia sul requisito della competenza
linguistica per l’ottenimento della cittadinanza tedesca. La legge del 1999 prevede tra i requisiti per
l’acquisto della cittadinanza la sufficiente conoscenza della lingua tedesca. Su questa base a due cittadini
stranieri che vivono in Germania rispettivamente da 20 e 27 anni era stata negata la cittadinanza tedesca.
Per il Tribunale, che ha accolto uno dei ricorsi, il requisito deve interpretarsi nel senso di ritenere sufficiente
la capacità di comunicare in tedesco nell’ambito familiare e professionale e, per iscritto, con le autorità,
anche attraverso atti non scritti in proprio. Per questo motivo è stato invece rigettato il secondo ricorso,
presentato da un analfabeta. (Quad. Cost., 2006, I, 234)
8 novembre 2005 – Cambio al vertice del governo di Brema. Dopo le improvvise dimissioni del MinistroPresidente (e Sindaco della Città-Stato) Henning Scherf (SPD), il Parlamento regionale ha eletto suo
successore il compagno di partito Jens Böhrnsen, alla guida di una Grande Coalizione con la CDU. (Quad.
Cost., 2006, I, 234)
14 novembre 2005 – Una delegazione del Tribunale costituzionale federale si reca in Cina e in Corea
del Sud per una visita all’Alto Tribunale del popolo cinese e alla Corte costituzionale sudcoreana. (Quad.
Cost., 2006, I, 234)
16 novembre 2005 – Il Tribunale costituzionale federale accoglie il ricorso individuale del ministro federale
uscente ai trasporti ed ex Ministro-Presidente del Brandeburgo Stolpe (SPD). Il giudizio di merito, concluso
in Cassazione, aveva stabilito che l’accusa fatta a Stolpe da un esponente della CDU di essere stato ai
tempi della DDR un collaboratore della Stasi (la polizia segreta del regime) doveva ritenersi coperta
dalla libertà di manifestazione del pensiero. Per i giudici costituzionali invece la libera manifestazione del
pensiero non può eccedere i limiti della dignità individuale senza provare l’accusa. (Quad. Cost., 2006, I,
234)
16 novembre 2005 – Condanne per finanziamenti illeciti alla politica. Due deputati regionali della SPD
in Bassa Sassonia sono condannati a restituire proventi illeciti per 766.000 euro incassati dalla Volkswagen.
I due in precedenza erano stati dipendenti dell’impresa automobilistica ed avevano conservato il loro
stipendio anche durante il mandato parlamentare, pur senza lavorare per la casa automobilistica. Nonostante
non sia stata provata un’influenza diretta sulle attività parlamentari, la condanna è stata inflitta dal Tribunale
amministrativo di Braunschweig per la presenza di un conflitto di interessi. (Quad. Cost., 2006, I, 234)
22 novembre 2005 - Il 22 novembre il Bundestag elegge la nuova Cancelliera Merkel (con diversi voti
in meno rispetto a quelli su cui può contare la grande coalizione in Parlamento, altro segnale di debolezza
per la Merkel), alla guida di un governo composto da 8 ministri della CDU/CSU e 8 della SPD. Inizia così
una importante scommessa riformista per la Germania: la grande coalizione consentirà di superare il blocco
delle riforme che aveva precedentemente caratterizzato l’azione di governo, ma i due grandi partiti,
decidendo di governare insieme, accettano una sfida delicata per il futuro del Paese e per loro stessi. (Quad.
Cost., 2006, I, 235)
14 dicembre 2005 – Riparte la riforma del federalismo. Dopo il fallimento della commissione mista
Bundestag-Bundesrat per l’ammodernamento del sistema federale tedesco, il dibattito riprende con la
nuova maggioranza di grande coalizione, che ne aveva fatto un punto qualificante del programma di
governo confermando la maggior parte delle soluzioni discusse nella commissione. I Ministri-Presidenti di
tutti i Länder approvano all’unanimità il progetto nei suoi contenuti essenziali, ritenendolo “un passo
fondamentale per il rafforzamento sostenibile della capacità amministrativa e di governo della Federazione,
dei Länder e dei Comuni”. Il progetto prevede di ridurre il numero delle leggi federali soggette ad
approvazione da parte del Bundesrat (che oggi sono oltre il 60% del totale, e dovrebbero scendere al 3540%) e un parziale riordino del riparto di competenze. Per compensare questa riduzione dei loro diritti di
partecipazione e a fronte di alcune nuove competenze federali (tra cui ad es. l’ambiente), in alcuni settori i
Länder avranno la facoltà di legiferare in deroga alla disciplina federale. L’accordo viene confermato il 16
febbraio, in un incontro tra rappresentanti nazionali e regionali dei partiti della coalizione, del governo
federale e dei Länder. Una prima parte della riforma, volta a dipanare l’intricata rete delle competenze
legislative, sarà presentata al Bundestag in marzo, con l’obiettivo di adottare la revisione costituzionale
entro l’estate. Con una successiva revisione, da approvare entro la fine della legislatura nel 2009, dovrà
invece essere affrontato il riordino dei delicatissimi rapporti finanziari fra Federazione e Länder. Per le
riforme costituzionali, che richiedono la maggioranza dei due terzi, saranno sufficienti i voti della grande
coalizione nel Parlamento federale, mentre nel Bundesrat sarà invece necessario l’assenso anche dei
liberali, partner di governo in alcuni Länder. (Quad. Cost., 2006, II, 440)
2006
1 gennaio 2006 – Controversia sul “test di fedeltà” richiesto agli islamici per l’acquisto della
cittadinanza. Entra in vigore nel Land del Baden-Württemberg una legge regionale che prevede che
ciascun musulmano proveniente dai Paesi della Conferenza islamica che chieda la cittadinanza tedesca
debba sottoporsi ad un colloquio e rispondere a un questionario per provare la sua identificazione con la
democrazia laica, con la parità tra uomini e donne e con gli altri valori fondanti dell’ordinamento tedesco.
La legge scatena polemiche politiche e si situa nella scia delle misure prese da un lato dopo l’11 settembre
(una domanda del questionario chiede cosa si pensi degli attentati del 2001 negli Stati Uniti), dall’altro a
livello regionale dopo la vicenda dell’insegnante col velo in una scuola del Land, culminato con una
importante pronuncia del Tribunale costituzionale federale e con una successiva legge regionale che
proibisce il velo islamico (ma non altri simboli religiosi) negli spazi pubblici. A fine gennaio, i ministri
degli interni regionali democristiani annunciano un accordo per istituire corsi di cittadinanza uniformi in
tutto il territorio federale per evitare il “turismo della naturalizzazione” da un Land all’altro; i governi
democristiani di Baviera e Assia presentano disegni di legge in materia. Nel 2005 intanto è continuata la
tendenza alla riduzione delle richieste di asilo politico (-14,4% rispetto al 2004). (Quad. Cost., 2006, II,
440)
12 gennaio 2006 – Polemiche sui servizi segreti. I principali partiti di opposizione, il partito della sinistra,
i liberali e i verdi, chiedono l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul ruolo dei servizi
segreti tedeschi in Iraq prima dell’inizio della guerra. Secondo alcune inchieste giornalistiche i servizi
avrebbero aiutato gli Stati Uniti a identificare gli obiettivi da bombardare e avrebbero attivamente
collaborato alla preparazione del conflitto, nonostante il rifiuto del governo di allora, presieduto dal
Cancelliere Schröder, di partecipare con qualsiasi modalità alla guerra. (Quad. Cost., 2006, II, 441)
2-4 febbraio 2006 – Seminario delle Corti costituzionali europee a Karlsruhe. Presso la sede del
Tribunale costituzionale tedesco, in un seminario di due giorni, i giudici costituzionali tedeschi discutono
con i Presidenti e altri giudici delle Corti costituzionali di Austria, Liechtenstein e Svizzera, della Corte
europea per i diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia, sulla tutela dei diritti fondamentali da parte dei
giudici nazionali e europei, dei requisiti di ammissibilità di ricorsi individuali e degli effetti del controllo
di costituzionalità sulle norme.
15 febbraio 2006 – Il Tribunale costituzionale federale annulla l’autorizzazione ad abbattere aerei
per motivi di sicurezza. I giudici di Karlsruhe dichiarano costituzionalmente illegittima e quindi nulla la
disciplina della nuova legge federale sulla sicurezza aerea che permette, in situazioni di emergenza, di
abbattere aerei civili con passeggeri a bordo dirottati per compiere attentati terroristici. La legge era stata
voluta dal precedente governo rosso-verde, e il Presidente federale Köhler l’aveva promulgata esprimendo
pubblicamente gravi dubbi sulla sua costituzionalità, auspicando un intervento del Tribunale costituzionale
(il Presidente federale tedesco non ha il potere di rinvio al Parlamento). Il ricorso è stato prontamente
presentato con Verfassungsbeschwerde da parte del politico liberale Hirsch, di un pilota e di alcuni
viaggiatori abituali. Per il Tribunale, l’autorizzazione ad abbattere un aereo civile con passeggeri a bordo
viola i limiti che la costituzione pone alla possibilità di intervento delle forze armate nel territorio dello
Stato, in quanto la Legge fondamentale permette tali interventi solo per prestare aiuto in caso di calamità
naturali o in altre situazioni di emergenza e a sostegno delle forze di polizia dei Länder, ma esclude in ogni
caso l’impiego delle armi. Inoltre, il bilanciamento tra vite e altre vite, previsto dalla legge come ultima
ratio nel caso dell’abbattimento dell’aereo civile per evitare un attentato terroristico e per salvare altre vite
umane, non è ammissibile a causa della tutela assoluta della dignità della persona umana (1 BvR 357/05).
La sentenza interviene proprio quando è in corso un acceso dibattito politico seguito alle proposte dei
Ministri degli interni federale (Schäuble, CDU) e bavarese (Beckstein, CSU), aspramente contestate da
socialdemocratici, verdi e liberali, di impiegare le forze armate per garantire la sicurezza durante i
campionati mondiali di calcio in estate. (Quad. Cost., 2006, II, 441)
2 marzo 2006 – La Conferenza dei Ministri per gli affari culturali dei Länder delibera la riforma della
riforma ortografica seguendo le indicazioni del Consiglio per l’ortografia. Il 30 maggio il Tribunale
costituzionale federale dichiara inammissibile un ricorso costituzionale individuale immediatamente
presentato contro la decisione. (Quad. Cost., 2006, III, 651)
2 marzo 2006 – Il Tribunale costituzionale federale decide sulla tracciabilità dei collegamenti fra telefoni
cellulari e sull’utilizzo dei relativi dati. Nonostante tali dati, memorizzati in un computer e rinvenuti
nell’ambito di una perquisizione, non siano tutelati dalla segretezza della telecomunicazione di cui all’art.
10 della Legge Fondamentale, i giudici ritengono violati sia il diritto all’autodeterminazione informatica
sia l’inviolabilità del domicilio, in quanto il mandato di perquisizione, censurato in via di ricorso
individuale, non ha rispettato il principio di proporzionalità. Nel caso di specie, infatti, le esigenze
investigative non erano tali da giustificare un così invasivo intervento nella sfera dei diritti
costituzionalmente garantiti (2 BvR 2099/04). (Quad. Cost., 2006, III, 651)
17 marzo 2006 – Il Tribunale costituzionale federale ritiene ammissibile un’imposta sui redditi
superiore al 50%. Superando un proprio precedente del 1995, in cui aveva affermato che la quota degli
introiti dei cittadini di cui lo Stato può appropriarsi può arrivare al massimo “intorno alla metà” e che il
50% costituiva quindi la soglia massima di imposizione fiscale costituzionalmente ipotizzabile
(“Halbteilungsgrundatz”), il Tribunale specifica ora che tale quota deve ritenersi derivata solo dalla somma
delle imposte sui redditi e di quelle sul patrimonio. Viene così respinto il ricorso individuale di un
imprenditore del Nordreno-Westfalia che lamentava un eccessivo carico fiscale risultante dalla somma delle
imposte sui redditi e di quelle sulle imprese. In ogni caso, precisa il Tribunale, il prelievo fiscale non può
non incontrare limiti. Questi tuttavia vanno rinvenuti non in elementi aritmetici, ma nel principio di
proporzionalità (tenendo anche conto del fatto che, nell’esercizio della sua discrezionalità in materia, il
legislatore deve rispettare salvaguardare il successo economico del contribuente) e nella garanzia del nucleo
essenziale del diritto alla proprietà privata. (Quad. Cost., 2006, III, 651
26 marzo 2006 – Importanti elezioni regionali e locali. Nel primo importante test elettorale dopo la
formazione della grande coalizione a livello federale era importante verificare i risultati dei maggiori partiti,
che hanno mantenuto ed anzi rafforzato le posizioni. Nel più importante dei Länder al voto, il BadenWürttemberg, si conferma il partito da sempre dominante, la CDU del Ministro-Presidente Günther
Oettinger, che, con il 44,2% dei voti, sfiora la maggioranza assoluta dei seggi (69 su 139). In calo la SPD,
che ottiene il peggior risultato nel Land conservatore del sud-ovest (25,2%, 38 seggi, con un arretramento
dell’8% rispetto alle precedenti elezioni). In crescita i Verdi (11,7%, 17 seggi, +4%) e i liberali (10,7%, 15
seggi, +2,6%). Il partito dell’estrema sinistra, fuoriuscito dalla SPD ma qui non alleato con la PDS che nel
Land è sostanzialmente inesistente, ottiene il 3,1% dei voti e non supera quindi lo sbarramento. Nella
Renania-Palatinato, per contro, la SPD mantiene la sua posizione dominante. Il partito del MinistroPresidente riconfermato Kurt Beck raggiunge, per la prima volta in tutto il territorio federale dal 1998, la
maggioranza assoluta dei seggi in un Land (53 su 101, con il 45,6% dei voti). In calo la CDU (32,8%, 2,5%, 38 seggi). Terza forza la FDP (8%, -0,2%, 10 seggi), mentre i Verdi, col 4,6%, non entrano in
Parlamento. Nel terzo Land al voto, la Sassonia-Anhalt, la precedente coalizione CDU-FDP perde la
maggioranza: i cristiano-democratici ottengono il 36,2% (-1,1%, 40 seggi), seconda forza è il partito della
sinistra (24,1%, +3,7%, 26 seggi), davanti alla SPD (21,4%, +1,4%, 24 seggi). La FDP si ferma al 6,7% (6,6%, 7 seggi). Appare probabile un accordo di grande coalizione anche nel Parlamento di Magdeburgo.
Infine, nelle elezioni comunali in Assia la CDU supera la SPD, per la prima volta da 25 anni (38,8% contro
il 34,5%). Dato comune a tutte le consultazioni è la bassa affluenza alle urne, spesso inferiore al 50%: un
fenomeno che gli analisti collegano all’effetto grande coalizione, ma che spaventa molto i rappresentanti
politici. (Quad. Cost., 2006, III, 652)
4 aprile 2006 – Il Tribunale costituzionale federale fissa i limiti delle ispezioni informatiche in tema
di terrorismo. I giudici costituzionali si pronunciano per la prima volta sulla costituzionalità di un
complesso sistema investigativo (Rasterfahndung) già sperimentato nella lotta al terrorismo interno negli
anni ’70, ed ora esteso e potenziato per le indagini sul terrorismo internazionale: determinati gruppi di
persone vengono selezionati dalle banche dati pubbliche o private sulla base di elementi che si suppone
riguardino anche la persona in oggetto. Si tratta di un sistema per selezionare i gruppi di soggetti da indagare
sulla base di criteri presuntivi, e pertanto problematici sotto il profilo della compatibilità con i diritti
fondamentali. Per i giudici di Karlsruhe un siffatto controllo preventivo nei confronti di sospetti terroristi
islamici è compatibile con il diritto all’autodeterminazione informatica solo in presenza di un pericolo
concreto per beni giuridici meritevoli della massima tutela, come l’esistenza dello Stato o la vita e la libertà
delle persone. Non è invece ammissibile quale “normale” strumento investigativo, né è sufficiente, per
poterlo impiegare, un generico pericolo di attentati terroristici. (Quad. Cost., 2006, III, 652)
10 aprile 2006 – Dopo soli cinque mesi si dimette dall’incarico, per problemi di salute, il nuovo segretario
del Partito socialdemocratico, Matthias Platzeck, “l’uomo nuovo dell’est” e Ministro-Presidente del
Brandeburgo, ritenuto da tutti l’astro nascente della socialdemocrazia tedesca. Le sue dimissioni sono
giunte inattese, a seguito di un ricovero per problemi all’udito. Così, chiusa l’era di Gerhard Schröder, nel
giro di appena sei mesi la SPD ha dovuto procedere per la seconda volta a un cambio al vertice. La guida
del partito è stata affidata ad interim a Kurt Beck (57 anni), Ministro-Presidente della Renania-Palatinato,
uno degli esponenti socialdemocratici più popolari e trionfale vincitore delle recenti elezioni regionali. Beck
è stato confermato all’assemblea del partito a fine maggio. (Quad. Cost., 2006, III, 652)
22 aprile 2006 – Presentato il rapporto dei servizi segreti sull’estremismo di destra. Il numero dei reati
collegati all’estremismo neo-nazista è in aumento (dai circa 12.000 reati del 2004 ai circa 15.000 del 2005),
anche se il numero delle persone riconducibili a quegli ambienti risulta in leggero calo. Il ministro federale
dell’interno Schäuble annuncia che la lotta all’estremismo sarà tra le priorità del governo. Intanto si
moltiplicano gli episodi di aggressioni a stranieri e di discriminazioni nei loro confronti nei locali pubblici.
Il governo cittadino di Berlino istituisce delle speciali “unità multiculturali di controllo delle birrerie”,
incaricate di verificare in incognito eventuali discriminazioni nei confronti degli stranieri. (Quad. Cost.,
2006, III, 652-653)
5 maggio 2006 – I ministri dell’interno dei diversi Länder trovano un accordo sulle regole per la
naturalizzazione degli stranieri. Il futuro procedimento conterrà l’obbligo di frequenza di speciali “corsi
di cittadinanza” e test linguistici obbligatori. Alla fine ci sarà un esame con regolare attestato. (Quad. Cost.,
2006, III, 653)
24 maggio 2006 – Il Tribunale costituzionale federale stabilisce che è possibile revocare la cittadinanza
concessa sulla base di informazioni false. Per i giudici il divieto di privazione della cittadinanza stabilito
dall’art. 16 della Legge fondamentale non osta infatti alla revoca della cittadinanza qualora questa fosse
stata ottenuta con l’inganno. Il Tribunale ha esortato il legislatore a disciplinare questo caso con particolare
riferimento alla regolamentazione delle posizioni giuridiche dei familiari. (Quad. Cost., 2006, III, 653)
31 maggio 2006 – Il Tribunale costituzionale federale conferma la legittimità delle sanzioni penali contro
gli abbandoni scolastici per motivi religiosi. Per il Tribunale l’obbligo scolastico vale quindi anche per i
figli dei fondamentalisti religiosi. Viene dichiarato inammissibile il ricorso di una coppia di genitori contro
le sanzioni inflitte per violazione dell’obbligo scolastico, motivato dalla coppia con l’intenzione di educare
i propri otto figli secondo i precetti della Bibbia. L’insegnamento veniva impartito a casa dai genitori, che
non potevano accettare la caratterizzazione pluralistica della scuola e la mancata connotazione cristiana
dell’insegnamento, in particolare della biologia – che secondo i ricorrenti avrebbe dovuto prevedere la
dottrina della creazione anziché quella dell’evoluzione – e dell’educazione sessuale. Per i giudici
costituzionali non può venir meno la funzione educativa dello Stato, e la scuola è necessariamente luogo di
confronto tra le opinioni (2 BvR 1693/04). (Quad. Cost., 2006, IV, 943)
1 giugno 2006 – Il Parlamento approva l’invio di un contingente militare di 780 uomini nella Repubblica
democratica del Congo. La Germania aderisce così alla missione dell’Unione europea che garantisce la
sicurezza durante le elezioni presidenziali e politiche in quel Paese, tra luglio e ottobre. Si tratta della prima
missione all’estero decisa dal governo Merkel. In agosto, per contro, la Germania decide di non inviare
soldati in Libano nella forza di interposizione ONU, motivando la scelta con l’inopportunità politica e
morale di potersi trovare a puntare le armi contro gli israeliani. (Quad. Cost., 2006, IV, 944)
1 luglio 2006 – Con un trattato ratificato dai rispettivi parlamenti, viene istituito un tribunale finanziario
comune tra i Länder di Berlino e Brandeburgo. Prosegue così l’opera di razionalizzazione delle
istituzioni tra il Land della capitale federale e quello, che lo circonda integralmente, del Brandeburgo. La
questione della unificazione dei due Länder è aperta fin dalla riunificazione, ma nel 1996 la fusione è stata
respinta da un referendum popolare. Da allora si sono comunque intensificate le forme di collaborazione.
In ambito giudiziario, la creazione del tribunale finanziario unico segue quella di una corte amministrativa
d’appello congiunta a Berlino e di un tribunale sociale per entrambi i Länder a Potsdam. Nel 2007 sarà
istituito anche un unico tribunale del lavoro. Il ricorso individuale di un giudice del tribunale finanziario di
Berlino, contrario all’unificazione, è stato respinto dal Tribunale costituzionale federale (14 luglio). (Quad.
Cost., 2006, IV, 944)
7 luglio 2006 – Una settimana dopo il voto favorevole del Bundestag, il Bundesrat approva in via
definitiva la riforma del sistema federale. Si tratta di una riforma profonda e sofferta, finalmente
realizzata dalla maggioranza di Grande coalizione quale parte qualificante del suo programma di legislatura,
dopo i diversi tentativi falliti di aggiornare il federalismo tedesco, specie con le commissioni insediate
rispettivamente dopo l’unificazione e al termine della legislatura precedente. La riforma ora approvata
riprende molti dei punti già elaborati in seno alla fallita commissione Bundestag-Bundesrat del 2003-2004.
Il suo obiettivo è una modernizzazione dello Stato federale, specie attraverso una più chiara attribuzione
delle responsabilità politiche, la riduzione delle leggi soggette ad approvazione da parte del Bundesrat (che
da oltre il 60% dovrebbero scendere al 35-40% del totale) e un parziale riordino del riparto di competenze
tra Federazione e Länder. Per compensare la riduzione dei loro diritti di partecipazione attraverso il
Bundesrat e l’incremento dei poteri legislativi federali in alcuni settori molto importanti (per tutti,
l’ambiente), i Länder ottengono da un lato alcune nuove competenze (ad es. la disciplina degli orari dei
negozi e la regolamentazione delle retribuzioni dei propri dipendenti), dall’altro la facoltà, in alcuni settori,
di legiferare in deroga alla disciplina federale. Si introduce così un innovativo fattore di differenziazione
competenziale tra i Länder tedeschi, anche al fine di incrementare la competizione tra loro. La riforma
costituzionale in oggetto è la più ampia mai approvata dal 1949 (paradossalmente assai più incisiva di quelle
apportate a seguito dell’unificazione), andando a modificare ben 24 articoli della Legge fondamentale, ed
entra in vigore a partire dal 1. settembre. La formazione della Grande coalizione tra CDU/CSU e SPD ha
reso relativamente semplice il raggiungimento della maggioranza dei due terzi sia al Bundestag (dove i sì
sono stati 428 su 593) sia al Bunderat (con 62 voti a favore su 69 – solo il Mecklenburg-Vorpommern ha
votato contro, e lo Schleswig-Holstein si è astenuto). Tecnicamente la riforma è divisa in due parti: la legge
di revisione costituzionale e la cd. legge (ordinaria) di accompagnamento, che apporta modifiche a 17
provvedimenti, tra cui la legge sul Tribunale costituzionale federale, la legge sulla perequazione finanziaria
ed altre. Si prevede ad es. che le eventuali sanzioni comunitarie per violazione del patto di stabilità saranno
a carico della Federazione per il 65%, e dei Länder per il 35%. Resta ancora da approvare la seconda parte
della complessiva riforma federale, quella relativa ai rapporti finanziari tra Federazione e Länder, prevista
per la fine della legislatura. (Quad. Cost., 2006, IV, 944)
7 luglio 2006 – Approvate in via definitiva due importanti leggi, la riforma fiscale e la legge
antidisciminazione. La prima mira ad una riduzione delle spese e ad un aumento delle entrate per risanare
i conti pubblici anche in vista del necessario rientro nei parametri comunitari, e prevede, tra l’altro, una
maggiore imposizione fiscale sui redditi più alti e tagli ai contributi per i pendolari e agli assegni familiari,
finora molto generosi in Germania. La seconda, anch’essa condizionata dall’Unione europea, a seguito
anche dell’accertamento, nel 2005, della responsabilità della Germania e di altri Paesi per il mancato
recepimento delle direttive europee sull’antidiscriminazione, va oltre la normativa comunitaria, e prevede
l’eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione per motivi di razza, di origine etnica o nazionale, di
genere, di religione, di disabilità fisica, di età e di identità sessuale. Il provvedimento riguarda
prevalentemente il settore del lavoro, stabilendo regole assai penetranti, anche in riferimento alle possibili
molestie sessuali, agli annunci di lavoro, alle gratifiche per anzianità, ai permessi familiari. (Quad. Cost.,
2006, IV, 944-945)
7 luglio 2006 – Primi problemi giuridici per la norma anti-velo del Baden-Württemberg. A seguito
della nota vicenda del foulard del 2003, il Baden-Württemberg, prontamente seguito da altri Länder a guida
cristiano-democratica (Bassa Sassonia, Baviera, Saarland, Assia, Nordreno-Westfalia), ha approvato una
legge che vieta alle insegnanti di indossare in classe il velo ed altri simboli religiosi (non però i simboli
cristiani ed ebraici, ritenuti conformi “ai valori cristiani e occidentali”, sic – così il § 38 c. 2 della legge del
Baden-Württemberg). Ora il Tribunale amministrativo di Stoccarda, adito da un’insegnante sanzionata per
avere indossato il velo in aula, pur riconoscendo che la ricorrente ha effettivamente violato il divieto, ritiene
che il provvedimento dell’autorità scolastica che obbligava la ricorrente a dimettere il velo, violi il principio
costituzionale di uguaglianza (Az. 18 K 3562/05). Infatti il divieto di indossare il velo negli edifici scolastici
non si applica ad esempio alle suore. Contestualmente il ministero federale dei trasporti, con proprio
provvedimento, stabilisce il divieto di guida in Germania per donne che indossano il burqua. Intanto il 14
luglio si è tenuto a Berlino, su iniziativa del governo federale, il primo “vertice sull’integrazione”, in cui
sono stati istituiti gruppi di lavoro col compito di predisporre entro l’estate 2007 un piano nazionale per
l’integrazione. (Quad. Cost., 2006, IV, 945)
14 luglio 2006 – Con la dichiarazione di inammissibilità da parte del Tribunale costituzionale federale del
ricorso individuale contro la sua introduzione, entra definitivamente in vigore l’insegnamento dell’etica
come materia obbligatoria nelle scuole di Berlino. Seguendo l’esempio di altri Länder, anche Berlino ha
introdotto un insegnamento obbligatorio di “etica” (mentre la religione è materia facoltativa). Il ricorso
individuale lamentava la violazione della libertà religiosa degli scolari in quanto insegnamento
obbligatorio. Per il Tribunale deve prima essere tentata l’esenzione dall’insegnamento attraverso le vie
amministrative (1 BvR 1017/06). (Quad. Cost., 2006, IV, 945)
1 agosto 2006 – Entra definitivamente in vigore in tutti i territori di lingua tedesca (in Germania, Austria,
Svizzera e ovunque la lingua tedesca abbia carattere ufficiale) la riforma dell’ortografia. Dopo gli ultimi
compromessi e il rigetto dell’ultimo (ennesimo) ricorso costituzionale individuale (2 maggio – 1 BvR
698/06) nulla più osta ad una delle più complesse e contestate riforme mai approvate. (Quad. Cost., 2006,
IV, 945)
16 agosto 2006 – Tassa sullo studio: il tribunale amministrativo di Brema sospende il trattamento
privilegiato per gli studenti del Land. Secondo il sistema che privilegia i “figli del Land” (Landeskinder),
il governo di Brema aveva stabilito che tutti gli studenti residenti al di fuori del (minuscolo) Land dovessero
pagare una tassa sullo studio di 500 euro. Con provvedimento d’urgenza il Tribunale amministrativo
sospende la disposizione. La questione, già parzialmente risolta dal Tribunale costituzionale federale nel
2005, potrebbe tornare ad occupare i giudici costituzionali di Karlsruhe. In precedenza, una analoga
disposizione era stata ritirata in via di autotutela dal governo di Amburgo. (Quad. Cost., 2006, IV, 946)
13 settembre 2006 – Il Governo federale decide l’invio di otto unità navali con funzione di monitoraggio
nell’ambito della missione UNIFIL in Libano. Sono ormai numerose le attività internazionali dell’esercito
tedesco, segno del definitivo superamento della condizione ereditata dal dopoguerra. Tuttavia, la decisione
rappresenta un passo importante per le sue implicazioni simboliche, assai discusse in Germania, per il
trauma storico nei confronti di Israele. Nel contempo, a larghissima maggioranza il Parlamento prolunga la
missione in Afghanistan. (Quad. Cost., 2007, I, 255)
17 settembre 2006 – Elezioni regionali a Berlino e Mecklenburg-Vorpommern. Nella capitale vincono
il partito del Sindaco uscente Wowereit (SPD, 30,8%, +1,1%) e i Verdi (13,1%, +4%), perdono l’estrema
sinistra (Linken, 13,4%, -9,2%) e la CDU (21,3%, -2,5%). I liberali della FDP ottengono il 7,6% (-2,3%).
Altri partiti non superano la soglia di sbarramento. Solo il 23 novembre, tuttavia, si forma il nuovo
esecutivo, che prosegue l’alleanza tra SPD e Linken. Al primo scrutinio nella Dieta fallisce a sorpresa
l’elezione di Wowereit, per la mancanza di alcuni voti dei Linken, rientrati però nella seconda votazione. A
seguito di una recente riforma della costituzione berlinese in direzione del premierato, il “Sindaco
governatore” ha ora il potere di scegliere direttamente i “Senatori” (ministri), senza dover richiedere
l’approvazione della Dieta. Nel Land settentrionale del Mecklenburg-Vorpommern la SPD mantiene la
maggioranza relativa (30,2%), nonostante la forte perdita di consenso (-10,4%). Leggero calo anche per la
CDU (28,8%, -2,6%). Stabili l’estrema sinistra (16,8%, +0,4%) e i Verdi (3,4%, +0,8%, che restano
comunque fuori dal Landtag). Le sorprese sono però il rientro nel Parlamento della FDP dopo 12 anni di
assenza (7,3%, +4,9%) e soprattutto il superamento della soglia di sbarramento da parte del partito di
estrema destra NPD (7,3%, +6,5%). Dopo la Sassonia, questo partito ottiene così una rappresentanza
parlamentare anche in un altro Land orientale. I risultati sono preoccupanti sia per la bassa partecipazione
al voto (59%) sia per il chiaro segnale di sfiducia nei confronti dei partiti maggiori che premia la protesta
estremista. Il 7 novembre viene insediato nel Land il governo di grande coalizione sotto la guida di Harald
Ringstorff (SPD), nonostante vi fosse numericamente la possibilità di una alleanza tra SPD ed estrema
sinistra. Resta da valutare se la riproposizione della grande coalizione SPD-CDU, uscita nettamente
sconfitta dalle elezioni, sia la risposta politicamente più efficace ai segnali di crisi provenienti dalle urne.
