Guida alle piante legnose del Parco Nazionale della Majella (versione stampabile della guida interattiva) Giampiero Ciaschetti, Pier Luigi Nimis, Stefano Martellos, Luciano Di Martino, Mirella Di Cecco, Maria Peroni, Teodoro Andrisano Foto di Andrea Moro 2010 Questa guida è stata creata in collaborazione con il progetto europeo KeyToNature, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste, grazie al contributo della Regione Abruzzo per la “Tutela della biodiversità vegetale e la gestione dei giardini ed orti botanici” (L.R. 35/97). Essa cerca di rispondere alle richieste dei visitatori del Parco Nazionale della Majella: conoscere i nomi delle piante che osservano durante le escursioni, i campeggi, i picnic, o che studiano da amatori. L’identificazione delle piante è solitamente appannaggio di pochi esperti, sia perché solo essi conoscono le differenze, talora minime, tra specie simili, sia perché i caratteri che permettono di distinguere le famiglie o i generi sono spesso osservabili solo con uno stereomicroscopio. Questa chiave utilizza solo caratteri facilmente osservabili, che nella versione interattiva sono riccamente illustrati da foto e disegni creati da Andrea Moro. Può essere usata anche da chi si avvicina per la prima volta all'identificazione delle piante. E' una guida "facile", ma realizzata con rigore scientifico. Comprende tutte le specie e le sottospecie di piante legnose (alberi, arbusti e liane), presenti allo stato spontaneo o subspontaneo nel territorio del Parco Nazionale della Majella, più alcune delle più comuni piante coltivate a scopo ornamentale o negli impianti di riforestazione. Ad ogni pianta è associata una scheda che ne descrive brevemente nomenclatura (nome comune, sinonimi), morfologia, distribuzione, ecologia e l’uso nella tradizione locale. 1 1 2 Piante parassite attaccate a tronchi e rami di alberi o 2 arbusti Piante radicanti nel suolo 3 Foglie caduche in inverno, con nervi pennati indistinti. Fiori tutti con calice e corolla. Bacca gialla Loranthus europaeus Jacq. Morfologia: Arbusto dioico caducifoglio, lungo fino a 80-100 cm, molto ramificato. Foglie opposte, lunghe fino a 25 mm e larghe fino a 10 mm, da ellittiche a oblanceolate, verdi scure e cuoiose, con una nervatura principale ed alcune secondarie. Fiori giallo-verdastri, riuniti in cime lunghe 1-3 cm. Il frutto è una bacca sferica, gialla, di 6-10 mm di diametro. Areale: Europa centro-meridionale e orientale, Asia Minore. Habitat: Specie emiparassita che vegeta sui rami di querce caducifoglie, raramente anche su castagno, faggio e olivo, fino a 800-1000 m. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 2 Foglie sempreverdi, con 5(-7) nervi paralleli. Calice assente nei fiori maschili. Bacca bianca Viscum album L. subsp. album Nome comune: Vischio comune. Morfologia: Arbusto dioico sempreverde, lungo fino a 70-80 cm, molto ramificato e di aspetto globoso. Foglie opposte, lunghe 3-6 cm e larghe 1,5-3 cm, lanceolato-spatolate, coriacee, a nervature parallele. Fiori verdastri, riuniti in fascetti. Il frutto è una bacca sferica, bianco-perlacea, di 5-10 mm di diametro. Areale: Europa, Asia centro-orientale, Asia Minore e Africa nordoccidentale. Habitat: Pianta emiparassita che vegeta sui rami di vari alberi e arbusti, fino a 1000-1200 m. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. Note: Viene usata nelle feste natalizie come pianta augurale e propiziatrice. 3 Pianta con fusti carnosi Opuntia ficus-indica (L.) Mill. Sinonimi: Opuntia ficus-barbarica A. Berger Nome comune: Fico d’India. Morfologia: Pianta succulenta alta generalmente fino a 3 m, con fusto legnoso alla base, ramosissimo; articoli (pale) obovato-ellittici, di 10-20 x 20-50 cm, con numerose piccole spine gialle ed isolate spine bianche lunghe fino a 1 cm. Fiori gialli, isolati, di 6-7 cm. Frutto ovoide, da giallo a porporino, commestibile. Areale: Originaria dell’America tropicale, è coltivata per il frutto. Tende a spontaneizzarsi nelle zone calde dell’Italia meridionale e delle isole. Note: Nel Parco è stata segnalata anche Opuntia stricta (Haw.) Haw. che differisce per le spine maggiori, gialle anziché bianche e per le areole intorno alle spine non lanate. 3 4 Piante con fusti legnosi Piante senza vere e proprie foglie (foglie ridotte a 5 4 5 4 5 squame giallastre o sostituite da fusti modificati simili a foglie) Piante con foglie ben evidenti 8 Fusti divisi in articoli, con una piccola guaina alla base di ciascun articolo, non pungenti Ephedra nebrodensis Guss. subsp. nebrodensis Sinonimi: Ephedra major Host subsp. major, E. nebrodensis Tineo Nome comune: Efedra maggiore, efedra dei Nebrodi. Morfologia: Piccolo arbusto di (20-)50-150 cm con aspetto ginestroide o giunchiforme e rami molto numerosi, contorti, striati, con corteccia roseo-bruna e desquamantesi; rami più giovani verdi. Foglie ridotte a squame membranacee chiare situate in corrispondenza dei nodi. Infiorescenze maschili subsferiche con 2-4 paia di fiori, quelle femminili uniflore. Ovuli con tegumento carnoso, di color rosso-corallo a maturità. Areale: Mediterraneo centro-occidentale. Habitat: Rupi e stazioni rocciose calcaree. Presenza nel Parco: Rara. Note: Contiene l’efedrina, un alcaloide cardiotonico dall’azione simile all’adrenalina ma meno potente e più duratura. 5 6 Fusti non articolati, in parte trasformati in strutture simili a foglie (cladodi o cladofilli), spesso pungenti Cladodi aghiformi, larghi al massimo 4 mm 6 Asparagus acutifolius L. Nome comune: Asparago selvatico. Morfologia: Piccolo arbusto rizomatoso con numerosi fusti legnosi che si dipartono dalla base, più o meno flessuosi, cilindrici, finemente pubescenti, lunghi fino a 3 m. Rami giovani di colore verde o violaceo-scuro, afilli o con foglie lineari-lanceolate. Cladofilli lineari, angoloso-solcati, lunghi 3-10 mm, disposti in fascetti di 3-12. Fiori giallo-verdastri, riuniti in gruppi di 1-4. Il frutto è una bacca sferica nera, larga 4-6 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Siepi, arbusteti, garighe, macchie e boschi termofili di caducifoglie. Presenza nel Parco: Comune alle quote più basse. Note: I turioni (getti giovani) sono molto apprezzati in cucina per varie preparazioni alimentari. 6 7 Cladodi appiattiti, più larghi di 4 mm Cladodi ad apice non pungente, lunghi 5-10 cm 7 Ruscus hypoglossum L. Nome comune: Ruscolo maggiore, bislingua, erba bonifica. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, di colore verde scuro, con fusto poco ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladodi o cladofilli), lunghi 5-12 cm, ellittici e non pungenti. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica larga 10-15 mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi di latifoglie della fascia montana (faggete e cerrete) fino a 1400 m Presenza nel Parco: Poco comune. 7 Cladodi ad apice pungente, lunghi 1.5-4 cm Ruscus aculeatus L. 6 Nome comune: Pungitopo. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino ad 80 cm, di colore verde scuro, con fusto molto ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladofilli o cladodi), muniti all’apice di una punta acuminata. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica, larga 10-15 mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi collinari e montani fino a circa 1300 m. Presenza nel Parco: Comune. Note: Insieme all’Agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti giovani sono commestibili e vengono consumati come gli asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi: da ciò il nome italiano "pungitopo". 8 8 9 9 10 10 11 Foglie aghiformi o squamiformi 9 Foglie non aghiformi né squamiformi 33 Foglie squamiformi, più brevi di 8 mm, strettamente 10 appressate ai rami Foglie aghiformi, più lunghe di 8 mm, non appressate 16 ai rami Piante con fiori ermafroditi muniti di petali bianchi o 11 rosei (Angiosperme) Piante con fiori unisessuali senza petali 12 (Gimnosperme) Foglie lanceolate. Stami 10, con filamenti fusi verso il basso Myricaria germanica (L.) Desv. Nome comune: Tamerice alpina, tamerice di torrente. Morfologia: Arbusto di 1-3 m, glabro, con fusto cilindrico eretto, arrossato. Foglie squamiformi, lanceolate, glauche, fittamente embriciate. Fiori bianco-rosei riuniti in racemi strettamente cilindrici lunghi fino a 12 cm. Frutto a capsula di forma piramidale. Areale: Aree montane dell’Europa e dell’Asia occidentale. Habitat: Greti ciottolosi di torrenti. Presenza nel Parco: Rara. 11 Foglie triangolari. Stami 5, con filamenti liberi Tamarix africana Poir. Nome comune: Tamerice africana, tamerice maggiore. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 5 m, con corteccia scura, striata longitudinalmente. Foglie piccole, squamiformi, amplessicauli, trasparenti sul bordo. Fiori piccoli, bianchi, riuniti in racemi a forma di spiga. Frutto a capsula. Areale: Mediterraneo occidentale, Canarie. Habitat: Scarpate e pendii franosi, argini fluviali. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. 12 Rami prostrati, raramente più alti di 1 m. Pigne carnose o cuoiose Juniperus sabina L. 7 Nome comune: Ginepro sabino. Morfologia: Arbusto alto fino a 1,5 m, a portamento prostrato, con forte odore sgradevole; corteccia rossastra tendente a desquamarsi in strisce longitudinali negli individui adulti. Foglie a forma di piccole squame, strettamente appressate. Specie dioica con fiori maschili in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore verdebluastro e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Ambienti rupestri, tra 700 e 1800 m. Presenza nel Parco: Raro. Note: E’ storicamente documentata la sua applicazione in campo veterinario per facilitare l’espulsione della placenta nelle vacche partorienti. 12 13 Rami eretti, più alti di 1 m. Pigne legnose 13 Pigne più lunghe che larghe. Rametti appiattiti, tendenti a disporsi sullo stesso piano Thuja orientalis L. Nome comune: Tuia orientale. Morfologia: Arbusto o alberello sempreverde con rami più o meno eretti. Foglie squamiformi appressate, opposte-decussate, lunghe 1-2 mm, disposte su rametti appiattiti tendenti a disporsi in piani verticali. Pigne più o meno ovoidi di 2-3 cm, con squame ad apice ricurvo ad uncino. Areale: Asia orientale. Habitat: Specie comunemente coltivata nei giardini e negli arredi verdi urbani, talora anche a scopo forestale; non si spontaneizza. Note: Thuja occidentalis, anch’essa coltivata, si differenzia per i rametti disposti in piani orizzontali, bicolori (verde-scuro di sopra, verde-pallido di sotto) con forte profumo resinoso, e per le pigne più piccole con squame ad apice non uncinato. 13 14 Pigne sferiche. Rametti angolosi, disposti in tutti i sensi Foglie glauche (di color verde-azzurro) 14 Cupressus arizonica Greene Nome comune: Cipresso dell’Arizona, cipresso argentato. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 15-20 m, con portamento colonnare o conico-piramidale; corteccia di aspetto fibroso che nelle piante mature si stacca in piccole strisce. Foglie squamiformi, di colore verde-azzurro, appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, coni femminili tondeggianti con squame munite di una protuberanza centrale. Areale: Specie originaria dell’Arizona e del Messico settentrionale, molto utilizzata a scopo ornamentale e negli impianti di rimboschimento. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 14 15 Foglie non glauche 15 Chioma cilindrica, colonnare. Foglie lunghe 0.5-1 mm, non ricurve all'apice. Pigne grigio-giallastre a maturità Cupressus sempervirens L. 8 Nome comune: Cipresso comune. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 20 m, con portamento colonnare. Foglie squamiformi, di colore verde scuro, molto piccole (circa 1 mm), appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, quelli femminili tondeggianti che a maturità evolvono in pigne (galbuli) legnose di colore marrone. Areale: Specie originaria dell’Asia Minore e del Mediterraneo orientale, da tempi antichissimi molto utilizzata in Italia sia a scopo ornamentale sia negli impianti di rimboschimento. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati e sporadicamente usato per rimboschimenti a quote basse. 15 Chioma prima piramidale, poi più o meno ombrelliforme. Foglie lunghe 1-2 mm, leggermente ricurve all'apice. Pigne brune a maturità Cupressus macrocarpa Hartw. Nome comune: Cipresso di Monterey. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 25 m, con portamento prima piramidale, poi ombrelliforme. Foglie squamiformi, di colore verde scuro, lunghe circa 2 mm, appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, quelli femminili tondeggianti o più spesso un po'allungati che a maturità evolvono in pigne (galbuli) legnose di colore marrone. Areale: Specie originaria della California. Presenza nel Parco: Rara allo stato subspontaneo, di solito coltivata presso gli abitati. 16 Foglie opposte, con forte odore di rosmarino Rosmarinus officinalis L. Nome comune: Rosmarino. Morfologia: Arbusto sempreverde dall’odore aromatico intenso, con fusti rigidi e contorti e rami ascendenti. Foglie più o meno lineari, sessili, revolute sul bordo, lunghe fino a 3-4 cm, scure e lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto. Fiori di color azzurro-chiaro o violetti, raramente bianchi, bilabiati, con labbro inferiore trilobo. Frutto un tetrachenio (4 nucule disposte a croce). Areale: Bacino del Mediterraneo, tipica pianta delle garighe su substrato calcareo. Habitat: Comunemente coltivata, si spontaneizza in garighe e macchie. Presenza nel Parco: Comunemente coltivata presso gli abitati. 16 17 Foglie non opposte, senza odore di rosmarino Fusti verdi. Fiori con petali 17 Asparagus acutifolius L. Nome comune: Asparago selvatico. Morfologia: Piccolo arbusto rizomatoso con numerosi fusti legnosi che si dipartono dalla base, più o meno flessuosi, cilindrici, finemente pubescenti, lunghi fino a 3 m. Rami giovani di colore verde o violaceo-scuro, afilli o con foglie lineari-lanceolate. Cladofilli lineari, angoloso-solcati, lunghi 3-10 mm, disposti in fascetti di 3-12. Fiori giallo-verdastri, riuniti in gruppi di 1-4. Il frutto è una bacca sferica nera larga 4-6 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Siepi, arbusteti, garighe, macchie e boschi termofili di caducifoglie. Presenza nel Parco: Comune alle quote più basse. Note: I turioni (getti giovani) sono molto apprezzati in cucina per varie preparazioni alimentari. 9 17 18 18 19 19 20 Fusti grigi o bruni. Fiori senza petali 18 Foglie con una o due linee chiare di sopra 19 Foglie senza linee chiare di sopra 22 Foglie con una sola linea chiara di sopra. Frutti aromatici, glauco-pruinosi, di solito più stretti di 7 20 mm Foglie con 2 linee chiare di sopra. Frutti insipidi, 21 brunastri, più larghi di 7 mm Pianta con rami eretti. Foglie distanziate di 3-10 mm tra un verticillo e l'altro, più o meno diritte Juniperus communis L. var. communis Nome comune: Ginepro comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a 10-12 m, molto ramificato, con corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 15-17 mm, con una sola banda bianca (linea stomatifera) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili piccoli, disposti in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore blu-viola e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia centro-occidentale, America settentrionale. Habitat: Arbusteti, pascoli, boschi aperti. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso “gin”. I galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. 20 Pianta con rami appressati al suolo. Foglie dense, distanziate di 1-3 mm tra un verticillo e l'altro, più o meno incurvate Juniperus communis L. var. saxatilis Pall. Sinonimi: Juniperus communis L. subsp. alpina Celak., Juniperus communis L. subsp. nana Syme in Sowerby Nome comune: Ginepro di montagna. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde con rami prostrati, raramente più alto di 1 m, molto ramificato, con corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 15-17 mm, con una sola banda bianca (linea stomatifera) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili piccoli, disposti in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore blu-viola e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia centro-occidentale, America settentrionale. Habitat: Pascoli ed arbusteti d'altitudine. Presenza nel Parco: Ristretto alle quote più alte. Note: Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso “gin”. I galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. 21 Foglie larghe al massimo 2 mm. Frutto rosso-bruno, lucido, non od appena pruinoso largo 7-11 mm Juniperus oxycedrus L. subsp. oxycedrus 10 Nome comune: Ginepro rosso. Morfologia: Specie arbustiva o arborea, sempreverde, alta fino a 5 m, molto ramificata e con chioma relativamente ampia. Corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 25 mm, con due bande bianche (linee stomatifere) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili in piccoli in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore rosso-bruno, lucidi, non od appena pruinosi, larghi 7-11 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Dune costiere. Presenza nel Parco: Rarissimo e limitato ai confini del Parco. 21 Foglie larghe sino a 2.5 mm. Frutto bruno, pruinoso, largo 8-15 mm Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Nome comune: Ginepro rosso macrocarpo. Morfologia: Specie arbustiva o arborea, sempreverde, alta fino a 5 m, molto ramificata e con chioma relativamente ampia. Corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 25 mm, con due bande bianche (linee stomatifere) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili in piccoli in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore bruno, pruinosi, larghi 8-15 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Dune costiere. Presenza nel Parco: Rarissimo e limitato ai confini del Parco. 22 22 23 Foglie chiaramente appiattite Foglie non appiattite Foglie disposte tutt'attorno al ramo 23 25 Abies cephalonica Loudon Nome comune: Abete greco, abete della Cefalonia. Morfologia: albero alto 20-30 m, con tronco colonnare a palchi regolari. Foglie aghiformi, lineari-appiattite, lunghe sino a 3 cm, solitarie, disposte radialmente, scanalate lungo la nervatura centrale e con 2 linee longitudinali bianche di sotto, ad apice acuto e pungente. Le infiorescenze maschili sono amenti riuniti in gruppi nella parte inferiore dei rami dell’anno precedente, i fiori femminili sono disposti in strobili eretti che a maturità si trasformano in pigne lunghe 10-16 cm. Areale: Pianta originaria della Grecia e dalle Isole Ionie. Tollera climi più aridi e secchi dell'abete bianco, con optimum su terreni calcarei. Nelle zone originarie forma sia boschi misti con castagni e querce che boschi puri. Presenza nel Parco: Pianta coltivata per rimboschimento. 23 24 Foglie disposte a pettine sui rami, in due ranghi più o 24 meno opposti Foglie senza linee chiare di sotto. Con un solo seme avvolto da una coppa carnosa rossa Taxus baccata L. 11 Nome comune: Tasso. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, a portamento piramidale; tronco con corteccia liscia e rossastra, desquamentesi in scaglie; foglie aghiformi, appiattite, persistenti e disposte in due serie opposte sui rami, lunghe 1-3 cm. Specie dioica con fiori maschili riuniti in coni gialli all’ascella delle foglie e fiori femminili isolati di colore verde. Seme a maturità parzialmente circondato dall’arillo, un involucro carnoso rosso-vivo e di sapore dolciastro che è l’unica parte non velenosa della pianta. Areale: Europa meridionale, Caucaso, Nordafrica. Habitat: Faggete, soprattutto in quelle ben conservate. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il Tasso è un relitto dell’epoca Terziaria. La sua tossicità, nota sin dall’antichità, giustifica il nome di “albero della morte”. La medicina popolare impiegava il decotto di semi e foglie come abortivo. Il legno era utilizzato nella costruzione di archi, gli Egiziani lo impiegavano per la costruzione di sarcofagi (l’albero non cresceva in Egitto, prova delle relazioni commerciali tra Egitto e Asia Minore: a volte la Botanica aiuta la Storia!). Oggi il Tasso è usato soprattutto a scopo ornamentale, grazie alla capacità di sopportare potature anche drastiche e quindi assumere svariate sagome. 24 Foglie con due linee chiare di sotto. Con numerosi semi rinchiusi in pigne legnose Abies alba Mill. Nome comune: Abete bianco. Morfologia: Albero alto fino a 40-50 m, superante facilmente i 300 anni di età. Portamento eretto con chioma piramidale in gioventù, cilindrica a maturità quando, grazie all'accrescimento ridotto dell’apice rispetto ai rami laterali, il cimale assume un caratteristico aspetto a “nido di cicogna”. Corteccia grigio-argentea, liscia nelle piante giovani, più scura e suddivisa in placche nelle piante adulte. Foglie aghiformi, lunghe 2-3 cm, disposte a pettine sui rami, di colore verde scuro di sopra, con 2 linee stomatifere bianche e cerose di sotto, ad apice arrotondato o smarginato. Pigne cilindriche, erette, di colore rosso bruno, lunghe 10-18 cm, spesso coperte di essudazioni di resina. Areale: Europa e Africa settentrionale. Habitat: Specie autoctona, ma spesso anche ampiamente utilizzata negli impianti di riforestazione e nei coniferamenti. Note: Il legno, di colore chiaro e con poca resina, è leggero, tenero ed elastico e si presta per la costruzione di travi, mobili, lavori di carpenteria, imballaggi e pannelli. In passato i tronchi colonnari erano usati per le alberature navali. Oggi il legno si usa nella produzione di pasta da cellulosa. 25 Foglie solitarie ed omogeneamente sparse sui rami Picea abies (L.) H. Karst. Sinonimi: Picea excelsa (Lam.) Link, P. vulgaris Link Nome comune: Abete rosso. Morfologia: Albero alto anche più di 35 m, con corteccia dapprima grigio-rossastra, poi grigio-bruna, desquamantesi in piccole piastre. Foglie aghiformi, appena pungenti, inserite singolarmente tutt’attorno ai rami. Pigne pendule, subcilindriche, lunghe 3-4 x 8-15 cm. Areale: Specie Eurosiberiana con distribuzione boreal-montana in Europa, spontanea in Italia solo sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale. Presenza nel Parco: Non è spontanea, ma è spesso utilizzata negli impianti di rimboschimento, nel Parco difficilmente tende a spontaneizzarsi. 12 25 26 26 27 Foglie riunite alla base in fascetti di 2, oppure disposte in ciuffetti su brevi rami laterali Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali Foglie riunite alla base in fascetti di 2 Pianta decidua. Pigne più strette di 4 cm 26 27 29 Larix decidua Mill. Sinonimi: Larix europaea DC. Nome comune: Larice comune. Morfologia: Albero caducifoglio alto sino a 25 m, con corteccia grigio-bruna desquamantesi a piccole piastre; rami un po'penduli, con striature longitudinali. Foglie aghiformi, molli, riunite a 30-40 su brevi rametti (brachiblasti). Pigne ovali, lunghe fino a 3 cm. Areale: Specie Eurosiberiana, presente in Europa settentrionale e su alcune montagne dell’Europa centro-meridionale, in Italia spontanea solo sulle Alpi. Habitat: Sulle Alpi forma il limite degli alberi. Presenza nel Parco: Nel Parco - sito troppo a Sud rispetto alle Alpi - non è spontanea: i Forestali l'hanno coltivata negli impianti di rimboschimento, raramente si spontaneizza. 27 28 Piante sempreverdi. Pigne più larghe di 4 cm 28 Foglie lunghe 3-5 cm. Rami giovani molli e penduli Cedrus deodara (Rosb. ex D. Don) G. Don Nome comune: Cedro dell’Himalaya. Morfologia: Albero alto fino a 75 m, con rami giovani pendenti; corteccia grigio-scura. Foglie aghiformi, sempreverdi, lunghe sino a 5 cm, molli e riunite a ciuffi su brevi rametti laterali (brachiblasti). Pigne erette, che impiegano due anni per maturare. Areale: Originario della regione himalayana. Habitat: Coltivato in parchi e giardini della fascia collinare e montana in tutta Italia. Note: Ampiamente utilizzato come specie ornamentale, dal legno profumato e dolciastro si ottiene per distillazione un olio volatile (“olio di cedro”), usato in profumeria come base per numerosi preparati. Presenza nel Parco: Comunemente coltivato presso gli abitati. 28 Foglie lunghe al massimo 3 cm. Rami giovani rigidi, non penduli Cedrus atlantica (Endl.) Carrière Nome comune: Cedro dell’Atlante. Morfologia: Albero alto fino a 75 m, con rami giovani rigidi e non pendenti; corteccia grigio-scura. Foglie aghiformi lunghe 1-3 cm, sempreverdi, rigide e pungenti, riunite a ciuffi su brevi rami laterali (brachiblasti). Pigne globose ed erette che impiegano due anni per maturare. Areale: Originario dell’Africa del Nord (montagne dell’Atlante). Habitat: coltivato in parchi e giardini della fascia collinare e montana. Note: Il cultivar 'glauca', con foglie di color verde-azzurro, è comunemente coltivato come pianta ornamentale. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 29 Arbusto ramificato sin dalla base, raramente più alto di 4 m Pinus mugo Turra subsp. mugo 13 Nome comune: Pino mugo. Morfologia: Arbusto policormico a portamento prostrato, alto 2-4 m. Foglie aghiformi lunghe fino a 4 cm, riunite in fascetti di due, robuste, un po’ incurvate, subpungenti, di color verde scuro. Coni maschili gialli, ovato-conici, lunghi circa 1 cm. Coni femminili dapprima verdi, poi rosso-violetti, solitari o accoppiati all’apice dei rami. Pigne sessili, lunghe 2-5 cm. Areale: Montagne dell'Europa centro-meridionale. Habitat: Arbusteti della fascia subalpina, con optimum oltre il limite della vegetazione arborea. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Dalle gemme si estrae un olio balsamico utilizzato negli stati di raffreddamento. 29 30 30 31 Alberi con tronco principale ben sviluppato, 30 ramificato solo in alto Foglie mediamente più brevi di 6.5 cm (misurare 31 almeno 10 foglie!) Foglie mediamente più lunghe di 6.5 cm 32 Guaine avvolgenti le foglie interamente brunastre. Foglie larghe 0.6-1 mm. Pigne lunghe 5-12 cm Pinus halepensis Mill. Nome comune: Pino d’Aleppo. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, con chioma piramidale o globosa; corteccia dapprima grigia, poi bruno-rossastra e profondamente fessurata. Foglie aghiformi, lunghe fino a 6 cm, riunite in fascetti di due, sottili e flessuose, di colore verde chiaro. Coni maschili gialli, coni femminili di color verde-violaceo. Pigne ovato-coniche, lunghe 5-12 cm, con brevi peduncoli ricurvi. Areale: Originario della regione Mediterranea, è ampiamente utilizzato sia per impianti di rimboschimento sia per l’arredo urbano. Tende a spontaneizzarsi, soprattutto su suoli primitivi. Presenza nel Parco : Coltivato a quote basse. 31 Guaine brunastre nella metà inferiore, trasparenti in quella superiore. Foglie larghe 1.2-1.4 mm. Pigne raramente più lunghe di 5 cm Pinus sylvestris L. Nome comune: Pino silvestre. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con chioma piramidale; corteccia con strati interni di colore arancio-rossastro, sfaldantesi in placche. Foglie aghiformi lunghe 4-5 cm, riunite a due, di color verde-glauco. Coni maschili giallastri. Pigne sessili, strettamente coniche, di circa 2 x 5 cm. Areale: Specie boreal-montana diffusa nell'Eurasia settentrionale, in Italia spontanea solo sulle Alpi. Presenza nel Parco: Utilizzata sporadicamente per il rimboschimento. Difficilmente tende a spontaneizzarsi. 32 Tronco rossastro. Albero a forma di ombrello Pinus pinea L. 14 Nome comune: Pino domestico, pino da pinoli. Morfologia: Albero alto fino a 25 m, con chioma ad ombrello e corteccia rossastra desquamantesi in larghe placche. Foglie aghiformi, lunghe 7-12 cm, riunite alla base in fascetti di due. Pigne poco più lunghe che larghe, di 7-12 x 8-14 cm; semi senz’ala, commestibili. Areale: Specie forse originaria dall'Asia minore, in Italia coltivata da tempi antichissimi a scopo ornamentale o per la produzione dei pignoli. Presenza nel Parco: Coltivata a quote basse, difficilmente tende a spontaneizzarsi. 32 Tronco grigiastro. Albero non a forma di ombrello Pinus nigra J.F. Arnold subsp. nigra Nome comune: Pino nero. Morfologia: Albero alto fino a 30 m con chioma piramidale. Foglie aghiformi lunghe 7-11 cm, riunite alla base in fascetti di due, di color verde scuro, piuttosto pungenti. Fiori maschili giallastri, disposti in gruppi terminali ai rami. Pigne ovoidi, di 4-6 x ca. 3 cm, con squame debolmente mucronate. Areale: Specie delle montagne dell'Europa Meridionale. Habitat: Ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Raro. Note: Nel Parco sono presenti sia la var. italica Du Roi - il Pino nero di Villetta Barrea - molto rara ed endemica dell’Appennino centrale, che la var. austriaca (Höss) Badoux - il Pino nero d’Austria comune in quanto ampiamente utilizzata per il rimboschimento. Le due varietà sono indistinguibili ad un esame macroscopico. 