SEMI SI “NASCE”, PIANTE SI “DIVENTA”! PERCORSO DIDATTICO DI SCIENZE Classe 2^ C Scuola Primaria “Ernesto Solvay” Insegnante: Galletti Monica Anno Scolastico 2013/2014 Nota introduttiva Il percorso “Semi si nasce, piante si diventa”, si inserisce in un contesto più ampio di attività, iniziate lo scorso anno, riguardanti gli esseri viventi: • ricerca delle caratteristiche che distinguono gli esseri viventi dai non viventi, • ricerca delle caratteristiche che contraddistinguono gli esseri viventi: il ciclo vitale, • classificazione dei due regni (animale e vegetale) e ricerca, nei dintorni della scuola, delle diverse specie di vegetali, dei loro nomi, con osservazioni sulle caratteristiche che li contraddistinguono e che hanno portato all’individuazione di tre tipologie di vegetali: alberi, arbusti ed erbe, • individuazione delle parti delle piante e le loro relative funzioni, • partendo dal vissuto degli alunni e dalla conoscenza delle loro abitudini alimentari abbiamo cercato di capire che, di alcuni vegetali, mangiamo le radici, di altre utilizziamo le foglie o fusti, bulbi o tuberi. Attività interdisciplinari: • il tema delle stagioni e i cambiamenti nel regno vegetale e dei nostri comportamenti abituali (abiti diversi, attività adeguate al tempo nella campagna), • due piante che caratterizzano, in autunno, la principale fonte di lavoro dei contadini nella nostra realtà circostante: la vite e l’olivo (osservazione dei frutti e delle foglie portate in classe, la trasformazione dei frutti in prodotti finiti come il vino e l’olio), • evoluzione degli strumenti per la lavorazione di tali prodotti nel tempo. PERCORSO: “SEMI SI NASCE, PIANTE SI DIVENTA!” Nascita, crescita e riproduzione dei vegetali Obiettivi: • Assumere atteggiamenti mentali di tipo scientifico attraverso la conoscenza, la comprensione, l’analisi, la sintesi e la valutazione di elementi ricavati dall’esperienza. • Potenziare il patrimonio lessicale attraverso l’introduzione di una terminologia specifica. • Stimolare la capacità di spiegazione di eventi e di argomentare in modo logico. • Saper rappresentare i fenomeni osservati con disegni, diagrammi, tabelle … • Conoscere gli elementi e le fasi di riproduzione di una pianta. • Conoscere la struttura e la funzione del seme e del frutto. • Distinguere la differenza tra monocotiledoni e dicotiledoni. • Rilevare e ordinare in sequenza temporale le fasi della crescita di una pianta. Metodologia Le attività proposte sono state caratterizzate dalle seguenti fasi: • Osservazione e sperimentazione. • Rappresentazione grafica individuale e/o verbalizzazione scritta individuale. • Discussione collettiva. • Elaborazione di una produzione condivisa. Tempi di realizzazione GENNAIO/MARZO Prima fase: Osserviamo i semi Scegliamo due monocotiledoni (mais e grano) e due dicotiledoni (fagiolo e cece). Senza distinguere monocotiledoni e dicotiledoni, distribuiamo i semi uno per volta, osserviamoli e nominiamoli. Tutti dovrebbero conoscere fagioli e ceci. Più difficile è il riconoscimento delle monocotiledoni: il mais si distingue per forma e colore ma il grano richiede un’osservazione potenziata da strumenti ottici (a questo scopo distribuiamo lenti di ingrandimento). Facciamo disegnare i semi sul quaderno e scriviamo il loro nome. Chiediamo ai bambini di verbalizzare in forma scritta il seme lasciandoli usare parole a loro familiari. Abbiamo letto le verbalizzazioni scritte sul quaderno da ciascun bambino e abbiamo raccolto tutte le caratteristiche emerse dall’osservazione dei diversi semi in questa scheda. Seconda fase: Smontiamo i semi Uno o due giorni prima dell’intervento in classe mettiamo i semi a mollo in modo che l’acqua penetri fra la buccia e la polpa, rendendo il seme più gonfio e più morbido. Diamo a ciascun bambino un seme di fagiolo. Invitiamo i bambini ad osservarlo e a smontarlo utilizzando le unghie. Con grande facilità i bambini tolgono la buccia e subito dopo aprono il seme evidenziando le due parti che lo compongono. Queste due parti (i due cotiledoni) non sono perfettamente uguali: in una è presente un gambetto (l’embrione) nell’altra una fossetta (l’incavo dove era contenuto l’embrione). In questa fase facciamo in modo che i bambini siano completamente concentrati su come è fatto un seme e lasciamoli usare parole a loro familiari. Invitiamo i bambini a disegnare il seme intero e le parti che lo compongono. Distribuiamo un nuovo seme, il cece, facciamolo smontare e chiediamo di realizzarne il disegno. I bambini non hanno nessuna difficoltà a svolgere questo compito, infatti il cece è in tutto simile al fagiolo. Passiamo al mais: tolta la buccia e osservato il gambetto i bambini, in analogia con quanto fatto con il fagiolo e con il cece, vogliono dividere il seme in due parti, ma non ci riescono. Scopriamo