(Quad. Cost., 2007, I, 255-256)
27 settembre 2006 – Si apre la conferenza islamica tedesca. I rappresentanti della Federazione e dei
Länder si impegnano ad elaborare nei prossimi anni misure congiunte volte a definire giuridicamente il
rapporto tra lo Stato e l’Islam ed a migliorare l’integrazione dei musulmani. La rappresentanza dei
musulmani è stata affidata a 15 associazioni e ad alcuni singoli, e questa scelta è stata contestata da più
parti, essendo ritenuta non sufficientemente espressiva della composita realtà islamica tedesca. (Quad.
Cost., 2007, I, 256)
10 ottobre 2006 – Il Tribunale costituzionale federale esprime un deciso monito nei confronti della
magistratura e delle forze di polizia affinché nelle ispezioni e nelle perquisizioni sia rispettato il principio
di proporzionalità. In tre diverse decisioni i giudici costituzionali dichiarano illegittime alcune attività
ispettive condotte dalla polizia in quanto arbitrarie e non proporzionate. In un caso, ad esempio, era stata
disposta un’ispezione in uno studio legale solo perché l’avvocato aveva posteggiato l’auto in una corsia
riservata di fronte alla pretura di Aquisgrana. Nell’ispezione la polizia aveva sequestrato l’agenda
dell’avvocato, per verificare se quel giorno l’avvocato avesse udienze presso gli uffici della pretura. La
fermezza del richiamo dei giudici costituzionali si deve alla crescente diffusione del fenomeno di ispezioni
e perquisizioni arbitrarie: solo nell’ultimo anno e mezzo sono già 18 i casi in cui il Tribunale costituzionale
ha dovuto constatare la violazione ingiustificata della libertà del domicilio e della sfera personale.
Particolarmente dura suona la critica nei confronti dei giudici di merito, troppo “leggeri” nell’autorizzare
le ispezioni (2 BvR 1141/05, 2 BvR 876/06, 2 BvR 1219/05). (Quad. Cost., 2007, I, 256)
10 ottobre 2006 – La Germania non dovrà pagare per lo sforamento dei criteri di Maastricht nel 2003.
La decisione dei ministri economici dell’UE si deve anche al miglioramento dell’andamento del rapporto
deficit-PIL tedesco nel 2006, che si aggira al 2,6%. L’intenzione è di premiare lo sforzo di rientrare dal
deficit eccessivo, dopo quattro anni consecutivi in cui la Germania aveva violato il Patto di stabilità. La
stretta finanziaria si conferma anche sul piano interno: il 17 ottobre il Tribunale costituzionale federale
dichiara direttamente applicabile la disposizione di cui all’art. 104a c. 5 1. per. della Legge fondamentale,
secondo cui “Federazione e Länder […] sono reciprocamente responsabili per la regolarità della loro
amministrazione”. Di conseguenza la Federazione può legittimamente rivalersi su un Land se questo è
responsabile delle sanzioni imposte dalla Comunità europea alla Repubblica federale per deficit eccessivo,
anche se nel computo va tenuto conto anche della responsabilità della Federazione. La questione era stata
comunque già risolta dalla riforma costituzionale del luglio 2006, che aveva espressamente disciplinato
l’ipotesi (nuovo art. 109 c. 9 LF). (Quad. Cost., 2007, I, 256-257)
19 ottobre 2006 – Il Tribunale costituzionale federale non riconosce lo stato di emergenza finanziaria
per Berlino. Il secondo Senato del Tribunale rigetta il ricorso del Land Berlino contro le norme della legge
sulla perequazione finanziaria e della legge sul patto di solidarietà. In base a queste norme, dal 2002 la
capitale tedesca, in condizioni finanziarie particolarmente difficili, non riceve più i contributi federali
straordinari per il risanamento del bilancio. I giudici costituzionali non ritengono sussistenti le condizioni
per la dichiarazione dello stato di emergenza finanziaria a Berlino (che giustificherebbero contributi federali
speciali, art. 107 c. 2 3. per. LF), affermando che le difficoltà finanziarie possono ancora essere risolte dalla
città-stato con le proprie forze. Lo stato di emergenza finanziaria deve ritenersi un’assoluta eccezione nel
quadro del sistema perequativo tedesco, perché contraddice l’autonomia finanziaria e in ultimo anche
politica dei Länder, può giustificarsi solo in termini comparativi rispetto alle condizioni finanziarie degli
altri Länder e deve ritenersi di strettissima interpretazione (2 BvF 3/03). Berlino dovrà quindi cavarsela da
sola, almeno per il momento. La pronuncia, molto attesa per le sue evidenti ricadute politiche, si conferma
in linea con il recente filone giurisprudenziale, inaugurato nel 1999, volto ad affermare un maggior grado
di competitività (anche e soprattutto in ambito economico e finanziario) tra i diversi Länder. (Quad. Cost.,
2007, I, 257)
24 ottobre 2006 – Non sarà per ora privatizzata l’agenzia federale per la sicurezza dei voli. Il Presidente
federale Köhler non promulga la relativa legge, ritenendola incostituzionale per violazione dei principi che
reggono l’attività dell’amministrazione. E’ la prima volta che il Presidente Köhler nega la firma ad una
legge. I partiti della grande coalizione, riconoscendo sostanzialmente le obiezioni del Presidente, intendono
modificare la Legge fondamentale relativamente alle previsioni sull’amministrazione federale, per
consentire la dismissione del 74,9% dell’agenzia, da cui il governo federale dovrebbe ricavare circa 1
miliardo di euro. (Quad. Cost., 2007, I, 257)
26 novembre 2006 – Il congresso della CDU a Dresda si conclude con un grande successo personale della
Cancelliera Merkel. Ad un anno dal suo insediamento alla Cancelleria federale, la Merkel ottiene un ampio
consenso tra i delegati (93%), pur non eguagliando il risultato del 2000 a Essen, quando ottenne quasi il
96%.(Quad. Cost., 2007, I, 257)
8 dicembre 2006 – Il Presidente federale non promulga la legge di riforma dei diritti di informazione
dei consumatori. Per il Presidente la legge viola il nuovo art. 84 c. 1 7. per. della Legge fondamentale,
modificato dalla riforma costituzionale dell’estate 2006, che fa ora divieto di trasferire funzioni ai comuni
e alle loro forme associative con legge federale. In pratica, per il Presidente federale la legge in parola non
tiene conto della riforma del sistema federale entrata in vigore il 1. settembre 2006. (Quad. Cost., 2007, II,
494)
15 dicembre 2006 – Inizia il lungo iter per la riforma del federalismo fiscale. A due mesi dall’entrata in
vigore della grande riforma costituzionale sul funzionamento del sistema federale tedesco, prende il via la
seconda fase della riforma, relativa al riordino dei rapporti finanziari tra i livelli di governo (cd.
“Föderalismusreform II”). La materia era stata espressamente esclusa dalla prima fase della riforma. Il
Bundestag e il Bundesrat approvano ora all’unanimità l’istituzione di una nuova Commissione comune che
dovrà istruire i lavori sul tema. La composizione ricalca quella della Commissione per la modernizzazione
dello Stato federale che aveva lavorato nella precedente legislatura (non riuscendo tuttavia a trovare un
accordo definitivo per scontri politici tra i partiti e tra Federazione e Länder). Ci sarà dunque la
partecipazione paritetica dei 16 Ministri-Presidenti dei Länder e di 16 rappresentanti della Federazione,
oltre a quattro rappresentanti dei Parlamenti regionali senza diritto di voto. La Commissione sarà presieduta
per conto della Federazione dal capogruppo della SPD al Bundestag Peter Struck e per i Länder dal
Ministro-Presidente del Baden-Württemberg Günther Oettinger (CDU). L’obiettivo politico dichiarato è
l’approvazione della riforma dei rapporti finanziari entro la fine dell’attuale legislatura con la maggioranza
di grande coalizione; tuttavia, entro l’estate 2007, Federazione e Länder potranno intanto elaborare i propri
obiettivi in sede separata. I lavori dovranno soprattutto affrontare il problema del deficit di bilancio di ben
11 Länder. (Quad. Cost., 2007, II, 494)
2007
1 gennaio 2007– Inizia il semestre di presidenza tedesca dell’UE. La Cancelliera Merkel rilancia
l’impegno per l’approvazione del Trattato costituzionale europeo prima delle elezioni del 2009,
mantenendo inalterata la struttura del documento. Nel suo discorso al Parlamento europeo,
significativamente intitolato “l’anima dell’Europa è la tolleranza”, Merkel ha indicato le diverse priorità
dell’agenda del semestre di presidenza tedesca. (Quad. Cost., 2007, II, 494-495)
15 gennaio 2007 – La Corte costituzionale bavarese conferma la legittimità del divieto di indossare il
velo islamico nelle scuole. A seguito della pronuncia del Tribunale costituzionale federale del 2003 che
aveva autorizzato i Länder a legiferare sul punto, diversi parlamenti regionali (specie quelli a maggioranza
democristiana) hanno adottato delle leggi che impediscono espressamente l’uso del velo islamico nelle
scuole, ammettendo invece i simboli cristiani ed ebraici. Tra questi vi è la Baviera. La Corte ritiene che il
legislatore regionale abbia correttamente bilanciato tra la libertà religiosa di insegnanti, genitori e alunni da
un lato e funzione educativa pubblica dall’altro. Per la Corte, infatti, indossare il velo può essere visto come
manifestazione di un comportamento “incompatibile con i valori costituzionali fondamentali e con gli
obiettivi educativi, inclusi i valori culturali ed educativi della tradizione cristiana occidentale” (sic) (Az.
Vf. 11-VII-05). Il ricorrente (l’organizzazione islamica tedesca) ha annunciato di voler ricorrere al
Tribunale costituzionale federale. (Quad. Cost., 2007, II, 495)
18 gennaio 2007 – Terremoto politico in Baviera: si ritira il Ministro-Presidente Stoiber. Dopo quasi 14
anni trascorsi alla guida del Land e 8 al vertice della CSU, Edmund Stoiber annuncia il suo ritiro da
entrambe le cariche. La decisione giunge a seguito di uno scandalo iniziato con la denuncia da parte di una
collega di partito (presidente di un Kreis e critica nei confronti di Stoiber) del tentativo del capo di gabinetto
del Ministro-Presidente di venire a conoscenza di informazioni compromettenti relative alla vita privata
della donna, per poterla ricattare politicamente. In dicembre si dimette il capo di gabinetto, in gennaio i
sondaggi danno la CSU per la prima volta sotto la maggioranza assoluta e un consenso a Stoiber in rapido
calo anche all’interno del partito. A Stoiber non resta che rassegnare le dimissioni a far data dal 30 settembre
2007. Gli succederanno al vertice del governo del Land l’attuale ministro regionale dell’interno Günther
Beckstein e come capo del partito il ministro regionale dell’economia Erwin Huber. Stoiber non candiderà
nemmeno alle elezioni regionali del 2008. Il lento declino politico del sessantacinquenne Stoiber era
iniziato con la sconfitta di stretta misura patita contro Schröder alle elezioni federali del 2002. Il suo
indubbio merito è aver guidato la Baviera verso il suo massimo sviluppo economico. (Quad. Cost., 2007,
II, 495)
30 gennaio 2007 – Legittimi i limiti ai guadagni da attività secondarie. Il Tribunale costituzionale
federale stabilisce che il legislatore può legittimamente porre un tetto agli introiti dei pubblici dipendenti
per attività diverse dal proprio lavoro principale svolte per conto di altri enti pubblici. Il caso riguardava un
professore di diritto tributario che svolgeva attività di formazione e consulenza per l’ordine dei consulenti
tributari in Renania-Palatinato. La normativa regionale, ritenuta non in contrasto con la Legge fondamentale
dai giudici di Karlsruhe, stabilisce che le attività svolte dal pubblico dipendente per conto di altri enti
pubblici non possano fruttare più di 6.000 euro all’anno. Il tetto non riguarda evidentemente attività svolte
per committenti privati, e proprio su questo si fondava il ricorso; il Tribunale costituzionale federale non
ravvisa in questo una disparità di trattamento.
31 gennaio 2007 – La Corte federale (Bundesgerichtshof) ritiene illegittime le ispezioni online da parte
della polizia. Secondo i supremi giudici penali, l’ispezione dei dati contenuti nel computer di un indagato
attraverso un programma che consente di compiere questa operazione senza che l’interessato lo sappia, è
un’attività non coperta dal codice di procedura penale, che consente invece solo un’ispezione assistita da
garanzie processuali e di pubblicità (StB 18/06). (Quad. Cost., 2007, II, 495)
13 febbraio 2007 – Il test di paternità fatto in segreto non può essere utilizzato nei processi. Con una
importante sentenza il Tribunale costituzionale da un lato stabilisce l’inutilizzabilità processuale di un
accertamento di paternità svolto segretamente, perché ciò viola il diritto del figlio all’autodeterminazione
informativa; dall’altro tuttavia i giudici costituzionali esortano il legislatore a prevedere un’apposita
procedura per garantire al padre il diritto all’accertamento della paternità. La relativa modifica ai codici di
rito andrà approvata entro il marzo 2008. La decisione è stata assunta a maggioranza (6:2) dal primo Senato
del Tribunale. (Quad. Cost., 2007, II, 495)
14 febbraio 2007 – Il Bundesgerichtshof stabilisce la non parificazione delle coppie omosessuali con le
coppie sposate in materia di assicurazione sociale. Il caso origina da un ricorso di un uomo che dal 2001
(anno di approvazione della legge sulle coppie omosessuali) vive in un’unione registrata con il suo partner,
e al quale era stata negata dalle autorità l’applicazione della medesima aliquota fiscale prevista per la
reversibilità della pensione. La tassazione è dunque più bassa per la reversibilità della pensione verso il
coniuge di quanto lo sia verso il convivente omosessuale registrato. Per i supremi giudici, la differenza di
aliquote non costituisce una illegittima discriminazione fondata sull’orientamento sessuale, perché la Legge
fondamentale consente espressamente un trattamento più favorevole per le famiglie, giustificato in base
alla funzione sociale della famiglia, fondata a sua volta sulla sua vocazione riproduttiva (IV ZR 267/04). In
una pronuncia di pochi giorni successiva (28 febbraio) questo orientamento pare trovare conferma in una
sentenza del Tribunale costituzionale federale, per il quale è legittimo limitare alle coppie sposate i
contributi assicurativi in caso di fecondazione artificiale. Per i giudici costituzionali, questi contributi
pubblici sono legati non già alla cura di una malattia (in tal caso andrebbero riconosciuti a tutti), ma ad una
volontà riproduttiva della coppia, e la scelta del legislatore di limitarli alla famiglia si fonda sulla posizione
privilegiata della famiglia nella costituzione. Tuttavia, secondo il Tribunale, non sarebbe
costituzionalmente illegittimo se il legislatore decidesse di estendere i contributi a tutti. La scelta, insomma,
rientra nella discrezionalità legislativa (1 BvL 5/03). (Quad. Cost., 2007, II, 495-496)
27 febbraio 2007 – Violazione della libertà di stampa. Il Tribunale costituzionale federale accoglie il
ricorso del settimanale CICERO, presso la cui sede erano state condotte perquisizioni ed operati sequestri.
Le attività investigative erano state disposte a seguito della pubblicazione da parte del giornale di un segreto
d’ufficio. Per i giudici del primo Senato del Tribunale, la mera pubblicazione di un atto coperto da segreto
non è sufficiente a fondare il sospetto di correità del giornalista e soprattutto a giustificare azioni tanto
invasive della libertà di stampa. Per procedere a ispezioni e sequestri occorrono indizi più fondati, carenti
nel caso di specie. (Quad. Cost., 2007, II, 496)
28 febbraio 2007 – Crisi politica nella SPD di Amburgo. L’intera direzione del partito si dimette a seguito
di una crisi che durava da tempo. Il fattore scatenante, tuttavia, è stata una vicenda legata ad un sondaggio
epistolare svolto dallo stesso partito tra i suoi iscritti, una sorta di “primarie” per individuare il candidato
da opporre alle prossime elezioni al sindaco-Ministropresidente uscente della CDU Ole von Beust: ben 950
schede (su 1500 complessive) sono misteriosamente sparite. Tra i dimissionari anche entrambi i candidati
alla designazione. (Quad. Cost., 2007, III, 722)
21 marzo 2007 – Un pretore di Francoforte giustifica le violenze in una famiglia musulmana. Una donna
tedesca di origini marocchine, coniugata in Marocco con un cittadino marocchino secondo il rito islamico,
aveva chiesto la separazione a causa delle violenze domestiche subite. Con una pronuncia che ha occupato
per molti giorni le prime pagine dei giornali, la giudice di famiglia ritiene infatti che per i musulmani le
percosse del marito nei confronti della moglie non siano ritenute un comportamento illegittimo, e nella
prassi siano frequenti e tollerate. Ritenendo di dover applicare il diritto marocchino, senza considerare il
limite dell’ordine pubblico, la giudice rigetta su questa base l’istanza della donna. A seguito delle feroci
polemiche seguite alla decisione, il caso viene affidato ad un altro giudice della pretura, che
immediatamente concede la separazione. (Quad. Cost., 2007, III, 722)
24 aprile 2007 – Il garante per la tutela dei dati personali lancia l’allarme. Con una denuncia senza
precedenti, il Datenschutzbeauftragter Peter Schaar accusa il governo federale di gravi violazioni della
riservatezza dei cittadini. La garanzia del diritto fondamentale alla tutela dei dati personali non è stata
adeguata agli sviluppi tecnologici, ed anzi la situazione è pesantemente peggiorata negli ultimi tempi.
“Sotto il profilo tecnico è oggi possibile una sorveglianza totale di ciascun cittadino”, afferma il garante,
mentre la legislazione più recente in tema di prevenzione del terrorismo ha spostato il baricentro dalla tutela
dei diritti individuali alla garanzia della sicurezza collettiva, senza un opportuno bilanciamento tra le due
esigenze. Le violazioni più gravi della riservatezza sono compiute, secondo il garante, dal Centro comune
per la prevenzione del terrore (GTAZ), istituito nel 2004, specialmente attraverso la raccolta e la
trasmissione di dati di comuni cittadini, del tutto inutili ai fini della prevenzione del terrorismo. Per il
garante, questa tendenza nel trattamento dei dati sta provocando una “costante erosione della libertà”.
(Quad. Cost., 2007, III, 722)
2 maggio 2007 – Difficoltà nell’integrazione dei musulmani. Uno dei temi di maggiore attualità nel
dibattito costituzionale e politico tedesco riguarda le forme giuridiche dell’integrazione della comunità
musulmana e il suo possibile riconoscimento quale comunità religiosa. In marzo, le quattro principali
rappresentanze musulmane in Germania si sono unite in una organizzazione comune, chiamata Consiglio
di coordinamento dei musulmani in Germania (KRM), con l’esplicito scopo di proporsi come
rappresentanza della comunità e di ottenere il riconoscimento di interlocutore stabile del governo, al fine di
giungere, a medio termine, ad una intesa che preveda diritti e doveri dei musulmani in Germania. Tuttavia,
questa iniziativa è stata vista con forte scetticismo dalla politica tedesca, soprattutto perché riunisce
associazioni ritenute integraliste. Si afferma inoltre che la sua rappresentatività non andrebbe oltre il 15%
di tutti i musulmani residenti in Germania, che sono circa 3,3 milioni. Il punto è delicato, perché si tratta
solo di stime, proprio in quanto le comunità islamiche non sono riconosciute come comunità religiose e
mancano dunque i relativi dati. In maggio si riunisce per la seconda volta – e ancora senza risultati – la
Conferenza sull’Islam, un organo paritetico tra le autorità tedesche e le comunità islamiche voluto dal
governo, che sconta tuttavia il medesimo problema di rappresentatività. L’obiettivo condiviso è giungere
presto o tardi al riconoscimento giuridico della comunità islamica come comunità religiosa, o magari di più
comunità religiose, al pari di quelle cristiane. Sempre in maggio, l’ufficio federale di statistica comunica i
dati relativi agli stranieri residenti in Germania, che nel 2006 sono leggermente diminuiti (circa 5000
unità) rispetto all’anno precedente, e sono ora stimati in 6,75 milioni. (Quad. Cost., 2007, III, 722-723)
7 maggio 2007 – Il Presidente federale nega la grazia all’ex terrorista rosso Christian Klar. La questione
si protraeva da tempo, e il predecessore dell’attuale Presidente Köhler, Johannes Rau, era giunto al termine
del suo mandato senza prendere posizione sul caso. La decisione di Köhler è stata comunicata al governo
federale senza alcuna motivazione. Il Presidente aveva incontrato personalmente il terrorista della RAF,
condannato per diversi omicidi politici compiuti negli anni ’70. La vicenda solleva anche in Germania ampi
dibattiti costituzionali e politici sul potere di grazia, oltre che sull’opportunità della scelta del Presidente
federale. (Quad. Cost., 2007, III, 723)
14 maggio 2007 – Elezioni regionali a Brema. Nel Land più piccolo della Germania si conferma il primato
della SPD, al governo ininterrottamente dal 1946. I socialdemocratici, pur ottenendo il 36,8%, perdono
però sensibilmente consenso rispetto alle elezioni precedenti (-5%). Il declino è confermato anche dalla
scarsa partecipazione al voto (solo il 57,6%) e dal calo ancora più marcato dell’altro grande partito, la CDU,
che si ferma al 25,7%. I vincitori delle elezioni sono così i piccoli partiti, che beneficiano della scarsa
popolarità della grande coalizione, sia in ambito nazionale, sia a livello locale (dove il governo uscente era
di grande coalizione a guida socialdemocratica): i Verdi, con il risultato più alto della loro storia, ottengono
il 16,4%, l’estrema sinistra (Linkspartei/PDS) entra per la prima volta in un parlamento di un Land
occidentale (8,4%), e la FDP rientra nel parlamento regionale dopo un’assenza di 15 anni. Il partito di
estrema destra DVU ottiene complessivamente il 2,7%, ma è comunque presente nel parlamento con un
eletto a causa della peculiarità del sistema elettorale di Brema, dove è sufficiente superare soglia del 5% in
una sola delle due municipalità che costituiscono il Land, Brema e Bremerhaven: avendo ottenuto il 5,4%
nella più piccola Bremerhaven, la DVU riesce ad entrare nell’assemblea regionale. (Quad. Cost., 2007, III,
723)
5 giugno 2007 – Si svolge a Heiligendamm, località sul mar baltico, il vertice G8 sotto la presidenza
tedesca. Non si verificano particolari incidenti. Come sempre in questi casi, le misure di sicurezza limitano
sensibilmente la libertà di riunione e di manifestazione. Due ricorsi costituzionali d’urgenza presentati al
Tribunale costituzionale federale contro il divieto di indire manifestazioni vengono respinti (1 BvR
1428/07; 1 BvR 1429/07). (Quad. Cost., IV, 2007, 963)
3 luglio 2007 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso dell’opposizione parlamentare
contro la presenza militare in Afghanistan per operazioni militari. Confermando un consolidato filone
giurisprudenziale, che attribuisce al Governo la responsabilità della politica estera nella misura in cui non
si limitino irragionevolmente le prerogative del Parlamento, il Tribunale ritiene infondato il ricorso
dell’opposizione di sinistra (PDS-Linke), secondo cui il Governo non avrebbe potuto decidere, senza un
voto parlamentare, l’invio di aerei da guerra in missioni militari in Afghanistan (2 BvE 2/07). (Quad. Cost.,
IV, 2007, 963)
4 luglio 2007 – Respinto il ricorso contro l’obbligo di trasparenza degli introiti dei parlamentari.
Nove membri del Bundestag avevano presentato ricorso interorganico contro lo stesso Parlamento contro
la decisione dell’assemblea di obbligare i suoi componenti a rendere pubbliche tutte le loro entrate derivanti
da attività extra-parlamentari e contro le relative sanzioni. Tutti i giudici concordano sulla legittimità e
persino sull’opportunità di un simile obbligo, che contribuisce alla trasparenza nei confronti dei cittadini.
La maggioranza dei giudici del secondo Senato sottolinea che il principio della libertà di mandato (art. 38
c. 1 LF) comporti non solo diritti ma anche obblighi, e rigetta quindi l’interpretazione dei ricorrenti secondo
cui attività libero-professionali sarebbero particolarmente incoraggiate dalla costituzione. Per i tre giudici
dissenzienti, invece, il radicamento sociale dei parlamentari si dispiega in modo particolare attraverso la
possibilità di svolgere attività parallele al mandato parlamentare perché in questo modo i guadagni
aumentano la libertà di mandato, in quanto slegano il parlamentare da eccessivi obblighi di “riconoscenza”
verso il partito di appartenenza per garantirsi la rielezione e quindi il sostentamento (2 BvE 1/06 ed altri).
(Quad. Cost., IV, 2007, 963)
9 luglio 2007 – Respinto il ricorso contro la legge di bilancio del 2004. Il Tribunale costituzionale
federale ritiene infondato il ricorso, presentato da 293 parlamentari (gruppi CDU-CSU e FDP, allora
all’opposizione) contro la legge di bilancio del 2004. I ricorrenti ritenevano lese le prerogative del
Parlamento nel processo di adozione della legge, in quanto non sarebbero stati rispettati i limiti dell’art.
115 c. 1 2. per. della Legge fondamentale, in base al quale «le entrate derivanti dal ricorso al credito non
possono essere superiori alle spese per investimenti iscritte nel bilancio di previsione; sono ammesse
eccezioni solo per prevenire il turbamento dell’equilibrio economico complessivo». Poiché questo è stato
il caso con la legge di bilancio 2004, i ricorrenti sostenevano che si sarebbe dovuto procedere con revisione
costituzionale e dunque con maggioranze qualificate. Per la maggioranza dei giudici non si sono lese le
prerogative parlamentari perché il Governo federale ha presentato un aggiustamento al bilancio che, per
quanto tardivo (per evitare l’esercizio provvisorio) non è di per sé illegittimo. La tempistica
dell’aggiustamento al bilancio è una questione che rientra nei rapporti interistituzionali tra Governo e
Parlamento, e non è dunque giustiziabile. In questo modo il Tribunale censura il comportamento del
Governo federale ma invoca la political question doctrine, forse anche per il lungo tempo ormai intercorso
dall’accaduto e tenendo conto della situazione di acuta crisi economica in cui la legge di bilancio del 2004
era stata adottata. I giudici Di Fabio, Mellinghoff e Landau hanno espresso voto contrario, sottolineando in
particolare che il Governo federale avrebbe dovuto presentare al Parlamento una proposta di rientro dal
deficit di bilancio che fosse chiara e precisa nei tempi (2 BvF 1/04). (Quad. Cost., IV, 2007, 964)
12 luglio 2007 – Le organizzazioni turche in Germania ricorrono al Tribunale costituzionale federale.
Dopo aver disertato il vertice sull’integrazione promosso dal Governo, i rappresentanti delle comunità
turche presentano ricorso al Tribunale contro la nuova legge sull’immigrazione che rende più difficili i
ricongiungimenti familiari e prevede test linguistici per l’accesso in Germania. (Quad. Cost., IV, 2007, 964)
19 luglio 2007 – Il gruppo della CSU nel Parlamento bavarese (partito di maggioranza assoluta nel Land)
indica formalmente Günther Beckstein, 63 anni, ministro dell’interno del governo di Monaco, quale
successore del dimissionario Edmund Stoiber quale Ministro-Presidente della Baviera. Entrerà in carica
in ottobre. (Quad. Cost., IV, 2007, 964)
11 settembre 2007 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sul finanziamento delle reti
televisive pubbliche. Accogliendo il ricorso delle emittenti pubbliche ARD e ZDF, il Tribunale conferma
il proprio orientamento a difesa della libertà televisiva. Il ricorso aveva ad oggetto la decisione dei Länder
(gestori delle TV) di tenere per la prima volta il canone al di sotto di quanto raccomandato dalla
commissione indipendente. Per i giudici i Länder non hanno motivato sufficientemente la decisione e
l’hanno in parte basata su presupposti errati. Gli utenti non sono tuttavia tenuti a pagare retroattivamente la
differenza di canone (17 euro). (Quad. Cost., I, 2008, 238)
23 settembre 2007 – Merkel riceve il Dalai Lama. Nonostante le critiche cinesi, la Cancelliera Merkel
riceve ufficialmente il Dalai Lama. Le autorità cinesi hanno disdetto un incontro previsto lo stesso giorno
col ministro federale della giustizia sul tema dello Stato di diritto e cancellato la visita programmata del
ministro delle finanze Steinbrück a Pechino. (Quad. Cost., I, 2008, 238)
8 ottobre 2007 – Nuove polemiche sulla NPD. Il Tribunale costituzionale federale respinge il ricorso del
gruppo parlamentare del partito di estrema destra volto ad ottenere un provvedimento d’urgenza in tema di
finanziamento pubblico. Il Bundestag aveva deliberato lo scorso anno che la quarta tranche del
finanziamento pubblico per il 2006 (circa 277.000 euro) potesse essere versata solo dietro presentazione di
garanzie, in quanto in precedenza vi erano state irregolarità di bilancio. Il 27 ottobre il tribunale di
Oldenburg respinge il ricorso della NPD contro la decisione di negare la concessione del centro congressi
della città alla NPD per svolgervi il congresso. Inoltre, il Tribunale costituzionale della Renania-Palatinato
respinge il ricorso del partito contro una brochure del governo regionale che lo indicava come estremista.
In seguito a tutte queste vicende il leader della SPD Kurt Beck chiede di riattivare il procedimento di
scioglimento della NPD, già fallito nel 2003 davanti al Tribunale costituzionale federale. (Quad. Cost., I,
2008, 238)
11 ottobre 2007 – Con una sentenza molto enfatizzata dai media, un giudice di Hannover riconosce le
attenuanti “etniche e culturali” ad un sardo condannato per violenza sessuale nei confronti della sua ex
convivente. Per il giudice l’uomo, che aveva sequestrato per giorni la ex fidanzata, picchiandola e
violentandola, deve poter beneficiare delle attenuanti in base alle sue caratteristiche “culturali ed etniche”,
in quanto “il quadro dell’uomo e della donna esistente nella sua patria non può certo valere a giustificare
l’accaduto ma deve essere tenuto in considerazione come attenuante”. (Quad. Cost., I, 2008, 238)
16 ottobre 2007 – Si insedia il nuovo Ministro-Presidente della Baviera Günther Beckstein (CSU). Oltre
al Ministro-Presidente cambiano sette ministri su 11 rispetto al precedente esecutivo Stoiber. Il governo
resta un monocolore CSU. Nuovo capo del partito bavarese è il ministro dell’economia Erwin Huber.
(Quad. Cost., I, 2008, 238-239)
23 ottobre 2007 – La Corte di Giustizia dichiara incompatibili col Trattato parti importanti della cd.
“legge Volkswagen”. La legge della Bassa Sassonia assicurava al Land una posizione di forte influenza
sulla gestione della casa automobilistica di Wolfsburg e limitava i diritti dei grandi azionisti privati (tra cui
in particolare la concorrente Porsche). Per i giudici di Lussemburgo la legge ostacolava la libera
circolazione dei capitali. La sentenza apre la strada ad una probabile scalata della Porsche alla Volkswagen.