33 Foglie disposte in verticilli (più foglie originanti dallo stesso punto del fusto) Rubia peregrina L. subsp. peregrina Nome comune: Robbia selvatica. Morfologia: Pianta lianosa, sempreverde, scabra per brevi aculei rivolti verso il basso su fusti e foglie. Fusti striscianti o rampicanti, quadrangolari, con 4 ali cartilaginee. Foglie verticillate a 6, coriacee, con un solo nervo centrale ben evidente. Fiori bianchi o giallastri, disposti in pannocchie. Frutto una bacca nero-lucida a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo, Macaronesia. Habitat: Leccete, macchie, boschi e arbusteti termofili. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. Note: Nel Parco è sporadicamente presente anche Rubia tinctoria L. - con fusti erbacei - un tempo coltivata ed oggi a volte spontanea. 33 34 34 35 35 36 36 37 Foglie non verticillate (opposte od alterne) Foglie opposte Foglie alterne Piante lianose, con fusti rampicanti o volubili Alberi o arbusti Foglie intere. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto carnoso Foglie composte. Fiori a simmetria raggiata. Frutto secco, sormontato da una resta piumosa Infiorescenza chiaramente peduncolata 34 35 77 36 40 37 39 Lonicera etrusca Santi 15 Nome comune: Caprifoglio etrusco, madreselva etrusca. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti lunghi fino a 3 m. Foglie opposte a lamina ovale-ellittica, le basali picciolate, le superiori concresciute alla base. Fiori subsessili, di color biancocrema screziati di rosa, riuniti in fascetti su un peduncolo comune di 2-3 cm; i peduncoli sono a loro volta inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa. Frutti: bacche di colore rosso-lucido, concresciute tra loro in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Boschi termofili di caducifoglie e loro margini, leccete, siepi. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). 37 38 Infiorescenza sessile, inserita direttamente sopra l'ultimo paio di foglie (brattee), che sono 38 completamente unite tra loro Foglie decidue, non coriacee. Lobi corollini più lunghi di 15 mm. Stilo glabro (lente!) Lonicera caprifolium L. Nome comune: Caprifoglio comune, madreselva comune. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti, lunghi fino a 5 m. Foglie opposte, ovali-ellittiche, le inferiori spatolate e ristrette in breve picciolo, le superiori sessili e concresciute fra loro. Fiori subsessili, bianco-crema screziati di rosa, disposti in fascetti inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa, più grandi rispetto a L. implexa. I frutti sono bacche di colore rosso-arancio, lucide, concresciute tra loro in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo e Caucaso. Habitat: Boschi misti di caducifoglie e loro margini, siepi. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). 38 Foglie sempreverdi, un po' coriacee. Lobi corollini più brevi di 12 mm. Stilo peloso Lonicera implexa Aiton subsp. implexa Nome comune: Caprifoglio mediterraneo, madreselva mediterranea. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti lunghi fino a 6 m. Foglie opposte a lamina ovale-ellittica, le inferiori spatolate e ristrette in breve picciolo, le superiori concresciute fra loro. Fiori sessili, bianco-rosei, in fascetti inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa. I frutti sono bacche di colore rossoarancio, concresciute in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Boschi termofili di Roverella, macchie. Presenza nel Parco: Poco comune, ristretta a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). 39 Foglie 2-pennato-sette. Petali pelosi solo sulla faccia inferiore (lente!). Frutti con resta di 1-2 cm Clematis flammula L. 16 Nome comune: Clematide fiammola, fiammola, viticcio. Morfologia: Pianta lianosa con fusti volubili, tenaci, angolosi. Foglie opposte, pennato-sette, con segmenti di 2° ordine interi o appena lobati. Fiori bianchi, con petali pelosi di sotto, riuniti in pannocchie dense. Frutto un achenio con appendice piumosa. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Leccete, macchie, garighe, siepi, boschi termofili. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. 39 Foglie semplicemente pennate. Petali pelosi su entrambe le facce. Frutti con resta di 2-3 cm Clematis vitalba L. Nome comune: Clematide vitalba, vitalba, viorna. Morfologia: Pianta lianosa lunga fino a 15 m con fusti legnosi, volubili, a sezione stellata. Foglie caduche, opposte, imparipennate, con 3-7 segmenti interi o lobati. Fiori bianchi, riuniti in racemi, con tepali pelosi. Frutto un achenio con lunga appendice piumosa. Areale: Europa, Nordafrica, Asia minore. Habitat: Boschi collinari e submontani, arbusteti, siepi. Presenza nel Parco: Molto comune. 40 40 41 Foglie composte (divise in foglioline completamente separate tra loro) Foglie non composte Foglie palmate 41 47 Aesculus hippocastanum L. Nome comune: Ippocastano. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 25 m. Foglie opposte, palmato-composte, con 7 segmenti oblanceolati, a margine doppiamente ed irregolarmente seghettato ed apice acuminato. Fiori a simmetria bilaterale, bianchi con una chiazza gialla o rossa al centro, disposti in racemi eretti. Il frutto, simile ad una castagna, contiene da 1 a 3 semi. Areale: Originario dell’Europa orientale, introdotto in Italia intorno al 1500 ed oggi ampiamente utilizzato a scopo ornamentale. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati, non tende a spontaneizzarsi. Note: L'ippocastano è un albero ornamentale di origine balcanicoasiatica introdotto da Clusius nei giardini imperiali di Vienna nel 1576 e poi diffuso in tutta l'europa centro-meridionale. A volte è subspontaneo nei boschi termofili della fascia collinare. Le alberature sono oggi attaccate da un lepidottero (Cameraria ohridella) che causa il precoce appassimento delle foglie. I semi contengono saponine e servivano a produrre sapone in tempo di guerra. 41 42 Foglie pennate Foglie di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Frutto carnoso 42 Sambucus nigra L. 17 Nome comune: Sambuco nero. Morfologia: Arbusto o alberello alto fino a 5-8 m, con corteccia grigio-verde da giovane, poi brunastra con solchi profondi e rade e grosse lenticelle. Foglie opposte, composte, con 3-7 foglioline pennate, a margine seghettato. Infiorescenza corimbosa con fiori bianchi molto profumati. Il frutto è una drupa nero-violacea. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Boschi umidi, schiarite, siepi e ambienti ruderali su suoli freschi, profondi e ricchi di nutrienti. Presenza nel Parco: Comune, soprattutto a quote basse e presso gli abitati. Note: Il sambuco è una pianta con molte proprietà: con i frutti si preparano marmellate, con i fiori uno sciroppo dissetante. Ha proprietà sudorifere, purgative e diuretiche. 42 43 Foglie non odorose. Frutto secco Frutto rigonfio, non alato 43 Staphylea pinnata L. Nome comune: Lacrime di Giobbe. Morfologia: Arbusto o alberello caducifoglio, alto fino a 6 m. Foglie opposte, imparipennate, con 5-7 foglioline lanceolate, a margine finemente dentellato. Fiori in grappoli ascellari pendenti, con 5 sepali caduchi e 5 petali biancastri a volte soffusi di rosa. I frutti sono capsule membranose, rigonfie, terminanti in una breve appendice ricurva, con 1-2 semi grandi quanto un pisello. Areale: Europa sudorientale sino al Mar Nero. Habitat: Boschi termofili di latifoglie, su suoli profondi. Presenza nel Parco: Rarissima. Note: La stazione della Majella è l’unica conosciuta per la Regione Abruzzo. 43 44 Frutto non rigonfio, alato (cercate i frutti alla base dell'albero!) Frutti appaiati su un peduncolo comune 44 Acer negundo L. Nome comune: Acero americano. Morfologia: Albero caducifoglio dioico, alto fino a 20 m. Foglie opposte, imparipennate con 3-5 (raramente 7) foglioline lanceolatoellittiche, irregolarmente dentate. Fiori piccoli, i maschili riuniti in corimbi, i femminili in amenti sboccianti prima dell’emissione delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali ad angolo acuto. Areale: Originario del Nordamerica. Habitat: Specie coltivata nei giardini urbani, talora si spontaneizza, soprattutto alle basse altitudini. Presenza nel Parco: Raro. 44 45 Frutti non appaiati 45 Gemme grigie o bruno chiare. Fiori bianchi, con petali Fraxinus ornus L. subsp. ornus Nome comune: Orniello, frassino da manna. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 10-15 m, con corteccia dapprima liscia e grigiastra, poi più scura, opaca e lievemente screpolata; gemme grigie o cenerine. Foglie pennate opposte, con foglioline lanceolate o ellittiche, larghe generalmente 1/3 della lunghezza, denticolate al margine. Fiori bianchi, profumati, con petali lineari. Frutto a samara. Areale: Europa meridionale, Turchia. Habitat: Boschi e boscaglie termofile e semi-mesofile, macchie. 18 Presenza nel Parco: Molto comune. Note: La manna, sostanza zuccherina contenente mannite, veniva estratta con incisioni praticate nella corteccia e lasciata rapprendere all’aria. 45 46 Gemme scure (nere o bruno scure). Fiori verdastri, 46 senza petali Foglioline con più denti che nervi secondari. Gemme nere Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior Nome comune: Frassino maggiore, frassino comune. Morfologia: Albero alto fino a 35-40 m. Gemme nere o nero-brune. Foglie opposte, imparipennate, con foglioline lanceolate, acuminate all’apice, dentellate al margine con denti più numerosi dei nervi laterali. Fiori senza petali. Frutto una samara. Areale: Europa, Caucaso. Habitat: Faggete fresche e boschi di forra. Presenza nel Parco: Comune. Note: Il legno, elastico e che si lucida con molta facilità, viene utilizzato per remi, sci, racchette da tennis e mobili. 46 Foglioline con tanti denti quanti i nervi secondari. Gemme bruno scure Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso Sinonimi: Fraxinus oxycarpa Bieb., F. oxyphylla Bieb., F. angustifolia Auct. Fl. Ital., F. rostrata Guss. Nome comune: Frassino meridionale, frassino ossifillo. Morfologia: Albero alto fino a 20-25 m, con corteccia grigia, fessurata fin da giovane; rami giovani glabri; gemme brune. Foglie opposte, imparipennate, con foglioline lanceolate, acuminate all’apice, dentellate al margine, con denti in numero uguale rispetto ai nervi laterali. Fiori privi di perianzio. Frutto a samara. Areale: Europa sudorientale, Asia minore, Africa settentrionale. Habitat: Boschi umidi e forre nella fascia collinare. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Come dall’orniello, anche da questa specie si estraeva la manna, una sostanza zuccherina contenente mannite, dalle proprietà debolmente lassative. 47 47 48 Foglie palmato-lobate Foglie non lobate Foglie con 3 lobi 48 53 Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum Nome comune: Acero minore, acero di Montpellier. Morfologia: Piccolo albero o arbusto caducifoglio alto fino a 10-12 m, con corteccia grigio-chiara da giovane, poi più scura. Foglie opposte, con lamina a 3 lobi a margine intero, lunga circa quanto il picciolo. Fiori piccoli, verde-giallognoli, riuniti in corimbi prima eretti, poi penduli. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali quasi parallele o ad angolo molto acuto. Areale: Europa meridionale, Asia Minore e Africa Settentrionale. Habitat: Boschi di caducifoglie termofile, leccete. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: Il legno duro e compatto è utilizzato per lavori al tornio. Specie frugale e pioniera, adatta nei rimboschimenti. 48 49 Foglie con 5 lobi Ali del frutto formanti tra loro un angolo ottuso o perpendicolari al peduncolo (cercate i frutti sotto l'albero!) 19 49 50 49 50 Ali del frutto formanti tra loro un angolo acuto 52 Foglie (senza picciolo) più brevi di 10 cm (misurare almeno 10 foglie e fare la media). Apice dei lobi ottuso o debolmente acuto Acer campestre L. Nome comune: Acero campestre. Morfologia: Albero caducifoglio di piccola taglia, raramente alto fino a 15-16 m; molto ramificato e a tronco spesso contorto, con chioma larga e rotondeggiante; corteccia prima verde-bruna e liscia, poi bruno-giallastra, divisa in placche verticali. Foglie opposte, lungamente picciolate, a lamina leggermente coriacea, palmatolobata,di 5-8 x 6-10 cm, con (3-)5 lobi incisi ad apice ottuso; pagina inferiore chiara e spesso un po'pubescente. Fiori riuniti in corimbi eretti. Il frutto è una disamara ad ali opposte, formanti tra loro un angolo piano. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi di caducifoglie collinari e montani e loro margini, siepi. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Spesso è stato utilizzato dall’uomo come tutore della vite. Il legno è adatto a lavori di ebanisteria e per la fabbricazione di oggetti vari di uso domestico. Per la varietà e l’eleganza del fogliame e per i suoi cambiamenti cromatici, gli Aceri sono preziose piante ornamentali adatte per viali, parchi e giardini. Trovano utilissimo impiego anche nei rimboschimenti, come specie definitive per arricchire naturalisticamente le cenosi forestali, nelle pinete e abetine artificiali, nelle radure, ecc. Gli Aceri sono specie forestali “nobili”, in quanto il loro legno ha notevole interesse economico. 50 51 Foglie più lunghe di 10 cm. Apice dei lobi terminante 51 in punta strettamente acuta Lobi fogliari a margine intero Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) Murray Sinonimi: A. lobelii Ten. Nome comune: Acero di Lobel. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20 m con tronco liscio e slanciato. Foglie opposte, con lamina palmato-lobata a 5 lobi terminanti in punta acutissima, senza denti laterali. Fiori giallognoli, riuniti in infiorescenze corimbiformi che compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo ottuso o piatto. Areale: Appennino centro-meridionale. Habitat: Faggete e boschi misti di latifoglie mesofile (tigli, aceri, olmi, frassini), su suoli profondi, sciolti, ricchi di nutrienti, da alcalini a moderatamente acidi. Presenza nel Parco: Raro. Note: La sottopecie è dedicata al medico e botanico belga Matthias de Lobel (Matthaeus Lobelius) (1538-1616). 51 Lobi fogliari a margine dentato Acer platanoides L. 20 Nome comune: Acero riccio. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 30 m con tronco dritto e slanciato con corteccia grigio-cenerina fessurantesi longitudinalmente e chioma arrotondata. Foglie opposte con lamina palmato-lobata a 5 lobi e denti acutissimi, spesso aristati e lunghi fino a 1 cm, separati da insenature a semicerchio. Fiori giallognoli, bisessuali o unisessuali, riuniti in infiorescenze corimbiformi che compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo ottuso o piatto. Areale: Europa, Caucaso. Habitat: Faggete e boschi misti di latifoglie mesofile (tigli, aceri, olmi, frassini), su suoli profondi, sciolti, ricchi di nutrienti, da alcalini a moderatamente acidi. Presenza nel Parco: Poco comune. 52 Apice dei lobi fogliari acuto. Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi che larghi Acer pseudoplatanus L. Nome comune: Acero di monte. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 30-35 m, con tronco robusto, colonnare e chioma espansa e rotondeggiante; la corteccia, liscia nello stadio giovanile, da adulta si fessura formando placche più o meno simili a quelle del Platano, con colorazione dal grigio al bruno rossastro. Foglie opposte, lungamente picciolate, con lamina palmato-lobata di 14-22 x 12-16 cm, a 5 lobi ovali con incisioni tra i lobi lunghe 1/2-2/3 della nervatura centrale; margine dentato. Fiori riuniti in racemi allungati, penduli, lunghi fino a 15-20 cm. Il frutto è una disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti di circa 90 gradi, ristrette alla base e dilatate all’apice. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi freschi di latifoglie submontani, montani e di forra. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Non ha particolari usi, tranne quelli validi per tutti gli Aceri e relativi alla facile lavorazione del loro legno. 52 Apice dei lobi fogliari ottuso. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che lunghi Acer opalus Mill. subsp. obtusatum (Waldst. & Kit. ex Willd.) Gams Nome comune: Acero opalo. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, con tronco dritto e slanciato e chioma espansa; corteccia grigio-violetta tendente a desquamarsi con l’età. Foglie opposte, con lamina lunga 6-11 cm e larga 5-9 cm, a 5 lobi poco marcati il cui margine presenta una dentatura smussata, densamente pubescenti di sotto; il picciolo è lungo circa quanto la lamina. Fiori piccoli e giallastri riuniti in corimbi. Il frutto è una disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti 60-90 gradi, slargate nel mezzo e larghe 6-10 mm. Fiorisce ad aprile e matura i frutti a settembre. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Boschi fresco-umidi della fascia supramediterranea, come ostrieti e cerrete, spingendosi verso l’alto nelle faggete termofile e, verso il basso, nelle formazioni di sclerofille sempreverdi. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: L’utilità e gli impieghi di quest’acero sono volti alla lavorazione del legno, o al suo uso per rimboschimenti. 53 53 54 Piante con rami terminanti in spine Piante senza spine Foglie con picciolo più lungo di 1 cm e lamina lunga 3- 5 cm 54 56 Rhamnus cathartica L. 21 Sinonimi: Rhamnus catharticus L. Nome comune: Spinocervino. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 1-6 m, con rami spinescenti all’apice. Foglie opposte, con lamina ovale, verde-scura di sopra, più chiara di sotto, dentellate al margine, con nervature convergenti verso l’apice. Il frutto è una drupa nera che matura in settembre-ottobre. Areale: Europa e Asia fino alla Siberia. Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi planiziari e submontani e loro margini, arbusteti, generalmente su suoli poco profondi e detritici. Presenza nel Parco: Comune. Note: La pianta - soprattutto i frutti - è velenosa ed i frutti, come indica il nome specifico, venivano usati quale drastico purgante. Quelli acerbi erano un tempo utilizzati per colorare le stoffe. 54 55 Foglie con picciolo di 1-5 mm e lamina di 1-3 cm 55 Foglie ca. 2 volte più lunghe che larghe, più lunghe di 1.5 cm, cuneate alla base. Picciolo più lungo delle stipole. Frutto con 2-4 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. saxatilis Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto 50-150 cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all’apice. Foglie ovate-lanceolate, circa 2 volte più lunghe che larghe e con base cuneata, pelose inferiormente, lunghe 1.5-3 cm, con picciolo più lungo delle stipole. Fiori piccoli, con 4 petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2-4 semi. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 55 Foglie poco più lunghe che larghe, più brevi di 1.5 cm, arrotondate alla base. Picciolo più breve delle stipole. Frutto con 2 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. infectoria (L..) P. Fourn. Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto 50-150 cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all’apice. Foglie ovate, poco più lunghe che larghe e con base arrotondata, pelose inferiormente, lunghe 6-10 mm, con picciolo più breve delle stipole. Fiori piccoli, con 4(-5) petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2 semi. Areale: Europa sud-orientale, è la stirpe più comune sull'Appennino. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 56 Foglie con forte odore di rosmarino Rosmarinus officinalis L. Nome comune: Rosmarino. Morfologia: Arbusto sempreverde dall’odore aromatico intenso, con fusti rigidi e contorti e rami ascendenti. Foglie più o meno lineari, sessili, revolute sul bordo, lunghe fino a 3 cm, scure e lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto. Fiori azzurro-chiari o violetti, raramente bianchi, bilabiati, con labbro inferiore trilobo. Frutto un tetrachenio (4 nucule disposte a croce). Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Comunemente coltivato, si spontaneizza in garighe e macchie su substrato calcareo. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 22 56 57 57 58 Foglie senza odore di rosmarino Piccoli arbusti con fiori bianchi o rosa più larghi di 3 cm e foglie formente rugose Alberi o arbusti con fiori più stretti di 3 cm, o se più larghi allora di color giallo vivo Fiori bianchi 57 58 60 Cistus salviifolius L. Nome comune: Cisto femmina. Morfologia: Piccolo arbusto verde-grigiastro alto fino a 80 cm, ramosissimo, peloso per peli stellati, aromatico ma non vischioso. Foglie ovali o ellittiche, più o meno arrotondate all’apice, reticolate di sotto. Fiori bianchi di 3-5 cm, isolati o in gruppi di 2-3. Caspula globoso-troncata, scarsamente pelosa, a maturità con infossature laterali. Areale: Mediterraneo, fino all’Asia minore. Habitat: Macchie, garighe, leccete. Presenza nel Parco: Poco comune, ristretto a quote basse. 58 59 Fiori rosa 59 Foglie a margine piano. Pianta senza peli ghiandolari, non vischiosa, senza odore aromatico Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet Sinonimi: Cistus incanus L., Cistus villosus Auct. Nome comune: Cisto rosso. Morfologia: Piccolo arbusto alto fino a 1 m, ramosissimo, lanosotomentoso. Peli ghiandolari assenti o molto rari. Odore erbaceo. Foglie ellittiche, con superficie rugosa e margine piano o debolmente ondulato, provvisto di un feltro biancastro. Fiori roseoviolacei. Frutto a capsula ovoideo-globosa, generalmente villosa. Areale: Mediterraneo centro-orientale, Asia occidentale. Habitat: Macchie e garighe. Presenza nel Parco: Poco comune, ristretto a quote basse. 59 Foglie a margine ondulato. Pianta con abbondanti peli ghiandolari, vischiosa, con odore aromatico Cistus creticus L. subsp. creticus Nome comune: Cisto di Creta. Morfologia: Piccolo arbusto di 3-10 dm, ramosissimo, lanosotomentoso e vischioso per abbondanti peli ghiandolari su rami, foglie e infiorescenze. Odore aromatico. Foglie ellittiche o più o meno arrotondate, con superficie rugosa e margine ondulato, pelose ma senza feltro biancastro. Fiori rosei o purpurei. Frutto a capsula più o meno globosa, generalmente villoso-ghiandolosa. Areale: Mediterraneo centro-orientale. Habitat: Macchie e garighe. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. 60 60 61 Foglie bianco-pelose, grigie o argentine oppure glauche almeno su una faccia Foglie verdi su entrambe le facce Foglie sempreverdi, coriacee 61 63 Olea europaea L. 23 Nome comune: Olivo. Morfologia: Piccolo albero con corteccia grigia, fessurata con l’età, e rami striati all’apice. Foglie lanceolate, coriacee, a margine intero, grigio-verdi di sopra, più chiare di sotto. Frutto a drupa ovale (oliva), lungo fino a 3,5 cm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Specie ampiamente coltivata. Note: Nel Parco si trova solo la var. europaea, coltivata. 61 62 Foglie decidue, non coriacee 62 Foglie almeno 3 volte più lunghe che larghe, glabre e glauche di sotto, senza picciolo. Fiori senza petali. Frutto secco Salix amplexicaulis Bory Nome comune: Salice con foglie amplessicauli. Morfologia: Arbusto alto 3-8 m, con tronco grigio-verdastro e rami giovani rossastri. Foglie lilneari-spatolate, quasi tutte opposte, sessili o quasi, con base abbracciante parzialmente il fusto, verdi di sopra, glauche di sotto. Fiori unisessuali, disposti in spighe erette. Frutto a capsula. Areale: Specie a distribuzione prevalentemente balcanica, con poche stazioni nell'Italia centro-meridionale. Habitat: Luoghi umidi. Presenza nel Parco: Rarissimo. 62 Foglie meno di 3 volte più lunghe che larghe, bianco-pelose di sotto, picciolate. Fiori con petali. Frutto carnoso Viburnum lantana L. Nome comune: Viburno lantana, lentaggine. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto 1-3 m con rami giovani pubescenti. Foglie opposte, lunghe 6-12 cm e larghe 4-6 cm, con lamina ovale-lanceolata o ellittica, cuoiose, ottuse, dentellate, verdi scure ed increspate di sopra, ruvide e con tomento bianco-grigio di sotto. Fiori bianchi, più o meno arrossati nel boccio, ermafroditi, profumati, riuniti in densi corimbi. Il frutto è una drupa ovoide, appiattita lateralmente, nero-lucida a maturità, larga 5-9 mm. Areale: Europa centro-meridionale, Africa nord-occidentale e Asia occidentale. Habitat: Boschi aperti submontami, arbusteti, siepi. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: Il nome generico era già usato dai Romani. Quasi tutte le parti della pianta sono tossiche, inclusi i frutti crudi. 63 63 64 Margine della foglia dentato o dentellato 64 Margine della foglia intero 67 Pianta sempreverde con foglie coriacee. Fiori disposti all'ascella delle foglie. Frutto carnoso Phillyrea latifolia L. Nome comune: Fillirea, filaria, ilatro comune. Morfologia: Arbusto o alberello sempreverde di 1-5 m, con corteccia grigia, liscia. Foglie opposte, coriacee, ovato-lanceolate, lunghe fino a 7 cm, verdi scure di sopra, con 6-12 paia di nervi secondari robusti inseriti quasi ad angolo retto. Fiori piccoli, biancoverdastri o bianco-rosei, riuniti in brevi racemi all’ascella delle foglie. Frutto a drupa, nero-bluastro a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Macchie, boschi termofili. Presenza nel Parco: Poco comune e ristretta a quote basse. 24 64 65 Piante decidue. Fiori non disposti all'ascella delle 65 foglie. Frutto secco (una capsula con 4-5 lobi) Rami giovani più o meno cilindrici, coperti da evidenti verruche nere Euonymus verrucosus Scop. Nome comune: Fusaggine rugosa, fusaria rugosa. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 3 m, con rami cilindrici e glabri; corteccia di colore grigio-verde con numerose verruche scure. Foglie opposte, con lamina ovale e acuminata a margine dentellato, verdi-scure di sopra. Fiori piccoli, gialloverdastri, con 4 petali arrotondati, riuniti in cime ascellari pauciflore. Frutto a capsula con 4 lobi, prima verde poi rosa: in ciascun lobo è presente un seme circondato da un involucro di color rosso-scarlatto. Areale: Europa sud-orientale, Asia minore, Iran. Habitat: Boschi misti di caducifoglie, soprattutto querceti a Roverella; arbusteti. Presenza nel Parco: Raro. 65 66 Rami giovani più o meno quadrangolari, senza 66 verruche nere Fiori in gruppi di 2-6 su peduncoli lunghi 1-3 cm. Foglie di solito più brevi di 8 cm. Petali 4 Euonymus europaeus L. Nome comune: Fusaggine comune, fusaria comune, berretta da prete. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 5 m, con rami opposti, cilindrici, di colore verde-grigiastro. Foglie opposte, con lamina ellettico-acuminata, verde-scura di sopra. Fiori piccoli, gialloverdastri, con 4 petali, riuniti in cime ascellari. Frutto a capsula con 4 lobi, prima verde, poi rosa: in ciascun lobo è presente un seme circondato da un involucro di color arancione. Areale: Europa, Siberia e Asia minore. Habitat: Siepi, arbusteti, boschi misti di caducifoglie, fino a 800 m Presenza nel Parco: Comune. Note: Dal legno della Fusaggine nel medioevo si ottenevano fusi per filare la lana. I frutti e la corteccia erano utilizzati per le proprietà emetiche, purganti ed insetticide: in passato la polvere dei frutti seccati e macinati veniva usata per combattere i pidocchi ed un decotto di frutti e corteccia veniva usata contro la rogna. 66 Fiori in gruppi di 5-15 su peduncoli lunghi 4-6 cm. Foglie di solito più lunghe di 8 cm. Petali 4 o 5 Euonymus latifolius (L.) Mill. Nome comune: Fusaggine maggiore, fusaria maggiore. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 5 m, con rami opposti e cilindrici, di colore verde-grigiastro. Foglie opposte, con lamina ovale larga 4-6 cm, verde-scura di sopra. Fiori piccoli, rosa, con 5 petali arrotondati, riuniti in cime ascellari. Frutto a capsula con 5 lobi, prima verde, poi rosa: in ciascun lobo è presente un seme circondato da un involucro di color arancione. