n. 3 del 28 febbraio 201 - home istituto comprensivo palazzo

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Periodico dell’Istituto Comprensivo “S.G.Bosco”
di Palazzo San Gervasio (PZ)
Anno I – n.3
28 febbraio 2014
REGISTRO ELETTRONICO:
dono della spending review.
“NESSUN FILO SPINATO POTRA' FERMARE IL
VENTO”
Spending review significa letteralmente
"revisione della spesa", in sostanza un'analisi
dei capitoli di spesa dei singoli dicasteri
finalizzata ad individuare tagli di spesa per
situazioni di inefficienza e spreco di denaro.
Ma vediamo quali sono i provvedimenti che
interessano la scuola.
In particolare con il decreto legge n. 95/2012,
convertito dalla legge n. 135/2012, viene dato
un ulteriore impulso al processo di
dematerializzazione
che,
nella
scuola
riguarda: le iscrizioni da effettuare con
modalità on-line; la pagella in formato
elettronico, con la stessa validità legale del
documento cartaceo, da rendere disponibile
per le famiglie sul web o tramite posta
elettronica o altra modalità digitale; i registri
on line; l’invio delle comunicazioni agli alunni
e alle famiglie in formato elettronico.
Si può parlar male del registro elettronico?
Valutiamo insieme quali potrebbero essere i
“pro” e i “contro”.
Il registro elettronico è un sistema informatico
che ha lo scopo di migliorare il sistema di
comunicazione scuola-famiglia mediante l'uso
delle nuove tecnologie. L'adozione costituisce
una risposta efficace alla crescente richiesta
delle famiglie di fruire di una comunicazione
più rapida e flessibile. Oltre a favorire la
comunicazione, il servizio è stato sviluppato
anche allo scopo di potenziare l'offerta
formativa, consentendo all'Istituto che lo
utilizza di confermare e rafforzare la propria
immagine ed il proprio prestigio sul territorio.
Viceversa potrebbe capitare che i genitori non
si facciano più vedere ai colloqui con i docenti
o alle riunioni dei consigli, basta il voto letto
sul video, la media la faranno da sé. Come se
la valutazione fosse cosa di numeri: niente
storia di una conquista da raccontare e
condividere, niente alleanza educativa da
concordare.
Oppure i genitori a scuola ci vanno, ma vanno
a fine quadrimestre e a fine anno, a
contestare il voto in “pagella”, perché non
rispetta la media dei voti monitorata per mesi
La parola “Shoah” è un termine
ebraico che significa “sterminio,
annientamento”.
Durante la seconda guerra mondiale,
questo concetto si è trasformato in
crudele realtà. Infatti un tedesco di
nome Hitler credeva che ci fosse una
razza superiore ad un’altra, la
cosiddetta “razza ariana” e gli ebrei
facevano parte di una classe inferiore
e per questo motivo li annientò e li
eliminò completamente.
Molti ebrei vennero deportati nei
campi di concentramento dove
venivano bruciati nei forni crematori
e uccisi nelle camere a gas.
Il 27 gennaio venne liberato dagli
alleati ( Russi e Americani) il campo
di concentramento di “Auschwitz”, e
ricordato nella storia “IL GIORNO
DELLA MEMORIA”.
In questo giorno, la nostra maestra ci
ha fatto vedere un film dove si
raccontava la storia di due bambini,
uno tedesco ed uno ebreo. Il film dal
titolo “IL BAMBINO CON IL PIGIAMA
A RIGHE”, metteva in risalto le
atrocità che venivano commesse dai
tedeschi nei confronti degli ebrei.
Durante la visione molti di noi si
sono commossi ed ho pensato che
molte volte noi bambini non
apprezziamo quello che abbiamo. Ci
chiediamo come sarebbe stata la
nostra infanzia in quei tempi pieni di
crudeltà e di violenza, non oso
immaginarlo. Spero che quello che è
successo sia di insegnamento a tutta
l’umanità a non compiere più queste
violenze.
Penso che tutto quello che si è
verificato nella storia ci aiuti a vivere
meglio, a volerci più bene e non
creare nessuna diseguaglianza di
razza perché Dio quando ci ha creato
ci ha fatto tutti uguali.