(Quad. Cost., I, 2008, 239)
13 novembre 2007 – Franz Müntefering (SPD) si dimette. Il numero due del governo di grande coalizione
lascia la carica di Vice-Cancelliere e Ministro federale del lavoro, ufficialmente per le gravi condizioni di
salute della moglie. L’abbandono di Müntefering è tuttavia un fondamentale segnale politico, perché segna
la sconfitta della linea riformista (Müntefering era il braccio destro di Schröder) all’interno della SPD. I
socialdemocratici, in crisi di consensi, hanno così svoltato a sinistra, secondo la linea del nuovo capo del
partito Kurt Beck, col quale Müntefering si era frontalmente scontrato alla fine di ottobre nel congresso del
partito, uscendone sconfitto. Nuovo Ministro del lavoro è il capogruppo SPD al Parlamento, Olaf Scholz.
Nuovo Vice-Cancelliere diventa il Ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. La virata a sinistra della
SPD spiana la strada alla CDU alla conquista del voto moderato, secondo le intenzioni manifestate dal
congresso del partito di Angela Merkel tenutosi ad Hannover il 3 dicembre. Il 2008 sarà anno di importanti
elezioni in alcuni Länder (tra cui Bassa Sassonia, Baviera, Assia, Amburgo) e nel 2009 ci saranno le nuove
elezioni federali in cui i due grandi partiti ora alleati saranno in forte competizione tra loro. (Quad. Cost.,
I, 2008, 239)
15 novembre 2007 – Prolungata la partecipazione tedesca a “Enduring Freedom”. Il Parlamento
conferma a larga maggioranza l’impegno delle truppe tedesche nella missione anti-terrorismo, prolungando
di un anno la permanenza delle truppe (circa 1400 soldati) in Afghanistan e nel corno d’Africa. (Quad.
Cost., I, 2008, 239)
22 novembre 2007 – Apertura dei confini orientali. Con il 1 dicembre Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,
Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Ungheria entrano nell’area Schengen. Per la Germania,
a 18 anni dalla caduta del muro di Berlino, si completa così definitivamente il processo di apertura dei
confini orientali, come sostenuto dal Ministro dell’Interno Schäuble. L’abolizione dei controlli alle frontiere
con Polonia e Repubblica ceca viene però contestata dagli agenti di polizia, che manifestano a Francoforte
sull’Oder (confine con la Polonia) ritenendola prematura. (Quad. Cost., I, 2008, 239)
10 dicembre 2007 – Il divieto per i dipendenti pubblici di indossare il velo islamico non viola la
costituzione dell’Assia. Con una decisione a stretta maggioranza (6 a 5), i giudici costituzionali del Land
ritengono che la norma che proibisce ai pubblici dipendenti di indossare abiti “che possano minare la fiducia
del cittadino nella loro imparzialità nello svolgimento delle proprie funzioni” sia in linea con il principio di
neutralità religiosa sancito dalla Legge fondamentale e dalla costituzione regionale. La ricorrente riteneva
invece che il divieto costituisse una discriminazione in base al genere e violasse la libertà religiosa. (Quad.
Cost., 2008, II, 489)
19 dicembre 2007 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sulla libertà di informazione. I
giudici costituzionali accolgono il ricorso diretto della televisione pubblica ZDF contro il provvedimento
del tribunale penale di Münster che, in occasione di un processo largamente seguito dall’opinione pubblica
(relativo ad episodi di nonnismo in caserma), aveva escluso fotografi e telecamere non solo dall’udienza
(secondo la disciplina non possono esserci, infatti, processi “in diretta”), ma anche dai momenti precedenti
e successivi alla stessa. Per il Tribunale costituzionale il provvedimento ha compresso in misura
sproporzionata il diritto alla libertà di stampa, il quale, tra l’altro, è funzionale al controllo democratico
sulla giustizia (1 BvR 620/07). (Quad. Cost., 2008, II, 489)
30 dicembre 2007 – Applicato il Berufsverbot. Il ministro dell’agricoltura della Sassonia-Anhalt, Reiner
Haseloff, ha applicato ad uno spazzacamino dipendente pubblico il divieto di esercitare una professione
(Berufsverbot), previsto dalla Legge fondamentale per chi aderisca ad ideologie contrarie ai valori liberaldemocratici della costituzione, dunque in particolare per i neo-nazisti. Il provvedimento è stato giustificato
in base al fatto che per svolgere la professione di spazzacamino occorre entrare nelle abitazioni, e pertanto
i cittadini sarebbero stati costretti ad accogliere in casa un estremista. (Quad. Cost., 2008, II,489- 490)
2008
1 gennaio 2008 – In 12 Länder su 16 entra in vigore il divieto di fumo nei luoghi aperti al pubblico. La
materia è di competenza dei Länder, i quali tuttavia hanno deciso di agire in maniera coordinata, adottando
leggi sostanzialmente identiche e prevedendone l’entrata in vigore congiunta. Fanno eccezione i 4 Länder
della “fascia centrale” della Germania (Renania-Palatinato, Saarland, Turingia e Sassonia), che tuttavia
seguiranno nel corso dell’anno. Com’è prassi comune prima dell’entrata in vigore di ogni legge importante
in Germania, anche in questo caso il Tribunale costituzionale federale è stato adito con ricorso individuale,
rigettato dai giudici costituzionali il 14 gennaio. (Quad. Cost., 2008, II, 490)
24 gennaio 2008 – Ammissibili le intercettazioni telefoniche preventive a fini anti-terroristici. Secondo
il Tribunale amministrativo federale la misura, introdotta a seguito degli attacchi dell’11 settembre 2001, è
giustificata dalla finalità di prevenzione. La competenza del Tribunale amministrativo deriva dalla sua
giurisdizione esclusiva sui servizi segreti federali (BND), i soli a poter ricorrere a questo strumento. È
possibile che a breve anche il Tribunale costituzionale federale sarà chiamato a pronunciarsi sul punto.
(Quad. Cost., 2008, II, 490)
27 gennaio 2008 – Elezioni in Assia e in Bassa Sassonia. La CDU della Cancelliera Merkel perde le
elezioni nell’importante Land dell’Assia Il partito cristianodemocratico, guidato in Assia dal MinistroPresidente uscente Roland Koch, ottiene il 36,8%, in netto calo rispetto al 48,8% avuto nel voto del 2003.
Ai socialdemocratici della sfidante Andrea Ypsilanti (di origine greca ed esponente dell’ala sinistra del
partito) è andato il 37%. I Verdi ottengono l’8% (rispetto al 10,1% del 2003), i liberali della FDP il 9%
(7,9%) e il Partito di Sinistra – die Linke – il 4,8%. La composizione del governo regionale si rivela
questione difficile, anche per le ripercussioni sulla grande coalizione a livello federale. Il dibattito tra i due
grandi partiti e i loro leader regionali è stato infatti particolarmente teso, polarizzato tra due leader
“estremisti” (Koch aveva puntato tutto sulla lotta all’immigrazione, Ypsilanti sulla giustizia sociale). La
SPD inizialmente rifiuta di governare con la Linke, mentre la FDP non accetta una coalizione con SPD e
Verdi, ma le trattative potrebbero cambiare le cose, anche in considerazione della recente “svolta a sinistra”
della SPD sotto la guida del Presidente Kurt Beck. In Bassa Sassonia si è invece imposta la CDU del
Ministro-Presidente uscente Christian Wulff (42%), e viene mantenuta la continuità nella coalizione di
governo del Land tra la CDU e la FDP (8%, come nel 2003). Entrano nel Parlamento regionale anche i
Verdi con l’8,2% e la Linke (7,1%). In complesso, la partecipazione al voto è stata in forte calo in entrambi
i Länder. (Quad. Cost., 2008, II, 490)
13 febbraio 2008 – Il Tribunale costituzionale federale dichiara incostituzionale lo sbarramento al 5%
per le elezioni comunali. Accogliendo un ricorso dei Verdi e della Linke, i giudici di Karsruhe stabiliscono
che la soglia di sbarramento per l’accesso alla ripartizione dei seggi nei consigli comunali dello SchleswigHolstein viola il principio delle pari opportunità tra partiti nella competizione elettorale. La pronuncia
tuttavia paradossalmente rafforza la legittimità costituzionale dello sbarramento per le elezioni federali e
nei Länder: per il Tribunale, infatti, la funzione dello sbarramento è assai diversa ai diversi livelli. Mentre
in ambito federale e regionale esso è necessario per la stabilità degli esecutivi, a livello comunale
l’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci in molti Länder ha creato le condizioni per esecutivi stabili,
rendendo quindi ingiustificata la limitazione alla rappresentatività del voto prodotta dalla soglia di
sbarramento. Ad ulteriore conferma di ciò, il Tribunale ricorda che lo sbarramento a livello comunale esiste
ora solo in una minoranza di Länder. (Quad. Cost., 2008, II, 490-491)
24 febbraio 2008 – Elezioni ad Amburgo. La CDU, finora al potere da sola, subisce un’altra battuta
d’arresto nelle elezioni della città-stato. Il partito del sindaco uscente Ole von Beust ottiene il 42,6%, la
SPD il 34,1%, i Verdi il 9,6%. I liberali della FDP non superano la soglia del 5%, fermandosi al 4,7%. Si
profila la formazione del primo governo di coalizione CDU-Verdi. Anche in questo caso si avranno
ripercussioni sulla grande coalizione a livello federale, anche se la Cancelliera Merkel sostiene che
l’alleanza a Berlino andrà comunque avanti, nonostante la coabitazione tra il partito cristiano-democratico
e quello socialdemocratico vada facendosi sempre più difficile. (Quad. Cost., 2008, II, 491)
25 febbraio 2008 – Scandalo finanziario. L’acquisto di un CD rubato da parte delle autorità finanziarie fa
emergere uno scandalo finanziario di proporzioni internazionali, relativo a massicce evasioni fiscali di
cittadini tedeschi, austriaci e di altri Paesi europei (compresa l’Italia). Sul CD si trovano i nomi di diverse
persone (in maggioranza tedesche) che hanno occultato alle autorità finanziarie i propri patrimoni,
trasferendoli in Liechtenstein. La prima conseguenza dello scandalo, che ha assunto dimensioni politiche
con una visita-lampo della Cancelliera Merkel nel principato alpino, è stato l’arresto (e immediate
dimissioni) del presidente delle poste tedesche Klaus Zumwinkel, cui sono seguite numerose auto-denunce
di diversi interessati per evitare conseguenze penali. Sul piano giuridico si accende il dibattito intorno
all’utilizzabilità di prove acquisite illegalmente. (Quad. Cost., 2008, II, 491)
27 febbraio 2008 – Il Tribunale costituzionale federale pone limiti alle indagini via internet. I giudici
di Karlsruhe dichiarano l’illegittimità costituzionale della legge del Land Nordrhein-Westfalen sulle
cosiddette “perquisizioni on line”, nella parte in cui prevedeva la possibilità per gli investigatori di accedere
segretamente alle informazioni contenute nei computer di persone fisiche. Questa tecnica di indagine, per
quanto prevista solo per alcuni gravi reati, viola ingiustificatamente il diritto alla personalità e alla garanzia
della segretezza delle informazioni private. Essa sarebbe legittima solo in presenza di precisi e circostanziati
indizi di pericolo immediato di lesione di un bene costituzionalmente protetto. La decisione è importante
ben oltre i confini del Land, in quanto pone limiti di natura generale anche in riferimento alla proposta di
legislazione federale sul punto, fortemente voluta dal ministro federale dell’interno Schäuble ma criticata
dai partner della SPD. (Quad. Cost., 2008, II, 491)
12 marzo 2008 – SPD al minimo nei sondaggi. A un anno e mezzo dalle prossime elezioni federali, un
sondaggio del settimanale Stern indica la SPD al minimo storico: 23%, contro il 38% attribuito alla
CDU/CSU. Peggio ancora vanno le cose per il leader del partito, Kurt Beck, preferito come possibile
Cancelliere soltanto dal 13% del campione, contro il 57% dell’attuale Cancelliera Merkel. In due anni e
mezzo la SPD è passata dall’essere il primo partito in 14 dei 16 Länder tedeschi a non esserlo più nemmeno
in uno. In 14 Länder il primo partito sarebbe ora la CDU(CSU), mentre in Brandeburgo e Sassonia-Anhalt
il primato sarebbe passato alla Linke di Oskar Lafontaine. (Quad. Cost., 2008, III, 721-722)
18 marzo 2008 – Nuova pronuncia sul divieto di indossare il velo islamico nelle aule scolastiche. Il
Tribunale amministrativo superiore del Baden-Württemberg rigetta il ricorso di un’insegnante contro il
divieto posto dall’amministrazione scolastica, che non viola, quindi, i principi essenziali del rapporto di
lavoro. La ricorrente aveva indossato il velo per molti anni prima dell’approvazione della legge regionale
del 2004, che ha posto tale divieto, ed aveva vinto il processo in primo grado, anche in considerazione del
fatto che la legge consente alle suore cattoliche di indossare il proprio abito durante le lezioni. Pronunce
analoghe sono state adottate dai tribunali amministrativi di altri Länder in cui la legislazione ha posto il
divieto di indossare il velo in aula (Assia, Baviera, Nordrhein-Westfalen). (Quad. Cost., 2008, III, 722)
26 marzo 2008 – Il leader del Partito di estrema destra NPD, Udo Voigt, viene incriminato con le
accuse di incitazione all’odio razziale e diffamazione per aver fatto propaganda razzista in occasione della
Coppa del Mondo del 2006 contro un giocatore della nazionale tedesca, il nero Patrick Owomoyela. La
decisione si riferisce alla pubblicazione da parte di Voigt di volantini che ritraevano Owomoyela di spalle
con la scritta: “Bianco. Non solo il colore di una maglietta! Per una vera squadra nazionale!”. Il 7 maggio
il Governo federale mette al bando due organizzazioni di estrema destra per negazionismo dell’Olocausto,
il Collegium Humanum e l’Associazione per la riabilitazione dei perseguitati per il reato di negazione
dell’Olocausto (Vrbhv). In aprile si decide che dal 2015 Mein Kampf sarà pubblicabile in Germania e
per prevenire l’uso propagandistico che ne faranno i neonazisti è allo studio un’edizione commentata del
pamphlet antisemita che contesti punto per punto le tesi di Adolf Hitler. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
5 aprile 2008 – Il numero dei musulmani in Germania ha superato i 3,5 milioni nel 2007. Lo rivela la
documentazione dell’istituto centrale-archivio dell’Islam, secondo il quale i musulmani in Germania sono
cresciuti di 200.000 unità rispetto al 2006. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
7 aprile 2008 – La Corte costituzionale bavarese dichiara inammissibile il referendum sulla ferrovia
magnetica (Transrapid) per collegare l’aeroporto di Monaco al centro città. I promotori del referendum
intendevano bloccare il finanziamento pubblico del collegamento ferroviario, ma per la Corte un’iniziativa
popolare non può avere ad oggetto il bilancio del Land. Con questa pronuncia la Corte restringe di molto
lo spazio per la democrazia diretta nel Land che più di ogni altro in Germania la prevede: pressoché ogni
decisione pubblica ha infatti un impatto sul bilancio. Il 29 aprile, per contro si tiene a Berlino il referendum
sul futuro dell’aeroporto di Tempelhof: il mancato raggiungimento del quorum apre la strada alla chiusura
definitiva dello storico scalo (il primo della Germania e reso famoso dal “ponte aereo” di Berlino negli
ultimi anni ‘40) ormai troppo vicino al centro della città. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
17 aprile 2008 –Storica coalizione “nero-verde”ad Amburgo. Dopo diverse settimane di trattative,
raggiunto l’accordo tra CDU e Verdi per il governo della città-stato, guidato per la terza volta dal sindaco
uscente Ole von Beust (CDU). L’interesse dell’esperimento va ben oltre i confini della città anseatica: non
solo si tratta della prima coalizione CDU/Verdi a livello di Land (la formula è stata finora sperimentata
solo in qualche comune, tra cui Francoforte), ma l’accordo è stato caldeggiato dalla Cancelliera Merkel,
che lo vede come possibile formula di governo anche a livello federale dopo la fine della grande coalizione
nel 2009. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
6 maggio 2008 – Legittima l’esclusione delle unioni civili registrate dall’assegno familiare. Per il
Tribunale costituzionale federale gli assegni familiari (come quota integrativa dello stipendio del
dipendente pubblico), e in particolare quelli per il coniuge, non spettano a chi abbia un regime di convivenza
registrata ai sensi della legge sulle unioni civili. Per il Tribunale la distinzione operata dal legislatore tra
matrimonio e convivenza registrata è legittima e giustifica un trattamento differenziato tra le due fattispecie.
(Quad. Cost., 2008, III, 722)
7 maggio 2008 – In tema di guerra decide il Parlamento. Il Tribunale costituzionale federale dichiara
illegittimo l’impiego di soldati tedeschi nelle ricognizioni aeree sui cieli della Turchia prima e durante la
guerra in Iraq nel 2003, accogliendo un ricorso del gruppo parlamentare della FDP. Per i giudici il Governo
federale non può decidere autonomamente l’impiego di truppe, ma deve ottenere l’approvazione del
Parlamento. Per l’allora Governo Schröder si trattava di operazioni di routine e non era stata chiesta
l’autorizzazione del Bundestag, ma i giudici costituzionali forniscono ora un’interpretazione estensiva del
concetto di conflitto armato, includendo anche la mera ipotesi che soldati tedeschi possano essere coinvolti
in scontri. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
22 maggio 2008 – Horst Köhler si presenterà l’anno prossimo per un secondo mandato quinquennale alla
Presidenza della Repubblica. Lo ha annunciato lo stesso Köhler, nono presidente della Germania dal
dopoguerra. Sessantacinque anni, membro della CDU, Köhler è arrivato alla presidenza nella primavera
del 2004, dalla direzione generale del Fondo monetario internazionale. Come nel 2004, la SPD candiderà
Gesine Schwan, la quale tuttavia, nello spirito della grande coalizione, annuncia di non voler fare campagna
contro Köhler. La presentazione delle candidature apre il super-anno elettorale: dopo le elezioni bavaresi
in autunno, si terranno elezioni comunali in 8 Länder, regionali in 4, le elezioni europee e quelle federali.
(Quad. Cost., 2008, III, 722)
23 maggio 2008 – La Germania ratifica il Trattato di riforma dell’UE. Dopo l’ampio consenso del
Bundestag, anche il Bundesrat approva il trattato, con il voto favorevole di 15 Länder e la sola astensione
di Berlino (l’unico Land guidato da una coalizione di soli partiti di sinistra, SPD e Linke). L’Austria aveva
completato il processo di ratifica un mese prima, il 24 aprile. (Quad. Cost., 2008, III, 722)
24 maggio 2008 – Stanislaw Tillich nuovo Ministro-Presidente della Sassonia. Dopo le dimissioni di
Georg Milbradt a seguito di uno scandalo relativo alla Sachsen Landesbank (la banca pubblica del Land
venduta dopo alcuni affari a rischio e sull’orlo della bancarotta), il 49enne Tillich, appartenente alla
minoranza sorba, assume la guida della CDU regionale e del governo di Dresda. (Quad. Cost., 2008, III,
722)
26 maggio 2008 – Elezioni comunali nello Schleswig-Holstein. Pesante sconfitta per i due principali
partiti, CDU e SPD. La prima passa dal 50,8 al 38,6%, la seconda dal 29,3 al 26,6%. I vincitori morali delle
elezioni sono i partiti di protesta, la Linke (6,9%, 11% a Kiel) e diverse liste civiche. La partecipazione al
voto è stata inferiore al 50% (49,5%).(Quad. Cost., 2008, III, 722)
27 maggio 2008 – Il Tribunale costituzionale federale rafforza i diritti dei transessuali. I giudici
dichiarano incostituzionale la disposizione della legge sui transessuali che prevedeva che potesse registrare
il proprio cambio di sesso solo chi non fosse sposato. Il Tribunale accoglie il ricorso di un uomo sposato
che ha cambiato sesso senza per questo volersi separare della moglie. In Germania i diritti delle coppie
dello stesso sesso sono riconosciuti dalla legge che prevede la convivenza registrata, ma tale istituto non è
un matrimonio: è pertanto illogico e quindi illegittimo che in un caso come questo, in cui i coniugi sono
d’accordo col cambio di sesso, la legge imponga di divorziare per rendere possibile la registrazione della
nuova identità di uno di essi. (Quad. Cost., 2008, IV, 983)
8 giugno 2008 – Elezioni comunali in Sassonia. Considerevole crescita del partito di estrema destra NPD,
che raddoppia la sua presenza nei consigli comunali del Land. In alcuni centri di medie dimensioni, la NPD
supera la SPD per numero di consensi. La Sassonia è il più ricco dei Länder orientali. La maggioranza resta
in mano alla CDU, che si conferma largamente il primo partito regionale. (Quad. Cost., 2008, IV, 984)
2 luglio 2008 – Crisi crescente nella SPD. Tutti i sondaggi indicano un fortissimo calo di consensi per la
SPD (ormai pronosticata intorno al 25%, contro il 40% della CDU/CSU e incalzata dal partito di sinistra al
10%), e il partito socialdemocratico entra in una crisi profonda. La commissione dei saggi del partito in
Nordreno-Westfalia decide di espellere Wolfgang Clement, l’ex vice-presidente federale della SPD (oltre
che ex ministro federale dell’economia con Schröder ed ex Ministro-Presidente del Land), contestandogli
di avere danneggiato il partito durante la campagna elettorale in Nordreno-Westfalia la scorsa primavera.
Politicamente si tratta di un affondo da parte della sinistra del partito, in forte crescita interna, contro un
esponente dell’ala più moderata. La decisione viene poi bloccata dalla direzione federale del partito. In
seguito la crisi si estende al leader della SPD Kurt Beck, che il 7 settembre si dimette da presidente dopo
un lungo periodo di critiche nei suoi confronti, specie per aver caldeggiato in Assia l’ipotesi di un governo
socialdemocratico di minoranza con l’appoggio esterno dal partito di sinistra. Alla guida del partito torna
l’ex braccio destro di Schröder Franz Müntefering (che si era dimesso un anno fa per la malattia di sua
moglie, nel frattempo defunta) e come candidato alla Cancelleria viene lanciato il Ministro degli esteri
Frank-Walter Steinmeier. In attesa della loro conferma dall’assemblea del partito tornano così in sella gli
architetti della controversa “Agenda 2010” di Schröder. (Quad. Cost., 2008, IV, 984)
3 luglio 2008 – Incostituzionale parte della legge elettorale federale. Con un’importante pronuncia il
Tribunale costituzionale federale interviene sul meccanismo dei mandati in eccedenza (Überhangmandat)
previsto dalla legge elettorale per il Bundestag. Adito con ricorso elettorale avverso la convalida delle
elezioni del 2005 decisa dal Parlamento, il Tribunale ha ritenuto che l’attribuzione dei seggi in eccedenza
contrasta col principio di “immediatezza della scelta” di cui all’art. 38 c. 1 LF e soprattutto viola
l’uguaglianza del voto perché finisce con l’attribuire al secondo voto un peso maggiore rispetto al primo.
La legge elettorale prevede infatti l’attribuzione di due voti: il primo serve a eleggere il deputato che
rappresenterà il collegio, ed è quindi uninominale; il secondo voto va invece a uno dei partiti presenti nella
circoscrizione elettorale, e serve alla ripartizione proporzionale dei seggi. Il voto determinante è il secondo,
perché solo questo stabilisce la composizione partitica del Bundestag. Inoltre vi possono essere (e
normalmente vi sono) dei mandati “in eccedenza” rispetto al numero fisso dei componenti del Parlamento:
quando un partito vince più seggi uninominali di quelli cui avrebbe diritto sulla base della percentuale dei
voti di lista, conserva infatti quei seggi in sovrappiù, come ulteriore correttivo maggioritario della legge
elettorale proporzionale. Il Tribunale tuttavia non annulla le elezioni del 2005 (sarebbe un effetto
sproporzionato, trattandosi di pochi parlamentari) e si limita a stabilire un lungo termine al legislatore (30
giugno 2011) per adeguare la legge elettorale ai principi enunciati. Con ogni probabilità la regola del
mandato in eccedenza sarà dunque applicata per l’ultima volta nelle elezioni federali del 2009. (Quad. Cost.,
2008, IV, 984)
30 luglio 2008 – Parzialmente incostituzionale il divieto di fumo nei locali pubblici. Il Tribunale
costituzionale federale dichiara illegittime le relative disposizioni del Baden-Württemberg e di Berlino, ma
la decisione indirettamente colpisce anche gli altri Länder, che dovranno rimettere mano alle norme entro
la fine del 2009. Fino ad allora sarà nuovamente possibile fumare nei locali la cui superficie non sia
maggiore di 75 metri quadrati, troppo piccoli, cioè, per poter prevedere apposite sale per fumatori. La
legislazione in materia approvata dai vari Länder è tuttavia – caso abbastanza raro in Germania – piuttosto
eterogenea, e varia da norme severe, che bandiscono il fumo in ogni luogo chiuso (come in Baviera) a
norme più elastiche, che prevedono le sale fumatori (come nei Länder le cui leggi sono state impugnate). I
giudici costituzionali hanno evitato di pronunciarsi sul bilanciamento tra il diritto di fumare e quello di non
essere molestati dal fumo passivo (pur ricordando che «proteggere da rischi la salute pubblica – il che
implica che il legislatore debba tenere in considerazione il rischio derivante dal fumo passivo – è di
fondamentale importanza per la comunità»), ed ha argomentato la decisione unicamente in base alla libertà
economica dei gestori dei locali, ritenendo ingiustificata la discriminazione che le leggi regionali
imponevano tra i titolari di locali grandi e di locali piccoli. L’esito finale sarà con ogni probabilità un divieto
generalizzato. (Quad. Cost., 2008, IV, 984-985)
1 settembre 2008 – Test per l’acquisto della cittadinanza. Chi aspira alla cittadinanza tedesca deve
superare un apposito esame sulla storia, la cultura e la politica della Germania. I candidati possono
prepararsi su una rosa di 310 quesiti pubblicati sul sito del ministero dell’interno federale, da cui sono
sorteggiate le 33 domande per l’esame. Il test costa 25 euro e si organizzano dei corsi preparatori. Nel 2007
ci sono state in Germania circa 126.000 naturalizzazioni. Il nuovo test uniforme è il risultato del
coordinamento fra i ministri dei 16 Länder dopo un periodo di polemiche sulle domande, alcune delle quali
erano state discriminatorie nei confronti di candidati musulmani nei test applicati in alcuni Länder. (Quad.
Cost., 2009, I, 239)
7 settembre 2008 – Crisi SPD. Dopo mesi di polemiche nel partito, si dimette il Presidente della SPD Kurt
Beck (esponente della sinistra del partito). Alla guida dei socialdemocratici torna Franz Müntefering, già
braccio destro di Schröder. Candidato Cancelliere alle elezioni di settembre 2009 sarà l’attuale ministro
degli esteri Frank-Walter Steinmeier. Il ritorno in sella degli schröderiani è la risposta alla crisi di consensi
della SPD, che si era recentemente spostata a sinistra per contrastare (senza riuscirci) l’avanzata della Linke.
Il cambio è salutato positivamente dai sondaggi, anche se la SPD resta molto indietro rispetto alla
CDU/CSU nelle intenzioni di voto. (Quad. Cost., 2009, I, 239-240)
28 settembre 2008 – Elezioni in Baviera. Per la prima volta dal 1966 la CSU, partito conservatore bavarese,
perde la maggioranza assoluta nel Parlamento di Monaco, ottenendo il 43,4% (il peggior risultato dal 1954)
e perdendo oltre il 17% rispetto alle elezioni del 2003. Ad avvantaggiarsi del tracollo della CSU è
soprattutto la lista civica conservatrice Freie Wähler (10,2%, +6,2), guidata dalla ex parlamentare CSU
Gabriele Pauli, uscita dal partito in polemica con l’allora Ministro-Presidente Stoiber. In forte crescita anche
la FDP, che ritorna in Parlamento con l’8% (ed entra nel governo di coalizione). In aumento anche la Linke
(non abbastanza però per superare la soglia di sbarramento: 4,3%) e i Verdi (9,4%). Nonostante l’elettorato
sia rimasto complessivamente fedele ai conservatori (Freie Wähler è nata dall’aggregazione di liste civiche
comunali spesso fondate da ex appartenenti alla CSU), il tracollo del “partito-stato” bavarese si deve da un
lato ad uno scandalo finanziario intorno alla banca del Land e dall’altro alla debolezza della leadership del
Ministro-Presidente uscente Günther Beckstein e del capo del partito Erwin Huber, che non hanno saputo
raccogliere l’eredità carismatica di Edmund Stoiber. Nuovo Ministro-Presidente e presidente del partito è
Horst Seehofer, che si insedia il 31 ottobre alla guida di un governo che include anche due ministri FDP.
(Quad. Cost., 2009, I, 240)
3 novembre 2008 – Grave crisi politica in Assia. A 10 mesi dalle elezioni regionali del 27 gennaio,
naufraga definitivamente la prospettiva di formare un governo nel Land di Francoforte. Dopo estenuanti
trattative, l’intesa sembrava raggiunta per dare vita ad un governo di minoranza SPD-Verdi, con l’appoggio
esterno della Linke, e guidato dalla leader regionale della SPD (ed esponente della sinistra del partito)
Andrea Ypsilanti. Sarebbe stato il primo caso all’ovest di un governo appoggiato dall’estrema sinistra
(contrariamente a quanto annunciato in campagna elettorale, quando la SPD escludeva collaborazioni con
la Linke). Ma alla vigilia del voto nel Parlamento regionale, alcuni esponenti della SPD hanno annunciato
di non poter votare per Ypsilanti e per un governo di questo tipo. Si apre così la porta a nuove elezioni per
gennaio 2009 (un anno dopo le precedenti, senza che si sia riusciti a formare un governo!) e ad una
drammatica spaccatura tra le anime della SPD. Il Land risulterà così governato ad interim per un anno dal
Ministro-Presidente uscente Roland Koch (CDU), rimasto in carica per gli affari correnti e probabile nuovo
candidato (con ampie prospettive di successo) alle prossime elezioni regionali. (Quad. Cost., 2009, I, 240)
7 novembre 2008 – Il Tribunale costituzionale federale rigetta il ricorso contro le nuove leggi sulle
intercettazioni telefoniche. Il ricorso d’urgenza riguardava la parte della legge che prevede la possibilità
di effettuare intercettazioni anche al di fuori delle abitazioni e degli uffici e quella relativa alle possibili
responsabilità di medici, giornalisti e avvocati che dovessero essere coinvolti in intercettazioni. (Quad.
Cost., 2009, I, 240)
15 novembre 2008 – Per la prima volta nella storia della Germania, un esponente politico figlio di
immigrati turchi assume la guida di un partito politico. La storica impresa è riuscita a Cem Ozdemir,
42 anni, eurodeputato ed astro nascente dei Verdi. L’elezione a co-presidente durante il congresso di Erfurt
ha sollevato subito paragoni un po’ azzardati con l’elezione di Obama alla presidenza degli Stati Uniti
(“yes, we Cem” era lo slogan coniato al congresso). L’altra co-presidente del partito è Claudia Roth. (Quad.
