Momento di forza su una spira immersa in un campo di induzione magnetica: il momento magnetico. In precedenza abbiamo visto che la forza totale agente su una spira percorsa da una corrente i immersa in un campo di induzione magnetica uniforme B è nulla poichè i contributi elementari agenti sui singoli elementi infinitesimi di spira tendono a controbilanciarsi. La spira, però, risulta spesso soggetta ad un momento di forza τ che tende a farla ruotare. Per ottenere l'espressione del momento di forza consideriamo il caso particolarmente semplice di una spira quadrata di lato L percorsa da una corrente i e giacente nel piano x-y come mostrato schematicamente nella figura 1. La spira è immersa in un campo B uniforme che giace nel piano x-z e fa un angolo θ con la normale n alla spira. Poichè il verso della normale non è univocamente definito, è importante stabilire una convenzione per la scelta del verso. La convenzione è la seguente: scelto arbitrariamente il verso positivo della corrente i nella spira, allora il verso della normale n è quello che si ottiene applicando la seguente regola della mano destra. Se si pone il palmo della mano destra in modo da seguire il moto della corrente, il verso della normale n è quello individuato dal dito pollice. Lo studente verifichi per esercizio che con questa definizione si ottiene proprio il verso di n mostrato in figura. z n θ B y 4 1 i 2 3 θ b x Figura 1 Le forze esercitate dal campo sui singoli lati della spira sono applicate al centro di ciascuna spira ( lo studente dimostri questa asserzione) e sono tutte uguali in modulo a i L B. Inoltre, le forze sui rami 1 e 3 e sui rami 2 e 4 sono uguali ed opposte, dunque la forza totale è nulla come avevamo già dimostrato in precedenza. Le forze sui singoli rami sono rappresentate dai vettori applicati sui centri dei lati indicati in figura. E' evidente dalla figura che le forze sui rami 2 e 4 rappresentano una coppia di forze con braccio nullo, dunque non danno origine a nessun momento di forza. Al contrario, le forze sui rami 1 e 2 formano una coppia con braccio b diverso da zero che tende a far ruotare la spira nel verso tale da allineare n a B. Dalla figura si deduce b = L sinθ e, dunque, il momento di forza della coppia ha modulo τ = i L2B sinθ ed è diretto lungo l'asse y nel verso positivo. Dunque, il momento di forza può essere scritto nella forma vettoriale: τ = i L2B sinθ j (1) dove j è il versore dell'asse y. La relazione (1) puo' essere scritta in un modo molto più generale se si definisce un nuovo vettore momento magnetico µ associato con una spira percorsa da corrente pari a: 1 µ=iAn (2) dove A è l'area racchiusa dalla spira. Dunque, il momento magnetico µ è un vettore che ha come modulo il prodotto i A ed è diretto come la normale alla spira ( definita con la regola della mano destra). Con questa definizione, la (1) può essere scritta nella forma vettoriale τ=µ× B (3) L'espressione (1) è stata ottenuta nel caso particolare di una spira quadrata e di un campo magnetico giacente nel piano x-z. Tuttavia, è possibile dimostrare che l'espressione (3) insieme alla definizione (2) sono molto più generali e valgono per qualunque spira piana di forma arbitraria e per qualunque orientazione del campo magnetico purchè il campo magnetico sia uniforme nella regione occupata dalla spira. Dunque, il momento di forza agente su una generica spira piana di area A percorsa da una corrente i con la normale che fa un angolo θ con il campo è pari a iAB sinθ ed è diretto perpendicolarmente al piano individuato dalla normale n alla spira e dal campo di induzione magnetica B. Questo momento di forza è, perciò, nullo per θ =0 ( normale parallela al campo) e θ = π ( normale antiparallela al campo). Come vedremo nel