che tolta la buccia alcuni semi hanno l’interno diviso in due parti ed altri invece sono formati da una sola parte. Realizziamo il disegno relativo allo smontaggio del mais e continuiamo con il seme di grano. Per riuscire ad osservarne meglio le caratteristiche utilizziamo una lente. Terza fase: Riflettiamo Sfogliamo i quaderni per controllare seme per seme il nome, la forma e le parti che lo compongono (buccia/tegumento; parte interna/cotiledone; puntina/embrione). Individualmente e in forma scritta poniamo la domanda: Hai smontato e analizzato quattro semi, quali somiglianze hai notato? Facciamo leggere le risposte, annotiamo le somiglianze alla lavagna e concludiamo che: - tutti i semi hanno una buccia, - tutti i semi hanno una parte interna, - tutti i semi hanno una “puntina” o “dentino”. Sempre individualmente e in forma scritta chiediamo: Hai smontato e analizzato quattro semi, quali differenze hai notato? Facciamo leggere le risposte, annotiamo le differenze alla lavagna e concludiamo che: - alcuni semi hanno la parte interna composta da due parti, - altri da una sola parte. Realizziamo una scheda di sintesi, nella quale inseriremo i nomi scientifici delle varie parti del seme, e incolliamola sul quaderno di ciascun bambino. Dalle riflessioni individuali siamo arrivati alle seguenti conclusioni, che annotiamo sul quaderno: Scheda di sintesi Iniziamo da un seme che ormai conosciamo bene… Approfittiamo della pianta portata a scuola da Zeno per verificare le nostre nuove conoscenze! Un altro frutto per verificare le cose che abbiamo imparato… Quarta fase: Seminiamo Prepariamo il materiale per realizzare la germinazione dei semi precedentemente studiati. Prendiamo otto bottiglie di plastica, tagliamole a metà e buttiamo la parte superiore. In classe organizziamo otto gruppi di lavoro (3 bambini per gruppo). Diamo a ciascun gruppo una bottiglia, un foglio di carta assorbente, un contenitore con del terriccio e alcuni semi (tutti dello stesso tipo) scelti fra mais, grano, fagioli e ceci. Invitiamo i bambini a prendere la bottiglia, foderarla internamente con la carta assorbente e riempirla di terriccio. Facciamo poi mettere i semi tra la carta e la plastica raccomandando di sistemare i semi a distanza regolare. Scegliamo un piano ben illuminato e lontano dal termosifone, disponiamo i nostri contenitori. Annaffiamo con moderazione sia ora che tutte le volte che la terra risulterà secca. Registriamo sul quaderno l’esperienza della semina. Prepariamo un cartellone sul quale registrare le osservazioni successive. Prepariamo i contenitori per la semina! Mettiamo i semi nei contenitori! FAGIOLI CECI Innaffiamo e scegliamo un posto ben illuminato per i nostri “vasi” ! Prepariamo un cartellone sul quale registreremo le nostre osservazioni! Registriamo sul quaderno le fasi della semina! Quinta fase: La germinazione Predisponiamo delle schede, una per ciascun seme, distribuiamole ai bambini e facciamo registrare con il disegno e con brevi frasi le trasformazioni e gli sviluppi propri della germinazione. Lasciamo che usino termini a loro familiari. Guidiamo l’osservazione al fine di evidenziare somiglianze e differenze sia nelle radici che nel germoglio. LUNEDI 24 FEBBRAIO: CHE SORPRESA! Osserviamo i nostri semi e registriamo individualmente sul quaderno! Ciascun bambino riporta nella tabella di osservazione predisposta dall’insegnante per ogni seme: • La data in cui avviene l’osservazione. • Il disegno dello sviluppo del seme. • La descrizione sintetica dei cambiamenti che vede. I nostri semi germogliano rapidamente ed è necessario registrare frequentemente le nostre osservazioni. Sesta fase: Riflettiamo Terminato il ciclo delle osservazioni, prepariamo una scheda di sintesi e riflettiamo sulle somiglianze per giungere a stabilire alcuni elementi caratteristici delle monocotiledoni e delle dicotiledoni. Leggiamo le osservazioni individuali dei bambini e concludiamo le nostre riflessioni ponendoci alcune domande: Analizziamo il primo gruppo (grano e mais): - quali somiglianze ci sono nel seme? - nella radice? -nel germoglio? Fagiolo e cece formano un altro gruppo: - quali somiglianze ci sono - nel seme? - nella radice? -nel germoglio? Annotiamo le risposte alla lavagna. Realizziamo due schede di sintesi da inserire nei quaderni per essere studiate. Alla lavagna facciamo una sintesi delle nostre riflessioni! Adesso non ci resta che studiare ciò che abbiamo scoperto! Settima fase: Il ciclo vitale delle piante Poiché i semi messi a germogliare nelle bottiglie hanno vita breve, per vedere un ciclo vitale completo occorrerebbe allestire un orto. Noi proviamo a metterle in vasi più grandi, sistemarle in un posto ben illuminato e prenderci cura di loro innaffiandole ogni volta che sarà necessario. I semi che abbiamo interrato