Cost., 2009, I, 240)
28 novembre 2008 – Ancora un rinvio per la legge anti-terrorismo. Il Bundesrat non trova un accordo
sulla legge che dà alla polizia federale maggiori poteri per la lotta al terrorismo: il testo prevede la possibilità
di perquisire di nascosto i computer delle persone sospette e di intercettare le conversazioni di
professionisti. Spetta ora alla Commissione di conciliazione tra Bundestag e Bundesrat cercare di trovare
un compromesso sui punti più controversi affinché il disegno di legge possa essere ripresentato. (Quad.
Cost., 2009, I, 240)
2 dicembre 2008 – La convenzione annuale della CDU, il partito cristiano-democratico della Cancelliera
Merkel, vota una risoluzione per un emendamento alla Legge Fondamentale che introduca il tedesco come
lingua ufficiale. Per quanto meramente programmatica, la risoluzione è indicativa di un cambio di tendenza
nella politica tedesca rispetto alla “difesa” dell’identità nazionale, specie in relazione all’immigrazione. Il
dibattito sulla supposta situazione di pericolo in cui verserebbe la lingua tedesca è alimentato anche dal
nuovo leader dei Verdi, Cem Özdemir, che rilancia la proposta di attivare corsi opzionali di turco nelle
scuole pubbliche. Continua ad essere al centro del dibattito anche il test per l’ammissione alla cittadinanza
tedesca. Se quando è entrato in vigore, in settembre, l’esame era stato giudicato troppo difficile, ora, alla
luce di un tasso di promozione del 99%, molti sostengono il contrario. A criticare l’esame, per motivi
opposti, sono in particolare i Verdi e i liberali della FDP. (Quad. Cost., 2009, II, 500-501)
2009
18 gennaio 2009 – Elezioni in Assia. Il Land di Francoforte inaugura il “super-anno elettorale” tedesco
con elezioni anticipate dopo che per un anno si è inutilmente tentato di formare un governo. Come previsto,
la SPD, vincitrice delle precedenti elezioni ma incapace di creare una coalizione di governo, viene
fortemente penalizzata. Netta vittoria della CDU col 37,2% (-11% rispetto al 2003 ma +0,4 rispetto al
2008), crollo della SPD al 23,7% (-13 rispetto ad un anno fa). Seguono FDP col 16,2% (+6% rispetto al
2008), Verdi 13,7% (+6,3%), Linke 5,4% (+0,3%). La CDU ottiene 46 seggi, la SPD 29, la FDP 20, i Verdi
17, la Linke 6. In breve tempo si forma un governo CDU-FDP (che molti considerano la prova generale
della possibile nuova coalizione anche a livello federale dopo le elezioni di settembre), guidato dal leader
regionale CDU Roland Koch, che ritorna così Ministro-Presidente senza aver mai cessato di esserlo, perché
ha esercitato ad interim la funzione durante l’ultimo anno. (Quad. Cost., 2009, II, 501)
2 febbraio 2009 – Fallisce il tentativo di codificazione del diritto ambientale. Da tempo è in discussione
in Germania la preparazione di un unico codice ambientale, con l’obiettivo di uniformare e semplificare le
diverse norme sul punto. La riforma costituzionale del 2006 ha gettato le basi in tal senso, attribuendo alla
Federazione alcune ulteriori competenze in via transitoria. In particolare continuano ad esistere diversi
procedimenti di autorizzazione e di controllo sulle immissioni e sulla pulizia dell’acqua. Il Ministro federale
dell’ambiente Sigmar Gabriel è riuscito ad ottenere ampio consenso per il progetto di un codice ambientale
in 5 libri, ma la Baviera si è opposta, per ragioni tecniche e politiche, temendo soprattutto che la nuova
procedura di autorizzazione unica ed integrata per tutti gli impianti avrebbe comportato la necessità di
autorizzazione per migliaia di impianti esistenti, anche di piccola dimensione. Fallito il codice federale, il
ministro intende comunque cercare di addivenire ad una semplificazione normativa e accelerazione delle
procedure prima della fine della legislatura, perché dal 2010 la competenza in materia ambientale tornerà
quasi completamente in capo ai Länder. (Quad. Cost., 2009, II, 501)
10 febbraio 2009 – Nuovo Ministro federale dell’economia. A seguito delle improvvise dimissioni del
ministro Michael Glos (CSU), viene nominato Karl-Theodor zu Guttenberg, 37 anni, anch’egli della CSU.
L’abbandono di Glos è conseguenza di conflitti all’interno del partito bavarese, in seguito all’elezione di
Horst Seehofer come Ministro-Presidente della Baviera e nuovo Presidente del partito. (Quad. Cost., 2009,
II, 501)
12 febbraio 2009 – Accordo sulla riforma del federalismo fiscale. La Commissione paritetica BundLänder sulla riforma del federalismo fiscale (cd. Föderalismusreform II) raggiunge l’accordo sui contenuti
della riforma costituzionale che sarà approvata prima dell’estate. Tra i principi decisi dalla commissione vi
sono la nuova disciplina degli aiuti ai Länder in difficoltà economica e la previsione di un tetto
all’indebitamento pubblico. La nuova disciplina dovrebbe entrare in vigore già nel 2011, anche se è previsto
che dispieghi i propri effetti più avanti e in modo graduale. Per quanto riguarda i limiti all’indebitamento,
si prevede un tetto coincidente con il ciclo congiunturale: dal 2016 la Federazione non potrà indebitarsi per
oltre lo 0,35% del PIL nazionale, e criteri analoghi valgono per ciascun Land. Il limite potrà essere derogato
solo in caso di “catastrofi naturali e situazioni eccezionali di emergenza”, stabilite dal Bundestag a
maggioranza assoluta, una formula criticata dalle opposizioni perché consentirebbe alla maggioranza
governativa di sfondare il tetto con una certa libertà. Riguardo agli aiuti per i Länder più poveri (attualmente
5: Brema, Saarland, Berlino, Schleswig Holstein e Sassonia Anhalt) si prevede un contributo complessivo
di 800 milioni di euro all’anno in modo da consentire loro di rientrare nei parametri ed essere assoggettati
alla regola generale a partire dal 2020. (Quad. Cost., 2009, II, 501-502)
17 febbraio 2009 – La prima legge regionale sul diritto di riunione all’esame del Tribunale
costituzionale federale. Il 1. ottobre 2008 è entrata in vigore la legge bavarese sul diritto di riunione, che
sostituisce nel Land la legge federale in materia. La Baviera è stato il primo Land ad esercitare questa nuova
competenza attribuita ai Länder dalla riforma costituzionale del 2006. La legge regionale ricalca
ampiamente quella federale, ma prescrive alcune condizioni maggiormente restrittive per l’esercizio del
diritto di riunione, in particolare prevedendo procedure formalizzate per l’annuncio, la pubblicità e le altre
forme di comunicazione delle manifestazioni e un cd. “divieto di militanza” per manifestazioni di gruppi
di carattere e apparenza paramilitare, nonché restrizioni specifiche alle manifestazioni dell’estrema destra
(in particolare il divieto generalizzato di manifestare vicino a luoghi simbolici come i campi di
concentramento oppure in occasione di date simboliche come il compleanno di Hitler). Si prevede inoltre
che possano essere comminate ammende per la violazione delle disposizioni della legge anche in assenza
di pronunciamenti giudiziari e si ampliano i poteri di controllo e di raccolta di informazioni da parte della
polizia. Contro la legge hanno presentato ricorso diretto di costituzionalità una serie di organizzazioni,
compresi sindacati e partiti politici, ritenendola eccessivamente limitativa dei diritti fondamentali garantiti
dalla Legge fondamentale. Il Primo Senato del Tribunale costituzionale federale accoglie parzialmente la
richiesta di sospensiva nei confronti della legge fino alla definizione del giudizio. In particolare sono
sospese le disposizioni relative alle ammende per mancato rispetto delle nuove procedure di comunicazione
delle manifestazioni, così come alcuni dei nuovi poteri di sorveglianza e documentazione attribuiti alla
polizia. (Quad. Cost., 2009, II, 502)
3 marzo 2009 – Incostituzionale la procedura del voto elettronico nelle elezioni federali del 2005. Il
Tribunale costituzionale federale accoglie il ricorso individuale di due cittadini contro il voto elettronico,
esercitato da quasi 9 milioni di cittadini nelle elezioni federali del 2005 in 5 Länder. Si tratta del primo
importante giudizio di costituzionalità sul voto elettronico in Europa, e viene pronunciato in un momento
in cui diversi Paesi che l’hanno sperimentato decidono di limitare il ricorso a questo procedimento. Per il
Tribunale, in una forma di governo parlamentare “la pubblicità del voto è la condizione essenziale per la
formazione di una volontà politica democratica. Essa assicura la conformità all’ordinamento e il controllo
delle procedure di voto e rappresenta un presupposto basilare per la motivata fiducia dei cittadini nel
corretto svolgimento delle votazioni”. Ne consegue che “tutti i passaggi essenziali di un’elezione devono
essere soggetti a un controllo pubblico”. Il voto elettronico non consente all’elettore di verificare se il suo
voto è conteggiato in modo corretto e dunque viola i principi elettorali di cui all’art. 38 LF. Anche se la
possibilità di ricorso al voto automatizzato prevista dalla legge elettorale non è di per sé incostituzionale,
lo sono le modalità di esercizio previste dal regolamento attuativo, per violazione del principio di pubblicità.
Alle prossime elezioni federali di settembre i tedeschi continueranno quindi a votare con scheda cartacea e
matita (2 BvC 3/07). (Quad. Cost., 2009, III, 783)
26 aprile 2009 – L’insegnamento della religione non diventerà materia curriculare a Berlino. Gli
elettori della capitale fanno mancare il quorum del 25% richiesto per la validità della consultazione, volta
a reintrodurre nelle scuole berlinesi l’insegnamento della religione, al posto della materia obbligatoria
“etica”. Non soltanto la partecipazione al voto è stata bassissima (14,2%), ma la maggioranza dei votanti
(51,3%) ha votato no. Chiara dunque la scelta di non tornare all’insegnamento della religione (differenziata
per culto) in luogo dell’insegnamento delle basi dell’etica, obbligatorio e comune a tutti gli studenti. La
religione potrà quindi continuare ad essere insegnata solo come materia facoltativa, a richiesta dello
studente e con ore aggiuntive. A favore del referendum si era spesa anche la Cancelliera Merkel. (Quad.
Cost., 2009, III, 783-784)
5 maggio 2009 – Legittima la disciplina del cognome familiare. Il Tribunale costituzionale federale
dichiara infondata la questione di costituzionalità del § 1355 c. 4 del codice civile (BGB) che obbliga i
coniugi a scegliere il cognome familiare (quello di uno dei due coniugi o, in mancanza di scelta, ciascuno
continua a mantenere il proprio). Il coniuge il cui cognome non è scelto come cognome familiare può
affiancare tale cognome a quello familiare in modo accessorio, con delle limitazioni per il caso i cui il
cognome originario sia già un cognome composto. Il ricorso mirava alla declaratoria di incostituzionalità
di tali limitazioni, ritenute invece giustificate dai giudici per il perseguimento di un obiettivo legittimo,
quello della semplificazione per evitare nomi troppo lunghi, di ostacolo alla speditezza e chiarezza
dell’azione amministrativa e che danneggerebbero per questo soprattutto i figli. (Quad. Cost., 2009, III,
784)
15 maggio 2009 – Pesanti sanzioni al partito di estrema destra NPD. Il Tribunale amministrativo di
Berlino accoglie il ricorso del Parlamento federale (Bundestag) contro la NPD per falsificazione del
bilancio. Si è accertato che il partito non aveva completamente rendicontato l’uso del finanziamento
pubblico ricevuto nel 2007, ed è per questo stato condannato al pagamento di 1,27 milioni di euro (meno
tuttavia dei 2,5 milioni richiesti dal Bundestag). Il partito si troverà costretto a licenziare metà dei propri
dipendenti. La sanzione amministrativa segue di pochi giorni la condanna penale del presidente del partito
Udo Voigt, condannato il 24 aprile a sette mesi di reclusione per incitazione all’odio razziale e calunnia:
durante i mondiali di calcio del 2006 aveva fatto affiggere manifesti offensivi contro giocatori di colore
della nazionale tedesca. Voigt resta comunque alla guida del partito. (Quad. Cost., 2009, III, 784)
23 maggio 2009 – Anniversario della Legge fondamentale ed elezione del Presidente federale. Nel 60.
anniversario dell’entrata in vigore della Legge fondamentale, l’Assemblea federale elegge per un secondo
mandato il Presidente federale Horst Köhler (CDU). Köhler ha ottenuto 613 voti nell’Assemblea
(esattamente la maggioranza assoluta necessaria nella prima votazione), contro i 503 della candidata
socialdemocratica Gesine Schwan e i 91 del rappresentante della sinistra Peter Sodann. Köhler è il quarto
presidente ad essere rieletto per un secondo mandato, dopo Heuss, Lübke e von Weizsäcker. L’elezione di
Köhler, sostenuto anche dai liberali della FDP, è un segnale importante in vista del possibile cambio di
alleanze dopo le elezioni di settembre, che potrebbero portare ad una coalizione tra democristiani e liberali.
Da 30 anni è tradizione che l’elezione del Presidente federale si svolga nell’anniversario della Legge
fondamentale. Tra le numerose celebrazioni dell’anniversario dell’entrata in vigore della carta
costituzionale, si segnala anche una festa cittadina a Berlino con stand di varie autorità federali, compreso
un tendone in cui i giudici del Tribunale costituzionale federale hanno dibattuto di tematiche costituzionali
con giornalisti e pubblico. Sempre il 23 maggio viene presentato un importante sondaggio dell’istituto
Allensbach sulla conoscenza e l’apprezzamento tra i tedeschi della Legge fondamentale e del sistema da
essa fondato. L’esito è complessivamente positivo, specie riguardo alla fiducia nelle istituzioni, e secondo
i commentatori indica come il patriottismo costituzionale sia radicato nella popolazione, anche se la
maggioranza dei tedeschi dichiara di non avere mai letto neppure in parte la Legge fondamentale e solo il
30% ne possiede una copia. Il sondaggio sembra smentire in pieno l’idea lanciata in aprile dal presidente
della SPD Müntefering di cogliere l’occasione del 20. anniversario della caduta del muro di Berlino per
approvare una nuova costituzione frutto della volontà dell’intero popolo tedesco. (Quad. Cost., 2009, III,
785)
7 giugno 2009 – Elezioni europee. La CDU si conferma il primo partito 30,7% (34 seggi), sia pure in forte
flessione rispetto alle europee del 2004, in cui aveva ottenuto il 36,5% e 40 seggi). Il suo alleato bavarese
CSU ottiene il 7,2% (-0,8%) e 8 seggi. Secondo partito resta la SPD (20,8%, -0,7%, 23 seggi). Seguono i
Verdi (12,1%, 14 seggi in leggera crescita), la FDP (11%, 12 seggi, +4,9%) e la Linke (7,5%, 8 seggi, uno
in più di quelli ottenuti dalla PDS nel 2004). Nel Parlamento europeo saranno dunque rappresentati gli
stessi partiti del 2004, con complessivamente leggeri spostamenti nei rapporti di forza. La partecipazione
al voto è del 43,3%, analoga a quella delle elezioni del 2004. (Quad. Cost., 2009, IV, 1031)
18 giugno 2009 – Approvata la legge sul testamento biologico. Dopo un dibattito politico, giuridico ed
etico durato oltre sei anni, il Parlamento approva la legge che consente al paziente di produrre dichiarazioni
anticipate di volontà vincolanti per ciascun medico. La legge è stata voluta dai partiti di sinistra (SPD e
Verdi) e dai liberali (FDP), mentre i cristiano-democratici (CDU/CSU) miravano ad una disciplina più
restrittiva. Con la nuova legge ogni medico è tenuto a rispettare le volontà indicate per iscritto da un paziente
maggiorenne per il caso di grave malattia o incidente che impediscano di manifestare la propria volontà, e
ciò anche qualora il trattamento richiesto dal paziente conduca alla sua morte. (Quad. Cost., 2009, IV, 1031)
30 giugno 2009 – Il Tribunale costituzionale federale tedesco dà il via libera alla ratifica –
condizionata – del Trattato di Lisbona. Secondo i giudici del II Senato, la legge di ratifica del trattato di
Lisbona e la relativa legge di revisione degli articoli 23, 45 e 93 della Legge fondamentale (LF) non
presentano profili di incostituzionalità. È invece incostituzionale la “Legge sull'estensione e il
rafforzamento dei diritti del Bundestag e del Bundesrat nelle questioni relative all'Unione europea” per
violazione degli artt. 38 c. 1 e 23 c. 1 LF, nella parte in cui non prevede sufficienti garanzie per l’esercizio
di tali diritti da parte degli organismi legislativi in settori cruciali dell’integrazione comunitaria, quali la
revisione semplificata dei trattati, la clausola passerella e la cooperazione giudiziaria in materia penale.
Fino alla modifica della legge dichiarata incostituzionale, il Presidente federale non può promulgare la
legge di ratifica del Trattato di Lisbona. (2 BvE 2/08 et al.). Dopo l’approvazione quasi unanime di
Bundestag e Bundesrat, alcuni esponenti politici e alcuni cittadini avevano presentato una serie di ricorsi
basati su argomenti sostanzialmente identici a quelli sollevati nel caso Maastricht, aggiornati solo in
relazione alle nuove competenze introdotte dal Trattato di Lisbona. Secondo i ricorrenti, l’adesione al
sistema previsto dal Trattato risulterebbe in una limitazione del loro diritto soggettivo alla legittimazione
del potere: trasferendo dosi troppo cospicue di sovranità al livello comunitario sarebbe violata l’intangibilità
del principio democratico, sia attraverso il trasferimento di (eccessive) competenze del Bundestag alle
istituzioni comunitarie, sia attraverso l’insufficiente legittimazione democratica dell’UE. Il limite
dell’autorizzazione a trasferire ampi settori di sovranità all’Unione europea consiste nel principio delle
competenze attribuite: solo lo Stato può essere titolare di una competenza generale in quanto solo a livello
statale è presente la legittimazione democratica necessaria all’assunzione delle decisioni politiche e sociali
fondamentali. Tuttavia, la scelta costituzionale di partecipare al processo di integrazione europea consente
di partecipare a modalità di formazione della volontà politica diverse da quelle previste sul versante interno
dalla Legge fondamentale, in quanto questa deroga si mantenga entro il limite dell’identità costituzionale,
che è intangibile (art. 79 c. 3 LF). Ne consegue la necessità di garanzie costituzionali interne per impedire
che all’UE venga attribuita la Kompetenz-Kompetenz, violando così l’identità costituzionale degli Stati
membri. Ciò vale in particolar modo per le procedure di modifica dei trattati comunitari su cui è necessario
che i Parlamenti nazionali mantengano il controllo. Tra le aree potenzialmente più problematiche vi sono
le procedure di revisione del Trattato, le disposizioni sulla cooperazione in materia penale e quelle relative
all’impiego delle forze armate all’estero. Il Tribunale costituzionale federale dunque apre alle forme di
integrazione, purché queste corrispondano all’impostazione della Legge Fondamentale sul punto. Tuttavia,
suscita qualche perplessità l’approccio fortemente conservatore in tema di sovranità, parlamentarismo e
forma di governo. A seguito di questa pronuncia, il Parlamento ha lavorato per tutta l’estate per produrre
una nuova versione della legge sui diritti del Bundestag e del Bundesrat nelle questioni relative all’UE da
approvarsi prima della scadenza della legislatura in settembre. Il 26 agosto la proposta è stata presentata,
con il consenso delle forze politiche maggioritarie. Essa prevede una riserva parlamentare in caso di
modifica ai trattati e di modifica anche in via semplificata delle competenze dell’UE: il rappresentante
tedesco in Consiglio dovrà attendere la (ed essere vincolato alla) posizione del Bundestag (e/o del
Bundesrat a seconda della materia interessata). (Quad. Cost., 2009, IV, 1031-1032)
8 luglio 2009 – La Baviera ritira il ricorso contro la legge che amplia i diritti delle coppie omosessuali.
La legge federale del 2005 prevede ampi diritti per le coppie omosessuali: pur non consentendo il
matrimonio omosessuale, estende alle convivenze registrate molti dei diritti derivanti dal matrimonio,
compreso il diritto all’adozione dei figli del partner. Dopo l’approvazione della legge, il governo bavarese
(allora formato da un monocolore CSU) aveva presentato ricorso di incostituzionalità al Tribunale
costituzionale federale contro diversi profili della legge, in particolare quelli relativi all’adozione. Il ritiro
del ricorso segna un’indubbia vittoria politica dei liberali, ora partner di governo in Baviera. (Quad. Cost.,
2009, IV, 1032-1033)
1 agosto 2009 – In vigore la seconda parte della riforma del federalismo. Con la revisione degli articoli
91c, 91d, 104b, 109, 109a, 115, 143d LF (e l’approvazione della legge di accompagnamento) si completa
la riforma del federalismo, una delle priorità del governo di grande coalizione. Dopo le riforme relative al
riparto delle competenze e ai poteri del Bundesrat approvata nel 2006, questa modifica riguarda i rapporti
finanziari tra Federazione e Länder. Entrambi i livelli di governo dovranno ridurre il proprio nuovo debito
a partire dal 2011 e i Länder non potranno più contrarre debiti a partire dal 2020 (cd. Schuldenbremse). Per
le loro specifiche difficoltà economiche, Berlino, Brema, Saarland, Sassonia-Anhalt e Schleswig-Holstein
otterranno fondi federali per il consolidamento del bilancio tra il 2011 e il 2019. La Federazione potrà
accedere a crediti per non più dello 0,35% del PIL dal 2016. Oltre ad apporre rigidi limiti al debito pubblico,
la riforma intende introdurre maggiore efficienza nella collaborazione tra i livelli di governo. Federazione
e Länder si impegnano reciprocamente a garantire la sostenibilità di bilancio. (Quad. Cost., 2009, IV, 1033)
30 agosto 2009 – Elezioni regionali in Saarland, Turingia e Sassonia. I risultati delle elezioni regionali,
ultimo test prima delle elezioni generali di settembre, sono piuttosto sorprendenti. Nel Saarland, terra di
origine del leader della formazione di sinistra (Linke) Oskar Lafontaine, la CDU del Ministro-presidente
uscente Peter Müller perde la maggioranza assoluta dei seggi che conservava dal 1999, pur restando il
primo partito (34,5%, 19 seggi). In calo anche la SPD (24,5%, 13 seggi), mentre trionfa la Linke (21,3%,
11 seggi). Entrano nel parlamento regionale anche la FDP (9,2%, 5 seggi) e i Verdi (5,9%, 3 seggi). La
CDU non è in grado di formare una maggioranza neppure con i liberali, e si profila un governo di sinistra
formato da SPD, Linke e Verdi. In Turingia la CDU del Ministro-presidente uscente Dieter Althaus perde
oltre il 10% e la maggioranza assoluta, pur confermandosi il primo partito (31,2%, 30 seggi), a vantaggio
dei partiti di sinistra: la Linke diventa il secondo partito (27,4%, 27 seggi), davanti alla SPD (18,5%, 18
seggi). Rientrano in parlamento dopo 15 anni la FDP (7,6%, 7 seggi) e i Verdi (6,2%, 6 seggi). Il 3 settembre
Althaus annuncia il suo ritiro ufficiale dalla successione a se stesso. Resta tuttavia aperta la questione della
coalizione, non essendo esclusa la formazione di un governo di sinistra Linke-SPD: sarebbe il primo caso
in cui la Linke, partner più forte nella coalizione, avrebbe un Ministro-presidente; la manovra, tuttavia,
mette in imbarazzo la SPD, che a livello federale esclude una alleanza con la sinistra. In Sassonia, per
contro, la CDU del Ministro-presidente uscente Stanislaw Tillich tiene nel complesso (40,2%, -0,9%, 58
seggi). La Linke, in calo del 3%, resta saldamente il secondo partito (20,6%, 19 seggi), davanti alla SPD in
lieve crescita (10,4%, 14 seggi). Forte affermazione della FDP (10%, 14 seggi); i Verdi ottengono il 6,4%
e 9 seggi. Entrano in parlamento nuovamente gli estremisti di destra della NPD (5,6%, 8 seggi), per quanto
in considerevole calo (-3,6%). Probabile un cambio di alleanza al governo, con una coalizione CDU-FDP
a sostituire la precedente coalizione CDU-SPD. La tendenza generale emersa dalle regionali vede
un’affermazione della Linke (ormai non più solo all’est) e dei liberali, a scapito di CDU e SPD ed
un’ulteriore riduzione della partecipazione al voto, ovunque intorno al 50%.(Quad. Cost., 2009, IV, 1033)
30 agosto 2009 – Elezioni comunali in Nordrhein-Westfalen. Anche queste elezioni confermano la
tendenza generale: calo dei due maggiori partiti CDU e SPD e crescita di FDP, Linke e piccoli partiti. Nel
Land la CDU resta comunque saldamente il primo partito (39,1% a livello generale, -4,2% rispetto al 2004),
davanti alla SPD (30%), ai Verdi (11,5%), alla FDP (9,2%) e alla Linke (4,5%). Nelle città la SPD è ancora
forte, e conquista la poltrona di sindaco in molti grandi centri, tra cui Colonia (strappata alla CDU dopo 10
anni), Bielefeld ed Essen. Bassa anche qui la partecipazione al voto (51%).(Quad. Cost., 2009, IV, 10331034)
8 settembre 2009 – Approvate le nuove leggi per la partecipazione della Germania al processo di
integrazione europea. Nella nota sentenza “Lisbona” (30 giugno), il Tribunale costituzionale federale
aveva ritenuto che la ratifica del Trattato di Lisbona non fosse in contrasto con la Legge fondamentale, ma
aveva ritenuto incostituzionale la legge collegata relativa alle modalità di partecipazione del Bundestag e
del Bundesrat al processo decisionale in ambito comunitario. La ratifica del Trattato risultava dunque
condizionata all’approvazione di una nuova legge sul punto, resa urgente anche dall’imminente fine della
legislatura. In tempi record, il legislatore è riuscito ad approvare, ad ampia maggioranza, le relative norme.
Il tradizionale ricorso costituzionale individuale contro le nuove disposizioni è stato ritenuto inammissibile
dal Tribunale costituzionale federale il 22 settembre. Il 25 settembre la Germania presenta lo strumento di
ratifica del Trattato. (Quad. Cost., 2010, I, 205-206)
27 settembre 2009 – Elezioni federali. Vittoria personale della Cancelliera Merkel, che riesce a mantenere
a galla la CDU nonostante una flessione di consenso (33,8%, -1,4%). Drammatico il crollo della SPD, che
tocca il suo minimo storico in un’elezione federale: 23%, -11,2%. Forte crescita dei liberali della FDP
(14,6%, +4,8%) e dell’estrema sinistra Die Linke (11,9%, +3,2%), e, in misura minore, dei Verdi (10,7%,
+2,6). Si radica quindi il sistema a 5 partiti, con i grandi che perdono e i piccoli che vincono. Nonostante i
buoni risultati in termini di riforme e di lotta alla crisi, la Grande coalizione uscente è stata punita dagli
elettori. Come annunciato in campagna elettorale, il partito di maggioranza opta per una nuova alleanza,
dando vita ad una coalizione CDU/CSU-FDP (“nero-gialla”); il nuovo governo viene votato dal Bundestag
il 27 ottobre, con una maggioranza di 323 voti su 612. Il baricentro politico si sposta così a destra,
riproducendo a livello federale la coalizione più diffusa nei Länder, nonostante alcune profonde divergenze
tra i partiti di governo su questioni importanti come la politica fiscale e lo stato sociale. Gravissima appare
la crisi della SPD, che finisce all’opposizione dopo 11 anni e cerca di ripartire con una nuova guida (il 13
novembre Sigmar Gabriel succede a Franz Müntefering al vertice del partito: è il 12. presidente in 20 anni).
Il buon successo personale della Cancelliera Merkel non nasconde tuttavia le serie difficoltà anche per i
democristiani: la CDU arretra, sia pure di poco, e il partito gemello bavarese, la CSU, perde quasi 10 punti
rispetto al 2005, quando a sua volta aveva perso la maggioranza assoluta dei consensi (il 41,9% dei voti in
Baviera rappresenta il minimo storico della CSU dal 1949). Cala anche l’affluenza alle urne: 72%, contro
il 77% di quattro anni fa. (Quad. Cost., 2010, I, 206)
27 settembre 2009 – Elezioni in Brandeburgo e Schleswig-Holstein. In Schleswig-Holstein la CDU del
Ministro-Presidente uscente (e riconfermato) Peter Harry Carstensen perde il 9% dei voti (31,5%), ma
riesce a formare una coalizione con la FDP grazie al grande successo di quest’ultima (14,9%, +7,3%) e ad
alcuni mandati diretti che danno alla coalizione nero-gialla la maggioranza nel Parlamento di Kiel. Grave
sconfitta per la SPD (25,4%, -13,3%). In crescita i Verdi (che col 12,4% raddoppiano i voti). Entrano in
Parlamento anche la Linke (6%) e il partito della minoranza danese SSW (esentato dalla clausola di
sbarramento: 4,3%). Controtendenza invece in Brandeburgo, dove la SPD del popolare Ministro-Presidente
Matthias Platzeck si conferma primo partito del Land (33,0%) e continua a governare, non più però con la
CDU (stabile al 19,8%) bensì con la Linke (27,2%), dando vita ad un insolito esperimento di governo
“rosso-rosso” (un’opzione finora esclusa a livello federale). Entrano nel Parlamento di Potsdam anche la
FDP (7,2%, tornata dopo 15 anni) e i Verdi (5,6%), mentre escono gli estremisti della DVU. Con queste
elezioni regionali, la coalizione CDU/CSU-FDP si porta in maggioranza anche al Bundesrat, agevolando
l’azione di governo a livello federale. (Quad. Cost., 2010, I, 206)
28 novembre 2009 – Dimissioni dei vertici della Difesa. Nel mese di settembre, un raid aereo ordinato
dalle forze armate tedesche contro due autocisterne vicino alla base tedesca presso la città afgana di Kunduz
aveva provocato 142 vittime, ma i relativi rapporti militari sulle vittime civili erano stati tenuti nascosti.
L’emersione dello scandalo porta alle dimissioni del Ministro federale del lavoro Jung, all’epoca Ministro
della Difesa, che aveva allora negato la presenza di vittime civili. Il nuovo Ministro della Difesa zu
Guttenberg rimuove il capo di Stato maggiore dell’esercito e il sottosegretario alla Difesa. La commissione
parlamentare di difesa si costituisce come commissione d’inchiesta. (Quad. Cost., 2010, I, 206-207)
30 novembre 2009 – Il Presidente federale Köhler firma con riserva la legge contro la pedo-pornografia.