seguito, l'orientazione θ = 0 corrisponde ad un'orientazione di equilibrio stabile, mentre l'altra corrisponde ad un equilibrio instabile. Energia di un momento magnetico in un campo di induzione magnetica uniforme. Si può dimostrare che un momento magnetico immerso in un campo di induzione magnetica possiede anche un'energia potenziale U dovuta all'interazione del campo con il momento. Per definizione, l'energia potenziale corrisponde al lavoro fatto dalle forze del campo per spostare il dipolo magnetico dalla sua posizione attuale ad una posizione di energia nulla. In analogia con il caso elettrico, assumeremo per convenzione che l'energia sia nulla quando il dipolo sia a distanza infinita dove non è presente nessun campo. Dunque, l'energia del dipolo sarà data da ∞ U = ∫ Fm • ds (4) O dove Fm è la forza magnetica agente sul dipolo ed O indica la posizione del dipolo. Per trovare l'espressione generale dell'energia consideriamo ancora il caso particolarmente semplice di una spira quadrata di lato L percorsa dalla corrente i. Ora, come abbiamo visto in precedenza, la forza totale Fm agente su un circuito immerso in un campo uniforme è zero, dunque lo studente potrebbe erroneamente concludere che l'integrale in eq.(4) ha un risultato nullo. In realtà, anche se il campo è uniforme nella regione dove è posta la spira, il campo non può restare uniforme in tutto lo spazio ma diventerà certamente nullo a distanza infinita dalle sorgenti del campo. Dunque, quando la spira viene spostata dalla sua posizione attuale fino a distanza infinita essa dovrà necessariamente attraversare regioni dove il campo varia apprezzabilmente e dove la forza agente sulla spira è diversa da zero. Dunque, il risultato della (4) non sarà, in generale, nullo. Per semplificare i calcoli, consideriamo il caso particolare di un campo di induzione magnetica diretto dovunque lungo l'asse z e variabile lungo l'asse x, cioè B = B(x) k e che sia uniforme nella regione occupata inizialmente dalla spira. Supponiamo che la spira quadrata sia disposta come in fig.2 con la normale n che fa un angolo θ con B. z B 2 θ 3 n y 2 i 4 x 1 -Lcosθ Figura 2. Le forze sui lati 2 e 4 sono uguali ed opposte poichè per ogni elemento infinitesimo di filo sul lato 2 ce n'è uno simmetrico sul lato 4 dove il campo ha lo stesso valore ( il campo varia solo lungo x). Al contrario, i lati 1 e 3 sono individuati da valori diversi della coordinata x e, dunque, sentono, in generale, valori diversi del campo quando la spira viene traslata lungo l'asse x raggiungendo regioni dove il campo non è uniforme ma varia lungo l'asse x. Infatti, se x1 è la coordinata del lato 1 ad un dato istante, la coordinata del lato 3 è x3 = x1 - L cosθ. La forza sul lato 1 è diretta lungo l'asse x nel verso positivo ed è pari a F1 = iLB(x) dove B(x) è il campo agente sul lato 1 quando esso si trova nella posizione individuata da x ( all'inizio x = 0). Il lavoro fatto da tale forza quando il lato si sposta lungo x dalla sua posizione iniziale x =0 fino a distanza infinita è: ∞ ∞ 0 0 L1 = ∫ F1 dx = ∫ iLB ( x)dx (5) Mentre quello fatto per spostare il lato 3 dalla posizione iniziale x = - Lcosθ ( vedi figura) fino all'infinito è ∞ ∞ ( x)dx ∫ F dx = − ∫ iLB θ L3 = (6) 3 − L cos θ − L cos Il lavoro totale per spostare la spira a distanza infinita che corrisponde all'energia potenziale della spira è , perciò, pari alla somma dei lavori L1 e L3, cioè: ∞ U = ∫ iLB ( x)dx − 0 ∞ ∫ iLB( x)dx = − − L cos θ 0 ( x)dx = −iL B cos θ ∫ iLB θ 2 (7) − L cos dove abbiamo sfruttato il fatto che, per ipotesi, il campo è uniforme nella regione occupata inizialmente dalla spira, cioè B(x) = B = costante nell'intervallo [- Lcosθ, 0]. Utilizzando il momento magnetico µ = i L2 n , la relazione (7) puo' essere