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi freschi di caducifoglie, soprattutto faggete. Presenza nel Parco: Rara. 67 Foglie parzialmente abbraccianti il fusto. Fiori gialli più larghi di 1 cm Hypericum androsaemum L. 25 Nome comune: Iperico arbustivo, tutta-sana, erba-sana. Morfologia: Arbusto sempreverde alto fino a 1,5 m, con rami rossastri percorsi da due linee longitudinali. Foglie opposte, semiamplessicauli, ovate, un po'glauche di sotto. Fiori gialli, con numerosi stami, riuniti in cime corimbose pauciflore. Frutto a bacca circondata dai petali persistenti. Areale: Europa sudoccidentale, Africa nordoccidentale, Asia occidentale. Habitat: Boschi e margini forestali in stazioni umide e ombrose. Presenza nel Parco: Rara. Note: La specie è ritenuta efficace nei confronti di numerose malattie. 67 68 68 69 Foglie non abbraccianti il fusto. Fiori di aspetto 68 diverso Foglie sempreverdi, coriacee 69 Foglie decidue, non coriacee 72 Foglie senza picciolo o con picciolo lungo al massimo 4 mm. Fiori disposti all'ascella delle foglie Buxus sempervirens L. Nome comune: Bosso comune. Morfologia: Arbusto (raramente piccolo alberello) sempreverde alto generalmente fino a 3 m, molto ramificato, con fusti all’apice per lo più pubescenti, quadrangolari. Foglie opposte, ovali, con apice retuso e margine intero, coriacee, brevemente picciolate, lucide di sopra, verdi-chiare di sotto. Fiori in glomeruli giallastri con 1 fiore femminile centrale circondato da numerosi fiori maschili. Frutto a capsula sormontata da 3 stili lunghi 1/3 di essa. Areale: Europa atlantica e submediterranea fino al Caucaso. Habitat: Garighe, arbusteti e boschi termofili su substrati carbonatici. Presenza nel Parco: Poco comune, presente solo a quote basse. Note: Specie ad accrescimento lento, molto longeva. Il legno, molto compatto, è l’unico tra quello delle piante legnose europee che non galleggia sull’acqua. Le foglie sono velenose per il bestiame a causa della presenza di alcaloidi. Il nome generico deriva dal Greco pykos = saldo, per la durezza del legno. 69 70 Foglie con picciolo più lungo di 4 mm. Fiori e frutti 70 disposti in racemi o corimbi all'apice dei rami Foglie pelose almeno di sotto. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che lunghi Viburnum tinus L. subsp. tinus Nome comune: Laurotino. Morfologia: Arbusto sempreverde alto 1-3 m. Foglie opposte, con lamina ovale od ovale-lanceolata di 4-8 x 2-4 cm, coriacea, a margine intero, lucida e verde scura di sopra, più chiara di sotto, ove sono presenti ciuffi di peli lungo le nervature. Fiori bianchi o bianchi sfumati di rosa, riuniti in densi corimbi composti terminali. Il frutto è una drupa ovoide di colore bluastro-metallico, larga 4-6 mm. Areale: Regione mediterranea. Habitat: Macchia mediterranea, leccete, boschi di caducifoglie termofile; siepi. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: La specie è molto utilizzata per la realizzazione di siepi. 70 71 Foglie glabre. Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi che larghi Foglie ellittico-lanceolate, lunghe meno di 6 cm. Racemi più brevi di 8 cm. Asse 26 71 dell'infiorescenza finemente pelosa Ligustrum vulgare L. Nome comune: Ligustro. Morfologia: Arbusto alto fino a 3 m, con rami numerosi e flessibili. Foglie opposte, caduche o persistenti, generalmente coriacee, ellittiche o lanceolate, a margine intero, lunghe fino a 12 cm, verdi scure di sopra, più chiare di sotto. Fiori bianchi, riuniti in pannocchie terminali lunghe fino a 8 cm. Frutto a bacca subsferica, nera e lucida a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi collinari e submontani, formazioni legnose ripariali, arbusteti. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Il succo dei frutti era un tempo utilizzato per la preparazione di inchiostri. E’ un’ottima pianta mellifera e viene comunemente utilizzata per la formazione di siepi. 71 Foglie ovali-ellittiche, lunghe almeno 7 cm. Racemi più lunghi di 8 cm. Asse dell'infiorescenza glabra Ligustrum lucidum Aiton Nome comune: Ligustro del Giappone. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde con foglie opposte, coriacee, ovali-acuminate lunghe fino a 12 cm, a margine intero. Fiori bianchi, riuniti in pannocchie piramidali. Frutto a bacca ovoide, nero-bluastra a maturità. Areale: Originario della Cina. Habitat: Coltivato come pianta ornamentale negli arredi verdi, si spontaneizza qua e là. 72 72 73 Fiori e frutti disposti in racemi o corimbi all'apice dei 73 rami Fiori e frutti disposti lungo i rami all'ascella delle 74 foglie Picciolo più lungo di 1 cm. Petali liberi. Infiorescenza ombrelliforme, più larga che lunga Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó Nome comune: Corniolo sanguinello, sanguinello. Morfologia: Arbusto caducifoglio molto ramificato, alto 1-5 m, con numerosi rami e corteccia rossastra. Foglie opposte, con lamina ellittico-acuminata, a 3-4 nervature. Fiori bianchi e peduncolati, riuniti in corimbi terminali. Il frutto è una drupa sferica, nerobluastra a maturità. Areale: Europa ed Asia occidentale. Habitat: Siepi, arbusteti, boschi misti di caducifoglie, fino a 1300 m. Presenza nel Parco: Comune. Note: In passato i semi macinati fornivano un olio combustibile per le lampade, mentre dalla corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti di lana, lino, cotone e seta. 73 Picciolo più breve di 1 cm. Petali fusi tra loro. Infiorescenza piramidale, più lunga che larga Ligustrum vulgare L. 27 Nome comune: Ligustro. Morfologia: Arbusto alto fino a 3 m, con rami numerosi e flessibili. Foglie opposte, caduche o persistenti, generalmente coriacee, ellittiche o lanceolate, a margine intero, lunghe fino a 12 cm, verdi scure di sopra, più chiare di sotto. Fiori bianchi, riuniti in pannocchie terminali lunghe fino a 8 cm. Frutto a bacca subsferica, nera e lucida a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi collinari e submontani, formazioni legnose ripariali, arbusteti. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Il succo dei frutti era un tempo utilizzato per la preparazione di inchiostri. E’ un’ottima pianta mellifera e viene comunemente utilizzata per la formazione di siepi. 74 Fiori gialli, a simmetria raggiata, formantisi prima delle foglie. Frutto ovale Cornus mas L. Nome comune: Corniolo maschio. Morfologia: Arbusto, a volte con aspetto arborescente, alto fino a 8 m, con numerosi rami e corteccia grigia con crepe rossastre. Foglie opposte, con lamina ellittico-acuminata a 3-5 nervature e margine intero. Fiori gialli, riuniti in ombrelle alla base dei giovani rami, sviluppantisi prima delle foglie. Frutto a drupa ovoide, rossa e carnosa. Areale: Europa ed Asia occidentale. Habitat: Siepi, arbusteti e margini di boschi misti di caducifoglie, fino a 1400 m. Presenza nel Parco: Comune. Note: I frutti possono essere consumati freschi oppure utilizzati nella preparazione di marmellate. Il legno, assai duro, è ricercato per la costruzione di piccoli utensili come pestelli da mortaio, ingranaggi dei mulini, etc.; gli antichi Romani lo impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. 74 75 Fiori non gialli, a simmetria bilaterale, formantisi dopo le foglie. Frutto subsferico Frutto nero. Foglie ad apice ottuso 75 Lonicera nigra L. Nome comune: Caprifoglio nero. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 1,5 m, con rami brunonerastri coperti da scorza facilmente desquamantesi. Foglie a lamina ovale-arrotondata, opposte e picciolate, verdi-chiare, a margine intero. Fiori rosa esternamente e bianchi all’interno, appaiati su un peduncolo di 2-4 cm originante alla base delle foglie. I frutti sono delle piccole bacche nero-pruinose concresciute a coppie. Areale: Europa ed Asia centrale. Habitat: Brughiere subalpine, al limite superiore della faggeta. Presenza nel Parco: Rarissima. Note: Specie comune nell’arco alpino, molto rara nell’Appennino, con poche stazioni nel settore centro-settentrionale; sulla Majella è presente in una sola località, nella Valle di Macchialunga, la stazione più meridionale della specie in Italia. Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). 75 76 Frutto rosso. Foglie ad apice acuto 76 Foglie lunghe 10-14 cm. Fiori rossastri. Bacche fuse in un frutto unico. Rami con midollo solido, bianco Lonicera alpigena L. subsp. alpigena 28 Nome comune: Caprifoglio alpino, madreselva alpina. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 3 m, a portamento eretto, con giovani rami bruno-rossastri. Foglie ovali, acuminate all’apice, opposte e picciolate, a margine intero. Fiori rosso-bruni (o verde giallastri), appaiati su un peduncolo di 2-5 cm originante alla base delle foglie. I frutti sono delle piccole bacche rosse, concresciute a coppie sino a formare un frutto unico di colore rosso lucido. Areale: Montagne dell'Europa meridionale. Habitat: Vegeta nei boschi di latifoglie della fascia montana, soprattutto faggete, ai margini e nelle schiarite fino a 2000 m. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). 76 Foglie lunghe 5-6 cm. Fiori biancastri. Bacche saldate solo alla base. Rami con midollo marrone, presto cavi Lonicera xylosteum L. Nome comune: Caprifoglio peloso, madreselva pelosa. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 2 m, molto ramificato, con rami giovani pelosi. Foglie a lamina ovale-arrotondata, opposte e picciolate, a margine intero. Fiori bianchi (giallastri o rosei a maturità) appaiati su un peduncolo di 1-2 cm originante alla base delle foglie. I frutti sono delle piccole bacche lucide di colore nero o rosso scuro incompletamente concresciute a coppie. Areale: Europa meridionale. Habitat: Boschi di latifoglie, soprattutto della fascia montana. Presenza nel Parco: Comune. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). L’epiteto specifico "xylosteum" allude alla durezza del legno, un tempo ricercato per la costruzione di pipe e calci di fucile. 77 77 78 78 79 79 80 Foglie composte (divise in foglioline separate tra loro) Foglie non composte Piante spinose Piante non spinose Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (un legume) Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso Foglie pennate. Fiori bianchi 78 120 79 103 80 82 Robinia pseudacacia L. Nome comune: Robinia, acacia, gaggia. Morfologia: Albero o arbusto caducifoglio alto fino a 25 m, con corteccia profondamente fessurata longitudinalmente e tronco e rami spinosi. Foglie imparipennate con segmenti ellittici, arrotondati all’apice, chiari di sotto, glabri. Fiori bianchi in racemi penduli di 10-20 cm, molto profumati. Legume appiattito, glabro. Areale: Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601 dai giardinieri di corte J. e V. Robin - cui è dedicato il genere - e poi diffusasi ampiamente con tendenza submediterraneo-continentale. Habitat: Si spontaneizza lungo i margini stradali, negli incolti, nelle scarpate, nelle siepi e sui terrazzi fluviali. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Specie invasiva la cui diffusione costituisce un pericolo per il patrimonio vegetale naturale. 80 Foglie trifogliate. Fiori gialli 81 29 81 Piccolo arbusto alto al massimo 60 cm. Calice con 5 denti acuti Cytisus spinescens C. Presl Sinonimi: Cytisus subspinescens Briq., Chamaecytisus spinescens (C. Presl) Rothm. Nome comune: Citiso spinoso. Morfologia: Arbusto di 20-70 cm, a rami rigidi con apici spinescenti e sericei. Foglie trifogliate, con foglioline argentinosericee di sotto. Fiori solitari o riuniti a 2 all’ascella delle foglie; corolla giallo-pallida con vessillo spesso macchiato di rosso-bruno. Legume villoso o pubescente solo lungo le suture, scuro, lungo fino a 4 cm. Areale: Europa centrale, meridionale e orientale; Asia occidentale. Habitat: Pascoli aridi, garighe, macchie e boschi aperti. Presenza nel Parco: Molto comune. 81 Arbusto molto più alto di 1 m. Calice senza denti, con margine troncato o con piccole incisioni ottuse Calicotome spinosa (L.) Link Nome comune: Ginestra spinosa. Morfologia: Arbusto sempreverde alto fino a 3 m con rami striati longitudinalmente e spine acute divergenti bianco-pubescenti all’apice. Foglie trifogliate, subglabre di sopra, bianco-argentine di sotto. Fiori gialli, per lo più isolati, con peduncolo e calice biancosericei. Legume glabro o quasi. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Macchie, garighe. Presenza nel Parco: Rara e ristretta quote basse. 82 82 83 Fiori più stretti di 3 cm. Frutto a mora (ATTENZIONE: gruppo molto difficile e qui non 83 trattato a fondo, nel dubbio fermatevi a Rubus sp.) Fiori più larghi di 3 cm. Frutto diverso da una mora 89 Mora rossa, sfilantesi facilmente da un ricettacolo allungato, vuota all'interno. Foglie pennate o trifogliate Rubus idaeus L. subsp. idaeus Nome comune: Lampone. Morfologia: Arbusto pollonante con fusto dritto, ricoperto di spine sottili. Foglie composte da 3–7 foglioline pennate, bianco tomentose di sotto, con margine irregolarmente seghettato. Fiori con petali bianchi, riuniti in pannocchie di pochi fiori. Frutto subsferico composto da piccole drupe feltrose di colore rosso. Areale: Europa, Asia settentrionale, Nord America. Habitat: Margini di faggeta, radure. Distribuzione nel Parco: Comune. Note: I frutti sono commestibili e si prestano per la preparazione di marmellate e sciroppi. 83 84 84 85 Mora nera o blu, non sfilantesi dal ricettacolo, non cava all'interno. Foglie palmate o trifogliate Mora con meno di 20 unità. Stipole lanceolate, ristrette alla base Mora solitamente con più di 20 unità. Stipole filiformi Mora pruinosa. Foglie trifogliate 84 85 86 Rubus caesius L. 30 Nome comune: Rovo bluastro. Morfologia: Arbusto con fusti sarmentosi sottili, cilindrici, arcuati e radicanti all’apice, glauco-pruinosi, con sottili aculei setoliformi acutissimi. Foglie palmate a 3 foglioline largamente lanceolate. Fiori bianchi riuniti in corimbo con asse ghiandoloso. Frutto composto di poche drupeole bluastre-pruinose. Areale: Europa; Asia centro-occidentale. Habitat: Boschi e boscaglie ripariali, ambienti umidi. Presenza nel Parco: Comune. Note: Il nome specifico in Latino significa "azzurro", ed allude al colore delle more leggermente pruinose, che sono commestibili. 85 Mora non pruinosa. Foglie con 3-5 foglioline Rubus sect. Corylifolii Lindl. Gruppo eterogeneo di stirpi generalmente a distribuzione locale. I caratteri morfologici sono piuttosto variabili, ma si distinguono dagli altri rovi per le stipole lanceolate o lineari-lanceolate (come Rubus caesius L.) ed il picciolo scanalato. 86 86 87 Spine robuste, tutte di più o meno uguale grossezza. 87 Polloni (getti giovani) senza peli ghiandolari Spine molto diverse: alcune più grosse, altre molto più sottili. Polloni con peli ghiandolari più o meno 88 abbondanti Fiori solitamente rosa. Polloni pruinosi. Stami lunghi al massimo quanto gli stili Rubus ulmifolius Schott Sinonimi: Rubus rusticanus Mercier, R. discolor Auct. Fl. Ital. non Weihe & Nees Nome comune: Rovo comune. Morfologia: Arbusto con fusti sarmentosi arcuati o striscianti, radicanti all’estremità, angolosi e provvisti di robusti aculei più o meno arrossati. Foglie persistenti, coriacee, palmate a 3-5 foglioline con pagina superiore glabra e verde-scura, l’inferiore tomentosa. Fiori generalmente rosa, raramente bianchi, in dense infiorescenze a pannocchia. Frutti composti (more) di drupeole nere a maturità. Areale: Europa occidentale e centro-meridionale; Africa settentrionale. Habitat: Boscaglie aperte, siepi, arbusteti, incolti. Presenza nel Parco: Molto comune. 87 Fiori solitamente bianchi. Polloni non pruinosi. Stami più lunghi degli stili Rubus candicans Weihe Nome comune: Rovo bicolore. Morfologia: Arbusto con fusti sarmentosi arcuati o striscianti, radicanti all’estremità, angolosi e provvisti di robusti aculei più o meno arrossati. Foglie persistenti, coriacee, palmate a 3-5 foglioline con pagina superiore glabra e verde-scuro, l’inferiore tomentosa. Fiori generalmente bianchi, raramente rosa, in dense infiorescenze a pannocchia. Frutti composti (more) di drupeole, nere a maturità. Areale: Europa occidentale e centro-meridionale; Africa settentrionale. Habitat: Boscaglie aperte, siepi, arbusteti, incolti. Presenza nel Parco: Raro. 88 Foglie bianco-pelose di sotto (almeno da giovani) per peli stellati Rubus canescens DC. 31 Sinonimi: R. tomentosus Borkh. p.p., R. australis Kerner Nome comune: Rovo tomentoso. Morfologia: Arbusto con rami sarmentosi, angolosi, arcuati e radicanti, tomentosi e ghiandolosi, non pruinosi, con spine ineguali e distribuite su tutta la superficie. Foglie con 5 foglioline palmate, ellittiche, di sopra glabre nei polloni, grigio-feltrose nei rami fioriferi, di sotto bianco-tomentose. Fiori bianchi. Frutti composti (more) di drupeole nere a maturità. Areale: Europa centro-meridionale, Asia occidentale. Habitat: Radure e margini di boschi termofili. Presenza nel Parco: Comune. 88 Foglie senza peli stellati, verdi o verdi-grigie di sotto Rubus hirtus Waldst. & Kit. Sinonimi: R. glandulosus Auct. Fl. Ital. non Bellardi, R. fruticosus L. var. glandulosus Fiori Nome comune: Rovo ghiandoloso. Morfologia: Arbusto con rami sarmentosi, cilindrici, arcuati e radicanti, tomentosi e ghiandolosi, con aculei sottili. Foglie composte di 3 foglioline ovali, leggermente pelose di sopra, pelose e grigio-verdi di sotto. Fiori bianchi. Frutti composti (more) di drupeole nere a maturità. Areale: Specie a distribuzione Europea. Habitat: Boschi freschi submontani e montani (cerrete, faggete). Presenza nel Parco: Comune. 89 89 90 Stili concresciuti in una colonnina cilindrica Stili liberi, raggruppati in un cuscinetto più largo che lungo Foglie sempreverdi, lucide, coriacee. Spine superiori ricurve 90 91 Rosa sempervirens L. Nome comune: Rosa di San Giovanni. Morfologia: Arbusto strisciante o rampicante, con aculei sparsi, piccoli, debolmente curvi o uncinati. Foglie sempreverdi, foglioline 3-7, lanceolate, di colore verde, quasi lucide nella pagina superiore, glabre e coriacee; margine fogliare a denti semplici. Fiori in genere solitari o in gruppi di 2-3, grandi (2-5 cm), portati da peduncoli allungati e ghiandolosi; sepali interi, ghiandolosi, riflessi e caduchi prima della maturazione del frutto; petali candidi. Ricettacolo fruttifero subsferico, glabro e liscio, rosso a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo, Europa sudoccidentale. Habitat: Macchia mediterranea, leccete e boschi di caducifoglie termofile. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. 90 Foglie dcidue, opache, non coriacee. Spine superiori diritte e sottili Rosa arvensis Huds. Nome comune: Rosa dei campi. Morfologia: Arbusto alto 30-100 cm, con i rami arcuati, gracili, striscianti o lianosi, glabri e pruinosi, spesso di colore bluastro; aculei generalmente piccoli e gracili, dritti o debolmente arcuati. Foglie caduche, foglioline 5-7, eccezionalmente 9, da ovate a ellittiche, glabre e di colore verde chiaro di sopra, pelose sulle nervature e di colore più pallido di sotto; rachide e picciolo leggermente pelosi, talora con rare ghiandole; margine fogliare a denti semplici, piuttosto larghi. Fiori isolati o a gruppi di 2-3, grandi (2-5 cm), portati da peduncoli allungati irti di peli ghiandolari; sepali sottili, gli esterni con appendici laterali strette, riflessi all’antesi e caduchi prima della maturità del frutto; fiori di colore bianco, inodori. Ricettacolo fruttifero ovoide, glabro, di colore rosso. 32 Areale: Europa occidentale, meridionale e sudorientale, fino all’Asia occidentale. Habitat: Boscaglie e margini dei boschi, su suoli profondi. Presenza nel Parco: Comune. 91 91 92 Sepali interi. Foglie con 7-11 foglioline 92 Sepali (almeno 3 di essi) con appendici laterali. Foglie 93 con 5-7 foglioline Fiori di color rosso carminio vivace. Spine deboli e rade, assenti sui rami fioriferi. Frutto maturo oblungo-ovoide Rosa pendulina L. Sinonimi: Rosa alpina L. Nome comune: Rosa alpina. Morfologia: Arbusto debole, spesso prostrato, alto da 30 a 150 cm, senza o con pochi e deboli aculei; rami fioriferi senza aculei. Foglie decidue, glabre o pubescenti; foglioline 7-11, ellittiche; margine fogliare a denti composti e ghiandolosi. Fiori isolati, larghi fino a 5 cm, bratteati, su peduncoli con numerosi peli ghiandolari; sepali interi, ghiandolosi, spesso allargati verso l’apice, eretti dopo l’antesi e persistenti fino a maturità del frutto; petali di colore rosso o rosa vivo, intensamente profumati. Ricettacolo fruttifero rosso, ovoide o globoso, glabro o ghiandoloso, portato da un peduncolo reclinato. Areale: Europa centromeridionale. Habitat: Schiarite di boschi freschi, luoghi sassosi ed ombrosi, fino a 2.200 m. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome “pendulina” (= che pende), si riferisce al ricettacolo fruttifero maturo. 92 Fiori bianchi. Spine numerose anche sui rami fioriferi. Frutto maturo globoso Rosa spinosissima L. Sinonimi: Rosa pimpinellifolia L. Nome comune: Rosa spinosissima. Morfologia: Piccolo arbusto alto fino ad un metro, con fusti eretti di colore marrone rossiccio ricoperti di aculei aghiformi, piccoli, diritti e sottili, più o meno abbondanti, misti a setole. Foglie caduche, con picciolo e rachide provvisti di radi aciculi; foglioline 9-11, brevi e larghe, glabre, di colore verde chiaro con margine a denti semplici. Fiori solitari, larghi 2-4 cm, su peduncoli di 1-3 cm; sepali interi, sottili, senza ghiandole, da patenti a eretti, persistenti fino alla maturità del frutto; petali bianchi (raramente giallo-pallidi o leggermente rosati). Ricettacolo fruttifero globoso, glabro, piccolo (10-18 mm), di colore nero purpureo. Areale: Europa nordoccidentale, centrale e meridionale fino al Caucaso, Iran nordoccidentale, Asia centrale ed orientale. Habitat: Comunità arbustive della fascia montana; individui sparsi su pascoli pietrosi e/o rocciosi. Presenza nel Parco: Poco comune. 93 93 94 Sepali eretti o patenti, generalmente persistenti nel 94 frutto Sepali reclinati verso il basso, presto caduchi nel 96 frutto Peduncoli fiorali e fruttiferi ghiandolosi. Frutti densamente ghiandolosi. Fusti giovani non glauco-pruinosi Rosa montana Chaix 33 Nome comune: Rosa montana. Morfologia: Arbusto eretto alto fino a 3 metri, con aculei sottili, diritti o debolmente ricurvi, dilatati alla base. Foglie caduche, con picciolo e rachide ghiandolosi e stipole larghe; foglioline 7, ovatoarrotondate, glabre, verdi o grigio-verdi di sopra, più chiare di sotto; margine con denti composti e ghiandolosi. Fiori solitari o a gruppi di 2-3, larghi 2,5-4 cm, portati da peduncoli ghiandolosi lunghi quanto il ricettacolo; sepali laciniati, ghiandolosi, eretti e persistenti fino alla maturità del frutto; petali di colore rosa pallido. Ricettacolo fruttifero urceolato, ghiandoloso, di colore rosso. Areale: Europa meridionale. Habitat: Radure di boschi e pascoli sassosi della fascia montana. Presenza nel Parco: Rara. 94 95 Peduncoli fiorali e fruttiferi glabri o quasi. Frutti non 95 o poco ghiandolosi. Fusti giovani glauco-pruinosi Ricettacolo fruttifero ovoide. Disco stilare con al centro un orifizio molto largo (circa 2 mm) Rosa glauca Pourr. non al. Sinonimi: Rosa rubrifolia Vill. Nome comune: Rosa paonazza, rosa glauca. Morfologia: Arbusto eretto alto fino a 3 metri, con fusti glaucopruinosi, provvisti di aculei ricurvi con base decorrente, piuttosto sottili. Foglie caduche, con caratteristico colore verde-bluastro, pruinose; foglioline 7, ellittiche e glabre, con margine a denti semplici. Fiori portati in corimbi di 1-5, disposti su peduncoli corti, spesso nascosti dalle brattee, lisci o ghiandolosi; sepali lanceolati, uguali o più lunghi della corolla, interi o laciniati, glabri sul dorso, eretti fino alla maturità del frutto; petali di colore rosso-carminio o rosa vivo. Ricettacolo fruttifero ovoide, solitamente glabro, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Aree montane dell’Europa meridionale. Habitat: Radure dei boschi, arbusteti meso-termofili, rupi e ghiaioni montani. Presenza nel Parco: Rara. 95 Ricettacolo fruttifero globoso. Orifizio più stretto di 2 mm Rosa dumalis Bechst. Sinonimi: Rosa canina L. var. dumalis, Rosa glauca Vill. ex Loisel. non Pourr.; Rosa vosagiaca Desportes Nome comune: Rosa delle boscaglie, rosa dei Vosgi. Morfologia: Arbusto alto fino a 2 m, con fusti eretti e rami giovani di colore glauco, leggermente pruinosi; aculei arcuati o debolmente uncinati, più o meno compressi. Foglie caduche, glabre, a 5 o 7 foglioline, ellittiche o ovate, più o meno glaucescenti; margine a denti semplici, doppi o composti. Fiori solitari o a gruppi di 2-5, larghi 3-5 cm; peduncoli glabri, molto corti, spesso completamente coperti dalle brattee, sepali con appendici laterali, eretti o patenti fino alla maturità del ricettacolo; petali rosa. Ricettacolo fruttifero globoso, glabro, polposo, di colore rosso-scuro. Areale: Europa centro-meridionale fino al Caucaso e all’Anatolia, Paesi Baltici e Ucraina. Habitat: Boschi di faggio, ostrieti e querceti mesofili, arbusteti e boscaglie aperte della fascia montana. Presenza nel Parco: Poco comune. 96 96 97 Foglie densamente vischioso-ghiandolose di sotto Foglie senza ghiandole di sotto, o con ghiandole confinate a picciolo, asse fogliare e nervi principali Peduncoli fruttiferi glabri 34 97 98 Rosa agrestis Savi Nome comune: Rosa delle siepi, rosa agreste. Morfologia: Arbusto eretto alto fino a 2 m, con fusti glabri spesso tortuosi; aculei radi, robusti e ricurvi, raramente dritti o deboli. Foglie caduche, con picciolo e rachide provvisti di numerose ghiandole; stipole strette e allungate, con margine ghiandoloso; foglioline 5-7, da ovali a ellittiche, più o meno glabre di sopra, intensamente ghiandolose di sotto, odorose di mela acerba; denti del margine fogliare composti e ghiandolosi. Fiori isolati, o in corimbi pauciflori, larghi fino a 4 cm, odorosi, con peduncoli glabri e lunghi; sepali laciniati, più o meno riflessi, con dorso non ghiandoloso, caduchi alla maturazione del frutto; petali di colore generalmente bianco. Ricettacolo fruttifero ovale, liscio, di colore rosso. Areale: Europa meridionale, Africa nordoccidentale, Asia sudoccidentale. Habitat: Arbusteti ai margini dei boschi, campi abbandonati e siepi, in ambito collinare e montano. Si rinviene in esemplari sparsi e non tende a formare colonie. Presenza nel Parco: Poco comune. 97 Peduncoli fruttiferi con peli ghiandolari Rosa micrantha Borrer ex Sm. Nome comune: Rosa a fiori piccoli. Morfologia: Arbusto eretto alto fino a 3 m, con fusti spesso tortuosi; aculei radi, robusti e ricurvi o diritti. Foglie caduche, con picciolo e rachide provvisti di numerose ghiandole; stipole strette e allungate, con margine ghiandoloso; foglioline 5(-7), da ovali a ellittiche, più o meno glabre ed un po' lucide di sopra, ghiandolose di sotto, odorose di mela acerba; denti del margine fogliare composti e ghiandolosi. Fiori isolati, o in corimbi pauciflori, larghi fino a 4 cm, odorosi, con peduncoli glabri e lunghi; sepali laciniati, più o meno riflessi, caduchi alla maturazione del frutto; petali di colore generalmente rosa. Ricettacolo fruttifero ovale, di colore rosso. Peducoli fruttiferi irti di grosse ghiandole stipitate e spesso anche di aculei. Areale: Specie pontico-mediterranea. Habitat: Arbusteti ai margini dei boschi, campi abbandonati e siepi, in ambito collinare e montano. Presenza nel Parco: Rara. 98 98 99 Foglie pelose di sotto almeno sui nervi 99 Foglie glabre 100 Foglie semplicemente dentate. Asse della foglia senza ghiandole Rosa corymbifera Borkh. Sinonimi: Rosa canina L. var. corymbifera (Borkh.) Rouy, Rosa dumetorum Thuill. Nome comune: Rosa corimbifera. Morfologia: Arbusto eretto, alto fino a 2 m, con fusti legnosi, glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie caduche con picciolo e rachide pubescenti; foglioline 5-7, pubescenti sulle nervature di sotto, da ellittiche a ovate, con margine a denti semplici, irregolari. Infiorescenze di 1-4 fiori larghi 4-5 cm, portati da peduncoli glabri; sepali riflessi, caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni con appendici laterali; petali rosa, raramente bianchi. Ricettacolo fruttifero di forma variabile, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Europa, Africa nordoccidentale e Asia sudoccidentale. Habitat: Arbusteti meso-termofili, inclusi quelli su pareti rocciose, pietraie, ruderi e materiale detritico. Presenza nel Parco: Comune. 