Dopo avere rifiutato di firmare la legge nella passata legislatura, il Presidente ora la firma a condizione che
il Governo faccia ulteriori approfondimenti. La nuova maggioranza ha infatti deciso di sospendere per un
anno la disposizione che prevede la chiusura dei siti che presentino contenuti pedo-pornografici, in quanto
ritenuta di dubbia costituzionalità e facilmente aggirabile. In alternativa alla chiusura forzata da parte della
polizia, si lavorerà con i gestori della rete per far sì che siano loro a monitorare e rimuovere i contenuti
illeciti. (Quad. Cost., 2010, I, 207)
1 dicembre 2009 – Il Tribunale costituzionale federale dichiara parzialmente illegittima la legge berlinese
sulla chiusura dei negozi. La competenza in materia è stata trasferita ai Länder con la riforma
costituzionale del 2006 proprio al fine di consentire discipline differenziate. Sulla base della nuova
competenza, il Land di Berlino aveva stabilito che i negozi potessero rimanere aperti durante le 4 domeniche
di avvento e in altre 6 domeniche durante l’anno (in altri Länder si prevede generalmente un massimo di 4
domeniche, in Baden-Wuerttemberg soltanto 3). Accogliendo il ricorso della chiesa cattolica e di quella
evangelica, i giudici costituzionali federali hanno ritenuto che l’apertura domenicale per 4 settimane
consecutive prima del Natale violasse la libertà religiosa. Il parametro violato è quello dell’articolo 139
della costituzione di Weimar, che com’è noto è uno degli articoli in materia religiosa incorporati nella
Legge Fondamentale ex art. 140. L’art. 139 della costituzione weimariana prevede che “la domenica e le
festività riconosciute dallo Stato sono tutelate dalla legge come giorni di riposo dal lavoro e della cura
spirituale”. Per i giudici questa disposizione non consente di mantenere aperti i negozi per quattro
domeniche consecutive. La decisione è stata assunta a maggioranza (5:3) e fa salva per l’anno in corso
l’apertura durante l’avvento. (Quad. Cost., 2010, I, 207)
3 dicembre 2009 – Storica iniziativa popolare in Baviera. Quasi 1,3 milioni di cittadini bavaresi (il 13,9%
del totale) hanno approvato un’iniziativa legislativa popolare volta a modificare la legge sul fumo nei locali
pubblici. L’attuale legge regionale, modificata in tal senso nell’agosto del 2009, prevede ora deroghe al
divieto di fumo per i piccoli locali (anche in base a quanto stabilito dal Tribunale costituzionale federale) e
la possibilità di mantenere sale per fumatori: l’iniziativa prevede un generalizzato divieto di fumare in tutti
i locali pubblici e un ritorno alla versione originale della legge. La partecipazione al voto è stata la più alta
dal 1967. Se il parlamento bavarese non deciderà di modificare la legge nel senso richiesto dall’iniziativa,
nel 2010 si andrà al referendum (senza quorum). (Quad. Cost., 2010, I, 207)
4 dicembre 2009 – Grave scandalo per la maggioranza di sinistra in Brandeburgo. Dagli archivi della
Germania est emerge che diversi esponenti di punta della Linke avevano collaborato con la polizia segreta
della DDR (Stasi), e poi avevano nascosto questo aspetto del loro passato. Tra questi anche alcuni
parlamentari regionali: una si dimette, un altro resta parlamentare ma si dimette dal partito. Il MinistroPresidente Platzeck ammette lo scandalo e si scusa, ma non interrompe l’accordo di governo con la Linke
la quale, a sua volta, introduce l’obbligo per i suoi aderenti di dichiarare qualsiasi passata collaborazione
col regime. (Quad. Cost., 2010, I, 207)
18 dicembre 2009 – Approvata la legge sulla ripresa economica (Wachstumsbeschleunigungsgesetz). La
legge, in vigore dal 1. gennaio 2010, è la prima importante riforma della nuova coalizione di centro-destra.
Essa prevede riduzioni fiscali soprattutto per le imprese (ma anche in tema di successioni) e aumenti delle
spese sociali, con pesanti ripercussioni sui bilanci pubblici: solo per il 2010 il costo dell’operazione sarà di
8,5 miliardi di Euro (4,6 a carico della Federazione, 2,3 dei Länder e 1,6 dei comuni). Per ottenere il
consenso del Bundesrat, il governo federale ha promesso ulteriori trasferimenti ai Länder, in particolare
aumentando la compartecipazione federale alle spese per l’istruzione fino al 40%. (Quad. Cost., 2010, I,
207-208)
2010
1 gennaio 2010 – Inizia la raccolta dei dati sullo stile di vita dei lavoratori. L’immensa banca dati,
chiamata “Elena” (Elektronischer Entgeltnachweis), mira a mettere in rete e gestire unitariamente
informazioni sui circa 40 milioni di lavoratori dipendenti, compreso il reddito, le malattie, la partecipazione
a scioperi, le sanzioni disciplinari, per coordinare gli interventi in tema di lavoro, assicurazione sociale e
previdenza, semplificare la burocrazia e combattere l’evasione fiscale e le frodi nell’assegnazione dei
sussidi. L’iniziativa risale al governo Schröder (2002) e dovrà essere pienamente operativa nel 2012. Media,
sindacati e alcuni partiti politici criticano duramente il progetto, e preannunciano proteste e ricorsi al
Tribunale costituzionale. Suscita perplessità in particolare la mole di dati raccolti, che si prestano facilmente
ad abusi. Secondo il garante della privacy (Datenschutzbeauftragter) Peter Schaar, la tipologia e la quantità
dei dati richiesti è sproporzionata. (Quad. Cost., 2010, II 497-498)
23 gennaio 2010 – Oskar Lafontaine abbandona la guida della Linke. Per motivi di salute (soffre di un
tumore) lo storico leader della sinistra, già candidato alla cancelleria per la SPD e Presidente del partito, da
cui è successivamente uscito per fondare, insieme alla PDS, il partito unitario della sinistra (Linke),
annuncia di rinunciare a tutti gli incarichi federali. Manterrà il seggio al parlamento regionale della Saar,
sua terra d’origine di cui è stato Ministro-Presidente. Del tutto incerta è la questione della successione.
Lafontaine ha portato la Linke ad essere il quarto partito a livello federale (12%) e il primo in un paio di
Länder orientali. (Quad. Cost., 2010, II 498)
2 febbraio 2010 – Odio razziale e libertà di espressione. Con una sentenza discussa ma in linea coi propri
precedenti, il Tribunale costituzionale federale annulla la condanna inflitta dai giudici di merito ad
esponenti politici di estrema destra per un manifesto elettorale che diceva “fuori gli stranieri”. Per il
Tribunale la libertà di espressione cede davanti alla tutela della dignità umana, ma questa è violata solo se
l’essere umano viene degradato ad oggetto o se si propone la cancellazione dei diritti, fattispecie che non
si configura con un semplice manifesto contro gli stranieri. (Quad. Cost., 2010, II 498)
9 febbraio 2010 – Incostituzionale la riforma “Hartz IV”. Il Tribunale costituzionale federale dichiara
incostituzionale la determinazione degli importi standard per adulti (359 Euro al mese) e bambini (323 Euro
al mese), originata dalla fusione tra l’assegno di disoccupazione a lungo termine e il sussidio sociale
(riforma “Hartz IV” del 2005), in quanto non corrispondono alla garanzia costituzionale del minimo
necessario per un’esistenza dignitosa violando così anche il principio costituzionale dello Stato sociale. La
riforma, perno della politica del governo Schröder, mirava a razionalizzare e sistematizzare le spese sociali
unificando i due contributi, e interessa circa 6,7 milioni beneficiari. Per i giudici il modello statistico scelto
per l’individuazione dell’importo standard è adeguato in via di principio, ma nella sua applicazione concreta
non risulta trasparente il criterio in base al quale l’importo per i bambini è stato fissato al 60% di quello per
adulti. Il legislatore ha tempo fino alla fine dell’anno per adeguare la normativa. Si tratta della seconda
pesante sconfessione delle politiche sociali del governo Schröder: già nel dicembre 2007, dopo l’entrata in
vigore della riforma costituzionale del 2006 che impedisce interventi federali diretti nei confronti dei
Comuni, il Tribunale aveva dichiarato incostituzionale il modello organizzativo della riforma “Hartz IV”
per violazione dell’autonomia comunale. (Quad. Cost., 2010, II, 498)
10 febbraio 2010 – Approvato il prolungamento della missione militare in Afghanistan. Il Bundestag
ha deciso di prolungare la presenza delle forze armate tedesche fino al 28 febbraio 2011, spostando tuttavia
l’obiettivo della missione sulla ricostruzione e l’addestramento delle forze armate afghane. Si prevede così
che, dopo un periodo di azioni comuni, gli oltre 5000 soldati tedeschi avranno meno occasioni di trovarsi
coinvolti in azioni militari. Continua intanto la bufera sui vertici dell’esercito. Dopo che in novembre lo
scandalo per le vittime civili provocate dalle forze armate tedesche in Afghanistan e inizialmente smentite
aveva provocato le dimissioni dell’allora Ministro delle Difesa Jung e la rimozione del capo di Stato
maggiore dell’esercito e il sottosegretario alla Difesa, il Ministro zu Guttenberg continua nella sua
“battaglia” contro i vertici militari. Stavolta (13 marzo) ad essere posto in pensionamento anticipato è il
Generale Hars, che in una lettera al Ministro aveva chiesto le ragioni della rimozione dell’ispettore generale
dell’esercito Schneiderhan lo scorso anno. (Quad. Cost., 2010, II, 498)
28 febbraio 2010 – Crisi nelle due chiese. L’influente e dinamica vescova e Presidentessa del consiglio
delle chiese evangeliche tedesche, la pastora Margot Käßmann, si dimette dall’incarico dopo essere stata
sorpresa ubriaca alla guida. Ciò non le avrebbe consentito, per sua stessa ammissione, di proseguire l’azione
pastorale con la necessaria autorità. Contestualmente si allarga lo scandalo delle molestie sessuali nella
chiesa cattolica, con decine di denunce nei confronti di preti cattolici. Con dure parole la ministra federale
della giustizia Leutheusser-Schnarrenberger (FDP) invita le autorità ecclesiastiche a collaborare alle
indagini e la ministra dell’istruzione Schavan (CDU) si attiva affinché emergano tutti i casi tenuti ancora
nascosti. Intanto un sondaggio rivela che la fiducia nella Chiesa cattolica è in calo: solo il 30% dei tedeschi
la ritiene un’istituzione affidabile e meno del 20% è convinto che adotterà un atteggiamento costruttivo
nelle inchieste sulla pedofilia. (Quad. Cost., 2010, II, 499)
5 marzo 2010 – Voßkuhle nuovo Presidente del Tribunale costituzionale federale. Professore di diritto
pubblico nell’università di Friburgo e già giovane rettore di quell’università, Andreas Voßkuhle è stato
eletto giudice costituzionale federale nel 2008, dove è subito diventato Presidente del Primo Senato e
Vicepresidente del Tribunale. Sostituisce Hans-Jürgen Papier. Voßkuhle, 46 anni, eletto su proposta SPD,
è il più giovane Presidente del Tribunale costituzionale federale. Nuovo Vicepresidente è Ferdinand
Kirchhof (fratello di Paul Kirchhof, giudice costituzionale tra il 1987 e il 1999), proposto dalla CDU/CSU.
Il ringiovanimento del Tribunale è completato dalla nomina del nuovo giudice Andreas Paulus, professore
di diritto internazionale a Göttingen, che coi suoi 41 anni è il più giovane membro del Tribunale (l’età
minima è di 40 anni). Le nomine devono ancora essere firmate dal Presidente federale. (Quad. Cost., 2010,
II, 499)
2 marzo 2010 – Due importanti sentenze riguardanti il sistema tedesco di protezione dei dati
personali. Il Tribunale costituzionale federale ritiene illegittime le norme della legge sulle
telecomunicazioni e del codice di procedura penale sulla conservazione per sei mesi (e l’utilizzazione in
sede penale) di tutti i dati privati. La normativa era stata introdotta per dare attuazione alla direttiva
comunitaria del 2006. Il Tribunale, rifiutando la richiesta di proporre un rinvio pregiudiziale alla Corte di
Giustizia, ritiene che la conservazione e l’utilizzo dei dati relativi a conversazioni telefoniche, contatti
internet, messaggi, ecc. all’insaputa degli interessati non sia di per sé illegittima, ma che la specifica
disciplina rappresentasse un’intrusione nella sfera personale sproporzionata rispetto all’obiettivo di
sicurezza perseguito. A maggioranza il Tribunale decide per l’immediata distruzione e inutilizzabilità dei
dati raccolti, senza prevedere un periodo transitorio per consentire al legislatore di prendere le necessarie
misure. Il 9 marzo la Corte di Giustizia UE condanna la Germania in tema di protezione dei dati. Per
i giudici di Lussemburgo (causa C-518/07) le autorità dei Länder incaricate della tutela dei dati personali
non soddisfano i requisiti di indipendenza richiesti dalla disciplina comunitaria in quanto soggetti al potere
di vigilanza e controllo da parte dei overni regionali. (Quad. Cost., 2010, II, 499)
19 aprile 2010 – Primo esponente di governo di origine turca. Aygül Özkan (38 anni, CDU) è la prima
cittadina di origine turca ad assumere un incarico ministeriale in Germania, come ministro delle politiche
sociali del Land Bassa Sassonia nel governo del Ministro-Presidente Christian Wulff. (Quad. Cost., 2010,
III703)
4 maggio 2010 – Confermato il sistema delle tasse ecclesiastiche. Il Tribunale amministrativo del BadenWürttemberg stabilisce che l’appartenenza alla chiesa cattolica in Germania è giuridicamente possibile e
riconosciuta solo se si paga la relativa tassa ecclesiastica, e che conseguentemente non è possibile
interrompere il pagamento della stessa senza prima aver lasciato formalmente la chiesa. Com’è noto
l’appartenenza alle chiese cattolica ed evangelica (che nel diritto tedesco sono persone giuridiche di diritto
pubblico) richiede espressa registrazione e il pagamento delle tasse ecclesiastiche (fiscalmente deducibili).
Il caso era stato portato davanti al Tribunale da un professore di diritto canonico, che riteneva che
l’appartenenza a una chiesa fosse un fattore slegato dal pagamento di un tributo. La sentenza non solo
conferma un sistema in vigore dal 1919, ma “salva” anche gli interessi economici delle chiese (le due
confessioni religiose ottengono complessivamente da queste entrate circa 9 miliardi di euro all’anno) e
dello stato (che trattiene il 4% delle entrate a copertura dei costi di gestione delle stesse per conto delle due
chiese). (Quad. Cost., 2010, III, 703-704)
9 maggio 2010 – Elezioni in Nordreno-Westfalia. Nel più popoloso Land tedesco la CDU, che governava
coi liberali dal 2005, subisce una pesante sconfitta. L’alleanza CDU-FDP perde così anche la maggioranza
al Bundesrat. E’ la prima sconfitta elettorale per il partito della Cancelliera Merkel dopo le elezioni federali
del 2009. Male anche la SPD, estromessa dal governo del Land nel 2005 dopo 40 anni, che tuttavia ha
buone possibilità di tornare a governare con la nuova leader Hannelore Kraft. La CDU del MinistroPresidente uscente Jürgen Rüttgers passa dal 44,8% del 2005 al 34,6% (67 seggi nel nuovo parlamento di
Düsseldorf), la FDP cresce di poco (6,7%, +0,5, 13 seggi), mentre la SPD, perdendo il 2,6% rispetto alle
già disastrose elezioni precedenti, si ferma al 34,5% (67 seggi). Grande vittoria dei Verdi che raddoppiano
i consensi (12,1%, + 5,9%, 23 seggi). Supera lo sbarramento anche la Linke (5,6%, 11 seggi). Le trattative
per la formazione del governo sono molto complesse: le ipotesi vanno dalla grande coalizione ad un
governo SPD-Verdi-FDP (cd. semaforo). Sul risultato delle elezioni hanno pesato in parte anche ragioni di
politica federale: si è votato pochi giorni dopo l’approvazione a Berlino del contestato pacchetto economico
per il salvataggio della Grecia, che vede la Germania maggior pagatore con ben 148 miliardi di Euro. (Quad.
Cost., 2010, III, 704)
15 maggio 2010 – Cambio al vertice della Linke. Confermando la tradizione di una doppia leadership per
rappresentare l’est e l’ovest del Paese, il partito di sinistra Die Linke elegge alla sua guida Gesine Lötzsch
(dell’est) e Klaus Ernst (dell’ovest). Sostituiscono i leader uscenti Oskar Lafontaine e Lothar Bisky. Il
passaggio di consegne segna l’inizio della seconda fase del partito, nato nel 2007 dalla fusione tra gli ex
comunisti della DDR (PDS) e un gruppo fuoriuscito dalla SPD (WASG). Il partito, pur mancando di un
esplicito programma, è in crescita sia all’est (dove è complessivamente la seconda forza politica e governa
in 2 Länder su 5) sia all’ovest, ed è presente in 13 parlamenti regionali su 16 oltre che al Bundestag. (Quad.
Cost., 2010, III, 704)
25 maggio 2010 – Si dimette Roland Koch. Il Ministro-Presidente dell’Assia, 52 anni, vicesegretario
nazionale della CDU e in passato papabile candidato cancelliere, lascia ogni incarico politico dichiarando
che, dopo una breve pausa, lavorerà in ambito economico. Le dimissioni dalla guida del governo di
Wiesbaden avranno effetto dal 31 agosto. Gli succederà l’attuale ministro regionale dell’interno Volker
Bouffier. Alla guida dell’Assia dal 1999, Koch è stato spesso critico nei confronti dell’operato della Merkel.
(Quad. Cost., 2010, III, 704)
27 maggio 2010 – Divieto di preghiera a scuola per studenti musulmani. Il Tribunale amministrativo
superiore di Berlino, rovesciando la sentenza di primo grado, conferma il divieto dell’amministrazione
scolastica per un alunno musulmano di utilizzare la pausa e un’aula appartata a scuola a fini di preghiera.
Per i giudici questa attività rappresenta infatti un pericolo per la pace scolastica, un bene tutelato al pari
della liberà religiosa (VG Berlin 3 A 984.07). .(Quad. Cost., 2010, III, 704)
31 maggio 2010 – Si dimette il Presidente federale Köhler. Con un annuncio a sorpresa il Presidente
federale Horst Köhler (CDU) lascia il proprio incarico con effetto immediato a seguito delle polemiche
suscitate da un’intervista radiofonica rilasciata nel corso della sua visita alle truppe tedesche in Afghanistan.
Köhler aveva affermato che la Germania, la cui economia è fortemente basata sulle esportazioni, dovrebbe,
in casi estremi, garantire la libertà delle vie commerciali anche con mezzi militari. Questa frase ha dato
spazio all’interpretazione secondo cui i soldati tedeschi sarebbero in Afghanistan anche per garantire gli
interessi commerciali della Germania: un’interpretazione molto diversa dalla versione ufficiale del
governo, che ha sempre sostenuto che la missione militare ha il solo scopo di lottare contro il terrorismo
internazionale. Köhler è il primo Presidente federale a rassegnare l’incarico. Nel dimettersi ha affermato
che le sue dichiarazioni sono state male interpretate al fine di arrecare danno all’istituzione. In attesa
dell’elezione del nuovo Presidente, prevista per fine giugno, la carica è affidata in supplenza al Presidente
di turno del Bundesrat Jens Böhrnsen (sindaco di Brema, SPD). CDU e FDP candideranno alla successione
il Ministro-Presidente della Bassa Sassonia Christian Wulff (CDU), mentre SPD e Verdi appoggeranno
Joachim Gauck (pastore e attivista per i diritti umani nell’ex DDR e per anni direttore dell’archivio della
Stasi). Il Presidente sarà eletto dall’Assemblea federale, composta dal Bundestag e da rappresentanti eletti
dai parlamenti regionali. La maggioranza per Wulff appare certa. .(Quad. Cost., 2010, III, 704-705)
25 giugno 2010 – Importante pronuncia della Corte suprema federale sulla fine vita. Il
Bundesgerichtshof stabilisce per la prima volta che l’interruzione dei trattamenti per il mantenimento in
vita non è penalmente sanzionabile se corrisponde alla volontà espressa del paziente. I supremi giudici
ribaltano così la sentenza del Tribunale di Fulda (confermata in appello) che aveva condannato un avvocato
a nove mesi di detenzione e a una ammenda di 20.000 euro per avere consigliato alla propria cliente di
staccare il sondino per il nutrimento artificiale della propria madre, da cinque anni in coma irreversibile. I
giudici di grado inferiore avevano già ritenuto che il nutrimento contro la volontà della paziente fosse
illegittimo, ma avevano qualificato il comportamento dell’avvocato come eutanasia attiva (penalmente
sanzionabile), mentre per i supremi giudici si è trattato invece di legittima interruzione di trattamento.
(Quad. Cost., 2010, IV, 960)
30 giugno 2010 – Wulff nuovo Presidente federale. A seguito delle dimissioni di Horst Köhler,
l’assemblea federale ha eletto Christian Wulff (CDU) nuovo Presidente federale. Il candidato
cristianodemocratico, già Ministro-Presidente della Bassa Sassonia, è stato eletto solo al terzo scrutinio,
con 625 voti, contro i 494 di Joachim Gauck, sostenuto da SPD e Verdi. Il ricorso alla terza votazione (a
maggioranza semplice) si è reso necessario perché molti liberali hanno fatto mancare il loro sostegno a
Wulff. (Quad. Cost., 2010, IV, 960)
4 luglio 2010 – Referendum in Baviera. Con il 61,2% è stato approvata l’iniziativa legislativa popolare
che bandisce il fumo da tutti i locali aperti al pubblico in Baviera. A seguito della pronuncia del Tribunale
costituzionale federale che aveva aperto alla differenziazione tra Länder in materia, la Baviera diviene il
Land con la legge anti-fumo più restrittiva. La partecipazione al voto è stata del 37,7%. Non è previsto un
quorum di partecipazione, anche perché i requisiti per richiedere l’iniziativa legislativa popolare sono molto
stringenti, dovendo la richiesta provenire da almeno il 10% degli elettori, che devono firmare entro due sole
settimane. Per questo motivo l’iniziativa contro il fumo è stata solo la sesta iniziativa popolare dal 1946.
(Quad. Cost., 2010, IV, 960-961)
6 luglio 2010 – Il Tribunale costituzionale federale chiarisce i rapporti con l’ordinamento
comunitario. L’importante sentenza Mangold è l’ultima di una saga giudiziaria che aveva coinvolto anche
la Corte di Giustizia, la quale nel 2005 aveva stabilito che la normativa tedesca che consentiva di concludere
contratti di lavoro a tempo indeterminato con lavoratori con più di 52 anni fosse incompatibile col principio
generale del diritto comunitario che vieta le discriminazioni in ragione dell’età (C-144/04). Nel caso in
questione il ricorrente riteneva che la pronuncia della Corte di Giustizia fosse stata resa ultra vires, avendo
dedotto arbitrariamente l’esistenza di un principio generale del diritto comunitario. In base alla sua sentenza
“Lisbona” del 2009, il Tribunale costituzionale federale (BVerfG) si ritiene competente ad esercitare tre
tipi di sindacato sulla normativa comunitaria: il rispetto dei diritti fondamentali secondo la dottrina
“Solange”, il “controllo di identità” (rispetto degli elementi caratterizzanti l’identità costituzionale
nazionale) e il controllo sugli atti ultra vires. I giudici di Karlsruhe ribadiscono la propria competenza sul
punto, ma chiariscono (cosa che non avevano fatto nella sentenza Lisbona) che tale controllo va esercitato
nel quadro della presunzione di deferenza per l’ordinamento comunitario (Europarechtsfreundlichkeit). Ciò
significa in concreto che, siccome le pronunce della Corte di Giustizia forniscono l’interpretazione
vincolante del diritto dell’UE, il Tribunale non può accertare l’inapplicabilità del diritto dell’UE finché non
si sia pronunciata la Corte di Giustizia, a meno che non si tratti di atti palesemente assunti eccedendo le
competenze attribuite agli organi dell’Unione. Un atto è palesemente ultra vires solo quando istituzioni e
organi dell’UE violano in modo specifico le competenze attribuite e dunque la violazione delle competenze
è sufficientemente qualificata. Non risulta questo, per il BVerfG, nel caso concreto, e il ricorso viene
respinto (2 BvR 2661/06). In una successiva pronuncia del 30 agosto, il BVerfG accoglie un ricorso
individuale in materia di diritto d’autore per la violazione del diritto al giudice naturale, in quanto i giudici
ordinari hanno omesso di operare un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia per l’interpretazione della
direttiva comunitaria sul diritto d’autore. (Quad. Cost., 2010, IV, 961)
15 luglio 2010 – Cambi politici nei governi regionali. In Nordreno-Westfalia, il più popoloso Land
tedesco, si forma un governo di minoranza guidato dalla socialdemocratica Hannelore Kraft. L’esecutivo è
composto da 7 ministri della SPD e da 3 dei Verdi, e si sostiene grazie all’appoggio esterno della Linke. La
decisiva astensione della Linke potrebbe favorire un avvicinamento tra SPD ed estrema sinistra anche in
prospettiva nazionale, per quanto un’alleanza organica sia finora sempre stata esclusa da entrambi i partiti.
Col cambio di governo in Nordreno-Westfalia, la coalizione di governo federale CDU/CSU-FDP si trova
in minoranza al Bundesrat. Ad Amburgo, a seguito del referendum che aveva respinto la riforma scolastica
proposta dall’amministrazione della città-stato, il 18 luglio si dimette il sindaco Ole von Beust (CDU), al
governo dal 2001. Continua tuttavia, col successore Christoph Ahlhaus (CDU), l’esperimento del primo
governo regionale basato sull’inedita coalizione tra CDU e Verdi, visto come un interessante laboratorio
anche in prospettiva nazionale. Von Beust è il sesto Ministro-Presidente della CDU che abbandona o viene
sostituito dall’inizio dell’anno, una tendenza preoccupante per il partito di maggioranza in Germania.
(Quad. Cost., 2010, IV, 961)
21 luglio 2010 – Il Tribunale costituzionale federale estende i diritti delle coppie omosessuali. La legge
sulle unioni civili registrate del 2001, che ha esteso alle coppie anche omosessuali gran parte dei diritti e
dei doveri originanti dal matrimonio, prevedeva, nella sua versione originaria, tasse di successione più alte
per queste coppie. Nonostante l’emendamento apportato nel 2008, che aveva ridotto questa disparità di
trattamento, le coppie registrate continuavano ad essere tassate, ai fini delle successioni, non al pari delle
coppie sposate, ma in modo analogo alla successione tra parenti lontani o tra estranei. Adito con ricorso
individuale, il Tribunale dichiara ora che questa differenza di trattamento è lesiva del principio di
uguaglianza, in quanto il principio costituzionale di favore per la famiglia (art. 6 LF) non giustifica una
penalizzazione di altre forme di convivenza. Sempre in tema di coppie omosessuali, il 17 settembre il
Ministro degli Esteri e leader della FDP Guido Westerwelle si è unito in un’unione civile, registrata dal
sindaco di Bonn, con il suo compagno Michael Mronz, con una cerimonia privata. (Quad. Cost., 2010, IV,
961-962)
10 agosto 2010 – Polemiche sull’immigrazione. Suscita scalpore il libro di Thilo Sarrazin, membro della
SPD e del direttivo della Bundesbank, da poco obbligato alle dimissioni dal board dell’istituto per le sue
posizioni razziste (anche il nuovo Presidente federale Wulff è intervenuto in tal senso, suscitando polemiche
per la possibile interferenza nell’autonomia della banca centrale). Nel suo “La Germania si distrugge da
sola”, in cima alle classifiche di vendita, Sarrazin (noto per le sue posizioni provocatorie) è tornato a
lanciare l’allarme sul pericolo che la comunità musulmana rappresenterebbe per il Paese, suscitando dure
reazioni governative, politiche e tra i rappresentanti della comunità turca. Il dibattito mostra un Paese diviso
sulla questione dell’integrazione dei musulmani. La gran parte dei musulmani residenti in Germania (62%)
è di origine turca. (Quad. Cost., 2010, IV, 962)
30 agosto 2010 – Annullate le elezioni regionali nello Schleswig Holstein. Il Tribunale costituzionale del
Land più settentrionale della Germania annulla le elezioni regionali del 2009, accogliendo il ricorso dei
gruppi parlamentari dei Verdi e dello Südschleswiger Wählerverband (un partito delle minoranze danese e
frisona) contro la legge elettorale vigente, che prevede una limitazione dei mandati compensativi per il caso
di mandati in eccedenza (Überhangsmandate). Seguendo l’interpretazione del Tribunale costituzionale
federale, che ha dichiarato il meccanismo dei mandati in eccedenza in contrasto col principio della
“immediatezza della scelta” elettorale ex art. 38 LF., , i giudici hanno ritenuto che la distribuzione dei seggi
a seguito delle elezioni regionali del 2009 fosse avvenuta in violazione del principio di uguaglianza tra i
partiti politici. La CDU aveva infatti ottenuto 11 mandati in eccedenza, tre dei quali, in base al meccanismo
della legge elettorale, non sono stati compensati da mandati compensativi per altri partiti. Così CDU e FDP
avevano ottenuto la maggioranza dei seggi nonostante avessero avuto meno secondi voti (quelli espressi
alle liste di partito con metodo proporzionale, mentre i primi voti sono per i candidati con sistema
uninominale e possono appunto produrre i mandati in eccedenza) rispetto alla somma degli altri partiti. Il
Tribunale ha così ordinato lo svolgimento di nuove elezioni entro il 30 settembre 2012, dando termine fino
al 31 maggio 2011 per l’approvazione di una nuova legge elettorale regionale. (Quad. Cost., 2010, IV, 962)
23 settembre 2010 – Si dimette il Ministro dell’Interno del Brandeburgo. Rainer Speer (SPD) lascia
l’incarico a seguito di uno scandalo per presunti favori alla sua ex compagna, che avrebbe ricevuto dal Land
invece che da Speer l’assegno familiare per il figlio. Nel negare le accuse, Speer annuncia le dimissioni per
non danneggiare l’immagine del governo regionale. (Quad. Cost., 2010, IV, 962-963)
3 ottobre 2010 – Ventesimo anniversario dell’unificazione tedesca. Nel suo discorso per la ricorrenza il
Presidente federale Wulff afferma, tra l’altro, che “l’Islam appartiene ormai alla Germania”. La frase suscita
inevitabilmente polemiche, ma apre positivamente al dibattito in corso in materia di integrazione. (Quad.