UN RICORDO AFFETTUOSO A TUTTI
GLI EBREI STRERMINATI
di Lopomo Paola e Di Paolo Rosa
IL LUMINO
Oggi racconto della Shoah
tutti insieme parliamo qua
questa memoria non è da scordar
e tutti insieme ci commoviam.
E in questo giorno davvero speciale
accendiamo un lumino per
ricordare.
di Di Paolo Rosa e Lopomo Paola
online. Come se il processo di
apprendimento e crescita potesse
diventare un numero.
La domanda è: - Funziona oppure
no?. Sicuramente spetterà a noi fare
in modo che i “contro” si tramutino
in “pro”: “tra il dire e il fare ci sono
di mezzo gli uomini”.
1
LA LINGUA INGLESE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Fra i traguardi per lo sviluppo delle
competenze, al termine della Scuola
dell’Infanzia, le Indicazioni Ministeriali
sottolineano l’importanza di fornire agli
allievi occasioni nelle quali essi possano
apprezzare e sperimentare la pluralità
linguistica e confrontarsi con lingue
diverse. Da qui nasce il progetto “Playing
with English” per i bambini di cinque anni,
mirato al loro coinvolgimento attivo nel
processo
di
apprendimento,
privilegiando i momenti dedicati al gioco
e al lavoro di gruppo. Il personaggio
mediatore di tale Progetto è l’orsetto
“Teddy bear” che accompagna i bambini,
in modo piacevole e divertente, durante
tutto il percorso didattico. I bambini
sono fortemente motivati e curiosi di
apprendere!
”Alla scoperta di Teddy” ….
Carnival
Carnival, carnival, carnival is here
I can dress up with my friends
I can play and be a star for a day.
Carnival, carnival, carnival is here
with its joy and fun
costumes are blue, red and green,
look I’m Harlequin!
LETTERA AD UN AMICO
EBREO
Caro amico mio,
in questo momento mi chiedo se questa
lettera abbia ancora un destinatario.
Il mio cuore ti immagina triste e solo. Se
chiudo gli occhi ti immagino in mezzo al
campo. Sul tuo viso vedo il filo spinato
che ci separa.
Tu hai i piedi nel fango, il viso stanco e
sporco e indossi quel sottile pigiama a
righe.
Io ti guardo, senza la tua mamma, senza il
tuo papà…. come fai? Come riesci a
sopportare tutto?
Rinuncerei a qualcosa di mio per darlo a
te…. un gioco? Non è quello che ti serve.
Dei vestiti caldi, pesanti, asciutti? Sì,
quelli sì, e del cibo per non farti morire di
fame.
So che la cosa che desideri di più è la
libertà, l’amore, ma quelli non posso
darteli io, purtroppo.
C’è, però, una cosa che posso fare,
pregare perché tu possa diventare grande
come tutti i bambini del mondo.
E posso dirti: Vivi ogni giorno come se
fosse l’ultimo. Perché un giorno potresti
non rivedere mai più la luce del sole, ma
non smettere mai di sperare!”
di Aurora Martinelli
Le mois de l’amour
Le mois de février, avec la fête de Saint Valentin, c’est le mois de l’amour. Nous avons lu ce poème de Prévert et ensuite nous
avons réfléchi sur ce sentiment. Voilà ce que nous pensons:
Il mese di febbraio, con la festa di San Valentino, è il mese dell’amore. Noi abbiamo letto questa poesia di Prévert e poi abbiamo
riflettuto su questo sentimento. Ecco ciò che pensiamo:
I ragazzi che si amano
Les enfants qui s’aiment
Les enfants qui s’aiment s’embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s’aiment
Ne sont là pour personne
Et c’est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie
Les enfants qui s’aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l’éblouissante claret de leur premier amour.
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li indicano con un dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è solo la loro ombra
Che trema nella notte
Suscitando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le loro risate e la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante luce del loro primo amore.
Pour nous l’amour c’est la passion, la joie, un sentiment profond.
L’amour est merveilleux, tendre, séduisant, fondamental, heureux, fou.
L’amour c’est ce qu’on attend pour croire dans une vie véritablement épanoissante.
Per noi l’amore è passione, gioia, sentimento profondo.
L’amore è meraviglioso, tenero, seducente, fondamentale, felice, folle.