35 99 Foglie doppiamente dentate. Asse della foglia con ghiandole sparse Rosa balsamica Besser Sinonimi: Rosa obtusifolia Desv., Rosa canina L. var. tomentella (Léman) Baker Nome comune: Rosa finemente tomentosa. Morfologia: Arbusto eretto, caducifoglio, alto fino a 2 m, con fusti legnosi, glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie pubescenti su una o su entrambe le facce, ghiandolose su picciolo, rachide e nervatura centrale; foglioline 5-7, da largamente ovate a orbicolari, piccole, con margine a denti composti e ghiandolosi. Infiorescenze di 1-4 fiori larghi 4-5 cm, su peduncoli glabri; sepali riflessi, caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni fortemente appendicolati; petali biancastri o rosa. Ricettacolo fruttifero di forma variabile, glabro, rosso scuro a maturità. Areale: Europa. Habitat: Arbusteti su pietraie, ghiaioni e in ambienti ruderali; schiarite dei boschi termofili di faggio e dei querceti mesofili. Presenza nel Parco: Poco comune. 100 Peduncoli di fiori e frutti con peli ghiandolari Rosa nitidula Besser Sinonimi: Rosa canina var. blondeana (Ripart) Duffort, Rosa blondeana Ripart ex Déséglise. Nome comune: Rosa selvatica. Morfologia: Arbusto eretto alto fino a 3 m, con fusti legnosi, glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie caduche, glabre, ghiandolose su picciolo, rachide e nervatura centrale; foglioline 5-7, da ellittiche a ovate, con margine a denti composti e ghiandolosi. Infiorescenze di 1-4 fiori larghi 4-5 cm, portati da pedicelli ispido-glandulosi; sepali riflessi all’antesi, caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni con appendici laterali; petali rosa, raramente bianchi. Ricettacolo fruttifero glabro, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale e centro-meridionale, Africa settentrionale. Habitat: Formazioni arbustive e boscaglie aperte, pascoli e campi abbandonati. Presenza nel Parco: Poco comune. 100 101 Peduncoli di fiori e frutti glabri o con peli sparsi, ma 101 senza peli ghiandolari Foglie con ghiandole su picciolo, asse principale e nervatura centrale delle foglioline Rosa squarrosa (Rau) Boreau Sinonimi: Rosa canina L. var. squarrosa Rau Nome comune: Rosa selvatica. Morfologia: Arbusto eretto, alto fino a 3 m, con fusti legnosi glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie glabre, con ghiandole sparse su picciolo, rachide e nervatura centrale; foglioline 5-7, da ellittiche a ovate, con margine a denti composti e ghiandolosi. Infiorescenze di 1-4 fiori larghi 4-5 cm, portati da peduncoli glabri; sepali riflessi, caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni con appendici laterali; petali rosa. Ricettacolo fruttifero di forma variabile, glabro, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale e centromeridionale, Africa settentrionale. Habitat: Arbusteti, boscaglie aperte, pascoli abbandonati e incolti. Presenza nel Parco: Comune. 36 101 102 Foglie senza ghiandole Disco stimmatico con orifizio largo 0.5-0.7(-0.8) mm 102 Rosa canina L. Sinonimi: Rosa lutetiana Léman Nome comune: Rosa selvatica, rosa canina. Morfologia: Arbusto eretto, alto fino a 3 m, con fusti legnosi, glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie glabre anche sul picciolo e sul rachide; foglioline 5-7, da ellittiche a ovate, margine a denti semplici, talora irregolari. Infiorescenze di 1-4 fiori larghi 4-5 cm, portati da peduncoli glabri; sepali riflessi all’antesi, caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni con appendici laterali; petali rosa, raramente bianchi. Ricettacolo fruttifero glabro, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale e centro-meridionale, Africa settentrionale. Habitat: Arbusteti, boscaglie aperte, pascoli e campi abbandonati. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: In fitoterapia si usano i cinorrodi che contengono carotenoidi, vitamine e acidi organici, pectine, glucosidi polifenolici e sali minerali. Si usano in tisana nelle malattie dei reni, della vescica, nel diabete, nelle diete e per i sintomi influenzali. 102 Disco stimmatico con orifizio largo 0.9-1.1 mm (lente!) Rosa subcanina (Christ) Vuk. Sinonimi: Rosa reuteri L. f. subcanina Christ Nome comune: Falsa rosa canina. Morfologia: Arbusto eretto, caducifoglio, alto fino a 2 m, con fusti legnosi, glabri, spesso scandenti; aculei robusti, arcuati o uncinati, a base allargata. Foglie glabre anche sul picciolo e sul rachide; foglioline 5-7, da ellittiche a ovate, con margine a denti semplici, senza ghiandole, oppure a denti composti e ghiandolosi. Fiori solitari o a 2-3, larghi 3-5 cm, portati da peduncoli glabri lunghi 2-3 cm; sepali non ghiandolosi sul dorso, riflessi e caduchi prima della maturità del frutto, gli esterni con appendici laterali; petali da rosa pallido a bianchi; stili liberi, glabri o pelosi, più o meno sporgenti. Ricettacolo fruttifero glabro, di colore rosso scuro a maturità. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Arbusteti, pascoli, incolti e boscaglie aperte. Presenza nel Parco: Poco comune. 103 103 104 104 105 Foglie trifogliate (con 3 foglioline) 104 Foglie pennate (con più di 3 foglioline) 108 Fiori e frutti disposti in racemi penduli. Foglioline di 105 1-3 x 3-6 cm. Alberelli solitamente più alti di 2 m Fiori e frutti non disposti in racemi penduli. Foglioline molto più piccole. Arbusti solitamente più 106 bassi di 2 m Foglie e legumi giovani grigio-pelosi. Legume con sutura superiore acuta, non alata Laburnum anagyroides Medik. subsp. anagyroides 37 Nome comune: Maggiociondolo comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6-7 m, con tronco eretto; corteccia liscia color verde cenerino e rami giovani tomentosi. Foglie alterne, formate da tre foglioline ellittiche, grigio-verdi sulla pagina superiore e con peli sericei bianchi su quella inferiore. Fiori gialli, dolcemente profumati, riuniti in lunghi racemi penduli. Legume di 4-8 cm, pubescente, con sutura non alata; i legumi restano sulla pianta in inverno e contengono semi di colore nero. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Boschi di caducifoglie e loro margini. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: In Abruzzo è legato ad un antico e romantico rito: un ramo dell’albero in fiore veniva piantato dal giovane innamorato davanti alla porta di casa dell’amata; se il ramo veniva raccolto ed esposto sul davanzale l’amore era corrisposto. Tutta la pianta, soprattutto semi e foglie, produce un alcaloide tossico (neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi provocando avvelenamenti anche mortali. 105 Foglie e legumi giovani subglabri. Legume con sutura superiore munita di un'ala di 1-2 mm Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. & J. Presl Nome comune: Maggiociondolo alpino. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6-7 m; tronco eretto con corteccia liscia color verde cenerino e rami glabri. Foglie alterne, formate da tre foglioline ellittiche, grigioverdidi sopra e con peli sericei bianchi di sotto. Fiori gialli, dolcemente profumati, riuniti in lunghi racemi penduli più lassi rispetto a L. anagyroides. Legume di 4-8 cm, pubescente, alato lungo la sutura; i legumi restano sulla pianta in inverno e contengono semi di colore nero. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Boschi di caducifoglie mesofile, soprattutto faggete, e loro margini. Note: In Abruzzo è legato ad un antico e romantico rito: un ramo dell’albero in fiore, veniva piantato dal giovane innamorato davanti alla porta di casa dell’amata; se il ramo veniva raccolto ed esposto sul davanzale l’amore era corrisposto. Tutta la pianta, soprattutto semi e foglie, produce un alcaloide tossico (neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi provocando avvelenamenti anche mortali. 106 Pianta glabra. Almeno le foglie inferiori sessili o quasi Cytisophyllum sessilifolium (L.) O. Lang Sinonimi: Cytisus sessilifolius L. Nome comune: Citiso a foglie sessili. Morfologia: Arbusto di 1-2 m, molto ramificato, con rami glabri e lisci a sezione circolare. Foglie trifogliate glabre, picciolate nei rami non fioriferi, sessili in quelli fioriferi. Fiori gialli, disposti in racemi terminali allungati, eretti. Legume glabro, appiattito, lungo fino a 4 cm. Areale: Europa centro-occidentale, Africa settentrionale. Habitat: Arbusteti e mantelli forestali, boschi aperti di caducifoglie termofile. Presenza nel Parco: Molto comune. 106 107 Piante pelose. Foglie tutte chiaramente picciolate Pianta alta 5-10 dm. Calice con tubo lungo al massimo 3 mm 107 Cytisus villosus Pourr. 38 Nome comune: Citiso villoso. Morfologia: Arbusto di 5-20 dm con rami più o meno eretti, striati e pelosi soprattutto da giovani. Foglie trifogliate, con foglioline ellittiche glabre o quasi di sopra, bianco-sericee di sotto. Fiori gialli, spesso con macchie bruno-rossastre, riuniti a 2-3 all’ascella delle foglie superiori. Legume oblungo, peloso, lungo fino a 4 cm. Areale: Europa meridionale e Africa nord-occidentale. Habitat: Macchie, boschi aperti di caducifoglie termofile. Presenza nel Parco: Poco comune. 107 Pianta alta 2-4 dm. Calice con tubo lungo più di 5 mm Cytisus hirsutus L. s.l. Sinonimi: Cytisus triflorus Lam., Chamaecytisus triflorus (Lam.) Skalicka, Chamaecytisus hirsutus (L.) Link Nome comune: Citiso peloso. Morfologia: Arbusto di 30-100 cm, ascendente-eretto, con rami giovani villosi. Foglie trifogliate, con foglioline glauche, pelose di sotto. Fiori riuniti a 1-3 in racemi fogliosi; calice e vessillo pelosi, quest’ultimo spesso macchiato di bruno. Legume irsuto, lungo fino a 4 cm. Areale: Europa centrale, meridionale e orientale; Asia occidentale. Habitat: Pascoli aridi, macchie e boscaglie aperte, generalmente su suoli subacidi. Presenza nel Parco: Poco comune. 108 108 109 Foglioline a margine intero (raramente con qualche dentello appena accennato) Foglioline a margine chiaramente dentato o dentellato Fusti scandenti. Fiori violetti. Frutto una bacca rossa 109 116 Solanum dulcamara L. Nome comune: Dulcamara, morella rampicante. Morfologia: Pianta rampicante con fusti molto ramosi e rami con pubescenza appressata. Foglie caduche, lunghe fino a 10 cm, con picciolo alato e lamina triangolare, le superiori con 1-2 lobi basali. Fiori violacei riuniti in cime ombrelliformi. Frutto a bacca, rosso a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi umidi, incolti freschi e ombrosi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome generico deriva dal Latino solamen = sollievo, ma la dulcamara è velenosa per l'alto contenuto in solanina dei frutti acerbi. 109 110 110 111 Fusti eretti. Fiori non violetti. Frutto diverso 110 Foglie fortemente odorose se sfregate tra le dita. 111 Frutto diverso da un legume Foglie non odorose. Frutto un legume 113 Foglie con più di 11 foglioline, di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Frutto alato Ailanthus altissima (Mill.) Swingle 39 Sinonimi: Ailanthus glandulosa Desf. Nome comune: Ailanto. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, con fusto slanciato e chioma ampia. Foglie alterne, imparipennate, lunghe 4070 cm, con 13-25 foglioline lanceolate, alla base asimmetriche e irregolarmente dentate, di odore sgradevole. Fiori giallo-verdognoli, riuniti in dense pannocchie ramificate lunghe 10-20 cm. Il frutto è una samara rossastra ad ala bislunga di 3-5 cm, con seme in posizione centrale. Areale: Originario della Cina, è stato introdotto in Italia nel 1760 per l’allevamento di una farfalla che doveva sostituire il baco da seta minacciato dalle malattie. Habitat: In Abruzzo è attualmente, insieme alla robinia, la specie legnosa spontaneizzata più diffusa ed infestante, soprattutto negli incolti, lungo le scarpate o ai margini delle strade. Presenza nel Parco: Comune. 111 112 Foglie con al massimo 11 foglioline, di odore 112 aromatico se sfregate tra le dita. Frutto non alato Foglie lunghe 20-50 cm, con fogliolina terminale molto più grande di quelle laterali. Frutto più largo di 2 cm. Albero Juglans regia L. Nome Comune: Noce. Morfologia: : Albero caducifoglio alto fino a 30 m, a chioma ampia. Foglie imparipennate, con 5-7(-9) foglioline ellittiche, lunghe 20-50 cm, coriacee ed aromatiche. Specie monoica con fiori maschili riuniti in amenti penduli lunghi fino a 15 cm, fiori femminili in gruppi di 1-5 all’apice dei giovani rami. Il frutto è una drupa globosa di 4-5 cm, formata da uno strato esterno carnoso-coriaceo di color verde, detta “mallo”, e da un nocciolo duro e rugoso che contiene il seme commestibile, a sua volta diviso in quattro lobi rugosi. Areale: : Originaria dell’Europa Orientale e dell’Asia, la specie è ampiamente coltivata sia come albero da legname, sia per il frutto, oltre che a scopo ornamentale. Note: : Il legno, molto pregiato, è impiegato nella fabbricazione di mobili. Con i frutti acerbi, da raccogliere nel giorno di San Giovanni Battista il 24 giugno, si prepara il liquore “nocino”. I semi, le cosiddette “noci”, sono largamente utilizzate nell’alimentazione umana. 112 Foglie lunghe 10-20 cm, con fogliolina terminale simile a quelle laterali. Frutto più stretto di 2 cm. Arbusto o alberello raramente più alto di 4 m Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus Nome comune: Terebinto. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 5 m con corteccia bruno-rossastra, nei rami giovani glabra e con lenticelle lineari longitudinali. Odore resinoso. Foglie coriacee, glabre, imparipennate, con segmenti ellittici o lanceolati, arrotondati all’apice. Fiori bruni, piccoli, in pannocchie piramidali. Frutto a drupa, ovoide, rosso scuro a maturità, largo 6-7 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Pendii aridi e rupestri, garighe, macchie e boschi termofili, su substrato calcareo. Presenza nel Parco: Poco comune e ristretto a quote basse. Note: Le galle venivano usate per tingere di rosso i tessuti. Il legno, duro e rossastro, è utilizzato in ebanisteria e per lavori di intarsio. 113 Fiori bianchi Robinia pseudacacia L. 40 Nome comune: Robinia, acacia, gaggia. Morfologia: Albero o arbusto caducifoglio alto fino a 25 m, con corteccia profondamente fessurata longitudinalmente e tronco e rami spinosi. Foglie imparipennate con segmenti ellittici, arrotondati all’apice, chiari di sotto, glabri. Fiori bianchi in racemi penduli di 10-20 cm, molto profumati. Legume appiattito, glabro. Areale: Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601 dai giardinieri di corte J. e V. Robin - cui è dedicato il genere - e poi diffusasi ampiamente con tendenza submediterraneo-continentale. Habitat: Si spontaneizza lungo i margini stradali, negli incolti, nelle scarpate, nelle siepi e sui terrazzi fluviali. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Specie invasiva la cui diffusione costituisce un pericolo per il patrimonio vegetale naturale. 113 114 Fiori gialli Infiorescenza a racemo pendulo. Frutto fortemente rigonfio 114 Colutea arborescens L. Nome comune: Vescicaria. Morfologia: Arbusto a foglie decidue, alterne, imparipennate, con 713 foglioline ellittiche o rotondeggianti, a margine intero. Fiori giallo-dorati, spesso striati di marrone, riuniti in racemi ascellari di 2 -8 fiori. Il legume è rigonfio a vescica, di consistenza pergamenacea. Areale: Europa, Asia Minore e Africa settentrionale. Habitat: Boschi radi di caducifoglie termofile e loro margini, arbusteti. Presenza nel Parco: Poco comune. 114 115 Infiorescenza ad ombrella. Frutto lungo e stretto, non 115 rigonfio, ristretto tra i semi Corolla più lunga di 12 mm. Vessillo (petalo superiore) ristretto alla base in un'unghia lunga 2-3 volte il calice. Foglie glauche solo di sotto Emerus major Mill. subsp. emeroides (Boiss. & Spruner) Soldano & F. Conti Sinonimi: Coronilla emerus L. susbp. emeroides (Boiss. & Spruner) Hayek, Hippocrepis emerus (L.) Lassen subsp. emeroides (Boiss. & Spruner) Lassen Nome comune: Emero, cornetta dondolina. Morfologia: Arbusto alto fino a 2 m, con fusti striati, ramosissimi. Foglie imparipennate, con segmenti obovati o obcuneati, glauche inferiormente; stipole triangolari. Fiori gialli di 14-20 mm, disposti in ombrelle lungamente peduncolate. Legumi penduli, incurvati, striati, divisi in 6-10 articoli. Areale: Mediterraneo centro-orientale, Ponto. Habitat: Boschi termofili, arbusteti. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: nel Parco è probabilmente presente anche la subsp. major, che si differenzia per le foglioline più piccole, la mancanza di glaucescenza, peduncoli fiorali molto maggiori della foglia ascellante (nella subsp. emeroides uguali o poco più lunghi); vegeta in stazioni più fresche. 115 Corolla più breve di 12 mm. Vessillo con unghia lunga circa quanto il calice. Foglie glauche su entrambe le facce Coronilla valentina L. 41 Nome comune: Cornetta di Valenza. Morfologia: Arbusto sempreverde, di colore glauco, alto 30-80 cm. Foglie imparipennate, con 2-6 paia di foglioline ad apice troncato e mucronato; stipole cuoriformi. Fiori gialli, riuniti in ombrelle di 4-12 fiori. Legume articolato in tanti segmenti, ognuno dei quali ha un solo seme. Areale: Mediterraneo e Nord Africa. Habitat: Garighe e arbusteti su pendii rocciosi o pietrosi. Note: Il nome generico è il diminutivo del latino "corona", e richiama la disposizione dei fiori, quello specifico si riferisce alla città di Valencia (Spagna). 116 Foglie di odore aromatico se sfregate tra le dita Juglans nigra L. Il noce nero o noce americano è originario del Nord America. Si distingue facilmente dal noce nostrano per le foglie con 10-22 foglioline lanceolate ed acuminate all’apice (simili a quelle del Frassino maggiore); il seme non è edule. Appare sporadicamente allo stato subspontaneo in alcune aree del Parco. 116 117 Foglie non odorose o con odore sgradevole Fiori solitari, rossi o di color rosa vivace, più larghi di 4 cm 117 Rosa pendulina L. Sinonimi: Rosa alpina L. Nome comune: Rosa alpina. Morfologia: Arbusto debole, spesso prostrato, alto da 30 a 150 cm, senza o con pochi e deboli aculei; rami fioriferi senza aculei. Foglie decidue, glabre o pubescenti; foglioline 7-11, ellittiche; margine fogliare a denti composti e ghiandolosi. Fiori isolati, larghi fino a 5 cm, bratteati, su peduncoli con numerosi peli ghiandolari; sepali interi, ghiandolosi, spesso allargati verso l’apice, eretti dopo l’antesi e persistenti fino a maturità del frutto; petali di colore rosso o rosa vivo, intensamente profumati. Ricettacolo fruttifero rosso, ovoide o globoso, glabro o ghiandoloso, portato da un peduncolo reclinato. Areale: Europa centromeridionale. Habitat: Schiarite di boschi freschi, luoghi sassosi ed ombrosi, fino a 2.200 m. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome “pendulina” (= che pende), si riferisce al ricettacolo fruttifero maturo. 117 118 Fiori riuniti in racemi o corimbi, bianchi o verdastri, 118 più stretti di 3 cm Foglie irsute, con rachide alato. Fiori verdastri, disposti in racemi eretti. Frutto secco Rhus coriaria L. Nome comune: Sommacco siciliano. Morfologia: Arbusto di 1-4 m, con rami giovani pelosi. Foglie imparipennate, lunghe fino a 18 cm, vellutate, con segmenti lanceolati seghettati sul bordo, che in autunno si colorano di un bel rosso vivo. Fiori piccoli, bianco-giallastri, riuniti in pannocchia lunga circa quanto le foglie. Frutto a piccola drupa subglobosa coperta di peli porporino scuri. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Incolti e pascoli aridi, siepi, scarpate, spesso come relitto 42 di antiche coltivazioni. Presenza nel Parco: Raro. Note: Le foglie giovani erano utilizzate per la concia delle pelli. In Medio Oriente dai frutti secchi si ricava un’ottima spezia, il Sumac. La corteccia del fusto e delle radici veniva utilizzata anche per tingere, rispettivamente, di giallo e di bruno. 118 119 Foglie glabre o sparsamente pelose, con rachide non alato. Fiori bianchi, disposti in corimbi 119 ombrelliformi. Frutto carnoso Gemme glabre, attaccaticce. Stili 5 (lente!). Frutto maturo largo almeno 2 cm, giallo con macchie scure Sorbus domestica L. Nome comune: Sorbo domestico. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 15-20 m, con tronco diritto e corteccia bruna tendente a sfaldarsi con l’età. Foglie alterne, imparipennate, lunghe fino a 20 cm, con 6-10 paia di foglioline intere nel terzo prossimale e seghettate nel resto. Fiori bianchi, riuniti in densi corimbi tomentosi. Il frutto, la sorba, è un piccolo pomo subgloboso, dapprima di colore giallo-rossiccio, poi bruno e dolce a maturità. Areale: Europa meridionale. Habitat: Boscaglie termofile a dominanza di roverella o carpino nero. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Un tempo la coltivazione della specie a frutti commestibili, le sorbe, era molto diffusa. Queste sono ricche di vitamina C e sorbitolo, un alcool utilizzato come succedaneo dello zucchero per i diabetici. 119 Gemme pelose, non attaccaticce. Stili 3-4. Frutto maturo largo meno di 1 cm, rosso Sorbus aucuparia L. s.l. Nome comune: Sorbo degli uccellatori. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 15 m, con tronco diritto, molto ramificato e chioma rada; corteccia bruna tendente a fessurarsi con l’età. Foglie alterne, imparipennate, lunghe fino a 22 cm, con 49 paia di foglioline intere nel quarto prossimale e seghettate nel resto, verdi scure di sopra e glauche di sotto. Fiori bianchi, riuniti in densi e vistosi corimbi. I frutti sono piccoli e rossi, raccolti in una grande infruttescenza. Areale: Europa e Caucaso. Habitat: Quercete, cerrete e faggete. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: L’epiteto “aucuparia” deriva dal latino aucupium = uccellagione, e allude al fatto che i frutti, molto graditi dagli uccelli, venivano utilizzati per la loro cattura. 120 120 121 Piante lianose, rampicanti o volubili Alberi o arbusti Pianta spinosa 121 124 Smilax aspera L. 43 Nome comune: Smilace, salsapariglia, stracciabraghe. Morfologia: Pianta lianosa sempreverde con abbondanti spine rivolte all’indietro su fusti, margine fogliare e nervature. Fusti tenaci, sottili, zigzaganti. Foglie cuoriformi-sagittate, coriacee, lucide, a margine intero, lunghe fino a 10 cm. Fiori unisessuali piccoli, bianchi, riuniti in ombrelle ascellari con lungo peduncolo a zigzag. Frutto a bacca sferica di 5-10 mm, rosso a maturità. Areale: Europa meridionale, Nordafrica. Habitat: Leccete, macchie, boschi e arbusteti termofili. Presenza nel Parco: Comune, soprattutto a quote basse. 121 122 Piante non spinose Foglie sempreverdi. Fiori e frutti disposti in ombrelle 122 Hedera helix L. s.l. Nome comune: Edera. Morfologia: Pianta sempreverde, rampicante o strisciante, con fusti sterili provvisti di radici avventizie per l’ancoraggio e fusti fioriferi non radicanti. Foglie coriacee, lucide, con 3-5 lobi triangolari nei fusti sterili, intere ed ovato-romboidali in quelli fertili. Fiori piccoli, giallo-verdognoli, disposti in ombrelle. Frutto a bacca, nero-bluastro a maturità. Areale: Europa, Africa settentrionale, Asia occidentale. Habitat: Boschi, con optimum in ambienti freschi submontani e montani. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Comunemente coltivata, la pianta è tossica (saponine) e può originare reazioni fotoallergiche. 122 123 Foglie non sempreverdi. Fiori e frutti non disposti in ombrelle Pianta con viticci prensili. Fiori verdastri 123 Vitis vinifera L. subsp. vinifera Nome comune: Vite da vino. Morfologia: Pianta caducifoglia, lianosa e rampicante, lunga fino a 10-15 m e oltre, con rami sarmentosi bruno-rossastri provvisti di viticci opposti alle foglie. Foglie alterne, con lamina arrotondatoreniforme o divisa in 3-5 lobi palmati, con margine dentato; pagina superiore glabra o sparsamente pelosa, l’inferiore più o meno lanuginosa. Fiori verdastri, ermafroditi, profumati e riuniti in dense pannocchie. Il frutto è una bacca dolce di 6-35 mm. Areale: Specie tipicamente mediterranea: introdotta con molta probabilità nei paesi occidentali dai Fenici, è ampiamente coltivata da tempi antichissimi. Tende a spontaneizzarsi in siepi e boscaglie, soprattutto su suoli umidi. 123 Pianta senza viticci. Fiori violetti Solanum dulcamara L. Nome comune: Dulcamara, morella rampicante. Morfologia: Pianta rampicante con fusti molto ramosi e rami con pubescenza appressata. Foglie caduche, lunghe fino a 10 cm, con picciolo alato e lamina triangolare, le superiori con 1-2 lobi basali. Fiori violacei riuniti in cime ombrelliformi. Frutto a bacca, rosso a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi umidi, incolti freschi e ombrosi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome generico deriva dal Latino solamen = sollievo, ma la dulcamara è velenosa per l'alto contenuto in solanina dei frutti acerbi. 44 124 124 125 125 126 Foglie lobate Foglie non lobate Piante con spine sui fusti o con rami terminanti in spina Piante non spinose Foglie palminervie. Fiori e frutti verdastri 125 139 126 128 Ribes uva-crispa L. Nome comune: Uva-spina. Morfologia: Arbusto caducifoglio provvisto di 1-3 spine ai nodi, con rami fitti ed intricati, alto fino ad 1,5 m; foglie piccole, incise e lobate, glabre o pelose. Fiori solitari o a gruppi di 2-3, gialloverdastri o porporini. Il frutto è una bacca giallastra, dapprima ispida, e poi più o meno glabra, dal sapore aromatico. Areale: Europa, Asia centro-meridionale, Africa settentrionale. Habitat: Boschi freschi e loro margini, soprattutto faggete, radure, arbusteti montani. Presenza nel Parco: Comune. Note: Con la polpa dei frutti, molto ricca di pectina, si possono preparare delle ottime gelatine e delle efficaci bevande lassative; inoltre l’elevato contenuto di vitamina C rende i frutti ricercati dalle industrie farmaceutiche. 126 127 Foglie penninervie. Fiori bianchi, frutti rossi 127 Foglie profondamente lobate. Margine dei lobi con qualche dentello solo all'apice, per il resto intero. Fiori con 1 solo stilo, frutti con 1 solo seme Crataegus monogyna Jacq. Nome comune: Biancospino. Morfologia: Arbusto, raramente albero alto sino a 5 m, con corteccia nella fase giovanile di colore grigio chiaro, in seguito bruno-rossastra; rami glabri e spinosi. Foglie profondamente incise, alterne, semplici, rombiche o ovali, con una o due incisioni, a margine dentato. Fiori ermafroditi, con 5 petali bianchi, raramente rosati, riuniti in corimbi terminali. I frutti sono ovali, di colore rosso vivo, e contengono un solo seme. Areale: Europa, Asia sud occidentale, Nord Africa. Habitat: Boschi di latifoglie collinari e submontani e loro margini, arbusteti, siepi, sino a 1.200 m. Presenza nel Parco: Comune. 127 Foglie debolmente lobate. Margine dei lobi dentellato tutt'attorno. Fiori con 2 stili, frutto con 2 semi Crataegus laevigata (Poir.) DC. Sinonimi: Crataegus oxyacantha L. Nome comune: Biancospino. Morfologia: Arbusto, raramente albero alto sino a 6 m, con rami glabri e spinosi. Foglie di forma elittico-ovata con incisioni poco profonde e base acutamente cuneata. Fiori ermafroditi, con 5 petali bianchi, raramente rosati, riuniti in corimbi terminali. I frutti sono ovali, di colore rosso vivo, con due semi. Areale: Europa settentrionale e centro-occidentale. Habitat: Boschi di latifoglie e radure, per lo più nella fascia montana. Presenza nel Parco: Comune. 128 Pianta laticifera (rompendo un picciolo esce un latice bianco) Ficus carica L. 45 Nome comune: Fico comune. Morfologia: Piccolo albero alto fino a 10 m, con corteccia grigia, liscia. Foglie grandi, con picciolo robusto, ruvide di sopra e tomentose di sotto, ovali e con 3-5 lobi palmati. Fiori molto piccoli, unisessuali in tipica infiorescenza a “siconio” che a maturità costituisce il “fico”; questo contiene numerosi piccoli acheni. Areale: Originario del Medio Oriente e diffuso fin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo. Habitat: Rupi, pendici soleggiate, vecchi muri. Presenza nel Parco: Comune. Note: Si conoscono centinaia di varietà colturali; attualmente viene coltivato anche in molte regioni africane, Messico, California, Cina, Australia e Nuova Zelanda. Il lattice della pianta veniva un tempo utilizzato per eliminare verruche e porri. 