Cost., 2011, I, 268)
30 ottobre 2010 – La CSU introduce le quote di genere. Nonostante la contrarietà da parte del movimento
femminile giovanile del partito, la CSU, il partito cristiano-sociale bavarese, stabilisce che d’ora in avanti
il 40% dei posti del partito saranno riservati alle donne. La misura era fortemente voluta dai vertici del
partito, mentre non era ben vista dai giovani. Dopo avere a lungo evitato di prendere posizione, la
Cancelliera Merkel, capo del partito alleato della CDU, si è espressa a favore della misura. (Quad. Cost.,
2011, I, 268)
8 novembre 2010 – Vertice sulle politiche per l’integrazione. Il quarto vertice sull’integrazione tra
rappresentanti della Federazione, dei Länder e degli immigrati ha presentato un nuovo piano nazionale per
l’integrazione. Si prevede tra l’altro il potenziamento dei corsi di integrazione e una campagna volta ad
attirare nel pubblico impiego le persone con un retroterra di immigrazione. Queste misure dovrebbero
colmare il deficit di preparazione all’integrazione (in molti comuni vi sono lunghe liste di attesa per
partecipare ai corsi), risolvere il problema di coloro che rifiutano l’integrazione (molto dibattuto in
Germania in relazione a gruppi di stranieri accusati di non volersi integrare nella società tedesca) e proporre
un nuovo modello di società. Secondo la Cancelliera Merkel, il multiculturalismo ha fallito, ed occorrono
nuove soluzioni. (Quad. Cost., 2011, I, 268)
20 novembre 2010 – Congresso dei Verdi. Cem Özdemir e Claudia Roth sono rieletti presidenti del partito,
che è dato in forte crescita di consensi. I Verdi sono arrivati al governo del Land più popoloso, il NordrenoWestfalia, governano in coalizioni diverse a Brema e nel Saarland, e i sondaggi li accreditano di un
consenso che sfiorerebbe il 20% a livello nazionale. (Quad. Cost., 2011, I, 268)
28 novembre 2010 – Crisi di governo ad Amburgo. Il Parlamento della città-stato delibera all’unanimità
la fine anticipata della legislatura e nuove elezioni in febbraio. Si chiude così con un fallimento il primo
esperimento di coalizione tra CDU e Verdi, che molti vedevano come possibile scenario anche a livello
federale. I Verdi avevano abbandonato il governo guidato dal democristiano Ahlhaus, il quale a sua volta
aveva sostituito il precedente sindaco von Beust a seguito di una prima crisi politica in settembre. Nel 2011
si voterà quindi per le elezioni regionali in sette Länder: Sassonia-Anhalt, Baden-Württemberg, RenaniaPalatinato, Brema, Berlino, Mecklenburg-Vorpommern e appunto ad Amburgo. Le previsioni indicano
difficoltà per i partiti al governo a Berlino (CDU/CSU-FDP), che potrebbero perdere consensi ovunque.
(Quad. Cost., 2011, I, 268)
30 novembre 2010 – Nuove proteste contro il progetto “Stuttgart 21”. La decisione di interrare la
stazione, liberando molti ettari per un progetto di città ecologica, e di costruire un enorme tunnel sotto la
città di Stoccarda (progetto “Stuttgart 21”) è stata contrassegnata fin dall’inizio da forti polemiche per il
mancato coinvolgimento delle popolazioni interessate. Il progetto è divenuto il simbolo della protesta
contro un sistema decisionale ritenuto antiquato e poco partecipativo, in cui le decisioni sono prese solo
dall’alto (anche se recentemente nel caso specifico, per cercare di ovviare al problema, era stata istituita la
figura di un mediatore). A seguito di forti scontri di piazza tra dimostranti e polizia e di nuove ondate di
polemiche, tutti i partiti propongono che in futuro i grandi progetti infrastrutturali dovranno prevedere
forme di consultazione popolare, anche se non è chiaro in cosa dovrebbero consistere. Resta il fatto che nel
2010 si sono registrate in Germania diverse proteste contro decisioni sentite come imposte: oltre al progetto
“Stuttgart 21”, vi sono state le contestazioni ad Amburgo contro la riforma scolastica, in Baviera contro la
nuova legge sul fumo, a Berlino contro il progetto di nuovo aeroporto, i blocchi contro il trasporto
ferroviario di scorie radioattive, ecc. (Quad. Cost., 2011, I, 268-269)
15 dicembre 2010 – Prolungata l’attività delle centrali nucleari. Con la firma del Presidente federale
entra in vigore la legge sul nucleare voluta dalla maggioranza CDU/CSU-FDP. La legge porta da 8 a 14
anni la proroga per la chiusura delle 17 centrali nucleari del Paese, stabilita dal governo rosso-verde del
Cancelliere Schröder. La chiusura definitiva si sposta dunque al 2035. Diversi Länder a guida
socialdemocratica annunciano un ricorso al Tribunale costituzionale federale. (Quad. Cost., 2011, I, 269)
15 dicembre 2010 – Riforma della difesa. Il Governo federale presenta un’ampia riforma del sistema di
difesa. Le forze armate (Bundeswehr) saranno ridotte di un quarto degli effettivi e conteranno fino a un
massimo di 185.000 uomini, di cui 170.000 tra effettivi di ruolo e a tempo determinato, e 15.000 volontari.
La riforma vuole soprattutto rafforzare le capacità di operare in missioni all’estero. In luogo del servizio
civile sostitutivo sarà previsto un servizio volontario federale, che occuperà ogni anno circa 35.000 giovani
uomini e donne in attività di utilità sociale. Durante la guerra fredda l’esercito tedesco federale contava
circa 500.000 effettivi, ridotti a 370.000 dopo l’unificazione. Non si prevede la riforma costituzionale, per
cui il servizio militare resta un obbligo, semplicemente sospeso, che potrà quindi essere riattivato in caso
di bisogno con legge ordinaria (o addirittura, come in questo caso, con un automatismo previsto da una
legge ordinaria). (Quad. Cost, 2011, I, 269)
17 dicembre 2010 – Il Bundesrat blocca la riforma di alcune prestazioni sociali. Le modifiche alla cd.
legge “Hartz-IV” (la legge in tema di assistenza sociale introdotta dal governo Schröder), proposte
dall’attuale maggioranza in seguito alla sentenza del BVerfG che aveva dichiarato incostituzionali alcune
sue parti, relative soprattutto ai contributi per l’istruzione per i bambini bisognosi, non passa al Bundesrat
e deve quindi essere trasferita al comitato di conciliazione tra Bundestag e Bundesrat previsto dalla Legge
fondamentale. La coalizione di governo CDU/CSU-FDP non dispone più della maggioranza al Bundesrat.
In questo caso, inoltre, anche il Saarland, governato dalla stessa coalizione che regge il governo federale,
si è astenuto. (Quad. Cost, 2011, I, 269)
2011
28 gennaio 2011 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sui requisiti per l’accertamento del
sesso e sulle loro conseguenze giuridiche. La legislazione tedesca prevede la differenza di genere tra i
requisiti per il matrimonio, mentre l’istituto della convivenza registrata (Lebenspartnerschaft) è riservato
solo a persone dello stesso sesso. La legge sui transessuali prevede due modi per consentire agli interessati
di condurre la propria vita in armonia con il genere percepito, diverso da quello biologico: il primo (cd.
soluzione minima) consente, in presenza di determinati requisiti, il cambiamento del nome proprio senza
che vi sia stato un intervento chirurgico per il cambio di sesso; il secondo (cd. soluzione massima)
presuppone un tale intervento e porta anche ad un cambio di stato anagrafico. Una transessuale, nata uomo,
non operata e lesbica, aveva chiesto la registrazione della convivenza con la propria compagna, ma la
registrazione era stata rifiutata in quanto risultava tra persone di sesso diverso: la compagna e la ricorrente,
che risultava anagraficamente uomo in base alla cd. “soluzione minima” prevista dalla legge. Contro tale
rifiuto, confermato dai giudici di merito, è stato proposto ricorso diretto, lamentando la violazione del diritto
alla personalità nella sua declinazione del diritto all’autodeterminazione sessuale. L’opzione del
matrimonio, pur giuridicamente percorribile, avrebbe significato per la ricorrente accettare l’inquadramento
giuridico come uomo, in violazione della propria identità (e inoltre, avendo assunto un nome femminile,
sarebbe risultato evidente che uno dei coniugi era transessuale, violando così la privacy). Il Primo Senato
accoglie il ricorso, obbligando il legislatore ad adeguare la normativa al fine di consentire la registrazione
della convivenza anche per i transessuali che non abbiano cambiato sesso chirurgicamente.(Quad. Cost.,
2011, II, 520)
15 febbraio 2011 – Si dimette il presidente della Bundesbank. Il Presidente della banca centrale tedesca
(Bundesbank), Axel Weber, annuncia a sorpresa che il 30 aprile lascerà il suo incarico con un anno di
anticipo rispetto alla scadenza del mandato. Weber era il candidato principale alla presidenza della Banca
centrale europea, e in questo modo esce dalla corsa. Non vengono rese note le ragioni delle dimissioni né
il suo futuro professionale, ma pare certo che i motivi siano politici, in particolare un crescente conflitto
con la Cancelliera Merkel sulla crisi dell’Euro. Weber aveva criticato la proposta franco-tedesca del Patto
per la competitività. Dal 1. maggio il nuovo Presidente della Bundesbank sarà Jens Weidmann, già
consigliere economico di Merkel. (Quad. Cost., 2011, II, 520)
20 febbraio 2011 – Elezioni ad Amburgo. Nella prima di una lunga serie di sette elezioni regionali previste
nel 2011, la CDU subisce una pesante sconfitta in un Land strappato dieci anni or sono ai socialdemocratici.
I cristiano-democratici dimezzano il loro consenso, fermandosi al 21,9% (peggior risultato di sempre),
mentre la SPD, col 48,4% (miglior risultato dal 1982), riconquista la maggioranza assoluta dei seggi (62) e
torna da sola al governo della città-stato col nuovo sindaco Olaf Scholz. Tengono i Verdi, alleati della CDU
nella precedente e inedita coalizione di governo (11,2%), la cui uscita dal governo aveva provocato le
elezioni. Ritornano nell’assemblea cittadina dopo sette anni i liberali della FDP (6,7%), ed è rappresentata
anche la Linke (6,4%). Astensione record, ha votato solo il 57,3%. Esce pesantemente sconfitta la
improbabile coalizione CDU-Verdi, unico esperimento finora tentato a livello regionale e che alcuni
indicavano come laboratorio di una possibile futura coalizione federale, e soprattutto la CDU amburghese,
guidata per soli sei mesi dal poco popolare sindaco uscente Ahlhaus, che aveva sostituito il carismatico
predecessore Ole von Beust. L’ottimo risultato della SPD indica un chiara ripresa dei consensi per questo
partito dopo la pesante sconfitta nelle ultime elezioni federali e rafforza la maggioranza ostile al governo
federale nel Bundesrat. (Quad. Cost., 2011, II, 520-521)
1 marzo 2011 – Si dimette il Ministro della difesa zu Guttenberg. Karl-Theodor zu Guttenberg, Ministro
della difesa, uomo di punta dei cristiano-sociali bavaresi (CSU) e astro nascente della politica federale,
rinuncia al suo incarico di governo e al mandato parlamentare. In gennaio era emerso che zu Guttenberg
aveva copiato ampie parti della sua tesi di dottorato in diritto costituzionale europeo discussa nel 2006
presso l’università di Bayreuth, senza citare adeguatamente le fonti. Il Ministro dapprima aveva negato, poi
aveva dovuto ammettere le scorrettezze, chiedendo all’università di revocargli il titolo, cosa prontamente
accaduta. Questo non è bastato tuttavia a placare le polemiche, molto forti anche e soprattutto da parte della
comunità scientifica che lamentava la lesione dell’integrità e della dignità del lavoro di ricerca. Dopo essere
stato a lungo difeso dalla Cancelliera Merkel (“non l’ho assunto come assistente universitario ma come
ministro della difesa”), zu Guttenberg ha dovuto gettare la spugna. In un breve ma efficace discorso di
commiato ha ricordato il lavoro fatto (specie l’avvio di una importante riforma del sistema di difesa), ha
ammesso i propri errori, ha ricordato che un politico deve essere ed apparire credibile, e che questa
credibilità viene meno quando la stampa, a torto o a ragione, si occupa più delle sue vicende personali che
del lavoro che svolge, ha annunciato la rinuncia al mandato parlamentare e alla conseguente immunità per
consentire eventuali indagini penali, ha ringraziato Merkel per il sostegno ed ha tolto il disturbo. Nuovo
Ministro della difesa è l’ex ministro federale dell’interno Thomas de Maizière (CDU), che annuncia di voler
portare avanti la riforma dell’esercito, anche se con tempi e modalità diversi. (Quad. Cost., 2011, II, 521)
4 marzo 2011 – Nuova polemica sull’Islam. Il nuovo Ministro federale dell’Interno Hans-Peter Friedrich
(CSU), appena insediatosi a seguito del rimpasto di governo, provoca una polemica politica e istituzionale.
Riferendosi indirettamente al Presidente federale Wulff, che pochi mesi prima aveva affermato in un
discorso ufficiale che l’Islam appartiene alla Germania, Friedrich dichiara che tale presunta appartenenza
non ha alcun fondamento storico. Riprende così la polemica sulla Leitkultur, la presenza di una culturaguida, incardinata nei valori occidentali, che gli immigrati devono rispettare. Il Ministro federale
dell’Interno presiede la conferenza sull’Islam, organo consultivo del Governo federale. (Quad. Cost., 2011,
II, 521)
15 marzo 2011 – Il Tribunale costituzionale del Nordreno-Westfalia (il più popoloso Land tedesco)
dichiara nullo il bilancio di previsione dell’anno 2010. Adito dall’opposizione parlamentare (CDU-FDP),
il Tribunale ha ritenuto che il bilancio violasse la disposizione costituzionale regionale secondo la quale “le
entrate provenienti da crediti possono superare quelle da investimenti solo se ciò sia necessario per impedire
gravi danni all’equilibrio economico complessivo” (art. 83 c. 2). (Quad. Cost., 2011, II, 521)
20 marzo 2011 – Elezioni in Sassonia-Anhalt. Nelle seconde elezioni regionali dell’anno dopo quelle di
Amburgo, la CDU resta il primo partito del Land (32,5%), pur perdendo il 3,7%. Secondo partito è la Linke
(23,7%, -0,4%), seguito dalla SPD (21,5%, stabile). Entrano nel Parlamento di Magdeburgo anche i Verdi
(7,1%, +3,6%), mentre resta escluso il partito di estrema destra NPD (4,6%). La partecipazione al voto, pur
bassa (51%), cresce rispetto alle elezioni precedenti. E’ assai probabile la continuazione della grande
coalizione tra CDU e SPD. A guidarla sarà Reiner Haseloff (CDU), che sostituisce il Ministro-Presidente
uscente Wolfgang Böhmer (CDU). (Quad. Cost., 2011, II, 521-522)
27 marzo 2011 – Elezioni in Baden-Württemberg e in Renania Palatinato. Nelle due importanti elezioni
regionali i partiti alla guida del governo federale (i cristiano-democratici della CDU e i liberali della FDP)
registrano una pesante sconfitta a vantaggio e soprattutto dei Verdi, mentre anche i socialdemocratici della
SPD arretrano. Clamoroso è soprattutto il risultato nel ricco e grande (oltre 11 milioni di abitanti) Land
meridionale del Baden-Württemberg, da sempre governato dalla CDU e simbolo del modello di sviluppo
economico tedesco. La CDU del Ministro-Presidente uscente Stefan Mappus passa dal 44,2 al 39,1% (60
seggi, -9), i Verdi diventano il secondo partito del Land col 24% (+12,3%, 36 seggi, 19 in più rispetto alle
elezioni del 2006), seguiti dalla SPD, a sua volta in calo col 23,2% (-2% e 35 seggi, -3). Dimezza i voti la
FDP, che supera appena la soglia di sbarramento del 5% e conquista 7 seggi (-8). Resta fuori dal Parlamento
di Stoccarda la Linke. Verdi e SPD formano la nuova maggioranza di governo (71 seggi su 138), guidata
dal leader dei Verdi Winfried Kretschmann, votato al momento dell’elezione del governo anche da un paio
di parlamentari della CDU e della FDP. Si interrompe così il dominio della CDU nel Baden-Württemberg,
durato initerrottamente per 58 anni, e per la prima volta un governo regionale viene guidato da un esponente
dei Verdi. Tra i motivi del clamoroso risultato vengono indicate le polemiche seguite al disastro nucleare
di Fukushima e la questione relativa al mega-progetto di interramento della stazione di Stoccarda. Ma non
può trascurarsi anche il fattore strutturale della disaffezione rispetto ai partiti popolari tradizionali.
Questa tendenza si registra del resto anche nella contestuale elezione in Renania-Palatinato, dove la SPD
del Ministro-Presidente Kurt Beck perde la maggioranza assoluta dei seggi e un considerevole numero di
voti, fermandosi al 36,1% (-9,5%), a vantaggio dei Verdi che hanno triplicato i voti passando al 15,1%
(avevano il 4,6%). La lieve crescita della CDU (35,2%, +1,6%) non è dunque sufficiente per il partito della
Cancelliera Merkel per riconquistare il governo di Magonza, che resta guidato da Beck (al timone da ormai
17 anni), ora però in coalizione con i Verdi. Beck riesce a rimanere in carica anche a causa del tracollo della
FDP, che perde oltre il 4% dei voti e si ferma sotto la soglia di sbarramento, non conquistando alcun seggio.
(Quad. Cost, 2011, III, 776-777)
3 aprile 2011 – Cambio alla guida della FDP. Dopo la pesantissima sconfitta nelle elezioni regionali
Guido Westerwelle si dimette dalla guida del partito liberale (FDP) e dalla carica di Vice-cancelliere.
Westerwelle mantiene invece il ruolo di Ministro degli Esteri. Gli subentra come leader del partito e Vicecancelliere il 38enne Ministro federale della Sanità Philipp Rösler, di origini asiatiche e astro nascente della
politica tedesca. (Quad. Cost, 2011, III, 777)
1 maggio 2011 – Entra in vigore la liberalizzazione del mercato del lavoro tedesco per i cittadini dei
Paesi entrati nell’Unione europea nel 2004. Termina infatti la vigenza della normativa transitoria che
condizionava l’accesso al mercato del lavoro a quote per Paesi. La maggior parte dei presunti nuovi
lavoratori saranno polacchi. Secondo le previsioni, tuttavia, si tratterà prevalentemente di lavoratori meno
qualificati, mentre la Germania ha bisogno di professionisti specializzati. Da più parti viene accusato il
governo Schröder, che all’epoca aveva previsto la normativa transitoria per tranquillizzare gli elettori contro
presunte ondate migratorie al tempo dell’allargamento: se l’apertura fosse stata immediata, sarebbero
probabilmente arrivati quei lavoratori qualificati che servono alla Germania e che sono invece andati in
altri Paesi o che ora, stante la crescita della Polonia, preferiscono restare nel loro Paese. (Quad. Cost., 2011,
III, 777)
3 maggio 2011 – Incostituzionale la disciplina della detenzione preventiva per ragioni di sicurezza.
Con una importante sentenza, il Tribunale costituzionale federale, accogliendo il ricorso diretto di quattro
cittadini, ha dichiarato l’incostituzionalità della disciplina sulla detenzione preventiva
(Sicherungsverwahrung), un istituto del diritto penale (§66a e 66b del codice penale) che consente di
detenere in carcere soggetti pericolosi al fine di garantire la sicurezza pubblica. A differenza della
carcerazione ordinaria, la detenzione preventiva si fonda non su un atto delittuoso commesso, ma
unicamente sulla pericolosità sociale del soggetto, valutata sulla base dei precedenti giudiziari di un
individuo, e normalmente è comminata alla scadenza della condanna specifica. Per i giudici costituzionali
(che seguono ora sul punto il precedente della Corte di Strasburgo) questo istituto viola in misura
spropositata e irragionevole il diritto alla libertà personale e non si distingue in concreto da una comune
detenzione. La sentenza dà due anni di tempo al legislatore per riformare l’istituto in base ad una
impostazione “orientata alla libertà e alla terapia” più che alla repressione. Le persone sottoposte a questa
misura cautelare saranno scarcerate, ad eccezione di coloro per cui sussista un “dimostrato elevato pericolo
di commissione di gravi reati violenti e/o di natura sessuale” e che “soffrano di un dimostrato disturbo
psichico”. (Quad. Cost, 2011, III, 777)
22 maggio 2011 – Elezioni a Brema. Si conferma in questa nuova elezione regionale nel piccolo Land
anseatico la tendenza già registrata nelle precedenti elezioni regionali, con una pesante sconfitta per CDU
e FDP e un trionfo dei Verdi. Nel più piccolo Land tedesco, fortemente indebitato e governato dalla SPD
dal 1946 (da sola o con diverse alleanze), continua la coalizione di governo SPD-Verdi. La SPD del Sindaco
(così si chiama il Ministro-Presidente di questa città-stato) uscente e confermato Jens Böhrnsen riesce a
crescere leggermente (38,6%, +2,1%), mentre i Verdi diventano il secondo partito col 22,5% (+6%),
superando la CDU, ferma al 20,3% (-5,3%). Fuori dal Parlamento regionale la FDP col 2,4% (aveva il 6%),
mentre vi rimane la Linke col 5,6% (-2,8%). La definitiva trasformazione dei Verdi in un partito popolare
viene dunque confermata, così come le difficoltà dei partiti tradizionali. Per la prima volta in una elezione
politica in Germania sono stati ammessi al voto i sedicenni, che hanno premiato soprattutto i Verdi. A
seguito di queste ultime elezioni si rafforza considerevolmente la maggioranza SPD-Verdi nel Bundesrat.
(Quad. Cost., 2011, III, 777-778)
30 maggio 2011 – Decisa l’uscita dal nucleare. Il Governo federale annuncia il piano irreversibile di
abbandono dell’energia nucleare. La maggior parte dei reattori nucleari sarà disattivata entro il 2011 e
alcuni (quelli più vecchi, costruiti prima del 1980) erano già stati spenti subito dopo il disastro di
Fukushima. Gli 8 reattori attualmente non collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno
più riattivati. Ne rimarranno attivi solo tre che funzioneranno per altri 11 anni al massimo, essendosi
stabilita nel 2022 la data ultima per il definitivo abbandono dell’energia nucleare. La Germania ricava
attualmente il 22% del proprio fabbisogno energetico dal nucleare. Il progetto è puntare tutto sulle energie
rinnovabili, anche se molti vedono dietro alla decisione una mossa politica per cercare di recuperare
consensi andati ai Verdi. (Quad. Cost., 2011, III, 778)
30 giugno 2011 – Scade il termine per la riforma della legge elettorale. Con un’importante sentenza del
3 luglio 2008 il Tribunale costituzionale federale ha dichiarato incostituzionali certi effetti del meccanismo
dei mandati aggiuntivi (Überhangsmandate) risultanti da alcune disposizioni della legge elettorale federale
(BVerfGE 121, 266). Per i giudici costituzionali questo particolare meccanismo viola il principio di
uguaglianza elettorale, potendo portare al cosiddetto computo negativo dei voti. Ciò a causa della struttura
del sistema elettorale tedesco basato sul doppio voto: il primo per eleggere in modo maggioritario un
candidato per ogni collegio elettorale (il 50% dei seggi è assegnato così), il secondo per stabilire la
composizione complessiva del Bundestag in base alle liste presentate dai partiti e assegnare il rimanente
50% dei seggi. Se un partito ottiene col primo voto più seggi (mandati diretti) di quanti gliene spettano in
base alla distribuzione complessiva stabilita col secondo, questi seggi in più sono assegnati a tale partito
come mandati aggiuntivi, e il numero complessivo dei membri del Parlamento si accresce del numero di
mandati aggiuntivi. A causa di un conguaglio proporzionale federale fra le liste nei diversi Länder può
tuttavia accadere che il voto per un partito finisca paradossalmente per danneggiare tale partito. Nella sua
pronuncia del 2008 il Tribunale ha dato al legislatore tre anni di tempo per modificare la legge elettorale in
conformità con la sua decisione. Questo termine è scaduto il 30 giugno senza che il Parlamento abbia
approvato la riforma. Se dal punto di vista pratico non cambia molto, perché le elezioni federali non saranno
prima del 2013 e dunque la legge elettorale non servirà prima di tale data, resta il fatto, psicologicamente
importante nella comunità giuridica e politica tedesca, di non aver rispettato un termine stabilito dal
Tribunale, cosa rarissima in Germania e considerata come una rottura dello Stato di diritto. I partiti hanno
comunque iniziato alacremente a lavorare alla (difficile) riforma, ma il disegno di legge della coalizione di
governo, che si limita sostanzialmente all’abolizione dei collegamenti fra le liste dello stesso partito nei
vari Länder e del conseguente conguaglio, è stato approvato soltanto il 29 settembre; l’opposizione aveva
invece proposto di abolire interamente la disciplina dei mandati aggiuntivi.(Quad. Cost., 2011, IV, 1027)
14 agosto 2011 – Dimissioni del candidato Ministropresidente della CDU in Schleswig-Holstein. Christian
von Boetticher, presidente e capogruppo della Cdu nel Land e candidato alla successione del
Ministropresidente Carstensen, si è dimesso da tutti gli incarichi politici nel partito dopo che era emersa la
sua passata relazione con una ragazza minorenne. Von Boetticher, 40 anni, non è sposato né fidanzato, e la
relazione era consenziente, ma molte personalità nel partito hanno ritenuto politicamente sconveniente la
presenza del candidato nel partito. (Quad. Cost., IV, 2011, 1027)
19 agosto 2011 – Inammissibile il ricorso contro il tetto al debito. Il Tribunale costituzionale federale
dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato dal Parlamento dello Schleswig Holstein contro la
disposizione costituzionale che introduce un tetto dall’indebitamento della Federazione e (più stringente)
dei Länder. Per i giudici la disposizione della legge sul funzionamento del Tribunale che prevede la
legittimazione al ricorso contro una legge federale in capo al solo governo regionale e non già al suo
parlamento non lascia spazio a interpretazioni che consentirebbero la legittimazione processuale anche al
parlamento, nonostante il ricorso ritenesse violato proprio l’autonomia di bilancio del Land, di competenza
del parlamento regionale (2 BvG 1/10). (Quad. Cost., 2011, IV, 1027-1028)
4 settembre 2011 – Elezioni in Mecklenburg-Vorpommern. Forte crescita della SPD (35,6% +5,4, 27
seggi), dei Verdi (8,4% +5, 7 seggi, per la prima volta in parlamento) e della Linke (18,4%, +1,6, 14 seggi),
crollo della CDU (23,2% -5,6, 18 seggi) e della FDP (2,8% -6,8 e fuori dal Parlamento di Schwerin). Ottiene
seggi anche il partito di estrema destra NPD (6% -1,3, 5 seggi). I socialdemocratici del Land, guidati dal
Ministropresidente Sellering decidono tuttavia di non cambiare alleanze e di proseguire il governo di
coalizione con la CDU. Continua la tendenza negativa dei partiti del governo federale: la CDU ha perso
tutte le elezioni regionali del 2011 e ancor più drasticamente crolla la FDP, che quasi ovunque manca la
soglia di sbarramento del 5% e che nel Land settentrionale viene superata dagli estremisti della NPD. (Quad.
Cost., 2011, IV, 1028)
7 settembre 2011 – Importante decisione sul salvataggio dell’Euro. Il Tribunale costituzionale federale
respinge i ricorsi contro le leggi che autorizzavano gli aiuti alla Grecia e l’istituzione del fondo europeo di
stabilità (Efsf), oltre che contro una serie di atti dell’UE tra cui l’acquisto da parte della Banca centrale
europea di titoli di debito di stati stranieri. I ricorrenti, guidati dal parlamentare “anti-UE” Gauweiler,
lamentavano la lesione, tra l’altro, del potere di bilancio e di altre attribuzioni del Parlamento (art. 38 LF)
e della disciplina costituzionale in materia di bilancio (art. 115 LF). Il Tribunale ammette i ricorsi, anche
se solo relativamente al potenziale pregiudizio della sovranità del parlamento in tema di bilancio. Nel
merito, confermando la sua giurisprudenza “Lisbona”, il Tribunale avalla bensì gli aiuti alla Grecia e
l’istituzione dell’Efsf, ma ribadisce una serie importante di limiti tra cui la propria facoltà di verificare la
legittimità democratica di ciascun passaggio dell’integrazione europea. Per i giudici la legge di
autorizzazione all’Efsf è compatibile con la Legge fondamentale solo se interpretata in modo
costituzionalmente conforme, richiedendosi tra il resto che il governo federale, prima di porre in essere le
garanzie previste dal meccanismo di stabilità (come gli aiuti agli stati) sia obbligato ad ottenere
l’approvazione della commissione bilancio del Parlamento (2 BvR 987/102 BvR 1485/102 BvR 1099/10).
Una prima conseguenza della sentenza è stata, il 22 settembre, l’approvazione da parte della commissione
bilancio del rafforzamento del fondo di stabilità, approvazione poi giunta dall’aula del Bundestag il 29
settembre (con ampia maggioranza, anche se la coalizione di governo ha mostrato di non dover ricorrere ai
voti dell’opposizione). (Quad. Cost., 2011, IV, 1028)
11 settembre 2011 – Elezioni comunali in Bassa Sassonia. Nuova conferma della tendenza nazionale
generale, se pure con tratti meno marcati. La CDU resta il primo partito nei comuni del Land (37%), ma
perde il 4,3%. La SPD si ferma al 34,9% (-1,7%), gran balzo dei Verdi (14,3%, + 6,5%) e forte calo della
FDP (3,4%, -3,3%). Si tratta di un ulteriore segnale negativo per la coalizione tra democristiani e liberali,
al governo nazionale e anche nel Land, che allo stato attuale non avrebbe più la maggioranza nel parlamento
di Hannover. (Quad. Cost., 2011, IV, 1028)
18 settembre 2011 – Elezioni nel Land di Berlino. Nuova prevista sconfitta dei partiti al governo federale.
Berlino si conferma a sinistra, con la sorpresa del partito dei pirati. La SPD del confermato sindaco
Wowereit ottiene il 28,3% (-2,5, 48 seggi), la CDU il 23,4% (+2,1%, 39 seggi), i Verdi il 17,6% (+4,5%,
30 seggi), la Linke l’11,7% (-1,7%, 20 seggi) e il partito dei pirati, movimento per la libertà su internet
ispirato all’omonimo partito svedese e guidato dal trentatreenne Andreas Baum, entra sorprendentemente
nel parlamento con l’8,9% (15 seggi). Fuori dall’assemblea la FDP con l’1,8% (-5,8). La Linke lascia il
posto di alleato di governo della SPD ai Verdi. Oltre all’imprevisto successo dei Pirati, la crisi della FDP è
dovuta alle posizioni intransigenti assunte in tema di stabilità di bilancio e contrarie agli aiuti agli stati
indebitati della zona euro, nonostante secondo alcuni sondaggi di opinione quasi il 40% dei tedeschi sarebbe
disposto a votare un nuovo partito conservatore moderato contrario agli aiuti all’Europa del sud. (Quad.
Cost., 2011, IV, 1028-1029)
22 settembre 2011 – Commissione tecnico-politica per la crescita. Per studiare le misure necessarie a
sostenere la crescita economica tedesca, il Bundestag ha istituito una speciale commissione denominata
“crescita, benessere, qualità della vita”. La commissione è composta da 17 parlamentari e da altrettanti
“esperti”, nominati dai partiti in proporzione alla rispettiva rappresentanza parlamentare. Si tratta di una
iniziativa innovativa soprattutto per ciò che riguarda la rappresentanza, portandosi di fatto in unorganismo
parlamentare esperti non eletti (quasi tutti uomini e professori di economia, come ricordato dai critici).