L’amore è ciò che aspettiamo per credere in una vita davvero piena e felice.
classe 3° A Scuola Secondaria di Montemilone
QUI
c’è SPAZIO
per VOI
2
La teoria
tolemaica e
la teoria
copernicana
La necessità di spiegare i grandi
eventi della natura, quali il
susseguirsi del giorno e della notte e
l’alternarsi delle stagioni, portò a una
delle
scienze
più
antiche,
l’astronomia, che era già diffusa
presso i Babilonesi. I greci furono i
primi a realizzare un modello del
Sistema Solare: in esso la Terra,
piatta e immobile, era al centro
dell’Universo e il Sole, la Luna e i
pianeti ruotavano intorno ad essa
secondo orbite circolari. Si affermò in
seguito il modello elaborato nel II
secolo d.C. dall’astronomo Claudio
Tolomeo di Alessandria d’Egitto che,
riprendendo quello greco, propose la
cosiddetta teoria tolemaica o
geocentrica,
che
dominò
l’astronomia per tutto il Medioevo.
Secondo tale teoria, il Sistema Solare
è una grande sfera al centro
dell’Universo, e la Terra, piatta e
immobile, è situata al centro di
questa sfera. Attorno ad essa
ruotano, su sfere concentriche, il
Sole, la Luna e gli altri pianeti; il tutto
è circondato dall’ultima sfera, quella
delle stelle fisse, che segna il confine
dell’Universo.
Nel 1947, l’astronomo polacco
Niccolò Copernico contestò la teoria
geocentrica e propose una nuova
teoria detta teoria copernicana o
eliocentrica, secondo la quale è il
Sole al centro dell’Universo, mentre
la Terra si muove intorno al Sole.
La teoria copernicana fu a lungo
osteggiata; essa non piaceva alle
autorità del tempo compresa la
Chiesa cattolica che scomunicò
Copernico. Si deve a Galileo Galilei e
Isaac
Newton,
la
definitiva
affermazione
della
teoria
eliocentrica:
• Galileo grazie al suo cannocchiale
astronomico portò prove decisive
che
convalidarono
la
teoria
copernicana;
• Newton con la scoperta della legge
della
gravitazione
universale
dimostrò scientificamente che sono i
pianeti a ruotare intorno al Sole
percorrendo orbite ben definite.
GALILEO GALILEI
(Pisa,15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio
1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo
e matematico italiano, considerato il padre
della scienza moderna. Il suo nome è
associato a importanti contributi in
dinamica e in astronomia, fra cui il
perfezionamento del telescopio, che gli
permise
importanti
osservazioni
astronomiche e all’introduzione del
metodo scientifico. Di primaria importanza
furono il suo ruolo nella rivoluzione
astronomica e il suo sostegno al sistema
eliocentrico e alla teoria copernicana.
Sospettato di eresia e accusato di voler
sovvertire la filosofia naturale aristotelica
e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e
condannato dal Sant'Uffizio, nonché
costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura
delle sue concezioni astronomiche e al
confino nella propria villa di Arcetri.
Il 5 settembre 1580, Galileo fu iscritto
all'Università di Pisa dal padre Vincenzo
con l'intenzione di fargli studiare medicina,
per fargli ripercorrere la tradizione del suo
glorioso antenato Galileo Bonaiuti e
soprattutto per fargli intraprendere una
carriera che poteva procurare lucrosi
guadagni. L'attenzione di Galileo fu presto
attratta dalla matematica, che cominciò a
studiare dall'estate del 1583. Durante la
sua permanenza a Pisa, protrattasi fino al
1585, Galileo arrivò alla sua prima,
personale scoperta, l'isocronismo delle
oscillazioni del pendolo. La leggenda
racconta che l’idea gli sarebbe venuta in
mente mentre osservava le oscillazioni di
una lampada allora sospesa nella navata
centrale del Duomo di Pisa.
Dopo quattro anni il giovane Galileo
rinunciò a proseguire gli studi di medicina
a Pisa e andò a Firenze, dove approfondì i
suoi nuovi interessi scientifici, occupandosi
di meccanica e di idraulica. Galilei nel
1592, si trasferì a Padova dove era stato
raccomandato per il prestigioso Studio di
Padova, dove era ancora vacante la
cattedra di matematica. Nel dinamico
ambiente dello Studio di Padova, risultato
anche del clima di relativa tolleranza
religiosa garantito dalla Repubblica
veneziana, Galileo intrattenne rapporti
cordiali anche con personalità di
orientamento filosofico e scientifico.