scritta nella forma generale: U = − µ • B = - µ B cosθ (8) Anche la relazione (8) è stata ottenuta nel caso particolare di una spira quadrata in presenza di un campo che varia solamente lungo l'asse x. Comunque, si può dimostrare che la relazione (8) continua a valere per qualunque tipo di spira piana e per qualunque campo che sia uniforme nella regione occupata dalla spira. L'energia U è minima per θ = 0 e massima per θ = π. Dunque, un momento magnetico tende ad allinearsi parallelamente al campo magnetico ( θ = 0). Questo è in totale accordo con il fatto che il momento di forza risulta nullo per θ = 0 e θ = π. Anche la relazione (8) è stata ricavata in un caso particolare ( spira quadrata in un campo che dipende solo dalla coordinata x) ma è possibile dimostrare che tale espressione ha una validità del tutto generale 3 qualunque sia la forma del campo e della spira purchè il campo magnetico sia uniforme ( o quasi uniforme) nella regione occupata dalla spira. Forza su un dipolo magnetico in un campo non uniforme. In generale abbiamo dimostrato che la forza totale agente su una spira immersa in un campo magnetico uniforme è nulla mentre ci si aspetta la presenza di una forza nonnulla se il campo varia spaziamente. La relazione (8) permette di calcolare facilmente la forza agente su una spira se il campo non è uniforme purchè le variazioni relative del campo nella regione occupata dalla spira siano piccole ( campo quasi uniforme). Una situazione di questo tipo si verifica spesso nei casi pratici. Se il campo è quasi uniforme, l'energia può essere scritta nella forma (8) poichè il valore del campo è praticamente lo stesso in tutti i punti della spira. D'altra parte, come sappiamo dalle leggi generali della Meccanica, la forza è pari a meno il gradiente dell'energia potenziale . Dunque: r r F = −∇ ( − µ • B ) = ∇ ( µ • B ) (9) r r ∂ ∂ ∂ dove il simbolo ∇ rappresenta l'operatore vettoriale gradiente ∇ = ( , , ) . Per il calcolo ∂x ∂y ∂z esplicito della forza in eq.(9) dobbiamo ricordare che la (9) è una relazione vettoriale e corrisponde, in realtà, a 3 equazioni scalari distinte per ciascuna componente della forza. In particolare: ∂ ( µB cos θ ) ∂x ∂( µB cos θ ) Fy = ∂y ∂ ( µB cos θ ) Fz = ∂z Fx = (9 bis) Se B varia al variare della posizione della spira, allora U = − µ • B diventa una funzione della posizione e, di conseguenza c'è una forza risultante sulla spira. Nel caso, invece, di un campo completamente uniforme, l'energia U è indipendente dalla posizione della spira e, dunque, la forza totale è nulla come avevamo dimostrato in precedenza. Le formule (3), (8) e (9) sono molto utili quando si debbano calcolare momenti di forze e forze su circuiti elettrici. Tutte queste formule fanno intervenire solamente il vettore momento magnetico µ che caratterizza completamente l'interazione di una spira con un campo se il campo è uniforme o quasi uniforme nella regione occupata dalla spira. La definizione da noi data in eq.(2) di momento magnetico è applicabile solamente a spire che giacciano interamente su un unico piano ( spire piane). Solo in tale caso, infatti, è possibile definire in modo non ambiguo l'area A della superficie della spira e la normale n alla spira. Infatti, la normale è individuata dalla direzione perpendicolare al piano su cui giace la spira. Molto spesso, però, si ha a che fare con spire che non giacciono interamente su un unico piano. Ad esempio, un avvolgimento elicoidale ( solenoide) percorso da una corrente con le estremità finali poste in contatto non è ovviamente riconducibile ad una spira piana . Tuttavia, anche in questo caso ( spira non piana) si può dimostrare che le relazioni (3), (8) e (9) restano valide purchè si definisca opportunamente il momento magnetico