(Quad. Cost., 2011, IV, 1029)
28 settembre 2011 – Anniversario del Tribunale costituzionale federale. Con una cerimonia a cui hanno
preso parte circa mille persone, si celebra il 60. anniversario della istituzione del Tribunale costituzionale
federale, il 28 settembre 1951. Nel suo intervento il Presidente federale Wulff ha affermato che il Governo
federale troppo spesso assume decisioni importanti senza garantire un adeguato coinvolgimento del
Bundestag e il Presidente del Tribunale Voßkuhle ha ribadito i cardini dell’interpretazione del Tribunale in
materia di integrazione europea. Per i cittadini, il Tribunale costituzionale rimane l’istituzione federale che
gode del più alto tasso di fiducia. (Quad. Cost., 2011, IV, 1029)
4 ottobre 2011 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sulle condizioni per il rinvio
pregiudiziale alla Corte di Giustizia. La questione riguardava le sovvenzioni per gli investimenti che
negli anni ’90 il legislatore aveva previsto per i Länder orientali, e che la Commissione europea aveva
ritenuto contrari alla normativa sugli aiuti di Stato. La normativa interna era stata così modificata, e diversi
settori prima contemplati erano stati esclusi dai contributi. L’impresa ricorrente, esclusa dal contributo,
aveva agito in giudizio lamentando la violazione del divieto di irretroattività della legge e della tutela
dell’affidamento, e il tribunale finanziario ha adito il Tribunale costituzionale federale (BVerfG) in via
incidentale. Il BVerfG dichiara inammissibile la questione perché il giudice a quo non ha chiarito se la
norma sospettata di incostituzionalità dovesse ritenersi una diretta conseguenza dell’applicazione del diritto
comunitario, o se al legislatore interno fosse rimasto un margine di discrezionalità nella attuazione dello
stesso. Per i giudici costituzionali, una legge che dà attuazione al diritto dell’UE può essere sottoposta a
sindacato di costituzionalità solo in quanto sia soggetta al controllo del BVerfG, e ciò, dai tempi della
giurisprudenza Solange, non è il caso fintatoché il livello di tutela dei diritti fondamentali garantiti dall’UE
sia analoga a quella garantita dalla Legge fondamentale (LF). Pertanto anche una disposizione nazionale
che trasponga un atto normativo comunitario non viene sindacata in relazione al rispetto dei diritti
fondamentali quando al legislatore non sia lasciato alcun margine di discrezionalità nella trasposizione. La
questione non può quindi essere decisa dal BVerfG. Per poter sollevare una questione di legittimità
costituzionale in un caso di questo tipo, il giudice a quo deve prima valutare se nell’attuazione del diritto
dell’UE vi fosse o meno uno spazio di discrezionalità del legislatore nazionale, e in caso di dubbio sul punto
lo strumento da utilizzare è il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, e ciò anche quando non si tratti
di un giudice di ultima istanza. (Quad. Cost., 2012, I, 230)
17 ottobre 2011 – Quote rosa nelle società. Le principali società quotate alla borsa tedesca stabiliscono
che entro il 2020 le donne dovranno occupare almeno il 35% delle posizioni di vertice. Attualmente sono
solo il 4%. La decisione viene però accolta con freddezza dal mondo politico. Il ministro federale del lavoro,
Ursula von der Leyen (CDU), lamenta che la misura adottata dagli industriali si riferisca genericamente
alle “posizioni di vertice” senza specificare quali siano queste posizioni, e si dichiara personalmente a
favore di una legge che imponga un sistema di quote nel settore dell’economia. Tuttavia la gran parte del
suo partito, oltre ai partner di governo della CSU e della FDP, si dichiarano contrari ad una legge in tal
senso. Secondo un sondaggio, il 55% delle donne tedesche sarebbe favorevole ad una legge sulle quote, ma
solo il 4% delle stesse vorrebbe avere per superiore una donna (il 27% preferisce un uomo e per le altre è
indifferente). (Quad. Cost., 2012, I, 231)
27 ottobre 2011 – Salvataggio dell’Euro: tutela dei diritti del Bundestag. In linea con la “dottrina
Lisbona”, il Tribunale costituzionale federale accoglie la richiesta di sospensiva di alcuni deputati che
lamentavano la violazione dei loro diritti parlamentari e democratici da parte delle nuove regole introdotte
dal meccanismo di stabilizzazione dell’Euro. Tale meccanismo, basato su una società di diritto privato
(EFSF) che garantisce il reperimento dei mezzi finanziari a sostegno degli stati indebitati, è stato ratificato
in Germania con legge del maggio 2010, la quale, nel fissare la quota di partecipazione della Germania,
modifica anche la procedura di partecipazione del Bundestag. Si stabilisce tra l’altro che le decisioni del
rappresentante tedesco nell’EFSF richiedano il consenso del Bundestag, e che in caso di particolare urgenza
o delicatezza la partecipazione del Parlamento possa avvenire attraverso un nuovo organismo
appositamente costituito, composto da soli 9 componenti, eletti tra i 41 della competente commissione
bilancio. Le decisioni del nuovo organo possono essere contraddette e riportate al volto dell’intera
commissione solo con maggioranza qualificata, e in diversi casi l’obbligo di informazione al Parlamento
da parte del Governo può essere soddisfatto attraverso l’informazione al solo organismo ristretto. In attesa
di definire il giudizio principale, il BVerfG accoglie la richiesta di sospensiva avanzata da alcuni deputati,
ritenendo che l’eventuale incostituzionalità del meccanismo possa ledere in maniera irreversibile i diritti
parlamentari dei ricorrenti. Fino alla definizione del giudizio, dunque, il previsto organismo direttivo non
potrà essere istituito. (Quad. Cost., 2012, I, 231)
9 novembre 2011 – Incostituzionale la clausola di sbarramento per le elezioni europee. Per il BVerfG
la clausola di sbarramento al 5% prevista nella legge elettorale per le elezioni europee del 2009 viola i
principi dell’uguaglianza del voto e delle pari opportunità tra i partiti. Per i giudici, poiché la clausola di
sbarramento limita l’uguaglianza del voto e la parità di condizioni tra i partiti, per la sua legittimità è
richiesto che sia giustificata da motivi cogenti e che sia proporzionata. La legge per le elezioni europee
richiede uno scrutinio particolarmente stringente, perché i parlamentari nazionali possono a maggioranza
favorire i propri partiti sul piano europeo a danno dei partiti minori. Non regge pertanto per il Tribunale
l’argomento addotto dai sostenitori della clausola, secondo i quali questa sarebbe indispensabile per
garantire la funzionalità del Parlamento europeo, sia perché non è provato un rapporto di causa-effetto, sia
perché non tiene in adeguata considerazione le specifiche modalità di funzionamento del Parlamento
europeo. Senza la clausola di sbarramento in Germania, nel Parlamento europeo sarebbero rappresentati
169 partiti anziché gli attuali 162, e questo non modificherebbe di certo la funzionalità dell’organo, il quale
si basa per contro sui gruppi politici europei, che riescono a raggruppare rappresentanti di partiti anche
molto eterogenei. Qualche partito in più non farebbe altro che confluire nei grandi gruppi politici europei.
Inoltre, l’esigenza di stabilità politica del Parlamento europeo è molto diversa rispetto al Parlamento
nazionale: il Parlamento europeo non elegge un governo europeo che necessiti della sua fiducia, né la
legislazione europea prevede un programma di maggioranza e dunque una coalizione stabile.
L’incostituzionalità della disciplina non importa tuttavia la nullità delle ultime elezioni e quindi la loro
ripetizione: nel bilaniciare gli interessi in gioco, i giudici ritengono che debbano prevalere l’esigenza di
continuità dell’organo e l’affidamento sulla presunzione di legittimità costituzionale della legge elettorale,
visto anche che l’esito “falsato” delle elezioni riguarda un numero ridotto di parlamentari del contingente
tedesco e non inficia la legittimazione del Parlamento. La sentenza è stata pronunciata a maggioranza (5:3)
dal 2. Senato del BVerfG: i giudici dissenzienti ritengono che la soglia di sbarramento sia un elemento
fisiologico di un sistema elettorale proporzionale, e che non debba considerarsi presuntivamente
incostituzionale, essendo preordinato al raggiungimento di obiettivi meritevoli di tutela come la
semplificazione politica. (Quad. Cost., 2012, I, 231-232)
16 novembre 2011 – Cambia la coalizione di governo a Berlino. Ad un mese dalle elezioni, SPD e CDU
trovano un accordo di coalizione. Dopo 10 anni di governo di sinistra (SPD-Linke) torna a Berlino una
grande coalizione SPD-CDU, guidata dal regierender Bürgermeister uscente Klaus Wowereit, che viene
rieletto il 24 novembre, per il quarto mandato consecutivo. I due principali partiti avranno una maggioranza
di 86 seggi su 149. (Quad. Cost., 2012, I, 232)
25 novembre 2011 – Peter Müller nuovo giudice costituzionale. Tra molte polemiche il Bundesrat elegge
l’ex Ministropresidente del Saarland Peter Müller (CDU) giudice costituzionale in sostituzione di Udo Di
Fabio. Müller è stato fino ad agosto Ministropresidente. L’elezione è avvenuta all’unanimità, quindi col
consenso anche dei governi guidati dalla SPD, nonostante le polemiche siano venute da questo partito.
L’elezione di Müller segue di pochi mesi quella, altrettanto controversa, di Peter Huber, Ministro
dell’Interno del Land Turingia. (Quad. Cost., 2012, I, 232)
27 novembre 2011 – Referendum sul progetto Stoccarda 21. Dopo che il BVerfG ha ritenuto
inammissibile il ricorso volto a bloccarne lo svolgimento, si svolge il primo e importantissimo referendum
nella storia del Baden-Württemberg sul contestato progetto di interramento della stazione di Stoccarda e
rivalutazione del centro della città. Il progetto (noto come Stuttgart 21) è stato aspramente contestato perché
ritenuto poco partecipato e imposto dall’alto. Dopo anni di scontri, in qualche caso anche violenti e con
manifestazioni di piazza, e il fallimento della mediazione pubblica trasmessa in diretta TV, il ricorso al
referendum è stata ritenuta l’unica via d’uscita. Quasi il 60% dei votanti si è espresso in favore della
realizzazione dell’opera, parte del collegamento alta velocità Parigi-Budapest. Il Ministropresidente del
Land, Winfried Kretschmann (Verdi), ammette la sconfitta della sua posizione contraria alla realizzazione
dell’opera. (Quad. Cost., 2012, I, 232)
10 dicembre 2011 – Forti critiche al Presidente federale Wulff. Il Presidente federale (succeduto al
dimissionario Köhler a seguito di alcuni scandali) è nell’occhio del ciclone per presunte violazioni di legge
commesse quando era Ministropresidente della Bassa Sassonia. Wulff avrebbe accettato un prestito dalla
moglie di un imprenditore con interessi nei lavori pubblici e avrebbe trascorso diversi periodi di vacanza
in ville di imprenditori suoi amici. Le opposizioni, specie SPD e Verdi, ma anche settori della FDP e persino
del suo stesso partito (la CDU), accusano Wulff di avere perso la credibilità necessaria per la carica che
ricopre. (Quad. Cost., 2012, I, 232)
2012
6 gennaio 2012 – Crisi di governo nel Saarland. La coalizione di governo del Saarland tra CDU, Verdi e
FDP (detta “Giamaica” per i colori giallo, nero e verde) si dimette. La Ministro-Presidente Annegret
Kramp-Karrenbauer (CDU) dichiara di ritenere impossibile la continuazione della collaborazione con la
FDP regionale, in forte crisi di leadership, logorata da continui scontri tra il gruppo parlamentare e la
direzione del partito. Per Kramp-Karrenbauer questa crisi della FDP rende tale partito inadeguato al livello
di responsabilità che la partecipazione al governo richiede. Dopo avere accertato l’impraticabilità politica
di dare vita ad una grande coalizione con la SPD, il 26 gennaio il Parlamento di Saarbrücken si scioglie. Le
elezioni anticipate sono fissate per il 25 marzo. (Quad. Cost., 2012, II, 507-508)
7 febbraio 2012 – Illegittima l’esclusione dei cittadini non comunitari dal godimento dell’assegno per
l’istruzione in Baviera. Il Tribunale costituzionale federale ritiene costituzionalmente illegittima la legge
bavarese sui contributi per l’educazione del 1989, nella parte in cui limitava il beneficio a cittadini tedeschi
residenti nel Land (esteso dal 1995 ai cittadini comunitari). Il sussidio regionale andava ad aggiungersi a
quello federale, per consentire ai genitori di godere di un più lungo congedo di maternità/parternità per
poter accudire in prima persona i figli. Venivano attribuiti 500 marchi mensili per ulteriori 12 mesi dopo la
scadenza del beneficio federale. Accogliendo il ricorso diretto di una cittadina polacca che si era vista
respingere la richiesta del contributo nel 2000 (quando cioè la Polonia non era ancora membro dell’UE), il
Tribunale afferma che la tutela della famiglia prevista dalla Legge fondamentale non è limitata ai cittadini
tedeschi (o a quelli ad essi equiparati). Per i giudici è legittimo prevedere dei requisiti di cittadinanza per
determinati benefici sociali, ma occorre che vi sia un identificabile interesse che giustifichi il trattamento
differenziato, e questo non era dato nel caso di specie. Inoltre, poiché il beneficio si estendeva a tutti i
cittadini tedeschi, la disposizione non poteva ritenersi giustificata neppure in base al principio di favore nei
confronti dei cittadini del singolo Land (cd. Landeskinder), che sta alla base delle prestazioni più favorevoli
che possono essere disposte dal legislatore regionale. (Quad. Cost., 2012, II, 507-508)
17 febbraio 2012 – Si dimette il Presidente federale Wulff. Dopo mesi di critiche e pressioni sempre
crescenti a causa di favori accettati da alcuni imprenditori quando era Ministro-Presidente della Bassa
Sassonia, il Presidente federale Christian Wulff rassegna le dimissioni. Nella sua breve dichiarazione in
occasione delle dimissioni, Wulff ricorda che la fiducia dei cittadini era “fortemente compromessa”. Le
dimissioni arrivano il giorno successivo alla richiesta della Procura di Hannover di privare Wulff
dell’immunità legata alla sua carica per procedere a indagini e ispezioni nella sua abitazione, un atto che
non ha precedenti nella storia della Repubblica federale. Dopo il suo predecessore Köhler, dimessosi nel
2010 a seguito di alcune frasi improprie pronunciate rispetto alle finalità della missione tedesca in
Afghanistan, Wulff è il secondo Presidente federale di fila a dimettersi. E’ stato così sia il Presidente più
giovane (53 anni), sia quello che è stato meno tempo in carica (meno di due anni). Per ridare credibilità alla
figura del Presidente federale e per non rischiare una situazione politicamente imbarazzante (era stata lei a
volere fortemente Wulff come Presidente), la Cancelliera Merkel propone rapidamente come successore
colui che nel 2010 era stato candidato alla carica dalle opposizioni contro Wulff: Joachim Gauck. Gauck è
un pastore protestante di 66 anni, noto per la sua integrità, già dissidente contro il regime della DDR e
primo garante dell’autorità per custodire gli archivi della Stasi (servizi segreti della DDR), e si definisce
“un socialdemocratico conservatore con tendenze liberali”. La sua designazione è supportata da tutti i partiti
rappresentati al Bundestag tranne la Linke, che propone come candidato di bandiera l’attivista Beate
Klarsfeld. Il 18 marzo, allo scadere dei 30 giorni che la Legge fondamentale consente per la vacanza
dell’ufficio del Presidente federale, Gauck è eletto nuovo Bundespräsident a grande maggioranza
dall’Assemblea federale (991 voti su 1232). (Quad. Cost., 2012, II, 508)
22 febbraio 2012 – Nella determinazione dei distretti elettorali vanno calcolati anche i minorenni. Il
Tribunale costituzionale federale stabilisce che in futuro nel conteggio degli abitanti ai fini della
determinazione dei collegi elettorali per le elezioni federali andrà tenuto maggiormente conto anche dei
minorenni residenti. Secondo la legge elettorale federale, i 299 distretti elettorali in cui è suddivisa la
Germania devono avere una popolazione analoga, con variazioni non superiori al 15%. I minorenni sono
compresi nel computo della popolazione, anche se non possono votare. Per il Tribunale, se in un distretto
abitano molti minorenni, si riduce il numero degli elettori del distretto; parimenti, dove vi siano pochi
minorenni, come in alcuni distretti dei Länder orientali, il peso del voto degli elettori di quel distretto
aumenta. In entrambe le situazioni può quindi risultare violato il principio dell’uguaglianza del voto. Pur
non essendo state queste disparità tali da giustificare l’annullamento delle elezioni federali del 2009 (erano
infatti soltanto 15 i distretti con forti disparità), il Tribunale afferma tuttavia che in futuro i distretti con
molti minorenni dovranno essere considerati più grandi di quelli con pochi. (Quad. Cost., 2012, II, 509)
24 febbraio 2012 – Nuova pronuncia del Tribunale costituzionale federale sull’autodeterminazione
informativa. Allungando il suo ormai ricco filone giurisprudenziale in tema di riservatezza e
autodeterminazione informativa, il Tribunale di Karlsruhe dichiara l’illegittimità costituzionale parziale
della legge sulle telecomunicazioni, nella parte in cui disciplina la conservazione e l’utilizzo dei dati. In
particolare, per i giudici costituzionali, la disposizione che consente ai servizi segreti, alle autorità di polizia
e ai pubblici ministeri un accesso pressoché incondizionato a password, PIN e numeri di sicurezza dei
cittadini violano il diritto costituzionalmente garantito all’autodeterminazione informativa (un concetto più
ampio di quello di privacy, sviluppato da ormai oltre 30 anni dal Tribunale) in quanto non proporzionata.
L’efficacia della declaratoria di incostituzionalità è differita al 30 giugno 2013 per consentire al legislatore
di emendare la legge nel senso indicato dal Tribunale. (Quad. Cost., 2012, II, 509)
28 febbraio 2012 – Approvazione del secondo pacchetto di aiuti per la Grecia. Con un voto molto atteso
in tutta Europa, il Bundestag approva la concessione dell’ulteriore prestito alla Grecia, condizione
indispensabile per poter attuare il piano concordato in sede europea. Sotto il profilo politico, tuttavia, il
voto è un campanello d’allarme per la maggioranza CDU/CSU-FDP, in quanto alcuni parlamentari della
maggioranza non hanno votato a favore della proposta del governo, passata tuttavia largamente perché
votata anche dall’opposizione. La votazione richiedeva comunque la maggioranza semplice e non quella
assoluta, ma il segnale politico delle crescenti difficoltà della coalizione è importante. Stante in particolare
la crisi della FDP, pare assai probabile che dopo le prossime elezioni federali la Cancelliera Merkel
cambierà alleanze per restare al governo. (Quad. Cost., 2012, II, 509)
28 febbraio 2012 – Insufficienti i diritti di partecipazione del Bundestag al fondo di stabilizzazione.
Con una decisione in linea con i propri precedenti (a partire dalla sentenza Lisbona del 2009), il Tribunale
costituzionale federale accoglie il conflitto interorganico sollevato da due parlamentari contro la legge che
recepisce il meccanismo di stabilizzazione finanziaria nella parte in cui stabilisce che in casi di urgenza la
decisione del Parlamento può essere assunta da un organismo ristretto eletto tra i membri della commissione
bilancio del Bundestag. Questa procedura viola infatti i diritti dei parlamentari garantiti dall’art. 38 LF. Il
Parlamento infatti esercita normalmente le sue attribuzioni come organo collegiale: ragioni organizzative
possono certo indurre a creare organismi ristretti e più snelli, ma in tal caso il principio di celerità va sempre
bilanciato con quello democratico, che esige che in particolare le decisioni in materia di bilancio siano
generalmente adottate dal Parlamento nel suo complesso. (Quad. Cost., 2012, II, 509-510)
9 marzo 2012 – Si può negare a un estremista di destra alloggio in un albergo? La Corte federale, V
sezione civile, si pronuncia su un ricorso dell’ex capo del partito di estrema destra NPD Udo Voigt, che in
quanto ospite indesiderato non era stato accolto in un albergo. Nel 2009, Voigt intendeva trascorrere un
soggiorno in un albergo wellness di Bad Saarow, nel Brandeburgo, ma il proprietario, dopo avere accertato
l’identità dell’ospite, ha cancellato la prenotazione e disposto divieto per Voigt di accedere al suo albergo,
in quanto le posizioni politiche di Voigt erano ritenute incompatibili con la filosofia dell’albergo. Per i
supremi giudici federali un albergatore ha diritto di rifiutare ospiti in base alle loro idee politiche, ma questo
non basta a cancellare la responsabilità precontrattuale in quanto la prenotazione era precedentemente stata
accettata. Quanto alla possibile violazione dell’art. 3 della Legge fondamentale, che fa divieto di
discriminare in base a opinioni politiche, la Corte ritiene che debba operarsi un bilanciamento tra questo
principio e gli interessi economici dell’albergatore, che può supporre che un ospite politicamente sgradito
danneggi l’immagine dell’hotel (V ZR 115/11). Per questo il caso quasi certamente approderà in via di
ricorso individuale diretto al Tribunale costituzionale federale. La conseguenza del giudizio della Corte
federale, comunque, è che si possa rifiutare ospitalità senza specificare il motivo del diniego. (Quad. Cost.,
2012, II, 510)
14 marzo 2012 – Crisi di governo nel Nordrhein-Westfalen. Il governo di minoranza SPD-Verdi guidato
da Hannelore Kraft, in carica dall’estate del 2010, si dimette dopo la mancata approvazione del bilancio
2012. Da due anni il governo del Land più popoloso della Germania, cui mancava un voto in Parlamento
per la maggioranza assoluta, si reggeva sull’appoggio dei partiti di opposizione ai singoli provvedimenti.
Le dimissioni del governo dovrebbero tuttavia rafforzare la posizione di Kraft: stando ai sondaggi,
l’alleanza SPD-Verdi avrebbe una chiara maggioranza alle elezioni anticipate di maggio, soprattutto per il
previsto crollo della FDP, che difficilmente riuscirà a superare la soglia di sbarramento. (Quad. Cost., 2012,
II, 510)
25 marzo 2012 – Elezioni in Saarland. Nelle elezioni anticipate nel Land sud-occidentale la CDU della
Ministro-Presidente uscente Annegret Kramp-Karrenbauer si conferma largamente primo partito,
incrementando i propri voti (35,2%, aveva il 34,5%). Aumentano i consensi anche per la SPD (30,6%,
contro il 24, 5%). Terza forza è la Linke dell’ex Ministro-Presidente Lafontaine, con il 16,1%.
Contrariamente alle tendenze generali, deludono i Verdi, che superano di poco la soglia di sbarramento
(5,9%), mentre confermano la tendenza negativa i liberali della FDP, che non riescono ad entrare nel
Parlamento di Saarbrücken, ottenendo solo l’1,2%. La sorpresa è rappresentata dal partito dei pirati, che
ottiene il 7,4%. Le elezioni anticipate premiano dunque la CDU e puniscono gli altri due partiti dell’inedita
precedente coalizione tra CDU, Verdi e FDP, che sarà sostituita dalla grande coalizione CDU-SPD. Cresce
anche l’astensione: la partecipazione al voto si arresta al 61,6% (contro il 67,6% del 2009). (Quad. Cost.,
2012, II, 510)
18 aprile 2012 – Ricusato il giudice costituzionale Müller. Nel procedimento per conflitto interorganico
relativo a due decisioni dell’Assemblea federale (organo che elegge il Presidente federale) sul proprio
regolamento, il Tribunale accoglie l’istanza di ricusazione contro il giudice Müller. Nella sua qualità di
Ministro-Presidente del Saarland, Müller era infatti stato membro dell’Assemblea federale. La legge sul
Tribunale costituzionale federale prevede che non possa partecipare ai giudizi il giudice che abbia avuto un
ruolo nella questione – l’unica eccezione è prevista nel caso in cui il giudice costituzionale fosse stato in
passato componente del Parlamento che ha approvato una legge impugnata. L’assemblea federale non è
tuttavia organo legislativo. L’elezione a giudice costituzionale di un ex Ministro-Presidente, oltretutto a
pochi mesi dal termine del suo incarico governativo, aveva provocato diverse polemiche. (Quad. Cost.,
2012, III, 740)
6 maggio 2012 – Elezioni nello Schleswig-Holstein. Le elezioni anticipate si tengono a seguito
dell’annullamento delle elezioni regionali del 2009 da parte del Tribunale costituzionale regionale per
incostituzionalità della legge elettorale nella parte relativa ai mandati in eccedenza. Vincono SPD e Verdi,
rispettivamente al 30,4% (+5%) e al 13,2% (+8,8%), oltre al partito dei Pirati, che entra nel Landtag di Kiel
con l’8,2% (+6,4%). Stabile la CDU, che resta di un soffio il primo partito (30,8%, -0,7%), e forte calo per
la FDP (8,2%, -6,7%) e per la Linke, che si ferma al 2,2% e resta fuori dal Parlamento. Vi entra invece il
partito delle minoranze danese e frisona SSW (che aveva proposto il ricorso per l’annullamento delle
precedenti elezioni), che è esentato dalla soglia di sbarramento (4,6%, +0,3%). Si prospetta un governo
guidato dalla SPD (Torsten Albig nuovo Ministro-Presidente), insieme ai Verdi e allo SSW, che godrebbe
di una maggioranza strettissima (35 seggi su 69) ma che potrebbe avere l’appoggio esterno dei Pirati (6
seggi). Per la prima volta lo SSW entra nel governo regionale. (Quad. Cost., 2012, III, 740)
13 maggio 2012 – Elezioni nel Nordrhein-Westfalen. Nel più grande Land tedesco la CDU subisce una
sconfitta storica, con implicazioni politiche significative anche per il livello federale. Le elezioni anticipate
si sono rese necessarie per la caduta del precedente governo di minoranza SPD-Verdi, e premiano in modo
significativo la coalizione uscente e la Ministro-Presidente Hannelore Kraft (SPD), che con questa vittoria
si profila come possibile sfidante di Angela Merkel nelle prossime elezioni federali. Il candidato di punta
della CDU e Ministro federale dell’ambiente Norbert Röttgen, fortemente appoggiato da Merkel, rassegna
immediatamente le dimissioni da leader regionale del partito e viene sostituito anche nel governo federale
da Peter Altmaier (CDU). La SPD ottiene il 39,1% (99 seggi), la CDU il 26,3% (il risultato peggiore dal
dopoguerra, 67 seggi), i Verdi l’11,3% (29 seggi), la FDP l’8,6% (22 seggi) e i Pirati il 7.8% (20 seggi).
Queste importanti elezioni confermano alcune tendenze complessive: la SPD ha ormai recuperato il pesante
distacco che solo pochi anni fa aveva nei confronti della CDU, il cui consenso è in calo. I Verdi sono
stabilmente sopra il 10%, la FDP è riuscita, grazie a candidati carismatici, a interrompere l’emorragia di
voti degli ultimi anni, che l’ha tenuta fuori dai parlamenti in tutte le ultime elezioni regionali. I Pirati sono
ormai rappresentati in quattro Parlamenti regionali, che soprattutto sono gli ultimi per cui si è votato. Ne fa
le spese soprattutto la Linke. (Quad. Cost., 2012, III, 741)
25 giugno 2012 – Per il Tribunale di Colonia la circoncisione religiosa è un reato. Viene condannato per
lesione dell’integrità fisica un medico che aveva praticato la circoncisione su un bambino musulmano. I
giudici stabiliscono infatti che il diritto all’integrità fisica del minore prevale sulla libertà religiosa dei
genitori. La pronuncia solleva proteste nelle comunità islamiche ed ebraiche e lancia un dibattito tra le forze
politiche per una disciplina legislativa della materia. (Quad. Cost., 2012, IV, 957)
2 luglio 2012 – Scandalo nei servizi segreti. Il Ministro federale dell’Interno “fa dimettere” il capo dei
servizi segreti interni (Verfassungsschutz) Heinz Fromm. Le dimissioni rappresentano la conseguenza di
un vasto scandalo relativo alle omissioni dei servizi nelle indagini su diversi omicidi compiuti da gruppi
neonazisti in diverse parti della Germania, specie in Turingia, dove un’organizzazione neonazista
(Nationalsozialistischer Untergrund) ha agito indisturbata per 10 anni commettendo dieci omicidi ai danni
di uomini d’affari turchi, uno di origine greca ed una poliziotta tedesca. Gli omicidi furono attribuiti a
guerre tra bande di stranieri, mentre i servizi segreti sapevano e utilizzavano aderenti al gruppo come
informatori. Subito dopo l’emersione dello scandalo i servizi hanno inoltre distrutto importanti documenti.
Lo scandalo porta anche alle dimissioni dei responsabili dei servizi segreti regionali di Turingia e Sassonia.
(Quad. Cost., 2012, IV, 957)
4 luglio 2012 – Legittima la procedura di elezione dei giudici costituzionali. Il Tribunale costituzionale
federale ritiene che non sussistano profili di incostituzionalità nella procedura di elezione dei suoi
componenti, ora affidata, per la quota spettante al Bundestag, ad una commissione di 12 deputati. La
disposizione costituzionale secondo cui i giudici del Tribunale sono eletti per metà dal Bundestag e per
metà dal Bundesrat (art. 94 c. 1 LF) non prescrive il modo in cui tale elezione deve avvenire, e la modalità
rientra pertanto nella discrezionalità del legislatore. Il trasferimento del potere di eleggere i giudici da parte
del Bundestag ad una commissione ristretta che decide a maggioranza di 2/3 non lede neppure la funzione
rappresentativa del Parlamento e dunque il principio democratico. Sia in letteratura che nel discorso politico
è frequente la critica al monopolio di fatto che i due grandi partiti esercitano sulle elezioni dei giudici
costituzionali federali e alla scarsa trasparenza del processo di elezione. Da qualche anno anche i liberali e
i Verdi hanno un giudice “di area” nel Tribunale (gli altri 10 sono politicamente vicini a CDU/CSU o SPD).
Viene tuttavia presentata una proposta di modifica legislativa volta a disporre l’elezione dei giudici da parte
del plenum del Bundestag. (Quad. Cost., 2012, IV, 957-958)
4 luglio 2012 – Illegittima la disciplina per il voto dei residenti all’estero. Il Tribunale costituzionale
federale dichiara illegittima la legge elettorale nella parte in cui prevede un requisito discriminatorio di
residenza. Ai sensi della legge elettorale federale, infatti, i cittadini tedeschi residenti all’estero hanno diritto
di voto se prima di emigrare abbiano vissuto in Germania ininterrottamente per almeno 3 mesi o vi abbiano
avuto il domicilio abituale. In questo modo, secondo i giudici, si è creata una ingiustificata disparità di
trattamento e una violazione del principio di uguaglianza del voto, richiedendosi per questi cittadini un
requisito di residenza che molti (tra cui i ricorrenti) non soddisfacevano. L’illegittimità della disposizione
non inficia tuttavia per i giudici la legittimità delle elezioni federali del 2009. (Quad. Cost., 2012, IV, 958)
25 luglio 2012 – Illegittima la nuova legge elettorale. Con una importante decisione, il Tribunale
costituzionale federale torna sulla sua giurisprudenza in tema elettorale e ritiene che la legge approvata
dopo la sentenza del 2008 (BVerfGE 121, 266) che aveva dichiarato parzialmente illegittima la precedente
legge elettorale, dando tre anni di tempo per la modifica, sia nuovamente incostituzionale. Adito da diversi
ricorsi (in via principale e con Verfassungsbeschwerde) contro la legge approvata nel 2011 con i voti della
sola maggioranza (CDU/CSU e FDP), il Tribunale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della nuova
legge relativamente a tre aspetti fondamentali: la cd. “ponderazione negativa dei voti” (Negatives
Stimmgewicht), i mandati compensativi e i mandati in eccedenza. Quanto al primo profilo, la legge è
illegittima in quanto avrebbe consentito che si producesse la penalizzazione dei partiti ogni qual volta un
incremento dei voti di lista di un partito in un Land non avesse consentito di aumentarne i seggi, ipotesi
frequente e non meramente eccezionale. Il meccanismo dei mandati compensativi (Zusatzmandate),
introdotto proprio per attenuare gli effetti della ponderazione negativa, è anch’esso illegittimo in quanto la
previsione di una compensazione di arrotondamenti per difetto dei risultati conseguiti dai partiti nel voto di
lista attraverso l’attribuzione di seggi a livello regionale nell’ambito di un calcolo condotto a livello federale
non coinvolgeva tutti gli elettori, e avrebbe finito per ottenere un risultato diverso da quello perseguito.