Una "nuova stella" fu osservata il 9 ottobre
1604 dall'astronomo Ilario Altobelli, il
quale ne informò Galileo.
continua sul sito…
di Tinelli Ilenia e Laccertosa Concetta
A proposito dei film visti
in TV…
Scrivono Carmela Lasaponara e Concetta
Laccertosa: la fiction dal titolo Braccialetti
Rossi, è basata sull’amicizia e parla di sei
ragazzi malati, che, in ospedale formano
appunto il gruppo dei Braccialetti Rossi.
I protagonisti sono: Leo, il leader, forte e
pieno di energia, Vale, il vice, Cris, la
ragazza, Davide il Bello, Rocco,
l’imprescindibile,
Tony,
il
furbo,
divertente e sensibile. Leo e Vale
diventano amici, perché hanno molte
cose in comune. Cris è anoressica, ma
grazie a Leo migliora le sue condizioni di
salute. Davide muore, perché l’intervento
cui si sottopone è piuttosto delicato. Il
gruppo ha di lui un bel ricordo: Leo
consegna al padre il suo braccialetto
rosso. La voce narrante è quella di Rocco,
in coma da otto mesi. Quando tutti
cantano in coro attorno al suo letto
sembra cantare anche lui. Si tratterà solo
di un falso allarme? I protagonisti sono
ragazzi davvero coraggiosi, li ricorderemo
con il loro amato inno WATANKA!”
Puntualizza Stefania Rienzi: “Io spero che
tutte le persone, che non credono in
nulla, possano aprire un po’ i loro cuori e
scoprire che la realtà ha davvero un
significato importante, dei valori come
quelli dell’amicizia, della solidarietà,
dell’aiutarsi l’un l’altro, messi in primo
piano dagli adolescenti, protagonisti di
“Braccialetti Rossi”.
Aggiunge Concetta Laccertosa: “Nonostante vivano da tanti mesi in ospedale,
affrontano la giornata con gli amori, i
sogni, le speranze, come tutti noi”.
Chiara Laccertosa, dopo aver ascoltato le
vicende dei sei eroici ragazzi, esclama:
“Attribuiamo ad ognuno un colore,
simbolo della loro voglia di vivere a 100
all’ora!”.
Così Simona Turcarelli propone il verde
per Rocco, perché è il colore della
rinascita, Giuseppe Vallone, l’arancione
per Leo, perché il leader ha grande fiducia
in se stesso e negli altri, per Cris, Gloria
Rizzi e Carmen Mennuti, pensano al
fucsia, perché è colore delle ragazze in
gamba, aggressive e dolci allo stesso
tempo, Vale è senza dubbio blu, secondo
Marco Bevilacqua, perché rappresenta la
lealtà, Gennaro Amalfi pensa invece che
Davide sia azzurro che è il colore del mare
e del cielo, infine, Ilenia Tinelli propone
per Tony il giallo, perché è un ragazzo
estroverso, simpatico e solare.
“Siamo fieri di aver colorato i fantastici
ragazzi di Braccialetti Rossi” esclamano gli
alunni della I A di Montemilone.
3
DA UNA FOLLIA ALL’ALTRA: le dittature hanno
sempre tentato di annientare delle etnie preziose
L'11 febbraio 2013, dopo quasi otto
anni di pontificato (era stato eletto il
19 aprile 2005), papa Benedetto XVI
annunciò di rinunciare al proprio
ufficio, per motivi di salute, a partire
dal 28 febbraio 2013.
Queste le testuali parole che egli
pronunciò in quell'occasione: «Dopo
aver ripetutamente esaminato la mia
coscienza davanti a Dio, sono
pervenuto alla certezza che le mie
forze, per l’età avanzata, non sono
più adatte per esercitare in modo
adeguato il ministero petrino... Per
questo, ben consapevole della
gravità di questo atto, con piena
libertà, dichiaro di rinunciare al
ministero di Vescovo di Roma,
Successore di San Pietro, a me
affidato per mano dei Cardinali il 19
aprile 2005.»