128 129 129 130 Piante non laticifere 129 Piccoli arbusti con foglie palmato-lobate e frutto a 130 bacca (ribes) Alberi od arbusti con frutto diverso da una bacca 132 Foglie piccole, lunghe 2-3 cm. Fiori unisessuali per aborto di uno dei due sessi Ribes alpinum L. Nome comune: Ribes alpino. Morfologia: Arbusto dioico caducifoglio, inerme, alto 1-3 m; foglie 3-5 lobate, scarsamente pelose. Fiori unisessuali, piccoli e verdastri, riuniti in racemi eretti. Il frutto è una bacca rossa e glabra, insipida. Areale: Europa centro-settentrionale, Caucaso, Asia occidentale. Habitat: Faggete, boschi di conifere e loro margini, arbusteti montani, stazioni rupestri. Presenza nel Parco: Raro. 130 131 Foglie grandi, di solito più lunghe di 4 cm. Fiori 131 ermafroditi Foglie fortemente pelose di sotto. Calice con sepali rivolti verso il basso Ribes multiflorum Roem & Schult. Nome comune: Ribes multifloro. Morfologia: Arbusto caducifoglio inerme, alto 1-2 m; foglie grandi, 3-5 lobate, fittamente pelose sulla pagina inferiore. Fiori piccoli, verdastro-porporini, riuniti in racemi penduli lunghi fino a 12 cm. Il frutto è una bacca rossa e glabra dal sapore acidulo. Areale: Penisole Italiana e Balcanica. Habitat: Boschi freschi di caducifoglie, soprattutto faggete, margini forestali, arbusteti montani. Presenza nel Parco: Raro. Note: Con la polpa dei frutti, molto ricca di pectina, si possono preparare delle ottime gelatine e delle efficaci bevande lassative; l’elevato contenuto di vitamina C rende i frutti ricercati dalle industrie farmaceutiche. 131 Foglie glabre o con pochi peli sparsi di sotto. Calice con sepali eretti Ribes petraeum Wulfen 46 Nome comune: Ribes dei sassi. Morfologia: Arbusto caducifoglio inerme, alto 1-2 m; foglie grandi, con 5 lobi acuti, scarsamente pelose sulla pagina inferiore. Fiori piccoli, giallo-verdastri, riuniti in racemi pauciflori, penduli, lunghi 4-6 cm. Il frutto è una bacca rossa e glabra dal sapore acidulo. Areale: Europa, Asia settentrionale, Africa settentrionale. Habitat: Faggete, mughete, margini forestali. Presenza nel Parco: Raro. 132 132 133 Foglie a contorno non pentagonale 133 Foglie a contorno più o meno pentagonale 136 Lobi delle foglie a margine acutamente dentato. Fiori ermafroditi, con petali. Frutto carnoso Sorbus torminalis (L.) Crantz Nome comune: Ciavardello. Morfologia: Arbusto o albero caducifoglio alto fino a 15-18 m, con tronco diritto e chioma ampia e globosa; corteccia lucida e liscia da giovane, poi a piccole scaglie, bruno-scura. Foglie semplici, alterne e picciolate; lamina glabra e lobata, con 3-4 paia di lobi a margine irregolarmente dentato, profondi alla base e meno profondi verso l’apice. Fiori bianchi, riuniti in corimbi. I frutti sono piccoli e bruni a maturità. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi di Roverella e Cerro, più sporadicamente Faggio. Presenza nel Parco: Poco comune. 133 134 Lobi delle foglie a margine intero o ondulato. Fiori 134 unisessuali, senza petali. Frutto secco (ghianda) Ghiande con cappello distintamente capelluto (cercate le ghiande sotto l'albero!). Tronco con striature longitudinali rossastre Quercus cerris L. Nome comune: Cerro. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 25-30 m, con tronco dritto e slanciato, molto ramificato, e chioma ampia ed ovale. Corteccia dura e grigia con profonde e irregolari screpolature che mostrano il legno rossastro; rami giovani tomentosi. Foglie semplici, alterne, piuttosto coriacee, con picciolo lungo fino a 2 cm; lamina profondamente inciso-lobata, larga 4-6 cm e lunga 8-13 cm, verde scura di sopra, più chiara di sotto; le foglie seccano in autunno, ma spesso cadono nella primavera successiva. Specie monoica con fiori unisessuali: i maschili riuniti in amenti penduli, i femminili solitari o in gruppi di 2-5 con breve peduncolo. Il frutto è una ghianda con la cupola dal tipico aspetto “arricciato”, che la differenzia dalle altre Querce. Areale: Europa sudorientale, Asia Minore. Habitat: Forma boschi puri o misti con altre latifoglie (roverella, carpino nero e bianco, aceri, faggio). Presenza nel Parco: Comune. Note: Questa pianta non ha ampi impieghi ad eccezione dell’uso come legname da ardere. Il legno è comunque adatto a realizzare traversine ferroviarie, doghe per botti e raggi per ruote. Le ghiande hanno un elevato contenuto in tannini che le rendono amare, e quindi non appetibili per il bestiame. Nel Parco sono presenti due esemplari di Quercus crenata Lam, (= Q. pseudo-suber Santi), entità rara in tutta la penisola, un ibrido di Q. cerris x Q. suber, che presenta le foglie sempreverdi di forma simile a quelle del Cerro. 134 Ghiande con cappello coperto da squame appressate. 47 135 135 Tronco senza striature rossastre Foglie glabre o quasi di sotto (salvo a volte presso i nervi principali). Picciolo assente o lungo al massimo 4 mm. Ghiande lungamente peduncolate Quercus robur L. subsp. robur Sinonimi: Quercus pedunculata Ehrh. Nome comune: Farnia. Morfologia: Albero maestoso alto fino a 30-35 m con rami robusti e chioma arrotondata; corteccia grigio-bruna, fessurata longitudinalmente. Foglie alterne, subsessili, obovate (larghezza massima nel terzo superiore), con lobi arrotondati e base auricolata. Fiori maschili in amenti penduli, i femminili a gruppi di 1-5. Ghiande solitarie o a gruppi di 2-3 all’estremità di un peduncolo lungo 2-7 cm. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi umidi con falda freatica elevata. Presenza nel Parco: Rara. Note: Il legno, al pari di quello della Rovere, è pregiato e di lunga durata ed utilizzato per costruzioni edili e navali, travature, liste da pavimento, botti, ecc. 135 Foglie distintamente pelose di sotto. Picciolo lungo almeno 6 mm. Ghiande subsessili Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens Nome comune: Roverella. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, a fusto molto ramificato e spesso contorto, con chioma ampia ed irregolare. Corteccia spessa, profondamente fessurata, di colore grigio scuro tendente al nerastro; giovani rami tomentosi con peli biancastri. Foglie alterne, verdi scure e lucide di sopra, tomentose di sotto, con picciolo lungo 6-15 mm; lamina molto variabile sia nelle dimensioni che nella forma (obovata, lobata), lunga 5-15 cm e larga 3-8 cm; foglie persistenti sulla pianta fino alla primavera successiva. Specie monoica con fiori unisessuali: i maschili riuniti in amenti radi e penduli, lunghi 4-6 cm; i femminili in gruppi di 1-4, sessili o con breve peduncolo. Il frutto è una ghianda di forma ovale-allungata di 2-3 cm, coperta per meno della metà dalla cupola. Areale: Europa centrale e sudorientale, Caucaso, Asia Minore. Habitat: Albero molto frugale ed indifferente al tipo di suolo, vegeta dal livello del mare fino a circa 1000 m, formando boschi aperti e luminosi. Presenza nel Parco: Comunissimo. Note: Il legno, grazie alla sua durevolezza, trova impiego nella costruzione di traversine ferroviarie; in passato veniva usato per travature, costruzioni navali, ecc. L’infuso della corteccia e dei giovani rami era utilizzato nella medicina tradizionale come astringente e febbrifugo. Il decotto di corteccia serviva nelle infiammazioni della pelle e per accelerare la guarigione delle ferite; la polvere di corteccia con carbone vegetale e allume si applicava sulle ferite da basto degli animali per favorirne la cicatrizzazione. Anche le ghiande hanno avuto molti impieghi, dall’alimentazione dei suini alla preparazione come surrogato del caffè. 136 Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto. Frutto secco Populus alba L. 48 Nome comune: Pioppo bianco. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con fusto eretto a corteccia bianca e liscia e chioma ampia e arrotondata. Foglie dei giovani turioni lungamente picciolate e con lamina palmato-lobata, di colore verde intenso di sopra e bianco-tomentosa di sotto; foglie dei rami adulti brevemente picciolate con lamina ovata a margine ottusamente dentato. Specie dioica, con fiori riuniti in amenti unisessuali; frutto a capsula, che sparge i bianchi semi lanosi nel mese di maggio. Areale: Europa, Asia, Africa del Nord. Habitat: Boschi e boscaglie ripariali, ambienti umidi su terreni alluvionali profondi e freschi. Presenza nel Parco: Comune. Note: Dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati. Il portamento maestoso rende adatto questo albero a scopo ornamentale per parchi e giardini. 136 137 Foglie verdi su entrambe le facce o grigio-pelose di 137 sotto. Frutto carnoso Foglie densamente grigio-pelose di sotto e sui piccioli. Frutto sferico Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Nome comune: Gelso da carta. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6 m, dioico, con rami giovani pelosi; corteccia chiara con screpolature che lasciano trasparire lo strato sottostante bruno-violaceo. Foglie pelose, ruvide, dentellate sul margine, le superiori divise in 3 lobi. Fiori piccoli, i maschili in amenti cilindrici, i femminili in capolini sferici. Frutto composto, con diverse piccole drupe color arancio. Areale: Originario dell’Asia orientale, si spontaneizza in ambienti ruderali (margini di strade, scarpate, ecc.). Note: Il genere è dedicato al naturalista francese P. M. A. Broussonet (1761-1807). In Asia era utilizzata per produrre carta, da cui il nome specifico. 137 138 Foglie verdi e subglabre di sotto e sui piccioli. Frutto 138 ellissoidale Frutti subsessili. Foglie molto rigide, di colore verde scuro un po' grigiastro, opache e piuttosto rugose, a margine con crenatura vistosa e molto regolare (non ci sono denti), leggermente ripiegato verso il basso Morus nigra L. Nome comune: Gelso nero. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 15 m, con corteccia grigia, liscia. Foglie più o meno triangolari di 4-6 x 7-10 cm, pubescenti di sotto, spesso lobate, profondamente cuoriformi alla base. Fiori unisessuali riuniti in amenti. Frutto composto di piccole drupe (sincarpo), ovale o cilindrico, da porporino a viola scuro. Areale: Originario dell’Asia sudoccidentale, viene coltivato per il frutto. Raramente si spontaneizza. Note: Frequentemente confusa con forme di Morus alba con frutti di colore scuro, questa specie è molto meno frequente in Italia del gelso bianco, salvo in alcune aree del meridione. 138 Frutti su peduncoli di almeno 5 mm. Foglie non rigide, lisce e tendenzialmente lucide, di colore da verde intenso a verde tenero, a margine finemente e un po' irregolarmente crenato-dentato, sempre perfettamente piano Morus alba L. 49 Nome comune: Gelso comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 10 m, con rami giovani glabri e corteccia verde-bruna. Foglie più o meno triangolari di 4-6 x 7-10 cm, glabre, con ciuffi di peli alla biforcazione della nervatura centrale; quelle dei polloni divise in 3 lobi. Fiori unisessuali, riuniti in amenti. Frutto composto di piccole drupe (sincarpo), ovale o cilindrico, bianco-verdastro talora screziato di scuro. Areale: Originario dell’Asia orientale, viene coltivato da oltre 4000 anni per l’allevamento del baco da seta. Si spontaneizza lungo i margini delle strade, nelle siepi, ecc. 139 139 140 140 141 Piante con spine sulle foglie, sui rami, o all' apice dei 140 rami Piante senza spine 153 Spine limitate all'apice o al margine delle foglie 141 Spine limitate al tronco o all'apice dei rami 143 Una sola spina all'apice delle foglie (non sono foglie, ma fusti modificati!) Ruscus aculeatus L. Nome comune: Pungitopo. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino ad 80 cm, di colore verde scuro, con fusto molto ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladofilli o cladodi), muniti all’apice di una punta acuminata. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica, larga 10-15 mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi collinari e montani fino a circa 1300 m. Presenza nel Parco: Comune. Note: Insieme all’Agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti giovani sono commestibili e vengono consumati come gli asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi: da ciò il nome italiano "pungitopo". 141 142 Numerose spine ai margini delle foglie Foglie glabre di sotto. Fiori con petali. Frutto carnoso 142 Ilex aquifolium L. Nome comune: Agrifoglio. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde a portamento piramidale, con tronco diritto e corteccia da verde-bruna a grigia. Foglie alterne, persistenti e coriacee, glabre, verdi-scure e lucide di sopra; da giovani con margine ondulato provvisto di 6-8 spine per lato, poi a margine intero o con spine meno sviluppate. Specie dioica, con fiori piccoli: i femminili bianchi, i maschili sfumati di rosso. Il frutto è una drupa di 8-10 mm con 4 semi, rossa a maturità. Areale: Europa e Asia minore. Habitat: Faggete termofile. Presenza nel Parco: Piuttosto raro. Note: L’Agrifoglio fa parte di una famiglia che comprende molte specie tropicali. Come il Tasso (Taxus baccata) è un relitto di una vegetazione terziaria adattata a climi più caldi ed umidi di quello attuale. Il legno in passato veniva usato per realizzare manici di utensili, calci di fucili, ecc. Con la corteccia si preparava la “pania”, una colla vegetale con cui venivano catturati gli uccelli. Le drupe, 50 velenose per l’uomo, sono fonte di cibo invernale per gli uccelli. I rami sono usati per le decorazioni natalizie e in passato come amuleti contro gli spiriti maligni e le streghe. Le foglie e la corteccia hanno azione sedativa e febbrifuga: sembra che abbia preceduto il chinino dall’America nella medicina popolare. Il Mattioli, grande naturalista del XVI secolo, scriveva che con le fronde spinose di Agrifoglio si difendeva la carne salata dai roditori. Oggi è molto usato a scopo ornamentale, con molte varietà. 142 Foglie pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto secco (ghianda) Quercus ilex L. subsp. ilex Nome comune: Leccio. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 25 m, con chioma ampia e densa e tronco massiccio; corteccia dapprima grigia e liscia, poi scura e screpolata; rami giovani grigio-tomentosi. Foglie lunghe 3-7 cm, semplici, alterne, con picciolo lungo 5-15 mm; lamina ovata o lanceolata, molto variabile: foglie dei polloni un po’ spinose, quelle adulte intere, con pagina superiore verde-scura, liscia e lucida, e pagina inferiore grigio-tomentosa. Specie monoica, con fiori unisessuali: i maschili in amenti penduli di 4-6 cm, i femminili riuniti a 3-5 su un peduncolo di 1-2 cm. Il frutto è una ghianda di colore bruno, affusolata, inserita fino a circa metà nella cupola. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Macchie, boschi termofili di caducifoglie in stazioni aride. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il Leccio ha limitati impieghi artigianali, essendo il suo legno molto duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare. Viene comunque usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La corteccia è usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le ghiande sono impiegate nell’alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche dall’uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. In Abruzzo il decotto di corteccia è utilizzato come antidiarroico e per cicatrizzare le ferite. 143 Foglie sempreverdi, coriacee Pyracantha coccinea M. Roem. Sinonimi: Cotoneaster pyracantha Spach.; Crataegus pyracantha Medik. Nome comune: Agazzino. Morfologia: Arbusto sempreverde alto generalmente fino a 2 m, a corteccia bruno-rosea, con rami pubescenti da giovani, spinosi all’apice. Foglie oblanceolate lunghe fino a 4 cm, cuneate alla base, con margine dentellato verso l’apice, glabre, lucide di sopra. Fiori bianchi, riuniti in densi corimbi. Frutto a piccolo pomo globoso, rosso scarlatto o arancione. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia Minore. Di dubbio indigenato in Italia. Habitat: Boschi e boscaglie termofile e loro margini, arbusteti, siepi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Varietà coltivate con frutti rosso-vivo vengono comunemente utilizzate come piante ornamentali. 143 144 144 145 Foglie decidue, non coriacee Fiori di color giallo vivo. Spine sparse sui rami Fiori bianchi, rosa o verdastri. Spine limitate all'apice dei rami Rami zigzaganti. Frutto secco, alato. Foglie isolate, chiaramente alterne 51 144 145 146 Paliurus spina-christi Mill. Sinonimi: Paliurus australis Gaertner; P. aculeatus Lam. Nome comune: Marruca, spina di Cristo. Morfologia: Arbusto caducifoglio di 1-4 m, con corteccia brunorossastra e rami arcuati, zigzaganti all’estremità, con spine acutissime all’inserzione delle foglie. Foglie alterne, in due file, ovali-lanceolate, glabre, lunghe fino a 4 cm, con 3 nervature più o meno parallele e nervi secondari pennati. Fiori piccoli, gialli, in cime corimbose. Frutto secco, lenticolare, con un’espansione alare ondulata tutt'attorno. Areale: Europa sudorientale, Asia occidentale. Habitat: Pendii aridi, macchie, garighe, arbusteti termofili. Presenza nel Parco: Comune. Note: Specie utilizzata in campagna per la formazione di siepi difensive. Il nome specifico allude alla credenza che la corona di spine di Cristo fosse stata costruita con i rami di questa pianta. 145 Rami non zigzaganti. Frutto carnoso. Foglie addensate in ciuffetti su brevissimi rametti laterali Berberis vulgaris L. subsp. vulgaris Nome comune: Crespino. Morfologia: Arbusto caducifoglio spinoso che può raggiungere i 3 metri di altezza, con rami incurvati all’apice. Foglie oblanceolatospatolate, dentate e bordate di ciglia spinose, raggruppate in mazzetti, che in autunno assumono un colore rossastro. Frutto una bacca allungata, rossa a maturità. Areale: Europa e Asia. Habitat: Margini di faggeta, arbusteti montani, pendii rocciosi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: dalla corteccia si ottiene un pigmento giallo usato in passato per tingere lana e pelle. Il legno, di colore giallo, può essere usato per lavori d’intarsio e di tornio. Questo arbusto è l'ospite intermedio della ruggine del grano (Puccinia graminis), un fungo che dalle foglie di Berberis si trasferisce al grano producendo danni enormi. Sembra che già nei primi anni del '600 alcuni agricoltori si accorsero della relazione tra la Berberis e la ruggine, ma furono derisi da chi usava i frutti della Berberis per fare marmellate. La cosa fu chiarita scientificamente solo nel 1865. A causa del gravissimo impatto della ruggine sul grano, la coltivazione della Berberis – da noi spontanea è proibita in diversi Paesi. 146 146 147 Petali 4, giallo-verdastri. Frutto solitamente più stretto di 7 mm. Legno di odore sgradevole Petali 5, bianchi o rosa. Frutto più largo di 7 mm. Legno senza odore sgradevole Foglie con picciolo più lungo di 1 cm e lamina lunga 3- 5 cm 147 149 Rhamnus cathartica L. Sinonimi: Rhamnus catharticus L. Nome comune: Spinocervino. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 1-6 m, con rami spinescenti all’apice. Foglie opposte, con lamina ovale, verde-scura di sopra, più chiara di sotto, dentellate al margine, con nervature convergenti verso l’apice. Il frutto è una drupa nera che matura in settembre-ottobre. Areale: Europa e Asia fino alla Siberia. Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi planiziari e submontani e loro margini, arbusteti, generalmente su suoli poco profondi e detritici. Presenza nel Parco: Comune. Note: La pianta - soprattutto i frutti - è velenosa ed i frutti, come 52 indica il nome specifico, venivano usati quale drastico purgante. Quelli acerbi erano un tempo utilizzati per colorare le stoffe. 147 148 Foglie con picciolo di 1-5 mm e lamina di 1-3 cm 148 Foglie ca. 2 volte più lunghe che larghe, più lunghe di 1.5 cm, cuneate alla base. Picciolo più lungo delle stipole. Frutto con 2-4 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. saxatilis Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto 50-150 cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all’apice. Foglie ovate-lanceolate, circa 2 volte più lunghe che larghe e con base cuneata, pelose inferiormente, lunghe 1.5-3 cm, con picciolo più lungo delle stipole. Fiori piccoli, con 4 petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2-4 semi. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 148 Foglie poco più lunghe che larghe, più brevi di 1.5 cm, arrotondate alla base. Picciolo più breve delle stipole. Frutto con 2 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. infectoria (L..) P. Fourn. Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto 50-150 cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all’apice. Foglie ovate, poco più lunghe che larghe e con base arrotondata, pelose inferiormente, lunghe 6-10 mm, con picciolo più breve delle stipole. Fiori piccoli, con 4(-5) petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2 semi. Areale: Europa sud-orientale, è la stirpe più comune sull'Appennino. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 149 Ovario semi-infero (disposto sul fondo di un ricettacolo scavato a coppa e visibile da sopra). Frutto blu, con un solo seme Prunus spinosa L. subsp. spinosa Nome comune: Prugnolo Morfologia: Arbusto alto fino a 3 m, con rami spinosi. Foglie alterne di forma variabile da lanceolata a ovato-elittica a romboidale, con margine seghettato. Fiori bianchi che spuntano in marzo aprile prima dell’emissione delle foglie. Frutti globosi blu-viola di sapore acidulo, coperti da una pruina. Habitat: Arbusteti, margini forestali, siepi. Areale: Europa, Asia minore e Nord Africa. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: I frutti, inizialmente molto aspri ed astringenti, diventano più gradevoli dopo l'ammezzimento che di solito avviene con i primi geli. 149 150 Ovario infero (completamente racchiuso nel ricettacolo). Frutto non blu, contenente più semi Foglie opache di sopra. Antere biancastre o giallastre 150 Malus sylvestris (L.) Mill. 53 Nome comune: Melo selvatico. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello con rami numerosi, spinescenti all’apice. Foglie alterne, con lamina ovata di 2-4 x 3-5 cm, a margine dentato, da giovani tomentose e a maturità glabre. Infiorescenza ombrelliforme, con fiori a 5 petali bianco-rosa. Frutto più o meno globoso. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Margini dei boschi di latifoglie e radure, anche in stazioni aride. Presenza nel Parco: Comune. 150 151 Foglie un po' lucide di sopra. Antere rossastre Foglie almeno 2 volte più lunghe che larghe 151 Pyrus spinosa Forssk. Sinonimi: Pyrus amygdaliformis Vill. Nome comune: Pero mandorlino. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 6 m, con rami induriti spinescenti all’apice, bianco-tomentosi da giovani. Foglie a lamina lanceolata, intera, pelosa sulla pagina inferiore. Fiori con cinque petali, raggruppati in cime ombrelliformi di colore bianco. Frutto di piccole dimensioni (circa 1 cm), dal sapore acido. Areale: Bacino mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Boschi cedui, arbusteti, macchie e garighe soprattutto in stazioni aride, fino a 1000–1100 m. Presenza nel Parco: Poco comune. 151 152 Foglie meno di 2 volte più lunghe che larghe Calice persistente nel frutto 152 Pyrus communis L. Sinonimi: Pyrus pyraster Burgsd. Nome comune: Pero selvatico, perastro. Morfologia: Albero alto fino a 10-20 m, con rami induriti spinescenti all’apice. Foglie alterne a lamina da rotondo-ovale a elittica a ovale-lanceolata, con margine intero. I fiori, con corolla di cinque petali bianchi lunghi 12-15 mm e sepali persistenti, sono raggruppati in corimbi. Il frutto è piriforme, portato da un peduncolo largo 1,5-2,8 mm. Areale: Europa centro–meridionale, Asia occidentale. Habitat: Boschi di latifoglie e loro margini. Presenza nel Parco: Comune. Note: Esemplari di notevoli dimensioni, con circonferenza superiore ai 4 metri, sono stati censiti nel Bosco di S. Antonio. Nel territorio del Parco sono presenti anche alcune varietà coltivate (pero comune), talora spontaneizzate. 152 Calice non persistente nel frutto Pyrus cordata Desv. Sinonimi: Pyrus magyarica Terpò Morfologia: Albero alto fino a 10-20 m, con rami induriti, spinescenti all’apice. Foglie alterne a lamina da ovale o elittica, con margine crenato. Fiori con sepali decidui e cinque petali bianchi lunghi 7,8-12,7 mm, raggruppati in corimbi. Frutto tendenzialmente globoso, su peduncolo largo 0,8-1,6 mm. Areale: Europa occidentale con disgiunzioni fino all’Asia occidentale. Habitat: Boschi di latifoglie e loro margini. Presenza nel Parco: Poco comune. 153 Foglie a contorno triangolare o più o meno romboidale 54 154 153 154 Foglie a contorno non triangolare né romboidale Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto 158 Populus alba L. Nome comune: Pioppo bianco. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con fusto eretto a corteccia bianca e liscia e chioma ampia e arrotondata. Foglie dei giovani turioni lungamente picciolate e con lamina palmato-lobata, di colore verde intenso di sopra e bianco-tomentosa di sotto; foglie dei rami adulti brevemente picciolate con lamina ovata a margine ottusamente dentato. Specie dioica, con fiori riuniti in amenti unisessuali; frutto a capsula, che sparge i bianchi semi lanosi nel mese di maggio. Areale: Europa, Asia, Africa del Nord. Habitat: Boschi e boscaglie ripariali, ambienti umidi su terreni alluvionali profondi e freschi. Presenza nel Parco: Comune. Note: Dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati. Il portamento maestoso rende adatto questo albero a scopo ornamentale per parchi e giardini. 154 155 Foglie verdi su entrambe le facce 155 Margine fogliare con denti acuti, ravvicinati. Corteccia bianca, papiracea. Frutti disposti in infruttescenze simili a piccole pigne Betula pendula Roth Nome comune: Betulla. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 25 m, non molto longevo, con corteccia sottile, negli esemplari giovani liscia, bianca, desquamantesi in sottili strisce orizzontali argentate papiracee e con lunghe lenticelle orizzontali; negli esemplari maturi diventa spessa, nerastra alla base del tronco ed irregolarmente fessurata. Chioma leggera di forma ovoide, con rami secondari sottili e penduli. Foglie semplici, alterne, con picciolo di 2-3 cm, di forma romboidale, lunghe 2-7 cm, con margine doppiamente dentato e denti primari prominenti; pagina superiore verde intenso, l’inferiore più chiara e ghiandolosa, con ciuffi di peli sulle nervature. Fiori unisessuali riuniti in amenti: i maschili lunghi 3-6 cm e riuniti in gruppi di 2-3, i femminili di 1-2 cm e formanti a maturazione delle infruttescenze pendule. Il frutto è una nucula provvista di due ali (samara). Areale: Europa e Asia. Habitat: Margini di faggeta, soprattutto su pendici detritiche e su suoli acidi. Presenza nel Parco: Molto rara. Note: Il legno di betulla, per la sua elasticità e tenerezza viene impiegato nella fabbricazione di spazzole, zoccoli e lavori al tornio (oggetti casalinghi ed utensili) ed è idoneo per la produzione di cellulosa al solfito. E’ ottimo come legna da ardere. Dalla corteccia si ricava un olio essenziale usato in profumeria e nella concia delle pelli che così danno il celebre “cuoio di Russia”. La corteccia ha potere febbrifugo. Le foglie contengono un principio tintorio giallo e, da giovani, hanno potere diuretico per la presenza di flavonoidi. I rami, teneri e flessibili, servivano per produrre ramazze e cerchi per botti. 155 156 Margine fogliare con denti ottusi, distanziati. Corteccia non bianca e papiracea. Frutti a capsula, 156 disposti in racemi allungati Foglie opache. Gemme e rami giovani pelosi. Picciolo fortemente appiattito in senso perpendicolare alla lamina fogliare 55 Populus tremula L. Nome comune: Pioppo tremolo. Morfologia: Albero poco longevo, alto fino a 20 m, con fusto slanciato e rami raccolti verso l’alto; corteccia liscia, di colore grigio-verde o grigio-bianco. Foglie rotonde, con margini ondulati, lunghe fino a 8 cm. Specie dioica con fiori riuniti in amenti unisessuali; gli amenti femminili spargono i bianchi semi lanosi nel mese di maggio. Areale: Europa, Asia, Africa del Nord. Habitat: Si rinviene frequentemente in compatti nuclei di prebosco della faggeta, soprattutto lungo linee di impluvio. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Sembra che il detto popolare “tremare come una foglia” nasca proprio dall’osservazione del Pioppo tremolo: l’incessante tremolio delle foglie al più lieve alito di vento, è causato dall’estremo appiattimento dei lunghi piccioli. La produzione incessante di polloni, che formano nuovi alberi, rende il Pioppo tremolo un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni: ciò lo rende adatto al consolidamento di pendici franose. Dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. 156 157 Foglie lucide. Gemme e rami giovani glabri. Picciolo 157 non fortemente appiattito Rami giovani cilindrici o quasi. Foglie con brevi denti ottusi, senza ghiandole alla giunzione con il picciolo Populus nigra L. Nome comune: Pioppo nero. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con tronco molto ramificato e chioma ampia; corteccia bianco-grigia e liscia da giovane, poi con l’età profondamente fessurata. Foglie a contorno triangolare o romboidale, glabre, lucide di sopra almeno da giovani. Specie dioica con fiori in amenti (infiorescenze) unisessuali; gli amenti femminili spargono i bianchi semi lanosi nel mese di maggio. Areale: Originario probabilmente dell’Europa e dell’Asia centrale, il suo areale primario è di difficile ricostruzione essendo stato coltivato da tempi remotissimi. Habitat: Boschi e boscaglie ripariali e altri ambienti umidi, ma nache presente su suoli primitivi, come specie pioniera. Presenza nel Parco: Comune. Note: Dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. Il suo portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale. Nel Parco è presente anche la var. italica, il Pioppo cipressino, distinguibile per il portamento slanciato e colonnare simile al cipresso, coltivato a scopo ornamentale. 157 Rami giovani fortemente angolosi. Foglie chiaramente dentate, di solito con 1-2 ghiandole alla giunzione con il picciolo Populus canadensis Moench Pianta ibridogena con un pioppo di origine nordamericana, da noi ampiamente coltivata per la produzione di carta, e diffusa in innumerevoli forme che non sono sempre facilmente distinguibili dal pioppo nero. I caratteri più costanti per distinguerlo dal pioppo nero sono la presenza di 1-2 ghiandole alla base della lamina fogliare ed i rami giovani fortemente angolosi. Tuttavia, data la natura ibridogena, questi caratteri non sono sempre molto evidenti. 56 158 158 159 Foglie a base cuoriforme 159 Foglie arrotondate od attenuate verso la base 169 Margine della foglia intero. Fiori rosa. Frutto un legume Cercis siliquastrum L. subsp. siliquastrum Nome comune: Albero di Giuda. Morfologia: Piccolo alberello, più raramente arbusto, alto fino a 8 m, con foglie caduche, semplici, rotonde o reniformi, del diametro di 3-10 cm, a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale, di colore rosa-violaceo, riuniti in racemi, che sbocciano prima della comparsa delle foglie direttamente sui rami grossi e sul tronco (caulifloria). Il frutto è un legume di 6-12 cm di color bruno-rossiccio. Areale: Mediterraneo centro-orientale. Habitat: Pendii rocciosi, arbusteti, boschi radi in stazioni aride e sassose. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il nome volgare fa riferimento alla leggenda secondo la quale Giuda si sarebbe impiccato su quest'albero. E’ una specie molto usata a scopo ornamentale. Grazie alla sua frugalità può essere impiegata come pianta pioniera nei rimboschimenti. 159 160 Margine della foglia dentato. Fiori non rosa. Frutto 160 diverso da un legume Semi racchiusi in strutture legnose simili a piccole pigne Alnus cordata (Loisel.) Loisel. Sinonimi: Betula cordata Loisel. Nome comune: Ontano napoletano. Morfologia: Albero caducifoglio alto 10-15 m, con tronco slanciato e chioma allungato-piramidale. Foglie alterne, circa tanto lunghe che larghe, subcoriacee, ovato-suborbicolari, cordate alla base e dentellato-crenulate sul margine, verdi-lucide nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore dove presentano ciuffi di peli giallastri all’ascella delle nervature. Fiori riuniti in amenti unisessuali che compaiono prima delle foglie: quelli maschili lunghi fino a 8-10 cm e cilindrici, quelli femminili lunghi fino a 3 cm, simili a piccole pigne, solitari o riuniti in gruppi. Il frutto è una piccola noce strettamente alata. Areale: Appennino meridionale. Habitat: Boschi e cespuglieti; sponde di corsi d’acqua; pendii con accumuli di detriti. Presenza nel Parco: Raro. Note: L’indigenato nel Parco è dubbio: quessto albero è infatti utilizzato spesso negli impianti di rimboschimento e sono noti molti casi di spontaneizzazione. 160 161 161 162 162 163 Semi non racchiusi in strutture legnose simili a piccole pigne Foglie opache di sopra. Frutto secco Foglie un po' lucide di sopra almeno da giovani. Frutto carnoso Arbusti. Picciolo più breve di 3 cm. Frutti avvolti da un involucro erbaceo (nocciole) Alberi. Picciolo più lungo di 3 cm. Frutti portati da lunghi peduncoli alati Frutto completamente avvolto dall'involucro 161 162 165 163 164 Corylus maxima Mill. 57 Nome comune: Nocciolo maggiore. Morfologia: Arbusto deciduo alto sino a 6 m, con tronco largo sino a 20 cm. Le foglie sono arrotondate, lunghe 5-12 cm e larghe 4-10 cm, con margine grossolanamente e doppiamente seghettato. I fiori maschili, prodotti a fine inverno, sono disposti in amenti di colore giallo pallido, lunghi 5-10 cm, quelli femminili sono di colore rosso vivo, lunghi 1-3 mm. Il frutto è una noce prodotta in gruppi di 1-5, lunga 1,5-2,5 cm, completamente racchiusa in una lungo involucro tubolare. Areale: Specie originaria di un area che va dai Balcani alla Turchia, da noi spesso coltivata e a volte presente allo stato subspontaneo. Presenza nel Parco: Raro allo stato subspontaneo. Note: La noce è commestibile. Per ornamento si coltiva spesso un cultivar a foglie purpuree. 163 Frutto avvolto dall'involucro solo alla base Corylus avellana L. Nome comune: Nocciolo. Morfologia: Arbusto o piccolo albero ramificato dalla base, con corteccia squamosa marrone, lenticellata. Foglie semplici, alterne, tomentose da giovani; picciolo lungo fino a 1,5 cm; lamina fogliare da subrotonda ad obovato-ellittica, con margine doppiamente seghettato ed apice acuminato, lunga fino a 13 cm e larga fino a 10 cm. Infiorescenze maschili (amenti) pendule, lunghe fino a 10 cm; fiori femminili piccoli e simili a piccole gemme con rossi stimmi piumosi. Il frutto, la nocciola, è una noce con pericarpo duro e legnoso, avvolta alla base da un involucro fogliaceo a margine lobato. Areale: Europa, Asia minore e Caucaso. Habitat: Querceti, faggete, boschi idrofili della fascia collinaremontana; radure e mantelli forestali. Presenza nel Parco: Comune. Note: L’epiteto latino deriva da Avella, un centro della Campania, noto sin dai tempi dei Romani per la fiorente attività di produzione di nocciole. Le qualità alimentari della nocciola sono note fin dall’antichità: in molti siti archeologici del Neolitico si rilevano alte percentuali di polline di nocciolo. Le nocciole sono un alimento energetico di grande valore e una preziosa fonte di vitamine e minerali. L’industria dolciaria utilizza la farina di nocciole per la produzione di nocciolati, torroni e pasta di gianduia (creata quando Napoleone bloccò l’importazione delle spezie e si verificò una penuria di cacao). L’elevata capacità pollonifera ha da sempre favorito la coltivazione del nocciolo come pianta ornamentale e da frutto. Il legno, un ottimo combustibile, è utilizzato anche per palerie. I pastori d’Abruzzo usavano portare bastoni di Nocciolo, come ci ricorda il D’Annunzio (“…rinnovato hanno verga d’avellano…”) nella poesia “I pastori”. 164 Pagina inferiore delle foglie con ciuffi di peli ferruginei alla biforcazione dei nervi. Frutto subsferico, con coste indistinte Tilia cordata Mill. Nome comune: Tiglio selvatico. Morfologia: Albero longevo, alto fino a 30 m, pollonante, con chioma ampia e corteccia grigia screpolata in età matura. Foglie a base cuoriforme, con margine finemente seghettato, verdi e glabre di sopra, grigio-verdi e con ciuffi di peli rossicci all’ascella delle nervature di sotto. Fiori in infiorescenze pendule di colore gialloverdastro, molto profumate. Frutti globosi, lisci e glabri, inseriti alla base di una grande brattea che ne favorisce la dispersione ad opera del vento. Areale: Europa e Caucaso. 58 Habitat: Boschi submontani e montani mesofili: querceti, ostrieti, faggeti, boschi misti. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti. Oggi i tigli (spesso in varietà ibridogene) riempiono gli spazi di verde ritagliati nelle nostre città, poiché resistono in maniera eccellente all'inquinamento atmosferico. I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle “vincula tiliae” ossia di bende per fasciare le ferite. 164 Pagina inferiore delle foglie con ciuffi di peli biancastri alla biforcazione dei nervi. Frutto con 5 coste longitudinali Tilia platyphyllos Scop. s.l. Nome comune: Tiglio nostrano. Morfologia: Albero longevo alto fino a 35 m, pollonante, con chioma ampia, corteccia grigia e screpolata in età matura. Foglie a base cuoriforme e margine finemente seghettato, verdi e glabre di sopra, grigio-verdi e con ciuffi di peli bianchi all’ascella delle nervature di sotto. Fiori in infiorescenze pendule di colore gialloverdastro, molto profumate. Frutti globosi con 5 costole longitudinali marcate, inseriti alla base di una grande brattea. Areale: Europa, Caucaso, Asia minore. Habitat: Boschi misti mesofili soprattutto di forra, insieme ad aceri, frassini e olmi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti. I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle “vincula tiliae” ossia di bende per fasciare le ferite. 165 165 166 Fiori senza petali. Frutto simile ad una mora 166 Fiori con petali. Frutto diverso da una mora 168 Foglie densamente grigio-pelose di sotto e sui piccioli. Frutto sferico Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Nome comune: Gelso da carta. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6 m, dioico, con rami giovani pelosi; corteccia chiara con screpolature che lasciano trasparire lo strato sottostante bruno-violaceo. Foglie pelose, ruvide, dentellate sul margine, le superiori divise in 3 lobi. Fiori piccoli, i maschili in amenti cilindrici, i femminili in capolini sferici. Frutto composto, con diverse piccole drupe color arancio. Areale: Originario dell’Asia orientale, si spontaneizza in ambienti ruderali (margini di strade, scarpate, ecc.). Note: Il genere è dedicato al naturalista francese P. M. A. Broussonet (1761-1807). In Asia era utilizzata per produrre carta, da cui il nome specifico. 166 167 Foglie verdi e subglabre di sotto e sui piccioli. Frutto 167 ellissoidale Frutti su peduncoli di almeno 5 mm. Foglie non rigide, lisce e tendenzialmente lucide, di colore da verde intenso a verde tenero, a margine finemente e un po' irregolarmente crenato-dentato, sempre perfettamente piano Morus alba L. 59 Nome comune: Gelso comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 10 m, con rami giovani glabri e corteccia verde-bruna. Foglie più o meno triangolari di 4-6 x 7-10 cm, glabre, con ciuffi di peli alla biforcazione della nervatura centrale; quelle dei polloni divise in 3 lobi. Fiori unisessuali, riuniti in amenti. Frutto composto di piccole drupe (sincarpo), ovale o cilindrico, bianco-verdastro talora screziato di scuro. Areale: Originario dell’Asia orientale, viene coltivato da oltre 4000 anni per l’allevamento del baco da seta. Si spontaneizza lungo i margini delle strade, nelle siepi, ecc. 167 Frutti subsessili. Foglie molto rigide, di colore verde scuro un po' grigiastro, opache e piuttosto rugose, a margine con crenatura vistosa e molto regolare (non ci sono denti), leggermente ripiegato verso il basso Morus nigra L. Nome comune: Gelso nero. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 15 m, con corteccia grigia, liscia. Foglie più o meno triangolari di 4-6 x 7-10 cm, pubescenti di sotto, spesso lobate, profondamente cuoriformi alla base. Fiori unisessuali riuniti in amenti. Frutto composto di piccole drupe (sincarpo), ovale o cilindrico, da porporino a viola scuro. Areale: Originario dell’Asia sudoccidentale, viene coltivato per il frutto. Raramente si spontaneizza. Note: Frequentemente confusa con forme di Morus alba con frutti di colore scuro, questa specie è molto meno frequente in Italia del gelso bianco, salvo in alcune aree del meridione. 168 Picciolo più breve di 3 cm. Antere giallastre. Frutto nero, con un solo seme Prunus mahaleb L. Sinonimi: Cerasus mahaleb Mill. Nome comune: Ciliegio canino. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 6 m, con corteccia compatta, lucida, grigio-violetta con striature trasversali; rami giovani pubescenti. Foglie alterne, ovali-cuoriformi, riunite a 3-6 su brachiblasti, lucide di sopra, a margine dentato con denti ghiandolari. Fiori bianchi, riuniti a 3-10 in racemi corimbosi. Frutto a drupa tondeggiante, nerastra e lucida a maturità. Areale: Europa centro-meridionale, Asia sud-occidentale. Habitat: Boscaglie termofile aperte e loro margini, siepi, macereti. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il legno, molto duro, è adatto per lavori di tornitura e per la fabbricazione di mobili rustici e pipe, quest’ultime molto apprezzate per l’aroma del legno. 168 Picciolo più lungo di 3 cm. Antere rossastre. Frutto non nero, con più semi Pyrus communis L. Sinonimi: Pyrus pyraster Burgsd. Nome comune: Pero selvatico, perastro. Morfologia: Albero alto fino a 10-20 m, con rami induriti spinescenti all’apice. Foglie alterne a lamina da rotondo-ovale a elittica a ovale-lanceolata, con margine intero. I fiori, con corolla di cinque petali bianchi lunghi 12-15 mm e sepali persistenti, sono raggruppati in corimbi. Il frutto è piriforme, portato da un peduncolo largo 1,5-2,8 mm. Areale: Europa centro–meridionale, Asia occidentale. Habitat: Boschi di latifoglie e loro margini. Presenza nel Parco: Comune. Note: Esemplari di notevoli dimensioni, con circonferenza superiore ai 4 metri, sono stati censiti nel Bosco di S. Antonio. Nel territorio 60 del Parco sono presenti anche alcune varietà coltivate (pero comune), talora spontaneizzate. 169 169 170 Base della foglia non simmetrica 170 Base della foglia simmetrica 172 Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Foglie a margine semplicemente dentato. Frutto carnoso Celtis australis L. subsp. australis Nome comune: Bagolaro, spaccasassi. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 25 m con corteccia grigia liscia e compatta, fessurantesi solo in tronchi longevi. Foglie alterne, arrotondate o debolmente cuoriformi ed assimetriche alla base ed acuminate all’apice, verdi-scure e scabre di sopra, verdichiare e pubescenti di sotto, a margine seghettato. Fiori piccoli, verdastri, solitari o riuniti in piccoli grappoli. Frutto a drupa tondeggiante di circa 1 cm, nerastra a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo e Isole Azzorre. Habitat: Boschi termofili di caducifoglie, colonizza talora rupi e vecchi muri. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Specie frugale che si presta bene all’utilizzo per il rimboschimento di pendii aridi. Il fogliame rappresenta un ottimo foraggio ed è pianta mellifera. I frutti maturi sono commestibili. 170 171 Base della foglia con un solo nervo principale. Foglie a marine doppiamente dentato. Frutto secco, alato al 171 margine Rami giovani pelosi. Foglie solitamente più lunghe di 10 cm, con 12-18 nervi per lato Ulmus glabra Huds. Nome comune: Olmo montano. Morfologia: Albero alto fino a 25 m, con corteccia adulta rugosa e fessurata longitudinalmente. Foglie lunghe anche più di 10 cm, a base fortemente asimmetrica, alterne e distiche, a margine doppiamente dentato e con numerose nervature laterali. Fiori piccoli, rossastri o porpora, riuniti in glomeruli. Il frutto è una samara, di forma più o meno ovale, appiattita, con un’ala membranosa interrotta da un’incisione che non arriva alla nucula. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi montani mesofili, soprattutto in stazioni molto fresche. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Negli ultimi decenni gli olmi nostrani (campestre e montano) sono stati colpiti da una grave malattia, la “grafiosi”, causata dal fungo ascomicete Ceratocystis ulmi; il micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi l’essiccazione della pianta. 171 Rami giovani glabri o quasi. Foglie più brevi di 10 cm, con 7-12 nervi per lato Ulmus minor Mill. subsp. minor Nome comune: Olmo campestre. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con corteccia adulta fessurata o scagliosa e rami sovente con creste sugherose. Foglie a base asimmetrica, alterne e distiche, con picciolo tomentoso, a margine doppiamente dentato e con numerose nervature laterali. Fiori piccoli, rossastri o porpora, riuniti in glomeruli. Il frutto è una samara, di forma più o meno ovale, appiattita, con un’ala membranosa interrotta da un’incisione che arriva fin quasi alla nucula. Areale: Europa, Asia minore, Nordafrica. 61 Habitat: Boschi e boscaglie ripariali e alluvionali, boschi e boscaglie di roverella su suoli argillosi. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Negli ultimi decenni gli Olmi nostrani (campestre e montano) sono stati colpiti da una grave malattia, la “grafiosi”, causata dal fungo ascomicete Ceratocystis ulmi; il micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi l’essiccazione della pianta. In passato la corteccia, ricca di tannini e sostanze coloranti, veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. 172 172 173 173 174 Foglie sempreverdi, coriacee 173 Foglie decidue, non coriacee 183 Foglie a margine dentato 174 Foglie a margine intero 176 Foglie grigio-pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto seccco (ghianda) Quercus ilex L. subsp. ilex Nome comune: Leccio. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 25 m, con chioma ampia e densa e tronco massiccio; corteccia dapprima grigia e liscia, poi scura e screpolata; rami giovani grigio-tomentosi. Foglie lunghe 3-7 cm, semplici, alterne, con picciolo lungo 5-15 mm; lamina ovata o lanceolata, molto variabile: foglie dei polloni un po’ spinose, quelle adulte intere, con pagina superiore verde-scura, liscia e lucida, e pagina inferiore grigio-tomentosa. Specie monoica, con fiori unisessuali: i maschili in amenti penduli di 4-6 cm, i femminili riuniti a 3-5 su un peduncolo di 1-2 cm. Il frutto è una ghianda di colore bruno, affusolata, inserita fino a circa metà nella cupola. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Macchie, boschi termofili di caducifoglie in stazioni aride. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il Leccio ha limitati impieghi artigianali, essendo il suo legno molto duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare. Viene comunque usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La corteccia è usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le ghiande sono impiegate nell’alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche dall’uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. In Abruzzo il decotto di corteccia è utilizzato come antidiarroico e per cicatrizzare le ferite. 174 175 Foglie verdi su entrambe le facce. Fiori con petali. 175 Frutto carnoso Fiori verdastri. Frutto liscio, più stretto di 1 cm. Legno di odore sgradevole Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus Nome comune: Alaterno, legno puzzo. Morfologia: Arbusto, raramente piccolo alberello alto fino a 5 m, sempreverde con legno di odore sgradevole; corteccia dapprima grigia che poi tende a diventare bruno-scura. Foglie alterne, di colore verde scuro e lucide, con margine irregolarmente dentato. Il frutto è di colore rosso scuro, con 3 semi. Areale: Europa meridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale. Habitat: Boschi e arbusteti di caducifoglie termofile, macchie, rupi calcaree a bassa altitudine. Presenza nel Parco: Poco comune e ristretto a quote basse. 62 Note: Pianta velenosa. La corteccia era utilizzata in passato per tingere di giallo i tessuti. 175 Fiori bianchi. Frutto rugoso, più largo di 1 cm. Legno senza odore sgradevole Arbutus unedo L. Nome comune: Corbezzolo. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a 8 m, molto ramificato. Foglie alterne, addensate all’apice dei rami, con lamina coriacea ovale-lanceolata di 10-12 x 2-4 cm, con margine dentellato, verde scura e lucida di sopra, più chiara di sotto. Fiori bianco-giallastri o sfumati di rosa, riuniti in grappoli penduli. Il frutto è una bacca sferica carnosa e rossa, ricoperta di tubercoli, larga circa 2 cm. Areale: Regione mediterranea. Habitat: Macchia mediterranea e leccete, soprattutto su suoli siliceo-argillosi. Presenza nel Parco: Poco comune e ristretto a quote basse. Note: I frutti, eduli, sono talora utilizzati per la preparazione di marmellate o liquori. Il nome dialettale 'Mbriachelle' deriva dal fatto che i frutti maturi sono leggermente alcolici. Il miele di Corbezzolo, piuttosto amaro, è apprezzato come curativo per le affezioni bronchiali. 176 Foglie verdi di sopra, grigio-pelose di sotto. Frutto secco (ghianda) Quercus ilex L. subsp. ilex Nome comune: Leccio. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 25 m, con chioma ampia e densa e tronco massiccio; corteccia dapprima grigia e liscia, poi scura e screpolata; rami giovani grigio-tomentosi. Foglie lunghe 3-7 cm, semplici, alterne, con picciolo lungo 5-15 mm; lamina ovata o lanceolata, molto variabile: foglie dei polloni un po’ spinose, quelle adulte intere, con pagina superiore verde-scura, liscia e lucida, e pagina inferiore grigio-tomentosa. Specie monoica, con fiori unisessuali: i maschili in amenti penduli di 4-6 cm, i femminili riuniti a 3-5 su un peduncolo di 1-2 cm. Il frutto è una ghianda di colore bruno, affusolata, inserita fino a circa metà nella cupola. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Macchie, boschi termofili di caducifoglie in stazioni aride. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il Leccio ha limitati impieghi artigianali, essendo il suo legno molto duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare. Viene comunque usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc. La corteccia è usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le ghiande sono impiegate nell’alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche dall’uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. In Abruzzo il decotto di corteccia è utilizzato come antidiarroico e per cicatrizzare le ferite. 176 177 177 178 Foglie verdi su entrambe le facce. Frutto carnoso 177 Foglie con margine ondulato. Alberi o arbusti 178 generalmente più alti di 1.5 m Foglie con margine non ondulato. Arbusti 179 generalmente più bassi di 1.5 m Foglie senza margine bianco, fortemente odorose. Fiori gialli. Frutto nero Laurus nobilis L. 63 Nome comune: Alloro, lauro. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde, dioico, alto generalmente fino a 10 m, con corteccia liscia da giovane, poi rugosa e grigio-scura. Foglie alterne, glabre, coriacee, ellittiche o lanceolate a margine più o meno ondulato, verdi-scure di sopra, più chiare di sotto. Fiori piccoli, giallognoli, riuniti in ombrelle ascellari. Frutto a drupa ovoide di 1 cm, nera a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Specie ampiamente coltivata, è presente talora allo stato spontaneo in boschi umidi della fascia collinare. Note: Le foglie, molto aromatiche, trovano largo impiego in cucina. L’olio di lauro, estratto dai semi, è un componente dell’olio laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. Considerato già dagli antichi greci simbolo di gloria, è ancora in uso per l’incoronamento dei vincitori, dei poeti o di chi supera gli studi universitari (la "laurea"). 178 Foglie con un sottile margine bianco, non fortemente odorose. Fiori bianchi. Frutto rosso Ilex aquifolium L. Nome comune: Agrifoglio. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde a portamento piramidale, con tronco diritto e corteccia da verde-bruna a grigia. Foglie alterne, persistenti e coriacee, glabre, verdi-scure e lucide di sopra; da giovani con margine ondulato provvisto di 6-8 spine per lato, poi a margine intero o con spine meno sviluppate. Specie dioica, con fiori piccoli: i femminili bianchi, i maschili sfumati di rosso. Il frutto è una drupa di 8-10 mm con 4 semi, rossa a maturità. Areale: Europa e Asia minore. Habitat: Faggete termofile. Presenza nel Parco: Piuttosto raro. Note: L’Agrifoglio fa parte di una famiglia che comprende molte specie tropicali. Come il Tasso (Taxus baccata) è un relitto di una vegetazione terziaria adattata a climi più caldi ed umidi di quello attuale. Il legno in passato veniva usato per realizzare manici di utensili, calci di fucili, ecc. Con la corteccia si preparava la “pania”, una colla vegetale con cui venivano catturati gli uccelli. Le drupe, velenose per l’uomo, sono fonte di cibo invernale per gli uccelli. I rami sono usati per le decorazioni natalizie e in passato come amuleti contro gli spiriti maligni e le streghe. Le foglie e la corteccia hanno azione sedativa e febbrifuga: sembra che abbia preceduto il chinino dall’America nella medicina popolare. Il Mattioli, grande naturalista del XVI secolo, scriveva che con le fronde spinose di Agrifoglio si difendeva la carne salata dai roditori. Oggi è molto usato a scopo ornamentale, con molte varietà. 179 Foglie (non sono vere foglie ma fusti modificati!) portanti alla superficie fiori e frutti Ruscus hypoglossum L. Nome comune: Ruscolo maggiore, bislingua, erba bonifica. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, di colore verde scuro, con fusto poco ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladodi o cladofilli), lunghi 5-12 cm, ellittici e non pungenti. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica larga 10-15 mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi di latifoglie della fascia montana (faggete e cerrete) fino a 1400 m Presenza nel Parco: Poco comune. 179 Piante con vere foglie e fiori raggruppati all'apice dei 64 180 180 rami Fusti prostrati. Petali 5 Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng. Sinonimi: Arbutus uva-ursi L. Nome comune: Uva ursina. Morfologia: Arbusto strisciante alto 20–40 cm, con foglie sempreverdi, a lamina coriacea, glabra e lucida. Fiori piccoli, penduli, di colore rosa pallido, riuniti in racemi. Il frutto è una bacca di 3–8 mm, di colore rosso. Areale: Europa, Siberia settentrionale, Nordamerica. Habitat: Arbusteti alto-montani, fino a 2.500 m di altitudine. Distribuzione nel Parco: Poco comune. 180 181 Fusti eretti. Petali 4 Fiori bianchi 181 Daphne oleoides Schreb. Sinonimi: Daphne glandulosa Bertol., D. jasminea Sm. & Sowerby Nome comune: Dafne spatolata. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde di 30-80 cm, generalmente pulvinato, con rami contorti, flessibili e tenaci. Foglie sempreverdi, coriacee, obovate, lucide di sopra, generalmente glabre. Fiori bianco-giallastri di 10-15 mm riuniti a 2-6 in capolini terminali. Frutto a drupa di 6-9 mm. Areale: Aree montane dell’Europa meridionale e dell’Asia minore. Habitat: Rupi, pascoli rocciosi, arbusteti prostrati d’altitudine. Presenza nel Parco: Comune. Note: Specie fortemente velenosa che veniva utilizzata per le proprietà farmacologiche emetiche e purgative. 181 182 Fiori rosa o verdastri Fiori verdastri. Foglie più larghe di 1.5 cm 182 Daphne laureola L. Nome comune: Dafne laurella, pepe montano. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde di 6-12 dm con rami eretti, fogliosi all’apice e corteccia grigio-rosea con cicatrici trasversali. Foglie addensate all’apice dei rami, oblanceolate, glabre, verde scuro di sopra, più chiare di sotto. Fiori verde-giallognoli fino a 17 mm, in fascetti inframezzati alle foglie. Areale: Europa, Africa settentrionale, Azzorre (subatlantica). Habitat: Boschi di latifoglie submontani e basso-montani. Presenza nel Parco: Comune. Note: Specie velenosa che veniva utilizzata per le proprietà farmacologiche emetiche e purgative. 182 Fiori rosa. Foglie più strette di 1.5 cm Daphne sericea Vahl Sinonimi: Daphne collina Sm., D. oleaefolia Lam. Nome comune: Dafne olivella. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde di 5-15 dm con rami contorti e corteccia scura. Foglie adulte coriacee, lunghe fino a 5 cm, oblanceolate, lanose di sotto, con margine revoluto e apice generalmente mucronato. Fiori rosei, lunghi fino a 1 cm, in fascetti apicali. Areale: Aree montane del Mediterraneo centro-orientale e dell’Asia occidentale. Habitat: Rupi, macchie, garighe. Presenza nel Parco: Rara. Note: Specie fortemente velenosa che veniva utilizzata per le 65 proprietà farmacologiche emetiche e purgative. 183 Pianta laticifera (ATTENZIONE: il latice è irritante!) Euphorbia characias L. subsp. characias Nome comune: Euforbia cespugliosa. Morfologia: Piccolo arbusto di 6-12 dm con fusti eretti, pubescenti, nudi in basso. Foglie oblanceolato-lineari, lunghe fino a 9 cm, glaucescenti, pubescenti sul margine che è intero. Infiorescenze a ciazi, riuniti in ombrelle terminali a 20-23 raggi; brattee concresciute a piatto. Frutto a capsula profondamente triloba, pubescente, alla fine pendula. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Garighe, macchie. Presenza nel Parco: Comune, soprattutto a quote basse. 183 184 184 185 Piante non laticifere Foglie senza picciolo o con picciolo lungo al massimo 3 mm Foglie chiaramente picciolate Foglie a margine dentellato 184 185 191 Vaccinium myrtillus L. Nome comune: Mirtillo nero Morfologia: Piccolo arbusto caducifoglio alto fino a 40-50 cm con fusto sotterraneo e rami eretti con andamento a zig-zag. Foglie ovali, alterne, a bordo seghettato. Fiori penduli, isolati, con petali saldati tra loro a formare una coppa con apertura stretta. Frutti con l'aspetto di bacche, blu scuro a maturità. Areale: Europa fino alla Siberia. Habitat: Brughiere subalpine, boschi, arbusteti alto montani, su suoli generamente acidificati. Presenza nel Parco: Raro Note: Il frutto del mirtillo contiene un pigmento colorante blu del tipo degli antociani, noto come mirtillina. Il mirtillo è utile come antiossidante nella prevenzione di patologie dovute all'invecchiamento. 185 186 186 187 Foglie a margine intero Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (un legume) Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso Arbusto molto più alto di 1 m 186 187 189 Spartium junceum L. Nome comune: Ginestra comune, ginestra odorosa, ginestra di Spagna. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto generalmente fino a 3 m, con rami verdi, cilindrici eretti, giunchiformi. Foglie intere, ovalilanceolate, precocemente caduche, sericee sulla pagina inferiore, lunghe fino a 2,5 cm. Fiori gialli, a simmetria bilaterale, in lassi racemi terminali. Legume eretto, lineare, lungo fino a 8 cm, glabro a maturità. Areale: Regione Mediterranea. Habitat: Arbusteti e boscaglie termofile. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: I rami sottili venivano utilizzati per la costruzione delle “friscelle”, cioè le forme per la ricotta ed il formaggio. 187 188 Arbusti nani più bassi di 1 m 188 Fusti eretti. Pianta glabra o con pochi peli sparsi. Calice con denti lunghi meno del 66 tubo Genista tinctoria L. Nome comune: Ginestra minore, ginestrella. Morfologia: Arbusto di 30-60 cm, con rami semplici, erbacei, angolosi, glabri o sparsamente pelosi. Foglie intere, subsessili, lunghe fino a 4 cm, un po' lucide di sopra. Fiori in racemi terminali all’ascella di foglie bratteali lineari; corolla gialla con vessillo eretto di 8-16 mm. Legume glabro, lungo fino a 3 cm. Areale: Europa e Asia centro-occidentale. Habitat: Margini forestali, boschi radi e pascoli magri, su suoli subacidi. Presenza nel Parco: Comune. Note: Dai fiori si ricava un pigmento giallo che veniva utilizzato per tingere il lino o la lana. 188 Fusti striscianti. Fusti giovani, peduncoli fiorali e calice fortemente pelosi. Calice con denti più lunghi del tubo Cytisus decumbens (Durande) Spach Sinonimi: Genista decumbens (Durande) Willd., G. peduncolata L’Her., G. procumbens Waldst. & Kit., G. prostrata Lam. Nome comune: Citiso sdraiato. Morfologia: Piccolo arbusto o suffrutice di 20-40 cm, a fusti striscianti-ascendenti, striati, con rami villosi per peli patenti. Foglie semplici, lunghe fino a 16 mm, pubescenti di sotto, oblanceolate, arrotondate all’apice. Fiori gialli in racemi terminali. Legume con peli patenti, lungo fino a 3 cm, quasi nero a maturità. Areale: Europa centrale, meridionale e occidentale. Habitat: Garighe e pascoli aridi, su substrato calcareo. Presenza nel Parco: Rara. 189 Petali 3, gialli, liberi. Rami giovani verdi, striati longitudinalmente Osyris alba L. Nome comune: Ginestrella. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde di 30-70 cm, con fusti legnosi e rami più giovani verdi e striati. Foglie lineari-lanceolate, sessili, lunghe fino a 3 cm, erette ed appressate ai rami, quasi scomparse in estate. Fiori piccoli, giallastri, unisessuali, con 3 petali. Frutto a drupa, rosso a maturità. Areale: Mediterraneo e coste atlantiche del Portogallo. Habitat: Garighe, macchie e boschi termofili. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: I fusti sottili e flessibili venivano utilizzati per la produzione di scope rustiche. 189 190 Petali 4, bianchi o rosa, fusi alla base. Rami giovani legnosi, non striati longitudinalmente Fiori bianchi, formantisi dopo le foglie 190 Daphne alpina L. subsp. alpina Nome comune: Dafne alpina. Morfologia: Piccolo arbusto con rami contorti; corteccia a chiazze nere irregolari sotto cui appare uno strato roseo. Foglie caduche, spatolate, pubescenti almeno da giovani, opache e scure di sopra. Fiori bianco-lattei, lunghi fino a 12-13 mm, disposti in fascetti di 410. Frutto a drupa, a maturità avvolta dal perianzio. Areale: Aree montane del Mediterraneo e dell’Asia minore. Habitat: Ghiaioni, rupi, macereti. Presenza nel Parco: Rara. Note: Specie molto velenosa che veniva utilizzata per le proprietà farmacologiche emetiche e purgative. 67 190 Fiori rosa, formantisi prima delle foglie Daphne mezereum L. Nome comune: Mezereo, fior di stecco. Morfologia: Arbusto che non supera 1,5 m di altezza, con corteccia grigio-rosea nei rami giovani, ricoperta di lanugine. Foglie lunghe 410 cm, glabre, ellittiche o lanceolate, raccolte in ciuffetti all’apice dei rami, verdi di sopra e glauche di sotto. Fiori sessili, con corolla tubulare di colore rosa intenso, prodotti prima delle foglie. Il frutto è una drupa rosso brillante. Areale: Regione Mediterranea, Europa, regioni temperate dell’Asia. Habitat: Boschi freschi, soprattutto faggete e loro margini; brughiere, brecciai e macereti. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Tutte le parti della pianta sono estremamente velenose (l’epiteto specifico mezereum deriva dall’arabo e significa “mortale”). Le Daphne sono note fin dall’antichità per le loro qualità farmacologiche, essenzialmente purgative e vescicanti, ma il loro uso è molto pericoloso, e spesso il solo contatto con l’epidermide causa arrossamenti e vesciche sulla pelle. I frutti rossi sono stati impiegati in pittura e anche come fard in Siberia, cosmetico non meno pericoloso della biacca usata dalle matrone romane. 191 191 192 Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe 192 Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe 197 Foglie generalmente più lunghe di 15 cm. Frutto avvolto da un riccio spinoso Castanea sativa Mill. Nome comune: Castagno. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, con tronco eretto e massiccio, molto ramificato e con chioma ampia; corteccia dapprima liscia, poi rugosa e con profonde fessurazioni a tipico andamento a spirale. Foglie semplici, alterne, caduche, brevemente picciolate, lunghe 13-20 cm; lamina lanceolata, con margine dentato ed apice acuminato, verde scura e lucida di sopra, più chiara ed opaca di sotto. Pianta monoica, con tre tipi di infiorescenze: maschili (amenti eretti lunghi fino a 20 cm, di colore giallo-chiaro), femminili (alla base degli amenti maschili, piccole e brevi, con pochi fiori protetti da un involucro di brattee che diventerà la cupola) e misti. I frutti sono le note castagne, ossia noci protette da un involucro marrone lucido, racchiusi in una cupola spinosa detta "riccio". Areale: Europa meridionale, Caucaso; coltivato in molti Paesi extraeuropei. Habitat: Boschi di latifoglie submontani, con optimum su substrati acidi. Presenza nel Parco: Raro. Note: Il Castagno è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni di età; per alcuni individui è stata stimata un’età di 1000 anni. In Italia, sulle pendici dell’Etna, l’esemplare detto "dei cento cavalli" avrebbe un’età di 4000 anni. Il Castagno ha avuto un’importanza notevolissima per molti secoli come alimento primario per le popolazioni contadine delle regioni montane, diventando "l’albero del pane". Il legname è molto apprezzato per la sua elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc. Il legno è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e corteccia venivano usati per la concia delle pelli, dato l’elevato contenuto in tannini. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, venivano consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste le varietà di grandi dimensioni, dette "marroni", usate per la preparazione di marmellate e dei prelibati "marrons glacés". 192 Foglie più brevi di 15 cm. Frutto non avvolto da un 68 193 193 riccio spinoso Fiori con petali. Frutto carnoso Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb Sinonimi: Prunus amygdalus Batsch Nome comune: Mandorlo. Morfologia: Albero alto fino a 10 m, con corteccia grigio-bruna, fessurata longitudinalmente, e tronco spesso ritorto su sé stesso. Foglie alterne, lungamente acuminate e dentate, piegate a “V” lungo la nervatura centrale. Fiori bianchi o più spesso rosa, subsessili, isolati o appaiati, che sbocciano all’inizio della primavera prima dell’emissione le foglie. I frutti sono delle drupe verdi e vellutate che maturano in estate, con un "nocciolo" ovale e bucherellato che contiene la mandorla commestibile. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Specie coltivata, è spontaneizzata in tutta la fascia collinare e submontana del territorio, prevalentemente su suoli calcarei. Note: Le mandorle sono da sempre usate a scopo alimentare e medicinale. Vengono consumate fresche o usate per la preparazione di svariati dolci; le mandorle amare, ottenute da una varietà selezionata, conferiscono ai prodotti di pasticceria un gusto giustamente celebrato (vanno usate con moderazione per la loro ben nota tossicità). L’olio di mandorle ottenuto dalla spremitura di mandorle dolci e soprattutto amare (private della loro essenza velenosa con una distillazione) è un cosmetico famoso fin dall’antichità. Il latte di mandorle è un ottimo antinfiammatorio. 193 194 194 195 Fiori senza petali. Frutto secco 194 Foglie adulte molto pelose almeno di sotto 195 Foglie adulte glabre o quasi anche di sotto 196 Arbusto. Foglie 8-20 volte più lunghe che larghe, con margine revoluto. Piccioli non ghiandolosi Salix eleagnos Scop. s.l. Sinonimi: Salix incana Schrank, S. rosmarinifolia Host, S. riparia Willd. Nome comune: Salice ripaiolo. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 10 m, con rami ascendenti sottili, da giovani grigiastri e pubescenti. Foglie lineari, lunghe fino a 15 cm, 8-20 volte più lunghe che larghe, verdi scure di sopra, bianco-cotonose sulla pagina inferiore. Stipole assenti o molto piccole. Amenti maschili fino a 4 cm, i femminili fino a 6 cm. Brattee ovali, giallastre o verdastre, con base pelosa. Areale: Europa. Habitat: Greti di fiumi e torrenti, generalmente su alluvioni ghiaioso-sabbiose. Presenza nel Parco: Molto comune. Nota: Nel Parco sono presenti sia la sottospecie nominale, con foglie larghe 1-2 cm, sia la subsp. angustifolia (Cariot) Rech. f., con foglie larghe 0,5-1 cm. 195 Albero. Foglie 4-8 volte più lunghe che larghe, con margine non revoluto. Piccioli con 1-3 paia di ghiandole alla sommità (lente!) Salix alba L. 69 Nome comune: Salice bianco. Morfologia: Albero o arbusto di 3-30 m, con rami giovani sottili e flessibili, bruno-rossastri (giallastri nella var. vitellina), rami vecchi grigi o bruno-olivastri a corteccia fessurata. Foglie lanceolato-lineari lunghe 5-10 cm, attenuate alle estremità, dentato-ghiandolose al margine, grigio-argentine e pubescenti di sotto, da giovani anche di sopra; stipole lineari-setacee, caduche. Amenti cilindrici, lunghi fino a 6 cm, i maschili densiflori, i femminili più lassi. Squame caduche dopo l’antesi. Capsula conica, glabra, subsessile. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi e boscaglie ripariali lungo i corsi d’acqua e altre zone umide d’acqua dolce. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: I rami giovani, soprattutto di piante “capitozzate” ad hoc, vengono utilizzati come vimini per la costruzione di ceste, sedie, ecc. Dalla corteccia si estrae l’acido salicilico, componente essenziale dell’aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di giallo. 196 Foglie lucide di sopra, meno di 6 volte più lunghe che larghe, non annerenti da secche. Piccioli con 1-3 paia di ghiandole alla sommità (lente!). Frutti glabri Salix triandra L. subsp. amygdalina (L.) Schübl. & G. Martens Sinonimi: Salix triandra L. subsp. discolor (Koch) Arcang. Nome comune: Salice da ceste. Morfologia: Arbusto fino a 5 m con rami verdastri o debolmente arrossati. Foglie oblanceolato-acuminate, lunghe fino a 10-15 cm, (3-)4-5 volte più lunghe che larghe, da giovani setose, poi glabrescenti; margine regolarmente dentato-ghiandoloso; stipole persistenti, dentate. Amenti maschili di 5-6 cm, i femminili di 4-5 cm. Squame finemente pubescenti, persistenti. Antere gialle. Areale: Specie a distribuzione Eurosiberiana. Habitat: Luoghi umidi, sponde di acque correnti. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: I rami giovani, soprattutto di piante “capitozzate” ad hoc, vengono utilizzati come vimini per la costruzione di ceste, sedie, ecc. 196 Foglie opache di sopra, sino a 10 volte più lunghe che larghe, annerenti da secche. Piccioli non ghiandolosi. Frutti pelosi Salix purpurea L. subsp. purpurea Sinonimi: Salix monandra Ard., S. pratensis Scop. Nome comune: Salice rosso. Morfologia: Arbusto o piccolo albero fino a 8 m, con rami giovani rossastri soprattutto in primavera. Foglie lineari-spatolate, lunghe fino a 12 cm, lucide e scure di sopra, glauche sulla pagina inferiore. Stipole assenti. Amenti suberetti, lunghi fino a 5 cm. Squame dapprima porporine, poi nerastre all’apice, lungamente villose. Stami con filamenti saldati fino all’apice o quasi. Areale: Zone temperate dell’Europa e dell’Asia, Africa settentrionale. Habitat: Greti di fiumi e torrenti, zone umide. Presenza nel Parco: Comune. 197 Picciolo fortemente appiattito in senso perpendicolare alla lamina fogliare Populus tremula L. 70 Nome comune: Pioppo tremolo. Morfologia: Albero poco longevo, alto fino a 20 m, con fusto slanciato e rami raccolti verso l’alto; corteccia liscia, di colore grigio-verde o grigio-bianco. Foglie rotonde, con margini ondulati, lunghe fino a 8 cm. Specie dioica con fiori riuniti in amenti unisessuali; gli amenti femminili spargono i bianchi semi lanosi nel mese di maggio. Areale: Europa, Asia, Africa del Nord. Habitat: Si rinviene frequentemente in compatti nuclei di prebosco della faggeta, soprattutto lungo linee di impluvio. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Sembra che il detto popolare “tremare come una foglia” nasca proprio dall’osservazione del Pioppo tremolo: l’incessante tremolio delle foglie al più lieve alito di vento, è causato dall’estremo appiattimento dei lunghi piccioli. La produzione incessante di polloni, che formano nuovi alberi, rende il Pioppo tremolo un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni: ciò lo rende adatto al consolidamento di pendici franose. Dal legno si ottiene un’ottima pasta da carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. 197 198 198 199 199 200 Picciolo non fortemente appiattito 198 Arbusti nani, più bassi di 50 cm a maturità 199 Alberi, oppure arbusti più alti di 50 cm a maturità 202 Fiori senza petali. Frutto secco. Nervature delle foglie 200 formanti una distinta e fitta rete visibile in controluce Fiori con petali. Frutto carnoso. Nervature delle 201 foglie non formanti una rete ben distinta Arbusto con rami eretti o suberetti. Brattee fiorali bicolori, rosso-nerastre alla sommità e più chiare alla base, lungamente barbato-lanose. Foglie solitamente ad apice acuto, di 2-3 x 4-5 cm Salix breviserrata Flod. Sinonimi: Salix myrsinites L. subsp. serrata (Neil.) Schinz & Thell.; S. myrsinites Auct. Fl. Ital. non L., S. dubia Suter Nome comune: Salice seghettato, salice a foglie di mirto. Morfologia: Piccolo arbusto alto fino a 50 cm, con rami brunorossastri. Foglie ellittiche o lanceolate, 1,5-3 volte più lunghe che larghe, per lo più acute, con margine fittamente serrato-ghiandoloso, annerenti nel secco, a maturità cerose, opache di sopra, lucide e untuose inferiormente. Amenti lungamente peduncolati, i maschili di 12-15 mm, i femminili fino a 2 cm. Brattee purpuree, nere all’apice. Capsule coniche, sessili, glabrescenti o villose, in infruttescenze fino a 4 cm. Areale: Zone montane dei Monti Cantabrici, dei Pirenei, delle Alpi e dell’Appennino centro-settentrionale. Habitat: Vallette nivali, prati umidi e torbosi. Presenza nel Parco: Rara. 200 Arbusto a spalliera con rami striscianti alti sino a 20 cm. Brattee fiorali concolori, di solito verdi-giallastre, più o meno pelose ma mai lungamente barbato-lanose. Foglie ad apice arrotondato o debolmente bilobo, di 4-10 x 10-25 mm Salix retusa L. 71 Nome comune: Salice retuso. Morfologia: Piccolo suffrutice con portamento a spalliera e rami prostrati. Foglie oblanceolate lunghe fino a 2,5 cm, circa 3 volte più lunghe che larghe, lungamente cuneate alla base, rotondate o retuse all’apice, glabre o sparsamente pelose da giovani sulla pagina inferiore. Amenti di 1-2 cm. Brattee concolori. Areale: Zone montuose dell’Europa. Habitat: Vallette nivali e pendii erbosi freschi, oltre il limite superiore della vegetazione arborea. Presenza nel Parco: Comune. 201 Fusti aerei verdi, non striscianti sulle rocce. Corolla con petali completamente fusi tra loro, a forma di botticella. Frutto maturo blu Vaccinium myrtillus L. Nome comune: Mirtillo nero Morfologia: Piccolo arbusto caducifoglio alto fino a 40-50 cm con fusto sotterraneo e rami eretti con andamento a zig-zag. Foglie ovali, alterne, a bordo seghettato. Fiori penduli, isolati, con petali saldati tra loro a formare una coppa con apertura stretta. Frutti con l'aspetto di bacche, blu scuro a maturità. Areale: Europa fino alla Siberia. Habitat: Brughiere subalpine, boschi, arbusteti alto montani, su suoli generamente acidificati. Presenza nel Parco: Raro Note: Il frutto del mirtillo contiene un pigmento colorante blu del tipo degli antociani, noto come mirtillina. Il mirtillo è utile come antiossidante nella prevenzione di patologie dovute all'invecchiamento. 201 Fusti aerei grigi, striscianti sulle rocce. Petali fusi solo alla base, quindi corolla non a forma di botticella. Frutto maturo nero Rhamnus pumila Turra Nome comune: Ranno spaccasassi. Morfologia: Arbusto caducifoglio a portamento strisciante, alto 520 cm, con corteccia grigia. Foglie alterne con lamina da obovata a subrotonda a lanceolata, lunga fino a 3-4 cm, a margine dentellato. Fiori piccoli, giallo-verdastri. Frutto a drupa, di 4-8 mm, nera a maturità. Areale: Europa meridionale, Africa nord-occidentale. Habitat: Rupi calcaree asciutte, da 4-500 a 2500 m Presenza nel Parco: Comune. 202 202 203 Foglie con nervature formanti una rete ben distinta almeno di sotto o al margine. Piante con fiori 203 unisessuali in spighe maschili e femminili. Frutto a capsula (Salix) Foglie con nervature non formanti una rete ben 205 distinta. Piante con altre caratteristiche Foglie glabre su entrambe le facce, glauche e cerose di sotto Salix apennina A.K. Skvortsov 72 Sinonimi: Salix nigricans Sm. var. apennina Borzì; S. nigricans Auct. Fl. Ital. p.p. Nome comune: Salice dell’Appennino. Morfologia: Arbusto di 2-4 m, raramente fino a 6-8 m, con rami giovani olivastri o giallo-brunastri, gli altri grigi con salienze di 6-30 mm sotto la corteccia. Foglie glabre, obovate, oblanceolate o ellittiche, lunghe 2,5-8 cm, con apice da ottuso ad acuminato e base cuneata, a margine da dentato ghiandoloso a subintero, verdi di sopra, cesio-opache di sotto, con nervature prominenti; stipole semicordate, asimmetriche, dentato-ghiandolose. Amenti maschili ovati, lunghi fino a 3 cm, i femminili più sottili, lunghi fino a 7 cm. Capsula da glabra a pubescente. Areale: Specie endemica della Penisola Italiana. Habitat: Fossi, torrenti, paludi, letti di frane e altre zone umide. Presenza nel Parco: Comune. 203 204 Foglie pelose almeno di sotto 204 Albero o alto arbusto. Rami giovani glabri, con legno liscio (scortecciare il rametto!) Salix caprea L. Sinonimi: Salix ulmifolia Thuill. non Vill., S. praecox Salisb. Nome comune: Salicone, salice delle capre. Morfologia: Albero o arbusto alto fino a 15 m, con corteccia grigia, fessurata. Rami dapprima grigio-verdastri, poi rosso-brunastri, glabri; legno di 2-4 anni senza prominenze. Foglie da ovate a lanceolate, lunghe fino a 12 cm, in genere 0,5-2 volte più lunghe che larghe, con apice acuto o arrotondato e base arrotondata; margine intero o debolmente crenato; pagina superiore glabrescente, opaca, l’inferiore grigio-verdastra e vellutata. Stipole persistenti, reniformi, dentellate. Amenti maschili fino a 4 cm, ovati, i femminili cilindrici fino a 6 cm e fino a 10 cm in frutto. Areale: Specie a distribuzione Eurasiatica. Habitat: Radure, margini forestali, boschi freschi. Presenza nel Parco: Comune. Note: Specie molto rustica può essere efficacemente utilizzata per il consolidamento di scarpate e per opere di ingegneria naturalistica. 204 Arbusto. Rami giovani finemente pelosi, con legno costolato Salix cinerea L. Sinonimi: Salix acuminata Miller, S. caprea Vill. non L. Nome comune: Salice cenerino. Morfologia: Arbusto alto fino a 6 m, con corteccia liscia, grigiobrunastra. Rami di 2-3 anni ricoperti di una peluria appressata grigio-cenere e con lunghe costolature sotto la corteccia. Foglie ovate o lanceolate, lunghe fino a 11 cm, 2-4 volte più lunghe che larghe, con apice acuminato e base cuneata; margine subintero, revoluto; pagina superiore pubescente, l’inferiore grigio-tomentosa. Picciolo pubescente, stipole caduche. Amenti maschili fino a 4 cm, i femminili fino a 5 cm e fino a 9 cm in frutto. Brattee villose, nerastre nella porzione superiore. Capsule di 1 cm circa. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boscaglie ripariali e aree umide con acque stagnanti. Presenza nel Parco: Rara. 205 205 206 206 207 Foglie a margine intero 206 Foglie a margine dentato 210 Piccoli arbusti raramente più alti di 2 m 207 Alberi o arbusti più alti di 2 m a maturità 208 Peduncoli fiorali e sepali glabri. Foglie quasi completamente glabre di sopra Cotoneaster mathonnetii Gand. 73 Sinonimi: Cotoneaster integerrimus Medik. Nome comune: Cotognastro minore. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto 0,5-1,5 m, con rami dapprima tomentosi, poi glabri e rossicci. Foglie semplici, alterne, di forma ellittica (12-22 x 18-40 mm), verdi e glabre sulla pagina superiore, tomentose inferiormente. Fiori bianco-rosati solitari o riuniti in corimbi di 2-4; calice e pedicello glabri o quasi. Frutto subsferico, rosso. Areale: Europa ed Asia occidentale. Habitat: Margini dei boschi aridi, arbusteti montani, pendii rupestri e detritici soleggiati. Presenza nel Parco: Poco comune. 207 Peduncoli fiorali e sepali grigio-pelosi. Foglie con peli sparsi di sopra Cotoneaster tomentosus (Aiton) Lindl. Sinonimi: Cotoneaster nebrodensis auct. Nome comune: Cotognastro bianco. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 2 m, con rami giovani tomentosi. Foglie semplici, alterne, di forma ellittica (2-4 x 3-6 cm), leggermente pubescenti sulla pagina superiore e bianco-tomentose inferiormente. Fiori rosei, riuniti in corimbi di 3-10. Frutto subsferico, rosso. Areale: Europa centro-meridionale. Habitat: Boschi radi di caducifoglie e loro margini, arbusteti, ambienti rupestri e detritici, soprattutto nella fascia montana. Presenza nel Parco: Poco comune. 208 Foglie grigio-pelose di sotto. Frutto più lungo di 4 cm Cydonia oblonga Mill. Nome comune: Cotogno. Morfologia: Piccolo albero deciduo che può raggiungere i 2-5 m di altezza. Foglie alterne, semplici, di 3-5 x 5-9 cm, pubescenti soprattutto di sotto, con margine intero. Fiori solitari, con petali rosei di circa 15 mm, prodotti dopo l’emissione delle foglie. Frutti di colore giallo-oro intenso, di dimensioni variabili, asimmetrici, di forma simile a una mela o a una pera, con buccia ricoperta di una peluria che scompare a maturazione. Areale: Specie originaria dell'Asia Occidentale, è sporadicamente spontaneizzata nella fascia collinare. Note: Si distinguono due tipologie di cotogno in base alla forma del frutto: maliformi e piriformi. I frutti contengono un elevato contenuto di pectina e per tale motivo vengono utilizzati per addensare le confetture, limitando i tempi di cottura. 208 209 Foglie verdi su entrambe le facce. Frutto più breve di 209 4 cm Foglie cigliate al margine. Fiori senza petali. Frutto secco Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica Nome comune: Faggio. Morfologia: Albero alto fino a 40 m, longevo, con tronco dritto e cilindrico. Corteccia liscia, sottile e di colore grigio-argenteo; foglie alterne, con breve picciolo e lamina ovato-ellittica, lunga 5-10 cm e larga 3-7 cm, verde scura e lucida di sopra, più chiara di sotto, con peli presenti sul margine e sul picciolo. Pianta monoica, con infiorescenza maschile rotondeggiante, peduncolata e pendente, infiorescenza femminile con 2 fiori (a volte 3) posti in un involucro di spine erbacee non pungenti; impollinazione anemogama. I frutti, detti faggiole, sono delle noci lunghe 1-2 cm, racchiuse in numero di due, in una cupola (l’involucro dell’infiorescenza) lignificata che a maturità si apre in quattro valve. Ogni 5-10 anni si realizza una 74 produzione di frutti molto abbondante, la cosiddetta "pasciona". Areale: Europa e Asia occidentale, Caucaso; coltivato in molti Paesi extraeuropei. Habitat: Terreni profondi e freschi generalmente da 800 m fino a 1900 m, formando ampi e densi boschi tra i 1000 e i 1700 m; in condizioni particolari si associa all’Abete bianco o a diverse caducifoglie quali cerro, carpini, aceri e tigli. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: I faggi rivestono grande importanza forestale ed economica per gli svariati usi del legname. Sono anche piante molto ornamentali, disponibili in tante varietà. Il legno, duro e di colore roseo, si lavora facilmente ed è impiegato per fabbricare mobili, traversine ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno ed il carbone sono ottimi combustili, tanto che in passato il mestiere del "carbonaio" era molto diffuso sulle montagne appenniniche. I semi, commestibili, venivano un tempo utilizzati sia per l’alimentazione umana che degli animali domestici, soprattutto maiali. Le faggiole erano impiegate anticamente per la preparazione dei famosi confetti di Sulmona. 209 Foglie non cigliate al margine. Fiori con petali. Frutto carnoso Mespilus germanica L. Nome comune: Nespolo. Morfologia: Arbusto o piccolo albero spinoso, alto fino a 6 m, con rami giovani pubescenti. Foglie lanceolate di 2-4 x 6-12 cm, pubescenti almeno di sotto. Fiori bianchi, isolati, grandi (3-4 cm). Frutto piriforme, bruno. Areale: Europa sudorientale, Asia occidentale. Habitat: Boschi subacidi di latifoglie. Note: Specie di dubbio indigenato, era attivamente coltivata fino al secolo scorso. 210 210 211 211 212 Foglie verdi di sopra, grigio-o bianco pelose di sotto 211 Foglie verdi su entrambe le facce 214 Piccoli arbusti raramente più alti di 2 m. Petali almeno 4 volte più lunghi che larghi. Frutto bluastro 212 a maturità Alberi, o arbusti più alti di 2 m. Petali al massimo 2 volte più lunghi che larghi. Frutto non bluastro a 213 maturità Foglie con 8-13 nervi per lato. Frutto glabro Amelanchier ovalis Medik. subsp. ovalis Nome comune: Pero corvino. Morfologia: Arbusto alto 1-3 m, con corteccia grigio-tomentosa. Foglie alterne di forma elittica o ovale, a margine seghettato, con 813 nervature eguali fra loro. Fiori bianchi disposti in racemi terminali. Il frutto è un pomo di 5-10 mm di colore nero-bluastro, completamente glabro. Areale: Europa centro meridionale, Asia occidentale e Africa nord occidentale Habitat: Boschi radi di caducifoglie, radure, arbusteti, ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Poco comune. 