associato con la distribuzione di correnti ( qui per motivi di semplicità non si riporta questa definizione più generale di momento magnetico). In generale, un momento magnetico µ può essere associato a qualunque distribuzione di correnti circolanti. Ad esempio, anche una carica elettrica distributa all'interno di una sfera ruotante attorno ad un asse passante per il centro dà origine a correnti circolari e, quindi, possiede un momento magnetico ben definito diretto lungo l'asse di rotazione. Per questo motivo anche particelle elementari come protoni ed elettroni ( ma anche neutroni!!) 4 posseggono un momento magnetico e sono soggette a momenti di forza e forze del tipo in eq.(3) e (9). Per il calcolo dei momenti magnetici di spire non piane risulta utile la seguente proprietà: Per quanto riguarda l'interazione con campi magnetici, una qualunque spira percorsa da una corrente i risulta del tutto equivalente ad un sistema costituito da 2 o più spire percorse dalla stessa corrente i. Si consideri, ad esempio, la spira rettangolare percorsa dalla corrente i mostrata in figura 3. La spira può essere immaginata come la somma di due spire adiacenti ( indicate con 1 e 2 in figura) aventi un lato AB a comune ( tratteggiato) e percorse dalla stessa corrente i. A i 1 i i 2 B Figura 3 Come si può facilmente verificare osservando la figura, i rami non a comune della due spire sono percorsi da una corrente risultante pari ad i e diretta esattamente nello stesso verso della corrente che fluisce nella spira grande. Invece, nel lato a comune AB tratteggiato in figura, la corrente risultante è nulla poichè le correnti delle due spire adiacenti sono uguali ed opposte. Ma allora, la distribuzione di correnti risultante dalla sovrapposizione delle due spire è esattamente la stessa che caratterizza la spira grande. Dunque, anche le forze e i momenti di forza totali agenti sulle due spire dovranno essere esattamente uguali alla forza e al momento di forza agente sulla spira grande. Possiamo verificare immediatamente la validità di questo risultato per quanto riguarda il momento di forza. Il momento di forza agente sulla spira grande rettangolare di area A e normale n è: dove τ = µ ×B (10) µ=iAn (11) D' altra parte, il momento di forza totale agente sulle due spirettine di area A1 e A2 è dove τ = µ1 × B + µ2 × B = (µ1 + µ2) × B (12) µ1= i A1 n (13) e µ2 = i A2 n Ma A1+A2 = A e, quindi, µ1+µ2 = µ = iA. Dunque, la (12) è esattamente uguale alla (10). In particolare, il momento magnetico di una spira percorsa da corrente può essere sempre calcolato come somma dei momenti delle due spire ( µ = µ1 + µ2). Lo studente può facilmente verificare che questo risultato continua a valere anche se una spira viene suddivisa idealmente in N spirettine adiacenti percorse dalla stessa corrente come mostrato schematicamente in figura 4. Anche in questo caso, il momento magnetico della spira è uguale alla somma dei momenti magnetici delle N spire, cioè: 5 µ = µ1 + µ2 + .......+ µN (14) Figura 4 Il risultato (14) risulta particolarmente utile quando si ha a che fare con spire non piane per le quali il momento magnetico µ non può essere calcolato utilizzando la relazione (2). Se, però, la spira non piana viene suddivisa idealmente in spire piane adiacenti allora il momento magnetico può essere calcolato utilizando la (14). Come esempio lo studente svolga l'esercizio 1 qui sotto riportato. Esercizio 1: Una spira non piana è percorsa da una corrente i come mostrato dalla figura sottostante. I 6 lati della spira hanno lunghezza L. Un campo di induzione magnetica uniforme di modulo B giace nel piano xz e fa un angolo θ con l'asse x. 1 - Si dica per quale valore dell'angolo θ = θeq la spira si trova in equilibrio. 