La fine del Regno di Napoli
Il 13 febbraio 1861, dopo un lungo
assedio, le truppe piemontesi espugnarono la città di Gaeta, dove il re
delle Due Sicilie Francesco II di Borbone e la sua consorte, la regina
Maria Sofia di Baviera, si erano
rifugiati per sfuggire all'avanzata dei
Garibaldini. Terminava così il dominio dei Borbone a Napoli e in Sicilia.
Francesco II e sua moglie ripararono
a Roma, ospiti del Papa, da dove nel
1870 si sarebbero trasferiti a Parigi.
Quest’anno anche noi a scuola abbiamo
dedicato parte della giornata ad una
pagina triste della storia del passato.
Con l'espressione massacri delle foibe, o
spesso solo foibe, si intendono gli eccidi
ai danni della popolazione italiana della
Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi
durante la seconda guerra mondiale e
nell'immediato dopoguerra. Il nome
deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove
furono gettati i corpi delle vittime, che
nella Venezia Giulia sono chiamati,
appunto, "foibe".
Per estensione i termini "foibe" ed il
neologismo "infoibare" sono diventati
sinonimi di uccisioni che in realtà furono
in massima parte perpetrate in modo
diverso: la maggioranza delle vittime morì
nei campi di prigionia jugoslavi o durante
la deportazione verso di essi.
Il fenomeno dei massacri delle foibe è da
inquadrare storicamente nell'ambito
della disputa fra italiani e popoli slavi per
il possesso delle terre dell'Adriatico
orientale, nelle lotte interne fra i diversi
popoli che vivevano in quell'area e nelle
grandi ondate epurative jugoslave del
dopoguerra, che colpirono centinaia di
migliaia di persone in un paese nel quale,
con il crollo della dittatura fascista,
andava imponendosi quella di stampo
filo-sovietico, con mire sui territori di
diversi paesi.
Così affermava una giornalista… - “Una
tragedia rimossa costata non meno di
20-30 mila vittime, uccise dalla feroce
repressione del regime di Tito. Un
massacro e una persecuzione di massa
con un solo obiettivo, ancora attuale: la
pulizia etnica (...) Mentre l’Italia viveva la
fine della guerra, i partigiani iugoslavi
con la stella rossa di Tito eliminarono
con ferocia intere famiglie, uomini e
donne e spesso con loro i bambini, solo
perché oppositori, dichiarati o anche
solo potenziali, della slavizzazione dei
territori.
Almeno
diecimila
i
desaparecidos di un massacro...”.
Il giorno 10 febbraio 2014, per
commemorare e ricordare le vittime
delle “foibe” i nostri docenti ci hanno
proposto la visione del film “IL CUORE
NEL POZZO”, documento prezioso per
quanti le ignoravano e che 67 anni dopo
rischiava di finire nel dimenticatoio.
di Amalfi Gennaro Andrea
LA POLICROMIA DEL CARNEVALE LUNGO I CORRIDOI
DELLA SCUOLA – lavori delle classi 2^A e 3^A
MESSAGGI DA LONTANO
di Mariapia Veladiano
Alice, Pietro, Lorenzo e Sibilla sono
soprannominati
la
Tribù
del
Coprifuoco perché tutte le sere alle
sei, caschi il mondo, devono
rientrare a casa. Un giorno nel cortile
della vecchia scuola materna
abbandonata compare uno strano
cartello. A chi è rivolto quell’oscuro
messaggio fatto di lettere ritagliate
da un giornale? E tutti gli altri,
sempre più enigmatici e minacciosi,
che spuntano giorno dopo giorno? La
voglia di saperne di più è tanta e
l’opposizione di genitori e dei ……….
Istituto Comprensivo “S.G.Bosco” - Viale Europa – 85026 Palazzo S.G. (PZ) - tel./fax 0972 44231- www.icsgbosco.it
Direttore: prof.ssa Aurelia Antonietta BAVUSO
Coordinatore: ins. Raffaele AMALFI
Redattoti: ins.Molino Angela - ins.Chirico Maria Giovanna - ins.Savina Nozza - prof.ssa Genga Vincenza - prof.Antonio Sasso
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