Infine, anche la disposizione che reintroduce i cd. mandati in eccedenza (Überhangsmandate) è ritenuta
incostituzionale per contrasto con il principio di eguaglianza del voto e di pari opportunità per i partiti
politici, poiché tali mandati sono possibili anche in misura tale da compromettere la natura originariamente
proporzionale del sistema elettorale adottato per l’elezione del Parlamento, come avviene quando il numero
degli Überhangmandate superi la metà del numero di seggi necessari per la costituzione di un gruppo
parlamentare. La sentenza esclude inoltre che in forza della declaratoria di incostituzionalità della nuova
legge possa rivivere la disciplina precedente, in quanto anch’essa ritenuta illegittima nella pronuncia del
2008, quando era stata già stabilita, in particolare, l’incostituzionalità dei mandati in eccedenza per
violazione dei principi di eguaglianza ed immediatezza del voto (2 BvF 3/11, 2 BvR 2670/11, 2 BvE 9/11).
In questo modo la Germania si ritrova senza una valida legge elettorale federale. In settembre iniziano i
negoziati tra i partiti (stavolta anche di opposizione) per una rapida approvazione di una nuova legge in
vista delle elezioni federali del settembre 2013. (Quad. Cost., 2012, IV, 958)
12 settembre 2012 – Il Tribunale costituzionale federale “salva” il meccanismo di stabilità europeo.
Con una decisione tanto attesa quanto prevista nell’esito, i giudici costituzionali rigettano i sei ricorsi
individuali che ritenevano che il nuovo meccanismo fosse incompatibile con la Legge fondamentale. Uno
dei ricorsi era quello presentato dal parlamentare della CSU Peter Gauweiler, noto per avere proposto tutti
i ricorsi contro i principali strumenti e trattati europei nell’ultimo decennio. I ricorrenti sostenevano, in
particolare, che il meccanismo di stabilità violasse la clausola di no bailout del Trattato sull’UE, ne
costituisse pertanto una modifica e tale modifica fosse incompatibile con i limiti posti all’integrazione
europea dalla Legge fondamentale (come interpretata dal Tribunale costituzionale federale). Seguendo
completamente i suoi precedenti in materia di rapporti tra l’ordinamento tedesco e l’UE (da ultima la
pronuncia sull’EFSF, predecessore “temporaneo” dell’ESM), il Tribunale stabilisce che il meccanismo non
viola la Legge fondamentale, anche se qualsiasi decisione che possa avere implicazioni per i contribuenti
tedeschi (tra cui l’eventuale aumento del contributo tedesco al fondo) deve essere approvata dal Parlamento.
Già il 19 giugno il Tribunale aveva accolto il ricorso del gruppo parlamentare dei Verdi per violazione da
parte del Governo federale dei diritti di informazione del Parlamento (art. 23 c. 2, 2. per. LF) nel
procedimento di sottoscrizione del meccanismo di stabilità (2 BvE 4/11). Il Governo aveva infatti
sottoscritto l’accordo in sede europea informando solo sommariamente il Parlamento e senza dargli il tempo
di discutere seriamente l’argomento. I giudici hanno stabilito che più una decisione in ambito europeo è
complessa, più intenso ed esaustivo deve essere il coinvolgimento del Parlamento. Il 12 settembre il
Tribunale ha anche rigettato i ricorsi presentati (tra gli altri sempre da Gauweiler) contro le misure di aiuto
economico alla Grecia, nelle quali non ha ravvisato una violazione dell’autonomia di bilancio del
Bundestag. (Quad. Cost., 2012, IV, 959)
16 settembre 2012 – Il limite all’indebitamento non viola l’autonomia finanziaria dei Länder. Per il
Tribunale costituzionale federale i rigorosi limiti all’indebitamento dei diversi livelli di governo introdotti
nella Legge fondamentale con la revisione costituzionale del 2009 (cd. Föderalismusreform II) non violano
il principio super-costituzionale dell’autonomia finanziaria dei Länder. Questa è quantomeno la lettura che
viene data, in termini di politica costituzionale, della pronuncia del Tribunale fondata tuttavia su aspetti
meramente formali. (Quad. Cost., 2012, IV, 959)
17 settembre 2012 – Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia nuovamente in tema di libertà
di manifestazione del pensiero. I giudici costituzionali accolgono il ricorso contro una sentenza che aveva
condannato per diffamazione un avvocato che, intervenendo in un forum online, aveva definito “estremista
di destra” un collega per affermazioni antisemite. Per il Tribunale si tratta di un giudizio di valore che non
valica la soglia dell’offesa e rientra pertanto nell’ambito della libertà di manifestazione del pensiero, e come
tale protetta dall’art. 5 c. 1 della Legge fondamentale. Si riafferma così l’effetto diretto dei diritti
fondamentali anche nelle controversie davanti al giudice ordinario. (Quad. Cost., 2013, I, 222)
3 dicembre 2012 – La CDU contraria all’equiparazione fiscale delle coppie omosessuali. Dopo un
ampio dibattito, il congresso del partito cristiano-democratico ha assunto a maggioranza una posizione
contraria ad equiparare sotto il profilo fiscale le coppie sposate a quelle omosessuali. Nonostante alcune
pronunce del Tribunale costituzionale federale, che hanno ridotto la disparità di trattamento, permangono
ancora alcune differenze importanti nel regime fiscale che si applica alla famiglia fondata sul matrimonio
rispetto a quello vigente per le coppie registrate omosessuali, che non possono accedere all’istituto del
matrimonio. A seguito di questa decisione, i partiti di opposizione a livello federale (SPD, Verdi e Linke)
bloccano il compromesso all’interno della commissione di conciliazione tra Bundestag e Bundesrat, dove
una complessiva legge di riforma fiscale era approdata per il mancato accordo tra la Camera bassa (a
maggioranza CDU/CSU-FDP) e il Bundesrat (controllato da una maggioranza di sinistra). La legge dovrà
dunque iniziare da capo il suo iter parlamentare. (Quad. Cost., 2013, I, 223)
4 dicembre 2012 – Angela Merkel confermata alla guida della CDU. Il congresso del partito ha rieletto
al suo vertice la Cancelliera con il 97,94% dei voti, che sarà così nuovamente candidata alla Cancelleria
alle elezioni federali del 22 settembre. Analogamente, il 9 dicembre il congresso straordinario della SPD
ha confermato Peer Steinbrück quale candidato al ruolo di Cancelliere, con il 93,5% dei voti. Sarà
dunque l’ex ministro federale delle finanze nel governo di grande coalizione guidato da Merkel a sfidare la
Cancelliera alle elezioni federali. Secondo i sondaggi di fine anno, Merkel può contare su un ampio margine
di vantaggio nei consensi rispetto a Steinbrück – tra l’altro danneggiato dalle accuse di aver accumulato
consistenti somme di danaro con varie attività, tra cui discorsi e conferenze pagati fino a 25.000 euro
ciascuna, , cosa non ben vista in Germania. Se l’affermazione personale di Merkel sembra fuori discussione,
l’incognita delle prossime elezioni federali sembra essere nel risultato dei partiti e soprattutto rispetto alle
possibili alleanze, poiché l’attuale partner di governo, la FDP, è in forti difficoltà e i potenziali alleati della
SPD, i Verdi, sono in crescita, tanto da prospettarsi anche ipotesi di alleanze meno tradizionali, come
CDU/CSU e Verdi. (Quad. Cost., 2013, I, 223)
13 dicembre 2012 – Approvata la legge sulla circoncisione maschile infantile. In risposta alla sentenza
del Tribunale di Colonia, che in maggio aveva dichiarato che la circoncisione maschile dei bambini, in
assenza di una finalità terapeutica giustificativa, integrerebbe il reato di lesione personale aggravato
dall’utilizzo di strumenti pericolosi, ha approvato una legge che ammette e regola i limiti della circoncisione
maschile infantile. La legge autorizza i genitori a far sottoporre i propri figli, in determinate ipotesi, ad
interventi di circoncisione da parte di personale sanitario qualificato entro i sei mesi di età (e in alcuni casi
anche dopo), e mira tra l’altro a garantire più adeguatamente la libertà di educazione e religiosa, poiché la
circoncisione è prevista nelle religioni ebraica e musulmana. (Quad. Cost., 2013, I, 223)
14 dicembre 2012 – Due importanti decisioni dei Bundestag e Bundesrat. A larga maggioranza, il
Bundestag approva l’invio di un contingente fino a 400 soldati e due batterie antimissile Patriot al confine
turco-siriano, a protezione della sicurezza della Turchia in caso di attacchi siriani. Nello stesso giorno, il
Bundesrat delibera di iniziare davanti al Tribunale costituzionale federale un procedimento per lo
scioglimento del partito di estrema destra NPD ex art. 21 Legge fondamentale. Nel 2003 un’analoga
richiesta era stata respinta dal Tribunale quando era emerso che alcune delle prove portate a dimostrazione
della natura neonazista del partito erano in realtà stete costruite dai servizi segreti. La NPD ha attualmente
circa 6000 iscritti ed è rappresentata nei parlamenti regionali di Macklenburg-Vorpommern e Sassonia.
(Quad. Cost., 2013, I, 223)
20 dicembre 2012 – La Suprema Corte federale si pronuncia sui limiti ai test genetici di massa. In un
processo per violenza sessuale, la Corte federale (Bundesgerichtshof) ha stabilito l’inutilizzabilità di dati
provenienti da test genetici di massa. Poiché gli indizi indicavano che il colpevole provenisse da un luogo
specifico, il giudice di merito aveva ordinato un test del DNA su tutti i residenti maschi di quella località
(circa 2400 persone). L’analisi non aveva fornito cellule identiche a quelle ritrovate sulla vittima, ma solo
due casi di analogia, che indicavano un probabile rapporto di parentela con il reo, e infatti provenivano dal
padre e dallo zio. I supremi giudici hanno stabilito che dati di test genetici di massa possano essere
confrontati e utilizzati solo se il materiale proviene da uno dei partecipanti all’evento e non da semplici
parenti. (Quad. Cost., 2013, I, 223-224)
2013
20 gennaio 2013 – Elezioni in Bassa Sassonia. Vittora di SPD e Verdi, che tornano al governo del Land
scalzando la precedente coalizione CDU-FDP (al governo del Land da 10 anni), sia pure con un solo seggio
di vantaggio (69 a 68). Si sgonfia il fenomeno dei Pirati, che non riescono a superare la soglia di
sbarramento, al pari della Linke. Stephan Weil (SPD), finora sindaco di Hannover, è il nuovo MinistroPresidente. La CDU del Ministro-Presidente uscente McAllister resta il primo partito (36%, -4,5%), la SPD
ottiene il 32,6% (+2,3%), i Verdi il 13,7% (+5,7%) e i liberali della FDP il 9,9% (+1,7%). SPD e Verdi
hanno ora anche la maggioranza nel Bundesrat (36 voti su 69). Il buon successo della FDP evita le
dimissioni del leader Philipp Rösler, da mesi oggetto di forti critiche nel partito per gli ultimi risultati
elettorali poco brillanti. (Quad. Cost., 2013, II, 530)
20 febbraio 2013 – Inammissibile il ricorso della NPD contro Bundestag, Bundesrat e Governo
federale. Il secondo Senato del Tribunale costituzionale federale ha dichiarato inammissibile il ricorso
presentato dal partito nazionaldemocratico (NPD, estrema destra) contro il procedimento avviato da
Governo federale, Parlamento e Bundesrat per dichiararne lo scioglimento in quanto perseguirebbe obiettivi
incostituzionali. Il ricorso della NPD mirava ad ottenere una pronuncia del Tribunale che escludesse la sua
incostituzionalità. Il ricorso è stato però dichiarato inammissibile, giacché un procedimento di questo tipo
non è previsto. Viene pertanto respinta la tesi dei ricorrenti secondo cui l’avvio del procedimento di
scioglimento significherebbe un divieto di fatto prima che il Tribunale possa pronunciarsi
sull’incostituzionalità del partito. (Quad. Cost., 2013, II, 530)
6 febbraio 2013 – Importante sentenza in tema di procreazione assistita. La Corte d’appello di Hamm
ha riconosciuto il diritto di una donna nata dalla fecondazione eterologa ad accedere all’identità del
donatore. Fino ad ora la prassi medica comune era quella di distruggere i dati relativi all’identità del
donatore e della ricevente dopo un periodo di dieci anni. La Corte ha bilanciato la legittimità della
distruzione dei documenti che permettevano di risalire all’identità del donatore (a garanzia dell’anonimato
dello stesso) con il diritto dei figli a conoscere l’identità biologica dei genitori, esteso ora anche a coloro
che sono nati da fecondazione eterologa, facendo prevalere il loro diritto su quello all’anonimato del padre.
(Quad. Cost., 2013, II, 530)
9 febbraio 2013 – Si dimette la ministra federale dell’istruzione e della ricerca. Annette Schavan,
esponente di spicco della CDU, si dimette dopo che l’università di Düsseldorf le aveva ritirato il titolo di
dottore di ricerca, conseguito nel 1980, accusandola di plagio di parte della tesi. Un caso analogo aveva
riguardato, due anni fa, l’ex ministro della difesa zu Guttenberg (CSU). Nuova ministra federale
dell’istruzione e della ricerca è Johanna Wanka (CDU), con esperienza in tale dicastero nei Länder
Brandeburgo e Bassa Sassonia. (Quad. Cost., 2013, II, 530)
19 marzo 2013 – Illegittimi gli accordi informali tra le parti nel processo penale. Il Tribunale
costituzionale federale stabilisce da un lato che non sono illegittime le norme del codice di procedura penale
che disciplinano le modalità e i limiti con cui le parti del processo possono accordarsi sull’applicazione
della pena prima dell’udienza, anche se invita il legislatore a monitorare in moto continuo e attento che
queste non sfocino in violazioni del diritto costituzionale di difesa. Illegittime sono invece per il Tribunale
le trattative informali che si svolgono al di fuori dei limiti delle disposizioni del codice di rito. (Quad. Cost.,
2013, II, 530-531)
25 marzo 2013 – Ricorso contro la legge di perequazione finanziaria. Baviera e Assia impugnano la
legge di perequazione finanziaria, che disciplina il meccanismo dei trasferimenti orizzontali fino al 2019.
Secondo le disposizioni impugnate, i tre Länder più ricchi (Baviera, Baden-Württemberg e Assia) si
troverebbero a trasferire ai rimanenti 13 Länder quasi 8 miliardi di euro. Nel 2012 il Finanzausgleich
orizzontale era stato complessivamente di 7,9 miliardi, la metà dei quali pagato dalla Baviera, 2,7 miliardi
dal Baden-Württemberg e 1,3 miliardi dall’Assia. Il Baden-Württemberg (guidato da un governo di sinistra,
a differenza degli altri due) per il momento non aderisce al ricorso, pur non escludendo di farlo in un
secondo momento. Il ricorso suscita animate discussioni politiche sulla solidarietà nazionale e i suoi limiti.
Il governo bavarese annuncia non solo l’intenzione di ridurre i trasferimenti ai Länder economicamente più
deboli, ma anche quella di introdurre un sistema perequativo fondato meno sui trasferimenti diretti e più
sulla competizione economica e fiscale tra i territori, ad esempio introducendo la possibilità di variare le
aliquote e di innescare un certo grado di concorrenza tributaria tra i Länder. (Quad. Cost., 2013, II, 531)
14 aprile 2013 – Gli euroscettici fondano un partito. Si è tenuto a Berlino il congresso fondativo del
partito Alternative für Deutschland (AfD), che ha nel suo programma uno "scioglimento ordinato"
dell’Euro-zona, con l’uscita dall’Euro degli Stati dell’Europa meridionale. Il nuovo partito intende
presentarsi alle elezioni federali di settembre. Commenti positivi sono venuti non solo dagli analisti antieuro, ma anche da quelli favorevoli, che sperano che la presenza di questo partito possa spostare su posizioni
più europeiste la CDU della Cancelliera Merkel. (Quad. Cost., 2013, III, 764)
15 aprile 2013 – Pubblicità dei processi e diritto di cronaca. Diversi ricorsi costituzionali individuali
sono stati presentati nell’ambito processo in corso a Monaco contro il partito di estrema destra NSU.
Oggetto dei ricorsi era la decisione di tenere le udienze in un’aula troppo piccola per un processo di grande
interesse mediatico, e di limitare l’accesso della stampa. Nel non accogliere i ricorsi in sede di procedimento
camerale sommario, la 3. Camera del 1. Senato rinvia comunque la decisione al Presidente del 1. Senato
del Tribunale costituzionale federale. (Quad. Cost., 2013, III, 764)
18 aprile 2013 – No alle “quote rosa” nei consigli di amministrazione. Il Bundestag non approva (320
no e 277 sì) la proposta di legge che prevedeva una percentuale minima di donne del 20% nei consigli di
amministrazione delle imprese tedesche. La quota fissa avrebbe dovuto sostituire l’attuale “Flexi-Quote”,
un sistema che prevede non già un minimo di presenze, ma un obbligo a fissare (e rispettare) un graduale
aumento della percentuale di donne entro un certo periodo. Il progetto di legge era stato caldeggiato dalla
già ministra CDU Ursula von der Leyen, ma era stato presentato, giocando d’anticipo, dalle opposizioni
socialdemocratica e verde. Attualmente la presenza femminile si aggira intorno al 4 per cento nei cda delle
200 aziende più importanti, a fronte di un 68 per cento di donne occupate e un terzo dei deputati di sesso
femminile. La Cancelliera Merkel, il cui partito ha votato contro la proposta, non poteva permettersi una
sconfitta politica a pochi mesi dalle elezioni federali, ma la questione è comunque destinata a riproporsi
nella nuova legislatura. (Quad. Cost., 2013, III, 764)
24 aprile 2013 – Importante pronuncia del BVerfG sulla legislazione antiterrorismo e sui rapporti
con l’UE. Per i giudici costituzionali federali l’impostazione complessiva della legge sulla raccolta e la
conservazione di dati per finalità antiterrorismo (Antiterrordateigesetz) non viola la Legge fondamentale.
Tuttavia alcuni suoi aspetti sono suscettibili di violare i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti se
non disciplinati in modo chiaro e limitato quanto all’utilizzo e al controllo dei dati, aspetti questi non
sufficientemente contenuti nella legge. Al legislatore viene dato tempo fino al 31 dicembre 2014 per
adeguare la legislazione alla sentenza, e nel frattempo l’applicazione della legge sarà possibile tenendo
conto dei rilievi. Tra questi è importante segnalare un passaggio della decisione, in cui il Tribunale afferma
che gli atti qualificati come terrorismo non devono essere combattuti con misure emergenziali, che possono
derogare alle regole comuni del diritto penale, ma come fattispecie penali da affrontare con gli strumenti
dello Stato di diritto. La sentenza ha anche rilievo in tema di rapporto con l’Unione europea, perché i giudici
ritengono non necessario un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, richiesto dai ricorrenti. Per il
Tribunale, la legge in questione e le misure per la sua attuazione non si configurano quale attuazione del
diritto dell’UE, ma come fattispecie di diritto soltanto interno, e pertanto non è applicabile al caso in
questione la Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Questo nonostante il recente precedente della Corte di
Giustizia nel caso Ackerberg/Franson, da cui sembra trasparire un ambito di applicazione quasi illimitato
del diritto dell’UE e della Carta dei diritti fondamentali. Non pare casuale l’esplicito richiamo alla
pronuncia della Corte di Giustizia da parte dei giudici di Karlsruhe, che ne sottolineano la non applicabilità
(quasi a voler mettere dei paletti rispetto alla portata espansiva della giurisprudenza Ackerberg/Franson)
ma anche la non esistenza, nel caso di specie, di un atto ultra vires da parte dell’Unione europea, cosa che
avrebbe obbligato ad una reazione nullificatrice il Tribunale in base alla sentenza Lisbona. (Quad. Cost.,
2013, III, 764-765)
16 maggio 2013 – Scandalo “parentopoli” nel Parlamento bavarese. Da alcuni mesi è esploso in Baviera
lo scandalo relativo alle assunzioni di parenti dei deputati regionali da parte del Parlamento di Monaco. In
realtà la legislazione non vietava le assunzioni dirette o indirette di parenti come assistenti o collaboratori
parlamentari (il deputato A assume il parente del deputato B e viceversa), che sono pagati dal Parlamento
stesso. E’ tuttavia emerso che nell’ultimo decennio ben 56 parlamentari regionali della CSU avevano
assunto o fatto assumere coniugi o parenti di primo grado dalle strutture del Parlamento. A seguito dello
scandalo suscitato, la legislazione è stata rapidamente modificata ed ora queste pratiche non saranno più
permesse. In autunno si terranno le elezioni regionali in Baviera. (Quad. Cost., 2013, III, 765)
17 maggio 2013 – Forte aumento delle richieste di asilo. Secondo i dati comunicati dall’Ufficio federale
per la migrazione e i rifugiati (BAMF), nel mese di aprile sono state presentate 7541 domande di asilo. Si
tratta del 73% in più rispetto allo stesso mese dell’anno prima. L’aumento riguarda soprattutto persone
provenienti dalla Russia. Il 2012 ha registrato il record di persone immigrate in Germania dal 1995, oltre
un milione (il 13% in più rispetto all’anno precedente). Tuttavia, sempre nel 2012 sono emigrate 712.000
persone (il 5% in più del 2011), in gran parte (579.000) cittadini stranieri. Dal 2010 il saldo tra
immigrazione e emigrazione è nuovamente positivo. (Quad. Cost., 2013, III, 765)
23 maggio 2013 – La SPD festeggia i 150 anni . Il partito più antico dell’Europa continentale celebra con
una festa di due giorni un anniversario importante, pur trovandosi in un momento di difficoltà politica. I
sondaggi in vista delle elezioni federali di settembre non sono incoraggianti , e il partito sembra diviso tra
la linea del presidente del partito, Sigmar Gabriel, che spinge per un più chiaro posizionamento a sinistra,
e quella del candidato Cancelliere, Peer Steinbrück, più orientato al centro. Ospite d’onore alle celebrazioni
il Presidente francese Hollande. (Quad. Cost., 2013, III, 765)
31 maggio 2013 – Censimento e perequazione finanziaria. A seguito dell’ultimo censimento della
popolazione cambia anche la perequazione finanziaria tra i Länder, talvolta in modo significativo. La cittàstato di Amburgo, ad es., si ritrova con il 4,6% di residenti in meno di quanto finora stimato e dovrà pertanto
pagare circa 70 milioni all’anno in più per la perequazione orizzontale. Altri Länder si trovano invece a
ricevere di più, come la Renania-Palatinato. Dalla popolazione dipendono da un lato la distribuzione tra i
Länder della rispettiva quota dell’imposta federale di maggior gettito, quella sul valore aggiunto, e dall’altro
la determinazione del reddito medio per abitante di ciascun Land ai fini della perequazione orizzontale.
Così se la popolazione diminuisce in un Land pagatore, questo paga di più, mentre se decresce in un Land
che beneficia della perequazione, questo riceve di meno. (Quad. Cost., 2013, IV, 1121)
9 luglio 2013 – Costituzionalità del voto per corrispondenza. Il Tribunale costituzionale federale dichiara
conforme a costituzione la cd. “liberalizzazione” del voto per corrispondenza, introdotta con una modifica
delle leggi per le elezioni federali ed europee. La richiesta di voto per corrispondenza può ora essere
avanzata senza più alcun obbligo di indicarne le motivazioni. (Quad. Cost., 2013, IV, 1121)
29 luglio 2013 – Dimissioni di Platzeck. Il Ministro-Presidente del Brandeburgo, Matthias Platzeck (SPD),
si dimette per motivi di salute. Finisce così la carriera politica del carismatico leader politico, iniziata ai
tempi della DDR come attivista ambientalista, e culminata con il ruolo di Ministro-Presidente per 10 anni
e con la guida della SPD federale per un breve periodo nel 2005. (Quad. Cost., 2013, IV, 1121)
13 agosto 2013 – Nessun risarcimento per le vittime civili dei bombardamenti in Kosovo. Il Tribunale
costituzionale federale ha dichiarato inammissibili i ricorsi individuali volti ad ottenere la condanna della
Repubblica federale ad un risarcimento per le vittime civili dei bombardamenti effettuati in Kosovo
dall’esercito tedesco nel quadro dell’intervento militare della NATO nel 1999. Sono state così confermate
le pronunce in tal senso dei tribunali di merito. (Quad. Cost., 2013, IV, 1121-1122)
12 settembre 2013 – Importante pronuncia sulla libertà religiosa. Il Tribunale amministrativo federale
respinge i ricorsi individuali di studentesse di religione islamica contro l’obbligo di partecipare ai corsi di
nuoto. Nel bilanciare la libertà religiosa con l’obbligo scolastico, i giudici ricordano che quasi tutte le
religioni dettano obblighi morali “totalizzanti”, ma questi vanno calati nel contesto della società
secolarizzata, che impone anche ai portatori di una determinata fede di confrontarsi con questa società.
Pertanto, il rifiuto di una ragazzina tredicenne e dei suoi genitori di frequentare la piscina nel quadro del
corso di educazione fisica non è un esercizio della libertà religiosa in senso stretto. Non si tratta di un
comportamento legato al culto di una religione o ad una attività di preghiera, ma solo di un disagio dovuto
al contatto tra persone educate religiosamente e la realtà sociale. Per i giudici l’obbligo scolastico non può
ritenersi condizionato dalla pretesa di escludere parti della realtà sociale che possano essere ritenute
improprie da concezioni religiose individuali. “Un’organizzazione dell’insegnamento che tenga conto di
ogni orientamento religioso non è praticabile”, conclude il Tribunale. (Quad. Cost., 2013, IV, 1122)
15 settembre 2013 – Elezioni in Baviera. I cristiano-sociali bavaresi (CSU) riconquistano la maggioranza
assoluta dei seggi. I liberali, partner nella coalizione di governo nell’ultima legislatura, non superano la
soglia di sbarramento del 5%. La CSU ottiene il 47,7% (+4,2% rispetto al 2008), la SPD il 20,6% (+2%), i
Freie Wähler il 9% (-1,2%), i Verdi l’8,6% (-0,8), la FDP il 3,3% (-4,7), la Linke il 2,1% (-2,3), i Piraten
1,8%, altri partiti il 6,6%. Nel nuovo Parlamento di Monaco la CSU conquista 101 seggi (+9) e governerà
nuovamente da sola, mentre l’opposizione consiste di SPD 43 (+4), Verdi 18 (-1), FW 18 (-3). Restano
fuori gli altri partiti, specie la FDP, che perde tutti i 16 seggi che aveva. Aumenta la partecipazione al voto:
ha votato il 64,5% dei 9,5 milioni di aventi diritto, contro il 57,9% del 2008. (Quad. Cost., 2013, IV, 1122)
22 settembre 2013 – Elezioni in Assia. La CDU raggiunge il 38,3% (+1,1%), la SPD il 30,7% (+7%), i
Verdi l’11,1% (-2,6%), la Linke il 5,2% (-0,2%), e la FDP si salva con un risicato 5% (-11,2%). Non
superano la soglia di sbarramento il partito anti-europeo Alternative für Deutschland (AfD) e altri partiti.
Nel nuovo Parlamento di Wiesbaden la CDU ottiene 47 seggi (+1), la SPD 37 (+8), i Verdi 14 (-3), la FDP
6 (-14), la Linke conferma i 6 che aveva. La composizione del governo risulta particolarmente complessa,
perché la precedente coalizione CDU-FDP non ha più la maggioranza, ma nemmeno ce l’ha una coalizione
SPD-Verdi, ed è dunque probabile una grande coalizione CDU-SPD. Il Ministro-Presidente uscente Volker
Bouffier (CDU) sarebbe così riconfermato, a meno di una improbabile alleanza tra SPD, Verdi e l’estrema
sinistra della Linke, peraltro ripetutamente esclusa in campagna elettorale dai socialdemocratici, anche
perché un tentativo simile aveva portato, quattro anni fa, ad una profonda crisi e a nuove elezioni in seguito
alla sconfitta della candidata per la carica di Ministro-Presidente nel Parlamento, Andrea Ypsilanti, alla
quale alcuni deputati del proprio partito avevano negato la fiducia per protesta contro una coalizione con la
Linke. (Quad. Cost., 2013, IV, 1122)
22 settembre 2013 – Grande vittoria per la Cancelliera Merkel nelle elezioni federali. I democristiani
della CDU/CSU vincono largamente le elezioni federali e sfiorano la maggioranza assoluta dei seggi al
Bundestag, mancata per soli 5 seggi. Non superano la soglia di sbarramento del 5% gli euroscettici di
Alternative für Deutschland (AfD), presentatisi per la prima volta e comunque premiati da un buon successo
(4,7%), e soprattutto i liberali della FDP, finora partner della coalizione di governo, che subiscono un vero
tracollo ed escono per la prima volta dal Bundestag (4,8%; -9,8%). CDU e CSU insieme ottengono il
41,55% dei voti (+7,7%), la SPD il 25,7% (+2,7), la Linke diventa il terzo partito con l’8,6% (-3,3%), a
spese dei Verdi, fermi all’8,4% (-2,3). Fuori dal Parlamento anche il partito dei Pirati col 2,2%. La
partecipazione al voto è tornata a salire (73%) dopo il record negativo del 2009 (70,8%). Il riparto dei seggi
è il seguente: CDU/CSU 311 (+72), SPD 192 (+46), Linke 64 (-12), Verdi 63 (-5). Il totale dei seggi (che
al Bundestag non è fisso ma dipende da alcune variabili legate al sistema elettorale) si attesta a 630, 8 in
più della passata legislatura. Per quanto una coalizione di sinistra SPD, Verdi e Linke sia teoricamente
possibile, la guida del Governo spetterà alla vittoriosa CDU/CSU guidata da Angela Merkel, che avrà così
un terzo mandato come Cancelliere federale. Numericamente sarebbe possibile anche un’alleanza
CDU/CSU-Verdi, che viene però scartata a livello federale: nonostante il Baden-Württemberg sia
attualmente governato da una tale coalizione, un analogo esperimento era fallito ad Amburgo. A pochi
giorni dalle elezioni sono quindi iniziati i colloqui di Merkel con la SPD per dar vita ad una nuova grande
coalizione, sul modello di quella già guidata dalla Cancelliera tra il 2005 e il 2009. Il nuovo Parlamento
deve riunirsi entro il 22 ottobre e alla seconda seduta deve eleggere il Cancelliere - senza dibattito come
recita l’art 63 della Legge fondamentale. (Quad. Cost., 2013, IV, 1122-1123)
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