2 - Si trovi direzione, modulo e verso del momento di forza τ agente sulla spira quando il campo magnetico è diretto lungo l'asse x ( θ = 0). B z y i θ x L Soluzione: 1 - La spira percorsa da corrente è un momento di dipolo magnetico e, quindi , è sottoposta ad una coppia che tende ad orientare il momento parallelamente al campo. Dunque, la spira sarà in equilibrio se il campo B è diretto lungo il momento magnetico µ della spira. Si deve, quindi calcolare il momento magnetico della spira e trovare come è orientato. Per far questo non possiamo utilizzare l'espressione del momento magnetico di una spira piana. Tuttavia, possiamo scomporre la spira in due spire quadrate di lato L adiacenti che hanno 3 lati ciascuna a comune con la spira grande e un lato a comune fra di loro giacente sull'asse y. Le normali alle due spire sono orientate , rispettivamente, lungo l'asse x ( versore i) e l'asse z ( versore k). Il momento magnetico risultante della spira grande sarà , perciò: 6 µ = i L2 i + i L2 k = i L2 ( i + k ) che è un vettore di modulo µ = 21/2 i L2 che giace nel piano xz e forma un angolo α = π/4 con l'asse x. Ma allora, l'orientazione del campo magnetico che garantisce l'equilibrio della spira è data da θeq = α = π/4. 2- Se l'angolo del campo è θ = 0 allora il momento magnetico forma un angolo α = π/4 con il campo di induzione magnetica e, quindi, la spira è soggetta ad un momento di forza τ diretto lungo l'asse y nel verso positivo dell'asse. La componente y del momento di forza è τ y = µB sin (α ) = 2iL2 B sin (α ) = iL2 B Questo risultato ha una semplice interpretazione: come abbiamo visto, la spira può essere pensata come la sovrapposizione di due spire ortogonali con momenti di dipolo orientati rispettivamente lungo l'asse x parallelo al campo e lungo l'asse z perpendicolare al campo. Entrambi i momenti hanno lo stesso modulo iL2. Sul momento parallelo al campo non viene esercitato nessun momento di forza ( sin θ = 0), dunque il momento di forza è dovuto solamente al momento perpendicolare al campo ( sin θ = 1) e, quindi, il momento risultante è proprio dato dalla relazione precedente. Esercizio 2- Nello spazio compreso fra due piani individuati da x = 0 e x = h è presente un campo magnetico diretto lungo l'asse y come mostrato in figura e dipendente dal valore della coordinata y secondo la legge B = γ y j dove γ è un coefficiente costante. L'asse z è uscente dal piano della figura. Un fascio di neutroni con momento magnetico µ = µ j e massa m viaggia lungo l'asse x nel verso positivo con velocità v = vo i. Schermo y B µ vo 0 h L x 1 - Si trovino le coordinate y e z che individuano la posizione dei neutroni quando escono dal campo ( x = h). 2 - Si trovino le coordinate y e z dei neutroni quando incidono su uno schermo perpendicolare all'asse x posizionato in x = L > h. Soluzione: 1- Poichè il momento magnetico è diretto lungo il campo di induzione magnetica, il momento di forza agente sul dipolo è nullo e, quindi l'orientazione del dipolo si mantiene sempre parallela all'asse y durante il moto successivo. Il campo magnetico, però, varia lungo y e, quindi, l'energia del dipolo dipende da y secondo la legge: U = - µ • B = - µ γ y. Dunque, è presente una forza pari a F = - ∇ U che agisce sui dipoli magnetici quando entrano nel campo. Poichè U dipende solo da y, la forza magnetica ha solo componente y ( vedi eq. (9bis)) pari a: 7 ∂U =µγ ∂y Dunque, i protoni vengono accelerati lungo y con accelerazione ay = µ γ /m. Il moto è qualitativamente simile a quello di un grave nel campo di gravità ( moto parabolico). In particolare, la traiettoria resta sempre nel piano xy ( non c'è velocità o accelerazione lungo z ). Sia t = 0 l'istante in cui un neutrone arriva nell'origine, allora le coordinate al tempo t saranno: Fy = − x(t) = vo t y(t) = µ γ t2 /(2 m) Il neutrone raggiunge l'uscita dal campo ( x = h) al tempo t = to = h/vo che, sostituito nell'espressione di y(t) fornisce la coordinata y di uscita dei neutroni: y = yo = µ γ h2 / (2 m vo2) 2 - Una volta usciti dal campo, nel punto x = h, y = yo, il neutrone non è più soggetto a forze e, quindi continua a muoversi di moto rettilineo ed uniforme lungo la direzione individuata dalla velocità di uscita ( la velocità raggiunta al tempo t = to = h/vo). Le componenti x ed y di tale velocità sono vx = vo vy = µ γ to / m = µ γ h / (mvo) Dunque, la traiettoria dopo l'uscita dal campo è una retta che forma con l'asse x l'angolo θ dato da: tan θ = vy = µγh v x mvo2 La coordinata ys del punto di impatto su uno schermo posto in x = L > h è, perciò ( vedi figura): y s = y o + ( L − h) tan θ = µγh h L − 2 mv 2 o y θ ys yo x Esercizio 3 - Lo studente dimostri che la forza totale agente su un filo rettilineo di lunghezza data percorso da corrente i e immerso in un campo di induzione magnetica uniforme B è come se fosse applicata nel punto centrale O del filo. Suggerimento: si faccia vedere che il momento di forza totale rispetto ad O dovuto alle forze infinitesime agenti sui singoli elementi infinitesimi di filo è nullo. 8 Soluzione: Se la forza totale è applicata nel punto O allora il momento di forza totale rispetto ad O deve essere nullo. Ma il momento di forza totale è pari alla somma dei momenti infinitesimi agenti su ciascun trattino infinitesimo di filo. Sia r il vettore che congiunge il punto O con un generico elemento infinitesimo di lunghezza dl ( vedi figura). Poichè il campo è uniforme, la forza elementare agente su un generico trattino di filo è dF = i dl × B ed ha lo stesso valore in ogni punto del filo ( i , dl e B hanno lo stesso valore in ogni punto). Il momento di forza elementare esercitato su un generico trattino di filo è: dτ = r × dF dove r è il vettore che congiunge il punto O con il trattino di filo. Ora, se consideriamo due generici trattini di filo simmetrici rispetto ad O, i vettori r relativi a tali trattini sono uguali ed opposti mentre i vettori dF sono uguali, dunque i momenti di forza elementari rispetto ad O associati con trattini di filo simmetrici rispetto ad O sono anch'essi uguali ed opposti. Il momento di forza risultante dovuto ai trattini di filo a destra del punto O è, perciò uguale ed opposto a quello dovuto ai trattini a sinistra. Ne consegue che il momento di forza risultante rispetto ad O è nullo. Dunque, a tutti gli effetti è come se la forza totale fosse applicata nel punto centrale del segmento. dl i r O Esercizio da fare a casa: Una spira circolare di raggio a = 10 cm è percorsa da una corrente i = 3 A nel verso indicato in figura e giace nel piano xy. 1- Si trovino le componenti x, y e z del momento di dipolo magnetico µ della spira. 2- Se un campo di induzione magnetica B = ( Bx, By, Bz) = ( 1,1,1) T è applicato sulla spira, si calcolino le componenti x, y e z del momento di forza agente sulla spira. 3- Si calcoli il lavoro fatto da un operatore esterno per estrarre la spira dalla regione dove è presente il campo magnetico. 4 - Si calcoli la forza agente sulla spira. 5 - si dica quale ( o quali) devono essere le direzioni del campo applicato se si vuole che il momento di forza agente sulla spira sia diretto lungo l'asse y. [ Per le domande 1,2 ,3 e 4 si scrivano le risposte analitiche ( in termini di a, i , Bx, By e Bz) e si calcolino i valori numerici] y i x 9 Soluzione : 1 - ( 0,0, iπa2) = (0,0, 0.094) Am2. 2- ( - iπa2 By , iπa2Bx, 0) =( - 0.094, 0.094, 0) N m. 3 - L = - U = iπa2 Bz = 0.094 J. 4 - F = 0 poichè il campo è uniforme. 5 - il campo magnetico deve essere applicato lungo una qualunque direzione nel piano xz. 10