hanno tempi di crescita molto diversi fra loro e alcune piantine potrebbero non sopravvivere in un ambiente così poco adeguato. Organizziamo, pertanto, una lezione facendo ipotesi sullo sviluppo delle diverse piante e cercando immagini su internet. Prevediamo l’osservazione diretta del ciclo vitale di almeno una delle nostre piante: il fagiolo (da alcune ricerche sembra essere l’unico che potrebbe darci i frutti anche in vaso). La pianta del fagiolo Seguiamo la crescita della pianta del fagiolo e continuiamo a registrare in tabella tutti i cambiamenti. Dal frutto al seme Raccogliamo i frutti delle piante che abbiamo seminato. Apriamo i frutti e verifichiamo che al loro interno contengono dei semi. Attraverso una discussione poniamo l’attenzione su: ••varietà di forme e colori dei frutti, ••i frutti non sono solo quelli che si mangiano a fine pasto, ••i frutti contengono e proteggono i semi, ••per ogni seme piantato si ottengono tanti semi, •dai nuovi semi possiamo avere nuove piante, Nonostante le diversità morfologiche monocotiledoni e dicotiledoni hanno strutture e processi simili (in che cosa si assomigliano il ciclo vitale delle monocotiledoni e delle dicotiledoni?). Facciamo leggere alcune risposte, chiediamo ai compagni se hanno altre informazioni da aggiungere, trascriviamo le parole dei bambini alla lavagna e riorganizziamole in una scheda di sintesi. Giunti al termine di questo percorso di biologia vegetale proponiamo una mappa concettuale in cui sintetizzare quanto appreso in forma grafica attraverso l’uso di parole chiave. Il ciclo vitale delle piante Poiché i semi messi a germogliare nelle bottiglie hanno vita breve, per vedere un ciclo vitale completo occorrerebbe allestire un orto. Noi proviamo a metterle in vasi più grandi, sistemarle in un posto ben illuminato e prenderci cura di loro innaffiandole ogni volta che sarà necessario. Alcune piantine potrebbero non sopravvivere in un ambiente così poco adeguato. Facciamo alcune ipotesi sullo sviluppo delle nostre piante. Cerchiamo immagini Novità nel nostro “orto”! 24 marzo: I FIORI 15 aprile: I FRUTTI Dopo una lunga attesa, finalmente raccogliamo i frutti delle piante che abbiamo seminato. Apriamo i frutti e verifichiamo che al loro interno contengono dei semi. Ricostruiamo insieme il ciclo vitale della pianta del fagiolo Riflettiamo Le nostre scoperte in sintesi… Proviamo a ricordare… Nota conclusiva: aspetti positivi e criticità del percorso • Nel complesso il percorso è stato positivo, fin dall’inizio i bambini hanno mostrato entusiasmo per la metodologia di lavoro e per tutte le nuove scoperte. Hanno accettato e partecipato attivamente a tutte le attività proposte anche se, inizialmente per molti bambini (per alcuni anche in seguito) è stato molto difficile “osservare” e verbalizzare individualmente le caratteristiche osservate. In particolare è stato difficile focalizzare l’attenzione solo su alcuni aspetti tralasciandone altri (ad esempio la fogliolina appena spuntata piuttosto che il colore del seme), ma lasciandoli liberi hanno potuto notare che non tutte le informazioni erano utili. • Terminato il ciclo delle osservazioni della “germinazione”, i bambini hanno mostrato un notevole calo di interesse e di entusiasmo, pertanto, l’individuazione di somiglianze e differenze non è stata fatta attraverso una nuova verbalizzazione scritta individuale, ma utilizzando le osservazioni periodiche registrate nelle tabelle predisposte dall’insegnante. Ciò che è emerso è stato annotato alla lavagna dai bambini stessi. In alternativa l’insegnante aveva pensato di rimandare le riflessioni e la sintesi, ma ha preferito non frammentare troppo il percorso. • Alla fine della sesta fase del percorso avremmo dovuto allestire un orto per poter osservare tre momenti molto importanti del ciclo vitale della pianta (la coltivazione, la crescita e la raccolta dei frutti). Tuttavia per quanto concerne questa fase del percorso non è stata ritenuta possibile la realizzazione poiché l’allestimento di un piccolo orto nel cortile della scuola, nel mese di marzo non avrebbe comunque permesso di raccogliere i frutti (fase fondamentale nel ciclo vitale della pianta) prima delle vacanze estive, se non per le fave (queste però non potevano essere coltivate nel giardino della scuola per rischi di allergia). Ci siamo quindi limitati a trapiantare le piantine in vasi più grandi per osservarne almeno la crescita; solo del fagiolo abbiamo potuto raccogliere i frutti ed osservare il seme concludendo così il ciclo vitale della pianta. • I tempi di realizzazione previsti per il percorso non sono stati rispettati: abbiamo impiegato molto più tempo…pertanto non è stato possibile completare il secondo percorso (gli oggetti e i materiali), che potrebbe comunque essere concluso a settembre.