212 Foglie con 6-8 nervi per lato. Frutto in estate bianco-lanoso sul picciolo e alla base del calice Amelanchier ovalis Medik. subsp. cretica (Willd.) Pignatti 75 Nome comune: Pero corvino. Morfologia: Arbusto alto 1-3 m, con corteccia grigio-tomentosa. Foglie alterne di forma elittica o ovale, a margine seghettato, con 6-8 nervi secondari, verdi di sopra e bianco-lanose di sotto. Fiori bianchi disposti in racemi terminali. Il frutto è un pomo di 5-10 mm di colore nero-bluastro, in estate bianco-lanoso sul picciolo e alla base del calice. Areale: Zone montuose dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale. Habitat: Boschi radi di caducifoglie, radure, arbusteti, ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Raro. 213 Fiori e frutti disposti in corimbi. Foglie omogeneamente bianco-pelose di sotto Sorbus aria (L.) Crantz s.l. Nome comune: Sorbo montano, farinaccio. Morfologia: Arbusto o albero caducifoglio alto fino a 12 m, con tronco molto ramificato e corteccia grigia con chiazze bianche. Foglie semplici, alterne e picciolate; lamina ovata, di consistenza spesso coriacea, lucida e verde-scura di sopra, tormentoso-argentea inferiormente (da qui il nome popolare di "farinaccio"), con margini irregolarmente seghettati. Fiori bianchi, riuniti in densi e vistosi corimbi. I frutti sono piccoli e rossi, densamente picchiettati di piccole lenticelle, per lo più tomentosi. Areale: Europa, Caucaso, Asia. Habitat: E’ presente in tutta la fascia montana, soprattutto nei boschi di cerro e di faggio. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: E’ una pianta elegante, indicata per parchi e giardini. I frutti sono adatti alla distillazione, e un tempo venivano utilizzati per la fabbricazione delle conserve. Nel Parco sono presenti sia la sottospecie nominale che – sporadicamente - la subsp. cretica (Lindl.) Holmboe, che ha foglie più piccole, obovate (più larghe nella metà apicale) e frutti con poche lenticelle grandi. 213 Fiori e frutti non disposti in corimbi ombrelliformi. Foglie grigio-pelose ed in parte verdi di sotto Malus domestica (Borkh.) Borkh. Nome comune: Melo. Morfologia: Il melo è un piccolo albero deciduo di 5-12 metri di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato radicale superficiale. Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale, con apice acuto e base arrotondata, lunghe 5-12 cm, larghe 3-6 cm, glabre di sopra e pelose di sotto. Il picciolo è lungo 2-5 cm. I fiori sono ermafroditi, di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente. Hanno corolla composta da 5 petali e ovario infero. La fioritura avviene in primavera, simultaneamente al germogliamento. Il frutto, detto pomo, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all'ovario ed è perciò un falso frutto; ha forma globosa, generalmente di 5-9 cm di diametro. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento dell'ovario è in realtà costituito dal torsolo. Il pericarpo contiene cinque carpelli disposti come una stella a cinque punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi. Presenza nel Parco: Frequentemente coltivato in tutto il territorio del Parco. Nota: Il melo coltivato deriva da ibridazione tra Malus sylvestris ed altre specie. 214 Foglie più lunghe di 15 cm. Frutti avvolti da un riccio spinoso Castanea sativa Mill. 76 Nome comune: Castagno. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, con tronco eretto e massiccio, molto ramificato e con chioma ampia; corteccia dapprima liscia, poi rugosa e con profonde fessurazioni a tipico andamento a spirale. Foglie semplici, alterne, caduche, brevemente picciolate, lunghe 13-20 cm; lamina lanceolata, con margine dentato ed apice acuminato, verde scura e lucida di sopra, più chiara ed opaca di sotto. Pianta monoica, con tre tipi di infiorescenze: maschili (amenti eretti lunghi fino a 20 cm, di colore giallo-chiaro), femminili (alla base degli amenti maschili, piccole e brevi, con pochi fiori protetti da un involucro di brattee che diventerà la cupola) e misti. I frutti sono le note castagne, ossia noci protette da un involucro marrone lucido, racchiusi in una cupola spinosa detta "riccio". Areale: Europa meridionale, Caucaso; coltivato in molti Paesi extraeuropei. Habitat: Boschi di latifoglie submontani, con optimum su substrati acidi. Presenza nel Parco: Raro. Note: Il Castagno è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni di età; per alcuni individui è stata stimata un’età di 1000 anni. In Italia, sulle pendici dell’Etna, l’esemplare detto "dei cento cavalli" avrebbe un’età di 4000 anni. Il Castagno ha avuto un’importanza notevolissima per molti secoli come alimento primario per le popolazioni contadine delle regioni montane, diventando "l’albero del pane". Il legname è molto apprezzato per la sua elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc. Il legno è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e corteccia venivano usati per la concia delle pelli, dato l’elevato contenuto in tannini. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, venivano consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono molto richieste le varietà di grandi dimensioni, dette "marroni", usate per la preparazione di marmellate e dei prelibati "marrons glacés". 214 215 Foglie solitamente più brevi di 15 cm. Frutti non avvolti da un riccio spinoso Foglie dei polloni lobate. Frutto simile ad una mora 215 Morus alba L. Nome comune: Gelso comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero alto fino a 10 m, con rami giovani glabri e corteccia verde-bruna. Foglie più o meno triangolari di 4-6 x 7-10 cm, glabre, con ciuffi di peli alla biforcazione della nervatura centrale; quelle dei polloni divise in 3 lobi. Fiori unisessuali, riuniti in amenti. Frutto composto di piccole drupe (sincarpo), ovale o cilindrico, bianco-verdastro talora screziato di scuro. Areale: Originario dell’Asia orientale, viene coltivato da oltre 4000 anni per l’allevamento del baco da seta. Si spontaneizza lungo i margini delle strade, nelle siepi, ecc. 215 216 216 217 Foglie mai lobate. Frutto diverso da una mora 216 Fiori senza petali. Frutto secco 217 Fiori con petali. Frutto carnoso 220 Foglie ad apice più o meno arrotondato. Rami giovani attaccaticci. Semi racchiusi in infruttescenze compatte simili a piccole pigne Alnus glutinosa (L.) Gaertn. 77 Sinonimi: Betula alnus L. var. glutinosa L. Nome comune: Ontano nero. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 30 m, con tronco slanciato e chioma piramidale. Foglie alterne, lunghe 4-9 cm, con lamina obovato-ellittica, margine doppiamente ed irregolarmente dentato e base cuneata, verdi scure nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore che ha ciuffi di peli all’ascella delle nervature. Fiori riuniti in amenti unisessuali che compaiono prima delle foglie. Amenti maschili dapprima violaceo-scuri e compatti, poi rossogiallastri, lunghi 16 cm, cilindrici e penduli; amenti femminili verdi, lunghi 1-3 cm, strobiliformi e spesso riuniti in gruppo. I frutti sono piccole noci strettamente alate racchiuse in una infruttescenza ovale con squame legnose. Areale: Europa, Asia Minore, Siberia occidentale, Africa del Nord. Habitat: Boschi e cespuglieti sulle sponde di corsi d’acqua e zone umide, soprattutto in aree allagate superficialmente oppure con affioramento di acque sotterranee. Presenza nel Parco: Poco comune. 217 218 Foglie ad apice acuto. Rami giovani non attaccaticci. Frutti alati, disposti in infruttescenze pendule simili a 218 quelle del luppolo Foglie con larghezza massima al di sotto del centro. Ala del frutto intera Ostrya carpinifolia Scop. Nome comune: Carpino nero. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20 m, con chioma di forma allungata portata da un fusto diritto e regolare. Corteccia bruno-grigia, liscia ed ornata di lenticelle biancastre trasversali in gioventù, poi tendente a screpolarsi in scaglie longitudinali fino ad assumere un colore bruno-scuro. Foglie semplici e caduche, brevemente picciolate (5-15 mm) e lunghe 5-8 cm; lamina ovale, acuminata all’apice, con margine doppiamente dentato, di colore verde scuro di sopra, più chiara e leggermente pelosa soprattutto presso le nervature di sotto. Specie monoica con fiori unisessuali riuniti in amenti: i maschili in gruppi di 3-5 all’apice dei rami e lunghi fino a 12 cm, i femminili di 4-5 cm e formanti a maturazione delle infruttescenze pendule. Il frutto è un piccolo achenio liscio e lucido, racchiuso entro due brattee erbacee pelose e biancastre, saldate ai margini a formare una tasca. Areale: Europa, Asia minore, Caucaso. Habitat: Boschi collinari e submontani di caducifoglie. Presenza nel Parco: Comune. Note: Il maggior impiego del carpino nero era quello come combustibile, sia come legna da ardere che di carbone. Per questo veniva governato a ceduo da cui si ottenevano anche pali per sostenere le viti. Il legname, pur essendo poco durevole, era apprezzato per l’elasticità e la fibratura, ed usato per la costruzione di attrezzi o pezzi di macchinari soggetti a sforzo. Un uso particolare era la produzione di bottoni. Con la corteccia si riuscivano a tingere i tessuti stabilmente ed in varie tonalità di arancione, rosso e rosa. In alcune regioni italiane le foglie sono impiegate per l’alimentazione del bestiame. 218 219 Foglie con larghezza massima al centro. Ala del frutto 219 trilobata o dentata Foglie lunghe al massimo 4 cm Picciolo di 2-4 mm. Ala del frutto dentata Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis 78 Sinonimi: Carpinus duinensis Scop. Nome comune: Carpino orientale, Carpinella. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 5 m, con corteccia grigio-rossastra e rami più o meno zigzaganti all’estremità. Foglie ovate o ellittiche, acuminate, con margine doppiamente seghettato, lunghe fino a 4-6 cm. Fiori in amenti penduli di pochi cm. Frutto a nucula con brattea trangolare-ovata a margine grossamente dentato. Areale: Europa orientale, Asia occidentale. Habitat: Boschi termofili di caducifiglie, leccete. Presenza nel Parco: Poco comune. 219 Foglie più lunghe di 4 cm. Picciolo di circa 1 cm. Ala del frutto trilobata Carpinus betulus L. Nome comune: Carpino bianco. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20 m con tronco eretto provvisto di ampie scanalature e corteccia color grigio-cenerino; rami espansi, chioma rotondeggiante e molto densa. Foglie semplici, alterne, lunghe 5-10 cm, con breve picciolo (1-1,5 cm); lamina ellittica, di color verde intenso di sopra, più chiara di sotto; margine fogliare doppiamente seghettato con nervature robuste e rilevate che conferiscono alla foglia un aspetto irregolarmente rigonfio. Specie monoica, con fiori unisessuali e riuniti in amenti: i maschili lunghi fino a 6 cm, i femminili di 1-2 cm e formanti a maturazione delle infruttescenze pendule. Il frutto è una piccola noce portata da un’ampia brattea verde triloba di 2-3 cm, con lobo mediano 2-3 volte più lungo dei laterali. Areale: Europa. Habitat: Boschi freschi di caducifoglie. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: Il legname del carpino bianco è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace; viene impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per preparare la “polvere da schioppo”. Dalla corteccia si ricavano principi tintori usati per colorare in giallo ed in bruno le sete, le lane ed il cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon foraggio per ovini e suini. 220 220 221 Fiori verdastri, più stretti di 1 cm. Legno di odore 221 sgradevole (scortecciare un rametto giovane!) Fiori bianchi o rosa, più larghi di 1 cm. Legno senza 222 odore sgradevole Rami giovani glabri. Foglie con 6-12 nervi per lato. Frutto largo più di 6 mm Rhamnus alpina L. subsp. fallax (Boiss.) Maire & Petitm. Nome comune: Ranno alpino. Morfologia: Arbusto con foglie caduche, alto 1 - 4 m, con corteccia grigia e rami giovani glabri. Foglie alterne, con lamina ellittica, lucida, a margine seghettato, più o meno pelosa inferiormente, con 6-12 paia di nervature. Fiori unisessuali, piccoli, di colore verde– giallastro. Il frutto è una drupa nera che matura in agosto–settembre. Habitat: Arbusteti montani, radure, macereti e rupi calcaree. Areale: Europa meridionale e sud-orientale; Africa settentrionale. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: I frutti del ranno rappresentano una risorsa alimentare di primaria importanza per l’Orso bruno marsicano. 221 Rami giovani pelosi. Foglie con 13-18 nervi per lato. Frutto largo al massimo 5 mm Rhamnus alpina L. subsp. alpina 79 Nome comune: Ranno alpino. Morfologia: Arbusto con foglie caduche, alto 1 - 4 m, con corteccia grigia e rami giovani pubescenti. Foglie alterne, con lamina ellittica, lucida, a margine seghettato, più o meno pelosa inferiormente, con 13-18 paia di nervature. Fiori unisessuali, piccoli, di colore verde– giallastro. Il frutto è una drupa nera che matura in agosto–settembre. Habitat: Arbusteti montani, radure, macereti e rupi calcaree. Areale: Europa meridionale e sud-orientale; Africa settentrionale. Presenza nel Parco: Poco comune. Note: I frutti del ranno rappresentano una risorsa alimentare di primaria importanza per l’Orso bruno marsicano. 222 222 223 Petali almeno 3 volte più lunghi che larghi. Arbusto 223 solitamente più basso di 2 m Petali meno di 3 volte più lunghi che larghi. Alberi, 224 oppure arbusti solitamente più alti di 2 m Foglie con 8-13 nervi per lato. Frutto glabro Amelanchier ovalis Medik. subsp. ovalis Nome comune: Pero corvino. Morfologia: Arbusto alto 1-3 m, con corteccia grigio-tomentosa. Foglie alterne di forma elittica o ovale, a margine seghettato, con 813 nervature eguali fra loro. Fiori bianchi disposti in racemi terminali. Il frutto è un pomo di 5-10 mm di colore nero-bluastro, completamente glabro. Areale: Europa centro meridionale, Asia occidentale e Africa nord occidentale Habitat: Boschi radi di caducifoglie, radure, arbusteti, ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Poco comune. 223 Foglie con 6-8 nervi per lato. Frutto in estate bianco-lanoso sul picciolo e alla base del calice Amelanchier ovalis Medik. subsp. cretica (Willd.) Pignatti Nome comune: Pero corvino. Morfologia: Arbusto alto 1-3 m, con corteccia grigio-tomentosa. Foglie alterne di forma elittica o ovale, a margine seghettato, con 6-8 nervi secondari, verdi di sopra e bianco-lanose di sotto. Fiori bianchi disposti in racemi terminali. Il frutto è un pomo di 5-10 mm di colore nero-bluastro, in estate bianco-lanoso sul picciolo e alla base del calice. Areale: Zone montuose dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale. Habitat: Boschi radi di caducifoglie, radure, arbusteti, ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Raro. 224 224 225 Ovario semi-infero, situato sul fondo di un ricettacolo 225 scavato a coppa. Frutto contenente un solo seme Ovario infero, completamente circondato dal 228 ricettacolo. Frutto contenente più semi Foglie almeno 3 volte più lunghe che larghe. Frutto vellutato Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb 80 Sinonimi: Prunus amygdalus Batsch Nome comune: Mandorlo. Morfologia: Albero alto fino a 10 m, con corteccia grigio-bruna, fessurata longitudinalmente, e tronco spesso ritorto su sé stesso. Foglie alterne, lungamente acuminate e dentate, piegate a “V” lungo la nervatura centrale. Fiori bianchi o più spesso rosa, subsessili, isolati o appaiati, che sbocciano all’inizio della primavera prima dell’emissione le foglie. I frutti sono delle drupe verdi e vellutate che maturano in estate, con un "nocciolo" ovale e bucherellato che contiene la mandorla commestibile. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Specie coltivata, è spontaneizzata in tutta la fascia collinare e submontana del territorio, prevalentemente su suoli calcarei. Note: Le mandorle sono da sempre usate a scopo alimentare e medicinale. Vengono consumate fresche o usate per la preparazione di svariati dolci; le mandorle amare, ottenute da una varietà selezionata, conferiscono ai prodotti di pasticceria un gusto giustamente celebrato (vanno usate con moderazione per la loro ben nota tossicità). L’olio di mandorle ottenuto dalla spremitura di mandorle dolci e soprattutto amare (private della loro essenza velenosa con una distillazione) è un cosmetico famoso fin dall’antichità. Il latte di mandorle è un ottimo antinfiammatorio. 225 226 Foglie meno di 3 volte più lunghe che larghe. Frutto 226 glabro Foglie distintamente pelose di sotto. Frutto ovale, bluastro o raramente giallo Prunus domestica L. subsp. domestica Nome comune: Susino. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 10 m, con corteccia rosso-bruna e rami giovani pubescenti. Foglie oblanceolate con base cuneata, lucide di sopra, pubescenti di sotto, a margine dentellato. Fiori bianchi, riuniti a 2-3 su peduncoli di 1-2 cm. Frutto a drupa sferoidale o ovale, lunga fino a 7 cm. Areale: Di origine incerta, è comunemente coltivato e spontaneizzato. Note: Il legno ha un caratteristico profumo di mela. 226 227 Foglie glabre o con pochi peli. Frutto sferico, rosso 227 Arbusto od alberello con stoloni sotterranei. Picciolo generalmente più breve di 3 cm. Ghiandole assenti, o situate alla base della lamina fogliare Prunus cerasus L. Nome comune: Amarena, maresca. Morfologia: Arbusto o piccolo albero caducifoglio alto fino a 10 m, con corteccia rossiccia, glabra. Foglie ovate o lanceolate lunghe fino a 12 cm, con margine finemente dentellato. Fiori bianchi, su peduncoli d 2-4 cm, riuniti a 2-4. Frutto carnoso rosso, acidulo. Areale: Originario dell’Asia sud-occidentale, spontaneizzato. 227 Albero senza stoloni. Picciolo più lungo di 3 cm, con 2-3 ghiandole rosse all'apice Prunus avium L. subsp. avium 81 Nome comune: Ciliegio selvatico. Morfologia: Albero alto fino a 15–20 m, con corteccia liscia, lucida, di colore grigio o rosso scuro, che tende a distaccarsi in strisce orizzontali. Foglie pendule, alterne, provviste di lungo picciolo (2-4 cm) con 2-4 ghiandole rosse nel punto di attacco; lamina ovato– oblunga, a margine doppiamente dentellato, con pagina inferiore sparsamente pelosa. Infiorescenza in ombrelle, con fiori bianchi. Il frutto è una drupa di colore rosso scuro (1–3 cm). Areale: Europa, Asia minore e Nord Africa. Habitat: Boschi freschi di latifoglie (faggete, cerrete, boschi ripariali) e loro margini. Presenza nel Parco: Comune. 228 228 229 Picciolo più breve di 8 (-10) mm 229 Picciolo più lungo di 10 mm 230 Foglie glabre o quasi. Fiori e frutti disposti in corimbi. Frutti rossi Sorbus chamaemespilus (L.) Crantz Nome comune: Sorbo alpino. Morfologia: Arbusto caducifoglio alto fino a 1,5 m, a corteccia bruno-scura con lenticelle chiare. Foglie semplici, alterne, brevemente picciolate; lamina glabra, ovato-ellettica, a margine minutamente seghettato, lucida sulla pagina superiore e pubescente inferiormente. Fiori rosa chiaro, riuniti in corimbi. I frutti sono piccoli e rossi-aranciati a maturità. Areale: Europa centro-meridionale. Habitat: Brughiere subalpine, pietraie, pendii rocciosi. Presenza nel Parco: Poco comune. 229 Foglie pelose almeno di sotto. Fiori solitari. Frutti bruni Mespilus germanica L. Nome comune: Nespolo. Morfologia: Arbusto o piccolo albero spinoso, alto fino a 6 m, con rami giovani pubescenti. Foglie lanceolate di 2-4 x 6-12 cm, pubescenti almeno di sotto. Fiori bianchi, isolati, grandi (3-4 cm). Frutto piriforme, bruno. Areale: Europa sudorientale, Asia occidentale. Habitat: Boschi subacidi di latifoglie. Note: Specie di dubbio indigenato, era attivamente coltivata fino al secolo scorso. 230 Foglie lucide di sopra. Antere rosse. Stili liberi (lente!). Frutto a forma di pera Pyrus communis L. Sinonimi: Pyrus pyraster Burgsd. Nome comune: Pero selvatico, perastro. Morfologia: Albero alto fino a 10-20 m, con rami induriti spinescenti all’apice. Foglie alterne a lamina da rotondo-ovale a elittica a ovale-lanceolata, con margine intero. I fiori, con corolla di cinque petali bianchi lunghi 12-15 mm e sepali persistenti, sono raggruppati in corimbi. Il frutto è piriforme, portato da un peduncolo largo 1,5-2,8 mm. Areale: Europa centro–meridionale, Asia occidentale. Habitat: Boschi di latifoglie e loro margini. Presenza nel Parco: Comune. Note: Esemplari di notevoli dimensioni, con circonferenza superiore ai 4 metri, sono stati censiti nel Bosco di S. Antonio. Nel territorio del Parco sono presenti anche alcune varietà coltivate (pero comune), talora spontaneizzate. 230 Foglie opache di sopra. Antere biancastre. Stili saldati alla base. Frutto a forma di mela 82 231 231 Foglie adulte chiaramente pelose di sotto. Frutto più largo di 4 cm Malus domestica (Borkh.) Borkh. Nome comune: Melo. Morfologia: Il melo è un piccolo albero deciduo di 5-12 metri di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato radicale superficiale. Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale, con apice acuto e base arrotondata, lunghe 5-12 cm, larghe 3-6 cm, glabre di sopra e pelose di sotto. Il picciolo è lungo 2-5 cm. I fiori sono ermafroditi, di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente. Hanno corolla composta da 5 petali e ovario infero. La fioritura avviene in primavera, simultaneamente al germogliamento. Il frutto, detto pomo, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all'ovario ed è perciò un falso frutto; ha forma globosa, generalmente di 5-9 cm di diametro. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento dell'ovario è in realtà costituito dal torsolo. Il pericarpo contiene cinque carpelli disposti come una stella a cinque punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi. Presenza nel Parco: Frequentemente coltivato in tutto il territorio del Parco. Nota: Il melo coltivato deriva da ibridazione tra Malus sylvestris ed altre specie. 231 Foglie adulte glabre o quasi di sotto. Frutto più stretto di 4 cm Malus sylvestris (L.) Mill. Nome comune: Melo selvatico. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello con rami numerosi, spinescenti all’apice. Foglie alterne, con lamina ovata di 2-4 x 3-5 cm, a margine dentato, da giovani tomentose e a maturità glabre. Infiorescenza ombrelliforme, con fiori a 5 petali bianco-rosa. Frutto più o meno globoso. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Margini dei boschi di latifoglie e radure, anche in stazioni aride. Presenza nel Parco: Comune. 83 INDICE • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Abies alba Mill. Abies cephalonica Loudon Acer campestre L. Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) Murray Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum Acer negundo L. Acer opalus Mill. subsp. obtusatum (Waldst. & Kit. ex Willd.) Gams Acer platanoides L. Acer pseudoplatanus L. Aesculus hippocastanum L. Ailanthus altissima (Mill.) Swingle Alnus cordata (Loisel.) Loisel. Alnus glutinosa (L.) Gaertn. Amelanchier ovalis Medik. subsp. cretica (Willd.) Pignatti Amelanchier ovalis Medik. subsp. ovalis Arbutus unedo L. Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng. Asparagus acutifolius L. Berberis vulgaris L. subsp. vulgaris Betula pendula Roth Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Buxus sempervirens L. Calicotome spinosa (L.) Link Carpinus betulus L. Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis Castanea sativa Mill. Cedrus atlantica (Endl.) Carrière Cedrus deodara (Rosb. ex D. Don) G. Don Celtis australis L. subsp. australis Cercis siliquastrum L. subsp. siliquastrum Cistus creticus L. subsp. creticus Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet Cistus salviifolius L. Clematis flammula L. Clematis vitalba L. Colutea arborescens L. Cornus mas L. Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó Coronilla valentina L. Corylus avellana L. Corylus maxima Mill. Cotoneaster mathonnetii Gand. Cotoneaster tomentosus (Aiton) Lindl. Crataegus laevigata (Poir.) DC. Crataegus monogyna Jacq. Cupressus arizonica Greene Cupressus macrocarpa Hartw. Cupressus sempervirens L. Cydonia oblonga Mill. Cytisophyllum sessilifolium (L.) O. Lang Cytisus decumbens (Durande) Spach Cytisus hirsutus L. s.l. 84 12 11 20 20 19 18 21 20 21 17 39 57 77 75, 80 75, 80 63 65 6, 9 52 55 49, 59 26 30 79 78 68, 76 13 13 61 57 23 23 23 16 17 41 28 27 41 58 57 73 74 45 45 8 9 8 74 38 67 38 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Cytisus spinescens C. Presl Cytisus villosus Pourr. Daphne alpina L. subsp. alpina Daphne laureola L. Daphne mezereum L. Daphne oleoides Schreb. Daphne sericea Vahl Emerus major Mill. subsp. emeroides (Boiss. & Spruner) Soldano & F. Conti Ephedra nebrodensis Guss. subsp. nebrodensis Euonymus europaeus L. Euonymus latifolius (L.) Mill. Euonymus verrucosus Scop. Euphorbia characias L. subsp. characias Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica Ficus carica L. Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior Fraxinus ornus L. subsp. ornus Genista tinctoria L. Hedera helix L. s.l. Hypericum androsaemum L. Ilex aquifolium L. Juglans nigra L. Juglans regia L. Juniperus communis L. var. communis Juniperus communis L. var. saxatilis Pall. Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Juniperus oxycedrus L. subsp. oxycedrus Juniperus sabina L. Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. & J. Presl Laburnum anagyroides Medik. subsp. anagyroides Larix decidua Mill. Laurus nobilis L. Ligustrum lucidum Aiton Ligustrum vulgare L. Lonicera alpigena L. subsp. alpigena Lonicera caprifolium L. Lonicera etrusca Santi Lonicera implexa Aiton subsp. implexa Lonicera nigra L. Lonicera xylosteum L. Loranthus europaeus Jacq. Malus domestica (Borkh.) Borkh. Malus sylvestris (L.) Mill. Mespilus germanica L. Morus alba L. Morus nigra L. Myricaria germanica (L.) Desv. Olea europaea L. Opuntia ficus-indica (L.) Mill. Ostrya carpinifolia Scop. Osyris alba L. Paliurus spina-christi Mill. Phillyrea latifolia L. Picea abies (L.) H. Karst. Pinus halepensis Mill. Pinus mugo Turra subsp. mugo Pinus nigra J.F. Arnold subsp. nigra 85 30 38 67 65 68 65 65 41 6 25 25 25 66 74 45 19 19 18 67 44 25 50, 64 42 40 10 10 11 10 8 38 37 13 63 27 27 28 16 15 16 28 29 5 76, 83 53,83 75, 82 49, 59, 77 49, 60 7 23 5 78 67 52 24 12 14 13 15 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Pinus pinea L. Pinus sylvestris L. Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus Populus alba L. Populus canadensis Moench Populus nigra L. Populus tremula L. Prunus avium L. subsp. avium Prunus cerasus L. Prunus domestica L. subsp. domestica Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb Prunus mahaleb L. Prunus spinosa L. subsp. spinosa Pyracantha coccinea M. Roem. Pyrus communis L. Pyrus cordata Desv. Pyrus spinosa Forssk. Quercus cerris L. Quercus ilex L. subsp. ilex Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens Quercus robur L. subsp. robur Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus Rhamnus alpina L. subsp. alpina Rhamnus alpina L. subsp. fallax (Boiss.) Maire & Petitm. Rhamnus cathartica L. Rhamnus pumila Turra Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. infectoria (L..) P. Fourn. Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. saxatilis Rhus coriaria L. Ribes alpinum L. Ribes multiflorum Roem & Schult. Ribes petraeum Wulfen Ribes uva-crispa L. Robinia pseudacacia L. Rosa agrestis Savi Rosa arvensis Huds. Rosa balsamica Besser Rosa canina L. Rosa corymbifera Borkh. Rosa dumalis Bechst. Rosa glauca Pourr. non al. Rosa micrantha Borrer ex Sm. Rosa montana Chaix Rosa nitidula Besser Rosa pendulina L. Rosa sempervirens L. Rosa spinosissima L. Rosa squarrosa (Rau) Boreau Rosa subcanina (Christ) Vuk. Rosmarinus officinalis L. Rubia peregrina L. subsp. peregrina Rubus caesius L. Rubus candicans Weihe Rubus canescens DC. Rubus hirtus Waldst. & Kit. Rubus idaeus L. subsp. idaeus Rubus sect. Corylifolii Lindl. Rubus ulmifolius Schott 86 14 14 40 48, 55 56 56 56, 70 81 81 81 69, 80 60 53 51 54, 60, 82 54 54 47 51, 62, 63 48 48 62 79 79 21, 52 72 22, 53 22, 53 42 46 46 46 45 29, 40 35 32 36 37 35 34 34 35 33 36 33,42 32 33 36 37 9, 22 15 30 31 32 32 30 31 31 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Ruscus aculeatus L. Ruscus hypoglossum L. Salix alba L. Salix amplexicaulis Bory Salix apennina A.K. Skvortsov Salix breviserrata Flod. Salix caprea L. Salix cinerea L. Salix eleagnos Scop. s.l. Salix purpurea L. subsp. purpurea Salix retusa L. Salix triandra L. subsp. amygdalina (L.) Schübl. & G. Martens Sambucus nigra L. Smilax aspera L. Solanum dulcamara L. Sorbus aria (L.) Crantz s.l. Sorbus aucuparia L. s.l. Sorbus chamaemespilus (L.) Crantz Sorbus domestica L. Sorbus torminalis (L.) Crantz Spartium junceum L. Staphylea pinnata L. Tamarix africana Poir. Taxus baccata L. Thuja orientalis L. Tilia cordata Mill. Tilia platyphyllos Scop. s.l. Ulmus glabra Huds. Ulmus minor Mill. subsp. minor Vaccinium myrtillus L. Viburnum lantana L. Viburnum tinus L. subsp. tinus Viscum album L. subsp. album Vitis vinifera L. subsp. vinifera 87 7, 50 6, 64 69 24 72 71 73 73 69 70 71 70 17 43 39, 44 76 43 82 43 47 66 18 7 11 8 58 59 61 61 66, 72 24 26 5 44